di
PUCCY – Ornella Baciocchi
La nostra vacanza a SKOPELOS
inizia alle prime luci del giorno, seduti sotto una frondosa pergola,
in un giardino dove ancora indugia il freddo della notte e la rugiada
del mattino, con il piacevole tepore di una tazza di caffè caldo fra
le mani, con il profumo denso e umido dei pini e del sensuale
gelsomino, con il sapore dolce e fruttato delle marmellate casalinghe
spalmate sul pane ancora caldo. Ho ancora vivo in tutti i miei 5
sensi il ricordo di quella mattina di giugno, quando ho capito che
avrei amato SKOPELOS ben oltre il suo meraviglioso mare e le sue
spiagge incantate, quando, non so perché, SKOPELOS mi è entrata
in testa come le note di una grandiosa e articolata composizione
musicale, una variegata “Sinfonia in Verde – Blù” che sento
ancora ronzarmi in testa. Le note verdi e blu di questa sinfonia
si muovono sul pentagramma dei miei ricordi, ora si legano fra loro
in un armonioso accordo di violino fatto di mare, pini e candidi
lidi, ora battono su un tamburello il ritmo dei mie passi per vicoli
sonnolenti e bianche scalinate, ora saltellano allegre e ammaliatrici
sul luccichio delle onde come sulle corde di un pianoforte, ora
dispiegano le ali su aperti e solenni paesaggi come un’aria d’opera
lirica, ora compongono la lenta e sacra melodia che ritma la vita nei
monasteri, ora sono le canzoni rembetike di Giorgios
Xintaris e Kostas Kalafatis che riempiono la notte di
magia. Inevitabilmente a SKOPELOS ronzano in testa anche gli
orecchiabili ritornelli pop degli Abba che, ironia della sorte,
composti negli anni ’70 in una fredda e brumosa isola di fronte a
Stoccolma, sono divenuti la colonna sonora di una solare e luminosa
isola greca… forse non è un caso se i
produttori del film-musical “Mamma
Mia!”
hanno scelto proprio SKOPELOS dopo aver visitato altre 25 isole
greche e forse non è un caso il suo grande successo:
SKOPELOS è senza dubbio L’ISOLA della MUSICA,
non potevano trovare di meglio!!!
“PRELUDIO”
– Arrivo a Skopelos
A Skoplelos arriviamo di buon ora
con il primo catamarano partito da Alonissos alle 7.00. Dopo soli 20
minuti di navigazione inizia la nostra vacanza a SKOPELOS, entriamo
nell’ampio golfo della capitale e la Chora, illuminata dalla luce
radente del primo mattino, ci appare come una grande città, in
effetti, per lo standard medio delle isole greche, può ben
considerarsi tale. La Chora è il porto principale e
il cuore dell’isola, il luogo dove vivono 3.500 dei 6.000 residenti
isolani, il luogo dove si concentrano attività e servizi, strutture
turistiche, ristoranti e locali di intrattenimento.
Sbarcando sul molo di attracco con il mare alle spalle, la città si
apre davanti a noi a 180°, come un grande ventaglio,
scenograficamente disposta intorno al
grande specchio di mare del porto. Difronte c’è la
parte “bassa” della città, la zona più commerciale e ricca di
negozi, su questo tratto di lungomare c’è la fila dei bar e dei
ristoranti utilizzati soprattutto dalla gente di transito e in attesa
di imbarco. A sinistra si stende la zona residenziale, qui si trovano
la maggioranza dei servizi e delle strutture turistiche, delle
agenzie di autonoleggio e dei supermarket, in questa zona si trovano
piccole pensioni e alberghi con piscina disposti sia lungo il mare
che nella zona retrostante. Sulla destra, invece, snocciolata su un
paio di collinette, c’è la parte più antica della Chora, quella
denominata “Pyrgos” o “borgo fortificato”, che termina sul
mare con la bianca siluette della chiesa della Panagitsa, la chiesa
più famosa e più fotografata della città. Nell’insieme, la
cosa che subito colpisce di questa Chora è il suo aspetto armonioso,
la pressoché totale assenza di cartelloni pubblicitari, insegne al
neon e brutture simili, nulla turba il suo profilo pulito, lineare,
semplice e al tempo stesso elegante. Skopelos incide
immediatamente il dagherrotipo della memoria con le sue brillanti
case e la sfilata di piccole chiese sulla collina che domina la
baia
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La Chora e il Pyrgos di Skopelos |
Con
ampie pennellate di luce il mattino risveglia le case della Chora,
strette una accanto all’altra e disposte come sulle
gradinate di un antico teatro, alcune già sorridono illuminate dal
sole, altre ancora sonnecchiano fra gli ultimi lembi di ombra. Le
case di Skopelos mi piacciono subito, le trovo belle e genuine,
molto diverse da quelle
delle Cicladi e degli altri arcipelaghi della Grecia, molto simili
a quelle della vicine regioni della Magnesia e del Monte Pelion con
cui condividono i freddi
inverni del Nord Egeo. Azzurro e blu quasi non esistono, qui i colori
dominanti sono bianco, marrone, crema e vaniglia, i tetti sono di
coppi rossi e di argentee lastre di scisto, infissi e balconi sono di
legno scuro: i colori della terra dominano su quelli del mare. Per
l’intera cittadina lo stile si ripete cosicché le case sembrano
essersi riprodotte spontaneamente o sembrano moltiplicate dai
riflessi di mille specchi, tutto pare esser stato costruito da poco o
da sempre. Così, appena arrivati, abbiamo subito la sensazione di
trovarci davanti ad una città in qualche modo speciale e non troppo
diversa da come poteva apparire ai viaggiatori del 1800: scopriremo
poi che questa Chora è davvero speciale, ufficialmente
riconosciuta come “insediamento tradizionale” e protetta da
decreto presidenziale.
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Le Case di Skopelos |
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Come facciano gli affittacamere a
capire subito chi, fra la gente che sbarca, non abbia prenotazioni di
sorta come noi…. resta un mistero… Sul molo ci viene subito
incontro MANOS che ci propone subito di andare a vedere i suoi
studios. Ci ispirano il suo viso aperto e il suo buon italiano
imparato lavorando in Italia, carichiamo il bagaglio sulla sua auto e
partiamo: “vedere non costa nulla – ci dice sorridendo - se non
vi piace, nessun problema, vi riaccompagno al porto”… In 5
minuti di orologio arriviamo ai MANOS STUDIOS e ci piacciono subito.
La struttura è piccola e bianca, immersa in un grande giardino –
boschetto - orto - frutteto, circondata da un intenso profumo di pino
e gelsomino, qua e là dei dipinti naif fatti dallo stesso Manos,
intorno silenzio e cinguettio di uccelli. Manos ci fa accomodare ad
un tavolo posizionato sotto una rigogliosa pergola, sparisce verso la
casa che si intravede sul fondo del giardino e poco dopo ricompare
con due bicchieri di succo d’arancia e una cartina di Skopelos, la
distende sul tavolo e armato di penna inizia a descriverci l’isola.
In modo scientifico evidenzia i luoghi di interesse, le curiosità e
le strade panoramiche, sottolinea le spiagge migliori e attribuisce a
ciascuna persino una votazione da 1 a 5 stelle, annota con cura sulla
mappa della città i ristoranti, i locali dove si fa musica e i
negozi dove acquistare cose artigianali…. Molto interessante e
utile, certo, ma non comprendiamo del tutto il motivo di questo
immediato briefing mattiniero fino a quando non compare ALEXANDRA
una graziosa anziana signora che sorridendo posa sul tavolo un
vassoio con tazze di caffè bollente, pane, burro e dolci. Manos,
sorride tutto soddisfatto della nostra sorpresa, piega al volo la
cartina, ci invita a fare colazione e ad assaggiare assolutamente le
marmellate fatte da mamma Alexandra con la frutta del loro giardino.
Anche Alexandra si siede con noi e inizia chiacchierare, ci prodiga
mille altri consigli e ci racconta un sacco di cose sull’isola e
la sua vita. Attraverso gli occhi azzurri di Alexandra e il
luminoso sorriso di Manos, SKOPELOS ci scorre davanti tutta
verdeggiante, coronata
da fitte foreste che declinano fino a candide spiagge lambite da
acque cristalline, vediamo foreste di pini e platani, uliveti e
fichi, mandorle, prugne, pere, noci e altri alberi da frutto:
l’ultima delle preoccupazioni di Manos e Alexandra è quella di
darci la camera e l’ultimo nostro pensiero è quello di avere una
camera.... La nostra vacanza a SKOPELOS inizia così, con le note
indimenticabili di questo “preludio mattutino”, ritmato da una
conversazione spontanea e sospesa nel tempo, come un brano
suonato da un oboe e un clarino che si rispondono senza fretta, la
nostra vacanza a SKOPELOS inizia con due persone appena incontrate e
che già sentiamo di conoscere da una vita.
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…la nostra vacanza a Skopelos inizia così... |
“OVERTURE”
– Le candide spiagge della Costa Occidentale
Sistemiamo in due minuti le nostre
cose nel superaccessoriato monolocale del primo piano che ci viene
assegnato da mamma Alexandra; non manca proprio nulla e spalancando
le imposte entra l’inebriante profumo dei pini che appoggiano le
loro fronde sul balcone, bellissima la vista sulla Chora che ci darà
il buongiorno ogni mattina. Chiediamo a Manos dove possiamo
noleggiare un buono scooter a buon prezzo e lui ci accompagna subito
in auto al porto dal noleggiatore convenzionato, “senza impegno, se
non vanno bene – dice col suo affabile sorriso – andiamo da
un’altra parte”. I motorini sono nuovissimi e con bauletto, il
prezzo è ottimo, 11 euro al giorno, affare fatto. Non perdiamo altro
tempo e, cartina alla mano, si parte !!
Seguiamo le indicazioni per
Panormos – Glossa e imbocchiamo la strada che, attraversando
l’isola, porta dritta alla costa occidentale e alle sue candide
spiagge: troppa è la curiosità, incontenibile la voglia di mare.
Manos ha evidenziato in questa parte dell’isola molte belle
spiagge e ben 3 meritano, a suo parere, “5 stelle”, Milià,
Kastani e Hovolo. Non potremo certo dargli torto, ma anche le
altre che incontreremo non saranno da meno e il percorso stesso si
rivelerà molto bello, con splendidi panorama, tanti bei punti dove
fermarsi a fare foto o pranzare in una bella taverna vista mare,
sempre circondati dall’inebriante profumo dei pini e l’assordante
frinire delle cicale. La costa occidentale SKOPELOS dispiega con
grande generosità le sue note verdi e blu e come in una grande
Overture Sinfonica espone senza incertezze i suoi leitmotive
di bosco e mare,
profumati frutteti e chiare spiagge, origano, timo, resina e
salsedine regalano un ineguagliabile potpourri.
PANORMOS Dopo
11 kilometri di bella strada asfaltata attraverso dolci e verdi
colline, si apre subito davanti a noi, ampia e in un contesto
paesaggistico molto suggestivo, la magnifica baia di Panormos e
facciamo subito la prima sosta. Panormos è sicuramente una tra le
più belle baie dell'isola e il fatto di essere coronata da
strutture e attrezzata con ombrelloni e lettini non toglie nulla alla
sua naturale bellezza e perfezione. Due piccole e boscose isole
sorvegliano come sentinelle l'ingresso della baia e, dietro loro, si
staglia nitido sull’orizzonte il profilo di Skyathos creando una
naturale scenografia per uno dei più bei tramonti dell’isola,
forse il più dolce in assoluto. La grande baia è preceduta, sul
lato sinistro, da un piccolo e profondo fiordo, molto riparato e
nascosto, il porto naturale di BLÒ, dove gli alberi di
pino arrivano ad accarezzare la riva del mare e le numerose barchette
ormeggiate. Contemplando incantati il paesaggio, verde e brillante di
pini, ben comprendiamo il nome di questa baia, Pan-Ormos, la Baia
di Pan, il dio mezzo uomo e mezzo capro, il dio delle selve e dei
pascoli, il dio che qui veniva adorato in una muschiosa
grotta-santuario.
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Panormos |
Skopelos, come la vicina
Alonissos, venne abitata intorno
al 1600 a.C dai Cretesi, sin qui guidati dal Re Stafilo, mitico
figlio di Arianna e Dionisio, e fino al II secolo d.C. l'isola era
ancora chiamata Peparithos dal nome del più giovane fratello di
Stafilo. Dopo il periodo miceneo, l’isola
venne utilizzata dai
Dolopi come base per le loro scorrerie piratesche ma
presto Skopelos passò fortunatamente sotto il controllo degli
abitanti di Calcide, la capitale della vicina isola di Eubea,
che vi fondarono tre città in luoghi strategici, Panormos, Selinunte
(l’odierna Loutraki-Glossa) e Peparithos (l’odierna città di
Skopelos). Sfruttando i grandi porti naturali di queste tre località
furono avviate fiorenti attività marittime e commerciali che
regalarono all’isola pace e benessere, Skopelos divenne stabilmente
patria di abili marinai che viaggiavano per tutto il Mediterraneo e
il Mar Nero, venivano in contatto con altre culture e portavano nella
loro isola nuove idee modificando e arricchendo le proprie
tradizioni. Skopelos
da allora in poi divenne, in un certo senso, un’isola cosmopolita,
fin dall'antichità vi furono impiantati elementi di culture diverse,
lo stesso costume popolare conserva elementi estranei rispetto a
quelli del vicino continente e delle altre isole greche, per questo
gli abitanti di Skopelos si distinguono ancora oggi per competenze in
attività artigianali di pregio come la cantieristica navale, per
tradizioni artistiche nella ceramica, nella pittura e nella
composizione musicale, in particolare la musica rembetika, per la
loro apertura mentale e ospitalità.
Di
quei tempi lontani e della antica colonia di Panormos, restano ancora
oggi visibili parti di mura in buone condizioni e le fondamenta di
una acropoli, nota come Paleokastro, da cui parte un suggestivo
sentiero che conduce direttamente alla caverna – santuario del dio
Pan, l’antico patrono di questa verde baia. Oltre
al verde, l’altro colore dominante di Panormos è il blu scuro
delle sue acque, forse Panormos è l'unica baia di Skopelos ad avere
il mare davvero blu, un blu tanto intenso da suggerire vertiginose
profondità. La spiaggia, per contrasto, è chiara e luminosa, lunga
e ampia, di grossa sabbia mista a ghiaietto, attrezzata con lettini
e ombrelloni messi a disposizione gratuitamente dai bar e dalle
taverne con il solo impegno di una consumazione o di uno spuntino.
Dietro la spiaggia corre la
strada principale che prosegue verso Glossa e si allarga la piccola
località balneare dove si trovano diversi studios e buoni hotel,
taverne, caffetterie, market, agenzie turistiche e autonoleggio,
persino un paio di “rent a boat” nella zona del porticciolo di
Blò, dove si può noleggiare una barca per tutta la vacanza o solo
per qualche giorno ed esplorare la zona. La baia di
Panormos si raggiunge comodamente anche con il bus comunale che
effettua ben 2 fermate ai due estremi della spiaggia, la spiaggia è
di facile accesso e non ci sono problemi di parcheggio, pertanto è
una spiaggia molto popolare e frequentata, sia da famiglie che
da giovani. A giugno Panormos era pressoché deserta e meravigliosa,
possiamo ben immaginare che in alta stagione, data la sua “comodità”,
la situazione possa esser differente anche se è talmente grande che
credo sia impossibile riempirla.
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Panormos… Sinfonia Verde Blu |
ANDRINES
Riprendiamo il nostro viaggio verso nord e pochi metri dopo
la spiaggia di Panormos vediamo il sentiero che conduce alla piccola
spiaggia di Linarakia che ospita un piccolo e caratteristico
ristorante. Oltre inizia la località denominata Andrines o
Andrina costituita da serie di piccole calette ben nascoste dai
pini, non visibili dalla strada che su questo lato del Golfo di
Panormos corre alta rispetto al livello del mare.
Una suggestiva leggenda lega
questo luogo alla tragica fine del Capitano Andrina, una
donna pirata che cercò
di conquistare l'isola.
Dopo aver sbarcato i suoi uomini a Panormos, Andrina nascose la nave
in una di queste piccole baie aspettando il loro ritorno vittorioso,
ma nessuno tornò, comprese che i suoi uomini erano stati sconfitti
e che ben presto lei stessa sarebbe stata catturata, allora si
buttò in mare e si lasciò inghiottire dagli abissi.
Alcune
delle baie di Andrines sono tanto piccole da poter
ospitare al massimo 2 o 3 persone, altre sono un po’ più grandi,
tutte hanno un fondale ghiaioso che si fa subito profondo, un: mare
molto limpido e trasparente di un particolarissimo colore turchese
brillante, essendo poco
accessibili hanno il vantaggio di essere poco frequentate. Possono
essere esplorate noleggiando una barchetta a Panormos o percorrendo
a piedi il sentierino che continua dopo Linarakia.
