martedì 31 marzo 2015

ZANTE IN SOLITARIA

Di Argion



Tornato dalla mia quarta vacanza in Grecia, partito con molte incertezze e tutte rigorosamente smentite!
Ho scelto Zante (che preferisco chiamare Zakynthos) per caso: ad inizio anno mi capitò di vedere su Internet un video, pochi secondi per la verità, di un tizio che faceva Base Jumping da un dirupo con un paesaggio incredibile sullo sfondo (poi rivelatosi la spiaggia del Navagio): pensavo si trovasse in chissà quale posto del mondo ma dopo una breve ricerca scoprii trovarsi a due passi dall'Italia e naturalmente nell'adorata Grecia!
Da lì il passo è stato breve, appena ho avute confermate le ferie mi sono organizzato, questa volta per viaggiare in solitaria.


 1° GIORNO: ARRIVO NEL TARDO POMERIGGIO A ZAKYNTHOS TOWN


Ho scelto di soggiornare per tutta la settimana nel paese principale (Zakynthos Town), più che altro perché dalle precedenti esperienze in Grecia mi sono reso conto di preferire sempre i capoluoghi, quando possibile: c'è più vita, servizi e la sera è più comodo passeggiare senza spostarsi.
Posso dire che la scelta sia stata azzeccata, soprattutto dopo aver letto di come la zona di Laganas, spesso proposta come prima soluzione, fosse più indicata per i gruppi di ragazzetti/e.
A tal proposito, alcuni dubbi erano legati proprio alla reputazione di Zakynthos quale "colonia inglese", isola buona solo per ventenni ubriaconi, discotecari e rissaioli, etc.
Beh, pur considerando che io a Laganas non mi sono voluto fermare (ho visto solo la spiaggia da lontano), posso affermare che siano tutte emerite boiate, quantomeno io non ho visto nulla di tutto questo.
Veramente NULLA di diverso dagli altri miei viaggi in Grecia, perciò è assolutamente possibile godersi questo paradiso senza nemmeno incrociarli questi famigerati inglesi ubriachi o italioti tamarri.
Un'informazione che spesso viene richiesta: dall'aeroporto NON ci sono autobus di linea, perciò se non avete qualcosa di organizzato dovrete affidarvi ai taxi.
Per arrivare in paese mi hanno chiesto 15€, tanti, mentre al ritorno a fine vacanza, 11€.
Francamente non ho voluto star a contrattare, è una cosa che non sopporto... se voi siete più abili potreste ottenere prezzi migliori.
L'impatto con il paese è stato positivo: il porto è lungo e bello, i locali lo percorrono tutto per terminare in piazza Solomon, proprio a due passi dal mio hotel.
Ci sono in sostanza due vie principali, quella del porto e la sua parallela, la prima con più locali gastronomici e la seconda con più negozi di vario genere, non solo di souvenir.
Tutte le sere ho passeggiato lungo queste vie per poi far tappa in piazza, che in pratica dopo il tramonto diventa un circuito aperto per le macchinine elettriche dei marmocchi e curiosi elicotteri luminosi.
Una sera ho visto uno spettacolino di artisti di strada, un'altra sera passava la banda, ci sono anche alcuni bei locali all' aperto con musica e gli yatch dei superpapponi da ammirare.
Ah, ricordate che a Zakynthos si è un'ora avanti.


2° GIORNO: DAFNI E GERAKAS
All'arrivo in hotel ho potuto noleggiare direttamente uno scooter, scegliendo un 125cc dopo consultazioni nel web prima di partire.
La scelta è stata adeguata perché avevo intenzione di girare tutta l'isola e ho avuto conferma del fatto che alcune pendenze, soprattutto nella parte a Ovest e a Nord, sono davvero importanti.
Non so come facessero gli altri a girare in due su un cinquantino... comunque non ho visto nessuno in panne o incidentato.
Sconsigliabile invece il Quad, ma più che altro perché viste le distanze ci si può rompere le scatole sul serio procedendo a quella velocità, provavo pietà per certi temerari in Quad sulle strade ad Ovest.
L'unica situazione in cui il Quad può fare la differenza è il percorso per la spiaggia di Dafni, ma ci tornerò tra poco.
Le strade non mi sono sembrate quel disastro segnalato da qualcuno, certo che se il termine di paragone sono le autostrade tedesche non ci siamo... ma ci si gira tranquillamente.
L'unica strada asfaltata che ho trovato poco rassicurante si trova verso la penisola di Vassilikos, dove effettivamente in alcuni punti, con il sole e l'angolazione giusta, puoi vederci le cose riflesse (non scherzo).
Ma bisogna proprio andarsele a cercare e se si va piano non si ha il minimo problema.
Da segnalare che in tantissimi non usano il casco anche su moto da Gran Premio... Mi hanno detto che di solito è Laganas la zona più controllata dalla polizia e ci sono multe salate se ti beccano senza, ma a me è bastato vedere qualche essere umano ridotto a pancake per farmi passare la voglia di girare senza casco: è comunque consigliabile procurarsi un bandana, i caschi forniti potrebbero fare da piantagione di muschio e licheni.
Chiarita la situazione trasporti torniamo al mio viaggio: fresco di scooter decido di dirigermi verso una delle spiagge più consigliate, Dafni.
Avevo letto di una strada pericolosa per arrivarci e percorrendola all' inizio me la ridevo pensando che la gente deve essere matta per ritenere tale quella stradina tra gli ulivi.
Poi, più avanti, mi sono ricreduto eccome: la strada non è più asfaltata e diventa... sabbiosa, il tutto in un' "agevole" saliscendi con tornanti e pendenze considerevoli.
Sul serio, ho passato un brutto quarto d' ora per scendere in quell' inferno, a velocità da passeggiata e sperando di non cadere o fermarmi a metà salita.
Sia chiaro che la cosa sia fattibile, ma non lo rifarei e non lo consiglierei a chi non è almeno un po’ navigato sulle due ruote.

Inoltre una volta arrivato a Dafni non ho trovato quel paradiso che mi aspettavo: certo la spiaggia è carina e l'acqua è pulita, ci sono i segnali dei nidi di tartaruga e tutto il resto che ti aspetti di vedere, ma queste cose le troverete, e migliori, anche in altri posti molto più comodi da raggiungere.
Il problema di Dafni è stato un altro... mi sono fermato in un bar con lettini free, immerso nel verde di piante fiorite e... una quantità terrificante di vespe e calabroni da guerra. Ragazzi, sul serio, qui hanno un problema con le vespe: avrò scelto il bar più sfigato, sarà stato un caso o chissà che altro ma io non riesco a pensare di rilassarmi in spiaggia mentre decine di vespe pattugliano la zona, te compreso.
Sono abbastanza sicuro che una di loro mi sia camminata in tranquillità lungo tutto il braccio: di solito le mosche scappano se fai un minimo movimento ma quella cosa mica se ne andava.
Non ho avuto il coraggio di scoprire cosa fosse mentre sudavo freddo.
Ok, ti dicono di lasciarle stare che "non ti fanno niente se non si sentono minacciate"... Eh grazie al cavolo, il punto è che per una vespa il fatto che tu sbatta un telo è una minaccia. Se mangi un gelato lo vogliono anche loro (andandoci direttamente sopra) e se sobbalzi sei una minaccia; se stai camminando e per sfiga le avvicini, sei una minaccia.
Se hai comprato un biglietto per Zakynthos, sei una minaccia.
Ad un certo punto il mio livello di stress (e terrore) era salito oltre i livelli pre-vacanza, per cui dopo nemmeno una mezzora decido di andarmene.
Decido di fermarmi almeno a pranzare in quel bar, ma mentre faccio dietro-front per tornarci mi passa davanti al viso un calabrone grosso come un sigaro e a quel punto scappo nel vero senso della parola.
Dafni, a mai più rivederci...
Purtroppo a Zakynthos dovrete mettere in conto che vespe e calabroni girano indisturbati in alcune spiagge. Basta non minacciarli, no!? :)
 
Dafni, l'impero delle vespe
 

Riprendo la strada principale e mi dirigo a Sud verso Gerakas, altra spiaggia definita tra le migliori dell'isola.
All'ingresso una simpatica signorina mi avverte di come sia una spiaggia (giustamente) protetta e sia consentito fermarsi al massimo 3 ore per persona.
Io non so come calcolino queste 3 ore, resta il fatto che i lettini con ombrellone erano pochi e tutti occupati, per cui ho dovuto accontentarmi di stendere il mio telo sulla spiaggia libera a destra; e non avendo un mio ombrello mi sono beccato un' insolazione. :(
Comunque la spiaggia è bella, certamente più accessibile ed estesa di Dafni, anche se il colore marrone della sabbia e una certa sporcizia non me l'hanno fatta apprezzare particolarmente (per non parlare del tizio col mollusco al vento che se ne stava poco più avanti).
 
scorcio di Gerakas
 

 Da ricordare che in tutte le spiagge protette (quelle con i nidi di tartaruga) è possibile stare fino a due/tre metri dal bagnasciuga, mentre più dietro è vietato stendersi per il rischio di finire sopra ai nidi non ancora scoperti.


 3° GIORNO: NAVAGIO, PORTO LIMNIONAS


Dopo la discutibile esperienza delle prime due spiagge decido di dirigermi verso il luogo che ha originato la mia vacanza, la spiaggia del relitto.
Tengo a sottolineare che per me, viaggiando da solo e avendo la passione della fotografia, questa visita valeva già da sola tutta la vacanza, per cui avevo messo in conto di visitarla sia dal punto di osservazione dall'alto, sia con la classica gita in barca.
Da Zakynthos Town ci si può arrivare lungo due strade principali, una che percorre il Sud verso Keri per poi risalire ad Ovest e un' altra che percorre la costa Est.
Avendo intenzione di passare per altri posti al ritorno, ho scelto la prima opzione.
Le indicazioni ci sono ma a volte sono fuorvianti oppure alcuni cartelli sono scritti solo in greco, mi è capitato di sbagliare strada un paio di volte; Alla fine comunque controllando più volte la mappa ho trovato la strada giusta e sono arrivato al punto d' osservazione.
Purtroppo quel giorno il tempo non era dei migliori, ha anche piovuto qualche minuto per cui la luce non era proprio il massimo, ma per me arrivare in quel preciso punto e guardare coi miei occhi quella meraviglia è stato emozionante come quando vidi l'Opera House a Sydney: ognuno ha un suo immaginario riguardo ad eventi, situazioni o immagini per cui non pretendo che per tutti sia lo stesso; Per alcuni sono solo "posti", escursioni curiose tra una serata in discoteca e un pomeriggio in spiaggia, fotografie sgangherate coi piedi tagliati da inviare col telefonino agli amici mentre si stringono le labbra a culo di gallina, per poi andarsene dopo soli due minuti... Mentre per altri la stessa cosa assume significati molto più personali e non universali.
Beh, io ci sono rimasto delle ore a fotografare e contemplare un simile capolavoro della natura, e della storia, perché pur nella sua negatività quel naufragio ha creato un' immagine per me incredibile, come in un film, o in un videogioco, qualcosa di irreale che sembra studiata a tavolino per far scena mentre invece è autentica.
Uno dei posti più evocativi che abbia mai visto in vita mia. :)
 
La meravigliosa spiaggia del Navagio
 
Tornando dal Navagio cominciavo ad essere piuttosto stanco ed era tornato il sole, per cui ho saltato la fermata a Porto Vromi per puntare dritto a Porto Limnionas.
Obiettivo: riposare finalmente su di un lettino all' ombra. Centrato!
Il posto è molto bello ma più adatto a chi voglia tuffarsi e nuotare perché non c'è una spiaggia ma solo degli scogli e i pochi lettini della taverna in cima al dirupo (7€ lettini ed ombrello compreso).
Comunque non avevo intenzione nè di bagnarmi nè di sporcarmi di sabbia, perciò ci sono andato a nozze.
 
