di Mary Ferrero
mappa del viaggio |
29/9/2015
Giorno 1 - Eccoci all'ingresso
Dopo una partenza notturna tra piogge e
brume e un'alba intravista dal finestrino dell'aereo ecco
Creta che ci dà il benvenuto a modo suo, con un cielo azzurro misto di mare e un gelato di nuvole... Ecco qualche foto dell'atterraggio e del tragitto verso Rethymno, dove ci troviamo ora e dove, approfittando della connessione del Barbara studios, ti
sto scrivendo. Dopo aver vagato per le microscopiche viuzze della città vecchia
siamo stati accolti in questi studios da una simpatica ragazza (e
scortati dal cagnolino Lilly) fino all'appartamentino con balcone
all'ultimissimo piano da cui si intravede il mare. In frigo c'è pure una
merenda di benvenuto che ha preparato lei... che dire, ora ci vuole un pisolino
ma poi si riparte all'esplorazione!
Saluti assolati e contenti :)
Saluti assolati e contenti :)
30/09/2015
Giorno 2 - Rethymno
Ti scrivo dal balconcino della camera, davanti a me
l'imbrunire scende sui tetti di Rethymno e copre il mare.
Un misterioso piccione se la ronfa su un passafuori del tetto davanti al nostro
da ieri sera. (per capire cosa sia un passafuori ricorrere a Google o a papà).
Giornata dedicata all'esplorazione di Rethymno. Alloggiare nel cuore della
città vecchia aiuta a gustarla al meglio. Intorno a noi un dedalo di stradine
che prima i veneziani e poi i turchi hanno abitato e plasmato, ed ora sono piene di botteghe di artigianato
locale, dove mi son già procurata una cosetta per te. Dopo essere entrati
ovunque abbiamo raggiunto le spiagge e passeggiato sul
bagnasciuga con i piedi a mollo in un agitato mediterraneo, dove non mancavano
bagnanti temerari invano richiamati a suon di fischietti da apprensivi bagnini.
A seguire un pasto delizioso a base di piatti cretesi : polipo e
sardine per Luca, maialetto e feta in crosta di pistacchi
per me... (mi sto leccando i baffi ancora adesso!). Poi siamo andati al porto
veneziano, una piccola baia nascosta su cui si affacciano ristoranti, e ci siamo arrampicati sotto il faro. Infine abbiamo esplorato
la fortezza veneziana, oggi popolata da turisti e
gattini, che sorge in cima all'abitato e offre una bella
vista sui dintorni. Poi siamo tornati agli studios per scoprire che oltre a
rassettarci la stanza ci hanno anche... riempito il frigo! Tiramisù fatti a
mano, succo di arancia, marmellate, the e fette
biscottate, W l'ospitalità greca! Domani ci spostiamo ad ovest, direzione
Kissamos e Balos beach...
1/10/2015
Giorno 3: kissamos, le caprette e il
vento dell'est
Stamattina abbiamo impacchettato le mercanzie
(inspiegabilmente più voluminose di due giorni fa, ho dovuto sedermi sulla
valigia per riuscire a chiuderla) e abbiamo percorso un centinaio di chilometri
in direzione est, da Rethymno sino oltre Kissamos, per raggiungere questo hotel
meraviglioso quanto sperduto tra gli ulivi ... La morfologia di Creta è
curiosa, alterna continuamente panorami marittimi a panorami montani, e pecore
e caprette spuntano impertinenti anche sul ciglio delle strade principali. Ho
anche bevuto un bicchierone di caffè greco nella pasticceria di un' improbabile
località turistica autoctona lungo il tragitto. Giunti a Kaliviani siamo stati
accolti da una signora del Balos Beach Hotel che in perfetto italiano ci ha
riempito di informazioni e accompagnato alla camera, che si affaccia sulla
bellissima baia di Kissamos. Purtroppo la giornata è ventosissima e non
possiamo goderci la piscina, di cui ti mando foto. Speriamo di rifarci
domani... Abbiamo approfittato del ristorante dell'albergo per pranzare a
Souvlaki (spiedini di maialetto) e Moussakà (una specie di parmigiana), e data
l'ora strana eravamo gli unici ospiti pascià della sala ristorante. Il lauto
pasto ha causato una certa letargia che non ci ha impedito di visitare
Kissamos, chiamata anche Kastelli. Kissamos è come me l’aspettavo, località
turistica per greci, che a fine stagione non può che sembrare decadente e in
smobilitazione: il lungomare sbarrato a causa delle onde che spazzano la
balconata, esercizi commerciali appena chiusi o forse chiusi da anni, una
chiesa non visitabile, un centro storico con negozi che potrebbero aprire
l’estate prossima comne non aprire mai più e gomitoli di strade che non portano
da nessuna parte, tra cantieri di villette o hotel in costruzione e case di vacanza già chiuse
per l’inverno. In un vecchio negozio di cartoline anni ottanta compriamo una
settimana enigmistica, qualcosa da sgranocchiare e una Mythos per fare aperitivo
sul balcone dell’hotel dove rientriamo a goderci il tramonto.