Una di queste graziose baie si trova proprio sotto
l’albergo Adrina Beach Hotel ed è accessibile dalla strada
principale tramite questo, qui troverete ombrelloni e lettini e un
bellissimo beach bar, in prossimità dell’hotel c’è pure una
fermata del bus comunale.
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...semplici sport acquatici di una volta… |
MILIÀ Dopo
Andrines la strada sale ancora un poco e raggiunge il promontorio
dove poi piega decisa sul versante che scende ripido al mare e dove
le foreste di pini appaiono ancora più fitte e scure. A 2 kilometri
da Panormos troviamo la deviazione per Milià e in questo punto c’è
anche la fermata del bus comunale che percorre la strada principale
dell’isola con molte fermate lungo il tragitto, soprattutto in
prossimità delle deviazioni per le spiagge principali, rendendo
possibile la visita di gran parte dell’isola anche a chi non
volesse noleggiare un mezzo autonomo. Dalla strada principale
scendiamo quindi per circa 400 metri lungo una ripida stradetta
asfaltata fino ad uno spiazzo ombroso dove si può parcheggiare,
oltre gli alberi c’è la spiaggia. MILIÀ merita in tutto e per
tutto la valutazione a “5 stelle” di Manos: lunga, bianchissima,
acqua di cristallo immobile semplicemente spettacolare… Ma la
cosa più bella di Milià è il contesto paesaggistico, nel suo
insieme idilliaco e vagamente tropicale, mi ricorda tanto l’isola
di Praslin nelle Seychelles. Il verde cupo della vegetazione
rigogliosa scende fitto fitto sino a riva, il colore del mare è
turchese intenso, grandi scogli bianchi modellati dal mare chiudono
la spiaggia e, di fronte, l'isola di Dassia è distesa come una
enorme sirena dalla coda di squame verdi e lucenti, nessuna
costruzione a turbare la purezza del paesaggio. Quando
arriviamo troviamo questo paradiso completamente deserto e
abbiamo così la fortuna di
poterlo contemplare nel suo abito migliore e in una giornata
meravigliosamente luminosa e senza vento. Ci sediamo un po’ al sole
e ci divertiamo a guardare due bimbetti che si divertono un mondo a
rincorrere i piccoli pesci con il retino: poesia degli “sport
acquatici” di una volta…. Ma la spiaggia di Milià
non è solo bella ma anche la più grande dell'isola, quasi un
kilometro di morbida sabbia mescolata a ghiaietto fine.
Per metà è ampia abbastanza da partite di pallone anche in alta
stagione e tanto grande che nel settembre 2007 è stata il campo
base della Universal Pictures per attrezzature, macchinari e circa
230 membri di staff per le riprese del film “Mamma Mia”.
In questo lato della spiaggia in luglio agosto si
possono trovare anche divertimenti acquatici, ma in giugno è del
tutto silente. L’altra metà della spiaggia, quella che ricorda le
Seychelles, è una zona di assoluto relax. Su tutta la spiaggia ci
sono comunque zone libere e zone attrezzate con ombrelloni, lettini e
cabine per cambiarsi, ma nulla di invasivo o tale da turbare la
bellezza di questo luogo . Per uno spuntino c’è un baretto
che vende bevande fresche, panini e caffè, se invece si vuole
pranzare c’è una taverna tradizionale
proprio dietro la spiaggia.
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Milià … come alle Seychelles |
KASTANI Il nostro
tour sulla costa occidentale continua e ci porta alla spiaggia di
KASTANI, la seconda a “5 stelle”, che si trova a circa un
kilometro dopo Milià. Dalla strada principale, in prossimità della
relativa fermata del bus comunale, si imbocca una breve e ampia
strada sterrata che scende al mare. Vale sicuramente la pena di
fermarsi all’ultima curva per contemplare e fotografare dall’alto
questa magnifica baia chiusa da un pizzo di scogliere bianche e
abbracciata dai fianchi di alte montagne coperte di pinete che
scendono fino al mare. A mio avviso la spiaggia di Kastani è
semplicemente spettacolare, acque smeraldine e cristalline,
sabbia bianca, ma talmente bianca che non si riescono neppure a
distinguere gli ombrelloni bianchi allineati sulla sabbia. Penso
proprio che Kastani, prima dell’insediamento delle strutture del
nuovo beach bar, doveva essere una apparizione da togliere il fiato…
Infatti la spiaggia, sempre bellissima, è oggi anche in gran
parte attrezzatissima: candidi ombrelloni, comodi lettini dotati
di soffice materasso, sedie e sdraio su prato inglese, sontuosi
gazebo con tendaggi e cuscini colorati, un beach bar con giardino,
docce e servizi, sottofondo musicale non assordante. L’insieme è
quello di un luogo curato, raffinato e alla moda, indubbiamente
gradevole a vedersi, ma in un contesto così naturalmente e
spontaneamente bello sembra un po’ una forzatura, quasi una
profanazione. Scendiamo a dare un’occhiata da vicino e restiamo
stupiti quando i ragazzi del bar, cortesi e disponibili, ci invitano
ad accomodarci dicendo che tutte le strutture possono essere
utilizzate gratuitamente ordinando semplicemente una
consumazione, bastano una bibita o un caffè... Dite quel che vi
pare, ma in Italia un luogo e un servizio così ce li sogniamo
proprio!!! Ma se proprio preferite l’ombra naturale degli alberi e
il tradizionale asciugamano sulla sabbia, la porzione di destra della
spiaggia è ancora nature….
Pian piano arriva gente,
soprattutto giovani, non solo richiamati dalla bellezza della
spiaggia e dai confort del beach bar ma anche dal fatto che in questa
spiaggia sono state girate diverse scene del film musical “Mamma
Mia!”, in particolare la scena in cui Sky e Sophie cantano
“Lay all your love on me” e l’ambientazione del beach
bar per “Does your mother know?” hanno fatto di Kastani
una vera star, una tappa obbligata del cosiddetto “Mamma Mia Tour”,
autonomo o organizzato che sia.
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Kastani |
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Kastani Beach Bar |
HOVOLO Per
arrivare ad HOVOLO, la terza delle spiagge a “5 stelle”
segnalate da Manos sulla costa occidentale, dobbiamo proseguire
per altri 5 kilometri fino al paese di Elio – Neo Klima che dista
in tutto 19 kilometri dalla Chora di Skopelos. Non ci sono
indicazioni per la spiaggia di Hovolo, quando si arriva al paese di
Elio bisogna prendere subito la prima strada che scende verso il
porticciolo, arrivati al mare bisogna tenere la sinistra, dove ci
sono alcuni studios e una spiaggia molto sassosa, e continuare sempre
verso sinistra fino ad uno spiazzo sterrato dove si deve parcheggiare
perché la strada finisce. Prendete con voi tutto ciò che vi
occorre, su questa spiaggia non c’è niente di niente, e
proseguite a piedi lungo la scogliera e a bordo d’acqua. Meglio
avere scarpette da scoglio, robuste ciabatte di gomma o sandali
anfibi perché in alcuni tratti del percorso si mettono i piedi
nell’acqua e si cammina sempre su sassi e scogli non propriamente
lisci, le infradito morbide non sarebbero il massimo. Il percorso è
comunque facile, adatto a tutti e piuttosto breve, 10 minuti massimo,
non si devono fare arrampicate ma solo restare sempre a bordo d’acqua
e fare un po’ di gimkana fra gli scogli. Appena doppiata la prima
falesia apparirà subito davanti a voi la bellissima e candida
spiaggia di Hovolo con le sue tre immacolate insenature di sabbia
candida e il suo mare dalle mille sfumature azzurre. Dal punto di
vista paesaggistico Hovolo è un luogo magico e suggestivo, le
alte e candide scogliere danno la sensazione di un intimo rifugio
benché la baia sia molto aperta, al tempo stesso suggeriscono
l’atmosfera di un luogo selvatico e isolato benché il paese non
sia lontano. Hovolo è un luogo di contrasti, al mattino gran
parte della spiaggia è in ombra mentre il mare è illuminato dal
sole, un luogo ideale per chi ama alternare bagni di mare con la
lettura di un libro al fresco, nel pomeriggio la spiaggia è
assolata, accecante e senza ombre, un luogo perfetto per chi ama la
luce allo stato puro e non teme i più accaniti raggi del sole.
Hovolo è un luogo di sogno… l’isola boscosa di Dassia che
si allunga sull’orizzonte, le rocce marmoree levigate dalle onde,
distrattamente abbandonate sulla rena candida o affidate alle carezze
del mare di cristallo, mi riportano ancora alle lontane Seychelles e
in particolare alla baia di Anse Lazio... Il percorso a piedi e la
totale assenza di servizi rendono questa spiaggia generalmente
silenziosa e tranquilla, frequentata soprattutto da coppie e
naturisti. Qualcuno dice che Hovolo sia la più bella spiaggia
dell’isola, io posso dire che è semplicemente meravigliosa e che
piacerà moltissimo a chi, come noi, preferisce i luoghi “vergini”,
senza ombrelloni, lettini, baretti, cabine e ogni altra cosa che non
sia stata creata dalla natura. Hovolo, in ogni caso, non si
dimentica facilmente…
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Hovolo, luci ed ombre di primo mattino |
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Hovolo… rifugio romantico e selvatico |
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Hovolo sogno tropicale… |
“INTERMEZZO”
– Il doppio mondo di Elios e Klima
Completamente persi nella musica
ammaliatrice di questa “Overture Marina” non ci siamo accorti del
trascorrere del tempo… ora il nostro stomaco protesta e reclama
deciso un “Intermezzo” anche se l’ora di pranzo è passata da
un pezzo…
ELIOS – NEO KLIMA
Ripercorriamo il sentiero, recuperiamo lo scooter e ci dirigiamo
verso le case di Elios raccolte intorno al nuovo porticciolo e alla
ampia spiaggia ombreggiata da tamerici. Vicino alla chiesa, le
tovaglie quadrettate della Taverna “O Vanghelis” che
svolazzano allegre sotto la veranda, sono un richiamo irresistibile.
I proprietari si stanno godendo il loro momento di relax e stanno
pranzando con una coppia di amici ma ci accolgono subito con grande
disponibilità, ci portano una bella brocca di acqua fresca e ci
elencano i piatti del giorno. Per fare una cosa veloce ordiniamo pork
steak, la classica braciola di maiale, e bifteki ghemistò,
una sorta hamburger ripieno di formaggio… ne risulterà un
pranzo di nozze… la braciola di Aldo è tanto grande che non ci
sta nel piatto e il mio bifteki è lungo almeno 20 cm e spesso 5 cm,
riempito all’inverosimile di erbette aromatiche e squisito
formaggio locale (mi viene ancora l’acquolina..), per contorno una
vera montagna di patatine fritte, pomodori e zucchine, costo totale
19 euro compresa la birra e un piattone di anguria offerto dalla
casa. A questo punto rotoliamo fino alla tranquilla spiaggia
comunale, stendiamo le nostre stuoie sulla sabbia all’ombra di una
bella tamerice, guardiamo con gli occhi socchiusi il mare luccicante
e per un po’ di tempo ci dedichiamo alla… “meditazione”.
La spiaggia di Elios
non è certo affascinante come Hovolo o le altre spiagge vicine, ma è
una onesta spiaggia greca di sabbia grigio
perla e grandi tamerici che offrono ombra naturale,
docce e cabine per cambiarsi, il mare è cristallino e tiepido, il
fondo sabbioso che è un vero piacere camminarci. Il fatto che sia
snobbata dai turisti la rende tranquilla e verace, oltre che comoda e
godibile. Il paese di Elios – Neo Klima non può definirsi bello o
caratteristico, la natura sfacciatamente rigogliosa e lussureggiante
che lo circonda lo fa persino apparire un pò.... timido.
Apparentemente non ha nulla di speciale, tranne il fatto che abbia un
doppio nome e a me, che piace intrufolarmi nei nomi e nelle parole,
questa cosa incuriosisce… la questione è semplice, Elios - Neo
Klima riunisce nel suo nome due storie diverse o, forse, un’unica
storia che si ripete…
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Elios-Neo Klima vista da Hovolo |
Il suo
primo nome, Elios, è versione moderna dell’antico nome “Eleos”,
che vuol dire “misericordia”, legato alla leggenda di una eroica
impresa del santo patrono di Skopelos. Nel IV secolo d.C. venne
chiamato sull’isola come suo primo vescovo un colto e valoroso
greco convertito al cristianesimo, Agios
Riginos sbarcò in questa baia e trovò la gente del piccolo
villaggio terrorizzata dalla presenza di un
terribile drago. Il santo non esitò a sguainare la spada
e ad affrontare il mostro, lo inseguì e lo raggiunse sulle alture
che dividono la baia di Stafilos da quella di Agnontas, dove, sotto
il colpo della sua spada, la montagna si aprì improvvisamente e
inghiottì nelle sue viscere il drago ferito. Questo luogo è ancora oggi chiamato “Abisso del Drago”
e c’è anche un piccolo santuario nel punto in cui il drago fu
colpito da Riginos. Il secondo nome, Neo Klima è frutto di storia
recente, nel 1965 arrivò un
altro terribile mostro a terrorizzare gli abitanti dell’isola.
Un tremendo terremoto distrusse gran parte dei vecchi villaggi
costruiti sui monti della costa occidentale e, in particolare il
villaggio di Klima che venne quasi del tutto raso al
suolo. Pian pianole case distrutte vennero abbandonate e la gente si
trasferì a Elios, vicino al mare, portando con sé le proprie cose,
i propri ricordi e il nome del villaggio originario. Alla
fine mi convinco che, come Elio – Neo Klima sono un unico paese,
anche il terremoto e il drago sono una cosa sola, lo stesso unico
mostro che ogni tanto si risveglia dal suo sonno profondo nell’abisso
e contorce le sue spire ferite scuotendo la terra…
Elios - Neo
Klima come lo vediamo oggi è dunque un paese recente e non ha il
fascino dei vecchi villaggi dell'entroterra, ma si propone come
semplice e comoda località turistica per che vuole esplorare al
meglio la costa occidentale e le sue belle spiagge. Ci sono
mini-market e negozietti che vendono un po’ di tutto, ci sono
diverse buone taverne, appartamenti, studios, camere in affitto e,
nei dintorni, persino ville con piscina, completa il tutto il
recentissimo porticciolo attrezzato per attracco banche e yatch, la
possibilità di avere il mare sotto casa e andare ad Hovolo a piedi,
cenare con uno splendido tramonto sul mare. Alla
fine della mia meditazione, penso a chi ha descritto questo posto e
la sua spiaggia come “orrendi”
e una volta di più penso a quanto siano banali, scontati e fuori
luogo i giudizi di coloro che in un viaggio cercano solo scorci da
banale cartolina.
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Il porticciolo turistico di Elios – Neo Klima |
ARMENOPETRA
Dopo la pausa di “meditazione”
decidiamo di continuare il viaggio lungo la costa e sulle note della
nostra “overture marina”. La strada sale ancora in quota e, un
paio di kilometri dopo Elios, in prossimità di un benzinaio e di una
fermata del bus comunale (ormai abbiamo capito che se c’è una
fermata del bus comunale c’è qualcosa di interessante...) troviamo
la deviazione per Armenopetra. La stradetta che scende alla spiaggia
è lunga almeno un kilometro, in alcuni tratti sommariamente
pavimentata con asfalto-cemento in altri sterrata, più stretta,
tortuosa e ripida delle altre ma del tutto percorribile. Lungo il
tragitto notiamo che, improvvisamente, sono scomparsi i pini e il
profumo di resina, qui regnano
centinaia di alberi da frutto e un pot-pourri di erbe aromatiche
mediterranee, anche la luce è
diversa, più calda e dorata, complice il sole che ha iniziato la
sua discesa verso il mare Lasciato lo scooter nello spiazzo
sterrato che funge da parcheggio e superati i cespugli che lo
separano dal mare, ecco davanti a noi la “armeno-petra”,
la “pietra che naviga”… Infatti la
spiaggia di Armenopetra deve questo nome,
curioso e affascinante, alla morfologia
molto particolare del suo lato sinistro,
caratterizzato da un agglomerato di rocce bianche e aguzze che
assomigliano ad una piccola montagna dalle molte
cime innevate pronta a salpare verso
lidi ignoti e lontani. In contrasto cromatico si stendono poi la
spaziosa spiaggia di fine sabbia grigiastra e il mare azzurrissimo,
corona il tutto una bella visuale sui paesi di Loutraki, Glossa e
sull’isola di
Skyathos che qui appare vicinissima. Armenopetra, per
quanto particolare, resta una località poco conosciuta e, forse
per il fatto di essere più “fuori mano”
rispetto ad altre spiagge, resta un angolo molto tranquillo:
noi la troviamo completamente deserta, sembra una spiaggia
“dimenticata”, l’unica dell’isola con la posidonia secca
sulla spiaggia, le ombre che si allungano e la pietra che galleggia
solitaria...
