di: Gloria Contin & Antonella Mora
25 luglio- Dopo un inverno
passato a sognare e programmare la sospirata vacanza greca,
finalmente arriva il giorno fatidico!! Il volo Easy Jet acquistato a
Natale (177 euro a testa) decollava da MPX alle 18,50, con arrivo a
Iraklio alle 23 ora locale. Da brave ragazze
previdenti, avevamo prenotato la nostra auto via intenet
circa un mese prima della partenza sul sito autoholidays.gr
(consigliato anche dal nostro Michele), dopo aver consultato altri 2
siti simili. All'arrivo in aeroporto abbiamo potuto
ritirare la nostra Micra alla modica cifra di 240 euro per
10 giorni e trasferirci per la prima notte al piccolo hotel Evans
molto ....troppo.... vicino all'aeroporto di Iraklio (camera tripla
con bagno 45 euro, prenotato con booking.com), soluzione
economicissima e comoda per trascorrere la notte dell'arrivo, prima
del trasferimento nel sud dell'isola.
26 luglio- Dopo una piccola
colazione, offerta dal boss dell'hotel e non prevista nella
prenotazione, ci mettiamo in viaggio per la prima meta della vacanza:
Matala. I 60 km circa che separano le 2 città scorrono lungo
una bella e ampia strada che attraversa l'isola da nord a sud in un
continuo saliscendi di colline coperte da uliveti. La piana di
Messara, alla nostra sinistra, a fondo valle ci si presenta
verdeggiante e poco dopo lascia il posto alle prime tipiche rocce
scavate che caratterizzano il paesaggio di Matala. All'ingresso della
cittadina troviamo il nostro hotel, prenotato con molto anticipo
sempre su booking.com. Il Dimitris Villa Hotel ci convince dal
primo momento: accolti simpaticamente da Marianthi e dopo aver
lasciato l'auto all'ombra nel parcheggio privato, ammiriamo il
bellissimo e rigoglioso giardino con fiori e palme, attorno alla
piscina dell'hotel.
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Dimitris Villa |
La camera tripla, nella dependance, (42 euro
al giorno con la prima colazione) ampia, luminosa e con un balcone
affacciato sul giardino, ci verrà consegnata un'ora dopo, quindi
approfittiamo per fare un primo giro perlustrativo di Matala.
Il paese vivace e colorato,
caratterizzato da uno stile '70s di sapore hippy, che sorge tutto
attorno alla famosa spiaggia vista cento volte nelle immagini, ci
piace subito moltissimo a dispetto di quanto ci era stato riferito
(troppo turistico, molta confusione, meta troppo inflazionata...).
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Matala |
È
vero che è affollato, ma i numerosi locali sono deliziosi, le
taverne e i negozietti caratteristici e particolari.
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Matala |
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Matala |
All'ingresso della via principale c'è anche un piccolo chiosco
dell'associazione ARXELON per la tutela delle tartarughe caretta
caretta, dove abbiamo acquistato dei gadget e due magliette il cui
ricavato aiuterà nella salvaguardia di questi animali. Infatti la
spiaggia principale di Matala (insieme ad altre due sull'isola) è
luogo di nidificazione della tartaruga.
Decidiamo di provare subito la
taverna Eleni che sovrasta la spiaggia: il nostro tavolo è in
veranda, dalla quale si gode la vista del mare e delle grotte scavate
nelle pareti rocciose in epoca neolitica e abitate dagli hippy tra la
fine degli anni '60 e l'inizio dei '70.
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Taverna Eleni - Matala |
Qui assaggiamo, tra le
altre cose, il nostro primo dakos: una specie di frisella con
pomodoro e locale formaggio fresco di pecora (mizythra). Adocchiamo
già anche le taverne per le prossime sere...
Dopo mangiato rientriamo al
Dimitris dove la stanza è nel frattempo pronta e velocemente ci
prepariamo per la spiaggia.
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Matala |
Ci accoglie un forte meltemi! Il
vento ci rende difficile stare in spiaggia perchè ci frusta con
folate di sabbia: ci proviamo riparandoci con i lettini ma siamo
costrette a desistere e a rientrare in hotel per terminare il nostro
primo pomeriggio in piscina.
