Tre settimane alla scoperta infinita di un isola meravigliosa
di Marco Marconi
Siamo di nuovo
qui. Dopo lunga preparazione abbiamo finalmente chiuso le valigie, gli zaini e
le borse ed il 31 agosto ci imbarchiamo con Ryanair a Bologna per Heraklion. E
allora il racconto di quanto ci è capitato è
qui di seguito, per quanti vorranno leggerlo.
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31
Agosto, Sabato.
Alle sette di mattina carichiamo la macchina e ci avviamo
per Bologna, l’aereo parte alle 10, quindi tutto regolare. Parcheggiamo al P3 e
via in aereoporto. Check in già fatto online, consegnamo le valigie, semivuote,
si riempiranno al ritorno. Vai al gate, tutto regolare, ci chiamano per
l’imbarco, sembra tutto a posto. Aspettiamo lungo le scale per salire
sull’aereo che è fermo proprio davanti a noi, ma qualcosa sembra stonare.
Attorno all’apparecchio infatti si stanno dando da fare tecnici, equipaggio e
personale dell’aereoporto. Dopo un oretta ci informano che c’è un problema
sull’aeromobile. Poco dopo ci dicono che si parte alle 13, poi alle 13,15 e
alla fine ci spiegano che, a causa di un impatto con uno stormo di volatili in
fase di atterraggio c’è stato un danno irreparabile alle ali.
aereo danneggiato dai volatili |
L’aereo non parte, ce ne mandano
uno da Orio al Serio. Alla fine arriva il nuovo velivolo, c’imbarchiamo, ma
l’attesa si prolunga ancora di un ora per attendere l’OK dalla torre. Alle
16,30 finalmente si va. Nel frattempo il personale al gate ci ha sempre
aggiornato, ci è stato spiegato come richiedere l’eventuale rimborso, siamo
stati assistiti in modo veramente adeguato. Un grazie alle ragazze del gate ma
anche a Ryanair. Volo perfetto, atterraggio e consegna bagagli in tempo da
record. Fuori c’è Voyager con la macchina, carichiamo e via per il Nautica
Hotel a Sfakaki, (Rethymno) dove ci aspetta la Eleftheria con le chiavi
dell’appartamento.
Arriviamo
verso le 21, scarichiamo i bagagli e rimandiamo la chiacchierata con lei a domani,
ci staremo una settimana quindi avremo tempo e ce ne andiamo a cena alla taverna
Eleven li dietro. Tanto per cominciare, primo polipo del 2019. Grandioso. Poi a
dormire che la stanchezza si fa sentire.
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1
Settembre, Domenica
Dopo la prima colazione al Nautica, andiamo a fare
benzina, e devo dire che costa più che da noi, la super infatti è ad 1,63,
viaggia all’interno di una forbice compresa tra 1,55 e 1,70. Beh fa niente,
riempiamo il serbatoio della Panda e andiamo a fare spesa da Lidl, dobbiamo
fare provviste per la cucina. Messo tutto a posto ce ne andiamo a camminare per
smaltire le tossine del viaggio. A pranzo saltiamo il turno, ce ne stiamo in piscine
a chiacchierare con la
Eleftheria. Questa ragazza è semplicemente straordinaria. Fattasi sera, doccia
e a Rethymno a cena da Asikiko, in due spendiamo 23 euro. C’ho le prove.
·
2
settembre, Lunedi
Oggi, prima di tutto camminata sul lungomare di Sfakaki,
fino alla chiesetta di Agios Nicholaos, poi, considerato che a nord c’è vento
forte, decidiamo di tornare a Triopetra.
E’ nella parte opposta, sul mare libico. Si passsa da Rethymno per Spili, poi ad
Akoumia ci si addentra scendendo giù. C’eravamo stati due anni fa, e c’era
piaciuta parecchio. Arriviamo dopo circa un oretta ma, sorpresa, c’è più vento
che nella parte sopra. Pazienza, ci attrezziamo con un ombrellone e due
lettini, forniti dalla signora teutonica che gestisce taverna e spiaggia.
Facciamo un bagno spettacolare perchè, nonostante il vento forte, il mare è
piatto. Nadia se ne va a piedi lungo la spiaggia in espolorazione. A sera
torniamo al Nautica, e ci prepariamo una insalata greca giusto per mangiare
qualcosa. Poi si chiude con una chiacchierata con Sifis, padre della
Eleftheria, un paio di raki, facciamo tre, e la giornata è finita.
