lunedì 14 novembre 2016

Gli oracoli degli dei

di Giuseppe Brenna (giubren)


Dopo essere sbarcati dall’aereo nell’aeroporto Venizelos di Atene, raggiungiamo il nostro veicolo a noleggio. All’improvviso un nubifragio si abbatte sull’Attica mentre ci avviamo verso Capo Sounion… è ottobre e la Grecia ci accoglie con un tempo inusuale per chi è abituato a recarsi in questo Paese d’estate nelle sue meravigliose isole.

Alcuni tratti della strada sono allagati e le raffiche di vento hanno abbattuto lungo il percorso diversi rami degli alberi, ma riusciamo a raggiugere il nostro albergo situato proprio ai piedi delle rovine mentre la furia degli elementi sembra essersi finalmente placata.

Scorgiamo sul promontorio le colonne illuminate del grande tempio di Poseidone… è ormai notte e l’atmosfera tranquilla lascia già presagire il sole splendente della mattina successiva.
 
Capo Sounion
 
Un breve sentiero in salita dalla spiaggia ci permette di raggiungere il sito archeologico nelle prime ore del mattino e ci ritroviamo soli al cospetto dell’Egeo e delle candide colonne del tempio.
 

Tempio di Poseidone, Capo Sounion
 

Tempio di Athena, Capo Sounion


Capo Sounion, luogo magico di suggestioni e di miti, inaugura il nostro nuovo viaggio in terra ellenica alla riscoperta dei siti storici di epoca classica e di mistiche atmosfere orientaliste.

Le sedici superstiti colonne del tempio in stile dorico, si ergono maestose sul promontorio dal quale spazia una superba vista sul mare e le isole vicine.

Si pensa che il grande tempio di Poseidone sia stato realizzato dallo stesso architetto che in epoca classica costruì il tempio di Efesto nell’agorà Atene, tuttavia gli elementi atmosferici ed i terremoti non hanno garantito al monumento un analogo stato di conservazione: rocchi di colonne sono rotolati giù nella scogliera, altri giacciono ai piedi del grande basamento.
 
Tempio di Poseidone, Capo Sounion
 

Lord Byron rimase talmente affascinato da questo luogo da incidere la propria firma su una colonna, a memoria imperitura del suo passaggio…

Più in basso, rimangono tracce delle fortificazioni e del basamento del tempio di Athena.

Mentre i torpedoni scaricano gruppi sempre più consistenti di turisti, ci dirigiamo a nord verso la regione della Focide.

Nei pressi del Parnaso, sostiamo nella piacevole cittadina di Arahova, stazione sciistica durante la stagione invernale. Gli edifici dai tetti di tegole ricordano in molti casi delle baite di montagna e si affacciano sulla verdeggiante vallata sottostante a quasi 1000 metri di quota; molto caratteristica la torre dell’orologio costruita su uno stretto sperone di roccia e che tutt’ora ricorda agli abitanti lo scorrere delle ore con i suoi puntuali rintocchi.
 
Arahova
 
Nel pomeriggio, eccoci arrivati a Delfi, il leggendario luogo dell’oracolo del dio Apollo.
 
Delfi
 

Il fatto di ritrovarsi quasi del tutto soli in questi luoghi altrimenti affollatissimi e quasi impraticabili nei periodi di alta stagione, amplifica le emozioni mentre si visitano le affascinanti rovine immerse in un paesaggio spettacolare di rara bellezza.
 

Delfi
 

Delfi


Delfi rivestiva un’enorme importanza per gli antichi greci che la consideravano il centro del mondo. Tutti i governanti delle poleis non mancavano di richiedere i vaticini all’oracolo del tempio di Apollo prima di adottare le più importanti decisioni (dalle dichiarazioni di guerra all’individuazione dei luoghi dove fondare nuove colonie) e la sua funzione perdurò anche in epoca romana fino ad estinguersi con l’imperatore Teodosio.

Alessandro Magno, Ciro il Grande, Giulio Cesare e Nerone sono soltanto alcune delle eminenti personalità che si recarono presso l’oracolo, a testimonianza dell’importanza che rivestì il santuario che, caduto in oblio per secoli, venne riportato alla luce grazie agli scavi che ebbero inizio solo alla fine dell’800.
 
Delfi
 

La via Sacra che conduce al tempio di Apollo Pizio era fiancheggiata dai cosiddetti “tesori”, cioè da piccoli templi edificati dalle poleis di tutta la Grecia nei quali si custodivano le offerte votive ed opere d’arte di inestimabile valore. Molto ben conservati sono il grande teatro e lo stadio, nel quale si svolgevano i giochi pitici ogni 4 anni con atleti provenienti da tutta la Grecia.
 

via Sacra, Delfi
 

teatro, Delfi


I resti più impressionanti sono quelli del tempio di Apollo e del suo basamento realizzato con grandi massi poligonali ad incastro. Resistono ancora alcune colonne in stile dorico erose dal tempo di un monumento grandioso, smantellato in gran parte in epoca cristiana quando si era soliti riciclare come materiali da costruzione i resti degli antichi edifici abbandonati. All’interno della sala dove veniva dato il responso dell'oracolo veniva custodito il misterioso “omfalos”, un oggetto a forma di campana accessibile ai soli sacerdoti ed alla pizia.
 
 basamento del tempio di Apollo, Delfi
 

A breve distanza dal complesso principale delle rovine, c’è il tempio di Athena Pronaia con il suo caratteristico Tholos (edificio circolare) dalle perfette ed eleganti proporzioni.

I manufatti conservati all’interno del museo archeologico consentono di farsi una vaga idea dello splendore che un tempo caratterizzava questi luoghi e che si sono salvati da razzie e distruzioni. 
 
Tempio di Athena Pronaia, Delfi
 
La Delfi moderna è un piacevole villaggio a poca distanza dalle rovine, con piccoli alberghi e ristoranti affacciati sulle propaggini del golfo di Corinto che si scorge in lontananza.
 
Golfo di Corinto, Delfi
 
Di buon mattino, riprendiamo il nostro viaggio che ci condurrà nella città di Giannina (Ionànnina), capoluogo dell’Epiro in poco più di 5 ore.

Giannina sorge sulle rive del lago Pamvotis ed improvvisamente ci si ritrova catapultati nelle atmosfere orientali di una cittadella che conserva edifici di epoca turca.
 
Giannina
 
La città visse il periodo di maggior splendore durante l’epoca di Alì Pashà, governatore ottomano di origine albanese. Alì Pashà fu un personaggio controverso, noto ai contemporanei per la sua efferata crudeltà ed i modi brutali, ma si dimostrò anche lungimirante nel circondarsi di valenti personalità, indipendentemente dal credo religioso professato (la moglie prediletta Vassiliki era infatti una greca cristiana ed i suoi generali greci contribuirono in maniera determinante alla lotta d’indipendenza dai turchi). Alì Paha estese il suo dominio in maniera spregiudicata, intrattenendo anche relazioni diplomatiche dirette con gli europei ed entrando così in aperto conflitto con il sultano di Costantinopoli che decise di muovergli guerra e di eliminarlo.

Lord Byron e Dumas fecero visita alla sua corte e rimasero affascinati dall’opulenza e lo splendore esotico del serraglio che descrissero con dovizia di particolari, in linea con il gusto orientalista dell’epoca.

Nella Its Kale (cittadella interna fortificata), le mura si affacciano sugli incantevoli scorci del lago e della catena montuosa del Pindo in lontananza. Svettano i minareti della Fetiye Camii e della moschea di Aslan Pashà, entrambe trasformate in musei, dalla caratteristica foggia ottomana. A breve distanza c’è il museo bizantino, sul luogo dove un tempo sorgeva l’antico serraglio andato distrutto da un furioso incendio, ed il museo dell’argento.
 

Moschea di Aslan Pashà, Giannina
 

Museo Bizantino, Giannina


Al centro del lago si trova l’isola di Giannina dove si concentrò la popolazione cristiana durante la dominazione turca che costruì monasteri riccamente affrescati. In uno di essi, il monastero di San Pantaleone, si asserragliò con i suoi ultimi fedelissimi Alì Pasha assediato dalle truppe del Sultano, che qui l’uccisero e decapitarono.
 
Monastero di San Pantaleone, Isola di Giannina

A breve distanza da Giannina sorge Dodoni, il più importante sito archeologico dell’Epiro.

Il sito è noto per il suo grande teatro, in grado di ospitare 18.000 spettatori, oltre che per l’oracolo di Zeus (secondo per importanza a quello di Delfi), dove i sacerdoti interpretavano la divinità dal fruscio delle foglie di una quercia sacra. Anche questo antichissimo santuario terminò la sua attività con l’imperatore Teodosio, che fece abbattere la grande quercia sacra per facilitare l’estirpazione dei culti pagani (o, come altri sostengono, per ricercare i tesori che si ritenevano custoditi tra le sue radici…).
 

 Teatro, Dodoni
 

Oracolo di Zeus, Dodoni


A nord di Giannina si estende la regione della Zagohoria, un insieme di villaggi costruiti in pietra d’ardesia nelle vicinanze della gola di Vikos, addirittura più profonda del Gran Canion in Arizona. Si tratta di un’area per gli appassionati del treking ma che regala autentici scenari mozzafiato nei punti di osservazione panoramici.
 