 

4° GIORNO: KERI BEACH, MARATHONISSI, KERI CAVES
Raggiungo Keri Beach con l'intenzione di rilassarmi un po’ prima di fare l'escursione nella zona delle tartarughe.
La spiaggia è ghiaiosa e al solito i posti contati, ma ci sono gli alberi a fare una buona ombra; Anche qui l'acqua è stupenda, come del resto in tutta la zona Sud di Zakynthos.
Verso pranzo prendo un biglietto al primo baracchino e mi imbarco per l'escursione che comprende avvistamento delle tortuga, sosta a Marathonissi e visita alle Keri Caves.
La ricerca delle creature consiste in un braccaggio verso Laganas che ricorda una scena de Lo Squalo: i capitani si scambiano informazioni sulle zone in cui sono state avvistate e si dirigono a tutta birra sul posto.
Francamente non capisco come si possa parlare di tutela e rispetto facendo tutto quel baccano e inseguendo le bestiole con tale foga... Che poi non c'è da sperare di vedere molto nemmeno con le cosiddette barche glass bottom, perché una tartaruga braccata mica viene a sostare lì sotto... Perlopiù vedrete delle sagome scure che potrebbero essere dei radiocomandi, e tutti entusiasti per aver visto una presunta tartaruga marina scattando foto a cui non crederà mai nessuno.
Ma in realtà lo scopo della caccia è sfinire l' animale fino a che sarà costretto a salire in superficie per respirare, al che tutti in un' ondata di rispetto per le raccomandazioni scoppieranno in un fragoroso applauso ed urla terrorizzando l' animale che ogni anno si chiede se non sia meglio andare a deporre in Antartide dove nessuno gli rompa i maroni! :)
La mia sensazione è che considerata la modalità di questi avvistamenti, un' alternativa per vedere le tartarughe sia prendere un pedalò a Laganas e andare al largo verso... le barche da caccia.
C' è da dire che anche il pedalò costa caro e inoltre non riuscirete ad inseguire il mostro marino alla stessa velocità.
 
il mostro marino
 

Comunque, con in saccoccia la foto degli occhi terrorizzati della bestia ci dirigiamo verso Marathonissi.
Ok bel posto, la sabbia probabilmente è la più bianca di Zakynthos... però anche questa escursione non mi ha convinto appieno per via della modalità del resto inevitabile: ci arrivano troppe imbarcazioni, una attaccata all'altra, puoi fermarti solo per poco tempo e sempre con un occhio alla tua barca per non essere dimenticato lì.
Anche qui ovviamente vale la regola del rimanere a pochi metri dal bagnasciuga, ma su un lato della spiaggia tira molto vento per cui si ammassano tutti dove ci sono le barche. Insomma, starci non è come vederla dall' aereo non so se mi spiego.
Ripartiamo per andare alle Keri Caves che invece mi hanno convinto alla grande, personalmente le ho trovate le grotte più belle dell'isola.
In un punto dalle acque veramente cristalline la barca si ferma e i turisti possono tuffarsi per fare una nuotata, e così dopo le tartarughe ci si porta a casa anche gli avvistamenti delle balene.
 
Spiaggia di Keri, sullo sfondo Marathonissi con la curiosa forma a tartaruga
 
Sempre a Keri Beach
 
Marathonissi col suo parcheggio

Scorcio di Marathonissi
 
In viaggio lungo le Keri Caves
 
 

5° GIORNO: PORTO NIKOLAOS, BLUE CAVES, MAKRIS GIALOS, XIGIA, ALYKES, TSILIVI BEACH


L'intenzione era quella di arrivare al porto a Nord (San Nikolaos) per fare l'escursione al Navagio e alle Blue Caves.
Devo dire che la strada che da Zakynthos Town sale lungo la costa Est inizialmente è più pianeggiante di quella ad Ovest, ma arrivati nella zona di Xigia diventa molto peggio!
Qui le pendenze raggiungono il 10% e più e davvero non mi capacito di come facessero quelli con lo scooterino... ribadisco il consiglio di avere una cilindrata superiore.
Non so perché ma a Porto Nikolaos mi aspettavo di trovare un paesino, e invece è proprio solo... un porto.
Caso vuole che quel giorno ci sia molto vento e a detta del tizio (che ferma TUTTI i mezzi di passaggio per offrire l'escursione), la guardia costiera ha proibito di sostare al Navagio, per cui si può andare solo alle Blue Caves a metà prezzo.
Lì per lì la cosa mi scoccia un po’, ma poi si rivelerà una fortuna.
Prendo il biglietto e partiamo alla volta delle Blue Caves che però non mi entusiasmano quanto quelle viste a Keri, anche perchè a Keri mi aveva impressionato la costa chiarissima a strapiombo sul mare azzurro.
 
Non rende l' idea di quanto sia alta la scogliera... guardate gli omini in basso a destra

Dentro alle Blue Caves
 

Finita la gitarella decido di dedicare il resto della giornata al puro polleggio in spiaggia e so che da quelle parti dovrebbero esserci due tra le spiagge più consigliate, quindi torno indietro sulla strada della paura.
Avevo intravisto già all' andata lo spettacolo di Makris Gialos e Xigia, ma avevo anche intuito che si tratta di insenature troppo piccole per ospitare molti turisti: infatti a quell' ora nonostante un giro di perlustrazione non ho trovato un singolo metro libero anche per il solo telo mare.
Tuttavia una visita la meritano e se ci arrivate presto trovate anche i lettini.
Mi dirigo allora verso Alykes, altra spiaggia di cui avevo letto bene: purtroppo resto deluso perché l'impatto è stato del genere che non volevo, una cosa tipo Rimini, spiaggia lunghissima ma anonima, onde, lettini appiccicati e un pò troppi italiani per i miei gusti.
Dopo una breve passeggiata sulla spiaggia decido di tornare sul mio fido scooter per darmi un' ultima possibilità andando a Tsilivi, pur sapendo che non sarebbe stata molto diversa.
Infatti anche qui lo stampo è quello, spiaggia molto organizzata con bar a ridosso, lettini appiccicati etc. ma a quel punto ero stufo di vagabondare senza essermi ancora rilassato.
Mi piazzo e tutto sommato concludo bene la giornata.
 
 

6° GIORNO: PORTO ZORO, KALAMAKI, FAROS (KERI)


Dopo tutto questo viaggiare (messo comunque in conto) decido di dedicare una giornata alla pura, semplice SPIAGGIA. E ci riesco alla grande!
Mi dirigo di nuovo verso la penisola di Vassillikos con l' intenzione di saggiare Banana Beach, tuttavia nello scorgere il cartello per Porto Zoro mi ricordo di averne sentito parlare bene e mi ci fiondo.
Qui ci sono decine di lettini gratuiti e incredibilmente poca gente, almeno al mio arrivo.
Il posto è bello e quando il sole è alto si torna a vedere l'acqua per cui si viene in Grecia.   :)
L'unico appunto riguarda il vento: su questo lato dell'isola le spiagge avevano il vento contro per cui il mare era piuttosto mosso, con conseguente "sporcizia" marina portata a riva, bagno meno invitante etc.
Quindi dal momento che mi ero già goduto la mattina (senza sborsare un euro) ho pensato di spostarmi nella zona di Laganas, tanto per vedere e ricordando che lungo la costa Sud invece il mare è quasi piatto.
La spiaggia di Laganas è un inferno di bimbocci, mi fermo prima in direzione Kalamaki (che ne è in pratica la continuazione) dove ecco che invece trovo esattamente quello che cercavo, tranne il lettino ahimè.
L'acqua è da dieci e lode, calma, calda come brodo di tartaruga, la spiaggia lunghissima e andando verso il fondo se avete un ombrellone ve ne potete stare davvero per i fatti vostri. E ci sono pure i nidi di tartaruga (e la regola dei metri), per cui vi chiedete che bisogno ci fosse di affrontare la strada e le vespe di Dafni.
La mia insolazione raggiunge l'apice.
Per la sera decido di andare a fotografare il tramonto al faro di Keri, un po’ preoccupato perché temevo di patire il freddo e la mancanza di illuminazione al ritorno.
In realtà se non vi fermate troppo una volta calato il sole c'è ancora abbastanza luce per fare il primo tratto in completa sicurezza; Inoltre basta seguire i fari del mezzo davanti, visto che c'è parecchia gente che torna dopo il tramonto.
Anche a livello temperatura me la sono cavata egregiamente con una maglietta a maniche lunghe portata appositamente.
Tramonto meritevole e finalmente simpatizzo con un gatto isolano, me ne aspettavo molti di più.
 
Il tramonto al Faros di Keri
 

 
7° GIORNO: PORTO VROMI, AGIOS SOSTIS, KALAMAKI
Avevo ancora in mente di visitare il Navagio sul posto e considerato che non ero stato a Porto Vromi (altro posto consigliatissimo) dal quale partono le escursioni per il solo Navagio, i tasselli sono andati tutti al loro posto.
Torno sulla costa Ovest per percorrere un' altra strada a forti pendenze, ma la visuale su Porto Vromi ripaga tutto: uno spettacolo.
 
Porto Vromi: il colore dice tutto
 

Una volta arrivati c'è una spiaggetta di giusto qualche metro, ma lo standard è elevatissimo nonostante sia un porto: del resto anche quello di San Nikolaos mi è rimasto nel cuore, un angolo di paradiso con colori magici.
Prendo la barca e ci dirigiamo al Navagio, per poi proseguire alle grotte locali (nulla di che) e fare una fermata per fotografare il noto "profilo di Poseidone" che in pratica è visibile solo al ritorno ma si trova proprio a pochi metri da Porto Vromi.
Mi soffermo solo sulla tappa del Navagio: non avevo grandi aspettative per via delle varie opinioni poco entusiastiche lette in giro, comunque a me interessava solo fare fotografie. In effetti quando siamo arrivati la spiaggia era troppo affollata, l' acqua non è realmente limpida (al contrario, sembra quasi candeggina... per quanto poi l' effetto sia bello, intesi) e soprattutto c' è un insopportabile odore di nafta per via delle troppe barche che fanno manovra.
Chi vuole fare il bagno deve accontentarsi di muoversi tra di esse, un po’ come a Marathonissi, in compenso il ghiaietto levigato di cui è fatta la spiaggia è molto piacevole al tatto e al suono. :)
Va detto che il relitto è pericoloso... aldilà della ruggine è pieno di squarci affilati e non invidio chi ci saliva a piedi nudi e senza guanti... io sono salito giusto sul ponte e mi sono pure graffiato su di uno spuntone, per fortuna solo sulla pelle, ma mi immagino cosa possa succedere se qualcuno scivolasse cadendo pure su altre persone.
Tetano garantito...
Per il resto è comunque un luogo impressionante che vale la visita, soprattutto per rendersi conto di quanto siano alte le scogliere e lontani gli omini che salutano dalla cima.
 
Sul relitto

Sempre sul relitto
 

Finita l'escursione decido di godermi l'ultimo giorno in spiaggia: purtroppo ormai è già un po’ tardi e tra la strada del ritorno e la ricerca di un ombrellone (necessario perché ormai avevo male solo ad espormi) ho perso un sacco di tempo.
Mi ritrovo di strada per Agios Sostis (l'isolotto con il ponticello) e vado a fare qualche foto per dire "io ci sono stato".
 
Agios Sostis col suo famoso ponticello
 
L' ingresso sull'isola è a pagamento in quanto penso ci sia un locale, a me non interessava per cui me ne sono tornato a Kalamaki, senza ombrellone con buona pace della mia insolazione.
 
