di Elisabetta
Martedì
23/6
Ettore,
un distinto pensionato milanese che ci aveva conosciuto a
Folegandros tre anni fa ci aveva detto: andate a Donoussa, è l’isola
che fa per voi.
Così
quest’anno l’abbiamo scelta come terza tappa, dopo Astipalea e
Amorgos, per nostra vacanza easy (bagaglio a mano, spostamenti con
traghetti lenti e tante camminate) di giugno.
Solita
sveglia all'alba e scendiamo al porto di Katapola ad Amorgos a
prendere la Blue Star delle 6.55 per Donoussa.
Attraccati
a Stavros, porto
e “capitale“ dell’isola (isola che tutta intera d’inverno ha
60 abitanti ), ci aspetta Lukas, che ci porta ai suoi Makares
Studios, che sono all'estremo opposto del micro paesino, al di la
della spiaggia. In auto serve fare km e mezzo di strada a curve
quando a piedi si attraversano i 150 metri di spiaggia e si è
arrivati! È arrivata con noi anche una coppia giovane di spagnoli.
Arrivo a Stavros |
Stavros |
Aspettiamo
nel terrazzo attrezzato, anche con cucina che fa da area comune, che la
ns casa sia pronta.
Studios Makares_la terrazza comune |
È un
ambiente che ci piace moltissimo. Tutto semplice molto di buon gusto,
nuovissimo ( costruiti nel 2014) tutto da l'effetto di curato e di
benessere. Piante e orto ben curati, piccole sculture in pietra o
legno e metallo, alcune mobili, sparse qua è la, che Lukas mi dirà
essere di suo fratello artista che abita nella casa qui sotto; muri
al solito bianchi con gli spigoli smussati e parti in legno e arredi
esterni grigio perla. Nell'attesa, Lukas ci consiglia itinerari a
piedi, spiagge e taverne. Anche l'appartamento è bellissimo. A piano
terra, davanti al mare, è diviso in due ( zona letto e cucina) da
una piccola panca con spalliera e cuscino a quadretti bianchi e rosa.
I muri sono gialli paglierino, l'arredo grigio perla, la biancheria
Cocomat ( è proprio vero che ci si dorme bene) tutta bianca...
Insomma, una delizia. Due patii, uno sul giardino uno fronte mare ( a
20 metri da noi) rivolto al tramonto, vista sull'isolotto di Makares
e su Naxos.
Makares_il nostro studio |
Makares_il nostro studio |
Makares_il nostro studio |
Makares_il nostro studio |
Giornata abbastanza soleggiata ma freddina e ventosa. Cominciamo ad esplorare l’isola.
Mappa dell’isola |
Partiamo
per Kalotaritissa (spiaggia all’estremo opposto dell’isola,
unica raggiungibile anche via strada con l’autobus) a piedi;
sentiero 1, che attraversa in linea retta l’isola, abbastanza ben
segnalato, in parte bel sentiero, molto panoramico
Sentiero per Kalotaritissa |
Sentiero per Kalotaritissa |
Sentiero per Kalotaritissa |
la parte centrale un ex sterratone (
forse utilizzato dai camion per piantare i pali della luce, che
seguiamo per questo tratto) ora con dei solchi di un metro ; così si
arriva in cima, ad un vallo,
in vista di Kalotaritissa |
da cui
si scende ripidamente con sentiero pietroso e bella vista sulla
spiaggia, abbastanza chiara, prevalentemente di sabbia, con taverna
alle spalle.
Kalotaritissa |
Kalotaritissa |
È anche la fine della
strada e il capolinea dell'autobus. La durata indicata del sentiero è
un'ora e 1.30 ma all'andata impieghiamo un'ora e 40, comprese le
soste per le fotografie. Al ritorno 1 ora e 30 come da cartello.
Al
mattino stiamo su questa spiaggia principale, chiara, acqua bella,
qualche riccio, poi mangiamo alla taverna : Insalata greca senza
formaggio, polpette di capra con pomodoro e patate, zucchine fritte,
Mithos , acqua, caffè.