 Gole di Vikos, Oxia
 

 Gole di Vikos, Oxia


Ponte di pietra Kokori


Le meraviglie della Zagohoria, con la sua atmosfera sospesa nel tempo, i suoi scoscesi dirupi ed i ponti di pietra, sono ancora lontane dal turismo di massa e costituiscono un luogo prezioso ed imperdibile.

Terminate le visite nell’Epiro, ritorniamo verso sud nella regione della Tessaglia raggiungendo il villaggio di Kastraki ai piedi delle Meteore.
 
Meteora


Meteora
 
Le “rocce del cielo” (questo il significato di meteora) sono giustamente considerate tra i siti più impressionanti della Grecia, per la forma bizzarra delle rocce ed i monasteri costruiti sulle ripide cime, quasi da sembrare sospesi nell’aria.

Meraviglia e stupore sono le sensazioni nel vedere simili edifici in bilico sul vuoto e nel pensare come nei tempi passati i monaci, nel loro ieratico isolamento, fossero capaci di vivere in luoghi così difficili da raggiungere, impiegando scalette e carrucole da vertigine.

Oggi i visitatori accedono agevolmente tramite scale e percorsi scavati nella roccia per ammirare gli affreschi dei katholichon, le chiese interne dei monasteri, ed i panorami fiabeschi dall’alto delle terrazze.
 
 Monastero di Varlaam


Monastero di Agios Stefanos
 
I monasteri sono 6 in tutto, ciascuno merita di essere visitato (dal più piccolo di Agios Nikolaos a quello di maggiori dimensioni della Grande Meteora).

Particolarmente impressionante è il monastero di Agias Triados e la sua teleferica, che non a caso ha costituito lo scenario di un noto film d’azione dell’agente 007 negli anni ’80.
 
 Monastero di Agios Triados
 
Lasciamo a malincuore le Meteore e continuiamo a dirigerci verso sud fino a raggiungere l’antica Corinto in circa sei ore.
 
 Antica Corinto
 
Corinto antica, generalmente luogo di passaggio frettoloso per i visitatori, si è invece rivelata una vera sorpresa: a breve distanza dal nostro alloggio la graziosa platìa ed i ristoranti attorno al sito archeologico la rendono particolarmente vivace e la individuano quale valida base per la visita dei siti circostanti alle porte del Peloponneso.

Corinto prosperò grazie alla sua posizione strategica e centrale per i traffici commerciali dall’omonimo golfo al mar Egeo. Distrutta dai Romani per la sua orgogliosa resistenza, fu da loro riedificata come colonia e a quel periodo risalgono gran parte dei resti oggi visitabili.

Il monumento più impressionante (e che i Romani fortunatamente decisero di risparmiare) è il grande tempio di Apollo con le sue sette colonne superstiti in stile dorico arcaico e costituite da un unico blocco di pietra scolpito. In epoca ottomana sul suo basamento venne costruita una grande villa, poi rimossa successivamente.

Ai piedi del tempio spazia l’agorà, un tempo abbellita con imponenti porticati sotto i quali si trovavano le botteghe.
 
Agorà, Antica Corinto
 
Nei pressi della fontana monumentale di Pirene si diparte la grande strada che collegava la città con il porto di Lecheon.
 
 strada per Lechéon, Antica Corinto
 
Alle spalle delle rovine, si erge maestosa l’acropoli (o Acrocorinto), dove sorgono le fortificazioni più imponenti della Grecia antica.
 
Acrocorinto

Moschea, Acrocorinto
 
Dall’epoca classica fino agli ottomani, i vari dominatori che si sono avvicendati nel corso dei secoli diedero il loro contributo per rafforzare le mura che circondano il sito nel quale si trovano resti di edifici, cappelle cristiane e moschee. Si accede liberamente fino alle ore 15:00 del pomeriggio e la visita può seguire diversi percorsi, alcuni dei quali in salita ed abbastanza faticosi, fino al basamento di un antico tempio di Afrodite risalente all’epoca classica.
Ci spingiamo infine all’antica Micene, ultima tappa del nostro viaggio.


Micene








La cittadella fortificata, riscoperta nell’800 grazie agli scavi dell’archeologo tedesco Schliemann, era già considerata antica dai contemporanei di Pericle.

Resa leggendaria dai racconti dell’Iliade di Omero per le gesta del suo re Agamennone che condusse gli Achei (i Micenei) alla guerra contro Troia, Micene è assolutamente straordinaria per le tecniche costruttive impiegate: le mura fortificate spesse sette metri ed alte originariamente una trentina, sono state realizzate con enormi monoliti ad incastro del peso di diverse tonnellate. Sono particolarmente impressionanti quelle nei pressi della celebre Porta dei Leoni,
 
Porta dei Leoni, Micene


mura ciclopiche, Micene
 
così denominata per le due leonesse rampanti che sovrastano l’architrave dell’ingresso alla cittadella e che probabilmente erano l’emblema del casato reale degli Atreidi. Gli antichi greci raccontavano che a costruire Micene fossero stati i ciclopi, giganti dall’unico occhio sulla fronte. Altrettanto impressionanti i grandi monoliti impiegati per le cisterne oltre che per il grande edificio a tumulo che Schliemann denominò come “tomba di Agamennone” o “Tesoro di Atreo”,
 
 Tesoro di Atreo, Micene


Maschera di Agamennone
 
 
dove fu rinvenuta la maschera d’oro oggi conservata nel Museo Nazionale di Atene. Dopo un ultimo sguardo sui panorami circostanti dall’altro del sito dove gli archeologi ritengono sorgesse il palazzo reale, facciamo ritorno all’antica Corinto e poi il giorno successivo ci dirigiamo verso l’aeroporto per il volo di ritorno.

Mentre diamo un ultimo sguardo all’Itsmo di Corinto, lungo la strada la segnaletica indica le direzioni per Epidauro, l’Antica Nemea, Tirinto, Naupflio… ormai non c’è più tempo da poter dedicare a questi luoghi mitici del Peloponneso, ma che senz’altro costituiranno in un futuro non troppo lontano un altro capitolo di viaggio alla ricerca e riscoperta delle nostre radici culturali.

sabato 5 novembre 2016

Va dove ti porta lo scooter

Milos, Kimolos, Folegandros e (ritorno a) Santorini

di Riccardo Riva



Mai partenza è stata più sofferta di questa … Beh, lo è stato anche il ritorno ma per motivi diversi.
A gennaio /febbraio iniziamo a fare un programma: innanzitutto : Milos e Kimolos, magari Kimolos solo in giornata… aggiungiamo Folegandros e siccome Santorini è vicina e da lì c’è il volo diretto per Malpensa perché non tornarci anche solo per due giorni?! Ok, stabiliamo il programma e prenotiamo i pernottamenti su Booking; al lavoro, stranamente, si fa il piano ferie con un mese di anticipo rispetto al solito (presento richiesta di ferie dal 3 al 19 giugno) ma anche così passiamo un bel mese di ansia ( se non mi concedono il periodo richiesto che si fa? ..che si fa? …tocca cambiare il programma, la destinazione, i pernottamenti…) ma poi va tutto liscio e ai primi di marzo prenotiamo i voli: Malpensa/Atene e Santorini Malpensa ai quali aggiungiamo un Atene/Milos sperando di non avere problemi di cancellazione per vento o altro ed evitando così una lunga traversata in traghetto dal Pireo con arrivo a Milos a notte fonda.
Bene, tutto ok?! Non proprio: sopraggiungono problemi familiari che ci tengono in ansia e sulle spine fino al giorno della partenza…


3/6/2016 venerdi
Nonostante tutto oggi si parte! Sveglia alle 6:00 dopo aver caricato i bagagli andiamo in un bar qui vicino per la colazione ma lo troviamo ancora chiuso; non volendo aspettare l’apertura ne cerchiamo un altro e poi raggiungiamo Malpensa senza intoppi. Dopo aver lasciato l’auto nel solito parcheggio, ci portano con la navetta al terminal 2: questa volta non c’è il  “ serpentone” dell’anno scorso, anzi, non c’è praticamente nessuno, ma giusto il tempo di consegnare i bagagli e comincia ad arrivare gente. Con tutta tranquillità passiamo i controlli ma come al solito Easyjet parte con 45 minuti di ritardo, immaginando ciò abbiamo calcolato più tempo per il volo su Milos.
Seduto di fianco a noi c’è un signore genovese (Leandro) con il quale facciamo due chiacchiere e che è diretto anche lui a Milos e che ritroveremo a Folegandros; dopo qualche giorno scopriremo poi di avere amici in comune (…incredibile!)
Giunti ad Atene ritiriamo i bagagli e li imbarchiamo sul volo per Milos; quindi andiamo a fare uno spuntino con un panino, insalata di frutta e un frullato: tutto ottimo! Passiamo i controlli e qui trovano a Monica una crema solare da 125 cl (che a  Malpensa era passata) e gliela sequestrano. Iniziamo bene!