·
3
Settembre, Martedi
Oggi optiamo per mattinata al mare al Nautica, bagno,
pesca, snorkeling, sole, all’ora di pranzo mi viene voglia di due spaghetti con
il tonno. Faccio un salto al supermarket e in quattro e quattr’otto imbastisco
un pranzo per quattro, ovvio che la Eleftheria ed Elina, la figlia, sono con
noi. L’avevo già fatto lo scorso anno e, con malcelata soddisfazione, vedo che
è ancora più gradito. Al pomeriggio facciamo un salto a Margarites per
acquistare del raki e del miele, artigianali, da una signora che abbiamo conosciuto
lo scorso anno. E quindi a cena torniamo a Panormo dalla Georgia. E’ sempre una
buona cosa, alici gratinate, frittura di pesce, insalata greca, per
rinfrescare.
·
4
Settembre, Mercoledi
Andiamo a Shinaria, non potremmo farne a meno. Da
Rethymno giù per Spili, prima del paese a destra per Koxare. Poi Kourtalioti Gorge
fino al paese di Lefkogia dove c’è la deviazione e da lì sono circa 2
chilometri, un poco tortuosi ma facilmente percorribili. E’ sempre una spiaggia
molto bella, con dei fondali molto afffascinanti, soprattutto alle estremità
della baia. Siamo comunque nella zona di Preveli, Ammoudi, Damnoni, Plakias,
merita, almeno a nostro parere. Il Bagnino ha aumentato il numero degli
ombrelloni, la taverna funziona sempre alla grande, comincia ad esserci molta
gente, rispetto ai primi anni, ma va bene lo stesso. Passiamo la giornata al mare
tra un bagno e l’altro poi, al tramonto torniamo al Nautica. Ceniamo in
appartamento, insalata greca, dacos e graviera. Dopo cena ce ne stiamo in riva
al mare dove ci raggiunge Sifis che ci aggiorna sui cambiamenti che stanno
avvenendo in zona.
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5
Settembre, Giovedi
Oggi è giovedi, a Rethymno c’è il mercato settimanale. Affitto
una bici da Voyager e, dopo la colazione, parto per il lungomare. Mi chiedevo
spesso per quale motivo non ci sono tanti ciclisti per le strade di Creta,
adesso lo so. E’ impegnativo, il traffico veicolare è molto intenso, quello
pedonale caotico, le strade strette e il codice della strada spesso viene messo
in secondo o terzo piano. Comunque è bello pedalare in mezzo a tanta vita. Il
caldo è forte ma per fortuna c’è un vento leggero che aiuta, anche se spira
contro. Nadia viene in autobus che, per inciso, salta diverse fermate prima della città, per eccesso di passeggeri.
Percorro tutto il lungomare di Rethymno che è messo veramente bene, arrivo
quindi in centro, dove c’è il mercato. E’ all’interno del grande parcheggio di
fronte ai giardini. Mi avevano parlato di un bel mercato ambulante, in effetti lo è davvero.
Pieno di
colori della frutta e della verdura,i prezzi sono, per noi, incredibili. I
pomodori a 60 centesimi, ma li
trovi anche a 40, le melanzane a 60, per come siamo abituati noi sembra
impossibile. Facciamo quindi spesa per casa e ce ne torniamo al Nautica. Nel
primo pomeriggio vado a depositare la bici da Voyager,c’è la Deborah, austro
greca, che mi racconta le novità della ditta, tra le quali la prossima nascita
del nipote di Takis. Sono veramente in gamba, da 14 anni affittiamo la macchina
da loro e non c’è mai stato il minimo
problema. Salutiamo la Deborah e ce ne torniamo a Rethymno per un aperitivo al porto,
poi a cena torniamo da Asikiko. Ci siamo venuti spesso, e ci torneremo ancora,
perchè sono in gamba, hanno piatti molto buoni
ed i prezzi sono altrettanto
buoni. Il
polipo è squisito.
·
6
Settembre, Venerdi
Oggi la voglia di
fare qualcosa è pari a zero. Leggo, scrivo, metto a posto le foto, separo i
semi del basilico raccolti nei vari luoghi e che pianterò l’anno prossimo.
Passiamo la giornata in piscina, a pranzo preparo una buona carbonara, che
riscuote l’approvazione dei presenti. Al pomeriggio prepariamo le valigie,
domani lasciamo il Nautica e provo grande dispiacere, pensando alla qualità
della struttura, all’immensa dolcezza della Eleftheria, alla simpatia dei
genitori, Silvia e Sifis, e della figlia, Elina che abbiamo visto crescere. E’
una struttura, il Nautica Hotel, che di anno in anno si è sempre migliorata,
sia per quanto riguarda i locali che per i servizi. Tranquilla, pulita e i
prezzi sono molto allettanti. Beh, detto questo chiudiamo le valigie,
prepariamo l’ennesima cena in casa e ce ne andiamo a dormire.