Ci
servono un ragazzo ed una ragazza. Sono i figli della proprietaria
che d'inverno abitano ad Atene dove si sono laureati e lavorano;
d'estate vengono qui a gestire la taverna della mamma. La nonna, una
anziana sveglissima che vedete nella foto, vivace e chiacchierona,
con il foulard nero e il grembiule sopra un abito nero, età
difficile da indovinare, il viso scuro incartapecorito depone per
oltre 80, è l'unica abitante di inverno di Kalotaritissa, insieme
alle galline e alle capre, oltre a un cane. Il medico dell'isola
viene a visitarla una volta alla settimana. Sta benissimo, pare, e
non ne vuol sapere di spostarsi solo per stare in compagnia.
Taverna di Kalotaritissa |
Il
pomeriggio lo passiamo sulla spiaggia alla sx, guardando il mare,
dove ci sono nudisti (non la fotografo da vicino) e la sabbia e
l'acqua sono ancora più chiare.
La seconda spiaggia di Kalotaritissa |
C'è una terza spiaggia, simile a questa, dall'altro
lato rispetto alla principale.
Rientriamo
in paese sempre via sentiero.
Tramonto dal nostro terrazzo |
Tramonto dal nostro terrazzo e cena da
Iliovasilema
Iliovasilema |
Iliovasilema, che sarebbe tramonto,
attaccato a casa ns, porzioni abbondantissime: souvlaki, horta,
gemistà , di dolce Galattoburico, torta di pasta fillo ripiena di
una specie di crema di uovo; caffè , acqua, vino, caffè.
Mercoledì
24
Usciti
da casa, teniamo il mare sulla destra, e ci lasciamo alle spalle la
spiaggia del paese, pochissimo frequentata anche se bella.
Spiaggia del paese |
Via sentiero in 15 minuti raggiungiamo la
spiaggia di Kerdos, la più vicina al paese. Anche qui un po’
di nudisti, la spiaggia è lunga e bella.
Kerdos |
Kerdos |
Kerdos |
Kerdos |
E’ un abbaglio? Ci sembra di vedere….ma è proprio Ettore,
colui grazie al quale abbiamo scelto questa isola! Salutiamo e
scambiamo due parole con Lui e la moglie, oramai entrambi in pensione
da anni: sono qui dal 13 maggio!
Mangiamo
alla taverna alle spalle, moolto curata, e mangiamo bene. Dovrebbe
essere famosa, ci dice Ettore, per le verdure del suo orto, che
peraltro non sono mature! Così ci mangiamo alici marinate, molto
buone, fava (dobbiamo aspettare 20 minuti perché la prepara
espresso) e delle ottime frittelle di baccalà.
Taverna di Kerdos |
Taverna di Kerdos |
Col
passare delle ore è arrivata un po’ troppa gente, per i nostri
gusti (si, lo so, siamo viziati!).
Kerdos “affollata” |
Così ripartiamo col sentiero,
Sentiero verso il mulino |
Sentiero verso il mulino |
Sentiero verso il mulino |
mulino |
diroccato su un promontorio, con un bel panorama,
sotto una spiaggia pare irraggiungibile via terra.
Spiaggia sotto il mulino
|
Sul
sentiero del ritorno ci fermiamo in una caletta con scogli chiari e
scogli scuri, una minuscola spiaggetta (2 metri circa) e il fondale
bianchissimi. Bel bagno, peccato che non siamo soli, c'è una
famiglia con bambini italiana, che al ritorno raccoglie il timo per
portarlo a casa.
La
sera andiamo a cena da Capetan Giorgios, unico locale aperto tutto
l'anno, sopra il porto. Vedo che il fritto è buono, per cui
prendiamo i gavros fritti, souvlaki con le patatine e la horta.
Giovedì
25
Ultimo
giorno a Donoussa. Prendiamo il bus al porto
Bus |
e
andiamo a Mersini, da cui parte il sentiero per la spiaggia di
Livadi, circa 15/20 minuti di discesa, in parte sentiero a
scalinata, in parte sassoso. Dopo poco dall'inizio del sentiero, sul
primo pezzo con le scalinate e proseguendo dritti invece che svoltare
per la spiaggia, si arriva ad un boschetto con
una bella fonte, con due vasche, origine di tutto questo
verde.
Verso Livadi |
La fonte |
Livadi
è più chiara di Kedros e alle spalle ha parecchi alberi (monopolizzati da liberi campeggiatori, anche se sarebbe vietato).
Sabbia effettivamente abbastanza fine e acqua pulita e chiarissima.
