di monica e riccardo
Allora che scelta si fa per le nostre isole in Grecia??? Le idee sono
tante, c’è da tenere presente il budget…ed i giorni di ferie di
Riccardo.
Quindi????
Parlando con la nostra amica Antonella, mesi prima, ci consiglia
Tinos, anche la nostra amica Puccy ce la consiglia caldamente: che
dire???? Avevamo già “spulciato” tutti i siti relativi a quest’isola e
quindi la scelta cade lì, in aggiunta Syros (capitale delle Cicladi) ed
isola mooolto diversa da tutte le altre isole cicladiche. Facciamo il
conto dei giorni da distribuire per isola, anche se si mettono di mezzo
(purtroppo) le notti a Rafina all’andata ed al ritorno al Pireo, in
quanto non in linea con gli orari dei voli. Questa volta partiamo da
Bergamo (solitamente sempre Malpensa), ma quest’anno è difficile far
corrispondere il giorno della partenza e dell’arrivo; comunque
l’importante è andare verso i “nostri” piccoli paradisi.
16 giugno
Partiamo da Orio al Serio (ovviamente con Ryanair), lasciamo la macchina
al parcheggio IVM, che si rivelerà una grossa delusione (inefficienti al
massimo!!! e meno male che hanno 9 come valutazione!!! ).
Il volo parte alle 12:15 ed atterriamo ad Atene alle 15:20 ora locale: ci accoglie un po’ di pioggia, e scesi dall’aereo facciamo una corsetta. Il tempo di ritirare i bagagli, usciamo per cercare il bus che va a Rafina, ed ecco un sole accecante e caldo afoso. Il bus impiegherà mezz’ora. L’autista ci ferma …dove ci è più comodo scendere, grazie a Monica che tra inglese e qualche parola greca (aiutata dal traduttore e guida/vocabolario della Lonely Planet), commuove una signora greca. L’appuntamento con il marito di Georgia dell’Air B&B è nel piazzale di un supermercato.
Il volo parte alle 12:15 ed atterriamo ad Atene alle 15:20 ora locale: ci accoglie un po’ di pioggia, e scesi dall’aereo facciamo una corsetta. Il tempo di ritirare i bagagli, usciamo per cercare il bus che va a Rafina, ed ecco un sole accecante e caldo afoso. Il bus impiegherà mezz’ora. L’autista ci ferma …dove ci è più comodo scendere, grazie a Monica che tra inglese e qualche parola greca (aiutata dal traduttore e guida/vocabolario della Lonely Planet), commuove una signora greca. L’appuntamento con il marito di Georgia dell’Air B&B è nel piazzale di un supermercato.
Dopo poco arriva e ci porta nell’abitazione dove dormiremo. Si tratta di
un vero e proprio appartamento arredato e accessoriato di tutto, con
tanto di salone relax, due camere da letto, cucina, bagno con doccia,
due corridoi e balcone che gira intorno. Usciamo per andare al super a
prendere yogurt, acqua e succo e appena rientrati si scatena un
temporalone con acquazzone, ma noi siamo al sicuro. Per cena usciamo e
ci dirigiamo a piedi verso il porto di Rafina, tanto per capire le
distanze. Ceniamo alla
Taverna
Agoni Grammi
(su suggerimento di Puccy), tutto a base di pesce: polpette di
polpo; acciughe marinate; polpo al vino; mithos; acqua; dolcetto
offerto; costo € 32.
17 giugno
La mattina facciamo colazione nel nostro appartamento; è una bella
giornata e la nave per Tinos (Ekatherini) parte alle 8:05. La
prenotazione è già stata fatta da casa, quindi passiamo in biglietteria
Fast Ferries a ritirare il biglietto stampato. La nave parte puntuale,
ci sediamo fuori ed un po’ alla volta, isola dopo isola arriviamo a
Tinos. Al porto ci aspetta il titolare del
Galini
(uno studios in buona posizione a Tinos town che ha persino il servizio
lavanderia e stanza per colazione aperta agli ospiti): lui sembra il
Sergente Garcia (quello di Zorro), e si rivelerà una persona molto
cordiale……anche se l’inglese non è il suo forte.
È domenica, quindi i super sono chiusi ed anche alcuni negozi;
acquistiamo quello che ci serve in un negozietto che troviamo aperto,
tanto da casa noi ci portiamo sempre bustine di caffè; the; zucchero;
tisane; biscotti; insomma l’occorrente di base c’è! Noi preferiamo far
sempre colazione in studios: Monica è molto intransigente per ciò che
riguarda l’alimentazione: in vacanza si cerca di mangiare sano e la
colazione con aggiunta di succo e yogurt ovviamente greco (…controllando
addirittura la percentuale di grasso contenuta) e non si pasticcia con
brioche e torte.
Usciamo per una passeggiata alla chiesa delle chiese: la
Panagia
Evangelistria. Scattiamo una foto con lo sfondo di un mega nuvolone
nero, che si rivelerà poi un bluff.
Panagia Evangelistria |
Sul tappeto rosso posto alla destra della strada che conduce alla
chiesa, ci sono tre pellegrini in ginocchio, che sfidano un sole
cocente; una signora mossa da commozione copre il capo ad uno di questi.
Entriamo nel piazzale e scattiamo alcune foto. Poi uscendo, Monica
acquista alcuni braccialettini colorati in corda (in segno di devozione)
ed alcune bottigliette da riempire con l’acqua del Santuario l’ultimo
giorno; alcuni magneti …che sono d’obbligo…e già cominciamo con le
spese! Nel tardo pomeriggio andiamo da Vidalis, di fronte al
lungomare/porto, per l’affitto dello scooter.
Ce lo consegnano subito: Kymko 150, caschi nuovi, restituzione domenica
sera in quanto lunedì 25 giugno partiremo per Syros. Il costo sarà di €
160 (€ 20 al giorno anziché’ € 22) per 8 giorni. Torniamo in studios con
il nostro nuovo…amico, non prima di aver fatto il pieno di benzina
all’unico distributore aperto la domenica (ci accompagnerà lì proprio il
ragazzo di Vidalis). La sera per cena scegliamo la
Taverna
Epineio: porzione di zucchini balls; souvlaki con patate; birra;
acqua; offerto dolcino a base di anguria e dolcino con salsina di
melanzana; costo € 28,60.