La sera decidiamo di cenare alla
taverna Scala, in fondo alla baia e in posizione panoramica
(le nostre guide riportano giudizi entusiastici su questa taverna e
ci troveranno concordi). Per la prima volta (e così sarà per tutta
la vacanza) incontriamo la calda ospitalità cretese che si manifesta
anche offrendo a fine pasto il famoso distillato locale detto raki e
della frutta. E così le 3 ragazze morigerate non hanno potuto
esimersi dal brindare ogni sera alla salute degli amici cretesi...
YAMAS!!!
27 luglio- Incuriosite
dalle descrizioni delle spiagge nei dintorni di Matala, nonchè per
sfuggire alla folla e al meltemi, ci dirigiamo verso Kommos
che si raggiunge in pochi minuti di auto. Ingannate dalla
"celeberrima" segnaletica greca che aiuta il turista ad
andare in confusione, sbagliamo un bivio e ci troviamo nei pressi di
una panoramicissima chiesetta a picco sul mar libico.
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Chiesetta Kommos |
Scendiamo
dall'auto e diamo un'occhiata dalla terrazza della chiesa; ci viene
incontro il pope che ci invita ad entrare e visitare la chiesa
offrendoci un pezzo di pane dolce, tipica usanza nelle feste
religiose in Grecia. Infatti ci ricordiamo di aver letto sulla guida
che quel giorno è la festa del patrono di Matala, Aghio Pantaleimon,
a cui la chiesa è dedicata.
Raggiungiamo Kommos dove
trascorriamo la mattinata: spiaggia lunghissima, mare limpido, poco
vento.
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Kommos |
Anche qui (come nelle altre spiagge dell'isola) un
ombrellone e tre lettini costano 8 euro. Nel pomeriggio decidiamo di
esplorare Aghios Pavlos, affascinate dalle immagini delle dune
viste durante i nostri "studi" invernali. La strada è un
susseguirsi di curve che però la nostra fida Micra affronta con
disinvoltura. Ci fermiamo alla spiaggia raggiungibile in auto e ci
meravigliamo di quanto il parcheggio sia affollato. Alcuni cartelli
indicano il sentiero per raggiungere la vicina spiaggia della duna, a
cui si arriva solo a piedi. Ci inoltriamo fino a raggiungere il punto
panoramico da cui si può ammirare la famosa spiaggia, ma dopo la
foto di rito decidiamo di fare il bagno nella prima spiaggetta
(pigreeeee...!).
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Aghios Pavlos |
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Duna Aghios Pavlos |
Il beach bar Skopas offre un'atmosfera tra il
reggae e il lounge che ci invita a rilassarci all'ombra, prima di
tuffarci per il bagno di fine pomeriggio.
Rientrando a Matala, per non
perdere l'abitudine sbagliamo strada, allungando il tragitto di
qualche chilometro e incontrando una nebbia insolita che ingombra la
valle.
Quella sera ceneremo in una
taverna accanto allo Scala (di cui non ricordiamo il nome) che però
non si dimostra all'altezza della cena precedente. Per consolarci
passiamo la serata in uno dei numerosi e affascinanti locali del
paese, il Marinero. Allettate dall'atmosfera caraibica e
dall'invitante musica anni '80 ci sediamo al bancone per un drink,
circondate da un andirivieni di ventenni. YAMAS! Dopo il cocktail e
cambiata anche la musica, sentendoci un po' demodee, ce ne andiamo a
dormire... Non senza aver ammirato il cielo stellato e la via lattea
sopra le nostre teste grazie al buio che circonda la zona del nostro
hotel.
28 luglio- Dopo lauta
colazione al Dimitris Villa, siamo pronte e reattive per affrontare
il sentiero che ci porterà alla Red Beach, una spiaggia
raggiungibile solo a piedi o via mare, a sud di Matala. Dalla strada
principale nel paese si staccano due diverse deviazioni da cui è
possibile imboccare il percorso che in circa 45 minuti porta alla
spiaggetta. Consigliamo la seconda delle due, dopo la piazzetta e più
o meno all'altezza della taverna Giannis, poichè noi abbiamo
percorso il primo sentiero che si è rivelato però piuttosto
impervio. Una volta raggiunta la cima della collinetta, tra una
roccia e l'altra, la macchia mediterranea e le piste delle capre,
si inizia a scendere verso la spiaggia che prende il nome dal colore
della sabbia.