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Armenopetra |
KLIMA
Risaliti alla strada principale continuiamo ancora verso nord fra
mille alberi di mandorle,
fichi e prugne stracarichi di frutti. La zona di Klima, o Palio Klima
come è chiamato oggi in contrapposizione a Neo Klima, è proprio un
grande frutteto e da qui provengono le famosissime prugne di
Skopelos, considerate le migliori
del mondo. Le prugne vengono
raccolte in luglio - agosto ed essiccate al sole prima di essere
messe in forni speciali, in famiglia vengono lavorate in modo analogo
e vengono utilizzate per preparare dessert e molti altri piatti
tradizionali dell’isola. Non
trascurate assolutamente di
assaggiarle, le vendono gli ambulanti lungo il porto,
di mangiare le pietanza a base di prugne e di portarne a casa un
sacchetto come souvenir, sono una vera squisitezza. Stessa
lavorazione viene riservata anche ai
grandi fichi, bianchi e neri, e alle albicocche che pure si vedono
stese al sole. Palio
Klima venne fondato nel 18°
secolo dai cittadini della vicina Glossa proprio per coltivare gli
alberi da frutto, ma dopo neppure 150 anni, a seguito del terremoto
del 1965, gli abitanti si videro costretti ad abbandonarono la
maggior parte delle case. A partire dagli anni ’80, molte di queste
case abbandonate e in rovina, vennero acquistate e restaurate da
stranieri e greci benestanti per essere utilizzarle come case per le
vacanze o piccole strutture turistiche, cosicché, gradatamente, il
paese è ritornato a vivere. Il villaggio ha però mantenuto il suo
impianto tradizionale suddivise
nei due piccoli insediamenti di Ano Klima (Klima Alta) e Kato Klima
(Klima Bassa), con stradine strette e contorte, case
rurali con i balconi di legno che ti domandi come potessero mai stare
in piedi, disposte ad anfiteatro verso il mare e con una magnifica
vista su Skyathos e il Monte Pelion. Così la nostra
“Overture Marina” si chiude sul bel tramonto di Klima,
stupefacente, sicuramente fra i più belli dell'isola, con il sole
che allunga il suo drappo d’oro sul mare e che scende per
appoggiarsi alla cima del Monte Pelion come su un piedestallo…
Torniamo lentamente verso la
Chora avvolti dall’aria fresca del crepuscolo e dalla magia di un
cielo dipinto di mille sfumature di viola e di vivide pennellate
color…prugna..
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Klima, tramonto viola e… prugna |
“ANDANTE con
BRIO” - L’intrigante Chora di Skopelos
Ci svegliamo. Il profumo dei pini
entra nella stanza insieme ad un allegro cinguettio di uccelli e,
tanto sono scatenati nei loro fischi e trilli, che, mentre facciamo
colazione, sembra di avere una radio sintonizzata su una ritmata
melodia d’orchestra, un bell’“Andante con Brio”… bene, oggi
seguiremo questa ritmata melodia e andremo alla scoperta della Chora…
Il mio amico Paolo ha
simpaticamente definito la Chora di Skopelos come “Turistica per
Caso” e mai definizione fu più azzeccata perché questa Chora
rimane un indiscusso feudo dei residenti, se siete alla ricerca di
un posto autentico, fa per voi. Già si comprende ciò
passeggiando sul lungomare fra i furgoncini degli ambulanti che
arrivano la mattina presto a vendere frutta, verdura, ciambelle e
pesce, se ne ha poi conferma salendo i mille gradini delle
interminabili scalinate, visitando le innumerevoli chiesette,
passeggiando fra fioriti balconi di legno, i panni stesi e la vita
quotidiana. Ci dirigiamo verso la sua parte più antica della
Chora, quella denominata “Pyrgos” o “borgo fortificato”.
Mura e bastioni cingevano la cittadella di Skopelos sfruttando la
difesa naturale della collina e della alta scogliera che chiude la
baia e la protegge alle sue spalle, di queste fortificazioni
sopravvivono testimonianze inequivocabili nel Kastro sulla sommità
della collina e nel cammino di ronda che da questo scende alla chiesa
Panagitsa sul porto. Sul fronte porto, l’antico impianto si
intuisce solo nel robusto bastione dipinto di bianco, costruito su
uno sperone roccioso e coronato dai gelsi e dagli ombrelloni del
Cafè-Bar “Vrachos”, e dall’accesso principale al borgo, ora
nascosto dalla chioma dell’enorme platano che ombreggia il Jazz-Bar
“Platanos”. Iniziamo la conquista del Pyrgos salendo i gradini
verso la Panagitsa tou Pyrgou….
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Salita alla Panagitsa tou Pyrgou e alla cappella di Agios Anargyron |
Costruita
sulla roccia che chiude il porto, la
“PANAGITSA tou PYRGOU” o “Madonna del Borgo”, è il simbolo
della città. Appena si arriva a Skopelos la si nota
immediatamente, cattura lo sguardo con la sua mole bianca, anzi,
bianchissima, difficile immaginare un bianco più accecante, reso
ancora più luminoso dalle sue tegole di ardesia che brillano
argentee sotto il sole, unica concessione al colore è il suo piccolo
campanile di pietra. Alla
fine della prima rampa di scale - non contate mai gli scalini a
Skopelos!!! - si arriva sul fianco della Panagitsa e alla sua
porta di accesso. La chiesa risale
al XVII secolo e al suo interno trovate un bel coro
della stessa epoca, dipinti
e icone del XVII, XVIII e XIX secolo e un grande
quadro che si dice sia stato pescato in mare, Sul
lato settentrionale della Panagitsa c’è la piccola cappella
quadrata di AGIOS ANARGYRON che da
lontano sembra un tutt’uno con la chiesa principale, in realtà è
del tutto separata e sembra una garitta militare, una sentinella
posta a vigilare l’ingresso del porto.
Riprendiamo
a salire i gradini del cammino di ronda che corre lungo la scogliera
e incontriamo la seconda chiesa, AGIOS
NIKOLAOS,
costruita su uno sperone roccioso a picco sul mare dove sorgeva un
antico tempio.
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Agios Nikolaos e la Panagitsa |
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Evangelistria |
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Agios Athanasios vigila l’ingresso del Kastro |
Ancora più in alto spicca contro
il cielo l’articolata costruzione della chiesa dell’EVANGELISTRIA,
affacciata sulla bella terrazza del cafè-bar “Thalassa” o
“Mare” da cui, coerentemente col suo nome, si domina un bel
panorama sul mare e sull’isola di Alonissos.
Ma la salita non è ancora finita… dopo
l’Evangelistria il
cammino di ronda si fa molto stretto e ripido, manca ancora poco per
arrivare al Kastro, non si può sbagliare, basta seguire la scalinata
lungo la scogliera e continuare a salire, salire…. L’inizio del
Kastro vero e proprio è annunciato dalla candida abside della
minuscola chiesetta di AGIOS ATHANASIOS che
una volta si trovava all’interno della fortezza. Agios
Athanasios è il più antico luogo di culto della Chora, ha
bellissimi affreschi del XVII secolo, ma la
costruzione risale al IX
secolo, e questa sorge sulle rovine di una cappella paleocristiana,
le cui fondamenta poggiano a loro volta sul basamento di un antico
tempio pagano… La piccola chiesa, strato su strato, racconta la
storia di questa antica città. Ad
un certo punto, quando cominciate a pensare che i gradini non
finiranno mai, la scalinata improvvisamente finisce e vi sembra di
essere arrivati in cielo..…
eccoci fra i muri diroccati del Kastro, ora colonizzato dai tavolini
azzurri della caratteristica taverna “Anatoli”.
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Kastro - Taverna Anatoli |
Su
questa alta collina si innalzavano un tempo le mura dell' antica
Peparithos e l’acropoli di epoca classica,
sulla piattaforma più alta, proprio quella dove ora c’è la
taverna Anatoli, sorgevano i templi di Dioniso e Atena costruiti
da Filippo II di Macedonia padre di Alessandro Magno.
Tutto questo cadde lentamente nell’oblio fino al 1204 quando l'isola
viene conquistata da Venezia e affidata al governo della famiglia
Ghisi, una famiglia di mercanti che già
governava su Mykonos e Tinos. Sul sito dell'antica
acropoli, i Ghisi costruirono un fortino, non più ampio
di una grande torre, contornato da mura che scendevano al mare e
cingevano il dedalo dell’antico villaggio con le sue strade molto
strette e ripide, proprio come un borgo medioevale italiano col suo
castello. Nel 1276 i
Ghisi caddero in disgrazia e Skopelos si barcamenò fra Bizantini e
Veneziani finché, nel 1538, Khayr al-Din Barbarossa, corsaro e
ammiraglio della flotta turca, conquistò Skopelos e distrusse il
Kastro riducendolo in rovina, così come lo vediamo oggi.
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Le Mura del Kastro |
Il
sito del KASTRO
è comunque bellissimo e suggestivo, si domina tutta la città e il
paesaggio circostante a 360°, mare, montagne e isole vicine, sembra
proprio di poter aprire le ali e spiccare il volo verso l’infinito...
quassù, di notte, si vola davvero, quando
la taverna Anatoli accende le sue luci
e si trasforma in un luogo incantato grazie alle magiche note della
musica rembetika. Ma di giorno, quassù,
regnano solo il silenzio, la luce, il vento e la grande antica
bandiera greca rossa e blu con il motto “Eleftheria i Thanatos”
- “Libertà o Morte”. Rimpiangendo di non avere le ali degli
uccelli marini che roteano intorno alla scogliera della baia alla
spalle del Kastro, ci rassegniamo a scendere a piedi per la scaletta
posizionata sul lato nord della fortezza, quello che dà sulla
Ring-Road,
e da qui osserviamo quel che resta delle mura della cittadella che
dovevano essere imponenti e possenti. Scendiamo quindi nel cuore del
Pyrgos e proprio sotto il castello, troviamo la
chiesa del CHRISTOS,
la cattedrale della città che custodisce le reliquie del santo
patrono Agios Riginos e le tombe dei vescovi di Skopelos. Sul suo campanile c’è una preziosa e
storica campana donata agli isolani da Alex Orlov per la loro
partecipazione alla battaglia di Cesme (1770) che distrusse la flotta
turca. Ci rituffiamo nei vicoli, un intreccio di
scale e balconi di legno, uno scrigno pieno di soglie fiorite,
finestrelle dalle tendine di pizzo e piccole fontanelle...
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I tetti di argenteo scisto e il campanile del Christos |
Dopo
le distruzioni del Barbarossa, Skopelos rimase per lungo periodo
quasi disabitata, cadde quindi definitivamente sotto il dominio turco
che la ripopolò con coloni provenienti dalla Tessaglia e dalla
Macedonia. Questi ricostruirono le case dell’antico borgo secondo
la tradizione delle regioni di origine e diedero così un’impronta
molto caratteristica alla Chora. Tre secoli dopo, fra il 1919-1922 in
pieno conflitto greco-turco, arrivarono sull'isola molti profughi, la
maggior parte provenienti da Macedonia e Tessaglia, cosicché il
modello architettonico caratteristico di quelle regioni venne
ulteriormente confermato. Per questo motivo,
passeggiando fra i vicoli della zona più antica della Chora, si
incontrano molti edifici in stile tessalo dai balconi di legno e
macedone, a due o tre piani, con tetto in legno a quattro larghe
falde ricoperte con tegole di argenteo scisto.
Con la liberazione dell'isola e la sua integrazione nello Stato greco
nel 1829, i nuovi edifici di rappresentanza della Chora iniziano
timidamente a seguire i dettami dell’architettura neoclassica e,
dopo l' incoronazione di re Ottone, nel 1832 lo stile neoclassico
nazionale si impone definitivamente. In questi anni la città si
allarga intorno al “Pyros”, compaiono sul lungomare le prime
pompose residenze commissionati da ricchi mercanti e capitani di
marina, sugli edifici pubblici compaiono colonne, lesene e timpani,
pian piano, il nuovo stile conquista la città.
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Case con balconi di legno intagliato |
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Case a 3 piani in stile macedone |
Alla
fine del nostro girovagare per le scalinate e i vicoletti dell’antico
e silenzioso Pyrgos ci ritroviamo al punto di partenza, ai piedi
della Panagitsa tou Pyrgou. Riprendiamo il nostro “Andante con
Brio” sul lungomare, fermandoci a dare un’occhiata ai menù
delle tre taverne consigliate da Manos in questa zona: “Ta
Kimata”, la più
antica e la più vicina alla Panagitsa, “O
Molos” e
“Klimatarià”,
una accanto all’altra, vicine al Municipio, pensiamo valga la pena
di provarle tutte e tre. Dopo il Municipio e la scalinata che sale
al bastione su cui c’è il panoramico locale “Vrachos”,
ci rituffiamo nella Chora in direzione della chiesa di AGIOS
MICHAIL, una delle
123 chiese e chiesette della città. Non so se le
chiese della città sono proprio 123 ma di sicuro sono tantissime, la
Chora di Skopelos è costellata di bianchi campanili di pizzo e di
cupole diverse, ne sbucano ovunque: in tutto si dice che a Skopelos
ci siano 360 luoghi di culto!
Non lontano dalla chiesa individuiamo “Michalis
– Traditional Skopelos Pie Shop”,
segnalato da Manos per le specialissime “pite” di tutti i tipi e
la spettacolare “bougatsa”, il tradizionale dolce macedone da
colazione composto da due sfoglie di pasta fillo ripiene di crema
pasticcera, una vera delizia quando è ancora tiepida... Davanti
alla sfilata di tiròpita, zambonotiròpita, kotòpita e spanakòpita
l’indecisione è inevitabile, ma a Skopelos
è doveroso assaggiare la particolare “tiropita di Skopelos”,
una grande spirale di pasta fillo ripiena di saporito formaggio di
capra che può tranquillamente costituire un pranzo!
Dopo questa sosta gratificante, continuando
per la stessa via, incontriamo “Peparithos”,
il bellissimo negozio della famiglia Hatzigiannis che espone il
proprio assortimento di paralumi, argenti, specchi e vetrerie,
maschere e sete ricamate che sembrano usciti dalla stiva di un antico
galeone. Altri bei negozi si trovano ridiscendendo verso il mare,
come “Ploumisti”
che occupa una bella casa di pietra dei primi del ‘900 e vende
meravigliosi oggetti, gioielli, icone, tappeti e abiti tradizionali,
tutti artigianali e prodotti sull’isola, praticamente una galleria
artistica. Se vi piacciono le ceramiche ne troverete un po’
dovunque e sul mare trovate “Armolì”,
un laboratorio che produce in proprio dal 1979 ceramiche artistiche
con colori luminosi e bellissimi, motivi ispirati alla natura e ai
motivi decorativi della tradizione greca. Le gioiellerie non si
contano, una più ricca dell’altra e con le vetrine tutte
luccicanti. Così, attraverso le vetrine
della Chora si percorre un vero e proprio viaggio
alla scoperta della tradizione artigianale e artistica dell’isola:
ricamo, tessitura, ceramica, scultura in legno, gioielli, coltelli,
pittura e persino la cantieristica marinara In questa
Chora vibra tutta la cultura composita di un popolo che da ogni
angolo del mediterraneo ha portato qualcosa nella sua isola per
elaborarlo, trasformarlo, interpretarlo ed esportarlo a sua volta in
ogni angolo del mediterraneo.
Volendo approfondire le tradizioni di questa straordinaria isola, si
può anche visitare il ricco MUSEO DEL
FOLKLORE che è
vicino alla chiesa di Agios Nikolaos. Ma ora abbiamo voglia di una
pausa e di mare, torniamo a prendere lo scooter parcheggiato sotto la
Panagitsa e decidiamo di andare alla spiaggia di Glysteri che si
trova solo a 4,5 kilometri a nord della città.