18 giugno
Colazione in studios; spesa al super e passiamo alla bakery
(praticamente confina con il nostro Galini) e poi zaino in spalla, gilet
antivento e in giro con il nostro scooter alla scoperta di Tinos.
Prendiamo confidenza con le strade, bene asfaltate e buona segnalazione
(maggiormente in greco). Ci dirigiamo verso
Kardiani,
Kardiani |
Kardiani |
Kardiani |
il primo dei tanti graziosi paesini all’interno e per pranzo ci dirigiamo ad
Isternia
Bay. La scelta della taverna cadrà su
Thalassaki, posizionata fronte mare, addirittura quando c’è parecchio
vento tutta la piattaforma sulla quale sono ubicati i tavolini viene invasa
dall’acqua del mare. Noi troviamo posto sulla verandina e ci godiamo lo
spettacolo. Sono le 13:30 e siamo gli unici clienti…altri però arriveranno
dopo. Per pranzo prendiamo: spaghetti con polpette di carne; insalata con
polpo, lenticchie, cipolla, carote; acqua; offerto raki (ma Monica è
astemia…difficile spiegarlo); costo € 33.
Isternia Bay |
Più avanti scorgiamo una spiaggetta: il caldo si fa sentire. Troviamo
posto all’ombra di uno dei tanti ombrelloni di paglia destinati ai
bagnanti. Tra un po' di relax ed un bagnetto rigeneratore, arriva l’ora
di riprendere lo scooter e andare a visitare il paesino di
Isternia, decisamente molto più in alto di dove eravamo.
L’impressione è quella di un paese-fantasma: nessuno in giro, quasi
tutte le case chiuse, solo due bar/localini aperti ma solamente uno dei
due con qualche persona. Troviamo una coppia alla quale chiediamo di
scattarci qualche foto e…qualche gattino in cerca di coccole. La taverna
situata all’entrata del paese, dopo il parcheggio, risulta chiusa e le
sedie rovesciate sui tavoli…non sembra voglia aprire per la sera.
Isternia |
Isternia |
Ritorniamo a Tinos town seguendo un’altra strada che passerà per
Kionia,
centro balneare poco distante dalla town, ma pieno di abitazioni per
villeggiatura e varie spiagge con parecchie persone e molti bambini. La
sera decidiamo di mangiare in studios ed uscire dopo per una passeggiata
nonostante il forte vento.
19 giugno
La giornata è molto molto ventosa e le nuvole sempre
verso la parte “alta” di Tinos. Decidiamo di andare a vedere la spiaggia
di
Aghios Romanos, ma il forte vento non ci permette il bagno.
Aghios Romanos |
Riprendiamo lo scooter e facciamo sosta a
Tarambados
con le sue bellissime colombaie. Tinos infatti è famosa per queste
costruzioni, alcune restaurate, alcune no, alcune ristrutturate ed
abitate dai locali o affittate a turisti. Le colombaie in tutte le loro
sfaccettature resteranno il colpo d’occhio di ogni nostra giornata.
Tarambados |
Tarambados |
Tarambados |
Ci rechiamo poi a visitare
Ktikados
e tra una foto e l’altra scopriamo la
Taverna
Drosia…proprio quella famosa per il suo coniglio. Ci fermiamo per
pranzo e ordiniamo: coniglio con pomodori; pasta con salsiccia/lonza e
pomodori secchi di Tinos; acqua; coca; offerto un piattino di frutta
mista; costo € 23,50.
Ktikados |
Ktikados |
Ktikados |
Gironzoliamo ancora un po’ per il paesino; è poi la volta
di
Tripotamos, dove ci accoglie subito un cane che sembra abbia voglia
di compagnia. Scattiamo un po’ di foto ed anche qui in giro nessuno.
Tripotamos |
Tripotamos |
Tripotamos |
Altro paesino
Dyo Choria
(la scusa è quella di individuare la taverna omonima). Foto, giro per i
vari vicoli e piazzetta del paese che dicono sia la più grande delle
isole Cicladi.
Dyo Choria |
Ritorniamo allo scooter e verso Tinos town. Prima
facciamo sosta in farmacia, Monica ha mal di pancia e con il cambiamento
di clima i fermenti male non fanno! Cena in studios.
20 giugno
Anche oggi molto vento e nuvole sui rilievi e poco sole.
La nostra meta sarà
Pyrgos,
ci accompagnano una serie di nuvoloni che non promettono nulla di
buono. Siamo equipaggiati anche di scaldacollo, ma scopriamo che se
avessimo messo l’antivento maniche lunghe sarebbe stato meglio. Comunque
raggiungiamo Pyrgos senza inconvenienti e ci sediamo nella piazzetta di
sosta bus per consultare la nostra cartina. È caldo e mangiamo una
banana. Ci accorgiamo che arriva un greco con un bidoncino vuoto: ma
dove va???? Scoperto: c’è la casina dell’acqua! Con 50 centesimi puoi
prendere 10 litri di acqua. Scopriremo poi che in tutta l’isola ci sono
i distributori per l’acqua: stessa cifra, stessi litri. Prima volta che
ci capita!
Esploriamo Pyrgos con i suoi mille vicoletti ed
ovviamente la piazzetta dove sono ubicate taverne e bar. Il Museo del
Marmo risulta chiuso, purtroppo. Ci incuriosisce poi il cimitero (un po’
macabro …forse in ferie), ben tenuto con uno splendore di marmi che
variano dal bianco al grigio, e non dà assolutamente l’impressione di un
luogo triste. Tra una visita e l’altra è ora di pranzo e pensiamo di
provare una taverna proprio a Pyrgos, ma non in piazzetta, bensì lungo
la strada che entra al paese. Ci sediamo, non c’è nessuno…dopo poco
arriva una signora vistosamente truccata che ci accoglie, ci prepara il
tavolo e ci consegna il menù. La
La Taverna si chiama Irini noi ordiniamo:
polpettine con carciofi (sono una specialità dell’isola di Tinos);
frittata con salsiccia locale con patate, verdure e prosciutto
(scopriremo poi che si poteva dividere anche in due, ma Monica non
mangia uova); coca; acqua; caffè; costo € 27,80.