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Sentiero red beach |
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Red beach |
Anche qui ci sono ombrelloni a noleggio e un
piccolo bar, senza però i servizi igienici (il barista ci ha
suggerito "natura, natura!").
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Bar red beach |
Infatti, incontriamo
anche alcuni naturisti. La zona migliore per fare il bagno è quella
lontana dagli ombrelloni, nella parte più a sud, acqua cristallina e
ingresso in mare più agevole.
Al rientro seguiamo la segnaletica
che ci manda sul secondo sentiero sopra citato, regalandoci anche un
tramonto spettacolare sul paese e sulla spiaggia principale.
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Sentiero red beach al tramonto |
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Sentiero red beach al tramonto |
Per l'ultima cena a Matala
decidiamo di provare un'altra taverna suggerita dalle nostre guide,
il
Lions, che si rivelerà un'ottima scelta soprattutto per il
memorabile dakos, il migliore mangiato in questa vacanza. E anche qui
al termine della cena...YAMAS!!
29 luglio- Oggi è il
giorno del nostro trasferimento nell'estremo ovest dell'isola. Dopo
la lauta colazione carichiamo a più non posso la fedele Micra,
salutiamo cordialmente Marianthi e sventolando i fazzoletti ci
accingiamo a partire. AZZZZ!!! Lo sterzo della nostra auto è
totalmente inchiodato. Gloria, la nostra driver, capisce subito che
il problema è grave e, tra lo sconforto e la rabbia, riusciamo a
raggiungere il “rent a car” all'imbocco del paese per chiedere
una consulenza: Niko conferma che la macchina va sostituita, quindi
chiamiamo il nostro rent a Iraklio e faticosamente spieghiamo qual è
il problema: "TIMONI break down, out of order!". Ci
assicurano che in un'ora ci avrebbero consegnato un altro mezzo. Nel
frattempo non ci perdiamo d'animo (più o meno...) e torniamo al
Dimitris trascorrendo l'attesa in piscina. Fortunatamente, come
promesso, dopo un'ora e mezza arriva l'“inviato speciale” da
Iraklio con una "fiammante" Atos. Un po' perplesse per lo
spazio ristretto, iniziamo a caricare i nostri bagagli (3 valigie, 3
bagagli a mano) sulla nuova vettura. Deciso: dobbiamo lasciare la
Anto a Matala. Ahahahahah!! Ma incredibilmente riusciamo a incastrare
anche la Anto e partiamoooooo!
Un po' in ritardo sulla nostra
tabella di marcia ci mettiamo quindi in viaggio per Falassarna,
decidendo di fare tappa al pittoresco villaggio di Spili,
nella regione di Rethimno, ombreggiato da alti platani,
caratterizzato dalle numerose sorgenti e reso famoso dalla
celeberrima fontana veneziana con 19 teste di leone.
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Fontana Spili |
Dopo
l'ottimo ed economicissimo pranzo alla taverna Yianni's (dove
però non abbiamo gustato la specialità della casa, che consiste in
lumache di montagna in umido) visitiamo il villaggio con le sue
stradine acciottolate, le case di pietra e i balconi fioriti.
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Spili |
Prima di ripartire ci rilassiamo all'ombra del grande platano che dà
il nome al caffè Platanos, accompagnate da un concerto di cicale.
Riprendiamo il viaggio alla volta
di Falassarna dove arriviamo nel tardo pomeriggio. Troviamo
subito il nostro Aqua Marine Studios: una struttura situata
nella zona più a nord e meno turistica della località (verso
l'antica città di Falassarna) a 200m dalla splendida spiaggia e
immersa in un rigoglioso giardino "cicaleggiante".