·
7
Settembre, Sabato
Partiamo con profonda tristezza. L’unica cosa che ci
rasserena è il sapere che il prossimo anno saremo ancora qui. Fatta colazione e
caricata la macchina ci avviamo direzione Sfakia. E’ la prima volta che ci
fermiamo per più notti, abbiamo scelto l’Hotel Samaria, che ci risulta essere
stato rinnovato ad inizio anno. La strada non è poi così male, passato Georgiopuli
si va per Vryses poi giù per Sfakia. Arriviamo attorno alle 11, la stanza non è
ancora pronta, i ragazzi dell’Hotel ci offrono un caffè in attesa, intanto compiliamo i documenti e ci danno la
chiave. Scarichiamo il bagaglio, la macchina è nel parcheggio dell’albergo,
poco lontano, la stanza è semplicemente straordinaria. Con un terrazzino con
ringhiera che da sul mare. Si vede il porticciolo e l’imbarco dei traghetti per
Loutro, Glycka Nera, Gavdos e altro ancora. Scendiamo per un giro di controllo
e per prima cosa andiamo a chiedere il costo dei biglietti per i traghetti. Il primo chiosco che incontriamo
ci offre il passaggio veloce per Gavdos, circa un ora di barca a 40 euro a
testa. E’ tardi, prendiamo tempo, vedremo domani mattina. Torniamo a prendere
l’attrezzatura da spiaggia e andiamo ad Ilingas. Spiaggia senza infamia e senza lode. Stiamo tutto il pomeriggio,
e sul tardi riprendiamo la vettura per andare a visionare la pista che conduce,
a piedi, a Glycka Nera e poi a Loutro. La lasciamo per l’anno prossimo. Ritorno
in hotel, cena da loro. Dire ottima è poco. Prendo un Bureki (che altro non è
se non patate, zucchine, pomodori, origano, mizytra acqua e farina) c’è chi la
prepara con la pasta fillo, ma io la preferisco così, almeno io la preparo così.
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8
Settembre, Domenica
Colazione al Samaria poi andiamo ad imbarcarci per
Gavdos. Tutti ci hanno parlato di un’isola straordinaria, con spiagge
bellissime Il traghetto è veloce
davvero, nemmeno un ora. Sbarchiamo a Karave e da li prendiamo l’autobus per
Agios Joannis,(9) che dicono essere
una delle più belle spiagge al mondo. Vedremo.
Da dove si ferma l’autobus alla
spiaggia c’è da camminare per una trentina di minuti, in mezzo a ginepri,
sabbia e rocce. Per noi, che abbiamo
visto Kedrodasos, scusate ma non regge il confronto, infatti arrivati in spiaggia
stabilisco che per me non merita tutta la pubblicità. Comunque l’acqua è molto
bella, il mare è calmo quindi il bagno è assicurato. Passiamo un paio di ore in
spiaggia poi ce ne andiamo a prendere una insalata greca nella frequentata
taverna alla fermata del bus. Finito di mangiare, siccome è ancora presto,
decidiamo di tornare a Karave a piedi, sono 2/3 chilometri, ma ci serve per
veder parte dell’isola da vicino, lentamente. In effetti è molto bella, mi ricredo sul giudizio forse troppo
frettoloso. Alla fine direi che ne vale veramente la pena. Ci imbarchiamo e
raggiungiamo l’hotel dove ceniamo. I prezzi sono molto molto buoni, il
personale è straordinario, sono tutti bravissimi e gentili. E pensare che la
zona di Sfakia è famosa per la rudezza delle persone, si racconta infatti che
durante la Guerra nemmeno i nazisti riuscirono a sopraffarli.
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9
Settembre, Lunedi
Partenza per
Kissamos, Mediterranean studios, dove arriviamo verso le 11,30. La stanza è
pronta e, dopo aver pagato in anticipo, andiamo a posare le valigie. Prendiamo
l’attrezzatura da spiaggia e andiamo a Falasarna. Questa volta troviamo
Christo, il bagnino, che l’anno scorso non c’era. Ci racconta della stagione
che non è stata, secondo lui, la migliore degli ultimi anni. Hanno avuto
problemi anche con un concorrente che ha praticato prezzi assurdi, del tipo 50
euro un ombrellone e due lettini in prima fila. 40 in seconda e via a scendere.