In volo su Milos
 
Il volo parte con mezz’ora di ritardo ma in breve siamo a Milos dove, come da accordi, ci attende Antonia del Vythos Studios. Lungo la strada che porta ad Adamas passiamo dal pluricitato O’ Xamos  e Antonia ci fa fare anche un giro per il porto, ci consiglia dove noleggiare uno scooter (mezzi nuovi fiammanti ma con un piccolo bauletto…). Prendiamo possesso della stanza: molto spaziosa e pulita con bagno (ma è veramente difficile  trovare in Grecia una doccia con, non dico un box, ma  almeno una tenda) e angolo cottura; purtroppo manca il balcone, c’è un tavolino con due sedie fuori ma sul passaggio che conduce ad un’altra stanza… pero’ c’è un mega stendino che verrà usato spesso e risulterà indispensabile (…anche se Monica porta sempre con sé mollette e filo per il bucato).


Adamas dal nostro Studio
 
Sistemiamo i bagagli e poi usciamo a cercare un market dove fare la spesa per la colazione, l’acqua ed alcune cose che non ci siamo portati da casa e ne troviamo uno abbastanza fornito sulla strada che porta a Plaka. Sistemata il tutto,  usciamo per cenare e andiamo da O’Xamos (durante il tragitto vediamo un noleggio dove hanno scooter con bauletti grandi). Il posto è molto particolare (piatti e bicchieri di terracotta e rigorosamente fatti a mano!) con anche un menù molto particolare: non i soliti piatti greci ma cose diverse dal solito e prendiamo : polpettine di melanzane, souvlaki, Kleftiko (spezzatino di maiale con verdure e formaggio, acqua gasata, birra e mastika offerta dalla casa: tot. 33,80 euro.   Tutto veramente ottimo, ma prezzo un po’ caruccio… per essere in Grecia.  Rientriamo a dormire e disfare i bagagli.

 
4/6/16 sabato
Sveglia con calma e colazione in stanza e poi andiamo a prendere lo scooter che avevamo visto la sera prima (Road Rider). C’è solo il meccanico che chiama al telefono la proprietaria, una signora (Maria) che parla italiano; espletate le formalità ci consegna una cartina schematica di Milos dicendoci che la parte ovest ed una piccola parte ad est sono sterrati off-limits per un semplice scooter,  ma se vogliamo, pagando la differenza, potrebbe darci un quad per un giorno e poi ridarci il nostro motorino per i giorni restanti… 
Ci dice anche di tornare dopo tre giorni per un controllo dell’ olio (mai successo!). Facciamo benzina e ci dirigiamo verso ovest e ci fermiamo alla prima spiaggia con mare meraviglioso,  che vediamo dall’alto. Parcheggiamo e scendiamo per un sentiero ma, scopriremo poi, poco più avanti c’è anche una comodissima scalinata oppure, ancora più avanti si arriva direttamente dalla strada.


Achivadolimni beach

La Achivadolimni  è una lunga spiaggia di sabbia bianca/fine ghiaietto bagnata da un mare turchese con vista sul golfo di Milos, Adamas e Plaka con alle spalle una alta scogliera vulcanica coloratissima.


Achivadolimni beach

Stendiamo gli asciugamani sotto una tamerice e facciamo una passeggiata lungo la spiaggia.
Dopo un po’ di relax continuiamo verso ovest tanto per tastare il terreno… dopo il campeggio prendiamo a sinistra ma in realtà volevamo andare a destra… Arriviamo fino a Kipos e poi facciamo dietro-front e ci fermiamo per una breve sosta fotografica alla chiesetta di Ag. Sostis;



Ag. Sostis

fa caldo e sarebbe anche ora di pranzare; uno dei diari che abbiamo scaricato dice che alla spiaggia di Fyriplaka c’è un baretto con qualcosa da mangiare e quindi ci dirigiamo lì.
Ad un certo punto la strada si fa sterrata e superata la deviazione per la spiaggia di Tsigrado diventa sabbiosa ma con un po’ di attenzione arriviamo al parcheggio con visione panoramica dall’ alto su Fyriplaka: stupenda!


Fyriplaka
Fyriplaka


Fyriplaka
Fyriplaka


Alle spalle della spiaggia si erge un’altra scogliera coloratissima ma nessun  baretto (sapremo poi che c’è solamente da luglio ). Sulla strada avevamo visto l’indicazioni per un ristorante (Agyra) quindi torniamo indietro a vedere ma sembra non sia aperto… invece ci sono i proprietari che ci fanno accomodare in una spaziosa e ombreggiata terrazza con vista mare (hanno anche delle stanze in affitto) e ordiniamo: pomodori con riso, acqua, coca e dolce offerto dalla casa:  tot.  21,00 euro.
 
Agyra
 
Torniamo a Fyriplaka e dopo aver parcheggiato ne percorriamo un lungo tratto ma non c’è ombra; torniamo indietro e ci ripariamo sotto la tettoia di una casetta e ci facciamo un bagno rinfrescante poi ritorniamo ad Adamas. Cena da O’ Xamos:
 
 
O’ Xamos
 
zucchine fritte, insalata della casa, acqua, birra e mastika offerta dalla casa: tot. 21,40 euro. Passeggiata per il porto.


5/6/16 domenica
Oggi si va a nord, direzione Sarakiniko. Al parcheggio c’è solo un quad e il tratto finale è da fare a piedi.


Sarakiniko
 
Sarakiniko
 
Sarakiniko
 
Sarakiniko
 
Ci godiamo questo posto favoloso fatto di bianchissime rocce calcaree di svariate forme e dimensioni praticamente da soli (la coppia del quad è silenziosa e se ne sta tranquilla in un angolo) per almeno un’ora, girando per i suoi canyon, salendo sulle alte scogliere a strapiombo sul mare poi, quando inizia a far caldo (ombra inesistente) ci rinfreschiamo nelle placide acque della spiaggetta. Un po’ alla volta inizia ad arrivare gente e quando diventa troppa ce ne andiamo anche perché il caldo sta aumentando, ma prima diamo uno sguardo alle gallerie scavate nel calcare peccato siano ormai trasformate in discarica…
 
Sarakiniko: Grotte
 
Saliamo al parcheggio dove ora c’è un furgone con bibite, panini e souvenir; prendiamo lo scooter e ci dirigiamo verso Pollonia. Durante il percorso facciamo sosta  alla spiaggia di Mitikas che raggiungiamo con una strada sterrata alla fine della quale c’è un grande parcheggio con bella vista su alcune syrmata
 
Mitikas: syrmata
 
ed anche sulla vicina spiaggia di Navagio.


Navagio

Dopo un bagno andiamo a pranzare a Pollonia da Armenaki che si trova sulla spiaggia del paese, vicino al porto: insalata Armenaki, polpo all’aceto, melanzana con aromi, acqua e birra: tot. 29,60 euro.
Giro per i vicoli del paese fermandoci anche al porto a vedere gli orari dei traghetti per Kimolos : solo poche corse fino a fine giugno e l’unico orario abbordabile (il primo è alle 7:00) è alle 11:00 con ritorno alle 17:45…



Pollonia


Pollonia


Fa veramente caldo e quindi riprendiamo lo scooter e ritorniamo a Navagio a trascorrere il pomeriggio all’ombra di una tamerice.
Cena da Barko (sulla strada per Plaka): dolmades, fagottini con formaggio di Milos, polpette di zucchine, acqua, birra: tot.  20,30 euro.
 
 
6/6/16 lunedi
Ancora al nord con prima tappa a Mandrakia e le sue bellissime syrmata
 
Mandrakia: syrmata
 
Un signore sta dipingendo le scale che scendono alle rimesse (anche nei giorni seguenti noteremo diverse persone intente a dipingere) e ci fa segno di scendere da un’altra parte. Ripartiamo e andiamo alla spiaggia di Fyropotamos ed anche qui ci sono delle syrmata (alcune delle quali adibite ad alloggi/studios in affitto)  oltre le quali c’è una spiaggetta sovrastata da un’altra scogliera coloratissima ma un cartello di “pericolo caduta massi” ci fa desistere dall’ andarci (ma poi arriveranno altre persone che ci andranno senza problemi…). Stendiamo gli asciugamani sulla spiaggia principale fatta di sabbia e piccoli ciottoli, ci sono anche dei lettini un poco scassati ma a disposizione.
Il mare è calmissimo, una vera piscina.


Fyropotamos
Fyropotamos


Fyropotamos

Per il pranzo andiamo a Plaka ed il primo impatto non è dei migliori: molto traffico, lavori in corso, confusione. Parcheggiamo lo scooter ma ci dicono che lì non va bene, lo spostiamo e  poi ci mettiamo seduti all’ombra con cartina alla mano per cercare di capire dov’è la Chora. Ci avviamo a piedi e troviamo un posticino per lo scooter così lo spostiamo nuovamente. Saliamo per una via pedonale  alla ricerca della Taverna Archontoula e la troviamo facilmente:  ci sono parecchi tavolini sparsi, come al solito, per i vicoli e ci accomodiamo ad un tavolo all’ombra e ordiniamo: souvlaki con riso, insalata della casa, acqua, coca e un ottimo dolce offerto dalla casa: tot. 20,00 euro. Finito di mangiare facciamo un giro per i vicoli

Plaka

Plaka

Plaka


Plaka
 
fino alla chiesa di Korfiatissa, (fa veramente troppo caldo per salire al Kastro) da dove si può ammirare un panorama favoloso e giù in basso scorgiamo un spiaggia dai colori  veramente invitanti… Dalla cartina dovrebbe essere Plathiena


Plathiena

e decidiamo di andarci a rinfrescare. Monica prende un caffè in un baretto gestito da ragazzo greco, che parla italiano e le racconta che ha sposato una sarda che lavora a Bruxelles. Come al solito riesce ad avere indicazioni (per la spiaggia di Plathiena)  : un po’ complessa da raggiungere se non si conosce la strada, ma anche così ci dovremo fermare ancora a chiedere indicazioni. Una volta trovata diciamo che dall’alto sembrava meglio, ma ormai siamo qui e dopo un bagno rinfrescante ci restiamo un paio d’ore all’ombra di una tamerice.
Per cena ritorniamo da O’Xamos: polpettine di melanzane, polpettine di vitello, fagiolini e verdurine, acqua gasata e liquore offerto dalla casa: tot.  25,30 euro. Passeggiatina al porto e poi a letto.