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Panagia tou Pyrgou guardiana del porto |
“INTERMEZZO”
- Glysteri, la spiaggia che guarda il Nord
Prendiamo
la Ring Road
che, come una sorta di circonvallazione, corre ad anello alle spalle
della capitale, dal porto fino al Kastro, offrendo belle vedute
panoramiche sulla Chora. A 2 kilometri dalla città
troviamo sulla destra la breve discesa verso GLIFONERI – AGIOS
KOSTANTINOS, la spiaggia più vicina alla città di Skopelos, grande,
di sabbia fine e dorata, bagnata da un bellissimo mare turchese,
cristallino e poco profondo, con alberi e ombrelloni, frequentata da
famiglie residenti e pochissimi turisti. La strada si arrampica poi
sul promontorio di Capo Tripiti quindi si infila in una bella valle
che punta dritta a Nord come l’ago di una bussola, sul fondo, una
bella baia, lunga,
stretta, ben protetta dai venti e la spiaggia
grigio-azzurra di GLYSTERI, la strada finisce qui. Non so
perché le spiagge rivolte a nord hanno sempre un’atmosfera del
tutto particolare e per quanto addomesticate e attrezzate con
ombrelloni e lettini come questa, conservano sempre ai miei occhi un
fascino selvaggio e primitivo. Glysteri è così, proprio
come un gatto selvatico addomesticato, il suo litorale è di
ghiaia mista a sabbia, grigio, quasi azzurro, come il mantello di una
gatto certosino, il suo mare è cristallino, color smeraldo, immobile
e sornione come gli occhi di un felino in agguato. Ci sistemiamo sui
lettini messi a disposizione dalla taverna della spiaggia e ci
godiamo il sole pomeridiano e la meravigliosa piscina naturale con il
sottofondo allegro di un gruppo di ragazzini impegnati in una gara di
tuffi dal piccolo pontile sulla destra della baia. Rispetto alle
altre spiagge, a Glysteri troviamo più gente, il suo successo è del
resto comprensibile per più motivi, indubbia bellezza del luogo,
assenza di vento e mare piatto, vicinanza alla Chora, possibilità di
arrivare con il proprio mezzo fin sulla spiaggia o con il taxi boat
dalla Chora, fruibilità gratuita di ombrelloni, lettini, cabine per
cambiarsi e docce, ma a tutti questi motivi se ne aggiunge un altro,
forse il principale, la presenza di una delle più rinomate
taverne di Skopelos, “TO PALIO CARNAGIO”, famosa perché
specializzata nel cucinare il “Rofos”, la scura e grande
cernia di scoglio molto apprezzato da residenti e turisti, proposta
in zuppa (rofos kakavia), stufata (rofos stifado) o semplicemente
grigliata. Una tappa gastronomica imperdibile…
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La spiaggia di Glysteri |
Con
la mia solita fissazione per i nomi, non
capisco perché questa taverna si debba chiamare “To
Palio Carnagio” – “L’antico cantiere navale” e
non “Rofos” – “La Cernia” … ma quando
entriamo nella taverna è tutto chiaro….. la baia di Glysteri era
davvero un antico cantiere navale.
Una bella fotografia d’epoca appesa sopra l’ingresso delle cucine
mostra i cantieri navali in piena attività con due grandi vascelli
di cui uno pronto per il varo. Skopelos, dai giorni antichi della
colonizzazione da parte di Eubea sino a tempi non lontani, ha
sviluppato e conservato l’arte dei maestri d’ascia, molti
artigiani hanno operato e fondato cantieri anche sul Mar Nero e
persino in America. La loro maestria è stata tramandata di
generazione in generazione fino a quando le navi di legno sono state
sostituite da quelle in metallo, meno costose e più facili da
costruire, determinando il lento declino e la chiusura dei cantieri
navali di Skopelos. Oggi, di questa grande arte, sopravvivono solo il
ricordo e i bellissimi modellini di barche che si trovano in qualche
negozio della Chora.
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L’antico cantiere navale di Glysteri |
Ma le sorprese non sono ancora
finite, Glysteri è davvero poliedrica e sorprendente… sotto la
grande veranda troviamo infatti un piccolo e colorato emporio di
specialità locali e un museo famigliare del folklore. L’emporio
di specialità locali fa bella mostra su un paio di tavole che
espongono una gran varietà di colorati liquori fatti in casa
proposti in graziose bottiglie, un bell’assortimento di vasetti di
verdure sott’aceto, di capperi e olive in salamoia, di marmellate e
confetture di frutta, di bellissimi e grandi vasi con la frutta
sciroppata e di graziosi mazzetti di erbe aromatiche, tutto
rigorosamente fatto in casa dalla famiglia Kosmas, una esplosione di
colori, profumi e sapori, una gioia anche per gli occhi. Il “Kosmas
Giorgos Family Museum” è invece una raccolta composita di
vecchi abiti, mobili e suppellettili, vecchie fotografie, antichi
attrezzi di lavoro e una lunga serie di campanacci. E per finire….
la carrellata delle foto delle star del cinema che hanno pranzato
alla taverna perché anche qui “Mamma Mia!” ha lasciato il
segno. In questa zona dell’isola è stata girata la scena di Donna
che percorre con la jeep la strada verso Villa Donna presentando Sky
a Rosie e Tanya, qui è la scogliera da dove si tuffano Sam, Billy,
Harry e Sophie sulle note di “Our Last Summer”.
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Prodotti della taverna “To Palio Carnagio” |
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Il “Kosmas Giorgos Family Museum” |
“ALLEGRO” –
L’aureo bagliore della Costa del Sud
Il
Re STAFILO… come non innamorarsi perdutamente di un uomo come lui…
sua madre Arianna ha versato nelle sue vene il sangue reale dei suoi
avi, la tempra del comando e la durezza del re Minosse, il fascino e
la bellezza della regina Pasife, come tutti i principi cretesi
raffigurati negli affreschi di Knosso è atletico e audace, porta
lunghissimi capelli neri cinti da un diadema d’oro che gli stringe
la fronte, la sue braccia sono forti e strette in bracciali di
bronzo, sul suo petto brilla uno strano pendente di prezioso
cristallo di rocca. Stafilo è il primogenito di Arianna, fra i suoi
fratelli non può che essere il Re. Ma il suo sguardo va oltre quello
di un Re, sembra venire da molto lontano o vedere molto lontano, fra
le sue ciglia luccica il guizzo della follia, della preveggenza e
dell’estasi, la sua mente è inquieta, nelle sue fibre scorre una
inarrestabile linfa vitale, insegue pensieri arditi e sogni
inconfessabili, avventure estreme e oblii profondi, chi incrocia il
suo sguardo è perduto per sempre, in lui vive l’essenza
dionisiaca, in lui vive suo padre: il dio Dioniso.
Per questo Stafilo è affascinato dal viaggio e non si ferma mai,
per questo porta con se la vite e i dolci grappoli d’uva che hanno
ancora il suo stesso nome, “stafili”.
Dove fosse stato di preciso Stafilo prima di arrivare alle Sporadi
nessuno lo sa, qualcuno dice sull’isola di Thassos, qualcuno dice a
Bybastos nella Caria, vicino all’odierna Marmaris, sta di fatto che
un giorno arriva con le sue navi anche in queste boscose isole e le
sceglie come sua nuova dimora, pianta viti e ulivi, fonda una città.
Ma Stafilo non è certo uomo da fermarsi, appena sente che dalla
vicina Iolco, l’odierna Volos, il principe Giasone sta partendo per
una pericolosissima spedizione ai confini del mondo, si unisce a lui
e salpa insieme agli altri Argonauti alla conquista del vello d’oro.
Ma
dopo lunghi anni e mille avventure Stafilo torna a Skopelos dove
aveva lasciato la sua donna e l’amato fratello Peparithos…
mi sembra di vederlo quella mattina nell’umida foschia delle prime
luci del giorno, con i lunghi capelli al vento sulla prua della sua
nave, stretto nel mantello di pelle di leopardo donatogli da suo
padre, scruta da lontano i monti e i boschi dell’isola, indica al
nocchiero un approdo sicuro a sud-est, inspira a pieni polmoni il
profumo della terra e dei pini che si mescola a quello del mare,
stringe
forte il pugno intorno all’elsa d’oro della sua grande spada…..la
spada del Re Stafilo
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La Spada d’oro del RE STAFILO |
STAFILO
La baia principale della costa rivolta a sud est porta da secoli il
nome del RE STAFILO e il Re, alla fine dei suoi giorni, viene sepolto
proprio su quel promontorio proteso verso il mare che assomiglia ad
un vascello pronto a partire, nella tomba di pietra scavata fra
quelle rocce verranno trovati il diadema d’oro con cui fermava i
capelli, i bracciali di bronzo e lo strano pendente di cristallo, uno
scettro d’oro e la grande spada d’oro, la spada di Stafilo…
Tranne lo scettro, che si trova al Museo Archeologico
di Volos, tutto il corredo funebre della Tomba di Stafilo, scoperta
nel 1936 da Nikolaos Platon, è esposto al Museo Archeologico di
Atene. Forse il Re Stafilo non è mai esistito, ma la sua spada d’oro
esiste, esce fulgida dalle tenebre dei secoli, basta ammirarla una
volta e continua a brillarti in testa, di sicuro è lei ad aver
illuminato con i suoi magici bagliori la costa del sud di Skopelos!
In questa parte dell’isola i colori sono particolarmente brillanti
e nitidi, il mare azzurrissimo e terso, le rocce chiare venate di
rosa sembrano vive, i pini arrivano fino al mare e si arrampicano
addirittura su scogli isolati. La costa di sud est è un
susseguirsi di magiche baie nascoste e incantevoli spiagge dove le
note della nostra “Sinfonia Verde Blu” brillano come la spada di
Stafilo, saltellano allegre e ammaliatrici sul luccichio delle
onde come sulle corde di un pianoforte: qui la costa è bella
in modo disarmante, riempie gli occhi e i polmoni di luce.
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La luminosa Costa del Sud |
Fra tutte le spiagge
dell’isola, quella di STAFILO è forse la più nota, rinomata e
frequentata, sia per la sua bellezza che per la sua aura
leggendaria legata al mito del Re Stafilo, alla originaria
colonizzazione minoica dell’isola, all’avvio della coltivazione
della vite e alla produzione del vino. La località dista solo 4
kilometri dalla Chora, il bus comunale si ferma sulla strada
principale all’inizio della deviazione e si deve percorrere un
discreto tratto a piedi in discesa, se avete un mezzo proprio, auto o
scooter, potete invece scendere comodamente fino alla fine della
strada, tutta asfaltata, e parcheggiare vicino a una grande taverna.
Arrivati a questa taverna, alla vostra destra, proprio sotto di voi,
potete ammirare una prima baia rocciosa, bellissima, con acqua chiara
e immobile. Continuando dritto per il vialetto pedonale si arriva
invece alla breve scalinata
che conduce direttamente alla spiaggia di Stafilos. Mannaggia… la
mattina è in pieno controluce, le foto non verranno bene, peccato,
perché la baia è davvero molto bella e
suggestiva con la sua forma a ferro di cavallo,
circondata da rigogliosa vegetazione, chiusa dal piccolo promontorio
che si allunga verso il mare e su cui è stata rinvenuta la Tomba del
Re Stafilo e altri reperti risalenti al minoico che si vogliono
ricondurre al Palazzo del Re Stafilo. La spiaggia è lunga, piuttosto
stretta, principalmente di sabbia mista a ciottoli, il mare è
cristallino e piatto, il fondale piuttosto sabbioso. Se amate lo
snorkeling, le due estremità della spiaggia sono rocciose e perfette
allo scopo. La prima metà
della spiaggia è attrezzata con 2 file di ombrelloni e quando
arriviamo stanno ancora montando le strutture del
beach bar che per 6 euro mette a disposizione un “pacchetto” di 2
lettini, ombrellone e consumazione a scelta. Tutto il resto della
spiaggia è libero.
|
Stafilo e il promontorio della tomba del Re Stafilo |
VELANIO
Camminiamo fino in fondo alla spiaggia e raggiungiamo la
piccola penisola dalla forma tondeggiante che resta unita alla
spiaggia da uno stretto “collo”, saliamo su questo “collo”
seguendo un sentiero che si addentra nella
vegetazione e arrivati in cima contempliamo la spiaggia sul versante
opposto a quello di Stafilo. La meravigliosa spiaggia di VELANIO
è, in un certo senso, l’altra faccia della medaglia....
Il Re Stafilo ha duplice natura, in lui si mescolano sangue umano e
divino, tempra regale e animo selvaggio, genialità e sregolatezza,
audacia e sensuale abbandono, la sua spada fonde in un unico pezzo il
fulgido oro e il gelido ferro, dal promontorio scelto per la sua
sepoltura il Re guarda due baie, Stafilo e
Velanio, entrambe bellissime ma molto diverse fra loro.
Quanto appare armoniosa e dolce la spiaggia di Stafilo con la sua
mezzaluna di sabbia abbracciata al mare immobile, tanto
appare selvaggia e ruggente la spiaggia di
Velanio con il suo
susseguirsi di baie separate da grandi rocce lambite da un mare
inquieto. Velanio mi piace moltissimo, è una spiaggia lunga e
grande, circondata da una vegetazione intatta e una natura
primigenia, una splendida oasi selvaggia che, per certi versi, mi
ricorda il nord di Karpathos. Ma qui non c’è vento… la spiaggia
è rivolta a sud, ben esposta al sole e ben protetta dalle alture che
si alzano alle sue spalle creando un panorama è
molto suggestivo. Velanio è l'unica spiaggia di Skopelos
ufficialmente riconosciuta per il naturismo ma è indifferentemente
frequentata da chiunque, noi la troviamo completamente libera e
sgombra da qualsiasi attrezzatura ma abbiamo visto foto e cartoline
con ombrelloni e lettini
sistemati nella prima parte della spiaggia.
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Velanio |
AMARANTOS
Riprendiamo il nostro viaggio lungo la costa sud est dell’isola.
Il promontorio fra
Stafilo e Agnontas offre un paesaggio particolarmente affascinante e
selvaggio, su questo tratto di strada si incontra l’”Abisso del
Drago” e, dolorosamente, si incontrano anche le tracce che il
“drago” ha lasciato nella vegetazione stroncata da un vecchio
incendio. La costa qui è lontana dalla strada, in gran parte
inaccessibile, molto articolata e costellata di piccole insenature
rocciose con pini solitari aggrappati agli
scogli che si chinano a specchiarsi in un mare dalle incredibili
tonalità di verde e blu. Il più
famoso di questi scorci è AMARANTOS,
uno scoglio chiaro con tre pini
solitari in mezzo al mare scelto come sfondo per una sequenza del
film “Mamma Mia!”.
A parte la curiosità per le location cinematografiche, disponendo di
un po’ di tempo in più, sarebbe valsa la pena noleggiare una
barchetta ad Agnontas e spingersi fra le calette di questo tratto di
costa incantato dove i pini mescolano le loro chiome con il
mare, il cielo e l’aria. Nella costa sud di Skopelos, turchese,
smeraldo, avorio e oro si fondono in uno dei più begli accordi della
nostra Sinfonia ... che dire…
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SKOPELOS |
LIMNONARI
Riprendiamo la strada principale, superiamo di poco le case di
Agnontas e incontrano il bivio che cerchiamo, svoltiamo a sinistra e
imbocchiamo la breve deviazione tutta asfaltata che porta a
LIMNONARI.
Questa spiaggia, nascosta in una magnifica e riparata
insenatura, appare all’improvviso dietro l’ultima curva e
l'impatto è incredibile: il mare ha il colore, le sfumature, la
purezza e la trasparenza luminosa degli zaffiri, uno specchio magico,
semplicemente meraviglioso… come si suol dire è “imperdibile”
per chi ama il nuoto nelle classiche baie greche a specchio, da
questo punto di vista è forse la migliore di Skopelos, il luogo
ideale per un bagno da iscrivere fra quelli memorabili. Limnonari
dista poco più di 1 kilometro dal villaggio di Agnontas e dalla sua
fermata del bus, pertanto, se non si ha un mezzo proprio, può essere
raggiunta anche a piedi seguendo semplicemente la strada principale.
Con il proprio mezzo si arriva sino al mare e si parcheggia vicino
alle taverne situate dietro la spiaggia. Le taverne sono due. La
prima taverna che si incontra è più piccola e intima, con un
giardinetto di alberi da frutto e giochi per i bambini, mette a
disposizione ombrelloni e lettini ma la spiaggia in questa zona ha
sassi grandi e scomodi. La seconda taverna è più grande, occupa la
parte centrale della spiaggia e mette a disposizione due file di
ombrelloni e lettini nel tratto migliore con sabbia grossa e
ciotolini candidi, se poi si vuole pranzare o fare uno spuntino, i
tavolini sono sistemati sotto una veranda in posizione elevata e
panoramica, prospicenti una pool bar area con grande piscina
che dovrebbe esser riempita di acqua di mare ma che noi troviamo
ancora vuota e inutilizzata. Per il nostro spuntino scegliamo
quest’ultima taverna, “O Thomas”, i proprietari si
rivelano subito molto simpatici e gentili, chiacchierano volentieri,
scopriamo che conoscono bene la signora Alexandra, “la mamma di
Manos” diciamo noi, “la maestra di Skopelos” dicono
loro, e ci raccontano che Alexandra ha insegnato per molti anni
sull’isola e pertanto è persona molto nota, stimata ed amata.
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La baia turchese di Limnonari |
“INTERMEZZO” – L’Oro di Agnontas
Sprofondati
in un appagante relax arriviamo alla fine della giornata, raccogliamo
le nostre cose e torniamo ad AGNONTAS.
Visto che dista solo 8 kilometri dalla Chora e il sole sta
tramontando, pensiamo di fermarci alla taverna
“To Korali” a mangiare qualcosa.
La baia prende il
nome da un atleta di Skopelos che, nel 569 a.C., vinse una gara di
corsa ai giochi di Olimpia: quando tornò vittorioso con la sua
corona di alloro, Agnontas, sbarcò proprio in questa località, dove
si dice ci fosse anche la sua casa. Ai nostri giorni Agnontas è un
borgo di poche case disposte intorno ad uno specchio d’acqua verde
a ferro di cavallo, il cuore economico dell’isola pulsa lontano da
qui, ma in tempi antichi anche le tre baie di Agnontas, Panormos e
Stafilo erano molto animate e fervevano di attività artigianali.