Questo ha allonatanato parecchi clienti, riferisco quanto ci ha detto perchè io
non ho controllato direttamente. Oltre a questo il tempo, da maggio fino a metà
giugno, è stato brutto, vento e pioggia. Comunque oggi è bello, paghiamo i 7
euro e ci tuffiamo in acqua. Restiamo fino al tramonto, quando vedi il sole che
va giù ti accorgi di essere parte di un disegno universale che va oltre ogni
cosa. Ritorniamo sulla terra e andiamo alla taverna da Vassilis. Dove siamo di
casa oramai. Infatti ci accoglie come sempre a braccia aperte, come sempre si
lamenta per le tasse, ma ci fa mangiare, come sempre, alla grande. Prezzi modici, per
tutti.
·
10
Settembre, Martedì
Dovevamo mantenere la promessa fatta lo scorso anno, dobbiamo tornare ad Afrata e così facciamo. La strada non è delle migliori ma neanche la peggiore, il tempo questa volta è bellissimo. In spiaggia c’è una fila di ombrelloni, sgarruppati il giusto, ma nessun bagnino. Prendiamo un ombrellone con due lettini, self service. Vento quasi niente, mare calmo, approfitto subito per mettere maschera e pinne, prendo la 4k e vado in acqua.
Il fondale merita, pesci tanti e
variopinti proprio come ci avevano detto. Bellissimo. A pranzo c’è la taverna
del bagnino, che per l’ombrellone non ha chiesto nulla, ci facciamo una
insalata greca con una birra e in due vanno via 12 euro. Considerato che non
abbiamo speso niente per l’ombrellone direi che sia una cosa ottima. Al ritorno
ci fermiamo a Kolymbari poi torniamo a Kissamos e per cena torniamo da Kouzo Mama.L’abbiamo sperimentata e si
conferma positivamente. Polipo con crema di fave, cretan salad, melizanosalata
(polpa di melanzana cotta alla fiamma, sbucciata, con aglio, prezzemolo, tutto
battuto al coltello e condito con succo di limone, olio, sale e pepe), polpette
di zucchine, dacos 32 euro in due con birra, e vino.
·
11
Settembre, Mercoledi
Oggi è il
giorno di Elafonissi.) Partiamo
relativamente presto, da Kissamos impieghiamo poco più di un ora. Il traffico è
stranamente accettabile, la giornata ottima. Arrivati in spiaggia ce ne andiamo
al solito posto, alla estremità della baia. Niente vento, sole che picchia.
Giornata da dedicare alle riprese sott’acqua. Resistiamo fin verso le 4 poi
raccogliamo le cose, ci fermiamo al bar per un panino e una bottiglia di acqua
e ripartiamo per Kissamos. A cena ancora da Kouzo Mama, bistecca di maiale
affumicata in salsa di arancio, patate fritte e riso, souvlaki di maiale con
pita, funghi e salsa allo yogurt, che non è lo Tzatziki e in più patate fritte.
Io suggerisco di farci un pensiero, se qualcuno si trova da queste parti.
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12
Settembre, Giovedi
Anniversario
del matrimonio, 37 anni, mica male. Ci facciamo il regalo, tutto il giorno a
Falasarna. Giornata ventosa, Christo ci trova un posto riparato però il prezzo
dell’ombrellone sale a 10 euro, ma ci porta un caffè frappe e una bottiglia di
acqua, gratis, per cui rientriamo nella cifra standard. Anche se c’è vento il
mare è calmo per cui i bagni sono assicurati. A metà pomeriggio vediamo a riva
un gruppo di persone che sta guardando qualcosa. E’ un piccolo di pesce spada,
trascinato a riva dalla corrente, con la coda mozzata, probabilmente per un
morso di un pesce più grande. Ce ne andiamo prima del tramonto e rientriamo al
Mediterranean. Questa sera ceniamo qui. Nadia, che non è mia moglie, ma la
tuttofare della struttura, peraltro superefficiente e gentilissima, sapendo che
mi diletto di cucina mi suggerisce il loro bureki, del quale mi darà anche la
ricetta. Ottimo.