Pyrgos |
Pyrgos |
Pyrgos |
Pyrgos |
Pyrgos |
Finito pranzo il nostro intento è di proseguire per
Panormos, altra piccola località turistica. Arriviamo e ci dirigiamo
con lo scooter fino alla spiaggia di
Poxapi,
niente di ché, attrezzata, ma non ci ispira. Da lontano vediamo un’altra
spiaggia (Stafida
beach), ma sarà che è un po’ velato, non ci accontentiamo e notiamo
che oltre la spiaggia parte un sentiero, che passa per una chiesina
(Aghios Nikolaos) e prosegue: si, …ma dove???
Imperterriti imbocchiamo uno sterrato che passerà per la
Stafida beach; proseguiamo, parcheggiamo lo scooter e ci dirigiamo a
piedi verso la chiesina.
Chiesina Aghios Nikolaos |
lateralmente la chiesina (tra l’altro aperta), continua
il sentiero, anche se più stretto.
Con un po’ di gamba e voglia di escursione arriviamo alla
spiaggia di
Kavalourko:
c’è solo una ragazza stesa dove la spiaggia termina e di fronte c’è
l’isoletta
Planitis.
Kavalourko beach e isoletta di Planitis |
Passiamo lì alcune ore, l’acqua è trasparentissima,
calma, ed è uscito un bel sole. Sapremo dopo dalla nostra amica Puccy
che alla fine della spiaggia, su uno scoglio c’è stampata la Rosa dei
Venti……ops…sfuggito…pazienza.
Rientrando alla town ci fermiamo prima di Isternia a
fotografare un bel mulino con il tetto rosso vivo ed una chiesa attigua,
però chiusa.
Faro, chiesa e mulino |
21 giugno
Decidiamo oggi di esplorare alcuni dei paesini
all’interno di Tinos. Cominciamo con
Loutra, piccolissimo villaggetto praticamente monopolizzato dal
Convento
delle Orsoline (che ci dicono imperdibile). Come al solito in giro
nessuno; la chiesa è chiusa; il convento idem; la giornata è bella.
Facciamo un giro e all’uscita di Loutra troviamo dei palini di sentieri
che indirizzano ad altri luoghi. Nel mentre che decidiamo il da farsi
arriva una macchina, dalla quale si affaccia una ragazza che in francese
ci chiede se siamo lì per il Monastero (che tempismo!!!). Ci spiegherà
che è andata a Tinos town a prendere il pane. Ci apre il Monastero delle
Orsoline e ci dice di attendere qualche minuto che arriverà la guida.
Convento delle Orsoline |
Dopo poco sopraggiunge una ragazza (lei parla inglese) e
praticamente solo per noi farà la visita guidata a questo luogo. Molto
interessante capire come vivevano e studiavano nei secoli scorsi. La
struttura è ancora ben conservata e la visita è solo al primo piano,
quello più ricco di oggetti. Alla fine del percorso troviamo un tavolino
con lavoretti artigianali; scegliamo per la mamma di Monica un rosario e
lasciamo un’offerta; loro ci regalano due medagliette con l’immagine
della Madonna. Proseguiamo e poco dopo facciamo sosta a
Skalados
con visita ad una chiesina della Vergine Maria situata sopra il
paesino.
Chiesina della Vergine Maria |
Dopodiché’ ci dirigiamo verso
Volax:
il paesaggio cambia. Attorno a noi solo pietroni tondi che spuntano dal
terreno brullo e nell’aria un profumo intenso di erbe. Sembra un luogo
magico!!!
Parcheggiamo lo scooter all’ombra e vediamo arrivare un
bus turistico; in giro ci sono già parecchi turisti, e le taverne sono
affollate; noi gironzoliamo un po’ in cerca di angoli caratteristici da
fotografare e notiamo una cosa insolita: le porte di alcune case e
finestre più o meno abitate, con dipinte delle poesie in greco.
Monica posa lo zaino sopra un sasso e viene punta da una
vespa al piede, guarda caso proprio su una vena.
In un battibaleno tira fuori lo stick antipuntura e
comincia a passarlo sul dorso del piede che si sta gonfiando. Decidiamo
di chiedere un cubetto di ghiaccio a qualche taverna, nel mentre Monica
vede uscire un signore dalla sua casa seguito dalla moglie. Spiega il
problema e subito la signora le dice di seguirla e le dà anche lei un
rimedio, anzi le chiede se l’insetto era grande o piccolo e se è
allergica; si informa poi dal marito se il medico del paese è presente
in quel giorno a Volax.
Alla
fine ringraziando di cuore questa meravigliosa persona, si scambieranno
spontaneamente baci e abbracci!
Volax |
Volax |
Volax |
Volax |
Prima di uscire dal paese ci fermiamo in un banco
allestito da un greco, che vende erbe di vario tipo per varie cure, per
tisane, per cucinare, miele, ecc. Decidiamo di comprare origano, timo,
ed un rimedio depurativo che si può unire al cibo mentre si cucina.
È ora di pranzo, ci dirigiamo verso
Agapi. Il caldo si fa sentire e dopo una breve visita al paesino,
scegliamo un luogo fresco dove mangiare una pita e bere una coca: sarà
la microscopica piazzetta a darci ristoro. Poi in marcia di nuovo verso
la spiaggia di
Kolimbithra.
Kolimbithra |
Come al solito arriviamo, parcheggiamo lo scooter e ad
occhio ormai allenato, facciamo già una scelta di dove posizionarci. Ci
sono infatti due spiagge: una piccolina e attrezzata (a disposizione di
tutti i bagni e le cabine per cambiarsi), l’acqua naturalmente
bellissima e trasparente. Poco più in là un’altra spiaggia, molto
grande, con alcuni ombrelloni di paglia, un baretto ed oltre tutto lo
spazio a disposizione.
Decidiamo quindi di concederci un bagno ristoratore e rimaniamo
in ammollo per un bel po’… scattando delle foto che manderemo alla
nostra amica Puccy.
Nel rientro verso la town, altri due luoghi:
Falatados e
Arnados,
Falatados |
Falatados |
Arnados |
Arnados |
dove giungeremo quasi a tardo pomeriggio, giusto per
veder aperta la chiesa da una signora del paese.
Proseguendo in scooter decidiamo di fermarci a cena alla
Taverna
Dyo Choria, nell’omonimo villaggetto: taverna assolutamente da
provare, consigliata da parecchi nostri amici, che si rivelerà - almeno
per noi – il top dei top di Tinos (ci mangeremo infatti ben tre volte).