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Aqua marine studios |
Lasciate le valigie, ci precipitiamo in spiaggia, che non è quella
principale detta “Big beach”, per godere dell'infinito tramonto
cretese e fare un bagno a chiusura della giornata.
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Falassarna |
Non sarà facile organizzare
l'esiguo spazio a disposizione della nostra camera… Un solo piccolo
armadio per 3 ragazze???? Ma da abili viaggiatrici in terra ellenica,
riusciamo a cavarcela grazie anche al balcone vista campagna e al
nostro spirito di adattamento. Occorre anche considerare che il
prezzo della camera tripla con la colazione anche qui è di soli 42
euro al giorno.
La prima serata a Falassarna la
trascorriamo alla taverna Captain Nicholas nel porticciolo
della località. Ottimo pesce, accoglienza calorosa e prezzi modici.
Karpouzi e… YAMAS!!
30 luglio– Svegliate
dalla luce accecante, in quanto le finestre erano sprovviste di ante,
scendiamo per la colazione a base di the, yogurt greco e miele, fette
biscottate, burro, marmellata, succo, che ci sarà servita nel ricco
giardino all'ombra di ficus enormi abitati da miriadi di cicale
urlanti.
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giardino aqua marine |
A farci compagnia Izina, la cagnolina di Michalis, e
Vanessa mamma gatta con i piccoli.
Decidiamo di rimanere a Falassarna
quel giorno, per goderci appieno la magnificenza della spiaggia e del
mare pulito e cristallino.
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Falassarna |
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Falassarna |
Temperatura ideale, vento quanto
basta, turisti troppi per i nostri gusti (ma non pensiamo alla ressa
delle spiagge italiane!). Nel pomeriggio passeggiamo sulla battigia
verso la parte nord della spiaggia, dove non ci sono ombrelloni ma
calette e dune più selvagge.
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Falassarna |
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Falassarna |
Al tramonto rientriamo per la cena
alla taverna
Zacharias situata a
Platanos: il locale,
molto vivace e caratteristico, è affollato di turisti ma la cucina
non ci deluderà. Acquistiamo anche un chilo di miele prodotto dal
cugino del proprietario e brindiamo. YAMAS!!
31 luglio– Come da
programma partiamo, entusiasmo a mille, per la famosa laguna di
Elaphonissi, a sud della costa occidentale di Creta. La strada
a tratti panoramica sul mare e a tratti più interna, tra montagne e
villaggi, poche case di pietra, qualche capretta, è tortuosa ma
affascinante. Sostiamo nel grazioso villaggio di Kephali per
acquistare della frutta e per una spremuta rinfrescante. Dopo qualche
chilometro scendiamo verso la nostra meta che ci si presenta gremita
sin dal parcheggio. Una volta lasciata l'auto ci dirigiamo verso la
parte meno affollata, superando file e file di ombrelloni, alcuni
addirittura in acqua. Guadiamo, con gli zaini sulla testa, un punto
dove l'acqua arriva alla vita per risalire sull'isoletta che dà il
nome alla laguna. Sabbia bianca, dune, gigli e un mare paradisiaco
dai colori e dalle trasparenze memorabili, ma niente ombrelloni:
cerchiamo un riparo dal sole impietoso sotto un anfratto roccioso che
ben presto si rivelerà insufficiente!
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50 sfumature d'azzurro ad Elafonissi |
Tanto vale stare a mollo nella
perfezione di quel mare... la sabbia è rosa e, facendo una
passeggiata lungo la battigia, si scoprono piccole insenature con
sfumature ancora più intense.
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sabbia rosa ad Elafonissi |
Trascorriamo la giornata tra bagni
di sole e di mare e, prima che il sole tramonti, a malincuore
lasciamo la spiaggia perchè non vogliamo perderci la visità al
vicino monastero di
Hrysoskalitissas.
A pochi minuti da Elaphonissi si
raggiunge infatti il piccolo monastero dello Scalino d'Oro, arroccato
in cima alla scogliera a picco sul mare,
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Hrissoskalitissa |
al quale si accede
salendo una scala imbiancata a calce.