·
13
Settembre, Venerdi
Lasciamo
Kissamos per Chania, Hotel Rodon. Il tempo non sembra promettere niente di buono, nuvoloni neri si vanno
accumulando da sud est. C’è anche vento molto forte, vedremo. E’ la prima volta
anche qui. La distanza è poca, passiamo per Maleme, Agia Marina e poi
raggiungiamo Chania. Solito caos del traffico anche sein giro si vede di
peggio. Verso le 11 siamo in albergo, dall’esterno si presenta molto bene. Ha
un parcheggio comodo, alla reception ci accolgono molto bene, la stanza è pronta
quindi giù le valigie, è uno sfinimento ma per chi vuol girare è lo scotto che
va pagato. La stanza è bella ed il bagno anche meglio. Finita la sistemazione
chiediamo alla signora se ci sono mezzi pubblici per raggiungere Chania che
dista circa un paio di chilometri. C’è la linea 11, ma anche la 18 ( i
biglietti si acquistano nel piccolo supermercato di fronte, dalla parte opposta
della strada), va bene. Siccome però è la prima volta decidiamo di andare in
centro a piedi. Solo così puoi vedere il vero delle città, dal loro interno. La
discesa è comoda. Arriviamo in centro e, viste le condizioni meteo, ci
arrischiamo ad andare fino al faro
Mare e vento sono incredibili, le onde sovrastano il percorso sulla diga foranea, però è uno spettacolo da non perdere. Una volta che ci siamo bagnati completamente con gli schizzi, direi ondate, per essere più preciso, torniamo indietro per mangiare qualcosa in una delle mille taverne sul porto. Di solito qui andiamo da Strata, ma è troppo lontana e siccome ho fame decido per la Salis. Non la conosco, proviamo. Dopo averla provata non me la sento di consigliarla. Prezzi alti e non proporzionati alla qualità, almeno per noi. Dopo pranzo andiamo al museo della Marina, quello alla estremità del porto. Dopo tanti anni avevo voglia di rivederlo. Finita la visita ci avviamo verso l’Hotel e, distrattamente, prendo la direzione più semplice, quella del porto. Non l’avessi mai fatto, le ondate scavalcano anche qui la banchina, tanto che quasi tutti i locali hanno arretrato le sedie ed i tavoli e predisposto delle piccole barriere. La conseguenza della mia sprovveduta decisione è che ci troviamo con i piedi completamente sciabordanti dentro le scarpe. Comunque arriviamo all’albergo e dopo esserci sistemati scegliamo per la cena la taverna Irene a Chorafakia. La conosciamo bene, è a 10 minuti di auto dall’hotel, di solito si mangia bene e anche questa sera non ci possiamo lamentare. Tutto bene, purtroppo il vento forte ci ha costretti a venire via appena finito di cenare. Non abbiamo terminato l’ascolto della musica dal vivo. Pazienza. Domani si va al mercato settimanale di Chania, che ci hanno detto essere bellissimo, anche meglio di quello di Rethymno.
Mare e vento sono incredibili, le onde sovrastano il percorso sulla diga foranea, però è uno spettacolo da non perdere. Una volta che ci siamo bagnati completamente con gli schizzi, direi ondate, per essere più preciso, torniamo indietro per mangiare qualcosa in una delle mille taverne sul porto. Di solito qui andiamo da Strata, ma è troppo lontana e siccome ho fame decido per la Salis. Non la conosco, proviamo. Dopo averla provata non me la sento di consigliarla. Prezzi alti e non proporzionati alla qualità, almeno per noi. Dopo pranzo andiamo al museo della Marina, quello alla estremità del porto. Dopo tanti anni avevo voglia di rivederlo. Finita la visita ci avviamo verso l’Hotel e, distrattamente, prendo la direzione più semplice, quella del porto. Non l’avessi mai fatto, le ondate scavalcano anche qui la banchina, tanto che quasi tutti i locali hanno arretrato le sedie ed i tavoli e predisposto delle piccole barriere. La conseguenza della mia sprovveduta decisione è che ci troviamo con i piedi completamente sciabordanti dentro le scarpe. Comunque arriviamo all’albergo e dopo esserci sistemati scegliamo per la cena la taverna Irene a Chorafakia. La conosciamo bene, è a 10 minuti di auto dall’hotel, di solito si mangia bene e anche questa sera non ci possiamo lamentare. Tutto bene, purtroppo il vento forte ci ha costretti a venire via appena finito di cenare. Non abbiamo terminato l’ascolto della musica dal vivo. Pazienza. Domani si va al mercato settimanale di Chania, che ci hanno detto essere bellissimo, anche meglio di quello di Rethymno.