7/6/16 martedi
Oggi calma di vento e mare piatto e quindi decidiamo di andare a Kimolos ma visto che il traghetto parte alle 11:00 prima andiamo al porto da Riva Travel a ritirare i biglietti prenotati da casa del traghetto per Folegandros e poi andiamo a far controllare l’olio allo scooter, ma quando arriviamo da Road Rider ci dicono che il meccanico al momento è nell’altra sede: sarebbe a dire?! Ci accompagnano e scopriamo che è Niko’s Car ed è vicinissimo al Vythos! Lì troviamo anche Maria e cerco di parlarle per il quad ma c’è un po’ di confusione  e lascio perdere; il controllo è velocissimo e una volta terminato ci dirigiamo alla volta di Pollonia dove, in attesa del traghetto, c’è anche il tempo per un caffè.

Traghetto per Kimolos

In circa mezz’ora siamo a Kimolos (ci avevano detto che a Kimolos non ci sono noleggi ma c’è  appena arrivati al porto e lungo la strada per Prassa c’è anche un benzinaio!). Puntiamo subito in direzione della spiaggia di Prassa; dopo Ag. Nikolaos la strada diventa sterrata ma facilmente percorribile e poco dopo mezzogiorno arriviamo in una spiaggia caraibica dove non c’è ancora nessuno! Ci mettiamo sotto una bella tamerice con annessa panchina e ci buttiamo in acqua perché fa veramente caldo!


Prassa


Prassa


Prassa

In breve comincia ad arrivare altra gente (quelli che erano in traghetto con noi; ma dov’erano finiti?!) ed ognuno si appropria di una tamerice ma la spiaggia rimane comunque tranquilla. Dopo un paio d’ore la fame si fa sentire; purtroppo non abbiamo portato niente da mangiare perchè non ci aspettavamo una meraviglia del genere. A malincuore leviamo le tende e partiamo in direzione di Kimolos (il paese) ma dopo pochi minuti Monica nota una lavagnetta posta all’incrocio con una stradina sterrata (sulla destra venendo da Prassa) che indica il beach bar Kimolia… rapida inversione di marcia e in pochi minuti ci siamo: posto carino, pulito, ombreggiato e ci pare anche nuovo (hanno anche da dormire) ci accomodiamo e ordiniamo: insalata greca, omelette, acqua, coca, e un caffè espresso: tot. 20,00 euro.
 
Kimolia
 
Ritorniamo a Prassa per un ultimo bagno e quando usciamo dall’acqua sono già le 16:30 e il traghetto (l’ultimo!) parte alle 17:45. Rapidamente ci asciughiamo, ci cambiamo e saliamo in scooter. Prima del porto facciamo uno stop per una velocissima visita della Chora di Kimolos …. deserta ed  in classico stile cicladico.


Chora di Kimolos


Chora di Kimolos


Chora di Kimolos
 
Giunti al porto di Psathi abbiamo anche il tempo di bere un succo al bar. Peccato il poco tempo a disposizione, Kimolos avrebbe meritato di più!
Stasera per cena andiamo in un localino notato le sere precedenti (La Piccionaia),  sulla strada che dal porto di Adamas porta a Plaka, vicino al market e alla farmacia). C’è un po’ di vento e tocca coprirsi; ordiniamo: souvlaki con pita e patate, pomodori con riso, acqua, birra: tot. 17,30 euro. Molto economico ma nulla di speciale (atteso anche parecchio la cena).


8/6/16 mercoledi
Oggi c’è molto vento e quindi decidiamo per una giornata “culturale”. Raggiungiamo Tripiti e lasciamo lo scooter in un grande parcheggio e proseguiamo a piedi verso le Catacombe e il Teatro Romano, ma giunti ad un bivio, vediamo una chiesetta solitaria (Aghios Nicholaos)   in cima ad una collina che attira subito la nostra attenzione.


Aghios Nicholaos


Visitiamo il Teatro Romano


Teatro romano

e poi torniamo indietro e in mezzo a campi di sterpi cerchiamo il sentiero che porta alla chiesa finchè, dopo vari tentativi, riusciamo a trovarlo e giunti in cima ci godiamo un panorama strepitoso!


Aghios Nicholaos e panorama



Aghios Nicholaos e panorama


Aghios Nicholaos e panorama


Ritorniamo a Tripiti e facciamo un giro per il paese, poi riprendiamo lo scooter e andiamo alle Catacombe, ma a Monica i luoghi chiusi e sottoterra non piacciono molto e così non entriamo. Ripartiamo alla volta di Klima e parcheggiamo lungo la strada un po’ prima del paese. Poco prima di arrivare al mare vediamo una coppia scendere a piedi da un sentiero che proviene dal Teatro Romano. Monica come al solito “attacca bottone”;  una battuta e ci ritroviamo a chiacchierare per una buona mezz’ora forse più.
 

Klima

 
Dopo la visita di Klima e prima di riprendere lo scooter saliamo una scalinata che porta ad una minuscola chiesina (i gradini sembra continuino fino alle Catacombe)


Mini chiesina

 
e poi andiamo verso Plaka (ormai conosciamo la strada e la viabilità) e andiamo a cercare un posto per pranzare: a Triovassalos troviamo una taverna nominata sui diari e ci sediamo ad un tavolo (ci sono solo greci) ma dopo dieci minuti buoni non arriva nessuno e quindi ce ne andiamo.
Riprendiamo lo scooter e andiamo a Plaka, dopo aver parcheggiato passiamo da O’ Foras dove ritroviamo la coppia conosciuta a Klima e ci dicono che lì si mangia bene (ma loro hanno già finito) e così ci accomodiamo e ordiniamo: pomodori e peperoni con riso (mai mangiati di così buoni!!!), patate al forno, acqua, coca:  tot.17,50 euro.
Visto che oggi, causa il vento, la temperatura e molto più sopportabile di due giorni fa, saliamo al Kastro ad ammirare un favoloso panorama; ci ritorneremo senz’altro per il tramonto.


Plaka, salita al Kastro



Plaka, salita al Kastro



Plaka, salita al Kastro



Plaka, salita al Kastro



Plaka, salita al Kastro


Decidiamo di tornare alla vicina spiaggia di Fyropotamos, ma quando arriviamo il mare è molto mosso e a causa del vento c’è poca gente in spiaggia; ci sistemiamo su due lettini sgangherati  ma il vento è veramente insopportabile e così riusciamo a resistere molto poco. Ritorniamo quindi ad Adamas.
Alla ricerca di un nuovo posto dove cenare,  troviamo sulla cartina gratuita di Milos e Adamas, la Taverna Zygos (vicinissima a Vythos Studios) e decidiamo di andare a provarla: posto tranquillo nelle stradine interne del paese, specializzato in carne alla brace, non ha molta scelta ma tutto molto buono e fatto al momento e la signora parla un buon italiano. C’è ancora vento ma siamo abbastanza riparati; ci accomodiamo e tra le cose che la signora ci elenca ordiniamo: spiedino di maiale con verdura cotta, pancetta e patatine (queste e quelle di O’Xamos sono veramente tra le migliori mai mangiate, per nulla unte e cotte benissimo!), acqua, birra Mythos alla spina, dolce offerto dalla casa: tot. 22,70 euro.
Passeggiatina al porto e poi a nanna.
 
 
9/6/16 giovedi
Oggi ancora vento e quindi andiamo al sud destinazione Tsigrado dove arriviamo verso le 9:00;  parcheggiamo e diamo un’occhiata dall’ alto: la spiaggia è quasi tutta ancora in ombra e a dire il vero non ci sembra nulla di così speciale, visto che per accedervi bisogna anche calarsi con una corda.


Tsigrado



Tsigrado



Così torniamo a Fyriplaka dove non c’è ancora praticamente nessuno ma il tempo di stendere


Fyriplaka

l’asciugamano comincia ad arrivare gente e restiamo fino alle 11:30 dopodiché riprendiamo lo scooter e ci dirigiamo verso ovest ma la nostra cartina non è molto precisa e ben presto la strada, invece di mantenersi asfaltata come riportato, diventa sterrata e siccome i punti di riferimento scarseggiano ben presto non riusciamo più a renderci conto di dove ci troviamo e dato che la strada diventa sempre peggio torniamo indietro.  Appena troviamo una stradina (sterrata) che sembra scendere al mare, la prendiamo e così arriviamo a quella che dovrebbe essere (stando alla cartina) la spiaggia di Psathi.