Livadi |
Livadi |
Livadi |
Quasi tutti nudisti. Sui lati della
spiaggia qualche sirmata dismesso e occupato da campeggiatori, uno in
particolare che rientra dal mare su una tavola da surf con il suo
cane, si mette nel sirmata a letto a leggere e li rimane per tutta la
mattina. A fine mattina saliamo alla taverna Tzi- Tzi, che dicono sia
la migliore dell'isola, bell'ambiente con lo stesso stile dei ns
studios, dove mangiamo un tris di pesci marinati ( molto buoni:
acciughe, gavros e minisgombri) una insalata di polpa di granchio (
ma fatta con surimi, yogurt , maionese e limone) e una insalata
cretese ( crostini integrali coperti da tanto pomodoro fresco
tritato, cipolla e cetriolo, due olive), solita birra acqua e caffè.
Taverna Tzi Tzi |
Taverna Tzi Tzi |
Taverna Tzi Tzi |
Sono
le cinque meno un quarto, troppo presto per tornare, troppo tardi per
scendere all'altra cala, Fiki, e risalire in tempo per
prendere il pullman.
Comunque
, pur sbagliando inizialmente il sentiero (lungo come quello di
Livadi ma più dolce) scendiamo: bella spiaggetta, piccola, sabbia
e scogli chiari ai lati, acqua bellissima.
Fiki |
Ce la
prendiamo comoda tanto il ritorno a questo punto ce lo dobbiamo fare
a piedi: oltre alla risalita, ci sono circa 5 km di strada asfaltata,
però tutta in costa quindi senza salite. Proviamo ad entrare, dopo
un km e mezzo, nell' “abitato” (si fa per dire) di Messaria, ma
la stradina di cemento con tanto di "kalo elzate"
(benvenuti) con traduzione in inglese e fiorellini dipinti a calce
finisce dopo 100 metri ad un gruppo di tre (3) case, chiuse e senza
segni di vita.
Mesaria |
Prima di rientrare passiamo dal
paese e facciamo la spesa per la colazione di domani (che i giorni di
trasferimento abbiamo l’abitudine di farci in nave): questo non è
un posto da shopping, il paese ha 3 negozi: un fruttivendolo, un
panettiere che fa ottimi dolci con annesso frigo che fa da mini (ma
proprio mini) market con latte, yogurt e poco più e un bazar, con
un’insegna che promette mari e monti ma ha una decina di articoli
in tutto: fa tenerezza!
Il Bazar |
torniamo
per cena da Iliovasilema, mangiamo grande pagello ai ferri,
patatine, gemistà e horta, vino, acqua, caffè, poi ce ne torniamo a
casa via spiaggia godendoci il panorama notturno.
Stavros di notte |
GRADUALE
RIENTRO NEL MONDO
Venerdì
26- NAXOS
Lukas
alle 7 ci accompagna al porto (che acqua, fosse così anche nei porti
italiani…)
Acqua del porto |
ci sono i pescatori al
rientro dalla pesca notturna
Il pescato |
e la barca che
(non tutti i giorni, vista la scarsità di turisti) fa il giro
dell’isola per chi non vuole camminare
Barca per il giro dell’isola |
alle 7.30 partiamo per Naxos, dove passeremo l’ultima
giornata prima del rientro in Italia.
Addio Donoussa |
Abbiamo
prenotato uno studio economico ad Agia Anna, Anemos Studios,
in una stradina a pochi metri dal mare. Ottima posizione,
proprietaria deliziosa. Non essendo ancora pronto lo studio (che poi
scopriremo appena ristrutturato e riarredato, in modo semplice e
funzionale, con gusto e pulitissimo) al ns arrivo ci offre un caffè
a casa sua, si fa 4 chiacchiere (è neozelandese sposata 35 anni fa
con un uomo di qui), poi ci offre uno yogurt con uvetta prodotta con
metodi biologici dalla cognata e da lei sciroppata. Ci mettiamo il
costume e andiamo a piedi in spiaggia, ad Agios Prokopios,
sempre bella (sabbia chiara grossa che non vola col vento e acqua
azzurro chiaro). Certo, dobbiamo dimenticare la solitudine e
l’ambiente naturale delle nostre piccole isole! Qui l’acqua è
meravigliosa,
Acqua di Agios Prokopios |
ma ci fanno effetto
queste grandi differenze: la spiaggia è quasi completamente
attrezzata e fittamente frequentata (almeno dal nostro punto di
vista).
