di Elisabetta
Amorgos |
1-Giovedì
18/6/2015
Dopo
4 giorni di Astypalea (trovi il diario qui)
puntiamo prestissimo la sveglia e partiamo per Amorgos con la Blue
Star da Agios Andreas, puntualissima, alle 5.15, quando comincia a
schiarirsi il cielo: la nave è tutta per noi, il mare piatto.
Abbiamo
deciso di dividere i nostri sei giorni in due tappe: una a nord, ad
Aegiali e una Katapola, per goderci ogni angolino dell’isola senza
fare troppi andirivieni.
Ad
Amorgòs ci sono bei sentieri, usati dalle popolazioni locali in
passato per spostarsi da un centro all’altro e oggi ancora da capre
e pastori, molto panoramici; vale la pena di percorrerli per
conoscere al meglio l’isola e godere dei suoi profumi.
Ci
vengono a prendere all'arrivo ad Aegiali alle 6.40 e
fortunatamente lo studio è già disponibile. Muses, scelto su
booking per il prezzo (qui sono più cari che ad Astipalea ) è
l'ideale come posizione, dietro la spiaggia, tranquillo; il nostro è
al 1 piano, n 3, con balcone su tre lati, pulito, luminoso e ben
areato.
Materassi
nuovi e comodi ma il resto dell'arredo non un granché e mancano
comodini, abat jour, appendini o mensole. Fornitura dignitosa. Ethel,
cugina del proprietario, che ci riceve, parla italiano bene perché
studia a Roma. Ci dice che il Muses ha 7 anni, è stato rilevato lo
scorso anno dal cugino che ha già l'hotel studios Elia ( ci mostra
uno studio, curatissimo e stiloso, circa 60 euro) dove lei sta
durante la giornata come receptionist, e che il prox anno sistemerà
anche questo. È simpatica professionale e disponibile. Facciamo un
giretto nel borgo al porto per la spesa per le colazioni mentre
dobbiamo rinviare l'acquisto della mappa (SKAI MAPS, dettagliate,
anche con info sui sentieri) perché i negozi sono ancora chiusi.
Aegiali
è un piccolo borgo turistico, originariamente Ormos, si stende
infatti lungo il golfo. Lungo il porto ci sono solo bar, carini e
colorati, taverne, studios e negozi. Non è l’immagine più
classica di Amorgos: è abbastanza recente, abitato stabilmente solo
dal 1830, quando sono stati cacciati i pirati, e ha decisamente più
strutture turistiche che case. Per carità, niente a che vedere con
le strutture delle isole più note: se a Ios, ad esempio, non esiste
luogo che non abbia le scritte in inglese, qui addirittura il
cartello di benevenuto è totalmente in greco!
Aegiali
è la base preferita da chi ama la vacanza stanziale (limitante, ad
Amorgos), perché ha una bella e lunga spiaggia di sabbia fine e
altre spiagge abbastanza belle nei dintorni; quindi ci vedi anche
famigliole con bambini; comunque, almeno a giugno, è tranquillo.
I
borghi abitati originari sono i tre sulla collina: Tholaria, Lagada e
Potamos; li visiteremo a piedi.
La
spiaggia di Aegiali è lunga e comoda: sabbia dorata, acque basse
limpide e tamerici; ai bordi, anche qui, caffè e taverne.
Quindi.....
non ci attira e decidiamo di passare questi due giorni esplorando i
dintorni a piedi.
Consultiamo
il sito dei sentieri
delle Cicladi
consigliatomi da Artemisia di Turisti per caso (www.cycladen.be)
oltre alla nostra mappa SKAI e partiamo dalla fine della spiaggia per
Tholaria;
qui i sentieri sono ben segnati, molto belli, odorosissimi; questo è
una mulattiera, la vegetazione è più ricca che ad Astipalea,
abbondano finocchietto selvatico, una specie di salvia, olivastri o
simili, limoni e soprattutto fichi; si incontra anche una fonte di
acqua fresca.