In questa zona si produceva il famoso vino di Peparithos e molte
botteghe modellavano le anfore per la sua commercializzazione, le
navi provenienti dal continente ormeggiavano sicure in queste baie di
sud est, senza avventurarsi nel periplo verso nord, e riempivano le
stive del prezioso carico per portarlo ovunque. Di tutto questo è
rimasto solo il fatto che la baia di Agnontas è ancora oggi il terzo
approdo dell’isola, qui arrivano traghetti e aliscafi quando
soffiano i forti venti settentrionali che rendono
problematico l'approdo al porto della Chora, qui trovano un
tranquillo e ameno rifugio le piccole imbarcazioni, gli yacht e le
barche da pesca dei residenti. Nonostante la sua piccola dimensione,
Agnontas offre un certo assortimento di strutture turistiche, si
trovano rooms, studios, appartamenti, piccoli alberghi famigliari,
diverse taverne e un mini market, il collegamento con la Chora è
assicurato dal bus comunale. La spiaggia di Agnontas quasi non si
vede, è una stretta striscia di sabbia e ghiaia stesa di fronte alle
taverne, molto ombreggiata da grandi alberi che arrivano quasi
sull’acqua, non ci sono lettini e ombrelloni ed è disseminata di
piccoli caicchi. Il borgo nel suo insieme è davvero molto
grazioso e pittoresco, intimo e raccolto, incastonato nel verde e
lambito da un mare che assume mille sfumature di verde, il suo
momento magico è al tramonto… ma per chi ama la Grecia, quello
che sto per scrivere è ben più chiaro di mille fotografie…
seduti ai tavolini di una taverna a bordo d'acqua, in attesa di
una cena che quasi si vorrebbe non arrivasse mai, intorno pini
profumati e mare piatto popolato da una famigliola di barchette,
piccoli pontili di legno e un vecchio molo, reti da pesca appese ad asciugare, il sole,
grande e rosso, che sprofonda… lentamente si bagna nel mare non
lasciando spazio ad alcun altro colore se non quello dell’ORO….
questa è la bellezza pura ed essenziale del nostro vivere la
Grecia.
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l’ORO di Agnontas |
“ADAGIO” –
La lenta e sacra melodia dei Monasteri di Skopelos
Alexandra dice che se le campane di Skopelos suonassero
tutte insieme quando soffia vento da sud, il loro suono arriverebbe
dritto al Monte Athos e viceversa se il vento soffiasse da nord… In
effetti fra il Monte Athos e le Sporadi c’è solo mare, nulla
ostacolerebbe il suono di mille bronzi trasportato dal vento, ma
quello che Alaxandra voleva sottolineare, con orgoglio, non era tanto
questa linea retta con il Santo Monte ma il gran numero delle chiese
e dei monasteri costruiti sull'isola, paragonabile solo a quello del
Monte Athos. L’altra cosa che Alexandra voleva suggerire, con
garbo, era che non potevamo non dedicarvi un po’ di tempo
ravvivando in noi il proposito di visitare almeno quelli più
significativi e legati alla storia dell’isola. In Skopelos ci
sono veramente molti monasteri, almeno 40 in tutta l’isola, di cui
circa 15 a ridosso della Chora, ma i più importanti sono radunati
sul Monte Palouki. Ogni monastero regala emozioni, come in tutta la
Grecia, ma a Skopelos in particolare, miti, leggende, racconti
popolari, sentimento religioso, fantasia e realtà si intrecciano, si
mescolano e si sovrappongono in modo unico, i luoghi acquisiscono un
fascino incredibile che va bel oltre la loro naturale o artistica
bellezza. Ci stiamo sempre più rendendo conto che ogni luogo di
Skopelos ricorda qualcuno o racconta qualcosa, che visitare Skopelos
è come sfogliare un grande libro di bellissime storie, una vera
storia infinita….
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Monte Palouki: i Monasteri di Agia Varvara e Agio Ioannis Prodromos |
MONASTERO di AGIOS
RIGINOS Le
storie e i luoghi collegati ad AGIOS RIGINOS, il santo patrono
di Skopelos, sono un esempio di questo meraviglioso intreccio e
stratificazione di realtà e leggenda. Abbiamo già incontrato Agios
Riginos, appena sbarcato sull’isola, alle prese con un terribile
drago ad Elios – Neo Klima e all’Abisso del Drago, ora, a circa
2/3 kilometri dalla città, sulla strada che attraversa le colline in
direzione di Agnontas, troviamo il monastero a lui dedicato. La
storia documenta che il cristianesimo fece
la sua comparsa sull’isola nel III secolo d.C. diffondendosi
rapidamente e che nel IV secolo d.C. Skopelos divenne sede vescovile
e principale centro di studi religiosi della zona.
Non c’è dubbio sul fatto che il
primo vescovo di Skopelos fu Riginos e che quale vescovo
Skopelos partecipò nel 343 al Concilio di Sardica (oggi Sofia) che
segnò la condannò dell'eresia ariana. Durante
le persecuzioni contro i cristiani del 361-363 decretate
dall’imperatore Giuliano l’Apostata, Riginos venne decapitato,
con altri quaranta fedeli di Skopelos, e sepolto
nelle vicinanze del martirio. Negli anni bui delle scorrerie
piratesche le sue spoglie vennero trasferite a Cipro ma vennero poi
riportate sull’isola da un devoto capitano di Skopelos,
inizialmente riposte nel monastero di San Giovanni Battista sul Monte
Palouki e quindi trasferite nella cattedrale del Christos, dove
ancora si trovano. Per celebrare il fatto venne anche costruito alle
porte della città nel 1728 il monastero-santuario di Agios Riginos
sui resti di un antico monastero bizantino che, secondo la
tradizione, sorgeva sul luogo che aveva accolto la sepoltura del
santo. L'attuale chiesa risale al 1960, un edificio di forme
bizantine costruito con pietre a vista che da lontano richiama
l’attenzione, come testimoni dei tempi antichi restano le tracce di
un tempio dorico dietro il monastero e il piccolo sarcofago del IV
secolo nel cortile, indicato come la
tomba di Agios Riginos. Il Monastero di Agios
Riginos nei mesi estivi è aperto tutto il giorno per
i fedeli che intendono visitarlo, il suo giorno di gloria è però il
25 febbraio, il giorno della festa di Agios Riginos, quando arrivano
a Skopelos anche pellegrini dalle vicine isole di Skyathos e
Alonissos e persino dalla città di Volos. Alla vigilia della festa,
nella cattedrale del Christos, vengono esposte le reliquie del santo
che il giorno seguente vengono portate in processione fino al
Monastero di Agios Riginos dove si svolge la celebrazione solenne.
Quindi le reliquie vengono riaccompagnate alla cattedrale del
Christos percorrendo le vie principali dalla Chora, ma lungo il
viaggio di ritorno la processione si ferma per una sosta di preghiera
presso il vecchio ponte di
Ai
Riginaki,
segnalato come il luogo della decapitazione, dove
sorge un piccolo tempietto all'incrocio a “T”, dove la strada si
immette sulla tangenziale, proprio di fronte al ristorante “Nastas”'.
Agios Riginos è un santo che mi piace, nelle icone è raffigurato
generalmente vestito da vescovo ma con il capo scoperto, una bella
massa di capelli neri e ricci, sguardo deciso e fiammeggiante, in lui
non c’è la usuale staticità bizantina ma sembra pronto per
scattare in azione… sicuramente per il suo popolo era un leader...
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Agios Riginos |
TEMPIO di ASCLEPIO
Settecento anni prima di Agios Riginos, il “santo” dell’isola
era Asclepio, anche lui faceva miracoli, guariva dai dolori del corpo
e dai tormenti dello spirito. Le rovine del suo santuario sono state
individuate nella baia della Chora e precisamente nella zona popolata
dagli alberghi denominata “Ampeliki”, lungo la strada che porta
ai monasteri del Monte Palouki proprio appena
prima dell’albergo “Skopelos Village”. Gli scavi hanno portato
alla luce una serie di edifici del IV secolo a.C.,
articolati intorno ad una sorgente sacra utilizzata per la
purificazione, sono stati rinvenuti molti
frammenti di ceramica,
statue votive di marmo raffiguranti principalmente
bambini, monete del V secolo e
tavolette “ex-voto” di epoca ellenistica: nei templi di Asclepio
si ritrova proprio di tutto poiché erano un mix fra
un santuario religioso, un ospedale e un centro benessere. La
maggior parte del santuario di ASCLEPIO resta comunque sotto il mare
e la porzione scavata rappresenta solo una minima parte dell’area.
Continuando lungo la strada che costeggia il lato est della baia
della città di Skopelos, si arriva ai piedi della ripida montagna
che si alza di fronte alla Chora, il Monte Palouki, fra le cui
pendici si annidano i monasteri più belli dell’isola, non resta
che iniziare a salire.
MONASTERO della PANAGIA
EVANGELISTRIA
Dopo l’Hotel Aegeon la strada, lasciando il mare,
si biforca. Tenendo la destra e la strada principale si sale verso i
monasteri della Metamorfosi, Agia Varvara e San Giovanni Battista,
mentre prendendo a sinistra si imbocca la stradetta che si inerpica
con una serie di tornanti fino al monastero della Evangelistria dove
questa deviazione finisce, dalla Chora al monastero ci sono in totale
circa 4 kilometri. Il Monastero dell’Evangelismos o Monastero
della Annunciazione, come diremmo noi, appartiene
al Monastero di Xiropotamos del Monte Athos ed è
uno tra i più importanti monumenti post-bizantini dell’isola,
la sua mole compatta e chiara è ben visibile dalla
città e dal porto, sembra proprio una fortezza
abbarbicata alle ripide pendici del Monte Palouki incaricata
di sorvegliare la baia di Skopelos e in passato i monaci di questo
monastero hanno avuto effettivamente un ruolo importante nelle
battaglie di indipendenza. Oggi il monastero non è però abitato da
monaci battaglieri ma solo da dolcissime suore che aprono le porte di
questo rifugio negli orari stabiliti, 08.00-13.00 e 17.00-19. Il monastero è stato costruito nel
1712, sulle rovine di un precedente edificio bizantino del 1676, da
Stefanos Daponte, esponente di una nobile e ricca famiglia locale,
come ringraziamento alla Madonna per una grazia ricevuta. Stefanos
Daponte non immaginava certo che suo figlio Caesar Daponte,
brillante diplomatico e raffinato scrittore, dopo una vita irrequieta
e diversi matrimoni, assumendo il nome di Kaisarios si sarebbe fatto
monaco, scegliendo di vivere e comporre le sue ultime opere proprio
nel Monastero dell’Evangelistria e nel Monastero madre di
Xiropotamos sul Monte Athos. Dell’epoca della
famiglia Daponte rimangono la chiesa dedicata alla
"Panagia Evangelistria", le celle dell'ala sud, il
refettorio e il forno. La ricchezza del
benefattore si intuisce dal pregio degli affreschi della chiesa e
dalla preziosa iconostasi, fatta realizzare in un laboratorio di
Istanbul in legno intagliato e dorato, con raffigurazioni di
piante, animali e scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Altre
testimonianze dei fasti passati sono conservata nel museo del
monastero che custodisce preziosi manoscritti, oggetti
liturgici, paramenti, icone ed armi, certo, anche armi, perché
questo monastero, fedele al suo ruolo di baluardo della baia di
Skopelos, è stato il primo luogo a sollevare nel 1807 la bandiera
greca ufficiale e ha fornito un grande sostegno economico e morale
durante la Rivoluzione del 1821. Scendiamo a valle per la stessa
strada di prima riempiendoci gli occhi con belle vedute sulla baia di
Skopelos, arrivati nuovamente al bivio, stavolta pieghiamo verso
l’interno della gola salendo fra le boscose pendici del Monte
Palouki.
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Monastero della Evangelistria |
MONASTERO della
METAMORFOSIS SOTIROS A 4 kilometri dalla Chora, alla
fine di un ombroso canalone, circondato da pini e scuri cipressi,
spicca su uno sperone roccioso il bianco Monastero della
Metamorfosis Sotiros o Monastero della Trasfigurazione del Cristo
Salvatore. La cosa curiosa è che questo monastero è proprio
difronte al Monastero della Evangelistria, di fatto si guardano dalle
opposte pendici della stessa valle che dal Monte Palouki scende al
mare, ma a differenza dell’Evangelistria questo monastero resta
invisibile e nascosto fino a quando ci si arriva. Il contesto
paesaggistico è dunque molto suggestivo e ispira meditazione, qui
non ci sono vedute sul mare e sulla città, solo boschi e il canto
degli uccelli, silenzio e pace sono qualcosa di concreto. Il
monastero è considerato uno dei più antichi luoghi di eremitaggio
dell’isola, il complesso attuale risale alla fine del XV e l'inizio
del XVI secolo, la proprietà è del Monastero di Senofonte del
Monte Athos che assicura la presenza di almeno un monaco da aprile a
fine novembre. Lasciamo lo scooter sul piccolo spiazzo e saliamo
verso l’ingresso del monastero dove il monaco che ci accoglie ci fa
segno di entrare pure senza i pastrani messi a disposizione dei
visitatori, “fa caldo”, dice sventolando la mano. Superato
l’androne ci accoglie un luminoso e vivace cortile fiorito, chiuso
da due ali porticate con le celle e una bella chiesa dipinta di
bianco e mattone dalla caratteristica architettura athonita, segno
inequivocabile che anche la sua costruzione è stata seguita dal
monastero madre del Monte Athos. L'interno della chiesa è molto
ricco, spicca la notevole iconostasi del XVI secolo con decorazione
floreale, gli affreschi sono dello stesso periodo e alcuni molto
pregevoli, bello anche il pavimento lastricato recentemente
restaurato. Gli abitanti di Skopelos sono molto legati a questo
monastero e alla sua festa che si celebra il 6 agosto, il giorno
della Trasfigurazione: secondo la tradizione gli isolani si ritrovano
quassù alla vigilia della festa per cantare i Vespri e fare la
Veglia, la mattina seguente vengono lette preghiere speciali per la
benedizione delle viti e dell’uva, poi inizia la festa vera e
propria con distribuzione di grappoli benedetti e dolci con l’uva…
che strana cosa, più che la ricorrenza della Trasfigurazione del
Cristo Salvatore, mi sembra un festeggiamento per la partenza o il
ritorno del Re Stafilo… Prima di andarcene visitiamo il polveroso
negozietto di souvenir artigianali, acquistiamo qualche ricordino e
una riproduzione della icona della Trasfigurazione.
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Monastero della Metamorfosis |
MONASTERO
di AGIA VARVARA Continuiamo la scalata del Monte
Palouki e appena dopo il Monastero della Trasfigurazione la strada
asfaltata cede il passo allo sterrato, ma la carreggiata resta ampia
e comunque ben percorribile, anche il panorama gradualmente si apre
e si torna a viaggiare in piena luce. Dopo due kilometri di salita
si arriva ad un piccolo pianoro e si ha la sensazione di essere
arrivati in vetta, la vista sul mare è splendida, abbraccia tutta la
costa nord di Skopelos e l’isola di Alonissos, ma lo sguardo è
ipnotizzato da due solitari monasteri, uno accanto all’altro, molto
diversi fra loro. L’impatto è emozionante, bellissimo e di grande
effetto, in primo piano il monastero fortezza di Agia Varvara,
scuro come una corazza di bronzo, e in secondo piano il grande
monastero di San Giovanni Battista, luminoso indiscusso sovrano del
punto più alto. Agia Varvara, o come la
chiamiamo noi, Santa Barbara è la patrona dei militari, la invocano
artificieri e armaioli, chiunque rischi di morire di morte violenta,
protegge dai fulmini e dal fuoco: nessuna chiesa e nessun luogo mi
pare più adatto di questo per onorarla. L’edificio del Monastero
di Agia Varvara è quello più antico dell'isola arrivato sino a noi,
secondo l'iscrizione risale al 1648, ben conservato nelle sue forme
originali di vera e propria fortezza circondata da una cinta di
possenti mura di pietra. La sua struttura e la sua posizione fanno
sicuramente pensare ad un luogo non solo utilizzato per la preghiera
ma anche per avvistamento dei nemici. Il Monastero non è più
utilizzato da religiosi ma è abitato da una normalissima famiglia
che ne ha la custodia, lo tiene in ordine, gestisce il negozietto
dei souvenir e ne consente la visita. La signora che ci apre la
chiesa è molto gentile e ci mostra con soddisfazione la bella
iconostasi di legno dorato a tre porte, una dedicata a Agia Varvara,
la seconda alla Circoncisione di Cristo e la terza a Agios
Charalambos, l’intaglio è molto elaborato intreccio di motivi
floreali, vitigni e aquile bicefale, la decorazione rappresenta
anche le principali festività, i 12 apostoli e la Vergine Maria. Nel
cortile la signora ci fa poi notare il particolarissimo pozzo con la
raccolta di acqua piovana che è davvero curioso e sembra progettato
per resistere a lunghi assedi o periodi di isolamento. Tutto nel
monastero è lindo e ordinato, il severo maniero è ingentilito da
fiori e le finestre da tendine di pizzo, ci complimentiamo con la
signora, quasi confusa dai nostri apprezzamenti.
