di Tiziana Coletta
Anche quest’estate si ritorna in Grecia in nave e si continua l’esplorazione di un altro pezzetto di Peloponneso. L’anno scorso abbiamo oziato nelle spiagge ventilate della costa dell’Arcadia con una puntata nelle bellissime Kyparissi e Fokiano e visita dei centri di Leonidio e Tyros e del monastero di Elonas.
Quest’anno, ignara del caldo tremendo che avremmo trovato, ho preferito organizzare un viaggio che prevedesse qualcosa in più da visitare, cercando sempre di evitare le mete più gettonate dalle grandi folle di agosto.
Ecco i nostri punti base: Corinto (una notte), Kotronas (quattro notti), Kardhamili (tre notti), Antica Messene (una notte) e Chrani (quattro notti).
Arrivando nel tardo pomeriggio a Patrasso abbiamo prenotato la prima notte ad una distanza fattibile, anche in caso di ritardo della nave. Stavolta Anek ci ha sorpreso arrivando con solo mezz’ora di ritardo e quindi alle 21 circa eravamo comodamente seduti sulla terrazza della taverna Gemelos per il nostro primo tzatziki nel piccolo centro di Corinto Antica, con una splendida vista sul tempio di Apollo. Qui ho assaggiato da mia figlia un pezzetto di pastitsio e posso dire che è stata la prima volta che l’ho apprezzato!
La mattina successiva ci aspetta la visita del sito archeologico e poi quella di Acrocorinto.
A quanto pare sono però l’unica entusiasta della cosa: mio marito purtroppo è flagellato da un forte mal di schiena e mia figlia di 6 anni, mentre ci avviciniamo all’ingresso del sito, inizia a piangere ed urlare “ho caldo, voglio andare al mare”! No panic! Parcheggiati entrambi all’ombra vicino ad un bar, comprata l’acqua ed indossato il cappello affronto in solitudine il fuoco!
Inutile dire che il sito è molto interessante, non ricordo perché lo snobbammo dieci anni fa durante il nostro primo giro del Peloponneso; all’epoca ci limitammo a visitare il canale ed il ponte che si immerge (trovato per caso) per poi dirigerci come punto base a Nauplia, da dove visitammo nei giorni seguenti i più famosi siti di Micene ed Epidauro.
La principale attrazione del sito di Corinto è probabilmente il tempio di Apollo ma quello che mi ha colpito di più è stata la splendida fontana di Pirene e, nel museo, i perfettamente conservati due kouroi di Klenia
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Il tempio di Apollo |
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I Kouroi di Klenia |
La fontana è un po’ nascosta e defilata, parzialmente coperta dalla cartellonistica esplicativa; lo stupore è quindi maggiore quando si riesce ad avere una visione piena infilandosi tra il pannello e la recinzione.
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La fontana di Pirene |
Terminata la visita del sito archeologico ritrovo i miei compagni di viaggio, che vorrebbero subito ripartire per andare verso la costa.
Ma siamo così
vicini ad Acrocorinto e non vuoi farci un salto veloce, magari solo per vederlo
dall’esterno? Arriviamo sul parcheggio in cima e dall’esterno si vede poco,
decido quindi di affacciarmi oltre la porta di accesso per fare un paio di foto,
ovviamente in solitaria.
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Acrocorinto: la vista dall’area di parcheggio |
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La vista sul Golfo di Corinto |
Il sito è
enorme, la cinta muraria è spettacolare
con tre porte successive di accesso ed una bella salita da affrontare. Pietre
scivolose, poca acqua al seguito, ore 12.30 e soprattutto 40 gradi all’ombra!
Tutto relax!
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Acrocorinto: la prima porta di accesso |
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Acrocorinto: la seconda porta di accesso |
Quando mi rendo conto che la salita è ancora lunga e che forse sarebbe meglio sopravvivere, dopo una sosta all’ombra nella chiesina, decido, un po’ dispiaciuta, di tornare al parcheggio senza essere arrivata in cima. Che posto meraviglioso! Da tornarci sicuramente in altra stagione con temperature più clementi.
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Acrocorinto: vista dalla porta della Chiesa |
Ritrovata la famiglia ci mettiamo in viaggio verso sud, per la precisione la meta è la penisola della Mani.
E’ la seconda volta che torniamo nel dito centrale del Peloponneso, a distanza di dieci anni.