Sul sentiero da Aegiali a Tholaria |
Sul sentiero da Aegiali a Tholaria |
Sul sentiero da Aegiali a Tholaria |
Tholaria
è bianca e blu, scalette e vie di pietra grigia decorate con disegni
bianchi di fiori e creature del mare stilizzati, apparentemente
deserta. Alcuni passaggi ad arco hanno i soffitti costruiti con legno
e pietre, come quelli delle nostre valli (chi conosce Camerata
Cornello o Oneta?)
Tholaria |
Tholaria |
Tholaria |
Tholaria |
Qui
il paesaggio cambia e diventa più aspro e quasi alpino. Il percorso
dura in tutto 35/40 minuti): dopo 5 sembra di essere sulle Dolomiti,
come roccia, non come vegetazione, bassi cespugli odorosi e cardi,
incessante il rumore delle api.
Inizio del sentiero per Mikri Vlihada |
Inizio del sentiero per Mikri Vlihada |
La
spiaggia è alla fine di una gola/ letto asciutto di torrente, e si
vede solo verso la fine.
Mikri Vlihada ha sassolini grigio chiari, acqua bella. Facciamo il bagno, e risaliamo.
Mikri Vlihada |
Facciamo
un giretto nella assolata Tholaria e pranziamo con insalata greca,
insalata di pomodori e tzaziki, soli avventori, alla Taverna
Panorama, in cima al Paese, fresca, tranquilla (ma cosa qui non lo
è?), pulita e con uno spazioso interno tappezzato da vecchie foto e
in particolare da quelle del trio di archi dello zio Niko , le cui
serenate registrate fanno da sottofondo al nostro pranzo.
Dalla cucina aromi invitanti; la signora sta preparando porco con peperoni e patate per la cena. Con birra e caffè, raki offerto, in due paghiamo 18 euro. Non siamo stanchi, il cielo si rannuvola e proseguiamo per Lagada, 1ora e 5 di sentiero in quota tra i cespugli, sempre ben segnato.
Tholaria e Lagada si somigliano, per tranquillità, colori, e decorazioni pavimentali. Incontriamo solo qualche asino e scendiamo (con una bella larga scala/mulattiera) al porto di Aegiali.
Bagno
alla spiaggia di Eghiali e cena sul porto: Chorta, capra con pomodoro
e patate e briam, vino, acqua, caffè e raki offerto.
2-Venerdì
19/6
Oggi
è brutto (Amorgos è montuosa e ferma le nubi) e ventoso
quindi..camminiamo. Prima prendiamo il sentiero per Psili Ammos
e facciamo tutte le spiagge del promontorio a nord di Eghiali ; il
sentiero, all’inizio con fondo di cemento, agevole e quasi piano,
costeggia il promontorio ed è panoramico su tutte le spiagge: oggi
col cielo nero e qualche minuto di pioggia i colori però sono spenti
e sembrano più scure di quanto non siano.
Fokiotira |
Levrossos |
Psili Ammos |
Kolhalkas |
Tentiamo di risalire verso Tholaria seguendo indicazioni di un sentiero che non esiste sulla carta dei sentieri ma rinunciamo e rientramo dallo stesso percorso. Il tempo non migliora, il vento è freddo, stare fermi non è il caso, decidiamo di andare ad Agios Pavlos, sono circa 7 km lungo la strada asfaltata ma abbastanza piani e tutti lungo mare; il traffico è praticamente nullo, si fa volentieri.
Se
viene bello facciamo un bagno, se no amen. Non viene bello, neanche
quel tanto di luce che basterebbe a fare una foto.
Pranzo
alla taverna di Agios Pavlos: insalata di pomodori, tzaziki e triglie
freschissime, quasi dolci, ai ferri, birra, acqua, caffè offerto ,
tot 18 euro. Una pacchia!
Rientriamo
ad Egiali e facciamo un veloce bagno.
Nel
frattempo Il tempo migliora e decidiamo di seguire il consiglio di
Ethel di andare a vedere il tramonto ( sarà alle 20.38) da Potamos;
ci vuole far accompagnare in macchina ma preferiamo salire a piedi (
quasi 200 metri di altitudine) prima lungo una strada ripida, poi con
una bella scalinata che attraversa prima il paese basso, poi il paese
alto, in cima al quale c'è la taverna Kamara sunset.