Durante il rientro verso Balos ho modo di osservare il
porto, una banchina un po’ desolata a tre chilometri dal paese, dove una nave
attende paziente il calare del vento per poter salpare alla volta di Kythyra,
l’ultima delle ionie, che ancora non abbiamo visitato e spero sia la nostra
prossima meta in terra greca...
Nella camera abbiamo trovato un messaggio in bottiglia
di benvenuto, e poco fa un sottofondo di belati sospetto mi ha fatto affacciare
alla porta e scoprire che un gruppo di caprette ha deciso di fare uno spuntino
tra i cespugli dell'uliveto accanto all'hotel.
Ora vado a esplorare la piscina, ma prima ti mando
qualche foto scattata durante il tragitto e qui in hotel, così vedi anche tu
quello che sto rimirando io... rumorose caprette comprese !
PS bis: mi sono procurata un gatto grigio!
Saluti e a presto!
To be continued...
PS bis: mi sono procurata un gatto grigio!
Saluti e a presto!
To be continued...
3/10/2015
Giorno 4: Elafonisi, la spiaggia rosa
Ciao Mafet, ti scrivo mentre contemplo l'alba riaccendere la
baia di Kissamos (la finestra della camera affaccia sull'alba, non ho nemmeno
dovuto alzarmi). Il sibilo del vento sembra essersi un po' placato e il rumore delle onde che si infrangono qui sotto si è fatto
più lieve. Ieri, dato che i dintorni erano troppo ventosi per godersi le
spiagge, abbiamo percorso le tortuose strade dell'entroterra, che più che il
mare ricordavano la val Roja, e siamo andati dall'altro
lato dell'isola. Lungo un susseguirsi di paesini affacciati tra i tornanti,
chiese ortodosse, taverne e venditori di miele e raki (un liquore locale). Ci siamo anche fermati a
immortalare l'orrido di cui non ricordo il nome, uno strapiombo impressionante
dalle parti di Omalos. Spettatori del nostro e altrui
passare, ovviamente, gatti e caprette. Dopo tanta
montuosità la comparsa della meravigliosa spiaggia caraibica di Elafonisi é
sembrata quasi un miraggio. Nonostante la bassa stagione, e
nonostante per la strada ci fossimo quasi solo noi, qui si sono materializzati
tutti i turisti che non avevamo visto finora. Il tempo di posare le nostre cose
sotto un ombrellone di paglia e stavamo già nuotando. Il
fondale basso e di sabbia rosa (perché ci sono dei
pezzetti di corallo) era così trasparente che sembrava non esserci, inseguire i
pochi pesciolini nuotandogli sopra era così divertente da scordarsi di
respirare. La giornata è volata, il sole e il venticello
ci hanno rosolato a dovere. Stanchi e sabbiosi abbiamo
ripercorso la strada dell'andata per tornare sul versante nord, dopo aver
abbandonato una deviazione panoramica che si è rivelata troppo scoscesa per i
nostri gusti (tornanti a picco sull'orrido, brrr). Fortunatamente l'hotel ha un
ottimo ristorante e abbiamo fatto una super cena, così
super da cadere in letargo... Oggi ci trasferiamo a Chania, ma prima cercheremo
di conquistare un'altra bella spiaggia.
Buona giornata :)
A presto!
Buona giornata :)
A presto!