 

8° GIORNO: KASTRO (BOCHALI), GIRINGIRO PER ZAKYNTHOS TOWN


Simpatica creatura a Bochali
 
Il giorno della partenza sono senza scooter in quanto riconsegnato, per cui ne approfitto per fare una visita a piedi al castello di Zakynthos.
Una bella faticata arrivarci... e purtroppo non vale la candela: l'ingresso promette bene ma poi in pratica ci si ritrova in un boschetto di pini rado e anonimo con qualche pietra di basamento e poco altro.
L'unica struttura ancora in piedi è una piccola prigione di giusto cinque celle, alla fine vale la pena solo per la panoramica dall'alto sull'isola.
Soliti calabroni da assalto, vespe sotto minaccia, parecchie farfalle, libellule e anche un geco ben nascosto.
Al ritorno faccio un ultimo giro per la città prima di andare in aeroporto e concludo così la mia bella vacanza!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Castello di Zakynthos - dintorni

Castello di Zakynthos - dintorni
 

 Veniamo alle cose che mi sarebbe piaciuto sapere prima di partire.
- Avendola girata tutta confermo che in scooter sia fattibile, ma come ho specificato consiglio una cilindrata di almeno 125cc.
Più che altro per la frustrazione di fare una salita ai due all' ora.

- Non ho trovato né incidenti, nè gente caduta, nè strade "in pessime condizioni" come da vari racconti sul web.
Va comunque considerato che il limite di velocità su tutta l'isola è di 50 km/h: pur ammettendo varie accelerate nelle zone dove possibile, è un limite fisiologico in quanto Zakynthos è tutta una curva.

- Al di là delle battute sulle vespe, non sono stato punto nè ho visto nessuno punto.
Però ritengo giusto segnalarlo perché io ne sono abbastanza terrorizzato e non mi sentivo a mio agio in alcuni posti, inoltre chi è allergico o scatta appena le vede potrebbe trovarsi nei guai.
Zero zanzare, zero meduse... forse. Non ne sono sicuro perché una inglese uscita dall'acqua aveva strani graffi sul braccio, ma non ho capito se dipendessero dalla nottata galeotta a Laganas.

 - Non preoccupatevi troppo del rischio "inglesi ubriachi": non ne ho visto uno che fosse uno.
E' giusto però sottolineare che io non ho fatto vita notturna, la sera passeggiavo per la town e poi a nanna. Credo che la cosa sia davvero limitata alla zona di Laganas, basta evitarla.
Se siete coppie, famiglie o viaggiatori solitari come me potete vivere l'isola senza nemmeno accorgervi di questa famigerata "colonia inglese".

- La benzina costava più o meno come in Italia, al momento in cui scrivo era circa 1,7€/l. Avrò fatto circa un paio di pieni in tutto e in totale non avrò speso nemmeno 20€.
Lo scooter invece mi è costato abbastanza caro, anche perchè ho aggiunto un' assicurazione in caso di danni "accidentali" (altrimenti avrei dovuto pagare una franchigia di tipo 180€ per un graffietto, col timore che qualche furbone venisse a farlo apposta...).
Insomma, io ho preso un po’ una fregatura perchè non ho voluto cercare o contrattare granchè, se potete contrattate meglio questi dettagli.

 - L'isola è tutta ventilata e non si patisce l' afa come in Italia.
Questo si traduce anche nell'assoluto bisogno di creme protettive fin da quando uscite la mattina. Io me lo dimentico sempre e a metà vacanza sono bruciato :(

 - Considerato che la maggior parte delle spiagge hanno una zona libera vale la pena pensare all' acquisto di un ombrellone da portarsi in giro e regalare a fine vacanza.
Io non l' ho fatto per paura di avere problemi alla guida dello scooter e pensando di dovermelo imbarcare in aereo al ritorno, ma solo dopo ho capito che il problema non sussista: si può portare a tracolla sulla schiena e in pratica si ripaga in un solo giorno, quindi anche regalandolo all' albergo si ha comunque risparmiato.
 

 Buone vacanze!

martedì 17 marzo 2015

PAROS SPIAGGE... Vacanze fra le mille spiagge di PAROS e ANTIPAROS

di Ornella Baciocchi (Puccy)


Odio con tutta me stessa il freddo e il buio dell’inverno, sempre, ma quando la sera sono sul treno che mi riporta a casa, mi sembra proprio di non poterli più sopportare e allora prendo il telefono e guardo una foto di Aldo scattata a PAROS che conservo come un talismano anti-inverno. Guardo quella foto e l’inverno sparisce, mi immergo anch’io felice nel colore chiaro di quel mare che ti accarezza lento… Mi chiederete perché fra tanti posti della Grecia proprio Paros… la risposta sta in quella espressione di infinita beatitudine di Aldo che racchiude in sé tutto il piacere che può regalare una vacanza a Paros….


 
A PAROS siamo sbarcati tre volte e non escludiamo che ci sia una quarta. Paros ci piace moltissimo – e qui uso il plurale per sottolineare che su Paros io ed Aldo siamo incredibilmente concordi - per la sua vivibilità, facilità e godibilità, per la sua atmosfera epicurea e dolce. Ci piace per la sua luce immensa e abbacinante, quella luce che ti fa tenere costantemente gli occhi socchiusi e che mortifica ogni fotografia con una inesorabile sovraesposizione. Ci piace per il velluto della sabbia da godere a piedi nudi e per il tepore delle basse acque verdeazzurre, per le innumerevoli spiagge dove puoi trovare le atmosfere più diverse. Di Paros ci piacciono la colorata vivacità di Nauossa, le romantiche cene a lume di candela vista tramonto di Parikia, i piatti succulenti delle tipiche taverne montane di Lefkes, il luccichio del mare che si gode dai tavolini delle taverne vicine alle spiaggia. Ci perdiamo nelle storie e nelle leggende che raccontano le pietre di Paros, quelle della grande basilica della Ekatontapyliani, del piccolo Museo Archeologico, delle Cave di Marmo, delle scogliere di Kolymbithres e di Kalogeras, della Grotta di Archiloco e del promontorio di Agios Fokas… Ci piace la gente di Paros, perché Paros appartiene sempre, prima e soprattutto alla gente di Paros e appare in primis declinata a loro “uso e consumo”, anche in periodo vacanziero si percepisce e si partecipa alla vita normale, semplicemente andando al supermercato, alla posta, in banca o in chiesa. Paros ci piace per il fatto che ci trovi turisti di tutte le parti del mondo e, a differenza di altre isole, non è una enclave italiana, francese, inglese, greca o scandinava. Paros è, insieme a Mikonos, un’isola universale ma, a differenza di Mikonos, i turisti restano sempre più ospiti che padroni. Insomma, Paros ci piace… mi piace… e per questo motivo, in una sera d’inverno particolarmente fredda e buia, ho guardato ancora una volta quella foto e ho desiderato tanto di essere a Paros, tanto che l’unica consolazione mi è sembrata quella di iniziare a scrivere di Paros. Ma non volevo raccontarvi la mia ultima vacanza a Paros, volevo cercare di raccontarvi e trasferirvi proprio il piacere che mi deriva della vacanza a Paros, attraverso quelle immagini che dal pensiero riuscivano a trasferirsi all’epidermide e ai miei 5 sensi, così come arrivavano… e da lì, la penna, non si è più fermata…




Subito mi è apparsa davanti agli occhi l’immagine di PAROS, così come la si vede sulla mappa, quasi tonda, interamente cinta da un morbido e dorato nastro di sabbia… lunghissimo, interminabile… annodato ad un mare sempre chiaro e trasparente… la SABBIA, la toccavo, fine e calda, tutta la sabbia delle Cicladi sembra essersi radunata a Paros, potete tranquillamente dimenticarvi a casa scarpette e infradito, le spiagge di Paros sono fatte per camminare a piedi nudi... il MARE, lo vedevo, sempre chiarissimo e trasparente, dolcemente digradante, sicuro e piacevolmente tiepido, il mare di Paros è fatto per lunghe nuotate o per stare a mollo come in una piscina… il VENTO, lo sentivo, il Meltemi vi accompagna sempre con la sua piacevole brezza, ma quando soffia forte, se in altre isole è solo un problema, a Paros le spiagge si riempiono di entusiasmo e delle vele colorate di kite e windsurf come in una festosa girandola. In alcune spiagge si può anche giocare a surfare le onde, in altre si può continuare a sonnecchiare tranquilli al riparo dal vento… le SPIAGGE di Paros, una dopo l’altra mi sono tornate tutte in mente... tranquilli rifugi dove godersi sole e mare accompagnati da un sommesso sciabordio, spiagge comode e attrezzate con ombrelloni e lettini, spiagge famigliari e spiagge sofisticate, spiagge dove i giovani si possono incontrare, ballare e divertire, spiagge dove pranzare tranquilli all’ombra di una pergola, spiagge dove cenare a lume di candela, spiagge dove attendere il sorgere della luna o dove aspettare il tramonto seduti in una comoda poltroncina o semplicemente sul proprio asciugamano, spiagge per leggere un libro all’ombra di una tamerice, spiagge per camminare e giocare, spiagge per oziare, spiagge per sfidare il vento con una vela colorata, spiagge inondate di luce… PAROS ha proprio una spiaggia per tutti e, a pensarci bene, non mi viene in mente un’isola che più di Paros possa essere identificata con una serena e piacevole vacanza in spiaggia.. Il discorso su Paros non poteva che iniziare dalle sue spiagge…




TOUR delle SPIAGGE

Ho immaginato di fare un tour circolare che inizia dalle spiagge più vicine a Parikia e poi continua in senso orario toccando le zone di Naoussa, Marmara-Marpissa, Dryos e Alyki. L’ultima spiaggia di Paros è Pounda, giusto 8 km sotto Parikia, dove però ci possiamo imbarcare per Antiparos e finire il tour con una carrellata delle sue spiagge. Con una mappa dell’isola in mano vi sarà facilissimo seguirmi in questo itinerario. Per ogni spiaggia ho cercato di darvi anche indicazioni di ristoranti, taverne, strutture alberghiere o sportive, non solo perché potrebbero essere utili, ma soprattutto allo scopo di aiutarvi nella identificazione delle località o nell’orientamento. Molto spesso i ristoranti e le taverne sono infatti meglio segnalati delle spiagge e seguendo i loro cartelli ben visibili si arriva allo scopo. Non guasta poi il fatto che, mai come a Paros, spiagge e taverne sono un indissolubile e felice connubio, qui la qualità del cibo è molto spesso eccellente anche per il fatto che gli abitanti di Paros amano molto mangiare fuori casa e le frequentano per primi. Come ben sapete le cose possono cambiare da un anno all’altro, ma spero che alcune delle taverne descritte possiate trovarle e provarle con pari soddisfazione. Le foto che ho scelto per accompagnare il commento sono volutamente più “descrittive” che “artistiche” in modo che, anche se non proprio belle o fatte nelle condizioni migliori, possano però darvi l’immagine più esatta della spiaggia descritta. Tenente presente che, mai come a Paros, le spiagge possono mutare, non solo a seconda dei mesi dell’anno, ma anche delle diverse condizioni di luce e di vento, pertanto non fate troppo affidamento né su singole immagini nè su chi “etichetta” i luoghi sulla base di una sola e sporadica visita o dei propri gusti personali che possono essere anche ben differenti dai vostri. Cercare di andare sempre oltre le foto e le sentenze, cercate di “filtrare” il luogo con tutti i vostri 5 sensi, di capire ciò che fa, o non fa, al caso vostro, magari tornate nello stesso posto in un giorno o in momento diverso.