Nel 2014 facemmo base a Porto Kagio ed esplorammo soprattutto la Mani meridionale ed occidentale.
In questo viaggio abbiamo visitato la zona che ci mancava, la costa est, e poi fatto tappa a Kardamyli dove a suo tempo facemmo solo una rapida sosta nella piccola spiaggia cittadina.
Mi sarebbe piaciuto rivedere Gerolimenas e Porto Kagio ma, un po’ per la voglia di vedere qualcosa di nuovo, un po’ la paura dei cambiamenti che avrei potuto trovare, ho desistito.
La prima tappa è a Kotronas dove abbiamo alloggiato al Kotronas Bay Bungalow, appena fuori il paese.
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La baia davanti il Kotronas Bay Bungalow |
Dal residence si attraversa una strada poco trafficata ed a piedi si raggiunge una piccola baia che ha alle spalle un’area attrezzata alberata molto piacevole con bar, ombrelloni e piccola piscina, ovviamente subito adorata da mia figlia.
La spiaggia è strettissima ed in prevalenza di ghiaia grossa; l’accesso in mare è un po’ difficoltoso ma hanno realizzato in acqua un piccolo corridoio con dei sacchi di sabbia che, seppur non bellissimo, agevola molto la balneabilità, soprattutto in caso di mare mosso.
Qui abbiamo patito molto il caldo e purtroppo c’erano tantissime vespe che non ci hanno fatto godere a pieno gli spazi aperti di questo piccolo residence che è dotato anche di un ristorante dopo abbiamo cenato discretamente quasi tutte le sere.
Il primo giorno non tirava un filo d’aria ed il mare della cala sembrava quasi un lago, impressionante.
I giorni successivi fortunatamente nel pomeriggio si è alzata un po’ di brezza ed anche il mare ne ha giovato in trasparenza, acquisendo venature di colore più brillanti.
Kotronas è un piccolo centro con una spiaggia sabbiosa piuttosto frequentata, una taverna, un bar non proprio a buon mercato ed una meraviglia della natura che, visto il caldo insopportabile, abbiamo esplorato nel tardo pomeriggio: la Penisola di Skopa.
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La penisola di Skopa e Kotronas viste da sud |
Già da google maps avevo visto tante foto di questa spiaggia “a doppio affaccio” che collega la terraferma alla piccola isoletta che incornicia il golfo di Kotronas ma camminarci, esplorare i sentieri dell’isola e soffermarsi fotografando i tanti scorci poetici, ci ha regalato un paio di ore indimenticabili.
Quella giornata si è anche conclusa piacevolmente perché abbiamo conosciuto sulla spiaggia di Skopa una simpatica famiglia romana appassionata di Grecia come noi che era di base a Githio in campeggio; i nostri bimbi hanno giocato, fatto il bagno quando ormai era notte e poi tutti insieme siamo andati a cena nell’unica taverna del paesino. Che belli questi incontri estemporanei!
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La spiaggia di Skopa |
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La spiaggia con le luci del tramonto |
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Vista di Kotronas dall’isola |
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Rudere sull’isola |
Un altro giorno siamo andati in esplorazione alla baia di Skoutari dove abbiamo pranzato divinamente alla psarotaverna sulla spiaggia, vicino la piccola chiesa bizantina.
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La prima spiaggia del golfo di Skoutari con la psarotaverna |
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La chiesa bizantina sulla spiaggia di Skoutari |
Tanta gente in più ma è comprensibile: le spiagge sono in parte di sabbia ed i colori del mare oggettivamente più belli, nonostante disti solo un quarto d’ora di auto da Kotronas.
Dopo quattro giorni è tempo di cambiare alloggio e nel giorno di trasferimento facciamo prima una veloce esplorazione verso sud, percorrendo la costa est fino a Agios Kiprianos. Mare strepitoso!!! E molte più persone di quelle che immaginavo. Facciamo solo una rapida foto dall’alto a Kokkala, congestionata di auto in ogni dove, e proseguiamo direttamente verso Paralia Ampelo pensando di trovare un’atmosfera tranquilla. Macché! Quel giorno avranno tutti avuto la nostra idea ed il risultato è stata una lunga e difficoltosa marcia indietro visto che la strada è a fondo chiuso senza possibilità di inversione e non c’era neanche un piccolo posto auto per noi. Foto dall’alto di rito e torniamo indietro verso Agios Kiprianos dove nella micro spiaggia del paese abbiamo fatto una della più belle nuotate della vacanza.