Ordiniamo: ghemistà; vitello in salsa con spaghetti;
acqua; birra; costo € 22,50.
22 giugno
Andiamo alla bakery e acquistiamo qualcosa per pranzo.
Decidiamo infatti di ritornare in studios e di spezzare un po’ la
giornata: Riccardo ha tosse e raucedine (causati probabilmente dall’aria
fresca dei primi giorni). Oggi si va a
Livada
beach. In realtà Vidalis la indica come uno dei posti da non
percorrere in scooter
(strada sterrata che scende ripida; secondo loro indicazioni è troppo
pericolosa), ma noi intanto si va a vedere; ci sarebbe l’intenzione di
arrivare fin lì e poi prendere a piedi il sentiero che porta al faro (dietro
ad un promontorio). La strada arriva asfaltata fino ad un bivio dove
incomincia la discesa alla spiaggia. Diciamo che non è né meglio, né peggio
di altri sterrati che abbiamo percorso in tanti anni di isole greche (ad
Antiparos per trovare delle calette isolate abbiamo percorso una stradaccia
con sassoni e buche o Skopelos per scendere ad una spiaggia hippies…).
Comunque arriviamo e troviamo posto alla fine della spiaggia verso degli
scogli piatti. L’acqua è calma, fa parecchio caldo e non c’è vento: ciò ci
fa desistere dal percorrere il sentiero verso il faro. Non ci sono tempi di
percorrenza, non è ben segnalato (da navigati escursionisti di montagna
valutiamo bene le situazioni), decidiamo quindi di soprassedere e ci
tuffiamo in acqua in cerca di ristoro. Arrivano alcune macchine e dopo un
po’ di ammollo decidiamo di venir via.Livada beach |
Livada beach |
Al rientro Monica propone la visita ai paesini di
Mirsini e
Steni.
Mirsini e Steni |
Veramente due chicche da non perdere con le loro case
colombaie e bouganville ad ogni angolo. Sono ormai quasi le 14:00 e
rientriamo in studios. Dopo il pranzo ed una breve sosta relax andiamo a
visitare il Monastero/Monastiria
(così detto e scritto nelle cartine). Nel pomeriggio apre alle 16:30; le
donne devono essere adeguatamente vestite e gli uomini entrano solo con
i pantaloni lunghi. Il luogo è tenuto benissimo; all’interno una serie
di chiesine; balconcini che sembrano di appartamentini; qualche suora
ortodossa che gira…ma al nostro saluto nessuna ricambia; mah! Come
posto, religiosamente parlando, non trasmette nulla se non la quiete
assoluta. Sbagliato dire che è un po’ una delusione???
Monastiria |
Monastiria |
Monastiria |
Monastiria |
Monastiria |
Terminata la visita sono già le 18:00: siamo pronti per
la “scalata” all’
Exomvourgo (alt. 640m.), la giornata bellissima ci regalerà
senz’altro qualche foto mozzafiato panoramica. Parcheggiamo alla
chiesa/pellegrinaggio del
Sacro
Cuore (dove non c’è nessuno) ed imbocchiamo il sentiero/mulattiera
in salita che sale a sinistra. Per noi trekkers è una passeggiata di un
quarto d’ora! Giunti in cima un cielo blu ed uno stupendo panorama a
360° ci accolgono; siamo solo noi ma dopo un po’ arrivano altre due
persone e così ci fotografiamo a vicenda.
Sacro Cuore |
Exomvourgo |
Exomvourgo |
Exomvourgo |
Scendiamo e andiamo a cenare alla
Taverna
Mbee (nell’insegna c’è proprio una pecora), dove ordiniamo:
kleftiko; bistecca di vitello con patate; pomodori secchi e carciofini
marinati; acqua; birra; costo € 38,50.
23 giugno
Esploriamo oggi un’altra parte dell’isola di Tinos. Zona
sud-est: di rito le foto panoramiche al porto e alla town. Poi
costeggiamo le spiagge di
Agali,
Agios
Fokas,
Agios Sostis,
Agia
Kiriaki,
Agios
Ioannis, ma ci mettiamo in testa di cercare
Pachia
Amos, non senza difficoltà. Sbagliamo due volte il percorso, poi
troviamo l’indicazione scritta sull’asfalto. La strada ci porta ad una
piccola centrale elettrica. Parcheggiamo e lì scendiamo a piedi per un
sentierino sassoso. Una delle più belle e piccole baiette che abbiamo
mai visto in Grecia ci aspetta!!! Acqua verde trasparente e soprattutto
nessuno!!!
Pachia Amos |
Arriverà dopo una coppia di italiani che andrà via molto
prima di noi. Rientro in town e pranzo in studios, al pomeriggio ci
dirigiamo verso
Santa
Margherita beach.
Anche per questa un bel po’ di strada nell’entroterra e discesa
pseudo-cementata. Decidiamo di lasciare lo scooter un po’ in alto e per
l’ultimo tratto di discesa camminare fino alla spiaggia. Qui troviamo
qualche famigliola greca; qualcuno in acqua, qualcuno sotto delle
tamerici dove sono stati argutamente costruiti dei muretti in pietra con
panchine. È la prima volta che in Grecia troviamo queste “comodità’” in
spiagge libere. Rituale bagnetto ristoratore e ci fermiamo più di
un’ora.
Santa Margherita beach |
Santa Margherita |
Al rientro sosta per benzina (sarà l’ultima) e per cena
ritorniamo alla
Taverna
Dyo Choria.
Il menù scelto: ghemistà; pollo in umido con gombo (un’erba
grassa che cresce spontanea nell’isola); coca; acqua; offerto da loro un
dolce al cucchiaio di carota e limone e di un frutto che cresce
spontaneo a Tinos, molto simile a delle prugnette tonde (entrambi
divini!!!); costo € 20.
24 giugno
Ultimo nostro giorno a Tinos. Rincorriamo Jorgo del
Galini (detto anche tenente Garcia di Zorro) per saldare il conto con
aggiunta l’importo per l’uso della lavanderia (due sacchi di roba);
quest’ultimo sarà solamente di € 3,50…. Per questa ridicola cifra, se
sapevamo così non si lavava nulla a mano.