Va detto infine che le spiagge di Paros non sono particolarmente fotogeniche, nel senso che non ci sono contesti spettacolari - tipo la spiaggia del Naufragio a Zacinto o la laguna di Balos a Creta – tali da “mozzare il fiato” e magari possono apparire scontate a chi si ferma solo all’aspetto emozionale che una immagine può dare. Le emozioni Paros le regala tutte “sul campo” , non sono mai violente, direi anzi che sono proprio emozioni a “lento rilascio” e forse per questo più efficaci e durature, forse è questo il motivo per cui, dopo essere stati a Paros una volta si ha voglia di tornare ancora a Paros.. PAROS è fatta così, si insinua a tradimento in tutti i nostri 5 sensi per portarci alla perdizione, proprio come una poesia di Archiloco, il suo poeta passionale e “maledetto”.




INTORNO a PARIKIA

Parikia è la capitale dell’isola, adagiata in un golfo molto luminoso rivolto verso occidente. Nelle sue vicinanze ci sono numerose spiagge e orientate in modo differente, cosicché, nel raggio di pochi kilometri dalla città si potrà sempre trovare una spiaggia riparata dal vento, da qualunque parte esso tiri, meltemi o scirocco che sia. Da tenere presente che tutte le spiagge situate nei dintorni di Parikia sono bellissime al tramonto: alcune spiagge offrono un perfetto “cala-sole” con il classico tuffo del sole in mare, in altre spiagge il sole scende giocando fra isolette e promontori, in altre gli ultimi raggi del sole entrano di striscio con incredibili riflessi sull’acqua. In ogni caso al tramonto, da questo lato dell’isola, il mare si tinge sempre di colori fantastici che rendono magico l’epilogo di ogni giornata. Scegliete voi dove andare, a nord di Parikia trovate Livadia, Krios-Marcello – raggiungibili anche con taxi-boat dal porto di Parikia – e la magica punta di Agios Fokàs, a sud di Parikia ci sono Souvlia-Delfini, Parasporos e Agia Irini, una del tutto diversa dall’altra



LIVADIA

E’ la vera e propria spiaggia di Parikìa, un’ampia mezzaluna di sabbia fine e chiara lambita da un mare incredibilmente cristallino che mai vi aspettereste in città. Mario Fragoulis, il simpatico affittacamere che ci aveva “rimorchiato” al nostro primo sbarco su Paros, non definiva mai Livadia “UNA spiaggia” ma solo ed eloquentemente “LA spiaggia”. Eppure la prima volta che siamo stati a Paros l’abbiamo snobbata, curiosi delle altre mille spiagge dell’isola, la seconda volta l’abbiamo collaudata nella mezza giornata che ci separava dal traghetto di rientro e abbiamo invidiato moltissimo gli abitanti di Parikia: ben poche città della Grecia possono infatti vantare una simile spiaggia “sotto casa”. Arrivare a Livadia è facilissimo, prendendo a riferimento il molo dei traghetti e il piccolo mulino-spartitraffico che ci sta davanti, bastano circa 700 metri di passeggiata o 10 minuti con i taxi-boat che partono proprio accanto al molo dei traghetti. Se decidete di andare a piedi, al molo dei traghetti - con le spalle al mare - prendete a sinistra, seguite il lungomare e tenete il mare sempre alla vostra sinistra. Alla vostra destra sfileranno il mercato della frutta, negozi, agenzie viaggio e biglietterie traghetti, auto-moto-noleggi, un grande super market e gli scavi archeologici dell’antico cimitero. In questo primo quartiere che si stende fra il lungomare e il parco della Ekatontapyliani, trovate tante piccole pensioncine a conduzione famigliare come l’Arian Hotel e questo è il mio quartiere preferito per soggiornare: centralissimo e tranquillo. Poco oltre incontrate il porticciolo turistico e i moli con le colorate barchette dei pescatori, alla vostra destra inizia la sfilata dei ristoranti e delle taverne di pesce come il rinomatissimo Trata, quindi iniziate a vedere la sabbia della baia di Livadia. A ridosso della strada c’è una prima spiaggetta dove il bar Filoxenia mette a disposizione lettini e ombrelloni e, subito dopo, nel boschetto di tamerici in riva al mare, i romantici tavolini del ristorante Ephessus, segue l’Hotel Livadia con i suoi balconcini azzurri e quindi il Camping Koula. Qui la spiaggia sembra sparire, ma poco oltre, dove praticamente finisce il lungomare, Livadia apre a sorpresa il suo enorme ventaglio di sabbia e tamerici, seguendo la curva naturale della baia. Una meraviglia. Livadia è principalmente frequentata dai residenti di Parikia ma anche dai turisti che soggiornano in zona, certo non è una spiaggia selvaggia, ma scoprirete con sorpresa che il suo affollamento è sempre meno di quanto vi aspettereste per una spiaggia di città. In bassa stagione è sicuramente godibile per tutti, in alta stagione è più animata e gradita ai giovani che si divertono con partite di beach volley sia sull'arenile che in mare. La spiaggia è comunque ampia, in parte libera e ombreggiata da grandi tamerici, in parte attrezzata con lettini ed ombrelloni, in posizione arretrata trovate bar – taverne e la sede del NOΠ - Nautical Club Paros. A mio parere Livadia è comunque una gran bella spiaggia e la sua popolarità è giustificata non solo dalla vicinanza a Parikia ma anche dalla sua godibilità in quanto occupa l’angolo più riparato della baia: qui non c’è mai vento, il suo mare è sempre immobile e cristallino, il suo fondale vellutato digrada molto dolcemente verso il largo per la gioia dei bambini… se abitassi a Parikia anch’io a fine giornata ci verrei a fare il bagno, senza fare tanta strada sarei in paradiso…


 


Arian Hotel B&B nel cuore del quartiere che si stende fra il lungomare e il parco della Ekatontapyliani, centralissimo e tranquillo: 400 metri dal molo, 300 metri da Livadia 50 metri dalla bus-station. Lo trovate giusto 20 metri dietro gli scavi dell’antica necropoli - cimitero, il car rental Iria e un grande supermarket, non si può sbagliare. Camere semplici, pulite e silenziose, si può dormire con le finestre aperte. Frigo e wifi in camera. Graziosissimo il patio in cui è servita la colazione. La simpaticissima e gentilissima Cristina parla bene italiano, il marito è istruttore di kite al Paroskite. Consigliatissimo. Sito www.arianhotel.gr

Trata Classica ouzeria-taverna specializzata in piatti di pesce, non lontano dall’Antico Cimitero. Il nome è quello della tipica barca da pesca di Paros, i gestori Nikoleta e Lefteris propongono semplici piatti della tradizione marinara e imperdibili kolokithokeftedes, polpettine di zucchine e anèto. La souma è fatta in casa.

Filoxenia Buono per uno spuntino veloce, non è un vero e proprio ristorante ma piuttosto quello che noi definiremmo un “bar - tavola calda – grill house”. Mette a disposizione gratuitamente ombrelloni e lettini con il solo obbligo di una consumazione. Gentilissimo e simpatico il cameriere-beach-boy, fra le consumazioni proposte consiglio sicuramente di provare la lemonada (semplice spremuta di limone con menta e zucchero di canna, una sorta di mojito analcolico a €2,50) e la spremuta d’arancia (bicchierone enorme €3). Per il cibo buon rapporto qualità prezzo.

Ephessus Ristorante gestito da una coppia di Kusadasi, Ibrahim e Sibel. Propone Πολίτικι Κουζινα = Cucina dell’Asia Minore e Anatolica, impagabile la sua romantica location: è diventato senza dubbio uno dei nostri preferiti. Ci ha conquistato con i suoi piatti originali, gustosi e ben preparati, lo consigliamo vivamente per la cena: i tavolini sono proprio sulla sabbia e sotto le tamerici, si mangia con i “piedi nell’acqua” e il lento sciabordio marino in sottofondo. Tramonto sul mare, lanterne e candele, fanno atmosfera…

Hotel Livadia Hotel famigliare. Balconcini azzurri vista mare, solo il lungomare lo divide dalla piccola spiaggia dove viene servita la colazione nel suo beach-bar-taverna. Ha 10 stanze, 3 appartamenti e 3 studios, consigliatissimo dalla nostra amica Michela (Micabo). La posizione è buona, a metà strada fra la città e la spiaggia di Livadia. Tenere presente che alcune camere sono proprio sul lungomare, in alta stagione potrebbe essere rumorose. www.hotellivadia.gr

Camping Koula comodissimo & cheap, pulito & ombreggiato. All’interno c’è bar, sef-service e mini market. Disponibili anche tende e piccoli bungalow. Per i giovani a bassissimo budget è la soluzione migliore. www.campingkoula.gr

NOΠ - Nautical Club Paros Club e Sailing School. Se volete approfittare per prendere lezioni di vela, siete nel posto giusto, per i principianti è l’ideale. www.paros-sailing.gr

 

 



KRIOS e MARCELLO

Intorno a questi nomi, che - in teoria - sembrano indicare due diverse spiagge, ho letto di tutto e di più: una gran confusione per chi non conosce Paros. Le descrizioni e le collocazioni sono quasi sempre poco chiare, imprecise e confuse, non sostanzialmente sbagliate, ma neppure del tutto corrette, spesso chi ne parla fa riferimento solo ad una sezione di questa estesa località che ha numerosi accessi al mare. A difesa di ciò, va però detto che la confusione è favorita, se non generata, dalla segnaletica locale e soprattutto dai cartelli che indicano i diversi beach-bar e taverne che associano e combinano i nomi di Krios o Marcello senza una logica apparente. Vedo se riesco a spiegarvi bene com’è la faccenda ma sono sicura che con alcune precisazioni preliminari vi districherete al meglio nel ginepraio Krios – Marcello, sul posto vi sarà comunque tutto chiaro, non potrete sbagliarvi. In primo luogo tenete presente che Marcello, Marchello, Markelo, Martzelo, Martselo o Mrtselo e in qualunque altro modo troverete trascritta la parola greca ΜΑΡΤΣΕΛΟ, sempre dello stesso posto si tratta: è una sola e lunga meravigliosa spiaggia. Questa spiaggia si trova nella ampia baia di Krios, in greco KPIOΣ, che è il nome della zona che si trova dietro l’alta collina che chiude la spiaggia di Livadia e arriva fino alle rocce del promontorio di Agios Fokàs. Nella baia di Krios si aprono anche piccole spiaggette e poi la grande spiaggia di Marcello. Per questo trovate spesso i due nomi Krios – Marcello in abbinate fantasiose.



Ma andiamo alla scoperta della Baia di KRIOS…. Quando arrivate alla fine del lungomare di Parikia e alla spiaggia di Livadia, la strada asfaltata piega verso l’interno e abbandona il mare per salire sulla collina: le indicazioni da seguire sono Krios, Marcello e Agios Fokàs. Poco dopo troverete un cartello che indica KRIOS e la taverna ARODO. Scendendo per questa stradina si arriva ad una piccola spiaggia molto riparata dal Meltemi, intima, di sabbia mista a fine ghiaietto, lambita da un’acqua turchese e scintillante, quasi subito profonda, ideale per nuotare e fare snorkeling vicino alle rocce circostanti. La spiaggia è gestita dalla graziosa taverna-beach-bar Arodo che oltre ad offrire i suoi servizi mette gratuitamente a disposizione della clientela una trentina di ombrelloni e lettini di un bel colore giallo intenso che contrasta con il verde della vegetazione. E’ un posto molto tranquillo a cui si arriva anche in soli 10 minuti con il taxi-boat per Krios-Marcello (prima fermata – 10 minuti di percorso) che parte dal porto di Parikia. L’ambiente soft e il mare subito profondo ne facilitano la frequentazione da parte di persone adulte in cerca di relax, non di famiglie con bambini. Tornando sulla strada principale si incontra una seconda deviazione che indica Krios Camping. Se prendete questa stradetta si arriva al campeggio che si trova proprio all’inizio della lunga spiaggia di Krios - Marcello. La spiaggia in questo punto è piuttosto stretta e ombreggiata da grandi alberi di tamerici, la sabbia è mista a ghiaietto fine. Alle spalle della striscia di sabbia e ghiaia, immersi in un oasi verde, ci sono le strutture del Krios Camping e l’omonimo beach bar. Da qui in avanti la spiaggia è unica e non ha interruzioni, camminando la si può quindi percorrere tutta e arrivare fino all’ultimo molo di attracco dei taxi-boat. Se siete in auto o scooter e volete arrivare direttamente ai diversi beach bar-ristoranti che si trovano su questa lunga spiaggia, non dovete prendere la deviazione per il campeggio, ma rimanere sulla strada principale e poi scendere alle successive indicazioni.