Salendo a Potamos |
Salendo a Potamos |
Salendo a Potamos |
Taverna Kamara a Potamos |
Da
un terrazzo sporge una signora molto anziana, avrebbe piacere di fare
4 chiacchiere con noi ma parla ovviamente solo in greco e pure senza
denti.. rinunciamo, in cambio si fa fare volentieri una foto. Prima
si aggiusta bene il foulard e dopo che ho fatto la foto mi chiede
(unica parola che capisco): “OREA?” “Bella?”
Mangiamo
Fava, due ottime melanzane al forno e un capretto patatato, piatto
tipico locale che offrono durante le feste religiose, vino, acqua e
caffè, più raki meli offerto dalla casa, prezzo onestissimo. Siamo
arrivati giusti giusti per il tramonto, bello; ma più belli il
paesino e la passeggiata.
3-Sabato
20/6
Colazione
in terrazza, chiudiamo le valigie, salutiamo Ethel, il noleggiatore
ci porta in ufficio a prendere la nostra scassatissima Panda grigia
(75 euro 3 giorni) e partimamo per Katapola.
Bella
la strada, molto panoramica; visto che c'è il sole ci fermiamo ad
Agios Pavlos , lingua di sassi bianchissimi protesa verso
l’isola di Nikouria, a fare le foto che ieri non abbiamo fatto
poi prendiamo una breve deviazione verso il monte per Asfondilitis, panoramico, una bella chiesetta e qualche casupola.
Da
qui passa il bel sentiero che attraversa tutta l’isola da nord a
sud.
Arriviamo a Katapola, bianca e solare, ad arco sull’ampio golfo, uno stretto lungomare, sollevato mezzo metro dalla spiaggia, su cui passano indifferentemente bagnanti in costume, auto e muli carichi.
Alloggiamo
alla Villa Le grand blue (da non confondere con la Pension Le
Grand Blue, che è più in alto dall’altra parte del golfo), molto
silenzioso, dietro alla spiaggia, dove accolgono Angeliki e
Stergios; con misto inglese (lei), ottimo francese (lui, che ha
lavorato 10 anni a Parigi) si fanno 4 chiacchiere; lei ha due
fratelli in Germania e tutti gli anni a novembre quando chiudono qui
partono in macchina e fanno le ferie tra Italia, Francia e Germania.
Lo studio è semplice ma molto curato e carino: bianco e blu fuori,
bianco e azzurro e ferro battuto dentro, mobili simil ikea ma molto
di gusto, atmosfera romantica e super funzionali. Ha due terrazzi
vista mare, uno normale uno grande quadrato doppia apertura, più
finestra sul terzo lato della stanza e finestrino nel piccolissimo
bagno. Non ha angolo cottura, ma frigo e bollitore, con un minimo di
stoviglie.
Di
mattina andiamo a fare una lunga passeggiata, passando dalle spiaggia
a nord est di Katapola, subito dopo un piccolo cimitero sul mare.
Vorremmo
fare un giro circolare scendendo dopo Ta nera, saliamo saliamo e
attraversiamo grandi prati molto verdi per essere nelle Cicladi, e
panoramici, in compagnia di pecore e capre; arriviamo ai ruderi di un
borgo abbandonato ma sbagliamo sentiero e ci troviamo dopo quasi due
ore in cima al monte Viglia, sul sentiero che porta alla
Chora; torniamo indietro fino al sentiero giusto e scendiamo in paese
dalla vallata alle sue spalle.
Facciamo
il bagno alla spiaggia dopo il cimitero e ci fermiamo a mangiare in
un bel ristorantino Vitsentos con sedie gialline e tovagliette a
quadri gialli e lilla. Molto fine ma cibo non un granché e caro.
Pomeriggio
spesa e bagno nella spiaggia di Katapola, con tempo variabile.
