lunedì 1 dicembre 2014

Naxos e mykonos: cicladi in famiglia

di Monia Montini


Dopo un anno di defezione, ben 3 di “meditazioni” e appena un mese dalla prenotazione ufficiale (a lungo rimasta in forse) finalmente si parte per le tanto sognate Cicladi!
Quest’anno, poiché l’esperimento della vacanza fai da te a Creta era andato bene, decido di aggiungere un livello di difficoltà: invito pure mio fratello e la sua ragazza.. così la truppa sale a 5!
Il 28 agosto ci riuniamo a casa dei miei per un pranzetto leggero previaggio e via alla volta di Bologna dove ci attende il volo Blu-express per Mykonos.



Sbrigate le formalità alle 18,15 (con una buon quarto d’ora d’anticipo) si decolla alla volta della movimentata isola, dove ad attenderci c’è Marcello della Pension Alexandra...come? Il nome non vi sembra greco? Infatti Marcello è toscano, ma uno di quei toscani veri con la C aspirata, mica come noi che essendo al confine parliamo come strani ibridi!
 
 

La pensione è molto carina, concepita per agevolare la conoscenza tra i vari ospiti con diversi spazi comuni, ma risulta un po’ difficile regolare l’aria condizionata. Così per evitare di ammalarci ci facciamo una discreta sauna.. non so quanto dovuta al clima e quanto alla nostra poca abitudine, visto che in questo 2014 il caldo da noi non s’è visto manco in cartolina! Dopo i vari spuntini consumati durante il viaggio, partiamo alla ricerca di una taverna perché gli uomini hanno fame: siamo in zona Agios Stefanos-Tourlos. Muovendoci verso il porto la strada è priva di marciapiede e  non farsi asfaltare col traffico che c’è è davvero un’impresa… ma ce la facciamo ed approdiamo alla bella Mattew taverna con vista sul porto e sulla Costa Fascinosa, dove con 100 euro in 5 (ma facciamo pure in 4 visto che la mia dolce pargola non vuol mangiare se non pane e olio) ci rifocilliamo con un piatto per uno.. gamberi saganaki io (e meno male che non avevo fame eh!), carne e insalatone per i miei compagni di viaggio: porzioni molto abbondanti e buone per cui niente da dire…




La mattina dopo tutta esaltata sveglio la mia bimba e gli faccio “amore ti ricordi dove siamo?” la sua risposta? “ sì mamma, nel letto AHAHAHAHA!” ma guarda te se mi devo far prendere in giro da un tappetto di manco 7 anni!
 
 

Comunque, coi bagagli rifatti e la pancia piena, ci avviamo verso la Blue Star Ithaki delle 11,10 per la mia tanto sospirata Naxos: è una giornata con una bella brezza tesa, la nave non dà fastidio a nessuno, ma tra sole mare e vento io non mi sono messa la crema...e ne pago le conseguenze, una bella arrostita..ma non troppo, per fortuna!

Sosta di rito a Paros durante la quale apprezzo il colpo d’occhio su Parikia e cerco di non far partire il cervello verso itinerari prossimi venturi…


 
Avvistata infine la Portara e individuato il nostro pulmino del Maragas camping arriviamo al campeggio e ci sistemiamo nelle camere: per noi tre (io, marito e figlia) è pronto uno studios molto carino e ampio con tanto di terrazzino, mentre per mio fratello e la sua fidanzata c’è una camera doppia nell’ala di nuova costruzione, molto vicina al mare.

 

 
 
Anche se ho trovato qualche formichina in bagno, penso sia il giusto scotto da pagare per alloggiare immersi nel verde: il Maragas Camping è un vero giardino!i Ioltre per chi alloggia c’è una carta che ti dà diritto allo sconto del 10% alla taverna O Manolis, in posizione fronte mare, con una piccola piattaforma sulla spiaggia. Essendo già le 14 decidiamo di provarla subito: porzioni ABNORMI, tutto buonissimo, varietà incredibile e in 5….50 euro! Siamo rimasti così, soprattutto a paragone di Mykonos e del fatto che all’atto del conto mi son pure scordata di esibire la tessera! Veloce cambio e via a scoprire la spiaggia più vicina.

 
 
Che si rivela con un fondale un po’ più profondo di quanto ci aspettavamo, ma per me e mio fratello non è un problema.. anche perché non so se è la suggestione, ma ho l’impressione che la concentrazione di sale mi faccia galleggiare proprio senza sforzo, non mi sono mai goduta così tanto una nuotata in acque profonde.
In serata ci cambiamo e andiamo a cena alla mitica taverna Paradiso, ma non possiamo usufruire dei fotografatissimi tavoli sulla spiaggia perché tira un vento incredibile… cibo ottimo, porzioni sempre abbondanti e un compleanno di fianco a noi, festeggiato con tipico entusiasmo greco...
 