Arodo Ristorante - Beach Bar. L’edificio della taverna che occupa il retro spiaggia è praticamente aggrappato alla scogliera e non propriamente bello, ma gli ombrelloni gialli sulla spiaggia, le comode sedie regista disposte sul molo, i tavolini di legno naturale con le sedie color crema ombreggiati dalle tende color crema del pergolato creano un ambiente piacevolissimo e quasi sofisticato. Pranzare qui è bellissimo, sembra di galleggiare sull’acqua o di essere a bordo su una grande zattera, totalmente immersi nella luce e nel turchese trasparente del mare. I prezzi della taverna sono magari un poco più elevati rispetto alla media delle taverne più tradizionali ma ciò che abbiamo ordinato era buono e abbondante. Da leccarsi i baffi l’enorme Tacos con pomodoro fresco, mizithira di pecora, olive e capperi. Se ci andate la sera di Ferragosto avrete lo spettacolo meraviglioso dei fuochi d’artificio sul mare in prima fila. Comodo arrivarci con il taxi boat. www.arodoparos.com

Krios Beach Camping Immerso nell’verde all’inizio della spiaggia di Marcello. Piscina, beach & pool bar, ristorante a prezzi convenienti. Collegato a Parikia con minibus navetta gratuita o taxi boat da Parikia ogni 30 minuti. Possibile affittare tende, bungalow e stanze. www.krios-camping.gr




Lasciata la deviazione del Krios Camping e proseguendo sulla strada principale, si iniziano quindi a incontrare le indicazioni dei diversi beach-bar ristoranti che si trovano sulla spiaggia di KRIOS – MARCELLO. Ricordiamoci sempre che, a parte la piccola baia in cui si trova il ristorante Arodo, questa spiaggia, a prescindere da come venga denominata, è comunque solo e soltanto una, anche se ha diversi accessi, quindi qualunque deviazione prenderete e qualunque beach-bar sceglierete, avrete poi a disposizione per camminare e nuotare l’intera spiaggia. Quindi non badate troppo ai vari nomi che trovate MARCELLO o KRIOS – MARCELLO o KRIOS – MARTSELO oppure MARTSELO e scendete al parcheggio della taverna beach-bar che sceglierete. Quale scegliere? Dipende dai gusti. Tenete presente solo che più si sta vicino al Krios Camping più la spiaggia è stretta, riparta e ombreggiata da alberi, che la parte centrale della spiaggia è quella più ampia, organizzata e più frequentata. Se non vi piace la spiaggia organizzata e volete stendere il vostro asciugamano in libertà, non dovete prendere nessuna di queste deviazioni e continuare sulla strada verso il promontorio di Agios Fokàs fino a quando arrivate all’estremità occidentale della spiaggia di Krios-Marcello – per intendersi quella opposta al Krios Camping – dove c’è il piccolo molo a cui attracca il taxi-boat che arriva da Parikia (seconda fermata – 15 minuti di precorso). Tanto è ombrosa e fresca l’estremità della spiaggia vicino al campeggio, tanto è assolata e luminosa l’estremità vicino al molo del taxi boat. La spiaggia di Marcello nel suo complesso è meravigliosa, la più bella nei dintorni di Parikia e forse una delle più belle di Paros. Nel nostro primo viaggio a Paros era la nostra meta preferita: riparata, godibile fino al tramonto, lunga quasi 2 kilometri, ideale per passeggiare, arenile di dorata sabbia fine, fondale basso e dolcemente digradante, acqua del mare con splendidi colori, un vetro azzurro puro e immobile. Da qui la vista su Parikia è spettacolare, sia di giorno, quando le sue case bianche sono tutte un luccichio, sia al calare del sole, quando iniziano ad accendersi le luci della città e delle navi ferme nella baia.

Krios Luonge Restaurant Taverna & Beach Bar sulla spiaggia con vista tramonto. Le strutture sono vicine al campeggio Krios. Mette a disposizione gratuitamente lettini e ombrelloni con la consumazione, si può mangiare anche sotto l’ombrellone. Serate con musica dal vivo.

Paradiso Club Malatesta Taverna, Self Service & Beach Bar nella zona più ampia della spiaggia. Ombrellone + lettini a 7 euro. Alle sue spalle c’è la struttura Paradiso Club Malatesta. Una volta era molto più friendly ora sembra un po’ pretenzioso, però, a mio avviso, è il pezzo di spiaggia e mare più bello. www.parosparadiso.gr

 


AGIOS FOKAS

Dalla estremità occidentale della spiaggia di Marcello la strada asfaltata prosegue sulla collina fino alla punta del promontorio che chiude il Golfo di Parikia dove si trova la bianca chiesa di Agios Fokàs - Aγίoς Φωκάς, un luogo per me bellissimo e suggestivo. La collina è disseminata di eleganti villette ma il paesaggio è aperto e luminoso, a destra il Golfo di Parikia, immobile e abbagliante, a sinistra l’Egeo aperto, blu intenso, profondo e scuro, con le piccole increspature bianche disegnate dal vento. Strada facendo si intravedono minuscole calette fra gli scogli, non attrezzate, manciate di sabbia lambite da mare turchino, molto sole, tanta luce, cicale, vento, pace e silenzio. La strada finisce sul grande spiazzo polveroso dove sorge la chiesa, candida e sormontata da una bella cupola azzurra, tanto bella e nitida da sembrare un dolce di pan di zucchero. Un molo si protende verso Parikia come una passerella su un tappeto di acqua verde scuro. Sotto gli alberi vicino alla chiesa si può godere la pace di questo angolo incantato e scendendo sulla spiaggia sottostante potete immergervi nel mare più spettacolare che possiate immaginare. Su questa spiaggia di sabbia chiara e fine non ci ho mai trovato nessuno, giusto qualche coppia anziana di Parikia che arriva con sedie pieghevoli, borsa frigo e transistor. Oltre alla mole bianca e pulita della chiesa di Agios Fokàs, la vostra attenzione sarà però attratta anche da una serie di edifici in totale abbandono. E’ ciò che rimane del faro, e della casa del guardiano del faro, costruito nel 1867 e in seguito sostituito con il moderno traliccio che di notte lancia il suo bianco fascio luminoso in ogni direzione. Questo stesso luogo, viene poi scelto da Paolo Genovese per alcune sequenza del suo film “Immaturi – Il Viaggio” uscito nel 2012: ricordate quella altalena arrugginita che sembrava dondolarsi nel mare? In quella scena del film, sull’orizzonte, bianco ed accecante, tremolava il profilo di Parikia, una luce, bianca e accecante, avvolgeva quell’altalena posata fra le rovine dell’antico faro di Agios Fokàs. L’altalena non la troverete, ma tutto il resto sì, ancora più bianco, ancora più accecante. Dietro le costruzioni in rovina dell’antico faro, proteso verso il mare, trovate il Memorial dedicato al naufragio dell’Express Samina, un traghetto che nel 2000 si è inabissato a pochissima distanza da qui.






GROTTA di ARCHILOCO

Sul promontorio di Agios Fokàs non troverete alcuna indicazione per raggiungere la Grotta di Archiloco, ma con un po’ di pazienza e intuito la troverete... Si dice che Archiloco, il grande poeta lirico nato e vissuto a Paros nel VII a.C., venisse in questa grotta a cercare ispirazione, allontanandosi dal mondo per giorni interi, scrivendo per ore e ore... Quando ho visto quell’enorme buco, aperto come un orbita nera e vuota nella alta falesia bianca, un antro sospeso nel vuoto, a precipizio sopra il blu di un mare schiumante… bhè, il cuore ha iniziato a battermi forte… ma non era l’emozione per esser giunta davanti alla Grotta del poeta, era la paura di cadere di sotto! Ma guarda un po’ - mi sono detta - Archiloco è riuscito ancora una volta a destabilizzarmi, a farmi battere forte il cuore come ai tempi del liceo, quando mi perdevo nelle sue poesie scritte per la bella Neobule. Le poesie di Archiloco, cariche di quella intensa passione e di quel violento erotismo che solo ora comprendo da dove traevano ispirazione … già, arrivata su quella alta scogliera, bianca come ossa nude esposte al vento ho ben capito due cose... Prima di tutto ho capito che Archiloco era davvero un viscerale, che amava davvero Neobule con vene e arterie, che odiava i nemici con rabbia ferina, che era veramente un mercenario litigioso e attaccabrighe, un individualista, trasgressivo e anticonformista, non era uomo da mezze misure. Non c’era dubbio che gli piacesse un luogo come questo e che il ritmo dei suoi versi giambici gli era stato sicuramente ispirato dall’incalzante infrangersi delle onde sulla scogliera. In secondo luogo ho compreso perché non ci sono indicazioni per raggiungere la Grotta di Archiloco: arrivarci è piuttosto pericoloso in quanto si trova a mezza altezza su un’alta rupe scoscesa e a precipizio sul mare. Se non si è esperti comminatori è meglio non rischiare troppo, si può comunque arrivare a vedere la Grotta con il suo contesto naturale evitando di scendere. L’alta falesia bianca la individuerete facilmente, ripercorrendo a ritroso la strada da Agios Fokàs verso Marcello, prima che la strada pieghi a destra per scendere verso il mare, troverete uno sterrato che sale, seguitelo e salite. Quando arriverete ad una sorta di pianoro lasciate lo scooter e continuate a piedi fra la macchia verso il bordo della scogliera, dove una bella villa si protende solitaria verso il mare aperto. L’antro di Archiloco è lì sotto, sospeso su quella bianca falesia verticale... Ma se anche non verrete fin quassù -quaggiù, quando lascerete l’isola di Paros con la vostra nave, appena doppiato il promontorio di Agios Fokàs, guardate verso la scogliera bianca e vedrete distintamente questa enorme grotta, un grande occhio nero che scruta l’orizzonte.






SOUVLIA – DELFINI

Uscendo da Parikia in direzione sud verso l’aeroporto, poco dopo l’Asklepion, si incontra una deviazione sulla destra che porta alla spiaggia di Souvlia – Delfini. A questa spiaggia dall’atmosfera piuttosto rilassata e tranquilla possono guidarvi anche le indicazioni per il rinomato ristorante beach-bar “Magaya” o l’elegante hotel “Paros Bay” che si trovano sulla baia. La spiaggia non è grandissima ma ha sabbia dorata e fine, morbida, bagnata da un mare limpido e cristallino, frequentata soprattutto dai locali. Ottimo riparo nelle giornate in cui soffia vento da sud o scirocco. Le taverne mettono gratuitamente a disposizione dei clienti ombrelloni e lettini. Bella la vista sulla baia di Parikia e il promontorio di Agios Fokas, vale la pena venirci nel tardo pomeriggio e fermarsi fino a sera, quando il turchese del mare si tinge di un dorato arancione, per trasformarsi poi in un drappo di seta rosa con ombreggiature rosso scuro.