Oggi l’idea sarebbe quella di tornare a Panormos ma il
forte vento ci fa ben presto desistere e così ripieghiamo sul piano B e
andiamo ad
Aphigania, una spiaggia alla quale si accede tramite
sentiero/mulattiera e visibile solo dall’alto. Avevamo già adocchiato il
cartello della deviazione quando siamo andati ad Aghios Romanos.
Aphigania |
Aphigania |
La spiaggia è grande, sabbiosa, deserta, abbastanza
riparata e il mare calmissimo ed invita subito a tuffarsi. Riccardo
propone di pranzare nuovamente a Dyo Choria per avere la possibilità
dopo pranzo, di visitare
Triantaros
e
Berdemiaros, due villaggetti che ancora mancano all’appello.
Triantaros e Berdemiaros |
Pranzo alla
Taverna
Dyo Choria:
okra con pollo; souvlaki con patate e verdure bollite miste; acqua;
birra; caffè… greco offerto; costo € 32.
Visita ai paesini suddetti e poi c’è il tempo per andare
a stenderci alla spiaggia Agios Fokas…ma non abbiamo fatto i conti con
il forte vento che in poco tempo riempie di sabbia i teli …e noi.
Nel rientro consegniamo lo scooter a Vidalis, che dà solo
una controllata veloce, e ceniamo in studios. Usciamo per a fare due
passi in direzione della Panaghia Evangelistria per riempire di acqua
“santa” le bottigliette che Monica ha comprato il primo giorno.
25 giugno (verso Syros)
Purtroppo oggi spetta l’amaro compito di riempire le
valigie e gli zaini: le ultime ore effettive a Tinos. Jorgo ci
accompagna al porto e alle 15:00 partirà puntuale la Blue Star Paros per
Syros. Cosa dire di Tinos? Scelta azzeccatissima!!! Ci è piaciuta
tantissimo; un’isola greca ancora in mano ai greci, dove regna sovrano
lo spirito di questa nazione; dove nei tantissimi paesini si respira
l’aria genuina di questa straordinaria gente. Non si va a Tinos per le
spiagge, si va per i paesini, per le colombaie, per percepire quanta
grande fede c’è in ogni persona che a piedi oppure in ginocchio va al
Santuario Madre. Abbiamo visto molte persone che trascorrono due/tre
giorni a Tinos town solamente ed unicamente per andare alla Panaghia.
Tutto ciò ed oltre resterà sempre nei nostri cuori.
Ciao Tinos! |
Arriviamo nella capitale delle Cicladi puntuali: già
Ermoupoli
si apre davanti a noi con le sue due chiese (sulle rispettive
colline) e le casine in stile neoclassico di colori che spaziano dal
rosa al verdino al giallino all’azzurrino al crema al bianco tenue, con
i tetti arancio, sembrano quasi dei confetti pronti per essere mangiati.
Si, perché’ Syros è totalmente diversa da ciò che noi abbiamo sempre
visto girando le tante isole greche: eravamo preparati a ciò e
soprattutto ad entrare nello spirito di una cittadina, ben strutturata,
pulita, ben organizzata e soprattutto molto sicura.
Scendiamo dal traghetto e cerchiamo qualcuno dello
Studio
Konstantza; telefoniamo e “capiamo” che la cosa migliore è prendere
un taxi. In pochi minuti arriviamo a destinazione, La Signora Konstantza
ci sta aspettando fuori di casa (capiamo che non parla inglese e tra
gesti e qualche parola di greco ci arrangiamo).
Possiede un’abitazione completamente ristrutturata, con 6
appartamenti (più quello dove vivono lei ed il marito Dimitri), arredati
tutti con molto gusto e completi di tutto ciò che uno studios dovrebbe
avere. Il giardino interno pieno di bouganville ed i terrazzini, e la
fontana, completano splendidamente il luogo. La nostra stanza è bella e
confortevole. Ci spiega che l’acqua del rubinetto non va bevuta e ci fa
trovare una bottiglia grande di acqua nel frigorifero. Ci sistemiamo ed
usciamo poi a piedi verso il centro (sarà più di un km.), andiamo da
Maistrali (di fronte al porto e vicino ad un benzinaio) ed affittiamo lo
scooter. Chiediamo come solito un 150, ma Popy ci dice che per i
dislivelli di Syros basta anche un 125: che dire???, boh…vedremo. Ci
propone di restituirlo pure qualche ora prima della partenza da Syros
l’ultimo giorno (noi partiremo con la nave delle 16:00 che va al Pireo)
e se vogliamo ci tiene pure le valigie così siamo liberi di girare
ancora Ermoupoli.
Torniamo con scooter e caschi (nuovi) e ci fermiamo a
prendere acqua, frutta, yogurt, ecc. Dopo una doccia decidiamo di uscire
a piedi per la cena (si riveleranno almeno due km. all’andata e
altrettanti al ritorno). La cena sarà alla
Taverna To
Petrino, in una stradina all’interno del lungomare: è tardi e c’è
parecchia gente, sistemano e spostano i tavoli a mano a mano che
arrivano i clienti. La scelta della cena cade su soutzoukakia alla
maniera cicladica con riso e patate; bocconcini di pollo con sugo di
pomodoro e horta; birra; acqua; offerto trancino di torta con pallina di
gelato; costo € 25,40.
Rientriamo a piedi, percorrendo la stessa strada
dell’andata. C’è poca gente in giro; alcune persone sedute fuori sui
terrazzini a parlare e cercare un po' di fresco. Ci sembra strano
camminare per i vicoli verso lo studios senza quasi la presenza di
persone, abbiamo quasi una sensazione di…paura??!!, eppure sembra tutto
tranquillo. Arriviamo allo studios e finisce così la prima nostra mezza
giornata a Syros.
26 giugno
Dopo colazione prendiamo lo scooter, qui non occorre
vestirci troppo, c’è meno aria che a Tinos e le temperature sono
leggermente salite. Ci fermiamo a fare benzina e ci dirigiamo
(sbagliando strada…alle volte capita) verso nord -ovest, con
l’intenzione di raggiungere la spiaggia di
Lia,
accessibile solo a piedi da un sentiero che parte da
Kambos.
L’inizio del percorso è segnalato e…l’omino dipinto indica 30 minuti:
sappiamo per esperienza (anche in montagna alle volte accade) che i
tempi indicati non sono sempre giusti.