Psathi



Psathi


Qualche foto veloce e poi ritorniamo a pranzare da Agyra: che sembra sempre chiuso  ma non è così: dolmades, polpettine di zucchine, agyra salad, acqua, coca e dolce offerto dalla casa: tot. 24,00 euro.
Dopo pranzo andiamo alla vicina spiaggia di Provatas a trascorrere il pomeriggio sotto una tamerice.


Provatas

La sera, prima di cena, andiamo a Plaka e saliamo al Kastro per vedere il famoso tramonto; c’è un po’ di gente ma fortunatamente ormai conosciamo bene Plaka e quindi riusciamo a trovare un “ buco” per lo scooter e saliamo anche per una via “alternativa”.


Tramonto dal Kastro di Plaka
Tramonto dal Kastro di Plaka

Terminato lo spettacolo ritorniamo ad Adamas e andiamo a cena da Zygos, questa sera prendiamo : due spiedini di pollo con verdure cotte al forno, acqua, birra e dolce offerto dalla casa: tot. 21,00 euro.


10/6/16 venerdi
Giornata da incubo!
Anche se tutti ce l’hanno sconsigliato decidiamo di prendere un quad per un giorno. Dopo aver acquistato alcune cibarie (pane alle olive, buonissimo, apple pie, ottimo) alla fornitissima bakery (vicina al Carrefour) andiamo da Niko’s e la signora Maria  ci consiglia un mega quad. Dopo avermi  brevemente spiegato i comandi (l’acceleratore si aziona con il pollice che dopo un po’ diventa grosso come un melone…) me lo fa anche provare per un breve tratto e la prima impressione è che lo sterzo sia durissimo e la tentazione di lasciar perdere è fortissima ma Maria mi rassicura e mi dice che in breve lo utilizzerò senza problemi…
Paghiamo la differenza (42,00 euro!!!) e andiamo a fare benzina e poi destinazione ovest e le spiagge di Triades e Ammoudaraki. Ad Ag. Marina inizia lo sterrato anche se la nostra cartina dice il contrario… 


Ag. Marina

Breve sosta alla chiesa e ad ammirare il panorama sulla spiaggia di Rivari e poi proseguiamo. Inizialmente la strada si mantiene abbastanza buona ma giunti ad un incrocio andiamo a sinistra (dritto si va a Vani, e a destra a Emborio)


Incrocio

e qui le cose si complicano e sommando il percorso impervio e la mia inesperienza con questo quad (sia lo sterzo che i freni non rispondono velocemente ai miei comandi e poi ho sempre la bruttissima sensazione di ribaltamento imminente…) trasformano la guida in un incubo!
Giunti al bivio Triades/ Ammoudaraki  siamo così stressati dalla guida che sotto un sole feroce e senza un filo d’aria, decidiamo di lasciar perdere ( anche se ormai dovrebbero mancare pochi chilometri) e di tornare indietro perché non vale la pena rischiare di farsi male e rovinarsi la vacanza per vedere una spiaggia.
Torniamo ad Ag. Marina e proviamo a scendere alla sottostante spiaggia di Rivari: anche questa strada è sterrata, ripida ma breve e decisamente migliore; infatti andando piano riusciamo ad arrivarci senza problemi. Non c’è nessuno e neppure un po’ di ombra ma sulla sinistra vediamo una casetta sulla spiaggia e a piedi la raggiungiamo. Qui all’ombra, consumiamo il nostro pranzo al sacco e cerchiamo di riprenderci.
 
Rivari e la casetta
 
Dopo il pranzo e un po’ di relax torniamo sui nostri passi e andiamo a farci un bagno,


Rivari
terminato il quale riprendiamo il quad e andiamo alla spiaggia di Achivadolimni dove ci mettiamo sotto una tamerice.
Dopo un bagno facciamo due passi lungo la spiaggia, ma la troviamo invasa dai tafani (il primo giorno non c’erano!) e così scappiamo velocemente e andiamo a Pollonia dove, dopo aver parcheggiato, raggiungiamo a piedi la chiesa di Ag. Nikola.
Ag. Nikola
Ritorniamo ad Adamas e riconsegnamo il quad e ci riprendiamo il nostro amato  scooter.
Per cena ritorniamo da Barko dove mangiamo ottimamente con imam, fagioloni verdi (nostre taccole) polpette al sugo con riso, birra, acqua e dolce offerto dalla casa: tot: 25,20 euro.
Andiamo a dormire che siamo stanchissimi e per due giorni avrò male alle braccia.


11/6/16 sabato
Oggi abbiamo bisogno di un po’ di relax e quindi andiamo a sud e come prima tappa scegliamo Agia Kyriaki
ma prima passiamo alla bakery a prendere qualcosa per il pranzo: c’è solo l’imbarazzo della scelta ed è tutto buonissimo!
Arriviamo in spiaggia che non c’è ancora nessuno,  il tempo di guardarci intorno e sceglierci una tamerice che inizia ad arrivare gente ma la spiaggia è grande e rimane tranquilla.

Agia Kyriaki


Restiamo fino al pomeriggio e poi andiamo a vedere Paleochori e la Deep Blue (quest’ultima mi dicono sia sempre Paleochori ma viene chiamata Deep Blue per via del bar; comunque le due spiagge sono comunicanti, sempre che ci sia la bassa marea e il mare non sia agitato) che è impossibile da non vedere in quanto c’è un grande portale dal quale si accede al parcheggio,


Parcheggio Deep Blue
poi si continua a piedi passando dal bar e con una scala si scende in spiaggia e… mai visto un mare così da nessun altra parte del mondo!!!
Il colore della” Deep Blue” è indescrivibile: ha una sfumatura giallo/arancio/verde/blu dovuta alla presenza di zolfo (scavando un po’ nella sabbia ci si scotta subito le dita!), una cosa stupefacente!!!


Deep Blue
Perché mai ci siamo venuti solo il penultimo giorno?!
La spiaggia è attrezzata con alcuni ombrelloni e lettini e c’è anche un chiosco che però non sembra operativo; invece il bar sopra funziona ed ha musica moderna ad alto volume ma in spiaggia per fortuna si sente poco. Dopo una serie di foto ci ripromettiamo di tornare la mattina dopo; poi ci concediamo una bibita al bar e la sorseggiamo ammirando questo mare stupendo!
Riprendiamo lo scooter ed andiamo alla vicina Paleochori: bella e attrezzata con lettini, ombrelloni, ristoranti (con il famoso Scirocco, che cucina sotto la sabbia) ma non all’altezza della “Deep Blue”.
La sera per cena ritorniamo da Barko e prendiamo: imam, patate in insalata, maialino con cipolle e riso, acqua, birra e dolce offerto dalla casa (backlava): tot. 25,50 euro.
Due passi per il porto e poi a dormire.


12/6/16 domenica
Ultimo giorno a Milos e bisogna andare a fare il bagno a Deep Blue/ Paleochori! Colazione e spesa alla bakery che però lasciamo a casa con l’idea di tornarci per pranzo che tanto non siamo lontani.
Puntuali alle 9:00 siamo davanti al cancello ma è chiuso! Si potrebbe anche scavalcare ma prima del bar ce n’è un altro. Fermiamo un taxista e gli chiediamo se sa a che ora aprono e ci risponde: probabilmente alle 9:00, ma non lo sa di preciso… Andiamo quindi a Paleochori a vedere se riusciamo a passare tra gli scogli ma c’è l’alta marea e il mare è un po’ agitato e quindi non si può. Ci incamminiamo lungo la spiaggia a fare delle foto e dopo una mezz’ora vediamo delle persone alla Deep Blue quindi vuol dire che hanno aperto!
Ritorniamo allo scooter ed in pochi minuti ci siamo: che meraviglia il colore dell’acqua, stupendi i colori delle rocce, non importa se il mare oggi è un poco agitato ma questa spiaggia è bellissima!!!


Deep Blue

Deep Blue

Deep Blue

Deep Blue

Deep Blue

Non c’è ombra (tranne gli ombrelloni e alcune grotte) ma ormai siamo “temprati” e rimaniamo fino a mezzogiorno poi torniamo a casa per il pranzo terminato il quale decidiamo di andare a passare il pomeriggio a Pollonia che offre una grande spiaggia con numerose tamerici per l’ombra. Lungo la strada facciamo una sosta a Navagio ma ci sono parecchie persone e tutte le tamerici sono occupate. Invece a Pollonia troviamo un posticino anche per noi; fa molto caldo e l’unica è stare all’ombra o in ammollo.
Verso le 17:00 leviamo le tende ma prima di tornare ad Adamas prendiamo lo scooter ed andiamo alla ricerca della webcam (http://www.milos-travel.com/webcam/webcam.htm) che consultavamo da casa prima di partire. Non riusciamo a trovarla,  ma comunque pensiamo di esserci andati vicino.
Lungo la strada del ritorno ci fermiamo a vedere la spiaggia di Papafragas ma ci diranno che invece sia Kapros…

Kapros

Kapros

Per cena andiamo ancora da Zygos: spiedino di pollo, insalata greca, polpette grigliate, melanzane e zucchine, acqua, birra e dolce offerto dalla casa: tot. 27,70 euro.
Passeggiatina e poi a letto.