 
 
Infine, dai che ti dai, la passeggiata digestiva si trasforma in una panoramica fin quasi ad Agios Prokopios... ma la bimba comincia giustamente a finire le batterie, così andiamo a riposare.
Memori della sera prima ci dirigiamo ad Agia Anna, dove, a dispetto delle mie grosse perplessità per la poca ampiezza della spiaggia, rimaniamo incantati dai colori del mare e dalla cordialità (ma c’erano dubbi?) dei gestori degli stabilimenti... in particolare il gestore dell’Ostria, un bellissimo bar arredato in bianco, conchiglie e rametti recuperati dal mare (scicchissimo!) con prezzi assolutamente umani e ombrellone e lettino gratis con consumazione.

 
 
Qui scopriamo quella che sarà la taverna più valida della vacanza: Gorgona, ad Agia Anna… e qui mentre mangiavo, si rafforzava in me la parola che mi era venuta in mente il giorno prima da Manolis : MAIALAIO TOTALE!
Vuoi mettere sbrodolarsi con un bel saganaki di gamberoni?
 
 
 
Credo di aver seriamente superato tutti i limiti della decenza a tavola…
Comunque ce ne faremo una ragione… fregando un po’ di frittura al marito...
 
 
 

Altro pomeriggio in spiaggia e tentiamo di prepararci in tempo per vedere il tramonto alla portara… lo manchiamo di un pelo, in più il meltemi che imperversa in questi giorni ci annaffia un po'.


Cerchiamo di andare a mangiare da Meze2.. qualche problemino col vento pure qui ma la cena è discreta e conveniente.
Vorremmo vedere l’Old Market, ma la bimba dà forfait molto presto, per cui noi vecchietti dobbiamo prendere il bus per tornare... nei giorni seguenti cercherò di abbattere l’entusiasmo diurno di mia figlia (-riposino??? -ma di che parli mamma??) per poter vedere il castro la sera… fallendo miseramente, of course!
Serata finita presto, sonno zero…capisco finalmente come connettermi tramite tablet...classica puntatina su facebook… e chettivedo??
Stato del nostro Exequatur “saluti da Maragas” e penso eccheccacchio, ma non è possibile! scopro poi che era in uno studios appena dietro camera di mio fratello.
 


Sicchè parto subito di sms e ci accordiamo per incontrarci il giorno successivo, in cui andremo a vedere finalmente il tramonto dalla celeberrima Portara.


 
Solo ora comincio a focalizzare perché tutti dite che il tramonto nelle cicladi è speciale...



 
Terminiamo cenando finalmente nell’old market, ma non vi illudete, anche oggi la bimba cappotta quasi sul piatto, per cui le pittoresche viuzze ce le godiamo solo di striscio, nonostante i meritevoli tentativi della consorte di Exequatur.

 
 
 

Il giorno dopo mi metto in testa l’insana idea di raggiungere Mikry Viglà a piedi.. e così partiamo dopo la nostra solita colazione con megapaste appena sfornate dal market del campeggio e scendiamo, scendiamo, scendiamo… fino alla fine di Plaka… vedendo molto lontano all’orizzonte il promontorio e i colori favolosi del mare.
Ci stabiliamo, prendiamo un ombrellone con 2 sdraio (7,5 euro credo) e scopriamo che c’è un’altra famiglia italiana con una bimba che ha pressappoco l’età della nostra.
La socializzazione (stranamente x lei) è difficoltosa, ma comunque giocano, lasciandoci abbastanza in relax. Pranzo in una taverna poco più sù dello stabilimento, molto carina: ma il rapporto qualità/quantità/prezzo non regge i confronti con altre…
Il pomeriggio sarà un'apoteosi per i bimbi: uno dei ragazzi dello stabilimento porta per la capezza un pony bianco e così le due bimbe possono anche cavalcare sulla spiaggia!

Rientro in serata e cenetta “di programmazione” per affittare i quad, indispensabili per raggiungere i villaggi dell’interno e le spiagge più a sud… Alla fine opteremo per una macchina, dato che siamo in cinque.
Come al mio solito, avevo già studiato 2 itinerari da fare in due giorni, ma conciliare la mia voglia pazza con quella ben più pacata degli altri è difficile, così ci facciamo i Kouros di Melanes.