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Agia Varvara |
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L’iconostasi di Agia Varvara |
MONASTERO
di AGIOS IOANNIS PRODROMOS
Prima di andare a visitare il Monastero di San Giovanni proviamo a
raggiungere i più lontani monasteri di Agia
Anna e dei Taxiarches,
nascosti fra la vegetazione del selvaggio versante orientale del
Monte Palouki. La strada sterrata diventa però sempre più stretta e
accidentata, anche se corre in quota siamo costretti ad andare
molto piano, così, dopo un buon tratto, decidiamo di lasciare
perdere e di tornare sui nostri passi prima della chiusura del
Monastero di San Giovanni.
Il Monastero di Agios Ioannia Prodromos o San
Giovanni Battista, si trova a soli 300 metri da quello di Agia
Varvara ed è costruito vicino al picco del Monte Palouki a 500
metri di altezza. Questo è il monastero più grande della zona e
l’unico stabilmente abitato da religiosi, la sua festa ricorre il
24 giugno, il giorno di San Giovanni. Il
Monastero fu fondato nel 1721 dal Monaco Filareto e la chiesa ricalca
l’impianto di quella della Trasfigurazione ma qui non ne risaltano
le forme architettoniche in quanto soffocata dalle alte costruzioni
circostanti. Anche in questa chiesa troviamo pregevoli affreschi, un
arredo molto ricco e una bella iconostasi in legno dorato con
elaborati intagli a forma di uccelli, animali e piante. Il piccolo
museo custodisce molti documenti risalenti
all'occupazione turca, icone antiche e oggetti sacri. Il monastero
era originariamente per monaci di sesso maschile, ma dal 1920 è
abitato dalle suore che
ancora oggi si prendono cura del monastero e sono
disponibili a guidare i visitatori. Oggi ne restano solo un paio, di
cui una piuttosto anziana e di salute malferma, quella più giovane
ci accompagna invece fino all’uscita. Ci fermiamo ancora un momento
sotto il pergolato di ingresso a rimirare il meraviglioso panorama
sull’infinito che si gode da quassù… lontano, lungo la costa
settentrionale dell’isola che inizia a sfumare il suo contorno nel
mare, notiamo un grande scoglio aguzzo e isolato
in mezzo al mare con una macchia bianca in cima: è il piccolo
monastero di Agios Ioannis reso celebre dal film
Mamma Mia. Mi affascina il fatto che questi due monasteri,
dedicati entrambi a San Giovanni Battista, si possano guardare e che
nella notte uno possa veder brillare le luci dell’altro….
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Agios Ioannis Prodromos |
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Il pergolato che guarda verso l’infinito… |
“LARGO MAESTOSO” – L’ampio respiro del
Nord
GLOSSA
Glossa è la capitale del Nord, dista 25 kilometri dalla Chora e 2
kilometri dal sottostante porto di Loutraki che, a sua volta, dista
solo 20 minuti di navigazione
dall’'isola di Skyathos e dal suo aeroporto. Glossa
è costruita su una collina a circa 250 metri di altezza cosicché è
il paese più alto delle Sporadi; disposta ad anfiteatro e rivolta
ad occidente, gode di una incredibile
vista sul Mar Egeo, sull’isola di Skyathos e sui vari isolotti
circostanti che al tramonto compongono un quadro meraviglioso. Con i
suoi 1.200 abitanti è il secondo centro abitato dell’isola.
Nonostante tutto ciò Glossa è rimasta quella di un tempo e la
tradizionale vita del villaggio è rimasta la stessa, nonostante
l'afflusso sempre crescente di visitatori. Nel paese le
auto non possono circolare all'interno degli stretti vicoli
lastricati e la maggior parte del villaggio è ancora percorribile
soltanto a piedi o a dorso di mulo,
le case sono per lo più a due piani con balconi in legno e
l'architettura è simile a quella della Chora, All’interno del
villaggio ci sono pochi e piccoli negozietti che troverete chiusi
nella pausa pomeridiana, il kafeneion tradizionale lo trovate ancora nella piazza centrale
ombreggiata da un grande albero: questo è
tuttora il luogo di incontro per gli anziani del paese. Se
pensate invece a uno spuntino seguite le indicazioni per il
ristorante - cafè - bar “Maistrali” o il ristorante “Agnanti”
che offrono una vista eccezionale. Il bus comunale collega Glossa
con Loutraki e la Chora, per soggiornare ci sono alcuni “rooms to
let” e “studios”, chiaramente c’è più scelta a Loutraki.
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Glossa |
LOUTRAKI
Loutraki un tempo era semplicemente il porto di
Glossa e di Klima, e i paesi erano collegati fra loro solo da una
mulattiera che ancora oggi esiste… se Klima e Glossa sono rimaste
quelle di un tempo, Loutraki è invece mutata, oggi è il
secondo porto dell'isola di Skopelos e una fermata obbligata per i
collegamenti marittimi. Per chi viene dal continente o da Skyathos
questa è la prima fermata a Skopelos, i traghetti e i catamarani
poi doppiano l’estrema punta settentrionale dell’isola, Capo
Gourouni e il suo candido faro, quindi costeggiano tutta la costa
settentrionale dell’isola per arrivare infine alla grande baia
della Chora di Skopelos. Con lo
sviluppo del turismo e dei collegamenti Loutraki ha assunto l’aspetto
di un paesotto moderno con bianche
costruzioni in cemento e tetti di tegole rosse, ci sono negozi di
souvenir, taverne e ristoranti, snack bar e caffè. Il suo
lungomare di giorno è animato dal via vai di traghetti, pescherecci
e aliscafi, la sera è illuminato dal sole che cala dietro l’isola
di Skyathos e dalle luci delle taverne. La
strada che scende da Glossa è ampia e finisce dritta al porto,
girando a sinistra si va verso il porticciolo turistico e le Terme
Romane, girando a destra verso la chiesa si va alla spiaggia del
paese a alla successiva spiaggia di Glistra. A Loutraki si possono
trovare sistemazioni in
buoni hotel come l’Avra e il Selenunda, oppure in studios e stanze,
sulla collina si trovano anche numerose ville private in affitto. Il
bus comunale effettua servizi giornalieri con fermata vicino al molo
e per le imbarcazioni private c’è un attrezzato porticciolo
turistico. La spiaggia di Loutraki è
attrezzata
con lettini e ombrelloni, è di ciottoli e gode del sole fino al
tramonto, per
chi cerca luoghi appartati meglio camminare verso sud dove si aprono
piccole calette. Se lasciate il vostro mezzo nel parcheggio del
porto potete approfittare dello stand informativo che fornisce
notizie sulla storia di Loutraki e individuare più facilmente i
resti del suo passato glorioso. Loutraki è infatti il
sito della antica Selinunte
o Selinunta, colonia fondata
dai calcidesi,
marinai e commercianti provenienti dall’isola di Eubea, che ne
fecero una ricca e fiorente città. L’antica cittadella di
Selinunte, datata al IV secolo a.C., si trova in posizione un poco
elevata sulla collina e nelle sue vicinanze si trovano le rovine di
un tempio di Atena
che risalgono al V secolo a.C., nella zona portuale sono invece
visibili i resti delle mura bizantine e delle
terme romane che si trovano a 50 metri dopo il porticciolo
turistico. La stessa chiesa del porto, Agios Nikolaos, è costruita sui
resti di un antico tempio.
IL
VOLO di ALCIONE Quello che è rimasto indelebilmente
impresso nella mia memoria del Nord di Skopelos non sono però le
spiagge o i villaggi che, per quanto possano esser carini, non
reggono il paragone con la maestosità e la solennità dei paesaggi.
Skopelos, al nord, non ha confini né corpo, sembra fatta d’aria…
il punto di riferimento usuale non è mai l’orizzonte ma la
cima dei monti, sembra sempre di essere in volo e non si vorrebbe mai
scendere… Per questo abbandoniamo in fretta Loutraki e risaliamo
verso Glossa e le montagne. Prima di Glossa prendiamo la deviazione
per Agios Ioannis e proseguiamo sulla strada in quota costantemente
elevata fino alla chiesa della Panagia. Qui iniziano panorama
mozzafiato e magnifiche vedute sulla costa settentrionale dell’isola,
sull’isolato scoglio con il Monastero di Agios Ioannis in Kastri e,
lontano, la mole del Monte Palouki, poi, ancora più lontano,
Alonissos con il suo complesso arcipelago. Le pareti delle scogliere
su questo versante sono altissime e sembrano di acciaio, solo il
vento e gli uccelli marini riescono ad accarezzarle…
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Panorama su Agios Ioannis, Costa Nord di Skopelos e Alonissos |
A Trachis, non lontano dalle
Termopili e difronte alle Sporadi, viveva Alcione,
una delle figlie di Eolo dio dei venti, bellissima, tanto bella che
un giorno, mentre faceva il bagno in un laghetto, gli abitanti del
bosco la onorarono scambiandola per Artemide, la dea cacciatrice in
persona. Artemide non perdonò mai ad Alcione di aver accettato gli
onori e di non aver chiarito di essere una semplice mortale , così,
da quel giorno, scatenò ogni estate la furia dei cinghiali e della
grandine sul regno di Trachis distruggendo messi e raccolti,
lasciando il popolo in carestia. La sciagura si ripeteva implacabile
ogni anno e Ceice, sposo di Alcione, decise di andare a consultare
l’oracolo di Apollo per sapere come placare la dea offesa. Ma dopo
tre mesi Ceice non aveva ancora fatto ritorno. Era la notte del
solstizio di inverno, la tempesta infuriava sul mare, Alcione sognò
il marito morto fra i marosi, balzò in piedi, corse sulla scogliera
più alta per scrutare il mare, i lampi dardeggiavano sull’orizzonte
illuminando in modo sinistro le Sporadi, le parve di veder
galleggiare un corpo.... Non ebbe dubbi, disperata si gettò
dalla rupe verso il mare ma Zeus ebbe pietà di lei e,
stanco dei rancori di Artemide, proprio nel momento in cui Alcione si
lanciava nel vuoto, le donò due splendide ali che le permisero di
librarsi nell’aria. Come per incanto la tempesta si placò e
spuntarono le ali anche al corpo di Ceice che subito si sollevò in
volo verso la sua sposa…. Così nacquero gli alcioni, gli
uccelli marini a cui è consentito di costruire il nido fra le onde
e di deporre le uova durante il solstizio d'inverno, quando i venti,
quasi per incanto, tacciano per un po’di giorni e la temperatura
sembra meno rigida. Per questo gli abitanti di Skopelos chiamano il
solstizio di inverno… “i giorni di Alcione”…
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Agios Ioannis |
Così,
sulle ali di Alcione, voliamo anche noi lungo la strada che si snoda
fra le scogliere e poi si tuffa verso il mare fino alla base del
grande scoglio di Agios Ioannis, il luogo più famoso di Skopelos. La
strada finisce qui e non va oltre, occorre disporre di un proprio mezzo di
trasporto, auto o scooter, perché la strada, anche se tutta
asfaltata e buona, è piuttosto stretta e i bus comunali non ci
arrivano, la fermata del bus più vicina è nei pressi del bivio per
Glossa e dista circa 7 kilometri. Una volta arrivati, si parcheggia
vicino al bar, dove, seduti all’ombra, potete fare uno spuntino o
bere qualcosa prima di affrontare la scalata, godendo di una
magnifica veduta sullo scoglio di Agios Ioannis e la bellissima baia.
Dal bar parte il sentierino che porta alla spiaggetta sottostante
dove, dopo la conquista della chiesetta, potete fare un bagno
rinfrescante: la spiaggia è molto piccola, bagnata da un mare di
puro smeraldo, il contesto è suggestivo e selvaggio, lo spazio è
però limitato, non ho idea di come possa essere in agosto, ora è un
paradiso e una tentazione irresistibile... Ma, via, coraggio, armati
di acqua e buona volontà, sfidiamo la impervia rupe illuminata dal
sole e la sua scalinata…..
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…alla conquista di Agios Ioannis |
AGIOS IOANNIS sto Kastri
Questo luogo, meraviglioso, privilegiato dagli alcioni per
costruire i loro nidi è ora meta privilegiata dai turisti in cerca
di star hollywoodiane perché dopo il film Mamma Mia la baia
di Agios Ioannis e la sua piccola chiesetta sono diventate vere e
proprie icone cinematografiche. Alzi la mano chi non è rimasto
folgorato dal luogo che fa da sfondo a Meryl Streep quando
canta The Winner Takes It All e alle scene
finali del matrimonio... Non so se il regista, nello scegliere
questo luogo per il finale romantico della storia fra Donna e Sam,
avesse in mente la storia di Alcione e Ceice, ma questo luogo è
indubbiamente emozionante e suggestivo, carico di passione, avvolto
in una natura primordiale e travolgente, volo ed abisso si riuniscono
in quello sperone di roccia nuda, un enorme brandello di scogliera
precipitato in un mare di smeraldo... L’impressionante roccia è
collegata alla costa da uno stretto camminamento da cui partono i
110 gradini scavati nella roccia che portano alla chiesetta. Per
quanto la salita sia molto ripida e a strapiombo, con la dovuta
calma, si sale senza problemi e senza pericolo in quanto c’è una
ringhiera protettiva e un corrimano che aiuta, lo scenario è poi talmente bello che, guardandosi attorno,
non si sente la fatica e non ci si accorgerebbe neppure del caldo se
non fosse per il corrimano bollente. Quando si arriva in cima è
un vero spettacolo…. non si sa se guardare a destra o a
sinistra… si resta ipnotizzati dal paesaggio e quasi non si presta
attenzione all’umile chiesetta...
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La baia di Agios Ioannis dalla chiesetta ….che spettacolo… |
Il nome completo di questo piccolo
monastero è San Giovanni Battista in Castello (sto Kastri), forse
per il fatto che in questo luogo, all’epoca delle scorrerie
piratesche, c’era un avamposto fortificato; un segnale d’allarme
trasmesso da questo posto poteva esser visto dai monasteri del Monte
Palouki e da loro subito trasmesso al Kastro della Chora. Nessuno
sa quando sia stato costruito questo monastero, un tempo non
esisteva la scalinata e l’accesso era possibile solo con reti e
carrucole come per i monasteri delle Meteore, la presenza di una
grotta attesta l’utilizzo del luogo già in tempi remoti da parte
di eremiti e asceti. La chiesetta è molto piccola ed ha forme umili
e semplici, quella che si vede nel film Mamma Mia è molto
diversa da quella reale, in quanto si tratta di una ricostruzione
fatta nei Pinewood Studios molto più simile alla Panagitsa tou
Pirgou che a questa cappella. All'interno della chiesetta si trovano
una serie di icone fra cui quella molto venerata di San Giovanni
Battista…
A
Skopelos si narra che, una sera,
apparve uno strano bagliore sulla sommità della roccia. In un primo
tempo nessuno gli diede un significato particolare, ma poi la luce
iniziò a manifestarsi con insistenza e gli isolani, incuriositi,
iniziarono a tagliare dei gradini nella roccia per salire in cima
alla rupe. Una volta saliti, trovarono una bella icona di Agios
Ioannis e la trasportarono in una cappella vicina ma, il giorno dopo,
scoprirono che l'icona era tornata in cima alla rupe, segno che in
Santo aveva deciso dove stare. Così
nacque la cappella di Agios Ioannis sto Kastri.