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14
Settembre, Sabato
Il vento è
calato, ma non di molto. Per andare in centro stavolta ci serviamo
dell’autobus. Linea 18 che ci porta fino al mercato all’aperto. Un
caleidoscopio di colori, odori, anche sapori, perchè l’assaggio è obbligatorio. La parte dedicata
all’alimentare è straordinaria. Alcune bancarelle, piene di frutta, sono
addobbate alla grande. Ovviamente compriamo roba da portare a casa. Finito il
giro saliamo fino alla chiesa dei santi Pietro e Paolo , regolarmente chiusa, quindi ce la guardiamo da fuori, poi
scendiamo fino al municipio, da lì allo stadio e poi in centro. Pranziamo da
Strata, stavolta non mi fregano. Sempre ottima taverna sia per la qualità, che
per la cortesia, che per i prezzi. Per il ritorno in hotel prendiamo l’autobus,
il 18 famoso che in un attimo ci scarica in albergo. Anche stasera decidiamo
per la Irene, ma siccome è sabato presumo che ci sarà una marea di gente per
cui telefono per prenotare. Fatto bene, se non l’avessi fatto non avremmo
trovato posto. E’ stracolmo di gente, quasi tutti del posto. In sostanza mangio
il miglior polipo di tutti. Questa
taverna merita veramente.
·
15
Settembre, Domenica
Facciamo
colazione al Rodon, molto buona, direi. Facciamo tappa al cimitero di Guerra di
Souda.
Vedere i nomi e le date
di nascita incise su tutte quelle croci ti fa capire il significato atroce
della Guerra. Ci avviamo quindi per Zaros. La distanza non è poca ma con calma
si arriva dappertutto. Invece di fare la superstrada fino ad Heraklion e da li
scendere per Agia Varvara ce ne arriviamo a Rethymno, usciamo dalla super per fare
un salto da Vikakis a prendere i taralli
con le carote. A casa avranno un successone. Riprendiamo per Spili, fino a
Mires, poi risaliamo per Zaros. Arriviamo che è passato da poco mezzogiorno, ci
accoglie la Caterina che nel suo Greco gestuale ci abbraccia e ci passa caffè e
dolci, ciliegie candite e vai di glicemia. Mettiamo giù le cose, passiamo a
saluitare Vivi e la madre alla taverna Vegera avvertendo che saremo da loro per
la cena e ci facciamo la scarpinata fino alla chiesetta di cui non conosco il
nome. Arrivati in cima ce ne stiamo seduti un paio di ore. Ad ascoltare il
vento, il canto degli uccelli, poi
arrivano delle persone con le borse della spesa stracolme. Essendo domenica
probabile che abbiano una cena, o qualcosa di simile, per cui togliamo il
disturbo. Rientriamo in paese, il tempo di una doccia e andiamo a cena. Venire
qui, in questa taverna, per noi è come essere veramente a casa. Il calore umano
che sa esprimere questa gente io non riesco a descriverlo a parole. Ci vorrebbe
uno scrittore. Comunque il buffet è grandioso, ci intratteniamo sulla
preparazione della pasta alla Norma, poi della pita e del bureki, con grande
sollazzo dei vicini di tavolo. Finisce
che facciamo tardi ma non importa.
·
16
Settembre, Lunedi
Siamo a Zaros.
Per tutta la notte il sottofondo musicale costituito dal belato proveniente
dagli ovili, il canto dei galli, il verso dei rapaci notturni ci ha cullato in
un sonno ristoratore. Però, magari un paio di polpettine di carne con il sugo
in meno avrebbero ancora di più aiutata la digestione. Ci alziamo freschi e
riposati, doccia, poi a colazione. C’è una sorpresa, rispetto agli altri anni.
E’ cambiata la modalità di servire la colazione, adesso è self service. Ma è lo
stesso favolosa, anzi, oserei dire anche meglio perchè prendi solo quello che
ti va di pù. La Caterina si supera ogni volta. Che Dio la conservi
all’infinito. Ce ne andiamo a smaltire la colazione lungo il percorso, in
montagna, per Agios Joannis.
Fatica tanta ma bello altrettanto. Rientriamo che è pomeriggio. Il tempo di
rinfrescarsi e poi scendiamo in auto fino a Matala per un aperitivo e per degli
acquisti inderogabili. Matala è un luogo metafisico, infatti ci sono tante
persone che pensano di essere ancora negli anni ’60. Torniamo in tempo per la
cena. Sorvolo sulla quantità e varietà, dovrei riempire una pagina intera.
Aggiungo solo che in due spendiamo 24 euro. Anche quest’anno incontriamo i due
signori che l’anno scorso ci fecero compagnia a tavola. E’ un vero piacere.