13/6/16 lunedi
Oggi si parte per Folegandros.
Ci svegliamo con comodo, facciamo colazione e poi chiudiamo i bagagli; purtroppo Antonia non può portarci al Porto ma tanto è vicino quindi ci andiamo a piedi in poco più di dieci minuti.
Anche oggi c’è vento ed il mare è lievemente mosso ed il traghetto arriverà con mezz’ora di ritardo.
Oggi vediamo, per la prima volta, l’ufficio turistico aperto: all’interno c’è  una signora che parla solamente  greco e sembra essere li’…. per sbaglio:  una struttura assolutamente inutile!
In circa un’ora, alle 11: 40, arriviamo a Folegandros ballando un po’. Al porto, come da accordi, troviamo ad attenderci il marito della signora Irene, titolare della Irene Room’s che ci porta alla Chora e in breve prendiamo possesso della stanza per le prossime 3 notti. Posto molto spartano ma con posizione veramente strategica a due passi dal centro dove andiamo subito a fare un giro. Oggi è un po’ coperto, così ci ripromettiamo di rifare le foto con un cielo migliore.

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Saliamo, con una lunga scalinata,  alla Panagia (Chiesa della Vergine Maria) che domina dall’alto la  Chora di Folegandros

Panagia (Chiesa della Vergine Maria)

Panagia (Chiesa della Vergine Maria)

Panagia (Chiesa della Vergine Maria)

e poi andiamo a prendere accordi per il motorino da Donkey scooter. Torniamo in centro e dopo aver fatto un po’ di spesa (frutta, yogurt, acqua, ecc.) andiamo a pagare la stanza e a fare due chiacchiere con la signora Irene che gestisce anche la Taverna O’ Spitikò e dove andremo, dopo qualche ora, a cenare: imam con riso, zucchini balls, tomato balls, acqua, birra e dolce offerto dalla casa (halvas): tot. 27,00 euro.
Passeggiatina per le vie del paese, qualche foto e poi a dormire.

Chora Folegandros


14/6/16 martedi
Colazione in camera,  poi caffè e spesa per il pranzo all’ ottima bakery vicina a Spitikò.
Anche oggi c’è vento ma il cielo è sereno; le alternative non sono molte e dopo aver affittato lo scooter (c’è una ragazza che parla italiano) andiamo ad Agali

Agali

dove il mare è mosso; parcheggiamo e prendiamo, a destra, il sentiero n°1, passiamo dalla spiaggetta di Galifos (deserta e con il mare molto mosso)

Galifos

Percorso verso…

Percorso verso…

e poi quella di Agios Nikolaos sovrastata da una taverna in panoramicissima posizione (Papalagi). C’è un po’ di gente ma non molta e ci sistemiamo sotto una delle molte tamerici ma piano piano iniziano ad arrivare persone.

Agios Nikolaos

Verso le 13:30 la ressa è ormai insopportabile (per i nostri gusti) e quindi ce ne andiamo. Fa molto caldo e giunti ad Agali, prima di riprendere lo scooter, facciamo una sosta all’ombra e poi ci dirigiamo verso Ano Meria  (c’è ancora molto vento e con lo scooter si deve prestare attenzione) a visitare il paese e vedere da dove partono i sentieri per le spiagge di Agios Georgios, Lygaria, Ambeli. Il cartello che segnala le prime due è semi-nascosto da quello di una taverna (italiana) e dopo averlo scovato parcheggiamo e ne percorriamo un tratto molto bello tra muretti a secco.

Sentiero per Agios Georgios

Ritorniamo in  paese dove alla chiesa troviamo il Pope intento a rammendare le reti da pesca.

Pope al lavoro

Ritorniamo alla Chora a rifare le foto del giorno prima con il cielo azzurro.

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Chora Folegandros

Cena da O’ Kritikos: souvlaki di pollo con riso e pomodori, salsiccia con patate e briam, acqua, birra e dolce offerto dalla casa: tot. 28,10 euro.
Vediamo Leandro (…vi ricordate quel signore seduto accanto a noi in aereo?? ) aggirarsi alla ricerca di un posto dove cenare; lo chiamiamo e dopo aver fatto quattro chiacchiere ci accordiamo per cenare insieme la sera seguente da Spitiko’.
Dopo cena, salita notturna alla Panagia.
 
Panagia
 


15/6/16 mercoledi
Colazione in camera e poi caffè e spesa/ pranzo alla solita bakery ( che lasceremo in stanza tanto le distanze sono brevi).
Oggi si va alla spiaggia di Katergo; con lo scooter raggiungiamo Livadi e parcheggiamo dove vediamo un cartello che indica (40 minuti) l’inizio del sentiero.
 
inizio sentiero per Katergo

Il percorso sale, sempre ben segnalato, tra muretti a secco, recinti di capre e pecore ed un paesaggio bruciato dal sole.
 
Sentiero per Katergo
 
Giunti in cima alla collina vediamo la spiaggia giù sotto, non c’è nessuno ed è uno spettacolo! La discesa ha alcuni tratti ripidini, ma da esperti escursionisti ci arriviamo senza problemi. Troviamo un po’ di ombra dietro un grosso masso dove sistemiamo gli zaini, poi ci godiamo questa magnifica spiaggia tutta per noi!
 
Katergo

Katergo
 
Un po’ alla volta però inizia ad arrivare gente e quando arriva il taxi boat dal porto ce ne andiamo.

Katergo

Katergo

Inizia a far caldo e dobbiamo fare la salita sotto il sole!

Un paese bruciato dal sole

Tornati allo scooter facciamo una sosta bagno a Livari giusto per rinfrescarci; la spiaggia non è granché.
Continuiamo verso il porto e le spiagge di Pountaki, Vitsentzou e Latinaki, decidiamo di fermarci in quest’ultima dove, sotto la scogliera, c’è ombra.
 
Latinaki
 
Monica prende posto ed io torno in stanza a prendere le cibarie. La giornata è calda, limpida e luminosa e i colori del cielo e del mare sono favolosi.
Finito il pranzo ci trasferiamo a Chochlidia, la spiaggia del porto di Karavostasis e ci mettiamo sotto una tamerice, bagno, ombra e relax. Nonostante sia la spiaggia del porto l’acqua è pulita e limpidissima! 
 
Karavostasis
 
Dopo un paio d’ore andiamo a vedere la spiaggia di Vardia, ma giusto per fare una foto (ormai è tardi), poi rientriamo e riconsegnamo lo scooter.

Vardia

Ci fermiamo dalla signora Irene a prendere accordi per il trasferimento al porto per il giorno seguente.
Per la cena torniamo da Spitiko con Leandro: matsata con polpette, imam con riso, acqua, birra, irakomelo, dolce offerto dalla casa: tot. 30,00 euro. Stasera tira un vento gelido e finita la cena andiamo tutti a dormire.


16/6/16 giovedi
Oggi andiamo a far colazione direttamente alla bakery e ci accomodiamo ai tavoli di Spitikò che tanto al mattino è chiuso: caffè, succo, apple pie, meglio di così! Torniamo in stanza e chiudiamo i bagagli e alle 10:00, puntualissimo, il marito di Irene ci viene a prendere e ci porta a Karavostasis (il porto).
Ci dice che il traghetto è alle 11:00/11:30, mai puntuale… ci scarica e riparte;  ritornerà alle 11:30 proprio quando il traghetto sta per attraccare; si vede che è sempre in ritardo e loro ormai lo sanno.

Traghetto per Santorini

Questa volta il mare è calmo e il tratto è più breve e alle 12:20 siamo a Santorini; il porto è una bolgia pazzesca  ma troviamo subito il bus per Fira; il bigliettaio “sbaglia” a darci il resto e quando Monica glielo fa notare ci dà quello giusto (disonestamente ci aveva provato).. Rapidamente il bus si riempie e quando parte Monica chiede all’autista quale sarà la prima fermata, risposta secca: “Non lo so!”. Ma siamo ancora in Grecia??! Una cosa che ci colpisce subito è il traffico: cinque anni fa non era così tanto!!!
Fortunatamente il capolinea dei bus è vicinissimo al nostro hotel ed in pochi minuti ci arriviamo a piedi. Dopo esserci sistemati mangiamo un boccone sul balconcino e poi relax in piscina.

Relax in piscina

Poco dopo le 17:00 siamo pronti per la camminata sulla Caldera (da Fira a Oia che cinque anni fa non avevamo trovato il tempo di fare). Il ragazzo alla reception ci dice che, normalmente, bastano due ore per arrivare a Oia ma facendo foto e ammirando il panorama anche tre… Inoltre ci sconsiglia di andare adesso per via del caldo, meglio al mattino; però noi domani abbiamo altri programmi e quindi usciamo ad affrontare la calura e ci dirigiamo subito verso il centro equipaggiati di bottiglie d’acqua e bustine di Sali minerali.