Qui è custodita l'icona
della Panagia Hryssoskalitissa, che prende il nome dalla leggenda per
cui i pellegrini particolarmente devoti, possono vedere l'ultimo
scalino dorato. Ovviamente noi non siamo tra quelli…Iin compenso,
una volta salita la scala, abbiamo potuto godere della fantastica
luce del tramonto sul mare scintillante e fare le coccole a una
affettuosa micetta che ci è venuta incontro.
Lungo la strada tortuosa del
ritorno verso Falassarna, oltre alle immancabili capre, abbiamo
incontrato nuvole e nebbia, quasi un paesaggio "sturm und
drang".
Quella sera abbiamo cenato alla
taverna Vassilis, consigliata da una delle nostre guide:
ottime le keftedes di zucchine e cipolla, il fritto di pesce, il
polipo grigliato... abbiamo esagerato con le gozzoviglie!! YAMAS!!
1 agosto- Stamattina
decidiamo di rimanere a Falassarna e visitare il sito archeologico
dell'antica città-stato che si raggiunge percorrendo una strada di
terra rossa tra gli ulivi e le serre. Una piacevole passeggiata
dall'Aqua Marine di circa mezzora. Il sito è all'estremo nord della
lunghissima spiaggia. Cartelli con didascalie e immagini descrivono
con chiarezza i diversi punti della città, di cui restano poche
vestigia. Un cartello in particolare rappresenta graficamente la
ricostruzione dell'importante città in epoca minoica: un grande
porto , torri, palazzi, templi e abitazioni. Dove un tempo c'erano le
banchine e i moli, oggi il mare si è ritirato, ma rimangono ben
visibili i luoghi dove le navi attraccavano.
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Antica Falassarna |
Al ritorno dall'interessante
escursione, ci fermiamo al beach bar più "in" di
Falassarna: l’ Orange Blue. Situato proprio sopra la spiaggia, in
posizione elevata, offre una meravigliosa vista e buona musica.
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Falassarna dall'Orange Blue |
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il mitico trio all'Orange Blue |
Il resto della giornata la
trascorriamo in quella parte di spiaggia, divertendoci a fare bagni
in mare, quel giorno particolarmente mosso: belle le onde di acqua
cristallina.
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onde a Falassarna |
La sera decidiamo di cenare a
Hania: la città con le luci della sera è veramente
affascinante: il porto veneziano, la moschea e le piccole strade
pittoresche hanno un sapore orientale che ci attrae molto. Moltissimi
sono i ristoranti e le taverne che ci invitano ad entrare, molti già
gremiti di turisti... decidiamo di cenare al Mesostrato, anche
convinte dal cameriere che ci descrive le delizie della cucina. I
tavoli sono collocati all'interno di un patio, con grosse piante di
ficus e illuminato da luci soffuse. Un duo di bouzouki e chitarra
esegue musica tradizionale, devo dire con maestria. Anche stasera
menu cretese doc: dakos, fava, insalata di Creta e boureki. Tutto
buonissimo! YAMAS!!
2 agosto- Come da
programma, eccoci arrivate al fatidico giorno della visita alla
laguna di Balos. Un po' preoccupate per la strada di cui si
narrano varie leggende...ci mettiamo in viaggio. La strada che porta
alla penisola di Gramvousa attraversa il grazioso villaggio di
Kaliviani, prima di imboccare il temuto tratto sterrato verso
la laguna. Ci meraviglia il fatto che per accedere alla strada
sterrata abbiamo dovuto passare una sbarra con pedaggio di 3 euro!!!
Il tragitto è emozionante e
spettacolare: scorci mozzafiato sul golfo di Kissamos, tratti davvero
impervi, al limite del "Camel trophy" ci impegnano alla
guida...
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Sterrato per Balos |
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Sterrato per Balos |
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Sterrato per Balos |
ma se si procede sempre in prima, a passo
d'uomo, tentando di evitare le buche più profonde e gli spuntoni di
roccia, anche con la Atos ce la si può fare. Infatti, dopo circa 40
minuti, arriviamo nell'affollato parcheggio. Le macchine sono già
molte e i turisti che si accingono ad affrontare il sentiero per
giungere alla spiaggia sono troppi per i nostri gusti...