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Agios Ioannis sto Kastri |
MONTE DELFI Nel
tornare verso Skopelos, arrivati a Klima non continuiamo sulla
strada principale che segue la costa ma prendiamo una deviazione a
sinistra che si arrampica sulle pendici del MONTE DELFI,
che con i suoi 688 metri è il più alto dell’isola ed essendo
in posizione centrale offre meravigliosi panorami. Inaspettatamente
la strada è grande e asfaltata di fresco anche se questo evidente
rifacimento si interromperà bruscamente quando, dopo un tratto in
discesa, si incontra un bivio che consente di andare a verso
Glysteri o verso Chora, queste due deviazioni sono ancora asfaltate
anche se più piccole. Il tratto da Klima al bivio è da fare, si
snoda fra un fittissimo bosco di pini, sterminato e senza fine… i
panorama che si aprono sono meravigliosi, riempiono occhi e polmoni,
ci fermiamo e lasciamo vagare lo sguardo sull’infinito… incantata
da tanta bellezza, non so perché, mi viene in mente l’aria “Ombra
mai fu”, forse il più famoso Largo di Handel, sicuramente uno
dei brani musicali più bizzarri in quanto viene cantato dal
protagonista dell’opera Serse mentre contempla… un grande
albero…. Questa cosa, che sempre mi sembrava buffa e mi faceva
sorridere, ora mi sembra normale e comprensibile, Serse contemplava
un albero meraviglioso dopo tanto deserto, io contemplo una distesa
sterminata di alberi stupendi, rigogliosi, potenti che si perdono
sull’orizzonte marino infinito… qui capisco l’estasi di Serse
davanti ad un albero e le note della sua magica aria prendono senso e
corpo in questo luogo, si espandono, si dilatano, volano, guardo la
luce che illumina il verde e sfuma il blu del mare… canto….
ormai la mia Sinfonia Verde Blu si è trasformata in un delirio
musicale, che cosa meravigliosa la musica !!!
|
Panormos dal Monte Delfi |
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Skopelos .. l’Isola della Musica |
Ma riprendiamo il viaggio fra i
boschi del Monte Delfi… Lungo questa strada interna non si
incontrano paesi e non troviamo proprio nessuno, tutti fanno il
percorso costiero non pensando che si arriva alla Chora di Skopelos
anche con questa bella deviazione interna. Gli unici compagni di
questo viaggio sono solo le capre… una infinità di capre, le CAPRE
di SKOPELOS. Sull’isola vive e prospera una razza di capre
autoctona e riconosciuta, denominata "Skopelos",
parente delle capre selvatiche dell'isola di Gioura vicina ad
Alonissos, principalmente monocolore, di
un bel rosso fulvo o marrone, alcune anche
multicolore nero, rosso,
marrone e bianco. Per gli isolani l’allevamento
delle capre rappresenta ancora, ora come allora, una attività di
buon profitto sia per la produzione di carne e latte, che di
formaggi e pellame. Del resto la capra, nel mondo greco antico, era
un animale tenuto in grande considerazione, non possiamo dimenticare
che la capra Amaltea
ebbe l’onore di essere la nutrice del neonato Zeus e con una delle
sue corna rotte lo stesso Zeus costruì la cornucopia
dispensatrice di ricchezze e fortuna...
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Il Monte Delfi |
|
le compagne di viaggio…. |
Quando arriviamo a casa…
scusate l’inciso, mi rendo conto che per noi che amiamo la
Grecia è proprio impossibile uscire con espressioni come “torno
in albergo…vado in albergo...”, per noi che amiamo la Grecia
è immediato il trovare casa appena tocchiamo il suolo greco e in
Grecia ci sentiamo davvero a casa, sempre … quindi, dicevo, quando
arriviamo a casa vado ad avvisare ALEXANDRA che domattina,
purtroppo, prenderemo il catamarano delle 7.30. La trovo intenta ad
accudire il suo simpatico pappagallo dalle piume verdi, un uccello
incredibilmente ciarliero e anche molto atletico, ogni volta che
Alexandra le dice “fai ginnastica” lui inizia a fare le
capriole che lei gli ha insegnato… Alexandra ha proprio
l’insegnamento nel sangue e non solo… sapendo la mia passione per
la VLITA, l’aromatica erbetta che si mangia lessata col
limone, la mattina della partenza mi farà trovare una decina di
piantine del suo orto ben incartate e un bel po’ di semi da
portarmi via, un sacchetto con le sue favolose prugne essiccate nel
forno e un sacchetto di noci dell’albero che avevo vicino alla
finestra… Skopelos intera partiva con noi….
Cara ALEXANDRA, le piantine
sono attecchite, i semi sono ben germogliati e per il resto
dell’estate ho mangiato Vlita !!! Grazie !!!
“NOTTURNO” - Magia Rembetika
Una delle
cose a cui non si può rinunciare a Skopelos è una passeggiata in
riva al mare quando scende la sera. Il lungomare viene chiuso al traffico e gli abitanti della Chora si
riversano sul paseo,
le famigliole camminano tranquillamente fermandosi a chiacchierare,
i ragazzini giocano a pallone sul piazzale del porto o sotto la
Panagitsa illuminata, i giovani si incontrano... La
maggior parte della vita notturna di Skopelos ruota intorno ai
ristoranti, le taverne e i bar sparsi ovunque nella Chora, molti
propongono intrattenimenti musicali di diverso genere, ma soprattutto
musica tradizionale greca dal vivo e di ottimo livello: Skopelos
è rimasta uno dei pochi luoghi in Grecia dove il Bazouki e le
canzoni Rembetike la fanno da padroni.
Percorrendo la Ring Road dal porto
verso il Kastro si hanno delle bellissime vedute sulla Chora, all’ora
del tramonto la luce è calda e densa… bellissima. Tutto appare
ancora più vivo e palpitante, le case bianche con le loro tegole
rosse e argento, i campanili di pizzo, il mare di viola e i monti di
velluto verde, le isole vicine e quelle lontane… a quest’ora la
brezza inizia a farsi fresca, leggera, profumata di gelsomino..
|
Chora di Skopelos |
Questa sera
è la nostra ultima sera a Skopelos, sono proprio un po’ triste ma
al tempo stesso sono molto felice, perché ci incontreremo con
Melissa e Luca che
sono arrivati a Skopelos proprio ieri. Chi frequenta il Forum della
“Grecia e Isole della Grecia” del sito Turisti per Caso conosce
Melissa con il nickname “Mnemosine”, la Musa della Memoria, e
avrà preso sicuramente nota dei suoi preziosi consigli su testi che
parlano di Grecia e di Mitologia Greca. Mi emoziona il fatto di
incontrare proprio su un’isola greca qualcuno con cui si condivide
una passione profonda per la Grecia…Melissa e Luca sono una bella
coppia, belli e giovani, molto simpatici e spiritosi, passeremo una
bellissima serata... Ci siamo dati appuntamento in una delle più vivaci taverne di
Skopelos, l’OUZERIA
ANATOLI, arroccata
fra le mura dell’antico Kastro. Se di giorno si godono da quassù
viste spettacolari sulla città e sul mare, sul
far della sera potete facilmente perdere la vostra anima nella
contemplazione di un onirico tramonto o nel livido crepuscolo che
sembra non dover mai finire… per la cena il menù ha poche ma
genuine portate di cibi tradizionali, il vino è locale, buono e
fresco, non manca l’aromatico retsina, ouzo e tsipuoro profumano di
vera Grecia… quando poi il cielo
diventa un compatto drappo nero su cui si stagliano nitide solo le
lampadine appese sopra i tavolini, Giorgios
Xintaris, suo figlio e altri amici musicisti si
siedono a un tavolo, accordano i loro strumenti e la musica
Rembretica prende lentissimamente corpo….
|
Anatoli Ouzeria |
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.…la notte al Kastro |
La musica Rebetika o Rembetika
nasce nella seconda metà del 19 ° secolo nelle città della costa
occidentale dell'Asia Minore e a Costantinopoli, la sua grande
popolarità deriva dal fatto che, come il blues americano e il fado
portoghese, esprime in modo emozionale storie di vita, passioni,
amori, povertà, prigione, gioie e dolori. Dopo la sconfitta
dell’esercito greco in Turchia e l’esodo dei greci dall’Asia
Minore, questa musica si sviluppa nelle isole e nei sobborghi poveri delle città
greche che ospitato i profughi, Atene, Salonicco, Calcidica, Syros e
Skopelos fra tutte. Anche se con il termine Rembetika si
identifica ormai la tipica musica greca in generale, in realtà la
Rembetika vera e propria resta qualcosa di molto particolare, non è
una musica melodica e orecchiabile, ha una struttura decisamente
anarchica e anticonformista, ritmo e voci sono generalmente in
dissonanza, spesso è cantata in slang locali, la Rembetika è
una musica libera, fuori da qualunque schema e regola, proprio
come vuole il suo nome che pare derivare dal termine turco “rembet”
che significa proprio…“fuorilegge”. GIORGIOS
XINTARIS suona quasi ogni sera all’ANATOLI, è
considerato un’icona fra i rebetes e Skopelos, la sua isola natia,
è considerata una delle ultime roccaforti di questo genere musicale
in quanto ne conserva i tratti più antichi. Non a caso, diversi
cantanti famosi come Eleni Tsaligopoulou e Eleutheria Arvanitaki
hanno iniziato la loro carriera proprio nei locali di Remberika a
Skopelos. Nel ristorante ANNA’S, perso in una bella antica
via lastricata che arriva sulla collina più alta di Skopelos, è
possibile ascoltare anche un altro famoso rebetes, KOSTAS
KALAFATIS, che per quanto nativo di Salonicco ha scelto di
vivere a Skopelos dove, a notte fonda, accarezza la sua chitarra e
interpreta le sue appassionate composizioni, nel suo repertorio non
manca nessuna delle più classiche canzoni di Rembetika e tantomeno
le più antiche Smyrneiko, proprio quelle nate nella grande e antica
città greca di Smirne che ora porta il nome di Izmir…
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Notturno Rembetiko |
…la cadenza di questa musica che
suona nelle taverne di notte sprigiona un'atmosfera molto speciale e
coinvolgente, Skopelos, di
notte, si trasforma in un luogo incantato dove non esiste presente,
passato e futuro, dove si può respirare l’eternità fra gli
accordi struggenti dei bouzuki e delle chitarre…. La
nostra vacanza a SKOPELOS finisce quassù, a notte fonda..
fra le mura del Kastro di Skopelos, la nostra Sinfonia finisce con un
magico “Notturno”, quassù, a notte fonda, dove non esistono
altro che la notte e le vibranti note della musica Rembetika...
Chiudete gli occhi e ascoltate anche voi queste ultime note di
SKOPELOS… a notte fonda… immaginate di essere quassù….
CLICCA QUI PER ASCOLTARE LA MUSICA DI SKOPELOS!
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INFOMEMO
Questo racconto fa parte dei miei
DIARI delle SPORADI, le isole visate in questo arcipelago sono
la mondana Skyathos, la romantica Skopelos, la
misteriosa Skyros e defilata Alonissos.
SKOPELOS è l’isola
più popolosa fra le Sporadi, 5000/6000 abitanti di cui 3.500
risiedono nella capitale e il resto negli insediamenti di Glossa,
Elios - Neo Klima e Loutraki.
L' isola è tutta montuosa e con
cime discrete, i monti più alti sono il Monte Delfi (680 m) e il
Monte Palouki (566 m) rispettivamente a nord e a sud della Chora.
Prima dell’arrivo
della troupe cinematografica di Mamma Mia
nel 2007, l’isola
era conosciuta per le pinete, i frutteti, la natura rigogliosa e il
suo carattere autentico, dopo il successo del film, uscito nel 2008,
l’isola ha conosciuto una nuova popolarità ed ora il turismo
rappresenta indubbiamente una consistente fonte di reddito. Manos ci
raccontava che molti turisti, sulla scia della trama romantica del
film, hanno addirittura iniziato a chiedere di sposarsi nelle
chiesette dell’isola e così ora ci sono
ben 3 agenzie di wedding planning
per le pratiche burocratiche e l’organizzazione di cerimonie,
ricevimenti e soggiorni per honey moon. Ma non preoccupatevi,
SKOPLELOS non si montata la testa ed
è rimasta una meta di carattere autentico, tranquilla e perfetta per
chi non ama isole modaiole e caciarone, la sua stagione turistica
inizia a maggio e finisce ad ottobre e il picco di frequenze si
concentra solo fra luglio e agosto. Nel
complesso SKOPLELOS è l’isola più
economica delle Sporadi, per
qualunque cosa abbiamo sempre speso meno rispetto ad Alonissos, i cui
prezzi risentono (come la ciclade Folegandros) di una gamma di
turismo più “radical chic”, o rispetto a Skyathos, i cui prezzi
risentono di una maggior richiesta, frequentazione e facilità di
accesso. SKOPELOS è in tutti i sensi
a metà strada, più popolare e
ruspante, più vissuta dai locali che dai turisti, se devo essere
sincera, fra le tre, è per questo la mia preferita. Le mie amiche
Graziella e Giusy ci sono state in pieno agosto e mi hanno detto di
averla trovata molto frequentata, anche da italiani, ma comunque
vivibilissima e ne sono tornate entusiaste. Il
nostro viaggio è stato fatto a giugno e l’abbiamo trovata
meravigliosa, molte spiagge praticamente deserte e la Chora
piacevolmente animata la sera, abbiamo goduto appieno del suo
meraviglioso aspetto naturalistico, delle suggestioni della sua
lunga storia e delle sue leggende, abbiamo percepito tutta la sua
armonia e la sua musica. Abbiamo incontrato
due persone stupende, Manos e sua madre Alexandra, a cui va il nostro
ringraziamento non solo per la grande ospitalità ma anche per averci
fatto capire molto del carattere complesso di SKOPELOS.
|
Alexandra e Manos …partiamo con Skopelos nel cuore |
SKOPELOS come raggiungerla:
Skopelos
non ha un suo aeroporto ma è facilmente raggiungibile con un volo di
Ryanair su Volos e con i catamarani della Hellenic Seaways o i
traghetti Nel Lines. I trasferimenti con i catamarani sono veloci ma
costosi, per la tratta Volos Skopelos abbiamo speso € 48 a testa a
tratta, per la tratta Skopelos Alonissos € 9 a testa. Il traghetto
tradizionale Nel Lines costa molto meno, il tragitto è bello perché
costeggia le isole e si sta all’aria aperta ma gli orari possono
non esser comodi.
Le opzioni di viaggio
sono comunque diverse.
- Volo RyanAir su
Volos
+ traghetto o l'aliscafo;
Volo
su Skyathos
(charter diretti - di linea e low cost via Atene o altre città) +
traghetto o aliscafo. Per i voli su Skyathos utile guardare Blu
Panorama, i cataloghi dei Tour Operator che vendono pacchetti nelle
Sporadi per eventuale acquisto solo volo o pacchetto, Air
Berlin+Niki che serve Milano – Vienna – Skyathos. Da
Skyathos a Glossa ci volgiono 20 minuti di aliscafo e altri 20
minuti da Glossa a Skopelos Town;
- Volo su Atene
+ navetta 093 fino a fermata di Stathmoss Liosion + bus per Agios
Kostantinos + traghetti o aliscafo. Agios Kostaninos ha diversi
traghetti verso le Sporadi. Per orari di traghetti e aliscafi
consultare ww.gtp.gr
oppure www.openseas.gr
Per
Hellenic Seaways,
www.hellenicseaways.gr
e
info@hellenicseaways.gr
Per
Nel Lines www.nelferry.com
oppure il suo agente Vis Travel a Volos
Biglietterie traghetti
utili per info o prenotazioni:
-
-
Sporades
Travel di Volos, lungomare Argonauti 33, tel. +30.24210.23415,
+30.24210.35846
Falcon
Tours di Volos, lungomare Argonauti 34, falcontours@mall.gr
tel. +30.24210.25688, +30.24210.21626
Tsansizis
Shipping Agencies di Agios Kostantinos, tel. +30.22350.32609
-
VOLOS
Per info su Volos - arrivo e trasferimenti per il porto di imbarco –
leggi l’inizio del mio diario di ALONISSOS
http://maldigrecia.blogspot.it/2013/10/alonissos-lisola-perduta.html
Per il rientro,
avendo il volo alle 10.30 del mattino, siamo tornati a Volos il
giorno prima della partenza con il catamarano delle 7.00, abbiamo
noleggiato al porto di Volos un’auto con riconsegna all’aeroporto
per le 8.30 della mattina della partenza. In questo modo abbiamo
trascorso una bella giornata sul MONTE
PELION e in
particolare a NTAMOUXAPH,
l’affascinante paesetto dal musicalissimo nome greco impossibile
da scrivere ma più semplicemente trascrivibile con i nostri
caratteri in DAMOUHARI,
dove avevamo passato una splendida vacanza nel 2002. Da allora ci
siamo innamoranti perdutamente di questo luogo e persino del suo
romantico nome che deriva da un italianissimo “d’amur”, una
preghiera che era solito recitare un vecchio marinaio veneziano che
viveva quaggiù…. Nel 2007 Damouhari è stato scelto per
ambientarvi il porticciolo dell’isola inventata di KALOKAIRI
per alcune scene del film Mamma Mia!
fra cui la spettacolare sequenza del “Dancing
Queen”
sul molo con tuffo finale in acqua. Temevamo cambiamenti, invece poco
è mutato da allora, neppure la nostra taverna preferita dove si
mangiano i veri “Stetzofai del Pelion”, solo qualche studios in
più, la candida spiaggia era un po’ affollata da greci di Volos
ma era sabato. Nel tardo pomeriggio ci siamo trasferiti a NEA
ANCHIALOS, la
località sul mare più vicina all’aeroporto che dista 14 km, dove
abbiano cenato e dormito. Nea Anchialos è un paesone senza
particolari attrattive ma ha una spiaggia attrezzata dove fare un
ultimo bagno, un porticciolo circolare con qualche barchetta da
pesca, una fila di semplici ristorantini sul mare con portate
abbondanti e prezzi contenuti, un breve lungomare dove la sera
passeggiano le famigliole in vacanza comprando pannocchie
abbrustolite, mandorle caramellate e palloncini. Buon punto base, la
mattina ci abbiamo messo proprio 10 minuti ad arrivare in auto
all’aeroporto, riconsegna auto senza formalità. Dal porto di Nea
Anchialos partono bus per Volos e Aeroporto
PYRASSOS HOTEL
sul lungomare di Nea Anchialos, €30 doppia con balcone, tv, bagno
e frigo, senza colazione, semplice e pulito, per una notte va
benissimo.