 
La famosa Panagia Drosiani, che colpisce in modo particolare la mia bimba… sotto quelle volte arcaiche e un po’ buie (quasi un grembo materno) nota una piccola iconografia con san Michele che combatte il drago e vuole che la lasci sola per recitare una preghiera in privato.

 
 



 
 
Proseguiamo poi per Halki, dove pranziamo in una taverna… dove però non abbiamo mangiato tanto bene… visita di rito alla distilleria del Kitron della famiglia.


 
 
 
 
E poi via, rotolando verso sud, per vedere a ritroso le spiagge più meridionali; a K astraki troviamo sabbia mista a una specie di ghiaia multicolor molto liscia.




   
Aliko con la “carcassa” del villaggio e le sue piccole insenature.
 




E infine Mikry Viglà dal lato di Orkos, dove trovo calma piatta come la nostra Artemisia.. e la macchina fotografica ci abbandona…

Il giorno dopo minaccia qualche goccia così decidiamo di tornare ad Agia Anna; molto bella anche nella zona prima del porticciolo, non attrezzata.



 
Ma arriviamo sfalsati rispetto a mio fratello e alla sua ragazza, così mentre mi rilasso al sole 2 minuti d’orologio apro gli occhi... e la bimba dov’è? Cerca cerca... molti inglesi e il gestore dell’Ostria mi chiedono che è successo e offrono il proprio aiuto. Alla fine mio marito la ritrova in fondo alla spiaggia che cercava lo zio…la giornata prosegue tranquilla e rientrando passiamo davanti al famoso squalo di Agia Anna, oltre che davanti ai bellissimi nudisti ultrasessantenni (molti uomini assomigliavano vagamente a Capitan Findus un po’ “appesantito”)

 



Ultima cena a Naxos dal Meze 2 di Plaka che sarà pari (se non meglio) alle aspettative di quello della Hora.




Ma prima ammiriamo dal nostro campeggio un tramonto dai colori fantastici!
 


 
La mattina dopo ultimo bagno a Maragas, drop off alla reception, dove incontriamo anche l’amichetta tedesca della nostra bimba, che nonostante le barriere linguistiche di “associazione a delinquere” specie ai danni dei gattini del villaggio… pranzo (sempre fantastico) da O Manolis e partenza per la Hora dove abbiamo il traghetto per Mikonos alle 17,30.. viaggio tranquillo al porto ci aspetta di nuovo Marcello che una volta informatosi sul nostro volo (alle 22,30 del giorno successivo) ci suggerisce di goderci il mare e di usufruire della doccia esterna che ha in hotel, poi ci avrebbe accompagnati all’aeroporto… ci facciamo un giretto alla Hora dove sotto la famosa chiesa



mio marito si gira con fare marpione e gongolante e dice “voi donne andate pure a letto che io e te Luca abbiamo da far bene!” alzo gli occhi e leggo l’insegna del locale che tanto aveva colpito il mio consorte il JACKIE’O! tra le risate gli rispondo che sicuramente ci trovava da fare molto bene (è un noto, notissimo locale gay)!




Il giorno dopo mi prende la malinconia… partiamo per la paradise beach con moooolta calma… e la scarpinata per raggiungere il bus ci costa quasi la disidratazione.. dopo aver anche pranzato a Fabrika (in una specie di fast food bull qualcosa.. abbastanza pessimo) alla fine prendiamo il bus e arriviamo alla sospirata Paradise… affollata, sdraio e ombrelloni livello lusso tutti pigiati.. al prezzo di Rimini( 12 euro per 2 sdraio e ombrellone) eppure non mi dà fastidio, è una cosa ben strana della Grecia! alle 15,30 comincia la musica a palla (mai visto cotanto spiegamento di casse) ma ci divertiamo e godiamo il mare fino all’ultimo…
 

Mio fratello e la sua ragazza si avviano prima, così da non sovrapporci alle docce e verso le 17,30 facciamo per raccattare le nostre cose… e le scarpe dove sono???PANICO!scopriamo poi che le avevamo lasciate sotto un ombrellone dal quale ci eravamo poi spostati… dopo 5 ore e una calca inimmginabile erano ancora lì! e dire che in altre riviere sono riusciti a fregarmi le infradito da 3 euro del giornale sotto il naso!

Rientro, doccia… trasferimento in aeroporto dove ci mangiamo un po’ di panini…
...fino alla partenza ci fa compagnia placido un gattone.
 
 
 
 
 
 



Che dire… Kalinikta Mykonos!