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Fa caldissimo e il percorso è anche in leggera salita e con pochissima ombra ma inizialmente agevole e pavimentato; a Firostefani facciamo una sosta all’ombra.  A Imerovigli usciamo un attimo dal percorso per verificare se i nostri ricordi sono esatti: ed infatti ecco lì la Taverna Anestis che ci aveva consigliato un amico e che l’altra volta non avevamo provato ma questa lo faremo. Accanto c’è un minimarket dove prendiamo acqua fresca e così vediamo passare un bus che si ferma più avanti, perfetto!






Riprendiamo il cammino grondando sudore ma riempiendoci gli occhi con un panorama unico al mondo!
Giunti alla Rocca di Skaros sarebbe interessante salirci ma non c’è tempo e fa ancora  troppo caldo…
Il percorso continua con saliscendi e a tratti è segnalato ma in altri si deve andare a naso…

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Con il passare delle ore, quando sono oramai quasi le 19:00,  il sole cala di intensità ed il caldo allenta la sua morsa permettendoci così di procedere con un minore sforzo, inoltre percorriamo anche dei tratti in discesa che ci consentono di riprendere fiato. Passiamo tra studios con piscina e idromassaggio (sembra facciano a gara a chi ostenta di più, sembra che più hai soldi più hai un posto in prima fila in ammollo sul ciglio dell’orizzonte…) ed altri (parecchi) in costruzione; ma dove sta andando Santorini??? …che delusione!

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Ormai la bolgia ce la siamo lasciata alle spalle (oltre noi ci sono altre quattro persone), così come il caldo.  Ora inizia la parte più “impegnativa”: il percorso diventa un sentiero con fondo di pietrisco lavico un poco scivoloso e dopo una discesa percorriamo un tratto di asfalto, poi riprendiamo a sinistra un sentiero che sale, sale, sale… Giunti in cima, dove è posta una chiesina (se ne trovano parecchie sul percorso) scendiamo in un paesaggio lunare e si comincia a vedere Oia in lontananza, ed ecco, siamo giusto in tempo per il tramonto (sono le 20:30) pochi minuti, due foto veloci ed il sole è andato.

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Camminando sulla Caldera

Continuiamo a scendere fino alla prima fermata del bus che troviamo; ne passa uno stracarico ma non si ferma… Panico! Monica si mette a cercare un taxi ma fortunatamente ne passa subito un altro (pieno pure lui) che però ci fa salire; facciamo il biglietto per Imerovigli ma dove sarà la fermata? Un ragazzo greco mi dice di stare tranquillo che ci vorranno almeno dieci minuti.
Quando il bigliettaio annuncia la fermata scendiamo e in pochi minuti siamo da Anestis  a cenare. Ordiniamo: pomodori e peperoni con riso, dolmades, maiale in salsa di vin santo, acqua, birra: tot. 28,50 euro.
Terminata la  cena non ci resta che tornare a Fira a piedi in quanto l’ultimo bus è già passato; ormai è tutta discesa ed in percorso è agevole (solo qualche tratto un po’ al buio) e lastricato; è quasi mezzanotte quando arriviamo in hotel (dopo essere passati nella bolgia del centro di Fira) stanchi morti, ma soddisfatti!


17/6/16 venerdi
Oggi non è giornata.
Dopo una colazione con yogurt (buonissimo!) e miele scendiamo nella hall e come da accordi c’è già il noleggiatore che ci aspetta; mi fa salire su uno scooter e mi porta… a pochi metri dall’ hotel.
Potevamo andarci a piedi!
Si mette subito a compilare le carte e capisco che mi vuole rifilare quello con il quale mi ha portato qui ma io non lo voglio perché ha ruote piccole e chiedo il solito Kymco Agility 125 che abbiamo usato a Milos e Folegandros ma mi dice che lo stanno prendendo gli italiani dentro l’ufficio, allora chiedo il Sym 125 e questo va bene, corregge il modulo e mi da le chiavi; e il casco? Il casco non serve! E se ne va.
Cerco tra i caschi sulla mensola ma fanno veramente schifo; la signora che stava servendo gli altri me ne allunga uno dicendo che è nuovo ma è una “S” e quindi lo prendo per Monica e per me prendo il meno peggio che trovo. La signora mi chiede la patente e poi se la tiene; avvio lo scooter e passo a prendere Monica in hotel e ci dirigiamo verso Vlichada/Eros Beach ma sbagliamo subito strada, guardiamo la cartina e torniamo indietro, finiamo a Kamari ( a Santorini, ovunque voi siate, Kamari è sempre segnalata!), chiediamo informazioni e ci dicono di tornare indietro e passare da Pyrgos… Finalmente troviamo le indicazioni per Eros Beach Bar e percorrendo una strada sterrata ma in buone condizioni attraversiamo una valle che pare la Cappadocia ed eccoci arrivati.

Vlichada/Eros Beach

Vlichada/Eros Beach

Vlichada/Eros Beach
 
Sono le 10:30 e fa già caldo; la spiaggia davanti al bar è attrezzata con ombrelloni e lettini e quindi noi ne cerchiamo un tratto libero  che si vede più avanti. Ci fermiamo dove una casetta con veranda offre riparo dal sole cocente però qui la spiaggia è prevalentemente di sassi (il tratto migliore è quello di fronte al bar…) ma un bagno rinfrescante è d’obbligo.

Vlichada/Eros Beach

Vlichada/Eros Beach

Vlichada/Eros Beach

Ritorniamo allo scooter e mi accorgo che una freccia è rotta… speriamo che alla riconsegna non facciano storie. Andiamo alla Red Beach ma quando arriviamo c’è una marea di gente in coda per visitare il sito di Akrotiri e il parcheggio per la Red Beach è strapieno di bus, macchine, quad, scooter…  (cinque anni fa il sito era chiuso ed il parcheggio vuotissimo). Torniamo immediatamente indietro e cartina alla mano cerchiamo di raggiungere la Almira Beach; dopo un paio di tentativi e percorrendo una strada sterrata ci arriviamo, ma nulla di che: prevalentemente sassosa ma per far fronte al caldo bisogna bagnarsi.

Almira Beach

Almira Beach

Almira Beach

È ormai ora di pranzo e abbiamo voglia di tornare al mitico Metaxi Max a Exo Gonia ma quando arriviamo ci dicono che è ancora chiuso e apre alle 14:00…  (che sfiga!!! ce lo sognavamo già da inizio vacanza).  Non vogliamo aspettare così tanto e quindi puntiamo sul paese di  Pyrgos, dove anni fa tra le viuzze, avevamo visto un bel posticino solo che non ricordiamo il nome…
Parcheggiato lo scooter saliamo a piedi. Sotto un sole caldissimo,girando tra i vicoli del paese, finalmente  lo troviamo: si chiama Penelope’s :  un posticino ventilato e all’ombra del campanile (volendo c’è anche posto all’interno). Ordiniamo insalata greca, polpo all’aceto, birra, acqua (grande), dolcino all’arancio: tot. 27,00 euro. Monica come al solito fa conoscenza con i titolari.

Pyrgos

Pyrgos

Pyrgos

Pyrgos

Visto che la calura non concede tregua l’unica è ritornare in hotel per un breve relax. Dopo un paio d’ore usciamo per l’ultimo bagno e di nuovo sbagliamo strada, ma riusciamo comunque ad arrivare alla spiaggia di Monolithos percorrendo stradine secondarie. Purtroppo il mare è molto agitato, la sabbia scotta ancora  quindi, dopo mezz’oretta, ripartiamo con l’idea di andare a Megalochori ma ben presto ci rendiamo conto che tra una cosa e l’altra (dobbiamo anche restituire lo scooter) non è che abbiamo poi molto tempo quindi ritorniamo a Fira passando ancora da Exo Gonia e Pyrgos e quando ci immettiamo nel traffico di Fira percorrendo la medesima strada del pomeriggio ad un certo punto il traffico svanisce e… abbiamo sbagliato nuovamente strada!!! Proseguiamo confidando di riuscire, prima o poi, a ritornare sulla via dell’hotel ma nulla quindi inversione e torniamo indietro ma qualcosa non mi quadra ed infatti una signora ci grida: “one way!” Ecco! Di nuovo inversione e continuiamo fino a quando la stradina sbuca sulla strada principale.  Restituiamo lo scooter ed il ragazzo guarda la freccia rotta ma non dice niente; la  signora mi consegna la mia patente (forse l’averli contattati tramite l’hotel ci salva da lunghe discussioni…) A piedi rientriamo in hotel e ci prepariamo per la cena: che giornata!!!
Stasera sappiamo già comunque dove andare,  ma prima vogliamo cercare un posto dove avevamo mangiato bene cinque anni fa,  ma del quale abbiamo scordato il nome;  lo troviamo facilmente "Ouzeri".
È l’ora del tramonto e c’è una marea di gente in giro ma noi puntiamo direttamente da Stani e saliamo sulla terrazza da dove si gode un bel panorama sulla caldera.

Tramonto a Fira

Tramonto a Fira

Tutto si rivelerà azzeccato!  Ordiniamo calamaro alla griglia con verdura cruda mista, tagliatelle con filetti di pollo in salsa di pomodoro piccante, birra, acqua, e un bicchierino di liquore (o vino) offerto dalla casa: tot. 29,30 euro.

Prima di andare a dormire qualche piccolo acquisto da portare a casa.