4/10/2015
Giorno 5 - Balos beach e Hania
Buongiorno! Ieri dopo aver lasciato a malincuore il
bellissimo hotel abbiamo conquistato Balos Beach, per la quale lascerò parlare
le immagini... Di conquista si tratta, perché la spiaggia si trova sulla punta
della penisola di Gramvoussa, raggiungibile percorrendo una infinita strada
sterrata, molto panoramica e molto a picco su strapiombi
vari, comunque popolata da turisti, caprette e gli
immancabili baracchini di venditori di prodotti locali. Dopo un'ora di guida
lasciamo l'auto e iniziamo il tragitto a piedi, due
chilometri di camminata in parte tra le montagne... Per poi scollinare,
guardare giù e ritrovarsi davanti all'incredibile laguna
di Balos Beach! Scesi in spiaggia il vento era un po' molesto, e
così dopo un paio d'ore siamo ripartiti per affrontare il percorso al
contrario. A un certo punto del cammino c'è una stazione di asinelli per chi
preferisce fare il percorso sul dorso del mulo.
Dopo uno spuntino rapidissimo e mille
fotografie abbiamo ri-affrontato lo sterrato e raggiunto
Hania, la nostra meta successiva. La camera che ho prenotato qui al Royal Sun
si è rivelata un appartamento con patio e uscita diretta
sulla piscina, enorme e posizionata su una balconata
affacciata sulla città... Ovviamente ho già collaudato la piscina e mi appresto a fare il bis. Dopo aver contemplato il tramonto
dalla terrazza dell'hotel abbiam preso la navetta e siamo
scesi a Chania, mangiato piatti greci nel dehor di una taverna e
passeggiato tra le vivacissime strade della città vecchia e
del porto...
Oggi la vedremo meglio.
Buona domenica e a presto
Oggi la vedremo meglio.
Buona domenica e a presto
4/10/2015
giorno 5 e inizio 6: Royal Sun Hotel
e Hania
Qualche foto del patio dove stiamo facendo colazione... Il
vialetto di pietre lo collega a una piscina... A quest'ora gli unici a sfidare
la temperatura dell'acqua per nuotare sono dei temerari signori inglesi... E qualche immagine del tramonto sulla città che si ammira
affacciandosi dalla balconata... Cosa volere di più?!?
Giorno 6: Chania
La sabbia rosa volevo prenderla ma era vietato raccoglierla,
credo sia perché non è molta e sta sparendo.Ora
traslochiamo per dirigerci a Spili (nell'entroterra) e
Matala, località costiera del sud amata da hippy e
scrittori negli anni 70. Non so se ci sarà sabbia rosa anche lì, nel caso
magari provvedo... Ogni volta che ci spostiamo chiudo la valigia un po' a
malincuore per dover abbandonare un posto bellissimo, con la sensazione che la
tappa successiva non potrà essere all'altezza, e invece
quest'isola riesce ad essere un crescendo di meraviglia.
Ti mando un po' di foto di ieri, così puoi passeggiare anche tu con noi sull'assolato molo del porto veneziano di Hania, e negli intricati vicoli dalle porte multicolore della città vecchia, tra bouganville rosa, negozi di prodotti artigianali e i tavolini dei ristoranti adagiati un po' dappertutto.
PS quella macchia scura controluce immersa nelle acque della piscina ovviamente sono io ...
Ti mando un po' di foto di ieri, così puoi passeggiare anche tu con noi sull'assolato molo del porto veneziano di Hania, e negli intricati vicoli dalle porte multicolore della città vecchia, tra bouganville rosa, negozi di prodotti artigianali e i tavolini dei ristoranti adagiati un po' dappertutto.
PS quella macchia scura controluce immersa nelle acque della piscina ovviamente sono io ...
6/10/2015
Giorno 7: Spili e Matala
Ti scrivo dal patio della pensione Nikos, a Matala, uno
strano villaggio affacciato sul mar libico. Un micio striato mi ha appena
fatto visita, nel senso che mi é venuto incontro facendo fusa e
posandomi le zampette sulle ginocchia... L' ho accarezzato un po' e si è rituffato in giardino, a caccia di invisibili
prede. Qui la temperatura é davvero mite, tanto da permetterci di fare il
bagno nel tardo pomeriggio e contemplare il tramonto in
spiaggia. Anche ora che è la mezza sono in tenuta estiva. Sto cercando di
digerire la fin troppo lauta cena... abbiam preso un piatto spettacolare in un ristorante
di pesce fresco affacciato sulla baia, dalla foto potrai farti un'idea. Oggi ci
siamo spostati parecchio, da ovest a est e da nord a sud,
e la differenza tra Hania e qui è
davvero notevole. Il viaggio però è stato più agevole del previsto, e a metà percorso abbiamo fatto tappa a Spili, paesino di case
bianche e meta turistica dell'entroterra dove abbiamo
passeggiato e ci siamo rifocillati a lumache?!? (le prime
foto sono di Spili) per poi proseguire attraverso una zona dell'entroterra
stranamente verde e ampia, fino ad approdare qui nella
baia di Matala, villaggio delle grotte a picco sul mare. Pare ancora piena
estate ed è pieno di turisti stranieri. Le proprietarie degli studios ci hanno
accolto con un sorriso, un caffè e cioccolatini lindt, e c'è un'atmosfera rilassata che pare fuori dal tempo. Domani
andremo a sbirciare le grotte. La sabbia qui è normale, quella rosa corallina era
solo sulla costa ovest.