Iniziamo un sentiero ben segnalato per la “presenza “di
capre; si passa un cancello ed il sentiero continua costeggiando una
grotta e un ricovero capre, tra sassi, cespugli di timo ormai
rinsecchiti e perciò aguzzi, ed escrementi di capra. Dapprima in discesa
poi un tratto pianeggiante e poi decisamente in discesa in direzione del
mare, anche se fino ad un certo punto non si noterà nulla. Arriviamo a
questa spiaggia sassosa, ma con fondale di sabbia ed acqua cristallina,
dopo 50 minuti di trekking, sotto il sole, e siamo solo noi!!!! Che
bellezza!!!! Scorgiamo una casina ben ristrutturata con un muretto in
pietra e due tamerici, che fanno ombra. La casina di pietre con finiture
bianche e blu, ha sulla facciata, diversi mattoncini dipinti con
soggetti marinari: una barchetta, le stelle marine, un faro, i gabbiani,
un’ancora, ecc. e sotto una tamerice c’è pure un sasso decorato con
l’anno (2017), probabilmente quando sono state fatte queste pitture.
Siamo sudati e ci fiondiamo in acqua immediatamente,
avevamo bisogno di una rinfrescata dopo il trekking, senza pensare del
resto che tutta la discesa al ritorno sarà solo salita, ma intanto
godiamoci la spiaggia di Lia solo per noi.
Lia |
La salita sarà meno pesante del previsto (fare trekking
in montagna dà i suoi risultati); il cielo comincia a velarsi e forse
questo ci ha aiutato a tornare allo scooter. Monica propone di fare una
pasta col pomodoro: che dire??? Sono già le 13:00, torniamo verso
Ermoupoli e facciamo sosta al super per prendere…udite, udite: la pasta
Barilla! Con relativo sugo al pecorino!!! Evvai!!!
Rientriamo in studio e gustiamo questo piatto prodigioso
(dopo i trekking i carboidrati vanno benissimo!!!) nel nostro terrazzino
contornato di buganvillee, appena in tempo che si scatena un acquazzone,
con annessi tuoni, e siamo costretti a rientrare in casa. Così decidiamo
cosa fare nel pomeriggio, tanto si sa com’è qui, piove e poi esce subito
il sole.
Sono ormai le 16:30 passate, decidiamo di andare a vedere
Kini e
la sua spiaggia (molto turistico tutto); poi cerchiamo la deviazione per
Delphini Bay
Delphini Bay |
da dove parte, sappiamo un sentiero (non segnalato) per
la spiaggia di
Varvaroussa. Lo troviamo e ne percorriamo un tratto, fino a che il
roccione gira all’interno. Si fa tardi e non sappiamo dove ci porta e
quanto tempo soprattutto ci vuole, decidiamo quindi di venirci una
mattina organizzati di tutto punto. Per la cena serale la nostra scelta
è la
Taverna Psarokokalo, ubicata in una via laterale alla Miaouli
Square, dove c’è la Town Hall, punto di aggregazione cittadina: dove
convivono armoniosamente piccole taverne, piccoli chioschetti, bar,
bambini che giocano o corrono con pattini e monopattini e le persone del
luogo che a fine giornata trovano ristoro dalla calura del giorno
mangiando un gelato e spettegolando un po’.
Alla Taverna Psarokokalo mangeremo col sottofondo di
musica greca suonata per i clienti: calamaro grigliato ripieno di feta;
ghemistà; acqua; birra (di Rodi) di nome Zithos; pane (ma quello lo
portano sempre anche se noi non lo mangiamo), costo € 25.
Decidiamo di fare “due passi”: i nostri due passi sono i molteplici
gradini che salgono tra le varie abitazioni diErmoupoli e che conducono
alla chiesa ortodossa di
Anastasis
Christou, ovvero Chiesa della Resurrezione.
Anastasis Christou |
27 giugno
La giornata è uno splendore! Oggi si va a
Saint
Stefanos Cave, dove si trova una chiesina dell’omonimo santo,
ricavata nella roccia. La strada di cemento per arrivare al punto di
partenza mette a dura prova il nostro scooter, c’è una bella pendenza
(in salita) ma ce la facciamo. Monica come al solito quando vede così
preferisce scendere dallo scooter e camminare a piedi per un tratto.
Parcheggiamo lo scooter ed imbocchiamo il sentiero (fac-simile a quello
per Lia Beach). Il trekking però è meno impegnativo; il traguardo…si
vedrà solo poco prima dell’arrivo in quanto il sentiero scende e devia
tra gli scogli: è ben segnalato e quando arriviamo (siamo solo noi) ci
accorgiamo che nel libro delle presenze, aperto su un tavolino in
chiesa, moltissime persone da tutto il mondo (anche New Zealand), ci
hanno anticipato. Monica come al solito scrive della nostra presenza. Ci
fermeremo in questo luogo isolato per una mezz’ora, scattando foto,
ascoltando il rumore delle onde che si infrangono prepotentemente sui
grandi scogli e decidendo cosa fare una volta risaliti allo scooter.
Durante la salita troviamo almeno quattro persone che hanno avuto la
nostra stessa idea.
Saint Stefanos Cave |
Siamo vicini a
Galissas (località turistica),
Galissas |
vogliamo vedere com’è e se il mare è calmo, intanto il
cielo si sta velando. C’è una chiesina (Aghia
Pakou), poco sopra la baia di Galissas, passata la quale il sentiero
continua e porta alla spiaggia naturista di
Armeo
Beach. Ci sono alcune persone che nude e crude si arrostiscono al
sole. Scendiamo, ma non c’è ombra e soprattutto il mare è mosso e fare
un bagno sarebbe complicato.
Aghia Pakou |
Armeo Beach |
La spiaggia di Galissas è grande, in parte attrezzata,
con cabina per cambio e toilette e…pulita. Come al solito troviamo
ombrelloni di paglia a disposizione dei bagnanti a titolo gratuito.
Decidiamo di andare a cercare una taverna per pranzo e la nostra scelta
cade su
Taverna Iliovalisema, un posto un po’ chic, non certo le taverne con
tovaglie a quadri, ma ci piace troppo e poi è giusto provare tutto no??