Magaya Beach Cafè Bar Ristorante. Aperto giorno e notte, musica internazionale e wifi. Location e ambiente suggestivi, proprio vicino al mare, frequentato anche dai residenti per la sua piacevole atmosfera accogliente ed esotica con arredi colorati e amache appese. La cucina offre un menù vario, mediterraneo con qualche divagazione etnica e asiatica, in particolare cinese e tailandese, ma ci trovate anche specialità greche come l’Apaki, il maiale affumicato cretese. Tutte le domeniche musica internazionale dal vivo.

Paros Bay – Sea Resort Hotel L’hotel è in posizione elevata sopra la spiaggia di Souvlia e domina un bel panorama sul Golfo di Parikia. Bianco, in posizione tranquilla, con una bella piscina e con la spiaggia di Souvlia a portata di mano e la spiaggia di Parasporos a due passi. www.parosbay.gr




 

PARASPOROS

Se vi trovate a Souvlia-Delfini potete prendere la stradetta non asfaltata che parte dal Paros Bay Hotel e arrivare direttamente a Parasporos: giungendo da questo lato potete vedere la spiaggia dall’alto in tutta la sua bellezza e ne rimarrete affascinati. Parcheggiate lo scooter o l’auto sullo spiazzo e scendete al Parasporos Beach Bar che offre ombrelloni e di tutto e di più. Se invece arrivate da Parikia è più comodo scendere a Parasporos tramite la deviazione asfaltata che si stacca dalla strada principale appena 500-600 metri dopo quella di Souvlia-Delfini. Parasporos è una spiaggia davvero molto bella, grande, ampia e profonda, lunga almeno 300 metri, di sabbia fine grigio perla e con un fondale dolcemente digradante. La sua posizione la rende piuttosto esposta al vento e nelle giornate di meltemi robusto è possibile divertirsi con delle belle onde alte e giocare con le tavole da surf. Ma quando non c’è vento il mare è meraviglioso, uno specchio di lucente cristallo color smeraldo. Sulla spiaggia troverete ombrelloni e sdraio (7 euro), ma anche zone libere e ombreggiate da tamerici. Per quanto sia una spiaggia attrezzata, il contesto paesaggistico è rimasto molto “nature”, intorno non ci sono costruzioni incombenti, i beach-bar taverna presenti sulla spiaggia sono quasi nascosti dalla vegetazione e i loro ombrelloni di paglia danno un tocco esotico all’ambiente. Parasporos è dunque un bel compromesso fra una spiaggia naturale e il piacere di avere dei confort a disposizione. In bassa stagione è un posto tranquillo e una vera meraviglia, in alta stagione – dicono - sia molto movimentata, soprattutto la sera per via delle feste che si organizzano al Parasporos Beach Bar con musica e ballo per tutta la notte.

Parasporos Beach Bar Club Questo simpatico posto lo trovate sistemato nell’angolo settentrionale della spiaggia per soddisfare ogni desiderio, anche quelli che non immaginate di avere. Esotici ombrelloni e comodi lettini sulla spiaggia, bar con terrazza panoramica, ristorante aperto tutti i giorni dalle 12 a notte fonda, angolo nargilè dalle 6 del pomeriggio, fornitissimo gift-shop con ogni sorta di articoli. In luglio e agosto potete prenotare al bar anche massaggi fisioterapici, manicure e trattamenti di bellezza oppure farvi organizzare un party privato e persino un…. servizio wedding. Da non credere...un mito. www.parasporosbeachbar.com

Makis Beach Bar Parasporos & Taverna “O Παραδεισος” = “O Paradeisos” Situati nella parte centrale della spiaggia sono gestiti dalla stessa famiglia. Il bar mette a disposizione sulla spiaggia ombrelloni di paglia e lettini. La taverna è di quelle greche tradizionali con i classici tavolini dalle tovaglie quadrettate bianche e blu, niente di eccezionale ma buona. Il bello è che qui, al tramonto, il sole cala dritto dritto davanti a voi, sparendo fra le onde con un tuffo perfetto, lontano sull’orizzonte l’isolotto di Agios Spiridon dà un tocco artistico alla scena. Posizione bellissima.




AGIA IRINI

Agia Irini è una baia su cui si affacciano due piccole spiagge molto fotogeniche: la prima ha una spiaggia bordata di tamerici e una bianca chiesetta a bordo mare, la seconda ha una spiaggia sottile bordata da palme. La località dista circa 4-5 kilometri da Parikia e per raggiungerla basta prendere la strada che va verso sud e poi una delle deviazioni che si incontrano dopo Parosporos, ne ho contate sicuramente tre. Le deviazioni sono tutte sterrate, in buone condizioni e percorribili con ogni mezzo, con percorsi diversi vi porteranno in ogni caso tutte allo stesso posto. Tenete presente che sulla spiaggia con le palme c’è un campeggio e quindi, se avete dubbi sul percorso, seguite le indicazioni “Agia Irini Camping”, non sbaglierete. Se prendete la prima deviazione che incontrate, lunga circa 1,5 kilometri in tutto, arriverete dritti alla prima insenatura con la bianca chiesetta quasi sull’acqua dedicata ad Agios Georghios, quella di Agia Irini sarà invece alle vostre spalle, in alto sulla collina a dominare la baia. La piccola spiaggia su cui si affaccia la chiesa è una tipica e tranquilla spiaggia greca con una bella fila di nodose tamerici e una tipica taverna alle spalle. Una manciata di minuscole imbarcazioni da pesca sparpagliate sull’acqua, qualche pescatore intento a pulire le reti, la chiesetta sullo sfondo e il contesto paesaggistico nel suo complesso vi regaleranno le più classiche immagini della Grecia tradizionale. Continuando sullo sterrato in direzione del campeggio arriverete alla attigua insenatura bordata di palme e qui vi sembrerà di avere attraversato l’Oceano ed essere approdati ai Caraibi. Non c’è dubbio che la sottile striscia di sabbia color caramello e le bellissime palme che si specchiano nell’acqua immobile e cristallina regalino a questo luogo una inusuale atmosfera tropicale. Sabbia fine, mare calmo, fondale basso e vellutato, acqua calda ideale per lunghi bagni, questi sono gli ingredienti di Agia Irini. Unico difetto è il lido strettissimo: se in bassa stagione non è proprio un problema, in alta stagione può esserlo. Il campeggio alle spalle della spiaggia non disturba affatto, del tutto nascosto dalla vegetazione, tranquillo e discreto, anzi, mette a disposizione di tutti alcuni lettini e la sua semplice taverna che serve piatti della tradizione greca. Bellissimi i tavolini sistemati sulla sabbia e sotto le fronde delle palme, davanti ad un magico scenario che si anima e colora quando il sole scende fra le sagome degli isolotti di Kavouras e Diplo, neri, sull’orizzonte d’oro vivo.

Agia Irini Camping & Taverna Uno dei migliori della zona per la bella posizione sulla spiaggia e il paesaggio romantico. Molto verde, palme, tamerici, ulivi e arbusti fioriti. Ideale per chi è in cerca di un campeggio tranquillo vecchio stile. Dispone di minimarket e noleggio tende. La taverna è di quelle semplici e tradizionali, tavolini sulla sabbia e sotto le palme creano un contesto paesaggistico unico.

Livadaki Taverna situata nella baia – porticciolo con la chiesetta di Agios Georghios. La taverna è proprio sulla spiaggia, dietro la fila tamerici, e mette a disposizione lettini prendisole. Non l’ho mai provata, ma non è giudicata benissimo.




INTORNO a NAOUSSA

In questa zona ci sono numerose spiagge, alcune vi potranno sembrare poco attraenti ma altre sono meravigliose, una vera leggenda, vale assolutamente la pena di farci un giro per apprezzare sia la loro particolarità, sia la bellezza dello scenario naturale che le circonda. Guardando una mappa non sarà difficile individuarle prendendo come riferimento Naoussa che si trova al centro del suo ampio golfo a forma di grande “U”. Sul lato occidentale del golfo, a sinistra di Naoussa, trovate il Monte Vigla con la spiaggia di Kolymbithres ai suoi piedi e poi la rocciosa penisola di Agios Ioannis con la spiaggia di Monastiri, due spiagge imperdibili per la combinazione di rocce e mare. Sul lato orientale del golfo, a destra di Naoussa e dopo la famigliare spiaggia di Agii Anagiri, inizia il frastagliato e ondulato promontorio di Laggeri con le tranquille spiagge di Xifara e Laggeri che, all’interno del golfo, guardano Naoussa. All’esterno del Golfo di Naoussa si affacciano le belle spiagge di Santa Maria, piccola e grande, bordate di meravigliosa vegetazione e con magnifico panorama sull’isola di Naxos. Quale vi piacerà di più?



KOLYMBITHRES

Questa è senza dubbio la più rinomata località di Paros, i suoi chiari e grandi scogli di granito che si specchiano in un mare chiarissimo sono quasi l’emblema stesso dell’isola. La tradizione mitologica narra che questi grandi massi granitici siano niente meno che gli antichi Titani pietrificati da Zeus dopo la loro caduta, ma se anche non sono i Titani, di vero c’è che queste grandi rocce sono antichissime, veri e propri monumenti geologici, levigati e modellati dal vento, dalla sabbia, dalla pioggia e dalle onde nel corso di milioni di anni. Le rocce di Kolymbithres sono proprio bellissime sculture naturali, uniche nel loro genere, potete trovarne alcune simili a Ios e Mikonos o nella Calcidica, ma non altrettanto belle e perfettamente scolpite. Se al posto di cespugli di timo e tamerici ci fossero dei profumati frangipane e palme da cocco, questa località potrebbe sembrare un angolo delle esotiche Seychelles. Ho parlato di “località” e non di “spiaggia” perché Kolymbithres in effetti non è una spiaggia ma un insieme di numerose e piccole spiagge, di sabbia molto fine, separate fra loro da grandi scogli e gruppi di rocce che si combinano fra di loro in un meraviglioso labirinto di anfratti marini. Proprio da questa particolare conformazione, e, a quanto si dice, dall’antica usanza dei pastori locali di lavare le loro pecore in queste piccole baie prima di tosarle, deriverebbe il nome di Kolymbithres, che significa appunto “bagni – vasche – piscine”. E comunque, mai nome fu più azzeccato, perché essendo all’interno del golfo il mare è qui calmissimo, anzi, immobile, il fondale poco profondo, anzi, bassissimo, cosicché l’acqua è chiarissima e trasparente, come una piscina, uno specchio immenso che riflette la luce del sole sin dal primo mattino. La luce… e proprio parlando di Kolymbithres rivedo tutta la sua luce, strizzo persino gli occhi davanti a questa luce assoluta che, bianca e accecante, precipita dal cielo color argento, rimbalza velocissima sull’acqua, schizza via, si stampa sulle case di Naoussa dove i vetri delle finestre la rinviano alla spiaggia, eccola, si frange sulle rocce di granito e lì, finalmente, la potete guardare e ammirare da vicino, frantumata in mille e mille schegge, piccolissime, ma ancora fulgide e brillanti... meraviglia della natura.