Spiaggia di Agios Prokopios |
Mi chiedo come sarà
in agosto (quanto siamo viziati !) ; famiglie, giovani, coppie,
anziani, gente che sta tutto il tempo sotto l’ombrellone e
paripatetici di tutte le età (in gran maggioranza italiani) che
passeggiano in gruppo chiacchierando tutto il tempo ad alta voce: di
problemi di lavoro, di politica, di altre vacanze, di fatti di
famigliari e vicini. Ci stiamo reimmettendo nel nostro mondo
abituale. Ci piazziamo nella zona libera frequentata solo da pochi,
nudisti. Certo, un conto è il nudismo su spiagge deserte, un altro
il nudismo con i gruppi di passeggiatori (ovviamente in costume) che
ti passano in continuazione a due metri e gli ambulanti che vengono
quasi a toccarti per richiamare la tua attenzione e venderti le loro
(sicuramente poco greche) cose.
Quando
di sole, gente e bagni siamo sazi, rientrando ad Agia Anna ci
fermiamo a mangiare un’insalata greca buona ed economica con una
birra alla taverna O Fotis, terrazzino di legno bordo strada sulla
spiaggia.
Una
doccia a casa e poi noleggiamo un motorino per fare un giretto
toccata e fuga poco più a sud a Mikri Vigla, bella, lunga,
sabbiosa e un po’ meno frequentata, per poi andare a fare un
giretto in centro a Naxos intorno al castello, un aperitivo
Ouzo e polpette di polipo da Smyrneiko al porto
Aperitivo di addio |
Aperitivo di addio |
aspettando il tramonto per una classica foto del
sole attraverso l’arco che ben può esprimere la botta di nostalgia
che già ci prende per dover abbandonare queste isole.
Classica foto tramonto a Naxos |
Rientriamo ad Agia Anna, facciamo due
passi per andare a cena in un ristorante familiare un paio di km più
a sud, a Plaka (qui a Naxos si mangiano buone verdure, tanti di
questi ristoranti hanno il loro orto).
Sabato
27/6
IL
RIENTRO
Partiamo
alle 8.30 con l’autobus da Agia Anna per il porto di Naxos
(comodissimo, passa ogni mezz’ora dalle 8 di mattina fino all’una
di notte), prendiamo per l’ennesima volta il traghetto Blue Star
(oramai ci sembra casa nostra) ; uno sguardo di desiderio anche
all’autentica, neoclassica Ermoupolis,capoluogo della marinara ed operaia capitale dele Cicladi, Syros;
quindi al self service della nave facciamo il ns ultimo pasto greco
con tanto di Retsina.
Ermoupolis |
I
televisori sulla nave ci riportano all’attualità: sul traghetto
invece delle solite telenovelas (o come si chiamano in Grecia non so)
stanno trasmettendo Tsipras che fa la conferenza stampa e annuncia
che domenica prossima si farà il referendum; poi partono i dibattiti
politici, scene della seduta del parlamento; non capiamo una parola
ma i volti sono tirati; i greci sul traghetto sono tutti davanti agli
schermi.
La crisi |
La crisi |
La crisi |
Arriviamo
al Pireo con un bell’anticipo che ci consente di raggiungere
l’aeroporto con tutta calma (BUS X96, 5 euro a testa, un’oretta).
Durante il tragitto in autobus guardiamo tutti gli sportelli Bancomat
che incontriamo; alcuni sono vuoti, ma davanti ad altri
effettivamente cominciano ad esserci file di 4 o 5 persone.
Bancomat ad Atene |
Alle
22.45, con un anticipo di un quarto d’ora, il nostro volo,
puntualissimo atterra a Orio al Serio.
Questa
crisi forse non finirà presto. Forse non si limiterà alla Grecia,
l’Europa sta palesando tutta la sua fragilità. Forse cambierà
un po’ anche la nostra vita. Però sono sicura: noi in Grecia
comunque ci torneremo
***
P.S.1
- Chi scrive di Donoussa essendoci andato in luglio e peggio ancora
in agosto ne parla come di un’isola sovraffollata, che ha perso il
suo fascino. Siccome è molto piccola, non ha né locali né siti di
interesse storico o religioso, va gustata per la sua natura e
rispettata. Non andateci, se potete, in alta stagione!
P.S.
2- Non vi ho parlato dei colori di Donoussa perché li avete potuti
vedere nelle foto e riempiono di gioia gli occhi: anche i profumi
sono un piacere e sono quello del timo selvatico e quello fresco e
impalpabile del vento