Ordiniamo una moussakà (ci chiedono se siamo disposti ad
attendere 25 minuti per la cottura); insalata greca rivisitata, con
zucchine tagliate a julienne che sembrano spaghettini, salsa di yogurt;
coca; acqua; caffè; costo € 24,30.
Dopo pranzo andiamo a rilassarci in spiaggia e troviamo
un ombrellone libero, l’intento è di fare un bagnetto rinfrescante,
invece ahimè, arrivano nuvoloni che nulla di buono fanno sperare, quindi
dopo un pochino decidiamo di ritornare allo scooter in direzione
Ermoupoli: infiliamo la cerata…che non si sa mai.
Difatti per strada ci coglie il temporale, ci fermiamo a
fare benzina e ripararci, poi passa e ripartiamo; poi nuovamente pioggia
ed allora l’unico posto che troviamo subito come riparo è il piazzale di
una ditta (peraltro chiusa) con una tettoia, anche se per causa vento un
po’ di acqua arriva lo stesso. Si sa come sono gli acquazzoni estivi
nelle isole, durano poco e poi esce il sole: così è!
Abbiamo del tempo a disposizione e decidiamo di visitare
Vaporia
(dove ci sono delle spiagge/piattaforme di cemento create per i
bagnanti, con tanto di ombrelloni gratuiti). Per il momento osserviamo
tutto dall’alto anche se l’acqua comunque ci sembra limpidissima:
qualche foto e visita alla chiesa di
Saint
Nicholas,
indistinguibile tra le case di Vaporia.
Vaporia |
Saint Nicholas |
La sera dopo cena in studios (ancora non stanchi)
decidiamo di affrontare a piedi i tanti gradini che passando tra le
abitazioni (restaurate con gusto) portano alla grande chiesa cattolica
di Saint
George ad
Ano Syros.
Incredibile la chiesa è ancora aperta; c’è una signora che prega in
ginocchio ed una ragazza che riordina un po’ i libri. Monica cerca di
accendere una candela, ma le hanno tutte già spente (probabilmente
perchè quasi ora di chiusura) si mette allora d’accordo con la ragazza
che si offre il giorno seguente ad accenderla al posto suo.
Ermoupoli |
Ano Syros |
Ad un certo punto l’occhio cade su una statua “famosa”:
Sant’Antonio da Padova! Inconfondibile con il suo saio ed il suo
Bambinello in braccio!! Monica viene da Padova e sembra quasi che questo
importante Santo sia una costante quasi continua in molti viaggi che
abbiamo fatto…trovato persino in un decadente palazzo ad Ila de
Mozambico, mah…
Ripercorriamo quindi a ritroso i numerosissimi gradini e
andiamo a cercare un po’ disorientati lo scooter parcheggiato a lato
strada, per poi rientrare in studios.
28 giugno
Giornata ventosa. Dopo colazione c’è l’intenzione di
esplorare il sentiero (non segnalato) che porta a Varvaroussa Beach.
Parcheggiamo lo scooter a Dolphin Bay e da lì prendiamo
il sentiero…precedentemente testato. Meglio di altri percorsi, dopo
un’ora però aggirando rocce e scavalcando sassi e cespugli sembra senza
fine e più impegnativo di come immaginato, soprattutto ci chiediamo se
la spiaggia sarà veramente riparata ed il mare accessibile per un bagno:
meglio non rischiare. Monica è della teoria che di spiagge ce ne sono
altre ed è inutile cercare rogne in vacanza. Torniamo allo scooter e
cambiamo itinerario di giornata.
Dolphin Bay |
Verso Varvaroussa Beach |
Verso Varvaroussa Beach |
Optiamo quindi per il giro delle spiagge a sud-ovest
dell’isola. Il sole c’è, il vento è prepotente ed il mare abbastanza
mosso, anche se di sfumature incredibili. Passiamo quindi
Finikas;
Agathopes;
Ampela
(dove riusciremo a fare sosta per un bagno);
Ampela |
Mega Gialos;
Fira;
Vari;
Fabrika
(ce ne sarebbero altre, ma ormai è tardi per sostare a tutte).
Fabrika |
Seguendo la strada che costeggia l’aeroporto ritorniamo
ad Ermoupoli. Per cena scegliamo la
Taverna
Seminario (praticamente confina con la Taverna Petrino). Attendiamo
un po’ stranamente l’ordinazione che sarà: kelemia di Lesvos; burger Ala
Seminario con patate al forno; acqua; birra; solito pane; costo € 27,90.
Giriamo per le viuzze e con lo scooter rientriamo allo studios. Sono già
le 23:00 passate e la mattina ci si alza sempre presto. Ad un certo
momento Monica sente bussare alla porta; un po’ titubante apre e vede un
signore accanto a Konstantza che parlando un buon italiano dice:
“Perché’ vi chiudete dentro??? Di cosa avete paura?? Qui tutti lasciano
la casa aperta, le macchine, non c’è problema di nessuno… noi siamo
nella casa accanto e stiamo festeggiando un compleanno, ci farebbe
piacere avervi con noi, così intanto io parlo un po’ italiano che ho
imparato studiando in Italia”. Rimaniamo un po’ sorpresi e commossi da
tanta spontaneità: Konstantza ci consegna la ricevuta di pagamento del
soggiorno e ci regala una scatola di Loukumia (dolcetti). Insieme a loro
entriamo nel cortile di un’abitazione confinante. Ci sono parecchie
persone, tra le quali le figlie di Konstantza con i mariti, nipoti,
amici. Ci presentano a tutti e siamo accolti calorosamente ed invitati a
bere e mangiare; per quest’ultimo decliniamo l’invito in quanto cenato
da poco, ma partecipiamo al taglio della torta cantando “Tanti auguri a
te” in italiano, su loro richiesta. Parliamo delle isole greche
ovviamente; del nostro amore per questo popolo così tartassato; della
situazione politica ed economica (se vuoi vivere decentemente e
mantenere la famiglia devi almeno fare due lavori) e le pensioni più
“alte” ci dicono che arrivano a 800 euro. Ci tratteniamo per circa
un’ora, poi ringraziamo, salutiamo e torniamo al nostro studios per
dormire. L’ospitalità greca è impagabile!