Ora mi ritiro perché sto subendo un assalto di zanzare, aiuto
Ora mi ritiro perché sto subendo un assalto di zanzare, aiuto
7/10/2015
Giorno 8: Matala, storie di spiagge e
grotte
L'ironia della sorte: Creta ci rende mattutini, troppo
mattutini per gli standard cretesi. Alzarsi presto dà un senso di solitudine,
qui é ritardatario persino il sole e alle dieci ancora
non c'è traccia di ristoratori e negozianti... Matala non
fa eccezione, anzi.
Consci di questo ce la siamo presa comoda, per poi fare colazione con spremuta e caffè sotto al pergolato di uno dei tanti bar qui attorno e poi ci siamo recati alle grotte di tufo, delle ex catacombe scavate nella scogliera a picco sul mare, dove ci siamo arrampicati per un po' per poi desistere sconfitti dal caldo e rifugiarci tra gli ombreggiati negozietti di souvenir, dove la scelta è talmente varia che non sono riuscita a scegliere nulla. Le stradine sono piene di curiosi murales, e la chiesa é scavata nella roccia. Il pomeriggio in spiaggia é volato via insieme al vento, trascorso un po' nel mare caldo e trasparente ma scosso dai cavalloni un po' sotto l'ombrellone di paglia. Ho fatto due bagni lunghissimi circondata da inglesi e tedeschi che come me galleggiavano come anatre e ogni tanto si cacciavano sotto le onde. (e quando più tardi ho fatto la doccia mi sono accorta di avere un ramo tra i capelli!) Verso le sei e mezza ha avuto inizio lo spettacolo del tramonto, che abbiamo riempito di fotografie nel vano tentativo di conservare ogni sfumatura di quel rosa indescrivibile. Poi ci siamo recati in una taverna suggerita dalla mia fidata guida cartacea, dove tra commensali bipedi e felini discreti in perenne pattugliamento dei tavoli abbiam gustato un antipasto di riso avvolto in foglie di vite, polipo alla griglia e polipo in umido, più gli immancabili dolce e digestivo offerti dalla casa. La cena è stata allietata da un concerto di musica strumentale che si teneva nel bar accanto.
Ora rieccomi nel patio, faccio colazione con un appiccicosissimo baklava (noci e miele... ) in attesa dell'amico micio, prima di partire in vista per l'ultima tappa del viaggio: Cnosso e Iraklio.
PS é un piacere mandarti questi resoconti, sapere che li apprezzi mi ha fatto produrre un diario di viaggio :)
Consci di questo ce la siamo presa comoda, per poi fare colazione con spremuta e caffè sotto al pergolato di uno dei tanti bar qui attorno e poi ci siamo recati alle grotte di tufo, delle ex catacombe scavate nella scogliera a picco sul mare, dove ci siamo arrampicati per un po' per poi desistere sconfitti dal caldo e rifugiarci tra gli ombreggiati negozietti di souvenir, dove la scelta è talmente varia che non sono riuscita a scegliere nulla. Le stradine sono piene di curiosi murales, e la chiesa é scavata nella roccia. Il pomeriggio in spiaggia é volato via insieme al vento, trascorso un po' nel mare caldo e trasparente ma scosso dai cavalloni un po' sotto l'ombrellone di paglia. Ho fatto due bagni lunghissimi circondata da inglesi e tedeschi che come me galleggiavano come anatre e ogni tanto si cacciavano sotto le onde. (e quando più tardi ho fatto la doccia mi sono accorta di avere un ramo tra i capelli!) Verso le sei e mezza ha avuto inizio lo spettacolo del tramonto, che abbiamo riempito di fotografie nel vano tentativo di conservare ogni sfumatura di quel rosa indescrivibile. Poi ci siamo recati in una taverna suggerita dalla mia fidata guida cartacea, dove tra commensali bipedi e felini discreti in perenne pattugliamento dei tavoli abbiam gustato un antipasto di riso avvolto in foglie di vite, polipo alla griglia e polipo in umido, più gli immancabili dolce e digestivo offerti dalla casa. La cena è stata allietata da un concerto di musica strumentale che si teneva nel bar accanto.