Il tratto che si percorre a piedi
di circa 15 minuti, procede tra roccette e macchia mediterranea:
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sentiero per Balos |
un bel vento fresco non ci fa avvertire il caldo, ma purtroppo, alla
sospirata e spettacolare vista della laguna dall'alto, le nuvole non
ci permettono di godere dei colori da cartolina che ci aspettavamo.
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Arrivo a Balos |
Scendendo alla spiaggia,
osserviamo che gli ombrelloni sono dappertutto e che i turisti si
sono già appropriati di molti di essi. Individuiamo quella che sarà
la nostra postazione per la giornata e facciamo il primo bagno
nell'acqua caldissima. Nel frattempo è uscito il sole e i colori
favolosi della laguna si lasciano ammirare appieno.
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Balos |
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Balos |
Facciamo
una lunga passeggiata con l'acqua alle caviglie e ci rammarichiamo di
tutta la folla che continua a scendere dal sentiero e invadere la
spiaggia.
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sentiero affollato Balos |
A parte questo, siamo molto
affascinate da questo luogo dalla bellezza unica e ci riempiamo gli
occhi dei suoi colori e della sua luce, per portarli con noi e farne
tesoro durante l'inverno padano. A Balos ci sono 2 locali: un bar che
vende anche panini e una taverna con cucina molto graziosa ed
economica.
Al tramonto rientriamo
ripercorrendo il sentiero stavolta in salita e voltandoci spesso ad
ammirare la luce del sole che scende dietro il promontorio al centro
della laguna, già pervase dalla nostalgia mentre lasciamo questo
luogo indimenticabile.
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Tramonto Balos |
Torniamo a Falassarna e, per l'
ultima cena cretese, decidiamo di recarci alla taverna
Spilios,
che è situata in alto, proprio sulla strada che porta da Platanos a
Falassarna. Qui mangeremo (anche stasera troppo...) varie specialità
locali, tra cui fiori di zucca ripieni di riso. Tutto ottimo e come
sempre molto economico. YAMAS!
Teniamo a precisare che a cena non
abbiamo mai speso più di 14 euro a testa!!! (ricordo che 2 di noi
sono vegetariane, quindi non abbiamo quasi mai ordinato carne, ma
pesce sì).
3 agosto- Eccoci giunte
all'ultimo giorno di vacanza: il programma prevede visita alle città
di Hania e Rethymno e rientro all' aeroporto di Iraklio per il volo
delle 23.30 locali.
Hania alla luce del giorno
è altrettanto bella e i numerosi e allettanti
negozietti ci invitano allo shopping...
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Hania |
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Hania |
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Hania |
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Hania |
Olio cretese, olive, creme di
bellezza all'olio d'oliva, sandali artigianali in cuoio, ecc... Come
resistere? Ma eccoci di nuovo sedute a tavola, stavolta al famoso
ristorante Tamam, ricavato da un antico hammam turco. Marmi,
vasche, archi moreschi caratterizzano questo locale di grande
atmosfera. La cucina poi è ottima e ricercata, con influenze
orientali che apprezziamo molto. Oltre al solito raki, ci verrà
offerto a fine pasto un dolce di semolino e cocco che mai avevamo
assaggiato prima. Una delizia!
Ripartiamo alla volta di Rethymno
dove visitiamo il centro storico, il vecchio porto e la veneziana
fontana Rimondi.
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Rethymno - porto veneziano |
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Rethymno - Fontana Rimondi |
La città ci piace moltissimo, ma dobbiamo a
malincuore continuare il nostro rientro a Iraklio.
Prevedendo temperature "artiche"
in aeroporto e all'arrivo a Malpensa, decidiamo di cambiarci in auto,
nel piazzale deserto di una supermercato, prima di riconsegnare il
mezzo. Eccoci quindi in aeroporto in attesa del nostro volo di
rientro.
Malinconiche salutiamo l'isola
dall'alto, pronte per rivivere e condividere con questo nostro diario
di viaggio le belle emozioni, le immagini, i momenti e le avventure
vissuti durante i 10 giorni di vacanza a Creta.