Kolymbithres dista non più di 5 kilometri da Naoussa ed è raggiungibile anche con i taxi-boat che partono ogni mezz’ora dal porticciolo (10 minuti di tragitto). Non avrete problemi a trovare sdraio, ombrelloni e lettini, nella parte retrostante vicino alla strada ci sono dei chioschi-bar municipali e un paio di taverne, è possibile anche noleggiare piccole imbarcazioni, tavole e canotti. Insomma, questo paradiso, perché tale la natura l’ha fatto e tale resta, lo troverete turisticamente attrezzato e non certo deserto, soprattutto in luglio e agosto sarà piuttosto affollato, ma non fatevi impressionare o fuorviare da chi parla di cementificazioni. Sareste del tutto fuori strada: dal 1980 l’area di Kolymbithres è stata dichiarata area di interesse naturalistico e dal 1988 uno specifico decreto la protegge dettando severe regole per costruzioni e insediamenti a servizio del turismo cosicché troverete solo strutture di dimensioni contenute e rigorosamente a 150 metri dalla linea costiera. Quindi andare a Kolymbithres, ne vale sempre la pena, se ci sarà troppa gente potrete limitarvi a fare qualche foto e poi andarvene, ma cercate di fermarvi abbastanza per fare un bagno in quelle acque tiepide e asciugarvi sdraiandovi su quelle rocce lucenti. In alta stagione potreste andarci molto presto e cercare di conquistare una micro caletta tutta per voi per passarci la mattinata, in bassa stagione no problem. A mio parere Kolymbithres è comunque sempre più godibile di primo mattino, poi, a prescindere dalla gente, nelle piccole cale riparate dagli scogli potrebbe far troppo caldo e anche l’acqua del mare risultare troppo tiepida... non dimenticate che Kolymbithres significa “vasche-piscine”. Ultima cosa, da Kolymbithres si gode una bella panoramica su Naoussa, però la mattina è in pieno controluce, il momento migliore per fotografare le rocce di granito con Noussa sullo sfondo, proprio come nelle cartoline, è il pomeriggio e se c’è vento, meglio, perché cielo e mare saranno più blu creando un bel contrasto.

Oi Kolymbithres Taverna ΨΗΣΤΑΡΙΑ che trovate sulla strada. Offre una pausa di ombra fresca e una spettacolare vista sulla baia, buona base per uno spuntino veloce a base greek-salade e verdure.

 
 



MONASTIRI

Da Kolymbithres, continuando lungo la strada che costeggia il mare, si arriva dopo 4 kilometri circa ad una dimessa spiaggia con una sorta di cantiere navale dove stazionano barche e barchette molto malmesse e ferraglia varia, un poco oltre, alla fine della strada, si apre invece una delle più belle spiagge di Paros. Anche questa spiaggia è indicata sulle mappe con diversi nomi, MONASTIRI, MONASTIRAKI o AGIOS IOANNIS DETIS, tutti nomi che, in sostanza, si riferiscono alla piccola chiesa monastero che si trova sul promontorio che domina la baia stessa.

La spiaggia è di morbida sabbia dorata, spaziosa e profonda, riparata dai venti grazie alle alte colline rocciose che la circondano. Il mare è limpido e di un bel colore azzurro, il fondale digrada dolcemente e si tocca fino a 40 – 50 metri dalla riva. Una taverna beach-bar offre lettini e ombrelloni e in alta stagione anche musica dal vivo. A Monastiri si arriva anche con lo stesso taxi-boat che parte da Naoussa per Kolymbithres. Taxi-boat, beach-bar e web tam-tam, hanno inevitabilmente trasformato la tranquilla e silenziosa spiaggia vista nel nostro primo viaggio a Paros, in una frequentata e animata spiaggia, ma bella era e bella rimane, le sue doti naturali brillano immutate a dispetto della gente che si può trovare o meno. Comunque, una volta arrivati sin qui, vale sicuramente la pena di abbandonare un attimo la vita balneare e salire fino alla bianca chiesetta di Agios Ioannis Detis per godere di uno dei più bei panorama che Paros possa offrire. Tenete però presente che anche qui, come a Kolymbithres, alla mattina ci sarà il panorama sul golfo di Nauossa in pieno controluce, per le foto è quindi meglio il tardo pomeriggio. Se invece volete provare la sensazione unica di essere totalmente avvolti dalla immensa luce di Paros, il mattino è l’ideale. Questa sensazione di luce totale a Paros è molto frequente, ma penso che quella che si possa vivere recandosi ad Agios Ioannis Detis e Agios Fokas la mattina, sia particolarmente intensa e speciale proprio per il fatto che sull’orizzonte biancheggiano rispettivamente Naoussa e Parikia, due quinte candide che spingono violentemente la luce verso di voi e la fanno esplodere come napalm. Se invece avete desiderio di un orizzonte di puro blu e folate di salsedine, a meno di un kilometro dalla chiesetta di Agios Ioannis Detis, potete raggiungere a piedi il bel Faro di Capo Korakas (il Capo del Corvo) che con la sua mole bianca sorveglia la punta più settentrionale dell’isola, una punta dritta e sottile che, come l’ago di una bussola, punta a nord senza sbagliare. Tutto il promontorio di Agios Ioannis Detis è ora una zona protetta, un sorta di parco naturale, il sentiero completo, che tocca anche il Monastero e il Faro, è ben segnalato e fa un giro ad anello, non si può sbagliare, percorrerlo con calma richiede non più di 2 ore, comprese le soste per contemplare la bellezza naturale di questo luogo e fare tante foto.

Festa di Agios Ioannis Detis: si tiene il 28 e 29 agosto, se siete in zona potete unirvi alla gente di Paros che si ritrova in questo santuario per due giorni di festa grande.


 


AGII ANARGIRI

Se volete prendere uno studios o una stanza in un piccolo hotel che vi consente di passare direttamente dalla camera a una buona spiaggia, avere a disposizione qualche servizio ma tutto sommato stare tranquilli ma poter allo stesso tempo raggiungere Naoussa con una breve passeggiata… beh, credo proprio che la località migliore sia Agii Anagiri. Questa spiaggia è molto vicina a Nauossa, subito dopo quella più cittadina di Piperi, a neppure 1 kilometro dal centro, per questo è a mio avviso quella che offre il miglior compromesso mare-città in questa parte dell’isola e forse per questo è molto popolare. Agii Anagiri mi piace decisamente di più di tutte le anonime spiaggette che si trovano fra Naoussa e Kolymbithres, dove il mare sembra qualcosa di triste e paludoso. Il litorale di Agii Anagiri è invece una bella striscia di sabbia fine e dorata, luminosa e abbastanza lunga per fare due passi, il mare è chiaro, trasparente e cristallino. La spiaggia è attrezzata con ombrelloni e lettini, ma ci sono anche gruppi di tamerici che offrono una buona ombra naturale. Alle spalle della spiaggia ci sono piccoli hotel, studios e appartamenti molto graziosi che possono essere una buona base, fra questi il più vicino alla spiaggia è il Contaratos Beach, molto carini Dimitris Studios, Roussos Beach e Calypso. Intorno a questi ci sono negozietti per le prime necessità, allegre e semplici taverne, qualche bar.

Vigneti di Paros Ci sono vigneti bellissimi sparsi per l’isola e il vino di Paros, bianco o rosso, è da assaggiare, ha tutto il sapore di questa terra forte, illuminata dal sole e spazzata dal vento. In zona Agii Anagiri, si può visitare la MORAITIS WINERY una bellissima Cantina (solo l’edificio merita una visita) con annesso un Museo del Vino, si può fare una visita con degustazioni, spesso ci sono anche eventi culturali. Per orari di visita e info consultate il suo sito www.paroswine.gr

Alexander Cycladic Cruises questa nave parte da Naxos e ferma al porto di Naoussa alle 9.15, parte da Naoussa alle 9.30 e arriva a Delos alle 10.20 (sosta 3 ore), alle 13.30 è a Mikonos Town (sosta 4 ore) e rientra a Naoussa alle 18.45. I biglietti si acquistano in qualsiasi agenzia viaggi di Naoussa e Parikia.


 


XIFARA - LAGGERI

Il breve tratto di costa interno al golfo di Naoussa che va da Xifara a Laggeri, circa un kilometro di mare in tutto, è bello e in qualche modo suggestivo. Lo scenario è assolato, tipicamente Egeo nel suo mix di rocce, sabbia, arbusti e bianche costruzioni sparpagliate, ma al tempo stesso le curve sinuose della penisola di Xifara e del basso promontorio che chiude e ripara la baia di Laggeri conferiscono al luogo un inspiegabile languore, una sensazione di lentezza, amplificata dal silenzio. Se volete esplorare questo pezzetto di mare tenete conto che la segnaletica non vi aiuterà a trovarne gli accessi, le recinzioni delle belle ville costruite in zona e i vari divieti cercheranno di ostacolarvi, ma seguendo il vostro istinto non sbaglierete. Da Agii Anagiri, continuate a seguire la strada che costeggia il golfo di Naoussa, dopo circa 3 kilometri arrivate a Xifara, o meglio vi rendete conto di essere arrivati a Xifara quando la strada si incolla al mare e trovate il raffinato ristorante “Siparos”. Sullo sfondo si vede una sorta di isolotto penisola che si protende verso il mare chiudendo la baia di Laggeri, quella è la vostra meta. In questo punto non date retta alle indicazioni che vi vogliono portare verso Santa Maria e cercate invece di imboccare la stradetta che piegando a sinistra arriva fino alla chiesetta di Zoodochos Pigi. Siete arrivati, lasciate qui il vostro mezzo e prendete il sentiero che passando fra le dune porta al mare e alla sabbia chiarissima bagnata dal mare cristallino. In questa zona non c’è alcun tipo di servizio e se ci volete stare dovete portarvi ogni cosa, indispensabile l’acqua, per l’ombra c’è giusto qualche arbusto quindi se soffrite il sole meglio attrezzarvi con un telo. Tenete infine presente che Laggeri è molto conosciuta e frequentata dai nudisti, anzi è la spiaggia naturista per eccellenza a Paros: giusto saperlo e tenerlo presente.

Siparos Ristorante. Dai suoi tavolini si gode uno dei più bei tramonti che si possano immaginare, da cartolina: le protagoniste sono le alture che circondano il Golfo di Naoussa giocando in sovrapposizioni da quinta barocca. L’ambiente ha arredi raffinati e curati, anche i cibi sono presentati bene, è attrezzato per cene in compagnia, ma è ideale anche per una serata romantica di coppia, i questo caso prenotate un tavolino in prima fila verso il mare per godervi il tramonto.

Michael Zeppos Daily Boat Cruise dal porto di Naoussa parte la bellissima barca di Capitan Dimitri, una tipica barca da pesca di Paros recentemente ristrutturata per escursioni giornaliere (max 25 persone). Fra gli itinerari proposti ce ne sono due dedicati proprio alla esplorazione del Promontorio di Laggeri e delle sue baiette più segrete. Questi due itinerari portano poi verso Mikri Santa Maria e da lì uno scende verso sud fino a Kalogeras, l’altro attraversa il canale di mare fino a Naxos, ma entrambi hanno il finale magico del rientro al calare del sole attraversando il Golfo di Laggeri. Consultate il sito http://www.mzeppos.gr/en/daily-cruises.html


 

SANTA MARIA & MIKRI SANTA MARIA

Se il vostro desiderio di mare vi porta invece a cercare una spiaggia poliedrica e cult, quando arrivate a Xifara svoltate a destra e seguite senza esitazione i cartelli che portano al “Santa Maria Surfing Camping Beach”. Quando arrivate ad un grande spiazzo che assomiglia ad un lago salato in secca (cosa che in effetti è, tanto che la località si chiama “Alyki” ovvero “salato”), parcheggiate il vostro mezzo, prendete le vostre cose e avviatevi verso la spiaggia...siete a SANTA MARIA. La prima impressione che ho avuto di Santa Maria è stata quella di una spiaggia frizzante, allegra e piacevolmente vivace, Santa Maria mette subito di buon umore e ti regala immediatamente una piacevole sensazione di vacanza. I suoi colori sono intensi, sabbia bianca, mare blu, vegetazione verde scuro, la sua gente è di tutte le età e viene da ogni parte del mondo, la paglia dei suoi ombrelloni ondeggia sempre in modo civettuolo, la scuola di windsurf colora la spiaggia e il mare con le sue vele, il Santa Maria beach bar accompagna le consumazioni con un gradevole sottofondo di musica internazionale, il ristorante Nava è una raffinata apoteosi di bianco… Nel suo insieme l’atmosfera di Santa Maria mi sembra più vicina alle colorate spiagge caraibiche che alle essenziali bicromie cicladiche, ma in definitiva penso che sia giustamente una delle più apprezzate spiagge di Paros e non solo per la sua vivacità. Infatti, a prescindere dalla piacevole atmosfera vacanziera, Santa Maria offre davvero una meravigliosa spiaggia, un vero dono della natura, fra le più grandi di Paros, tanto lunga e profonda da non sembrare mai troppo affollata anche in alta stagione. La fitta e rigogliosa vegetazione che la circonda è un profumato intrico di tamerici, ginepri, mirti e macchia mediterranea che nasconde ogni costruzione e le conferisce, a dispetto del fatto di essere una spiaggia molto organizzata, un sapore comunque selvaggio. A questo piacevole mix di natura e confort, si aggiunge anche un ampio e suggestivo panorama sull'isola di Naxos che spazia dalla sua Chora alle dune di Mikri Vigla. E come se non fosse abbastanza, aggiungiamo la sua sabbia, morbida e dorata, il suo mare, cristallino e dolcemente digradante in mille sfumature di azzurro e blu, fino a un intenso viola increspato di bianco.