La
Chora è 5 km all’interno di Katapola, nascosta alla vista
dal mare per ripararsi dai Pirati, abbarbicata ai piedi di uno
sperone roccioso.
Vista
all’arrivo, ci torniamo a cena: un vento pazzesco e fa anche
freddino; ad un primo impatto meno affascinante di quella di
Astypalea ma scoprendola, specie la sera, ci affascina; raccolta,
pulita, raffinata; all'interno vicoli stretti e tante chiesette,
pochi i negozi i locali e le taverne aperti in questo periodo ma di
buon gusto e con prodotti locali.
Ceniamo
in una micro piazzetta con gradini davanti ad una chiesetta in una
taverna dove c'è un gruppetto di francesi un po' anziani, dallo
stile si direbbe parigini.
Ottima
cena: polpette di zucchine servite con guarnizione di verdure cotte e
crude, polipo al cartoccio, capra con pomodoro e patate , vino ,
acqua, caffè.
4-Domenica
21/6
Colazione sul terrazzino e usciamo con molta calma. Andiamo oggi al monastero di Hozoviotissa: costruito nel 1088, 8 piani abbarbicati su una parete verticale a 300 m dal mare e a 300 dalla cima della montagna, potente monastero secondo solo a quello di San Giovanni a Patmos, è la meta principale di chiunque venga ad Amorgos.
Si
raggiunge da un parcheggio a mezza costa con una bella scalinata
Il
contrasto tra la parete bruna e l'unico muro bianchissimo del
monastero è emozionante, la salita meno impegnativa del previsto,
nonostante il sole, forse perché c'è il vento. Effettivamente la
costruzione semplicissima ma arditissima non può non strabiliare,
pensando anche a quando è stata fatta.
Il monastero di Hozoviotissa |
Il monastero di Hozoviotissa |
Il monastero di Hozoviotissa |
Ricorda
un po' l'atmosfera di Kalabaka, ma più bello perché così a picco
su questo mare profondo. Un cartello avvisa che bisogna essere
vestiti decentemente; e che decentemente per loro vuol dire che le
donne… non possono mettere i pantaloni! E io mi ero portata i jeans
apposta! Per cui mi faccio una gonna lunga con il salviettone. Siamo
3 coppie in tutto all' interno, quando ci offrono il rakomeli (che
io non bevo, come si fa alle 11 di mattina con questo sole?) e acqua
fresca ( hanno una enorme bottiglione/ tanica, sarà da 50 litri: mi
chiedo: chi l'avrà portata fino a qui? ( non ho visto neanche una
carrucola) .
L’interno del monastero |
L’interno del monastero |
Da
qui c'è una vista mozzafiato sul mare blu e su un paio di spiagge
chiarissime (immagino irraggiungibili via terra) sotto il costone.
Scendiamo
2 km sotto alla spiaggia di Agia Anna che si raggiunge con una
breve bella scalinata: è piccola, di sassolini chiari e lastroni
bianchi, acqua dal turchese al verde al blu. Ci fermiamo poco perché
è “affollata” per i nostri gusti. In effetti.... saremo almeno
in 15.
Decidiamo
di esplorare la zona sud dell'isola. Quelli che sono segnati
come centri abitati in realtà sono 4 (4 di numero, non per modo di
dire) case, spesso vuote.
Prima
tappa taverna paradisiaca Giorgalinis a Vroutsi: sono le 3 e
mezza: insalata greca col formaggio locale mizithra e verdure varie.
Quando
arriviamo sospettiamo addirittura che non sia aperta perché siamo
soli, anzi c'è una famiglia greca, poi arrivano una coppia giovane e
i 4 francesi che c'erano ieri alla taverna della Chora.
Continuiamo
verso sud; a destra, ad Ormos Limeros, si vede il tetro relitto
dell’Olympia dove è stata girata una scena de Le grand blue.
Il relitto dell’Olympia |
Proseguiamo
per la spiaggia Kalotaritissa, tra ampie curve e arriviamo a
vederla dall'alto, bella, lunga, ampio arco, di sabbia, con acque
chiare e basse, qualche ombrellone, bar sulla spiaggia, cabina,
gabinetto, qualche barca ormeggiata.