29 giugno
Ultime ore a Syros, purtroppo. Dopo colazione ci
accordiamo con la signora Konstantza per lasciare i bagagli in studios e
poi usciamo a consegnare lo scooter e ci dirigiamo in centro per qualche
acquisto e ritorniamo a Vaporia per vederla con la luce della mattina. È
parecchio caldo, senza nuvole; Monica ha lasciato a casa un copricapo,
così ha la scusa per cercare qualche bandana nuova da aggiungere
alla…collezione.
In giro per Ermopouli |
Ci fermiamo a mangiare un gelato in una gelateria biologica, nelle viuzze
attigue alla Piazza Miaouli, il gelato è squisito: hanno appena consegnato
le cassette con la frutta fresca per la preparazione, meglio di così!
Rientriamo poi a piedi in studios. Ci facciamo una doccia, ci cambiamo e
chiudiamo zaini e valigie. Sono già le 14:00, la Signora Konstantza è nei
paraggi e ci fa capire che al porto ci accompagnerà il marito Dimitri. La
salutiamo, la ringraziamo e poi via di baci e abbracci: come non si fa ad
amare queste persone?????
Konstantza Studios, il giardino |
Alle 16:00 abbiamo la Star Ferries Paros che ci porterà
al Pireo, manca un po’ di tempo, ma preferiamo essere già pronti; a
turno andiamo a prendere un caffè americano (Monica) ed un’ultima
tiropita formaggio/prosciutto ed una coca (Riccardo).
Ciao Syros! |
La nave arriverà con un po’ di ritardo che non recupererà
all’arrivo al
Pireo.
Sono già le 20:00 passate che scendiamo dalla nave e
cominciamo a cercare l’Hotel Glaros (prenotato con Booking.com) dove
passeremo la notte in quanto il volo di rientro del 30 giugno con
Ryanair è la mattina alle 09:45. Dopo qualche difficoltà dovuta alla
stanchezza, troviamo l’hotel. Ci facciamo una doccia ristoratrice ed
usciamo a piedi, in direzione porto Pasalimani. C’è parecchio movimento;
molti yatcht attraccati; molti ristorantini, ma non tanta gente a cena.
Cerchiamo il
ristorante
Takatsarolakia (consigliato dalla nostra amica Puccy): per cena
prendiamo polpo all’aceto; hamburger con patate al forno; ghemistà;
acqua; birra; pane; costo 31,50.
Rientriamo all’Hotel Glaros ed avvisiamo il portiere di
notte, che la mattina vorremmo il taxi per l’aeroporto per le ore
07:00.
30 giugno
Si, lo sappiamo, il taxi ci costerà un botto! ma siamo
stanchi (dalla vacanza) e la mattina alle sei non abbiamo voglia di
andare in giro con i bagagli a cercare la fermata del bus che porta all’
Aeroporto Venizelos. Puntuale alle 07:00 il taxi ci aspetta, carichiamo
i bagagli e dopo 40 minuti di viaggio (con poco traffico), arriviamo a
destinazione: totale costo € 53; vabbè se vuoi la comodità la paghi,
no?’’
Il viaggio aereo va abbastanza bene; prima di dare il
benestare per l’atterraggio ci fanno girare in cielo per un quarto
d’ora. Atterriamo finalmente a Bergamo; giornata calda; ritiriamo i
bagagli e chiamiamo il parcheggio IVM di Seriate. Arriva dopo venti
minuti il furgoncino guidato dal ragazzo indiano che ci aveva
accompagnato all’andata. Ci porta in sede e…la macchina non c’è:
scopriremo dopo – causa loro disservizi e male organizzazione – che la
macchina nostra è in un altro capannone (raggiungibile solo in macchina)
e che davanti alla nostra autovettura c’è parcheggiato un furgone che
blocca l’uscita e che verranno a ritirare il 2 luglio: come
organizzazione non c’è che dire!! Che si fa allora?? Il tipo che ci ha
accompagnato al capannone, impreca in qualche sconosciuta lingua e ci
lascia lì in attesa di andare a recuperare le chiavi del furgoncino da
spostare: nel frattempo carichiamo zaini e bagagli in macchina, pronti a
partire subito verso casa e mandarli tutti affan…. ecco, avete capito!
Il sunto di tutto ciò che abbiamo scritto in questi
appunti è questo: evviva queste due isole meravigliose!!! Come ogni anno
la nostra “trasfusione” di Grecia è compiuta! Scelta più azzeccata non
poteva essere fatta!!! Isole diverse, molto diverse Tinos e Syros, tra
loro, ma ancora genuine e soprattutto molto greche. Tinos unica per le
oltre mille colombaie sparse in tutta l’isola ed una concentrazione
unica di villaggi; Syros… dalla parvenza di una cittadina aristocratica,
con i suoi palazzetti neoclassici dai colori pastello, con le sue due
cattedrali in cima alle colline a destra e sinistra, che ti accoglie
come in un abbraccio!
…e adesso basta che ci scappa anche una lacrimuccia.
Buon viaggio!
Riccardo E Monica |
Spiagge:
Tinos:
Isternia Bay
Aghios Romanos
Poxapi
Stafida beach
Kavalourko
Kolimbithra
Livada beach
Agali, Agios Fokas, Agios Sostis, Agia Kiriaki, Agios
Ioannis
Pachia Amos
Santa Margherita
Aphigania
Syros:
Lia
Kini
Delphini Bay
Galissas
Armeo Beach
Finikas
Agathopes
Ampela
Mega Gialos
Fira
Vari
Fabrika
Saint Nicholas Beach (Vaporia)
Taverne:
Rafina:
Agoni Grammi
Tinos:
Tinos:
Epineio
Thalassaki
Drosia
Dyo Choria
Irini
Mbee
Syros:
To Petrino
Psarokokalo
Iliovalisema
Seminario
Pireo:
Takatsarolakia
Spese (per
17 giorni):
Voli: Bergamo/ Atene = 463€
Assicurazione=83€
Soggiorni:
Rafina=58€
Tinos=400€
Syros=182€
Pireo=44€
Traghetti / trasporti:
Rafina/Tinos=54€
Tinos/Syros=16€
Syros/Pireo=58€
Taxi/Syros+Pireo=57€
Noleggio moto
Tinos=160€
Syros=80€
Benzina
Tinos=25€
Syros=12€
Pranzi e cene
Tinos +Rafina=380€
Syros+ Pireo=200€
Varie
130€
Parcheggio auto =53€
Tot=2455€
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