Ora rieccomi nel patio, faccio colazione con un appiccicosissimo baklava (noci e miele... ) in attesa dell'amico micio, prima di partire in vista per l'ultima tappa del viaggio: Cnosso e Iraklio.
PS é un piacere mandarti questi resoconti, sapere che li apprezzi mi ha fatto produrre un diario di viaggio :)
8/10/2015
Ultimo giorno: Cnossos e Iraklio
Ti scrivo dal gate dell'aereoporto di Iraklio, ancora
poco affollato ma comunque confusionario perché tutti i passeggeri sono
mischiati in un unico salone e ogni tanto annunciano dove bisogna mettersi per
prendere un volo o chiamano per nome i passeggieri ritardatari, ora stanno chiamando
quelli del volo per Praga cercando impronunciabili Mr polakova mrs Obodna and
Obriva family...
Ma torniamo al diario...
Ieri, dopo aver abbandonato assai a malincuore la surreale Matala, ci siamo spostati verso Iraklio e raggiunto l'ultimo hotel, in una località balneare in smobilitazione a cinque minuti dall'aereoporto. Poi abbiamo visitato il Palazzo di Cnosso, assolatissime rovine in parte ricostruite da un eccentrico restauratore inglese. Non avendo preso la guida bipede ci siamo aggirati schivando truppe di turisti che ascoltavano spiegazioni a noi incomprensibili in lingue dell'est, e cercato di capire da soli cosa fosse quello che stavamo vedendo, con gli inevitabili equivoci tipo scambiare per gabinetto la sala del trono perché gli alabastri ricordavano dei sanitari... (i miei anni di architettura buttati nel...alabastro!) In serata abbiamo passeggiato un po' per il centro di Iraklio, dove pareva che tutti gli abitanti si fossero seduti nei dehor, per poi contemplare il molo illuminato e tornare in hotel a iniziare una lotta impari con la valigia che non vuole chiudersi. (Ma la tattica di sedersi sopra funziona sempre) . Questi studios avevano la colazione compresa, e chi ci viene incontro disperatamente tra i tavolini del buffet se non un gattino bianco panciuto? Proprio piccolo... giocava con la sua stessa coda e tentava di salire su di noi, per poi sparire un attimo e tornare leccandosi i baffini, dopo aver fatto colazione anche lui... Tra poco ci chiamano per il volo... A prestissimo!
Ma torniamo al diario...
Ieri, dopo aver abbandonato assai a malincuore la surreale Matala, ci siamo spostati verso Iraklio e raggiunto l'ultimo hotel, in una località balneare in smobilitazione a cinque minuti dall'aereoporto. Poi abbiamo visitato il Palazzo di Cnosso, assolatissime rovine in parte ricostruite da un eccentrico restauratore inglese. Non avendo preso la guida bipede ci siamo aggirati schivando truppe di turisti che ascoltavano spiegazioni a noi incomprensibili in lingue dell'est, e cercato di capire da soli cosa fosse quello che stavamo vedendo, con gli inevitabili equivoci tipo scambiare per gabinetto la sala del trono perché gli alabastri ricordavano dei sanitari... (i miei anni di architettura buttati nel...alabastro!) In serata abbiamo passeggiato un po' per il centro di Iraklio, dove pareva che tutti gli abitanti si fossero seduti nei dehor, per poi contemplare il molo illuminato e tornare in hotel a iniziare una lotta impari con la valigia che non vuole chiudersi. (Ma la tattica di sedersi sopra funziona sempre) . Questi studios avevano la colazione compresa, e chi ci viene incontro disperatamente tra i tavolini del buffet se non un gattino bianco panciuto? Proprio piccolo... giocava con la sua stessa coda e tentava di salire su di noi, per poi sparire un attimo e tornare leccandosi i baffini, dopo aver fatto colazione anche lui... Tra poco ci chiamano per il volo... A prestissimo!