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La spiaggia di Kokkala |
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Paralia Ampelo. Spiaggia non molto affollata, ma parcheggio full |
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Agios Kiprianos |
Ripartiamo in direzione Kardamyli, oltrepassiamo a piè pari Limeni, un po’ perchè c’era un traffico degno del grande raccordo anulare ed un po’ perché preferiamo posti meno artefatti, e ci fermiamo per pranzo lungo la strada interna a Lagkada dove avvistiamo un baretto/taverna vicino una rivendita di olio di oliva. Parcheggiamo proprio davanti una bella chiesa bizantina che è aperta e riusciamo a visitare. Alla fine abbiamo per caso trovato un vero capolavoro: è la chiesa della Metamorfosi, da non perdere se si passa da queste parti!
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La chiesa della Metamorfosi a Lagkada |
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La chiesa della Metamorfosi, particolare dell’interno affrescato |
L’arrivo a Kardamyli è un attimo traumatico: c’è un caso di overbooking! Niente stanza per noi alla pensione Voula e grandi difficoltà a trovare un’alternativa. Dopo due ore circa con 40 gradi all’ombra, varie telefonate della nostra host e tre gelati offerti riescono finalmente a trovarci un alloggio fuori il paese per la prima notte, le altre due andremo poi alla pensione prenotata, in una stradina alle spalle della lunga spiaggia di Belogianni-Ritsa, immediatamente a ridosso del centro del paese.
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Kardamyli, spiaggia di Belogianni |
Al contrario di mio marito, che l’ha trovata già un po’ svenduta al turismo di massa, io ho amato molto Kardamyli, mix affascinante di atmosfere.
Immediatamente raggiungibili a piedi in paese ci sono: due spiagge (una caletta ed una molto lunga in ciottoli) con mare bellissimo e possibilità di snorkeling soddisfacente, un porticciolo che sembra dipinto, botteghe di artigianato e taverne ancora retrò lungo le vie secondarie o all’ombra degli ulivi, e per concludere in bellezza, anche un piccolo borgo abbandonato vicinissimo a quello attuale.
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Il piccolo porto di Kardamyli |
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Kardamyli “old town” |
Atmosfere moderne e retrò, rurali e marine, si mescolano generando contraddizioni di diverso genere.
In pieno centro storico mi sono ritrovata a passeggiare in un vuoto urbano: all’improvviso un grande uliveto con ruderi di abitazioni in pietra ed auto parcheggiate senza un ordine apparente; sulla scogliera davanti al paese si passa da ristoranti chic con una vista meravigliosa ad una fabbrica abbandonata, ritrovabile seguendo il profilo della ciminiera che domina il paese. Percorsi in pietra e cemento agevolano la passeggiata sulla scogliera dove è stata installata una scaletta per accedere al mare; da lì, tramonti favolosi.
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Kardamyli: area di parcheggio con uliveto e rudere |
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La taverna Lela a Kardamyli |
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Kardamyli: la scogliera, la taverna Lela e la fabbrica abbandonata |
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Tramonto a Kardamyli |
Alla taverna Gialos si pranza praticamente sulla spiaggia ed i lettini sono gratuiti se si consuma qualcosa; di sera abbiamo molto apprezzato la carne e la location tra gli ulivi di Babis souvlaki e la semplicità della taverna Kiki’s.
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Babis souvlaki a Kardamyli |
Ripartiamo da Kardamyli il 19 agosto e questo sarà probabilmente il giorno della “grande bellezza”: una carrellata di luoghi magnifici mentre ci avviciniamo alla star della giornata, il sito archeologico dell’Antica Messene.
Passiamo per il piccolo paesino di Kitries (30), famoso per le acque smeraldo e le taverne di pesce che purtroppo non abbiamo provato, proseguiamo verso nord e ci appare nel verde come un miraggio la chiesa bizantina Zoodochos Pigi – Samarinas che, anche se non siamo riusciti a vedere internamente, vale sicuramente una sosta; visitiamo invece con calma l’Andromonastiro, recentemente restaurato.
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Una delle piccole baie di Kitries |
Ad eccezione di Kitries siamo sempre solo noi tre ed il nulla più assoluto; nel monastero c’è una guida all’ingresso, felicissima di vederci, che in inglese ci illustra le caratteristiche principali del complesso monastico in cui ci sono anche pannelli illustrativi molto chiari.
