RIFLESSIONE SU UNA TERRA STRAORDINARIA

di Antonio Astuti

 
La riflessione è nata dopo una chiacchierata sul tema “Viaggi” fatta con una bella donna che, come sempre accade quando ci si confronta con la sensibilità dell’altra metà del cielo, mi ha illuminato su un nuovo punto di vista, al quale non avevo mai fatto caso prima. Esistono le esperienze brevi, quelle, molto poco prosaicamente parlando, “da una botta e via”: ti lasciano qualcosa, non fosse altro che per le sensazioni del momento, ma, poi, ti scivolano di dosso, abbastanza in fretta e restano solo dei flash, immagini “estemporanee”, se non addirittura dei piccoli pentimenti. Poi, ci sono le storie brevi, casuali e no, quindi destinate in ogni caso a finire presto, lo si sa in pratica sin dall’inizio. Per quanto belle e intense, saranno per sempre ricordate con la consapevolezza che sono state delle parentesi aperte e chiuse in maniera molto circostanziata. Seppur piacevoli, non ricapiteranno più. E un discorso simile riguarda le “perle”, quelle situazioni che non ti saresti mai aspettato potessero accadere proprio a te ma che, poi, si verificano, contro ogni previsione, e ti segnano il cuore pur con la consapevolezza che di un solo fugace momento, fantastico, irripetibile e indimenticabile, si è trattato. Diverso è con le amanti, quelle che si rincontrano periodicamente nel corso dell’esistenza e, in tutte le occasioni, ci si rivede con il gusto di essere insieme: magari si sta tanto tempo senza reciprocamente saperne nulla ma, quando capita, l’idillio riscatta come la prima volta, e la passione non verrà mai meno. Capita anche di incorrere nelle delusioni: dopo aver aspettato una vita che l’evento accadesse…puff…tutto qua? Tanta fatica, tanti sogni e desideri, per così poco? Statene certi: non ci si casca più (anche se, invece, non va così perché, se è vero che herrare humanum est, si finisce spesso col rifare gli stessi sbagli…nonostante lo si sappia in partenza…). Contano molto per tutti noi, al contrario, le “storie vere”, importanti, che segnano un periodo più o meno lungo ma che, purtroppo (o per fortuna?) non giungono a lieto fine. E, infine, c’è l’amore, il grande amore, la certezza di aver trovato ciò che si cercava. La sensazione, chiara ed evidente, di essere finalmente al centro del proprio ego. La cognizione di “essere arrivati” laddove si voleva andare, sin dal principio, talvolta senza saperlo. Sì, è vero, la vita è lunga, le occasioni tante: è giusto anche assaporarle, quando possibile, perché no commettere degli sbagli, per poi però essere consci e sicuri di aver fatto la scelta giusta. Bene: provate a fare questo ragionamento sui luoghi che avete visitato…Quante veloci e insignificanti “botte e via”? Troppe…per ricordarle tutte. E quante perle? Angkor Wat? Petra? Mont Saint Michel? Cappadocia? E quante “short stories”…tipo Oman, Libano, Mozambico, Vietnam? E quante amanti, sulle quali sai di poter contare ma che sai, altrettanto perfettamente, che con loro non ci condivideresti la vita? Stati Uniti? Giappone? Spagna? Francia? E le delusioni? Certo, è vero, potrebbe essere che per altri così non sia, ma che dire, per quel che ci riguarda, di Panama, Cina, Portogallo? Storie vere e importanti? Tante…Irlanda, Israele, Turchia, Germania, Norvegia, Londra…solo per citarne alcune. Ma l’amore….l’amore…detto che è scontato provarlo per l’Italia, con tutte le sue meravigliose e sofferenti contraddizioni (Toscana…Salento…Sicilia…Abruzzo…Dolomiti…Matera…Bologna…Lecce…Siena… Venezia…laghi…mare….montagna…terme...arte…cultura…sport…), l’amore vero è a di là dell’Adriatico, sotto il nostro sud, in quella terra straordinaria, sublime, segnata da tragedie, incendi, drammi, crisi, ma colorata dalla gente che ci vive, dall’azzurro del cielo e dal mare più blu del mondo, sovrastata dai monumenti che da millenni ne arricchiscono, ovunque, il paesaggio. Grecia, Grecia, amore mio, finalmente, anche quest’anno, stiamo arrivando!

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