·
17
Settembre, Martedi
Partiamo da
Zaros, dopo colazione e dopo aver salutato la Vivi, per Ierapetra. Scendiamo
per Mires poi alla rotatoria di Pretoria prendo per Heraklion, sembra più lunga
ma credo sia più scorrevole. Da Heraklion ad Agios Nicolaos e da lì per
Ierapetra. Abbiamo scelto il Galaxi Hotel, perchè è in centro, a tre minuti a piedi dall’imbarco per Chrissi. Ci
stiamo tre notti, sperando di trovare una giornata di mare calmo. L’arrivo in
hotel è semplice, lo troviamo subito. Il parcheggio per scaricare le valigie è
un pochino complicato, comunque adattandomi al traffico locale mi fermo un attimo
per scaricare i bagagli e poi vado a portare la vettura nel parcheggio
dell’albergo, un centinaio di metri più avanti.
Il primo impatto con l’albergo
è più che positivo, il personale alla reception è gentilissimo, affabile ci
aiutano a portare le valigie in stanza
al quarto piano. La camera è messa bene, spaziosa, luminosa, con un bel
terrazzino. Il bagno piccolo ma messo bene. Peccato ci sia solo una presa
elettrica in camera e con tutti gli aggeggi che abbiamo da ricaricare sarà un
problema. Dietro l’hotel c’è una scuola. E’ bello vedere come sono organizzate
le scuole qui a Creta, mi sembra che siano meglio di tanti nostril istituti,
almeno per gli spazi esterni. Il cortile è pieno di ragazzini che fanno
attività sportiva. Bene, mi sembra tutto molto positivo. Ce ne andiamo in
spiaggia, ombrellone e lettino 7 euro. Spiaggia molto pulita, acqua trasparente
quindi passiamo tutto il pomeriggio così. Torniamo in camera per cambiarci e
andiamo a cena alla taverna Levante. Sardine alla griglia, fresche, calamari
fritti, surgelati, patate fritte, verdure di stagione, polpette di zucchine,
insalata di pomodori e cetrioli, birra il tutto per 30 euro. Il proprietario si
offre anche di prenotarci la traversata per Chrissi per l’indomani, con un
peschereccio di un suo conoscente. Non possiamo accettare per via del mal di
mare di Nadia. Domani
vedremo.
·
18
Settembre, Mercoledi
La camera si è
rivelata silenziosa, nonostante l’hotel sia in centro. Solo al risveglio della
città, verso le 5,30 si è sentito qualche rumore. Scendiamo per la colazione,
nulla da dire, va benissimo. L’albergo è da riconfermare. Facciamo un salto al
porto e il mare è calmissimo.
Prendiamo i biglietti per Chrissi, 25 euro andata e ritorno, e 1 euro a testa
per il contributo ambientale (!).
Scegliamo Daskalogiannis, il battello è il
Balos, ma ve ne sono di altre compagnie. I biglietti si possono fare a bordo o
a terra, è pieno di uffici e banchetti che li vendono, noi lo abbiamo fatto a
bordo. Traversata perfetta, speriamo che si mantenga così anche per il ritorno.
Arrivati all’isola ci prendiamo un ombrellone con i soliti due lettini,
mettiamo le scarpe da mare e si va in acqua. Suggerisco di munirsi di scarpette perchè il fondo
roccioso e scivoloso può causare qualche fastidio. Sole pieno, assenza di
vento, mare piatto. I colori sono straordinari. Passiamo una giornata oserei
dire perfetta. Alle 15,30 ci ripresentiamo al molo, e torniamo ad Ierapetra in
meno di un ora. A cena questa sera scegliamo il Mediterranean. Prezzi e qualità
nella media, ci si può tornare.
·
19
Settembre, Giovedi
Scegliamo di
andare in spiaggia ad Ierapetra, cambiamo bagnino andiamo da Waikiki dove ci
accoglie una simpatica ragazza che prende i soldi dell’ombrellone ma ci offre,
a scelta, birra, caffè o the. Prendiamo il caffè e ce ne stiamo in trance tra
lettini e acqua. Il mare è trasparente e ci passiamo dentro delle ore, fino al
pomeriggio quando ritorniamo in albergo per preparare le valigie, che domani si
parte. Scendiamo per un aperitivo poi andiamo a cena da Zorba’s. Non lo
conoscevamo. E un buon locale, il servizio è diverso dal solito, più curato. Il
cibo è buono e il prezzo è veramente interessante. Consiglio di provarlo.