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Una visione nella vegetazione: la chiesa Zoodochos Pigi – Samarinas |
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Cortile interno dell’Andromonastiro |
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Interno della chiesa dell’Andomonastiro
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Arriviamo infine nel primo pomeriggio a Messene dove abbiamo prenotato una notte al Messana Hotel e ci regaliamo un pranzetto nell’unica taverna del paese. E’un po’ caro per i nostri standard (infatti la sera ceneremo in quello del paesino affianco), ma la vista d’insieme sul sito archeologico dalla terrazza è spettacolare.
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Antica Messene vista dall’alto |
Poco prima di arrivare a Messene passiamo vicino le fortificazioni e la porta dell’Arcadia. In rete avevo visto delle foto solo della porta quindi, alla vista dell’imponente cinta muraria, siamo davvero rimasti senza parole! La sorpresa della meraviglia inaspettata! Dopo aver scattato decine e decine di foto abbiamo proseguito verso il nostro hotel.
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La porta dell’Arcadia |
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Fortificazioni dell’antica Messene |
E’ una giornata molto calda ed i compagni di viaggio, che non sono in gran forma, mi abbandonano dopo pranzo e optano per un riposino con aria condizionata. Visito quindi il sito da sola (devo dire che ci ho preso gusto!) dalle 17 alle 20, ma non faccio in tempo a vedere anche il museo. L’area è molto grande ed assolata, il ritorno è in salita e quindi un po’ faticoso ma per gli amanti dell’archeologia è imperdibile.
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Antica Messene: il teatro |
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Antica Messene: l’Asclepion |
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Antica Messene: l’Ekklesiasterion-Odeon
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Antica Messene: la palestra
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Antica Messene: lo stadio
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Antica Messene: propileo di accesso al ginnasio |
Forse il sito è poco visitato perché in posizione defilata rispetto agli itinerari più battuti ma, insieme alle fortificazioni ed alla porta dell’Arcadia, ha davvero una maestosità che non si dimentica.
La mattina successiva siamo partiti verso l’Arcadia montana in cerca di refrigerio e della piccola chiesa di Agia Theodora, famosa meta di pellegrinaggi religiosi, sul cui tetto sono cresciuti 17 alberi.
Particolarissima, in un contesto quasi onirico, con una storia affascinante e vicino un bel torrente gelato dalle acque cristalline. Da lì con una breve passeggiata si costeggia il corso d’acqua e si arriva ad una taverna nel bosco dove, in attesa della nostra carne alla griglia, abbiamo beccato l’unico temporale del nostro viaggio. Refrigerio trovato!
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La facciata della chiesa di Agia Theodora a Vasta |
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L’abside della chiesa di Agia Theodora
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Nel pomeriggio siamo pronti a raggiungere la tappa conclusiva della nostra vacanza: in un piccolo residence sulla spiaggia, subito fuori l’abitato di Chrani, trascorreremo le ultime quattro notti prima di riprendere la nave a Patrasso.
Nei miei programmi c’era la visita almeno del centro storico di Koroni e, possibilmente, anche di Pylos. Niente da fare! Un ammutinamento familiare mi obbliga a quattro giorni di forzato ma alla fine molto piacevole relax: spiaggia, supermarket e taverna, stop. Ogni tanto ci vuole!
Mia figlia riesce anche a fare amicizia, nonostante le differenze linguistiche, con tre belle bimbe greche in vacanza nello stesso residence e la felicità per lei è massima.
Purtroppo a causa del temporale il mare non è stato bello i primi due giorni ma siamo riusciti a concludere in bellezza l’ultimo giorno: mare calmo, cristallino e senza posidonia!
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Ultimo bagno a Chrani in Messenia
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Chrani è un paesino minuscolo con solo con un bar e qualche buona taverna nelle stradine interne; tra quelle provate abbiamo preferito Kipos.
L’ultima sera abbiamo cenato al porticciolo di Petalidi che è un po’ più grande ed animata.
Trascorsi questi tranquillissimi giorni di decompressione tocca purtroppo partire e già in nave, per riprendermi dalla tragedia del rientro, inizio come sempre a meditare sui prossimi itinerari in terra ellenica.
Buon Mal di Grecia a tutti!