18/6/16 sabato
Anche questa vacanza è giunta purtroppo al termine. Ci alziamo con calma,  facciamo colazione e chiudiamo i bagagli. A piedi andiamo alla stazione dei bus. L’autobus parte con qualche minuto di ritardo ma in circa 15 minuti siamo all’aeroporto dove regna il caos totale: prima si fa la fila per la consegna bagagli, poi per far passare i bagagli ai raggi x, poi per accedere al gate di imbarco e come al solito Easyjet parte in ritardo ma poi volo e atterraggio regolari…. un po’ meno il ritorno verso casa nostra dovuto a deviazioni per lavori in corso e per il traffico.


Considerazioni finali
Milos
Un’isola dai due volti.
Il primo comprende spiagge favolose e tutte diversissime tra loro ed in grado di soddisfare tutti i gusti; paesi caratteristici , reperti storici, chiesette disseminate ovunque… Il tutto facilmente raggiungibile e godibile a tutti.
Il secondo è selvaggio, ostico, desertico… Ma nonostante ciò è attraente come il cantico di una sirena specialmente per chi, come noi, ha la “sindrome dell’ esploratore” o Vanderlust che dir si voglia (http://www.viaggiatorisidiventa.it/sindrome-di-wanderlust-la-malattia-di-chi-e-nato-per-viaggiare/), per chi ha sempre lo sguardo fisso sull’orizzonte e si chiede sempre cosa ci sia “oltre”, per chi non si accontenta mai del solito ma è costantemente alla ricerca dell’insolito, del nuovo, del mai visto prima.
Potevamo dunque ignorare il suo richiamo?! Non di certo! Ci abbiamo provato ma siamo stati respinti; forse abbiamo sbagliato tempi e modi, forse non eravamo sufficientemente  preparati ma ogni volta che guardiamo la cartina di Milos il richiamo continua anche più forte di prima…

Folegandros:
Una piccola isola bruciata dal sole ed invasa dagli italiani.
Bisogna puntare sulle spiagge più impervie da raggiungere sempre che il caldo lo permetta o che non ci arrivi il taxi-boat; nel primo caso basta partire presto la mattina con abbondante scorta di acqua, nel secondo bisogna andarsene quando arriva la barca che tanto parte alle 11:00.
A noi la Chora è piaciuta, ma anche qui la  sera, parecchia gente. Cercando le  taverne più defilate si riesce a stare più tranquilli e magari si mangia anche meglio.

Santorini:
Cosa dire? A distanza di cinque anni (stesso periodo) l’abbiamo trovata parecchio cambiata: tantissimo traffico, una marea di gente (non osiamo pensare a come sarà a luglio/agosto…),moltissimi giovani e per i nostri gusti troppi, troppi quad per le strade ed usati con spericolatezza. Le bellezze e i panorami però ripagano di tutto questo, nonostante stiano costruendo ovunque studios e resort di lusso.

Spiagge:
Premesso che una valutazione di una spiaggia dipende da tutto un insieme di fattori: l’ora del giorno, l’affollamento, il vento, il moto ondoso… Molte le abbiamo trovate non attrezzate ma a luglio/agosto le cose certamente cambiano.
Quindi questa non vuole essere una classifica ma un semplice riassunto delle spiagge che abbiamo visitato.
Milos:
Achivadolimni : si accede a piedi con un breve sentiero o più avanti con una scala in cemento oppure, continuando per la strada si arriva direttamente sulla spiaggia e qui ci sono delle tamerici. Sabbia grossa, non attrezzata.
Fyriplaka: lunga spiaggia di sabbia e sassi con una parete rocciosa dai colori spettacolari, niente ombra e non attrezzata ( luglio/agosto ci sono anche gli ombrelloni ed un baretto).
Sarakiniko : spiaggetta circondata da bianchissime rocce calcaree di svariate forme e dimensioni; poche tamerici, non attrezzata, un camioncino/bar al parcheggio.
Mitikas : piccola spiaggia con tamerici di fronte a delle syrmata.
Navagio : lunga spiaggia di sabbia con alcune tamerici (alghe), non attrezzata.
Pollonia: lunga spiaggia di sabbia e con molte tamerici, acqua pulita e limpida, nel centro del paese e del porto, tranquilla.
Fyropotamos: sabbia e sassi, non attrezzata (solo alcuni lettini scassati) e con alcune tamerici.
Plathiena: dall’alto sembrava stupenda ma poi ci ha un po’ deluso… sabbia, qualche tamerice e un piccolo baretto.
Prassa (Kimolos) : sabbia bianca, tamerici, mare limpido e calmo, sembra di essere ai Caraibi… Imperdibile!
Tsigrado: vista dall’alto non ci è parsa meritasse la fatica di scendere con corde e scale…
Psathi : spiaggia di sassi, non c’è assolutamente niente.
Provatas : sabbia, all’inizio è attrezzata e c’è una taverna, sulla destra ci sono tamerici e rimesse dei pescatori, mare calmo e scogliera coloratissima.
Rivari: si arriva dalla chiesa di Agias Marinas con una ripida strada sterrata, non c’è nulla, neppure l’ombra, acqua limpida e calma, sabbia.
Agia Kyriaki: sassi e sabbia, alcune tamerici, tranquilla (consigliata per il relax)
Paleochori e la Deep Blue: dovrebbe essere sempre la stessa spiaggia (Paleochori) ma la seconda è così chiamata per il bar con musica ( spacca- timpani)  che la sovrasta, ma il colore dell’acqua come quelli delle scogliere è sconvolgente! Mai visto in nessun’altra parte del mondo, imperdibile!!! Entrambe sono attrezzate con ristoranti, bar, ombrelloni, ma c’è anche una parte libera, niente tamerici.
Kapros: spiaggia piccolissima vicino a Papafragas che invece sono solo rocce.

Folegandros:
Agali: si arriva in scooter, ci sono taverne e ristoranti. Sabbia, no tamerici.
Galifos: si arriva a piedi tramite il sentiero n°1, piccola, no ombra, sabbia grossa e sassi.
Agios Nikolaos: continuando sul sentiero si passa dalla Taverna Papalagi e si scende sulla spiaggia di sabbia fine/grossa/sassi, molte tamerici.
Katergo: si arriva a piedi i circa 30/40 minuti da Livadi, non c’è nulla, neppure l’ombra (magari al mattino presto dietro un masso enorme…) sabbia e ciottoli.
Livari: sabbia e qualche tamerice, vicino al campeggio.
Pountaki, Vitsentzou e Latinaki: nei pressi di Karavostasis, piccole e soleggiate.
Chochlidia: la spiaggia di Karavostasis tranquilla, pulita, tamerici e sabbia.
Vardia: piccola, tranquilla e acqua pulita.

Santorini:
Vlichada/Eros Beach: sabbia nera e sassi, c’è un bar ma niente ombra, meglio rimanere nei pressi del bar…
Almira Beach: sassi, niente di che.
Monolithos: sabbia nera, tamerici.
(… ma a Santorini di certo non si va per le spiagge)

Taverne:
Milos:
O’Xamos: si mangia bene e la tavena è molto bella ma i piatti sono “particolari” (non i soliti a quali siamo abituati in giro per la Grecia…) e i prezzi un po’ elevati  (pane, non richiesto, 2,20€, birra 4€ (in altri posti la stessa birra viene max 3,50€, bottiglia di acqua gasata da ¾ 3,30 €…), cmq, da provare almeno una volta.
Agyra: classica taverna greca, consigliato
Armenaki: ristorante sul mare, si mangia bene ma forse non abbiamo azzeccato i piatti.
Barko: classica taverna greca, consigliato
Archontoula: classica taverna greca, consigliato anche per come è disposto…
La Piccionaia: nulla di che.
O’ Foras: classica taverna greca, i pomodori e peperoni ripieni sono i migliori che abbiamo mai mangiato!
Zygos: classica taverna greca, consigliato

Folegandros:
O’ Spitikò: classica taverna greca, consigliato.
O’ Kritikos: taverna greca in piazzetta, forse la scelta dei piatti non è stata azzeccata ma non ci ha entusiasmato…

Santorini:
Anestis: classica taverna greca, consigliato.
Penelope’s: classica taverna greca, consigliato.
Stani: taverna con terrazza con vista sulla caldera, ottimo rapporto qualità prezzo, una riconferma!

Spese (per 16 giorni):
Voli:
Milano/ Atene = 199,96€
Atene/ Milos = 168,48€
Santorini/Milano = 273,32€
Soggiorni:
Milos/ Vythos Studios = 300€
Folegandros/ Irene Rooms = 90€
Santorini / Nissos Thira  = 160€
Traghetti:
Milos/Folegandros = 79€
Folegandros/Santorini = 88€
Pollonia/ Kimolos A/R = 11,20 €
Noleggio moto
Milos = 162€ (9gg.) + 42€ (per un giorno di quad)
Folegandros = 40€ (2 gg.)
Santorini = 25€ (1gg.)
Benzina
Milos  = 21,30 € + 22€ per un giorno di quad
Folegandros =  5 €
Santorini = 3€
Pranzi e cene
Milos = 372,30 €
Folegandros = 146€
Santorini = 85,50€
Varie
Milos = 150€
Santorini = 43€
altre spese = 44€
Parcheggio Malpensa = 72€
Tot= 2600 €

Buon viaggio!
Riccardo e Monica