Facendo
il bagno scopriamo che fondale è pieno di ricci. Qui non li mangiano
e li troveremo ovunque, d'ora in poi.
Risaliamo
lentamente verso nord, visto che abbiamo deciso di cenare da Marouso,
che ci hanno consigliato Stergios e Angeliki, ad Arkesini.
Ci
fermiamo a fare un bagno alla spiaggia,di Paradeisa ad Agia
Paraskevi che si raggiunge con un breve sterrato. Avevo letto di
qualcuno che l’aveva evitata perché solo dal nome si capiva che
era troppo turistica. In realtà ci troviamo solo una coppia e una
famiglia locale. La spiaggia non è un granché ma è tra le rocce e
alle spalle ha del verde, così l' acqua ha un colore bellissimo.
Ripartiamo
subito e cerchiamo la antica torre di Agia Triada e Arkesino,
ma o è chiusa ( come sembra, anche l'ufficietto davanti) o non c'è
proprio, proviamo una deviazione per Rachoula, strada stretta
in salita in cemento, ma arriviamo quasi nel niente per cui ci
rassegniamo al fatto che qui non c'è proprio nient'altro da vedere e
lentamente arriviamo da Marouso. Sono solo le sette e mezza ma va
bene così, così non torniamo con il buio. Frequentato da gente del
posto, le porzioni sono enormi e il prezzo basso! Mangiamo: ottimo
coniglio pomodoro e patate, gemistà, Saganaki, baklava, vino, acqua
caffè .
5-Lunedì
22/6
Oggi
è il nostro ultimo giorno ad Amorgos. Nuvolo sparso e vento
freddino. Saliamo in macchina per 3 km alle spalle di Katapola, fino
alla Minoa Antica, città minoica, completamente abbandonata,
con reperti archeologici abbandonati anch'essi sul tavolo che una
volta serviva agli archeologi, la cui conservazione è affidata al
buon cuore di chi passa.
Torniamo a Katapola, il sole è tornato, lasciamo la macchina e ci avviamo a piedi dalla fine della spiaggia verso la spiaggia Meltezi,
Lungo Katapola |
Verso Maltezi |
Verso Maltezi |
La spiaggia dopo il cimitero |
Spiagge verso Meltezi |
Spiagge verso Meltezi |
Spiagge verso Meltezi |
Maltezi |
Maltezi |
Ci
fermiamo per un pranzo veloce al bar Le grand Bleu, sul porticciolo,
dove non siamo mai stati nonostante il fatto che sia convenzionato
con i nostri sutdios (sono amici) e che tutte le guide ne parlino
perché, dicono, proietta in continuazione l’omonimo film di Luc
Besson. Lo schermo c’è, ma oggi è spento.
Al
tramonto ci avviamo per la cena alla Chora, pantaloni lunghi,
felpa e giubbino. Stasera il vento ti porta via e si gela veramente.
Freddo tramonto alla Chora |
Freddo tramonto alla Chora |
Dopo un po' di indecisione torniamo alla taverna dell'altra sera (Kath'Odos) ma fa troppo freddo fuori e appena si libera un tavolo, dentro, caldo e accogliente: filetto di pollo con salsa allo yogurt e limone (e curry) e pesce al forno con cipolle e peperoni, torta all'arancia, vino acqua e caffè.
La nostra vacanza nella profumata Amorgos è finita. Domani è un’altra isola.
6-
Martedì 24/6
Ci
alziamo all’alba (oramai ci siamo abituati) e partiamo per Donoussa
P.S.
Non
ho raccontato storia, geografia, religione, tradizioni…. ci sono
tante guide su Amorgòs; potete guardare anche qui:
http://www.amorgos-island.gr
Abbiamo
viaggiato con Blue Star Ferries senza prenotazioni e prenotato gli
alloggi di volta in volta con Booking.com
ELI è bellissimo :-) ricco, completo, simpatico e spiritoso ... bravissima !!! Ti faccio ancora tanti complimenti POLI OREA
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