·
20
Settembre, Venerdi
Partiamo per
Heraklion, dopo colazione ci mettiamo in
macchina e siccome abbiamo tempo decidiamo di passare per l’interno così
vediamo paesi e villaggi che non conosciamo. E’ la parte più interessante
perchè vedi, anche se di passaggio, la Creta vera, quella fatta della gente
comune. Arriviamo alla superstrada e prendiamo per Agios Nicolaos. Non ci
fermiamo ma prendiamo per Karteros (Heraklion). A questo punto mi viene da
evidenziare un dettaglio in materia di circolazione stradale a Creta ma non
solo. In Grecia di fianco alla corsia principale c’è, di solito, sulle strade
più grandi, una corsia più piccola. Molti la considerano una corsia di
emergenza, in realtà serve solo per spostarsi a destra quando qualcuno ti
sorpassa. Di solito i greci lo fanno, gli altri europei no. Sarebbe utile lo
facessero tutti, suggerisco inoltre di fare attenzione al traffico, dall’inizio
dell’anno ci sono stati circa 50 morti sulle strade di Creta.
Arriviamo al
Knossos, la stanza non è ancora
pronta e la signora dell’hotel, nell’attesa, ci offre caffè e dolci. Rifiutare
sarebbe scortese, quindi accettiamo di buon grado, anche se dobbiamo ancora
smaltire la colazione del Galaxi. Poco dopo la stanza è pronta, è la stessa
dello scorso anno, ampissima, comoda veramente. Sistemiamo tutto poi andiamo ad
Heraklion. Sono pochissimi chilometri, infatti arriviamo subito. Parcheggiamo
nel solito parcheggio vicino al mare e ce ne andiamo a piedi fino al museo
archeologico, riaperto quasi tutto. Biglietto d’ingresso 10 euro, ridotto per
me a 5 per via dell’età, (65 anni) previa esibizione del documento d’identità.
Vale veramente la pena di visitarlo, è pieno di gente ma si riesce a vedere
tutto con calma. Si fa l’ora del pranzo, è il momento della sfida, come all’OK
Corral, il piattone di zucchine fritte fumanti mi aspetta. Chi vincerà? Lo
sapremo solo mangiando. Scendiamo al porto, di fronte alla fortezza, c’è
Piccolo vino, Piccolo mare, (dovrebbe essere un motivo di una canzone popolare
cretese). Ma è anche la taverna dove si mangia troppo bene e si spende
veramente poco. Sono anni che almeno una volta veniamo qui, e ogni volta non
riesco a finire le zucchine. Questa volta ne prendiamo un piatto in due, oltre
ad una insalata cretese, ma nemmeno stavolta ci riesco. Vince la zucchina
fritta. Alzati faticosamente da tavola facciamo un giro per Heraklion.
Visitiamo la cattedrale Agios Mina e la
chiesa di Agia Ekaterini Sinaiton che è un
museo. Poi ce ne torniamo al Knossos, e facciamo le valigie in maniera
definitiva perchè domani mattina si parte, stavolta si torna a casa. A cena la
signora Maria ci avverte che la taverna dove eravamo soliti andare è chiusa per
un lutto capitato in famiglia, talchè ce ne andiamo all’Anticristo, pochissimo
lontano. Arriviamo che il locale è quasi vuoto, approfittiamo per ordinare e
nel frattempo tutti i tavoli si vanno riempendo. Buon segno, siamo circondati
da cretesi che ordinano agnello alla brace, infatti il locale si chiama così,
Anticristo, perchè è il tipo di cottura
dell’agnello, alla brace su di un attrezzo a tronco di cono sul quale vengono
appesi i pezzi di carne . Ci dice la Maria che i pastori, che passavano gran
parte dell’anno in montagna con le greggi, usavano quell tipo di cottura e
quell’attrezzo per cuocere la carne di agnello. Noi, che non mangiamo agnello, prendiamo altro, e spendiamo,
complessivamente 22 euro. Se
capitate in zona fateci una sosta.
·
21
Settembre, Sabato
Siamo alla
fine del viaggio, imbarchiamo le valigie, dopo colazione, offerta dalla signora
Maria, prendiamo la via del Kazantzakis, l’aeroporto. Parcheggiamo la vettura e
depositiamo nel contenitore all’ingresso le chiavi ed il tagliando d’accesso al
parcheggio. Sarà cura di Voyager provvedere al pagamento. Lunga fila al check in, altrettanta ai controlli di
sicurezza e poi al gate. Per poco non perdiamo il volo per prendere un panino
al bar. Ma alla fine saliamo sull’aereo, per
ultimi, ma ci siamo. Volo regolare, ed atterriamo a Bologna con 15
minuti di anticipo.
E anche per
quest’anno siamo stati in paradiso per tre settimane. Forse il prossimo anno,
se tutto andrà come si spera, le tre settimane potrebbero diventare almeno sei
mesi. Chissà, incrociamo le dita. Noi ci stiamo provando. Un abbraccio a tutti.
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