GALAXIAS TAVERNA
sul lungomare di Nea Anchialos, tavolini lungo la spiaggia: piatto
abbondante di gyros con pitta, patatine, tzatziki e pomodori €8,
piatto abbondante di kontosouvli €6, vino €2,5 pane €2, acqua
in brocca, totale conto €18,50.
|
NTAMOUXAPH o DAMOUHARI |
SKOPELOS dove
dormire
Skopelos ha
una ampia gamma di sistemazioni, semplici rooms, studios, alberghi
semplici e alberghi molto belli, alberghi di charme e alberghi più
anonimi, ville con piscina, cottages e case tradizionali in posizioni
panoramiche… tutti troveranno quello che fa al caso loro, per gusto
e prezzo. Dove è meglio soggiornare? Anche qui va a gusto, molti
visitatori, come abbiam fatto noi, scelgono di soggiornare alla Chora
e partire ogni giorno per esplorare l'isola, molti altri preferiscono
muoversi meno e trascorrere vacanze tranquille in una località più
vicina ad una bella spiaggia come Stafilos, Panormos, Andrines, Elios
Klima, altri ancora preferiscono una full immersion luoghi più
isolati sulle alture da cui contemplare il tramonto come Klima,
Glossa o Agnontas. Le uniche sistemazioni che a mio avviso sono poco
attraenti sono Loutraki, troppo decentrata, e quelle lungo la strada
che dalla Chora va a Stafilo, in un fondovalle non panoramico
ugualmente lontane dalla Chora e dalla spiaggia. Come avete letto,
noi non avevamo prenotato nulla, abbiamo incontrato Manos al porto e
soggiornato in uno dei più classici studios a gestione famigliare.
Ci siamo
sentiti davvero a… casa !
MANOS STUDIOS a
Skopelos Town, sulla strada che porta a Stafilos, 5 metri dal
supermercato Carrefour e 500 metri dal porto – tutte le info sul
sito
www.skopelosmanos.gr
– contatto via mail
emavroskopelos@gmail.com
- recensito su Trpadvisor e video su YouTube “Skopelos Manos
Garden”. Il Sig. Emmanuil Mavrogenis, conosciuto in tutta Skopelos
come Manos, parla bene italiano e provvede ad ogni vostra necessità
con estrema delicatezza e discrezione. Tel +30.24240.23973 Cell
+30.6945.298977. Costo € 20 lo studios a notte, super
accessoriato con frigo, cucina, aria condizionata, tv, bollitore,
fornetto e mille altri elettrodomestici.
Per rendersi
conto di cosa offre l’isola può essere utile consultare il sito
ufficiale di Skopelos
www.skopelosweb.gr
che presenta alcune strutture e informa un po’ su tutto. La Thalpos
Holidays www.holidayislands.com
è una agenzia specializzata in cottages e case tradizionali di
charme. La Hovolo Apartments offre sistemazioni panoramicissime sulla
collina sovrastante Neo Klima www.hovoloapartments.gr
vicina alle più belle spiagge occidentali. Alla Chora, sulla Ring
Road in posizione elevata con bel panorama sulla città, c’è il
Denise Hotel a gestione famigliare www.hoteldenise.gr
oppure www.denise.gr
, se volete invece salire di categoria guardate il Ionia Hotel
www.ioniahotel.gr
in pieno centro non è sul mare o lo Skopelos Village sul mare
www.skopelosvillage.gr
.
SKOPELOS dove
mangiare
La cucina di
Skopelos è ottima, oltre a tutti i piatti della tradizione greca si
trovano nei menù anche alcune specialità
locali. In primis è da assaggiare
la rinomata torta di formaggio di Skopelos, un enorme serpente
di pasta fillo arrotolata, ripiena di gustoso formaggio di capra e
fritta, viene servita caldissima e costituisce un pasto. Sono poi da
assolutamente da assaggiare le famosissime prugne secche nonché
tutti i dolci e i piatti a base di queste favolose prugne. Ottimo
anche il vino locale servito in boccali. Per
due persone, prendendo un piatto principale a base di carne ciascuno,
un antipasto, vino o birra, abbiamo generalmente pagato dai 23 ai 35
euro a seconda della location, meno per il pranzo con spesa fra i 15
e 18 euro max in due.
In giro per la CHORA
Anatoli a Chora,
panoramico in cima al Kastro, si può salire a piedi dalla scalinata
che parte dalla Panagitsa o in auto prendendo la Ring Road e
parcheggiare sotto il Kastro. Musica rembetika dal vivo di Giorgios
Xintaris dopocena. Più che ristorante è una ouzeria.
Spesa circa 30 euro.
Anna’s Restaurant sulla
cima della collina più alta della Chora. Dal porto prendere la
strada del negozio Poumisti e salire, salire per le strade
lastricate seguendo le indicazioni. Cucina greca di antica
tradizione. Musica rembetika dal vivo di Kostas Kalafatis
dopocena. Spesa sui 30 euro.
Klimataria a Chora, in
fondo al lungomare, subito dopo il Municipio (ottimo). Da assaggiare
i piatti caratteristici come arrosto di maiale con le prugne e
l’exotikò (carne cucinata con 3 tipi di formaggi caprini. Spesa
23 euro.
Ta Kimata
a Chora, la più antica taverna di Skopelos gestita da 4 generazioni
dalla stessa famiglia, 120 anni di storia documentata anche da belle
fotografie. E’ l’ultima sul lungomare, la più vicina alla
Panagitsa, Spesa 27 euro.
Magali Grill House
a Chora, se amate il gyros e la carne alla griglia è il posto
giusto, seguite le indicazione per il supermercato Proton e cercate
un il platano centenario, Aperto tutto il giorno fino a tardi Spesa
21 euro.
To Perivoli o,
se preferite, Il Giardino, a Chora in posizione arretrata sulla Ring
Road è considerato dai locali un ottimo ristorante, specializzato
in cucina vegetariana.
Non lo abbiamo provato ma Manos lo raccomandava.
Michalis –
Traditional Skopelos Pie Shop,
fra i meandri della Chora, per uno spuntino con specialissime “pite”
di tutti i tipi o una colazione a base di “bougatsa”.
Glika pasticceria
sul porto nuovo della Chora vicino alla stazione dei pullman,
praticamente sull’incrocio con la Ring Road, prepara
inimmaginabili varità di pane, dolci, pasticcini, crepes, croissant
e spemute di frutta….
In
giro per l’ISOLA
To Palio Carnagio a
Glysteri, famosissima taverna sulla spiaggia, specializzata nel
cucinare il “Rofos”, la Cernia Nera di scoglio, in zuppa,
stufata o grigliata. Spesa 26 euro
To Korali a Agnontas,
sul mare (buono). Da 35 anni Maria e Dimitris Pantos gestiscono
questo grazioso locale a bordo mare con tavolini e sedie bianche
sotto una veranda da cui si gode tramonto magnifico. Pesce fresco e
manicaretti di mare. Spesa 28 euro.
O Thomas a Limnonari,
sulla spiaggia. Pesce fresco e carne alla griglia, piatti del giorno
casalinghi. Frittone di calamari + coniglio stufato + acqua e gelato
in omaggio 17,60 euro.
Rigas a Panormos, a
metà della spiaggia. Tiropita di Skopelos e stifado, spesa 15,50
euro con acqua e gelato omaggio.
O Vanghelis a Elios
Neo Klima, sopra la spiaggia comunale (ottimo). Porzioni
abbondantissime e cibo cucinato al momento. Braciola di maiale,
Bifteki ghemistò, patatine, acqua e birra, anguria omaggio 19,50
euro..
Maistrali
a Glossa, ristorante, caffè e bar, bellissima vista, le specialità
sono i gamberoni e la carne alle prugne, i dolci fatti in casa
www.maistraliskopelos.com
Agnanti
a Glossa, aperto dal 1953 nella città vecchia, vista eccezionale
su Skyathos, piatti tradizionali con rivisitazioni moderne, buon
livello buon rapporto qualità prezzo. www.agnanti-rest.gr
SKOPELOS Town
dopo cena
Platanos Jazz Bar
all’ombra del gigantesco platano del Pyrgos che gurda il porto
e all’inizio della scalinata di accesso alla città vecchia. Uno
dei più antichi locali di Skopelos. Aperto dalle 8 del mattino fino
a tarda notte, potete farci colazione o notte fonda..
Pablos’s moderno
wine bar dedicato allo scrittore Pablo Nirvana posizionato sotto la
rupe della Panagitsa che la sera è tutta illuminata. Tavolini
su terrazza panoramica con bella vista sul porto e musica greca.
Oionos The Blue Bar
un Jazz cafè situato in una casa tradizionale nel cuore della Chora
vicino alla chiesa di Agios Nikolaos.
Vrachos o in greco
BPAXOS, che vuol dire roccia. Sul lungomare basta prendere la
scalinata vicino al Municipio e accomodarsi su questa meravigliosa
terrazza naturale che un tempo era uno dei bastioni del Pyrgos.
Aperto pomeriggio e notte, cocktail e musica.
SKOPELOS come
muoversi
La
strada principale di Skopelos parte dalla Chora e fa per un vero e
proprio tour panoramico per l’isola scendendo verso la costa sud,
costeggiando tutta la costa ovest per finire a Glossa e Loutraki
sulla punta a nord. La maggior parte delle strade di
Skopelos sono ben asfaltate, solo all’interno e sui monti si
trovano ancora percorsi sterrati. L'isola ha un buon servizio di
autobus, regolare e puntuale, anche se diverse zone non sono servite
dai mezzi pubblici come la
zona del Monte Palouki con i monasteri, la zona del Monte Delfi e di
Glysteri, la zona a nord di Glossa e la località di Agios Ioannis.
Pertanto, per vedere tutto ciò
che Skopelos ha da offrire è meglio noleggiare un auto o uno
scooter. Nel sud
dell’isola ci sono tratti di costa inaccessibili da terra che
possono essere facilmente esplorati in autonomia noleggiando una
piccola imbarcazione.
Auto o Moto
abbiamo noleggiato un Kimko 125 nuovissimo con bauletto per € 11
al giorno da National
a Skopelos Town vicino al molo e al piazzale dei pullman, proprio di
fianco alla agenzia Avis.
Con la “raccomandazione” di Manos, l’ultimo giorno non abbiamo
dovuto riconsegnare il mezzo alla sera ma lo abbiamo tenuto fino alla
mattina della partenza senza pagare nulla. Con
il nostro scooter abbiamo
fatto circa 300 km senza alcun problema. Ci
sono diverse agenzie di noleggio auto e moto nelle diverse località
dell’isola, i prezzi migliori si spuntano a Skopelos Town.
Bus
L'isola di Skopelos è ben servita dalla sua linea di bus comunali
che percorrono almeno quattro
volte al giorno la strada principale dalla Chora a Stafylos,
Agnontas, Panormos, Milia, Elios, Klima, Glossa e infine Loutraki.
Questo percorso consente
di arrivare agevolmente in quasi tutti i luoghi di interesse anche se
spesso, per raggiungere le spiagge, dalla fermata del bus è
necessario percorrere un buon pezzetto di strada a piedi. La
stazione degli autobus è sul porto della Chora, proprio accanto al
molo. Indicativamente segnalo tempi di percorrenza e i costi con
partenza dalla Chora: Glossa / Loutraki (3,90 €, un'ora), Milia (2,60 €, 35
minuti), Panormos
(1,90 €, 25 minuti), Agnontas (1,20 €, 15 minuti) e Stafylos
(1,20 €, 15 minuti). Per andare alla chiesetta di Agios Iaonnis si
può prendere il bus fino a Loutraki e da li il taxi di Yannis (vedi
taxi).
Taxi
La stazione dei taxi è pure al porto
vicino alla stazione degli autobus. Meglio
concordare preventivamente il prezzo, tanto per sapervi regolare. Un taxi
per Stafylos costa circa 7 €, per Limnonari circa 12 euro e per Glossa circa 25 euro. Chiamata
Taxi +39.24240.23240. Yannis Christou fa servizio taxi a Loutraki
tel. cellulare +30.6944.734024 anche per visitare la chiesetta di
Agios Ioannis.
Taxi boat In
alta stagione dalla Chora partono i taxi boat per la spiaggia di
Glysteri. Partono la mattina con ritorno alle 17.00 e costano € 5
a tratta.
Noleggio Barche
Ci sono molti luoghi dove si può
noleggiare una piccola barca, Rent a
Boat - Panormos Blo è sicuramente
affidabile e il miglior punto base perché consente autonome
escursioni a breve raggio anche per i meno esperti di mare o per chi
vuole provare per la prima volta questa esperienza. Lo trovate a
Panormos vicino al Narkissos Hotel, consultate il sito
www.rentboatskopelos.gr
e chiedete info a skopelosmarine@gmail.com
Escursioni in barca
Dal centro del porto di Skopelos parte la Kassandra Boat, un
bel battello con i pontili panoramici con tanti seggiolini. Propone
diverse escursioni giornaliere, interessanti quelle per Alonissos e
il suo Parco Marino, con partenza al mattino e ritorno alle 19.30,
pranzo a bordo. Organizzano anche parties di nozze a bordo… Tel.
+30.6972698114
Crociera “Mamma
Mia!” Per visitare le location del
film è possibile partecipare ad una delle crociere giornaliere
proposte dalla Odyssey Boat. con partenza dal porto della
Chora. L’escursione consente la visita di Amarandos
and Agnontas Amarantos,
Agnontas, Milià,
Kastani e la chiesetta di Agios Ioannis. Pranzo a bordo è compreso.
Può essere un idea per completare la visita dell’isola per chi si
muove in bus
Tour “Mamma
Mia!” Le agenzie
turistiche di Skopelos come la Madro
Travel propongono, per gruppetti fino a dieci
persone, anche tour con autista / guida personale sui luoghi dove
sono state girate la maggior parte delle scene in esterni del film.
Il tour parte alle 10.00 con ritorno alla 16.00 e tocca
principalmente le località di Agios Ioannis, la spiaggia Kastani,
Milia Beach, Dhasia Island e Agnontas per una pausa per il pranzo.
Mappe:
Skopelos è un’isola facilissima da girare e le località sono ben
indicate, quasi non servirebbe una mappa. La Chora è intricatissima
e una mappa è utile per capire al volo come è fatta, poi è anche
bello girare a caso e perdersi per vicoli e scale. La mappa SkyMap
regalataci da Manos al nostro arrivo si è rivelata più che
sufficiente per l’isola ed utilissima per esplorare la Chora. Si
trovano anche sul sito www.skymap.gr
Guide Turistiche:
Manos
e Alexandra, i nostri ospiti sono stati più utili di qualsiasi
guida turistica
Diari
di viaggio scaricati da Turisti per Caso
“The
Sporades - Skyathos, Skopelos, Alonissos, Skyros” (in inglese)
di McGilchrist’s Greek Islands, acquistabile sul sito della
Terrain www.terrainmaps.gr/e-shop
o nelle edicole-librerie della Chora a € 12,00.
SKOPELOS
spiagge
Le abbiamo visitate
tutte con estrema facilità, per mancanza di tempo mancano
all’appello solo le spiagge a nord di Glossa, Perivoli e Hondros
Ghiorgis, sarà per la prossima volta, come dice Adeliana “bisogna
sempre lasciare indietro qualcosa per avere motivo di tornare..”.
Anche in fatto di spiagge Skopelos è a metà strada fra Skyathos,
quella più sabbiosa, e Alonissos, quella più sassosa. A Skopelos le
spiagge sono di sabbia grossa o ciottolino piccolo, questo mix è
gradevole perché mantiene l’acqua cristallina e limpida e non si
soffre troppo il mal di piedi. Le scarpette di gomma non le abbiamo
usate. A Skopelos i colori delle spiagge sono definiti, quasi dipinti
a pennarello, bianco, blu, verde… l’acqua è
ovunque un vero cristallo. La maggior parte delle spiagge si trovano
sulla costa ovest e sud. Impossibile dire quale sia la più bella,
impossibile consigliarne una a discapito di altre, sono tutte da
vedere e ognuno potrà votare il suo personale angolo di paradiso.
SKOPELOS
clima
Buono da fine maggio a fine settembre, tenendo presente che la
Sporadi hanno comunque un clima più fresco rispetto agli altri
arcipelaghi e che possono verificarsi piogge anche nel periodo
estivo, soprattutto fine agosto – settembre a carattere
temporalesco. La presenza del verde garantisce temperature sempre
gradevoli e quasi mai torride. Luglio il mese più caldo.
SKOPELOS
acquisti
Leggere il
capitolo dedicato alla Chora per scatenarsi nello shopping più
variegato… in pochi altri luoghi ho visto negozi belli come a
Skopelos e oggetti artigianali che vale davvero la pena di
acquistare. Per farvi una idea guardate solo il sito di Ploumisti
www.skopelosgallery.com
o www.skopelosgallery.gr
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Damouhari come allora… taverna “To Karagatsi” |