Santa Maria Surfing Beach Consultando il sito www.surfbeach.gr avrete tutte le informazioni possibili immaginabili sui super servizi di questa spiaggia che offre ai suoi ospiti proprio tutto: wifi free ovunque, navetta gratuita da e per il porto di Paros, car e moto rental, servizio medico, beach volley, tennis, maneggio, mini-market, pool-bar, beach-bar-club, self-service e ristorante. Sullo stesso sito potete scegliere la vostra accomodation, dalle economiche “capanne da spiaggia” tipo Caraibi, ai graziosissimi villini-bungalow, al campeggio vero e proprio. Tutte le strutture della spiaggia fanno capo alla gestione del Surfing Beach che è una sorta di villaggio open.

Santa Maria Beach Club è il beach bar del villaggio-campeggio con accesso a tutti. La mattina si può fare colazione con sottofondo musicale molto rilassante che accompagna poi piacevolmente la giornata, dalle 17.00 in poi il volume e il ritmo si alzano e si scatena l’happy hour. Il sito web è lo stesso www.surfbeach.gr

Nava Lounge Restaurant – bello, raffinato e fresco nel suo candore assoluto. Il mare che si riflette nei suoi specchi, i tendaggi e gli arredi bianchi regalano una bella atmosfera. Più caro della media, in alta stagione è forse meglio mangiare altrove, per la cena può essere comodo se si soggiorna nel villaggio. Lo trovate su FB

Surf Club – Scuola di windsurf, noleggio tavole e vele. Diving club. Sito web www.surfbeach.gr







 
Se però cercate un posto un più tranquillo di Santa Maria, potete riprendere il vostro mezzo e continuare lungo la strada per un paio di kilometri in direzione nord, fino a quando incontrerete le taverne DELPHINI, TO ΔΙΧΤΥ e MIKRI SANTA che stanno alle spalle delle due spiagge gemelle di MIKRI SANTA MARIA. Ben nascoste dai ginepri e dalle dune, non le vedrete dalla strada ma sono ben individuabili grazie ai cartelli. Parcheggiate sulla strada e seguire il breve sentiero pedonale di accesso che si snoda fra la vegetazione. Le spiagge che troverete davanti a voi sono due belle mezzelune di sabbia divise fra loro da un piccolo promontorio roccioso su cui è sistemato un bar tavola calda e un centro diving. Davanti al promontorio c’è anche un isolotto che arricchisce il paesaggio, intorno ci sono solo piccole dune e bei ginepri. Queste due baie sono più piccole di Santa Maria ma comunque spaziose, molto molto belle, attrezzate con ombrelloni e lettini ma tranquille, ideali per gli amanti della tintarella. Mare spettacolare.

Volendo la strada continua ancora verso nord, sterrata fra le dune e la macchia, fino a sbucare a PLATIA AMMOS, la baia più settentrionale del promontorio di Laggeri, dimenticata da tutti e completamente esposta al vento del nord. Così com’è, spazzata dal vento e dalle correnti, può non sembrare bella, ma è sicuramente la più selvaggia di tutte.


 
 



AMBELAS

A sud si Santa Maria e circa 3,5 kilometri dal centro di Naoussa, prendendo la strada per Lefkes e Drios e svoltando appena troverete le indicazioni, c’è il piccolo porticciolo di AMBELAS. Non c’è niente di speciale e di particolarmente caratteristico, solo una pattuglia di piccoli pescherecci e barche da pesca, non si arriva sin qui per andare in spiaggia, a meno che non si abbia l’intenzione di andare a caccia di polipi nelle piccole calette incastonate fra le rocce che si trovano a sud del porticciolo. Ma se soggiornate in zona Naoussa può valere la pena di arrivare fino ad Ambelas perché i piccoli pescherecci ancorati nel porticciolo forniscono il pesce, prima di qualsiasi altri, ai ristoranti del luogo. Questi ristoranti, quasi più numerosi delle case, sono piuttosto apprezzati dai locali. Appena arrivate al molo trovate proprio sull’angolo Argyris (APΓYPHΣ), semplice e stagionale; svoltando a sinistra trovate il grazioso Thalami con i tavolini quasi sugli scogli e il Christiana; proprio davanti al porticciolo c’è invece il più famoso Damianos, molto conosciuto e anche molto caro rispetto alla media greca, non so se la qualità sia all’altezza dei prezzi ma di sicuro la sua terrazza con la vista sul porticciolo e sull’isola di Naxos che alla sera brulica di luci è una location molto bella. In ogni caso, penso che il momento più bello per andare ad Ambelas sono le serate con la luna piena, davvero magiche, perché la luna sorge dietro l’isola di Naxos e illumina tutto il mare come un tappeto d’oro, questo spettacolo è gratis e si gode anche dalla più semplice delle taverne.



 


SPIAGGE della COSTA EST

La costa est si affaccia sul canale di mare che divide l’isola di Paros da quella di Naxos, che con il suo profilo scuro e montuoso domina scenograficamente l’orizzonte. In questo stretto canale di mare, che si dice esser stato un grande lago, nei mesi di luglio e agosto il Meltemi si incanala dritto rinforzando la sua naturale potenza per la gioia degli amanti del windsurf. Ma anche chi non ha nel suo bagaglio una tavola da windsurf, in questi 20 kilometri di costa che vanno da Glyfada a Dryos, può trovare la sua spiaggia, anzi, la sua spiaggia ideale perché ogni categoria di spiaggia è qui rappresentata al meglio: New Golden Beach e Golden Beach, le leggendarie spiagge dei windsurfer che piacciono anche a chi ama semplicemente un ambiente sportivo rallegrato da ombrelloni di paglia e vele colorate. Piso Livadi e Logaras, buone e riparate spiagge, organizzate per le classiche vacanze in famiglia, al lento ritmo di casa-mare-spiaggia-taverna. Pounda Beach, il top della spiaggia discoteca dove sabbia musica mare e piscine si mescolano indissolubilmente, paradiso dei giovani in cerca di divertimento no-stop. Tsoukalia, Molos e Kalogeras, ancora selvagge e primitive, per chi ama i luoghi lontani, vergini e solitari dove la natura è ancora la principale protagonista. Sono tutte facili da raggiungere, dalla strada principale scendono a pettine le diverse deviazioni che portano ad ognuna di queste spiagge: scegliete la vostra preferita



GLYFADES - TSOUKALIA

La strada che da Naoussa scende verso sud, in direzione Marpissa e Drios, è grande e ben asfaltata, quasi dritta, e si va veloci. A circa 5 kilometri da Naoussa si arriva ad una località che si chiama Ysternia dove si incrocia la strada che proviene da Parikia, quella bella strada che attraversa l’isola passando fra le antiche cave di marmo di Marathi – Kostos. Ma ora non sono le cave di marmo che ci interessano, il nostro obiettivo è il mare, e quindi appena arrivati a Ysternia dobbiamo tenere d’occhio i cartelli che segnalano la deviazione a sinistra per “Glyfades – Tsoukalia”. Imboccata la deviazione si percorrono circa 1,5 kilometri e si arriva al mare, prendete a destra e continuate lungo costa per altri 2 kilometri circa, fino in fondo alla baia, prendendo come riferimento il cono aguzzo del Monte Kefalos che sembra un vulcano spento e scende al mare costruendo il roccioso promontorio di Anti-Kefalos, Proprio lì, ai piedi del Monte Kefalos, si apre la spiaggia di Toukalia, una lunga spiaggia dall’aspetto ancora molto wilde, sia per il fatto di non essere quasi per nulla attrezzata, sia per la sua posizione esposta ai venti del nord. Eppure Toukalia non è la spiaggia di Paros dove il vento soffia più forte, ma è sicuramente la spiaggia dove il Meltemi alza le più belle onde dell’isola e per questo è molto conosciuta e apprezzata dai windsurfer più esperti. Se ci andrete in una giornata di Meltemi è assicurato lo spettacolo delle vele colorate che sfrecciano veloci sul mare e piroettano cavalcando le onde. Se ci andrete in una giornata senza vento (o con il vento che arriva da sud) troverete un posto molto tranquillo dove fare il bagno o un po’ di snorkeling in santa pace, scegliendo fra la zona sabbiosa o quella più rocciosa vicino al promontorio. Sulla spiaggia, vicino ad una piccola cappella bianca, c’è una accogliente beach-bar taverna che offre anche raffinati studios, nuovi nuovi nuovi.

Tsoukalia Beach Bar & Beach Hotel una vera sorpresa, Una sistemazione chic in mezzo al nulla, del tutto inaspettata su una spiaggia amata da naturisti, kiter e windsurfer. Penso possa esser molto bello soggiornarvi per contemplare dalla propria stanza il mare con le onde quando soffia il Meltemi o la luna piena che sorge da Naxos di notte http://tsoukaliabeach-paros.gr/



 


MOLOS

Appena sotto il promontorio di Anti-Kefalos si apre un’altra baia molto bella e molto wilde, Molos. Se vi trovate a Toukalia, per raggiungerla potete scegliere se avventurarvi fra gli sterrati bruttini che girano dietro il promontorio o ritornare sulla strada principale e poi prendere la successiva deviazione facendo un percorso tutto asfaltato. Se si decide di tornare sulla strada principale, continuando il viaggio verso sud, la direzione da tenere è Marmara-Marpissa, in particolare, Marmara. Proprio da Marmara, un semplice villaggio con chiese immacolate che sfoggiano graziosi campanili di marmo, parte la deviazione che in 2,5 kilometri di strada asfaltata arriva alla splendida baia di Molos. Questo tragitto, se pur breve, è molto bello e sufficiente a dare di Paros una immagine che vi resterà impressa. Dopo le bianche case di Marmara passerete accanto ad un bel Santuario, candido e preceduto da un bel viale di scuri cipressi popolati da una infinità di uccelletti cinguettanti, poi vedrete campi gialli di stoppie, dolcemente ondulati, passerete sotto enormi eucalipti e pini profumati.

 



Appena prima di arrivare alla spiaggia, completamente immersa nel verde, c’è una semplice e rustica taverna con le tovaglie a quadretti, la “ΨΑΡΟΤΑΒΕΡΝΑ του Γιαννακου” o, come potremmo dire, la “Fish-taverna di Giovannino”, dove potrete rinfrescarvi e mangiare qualcosa quando ne avrete abbastanza di sole e di mare. Subito dopo c’è la caratteristica taverna “O Molos”. Appena finiscono gli alberi ecco la luminosa e accecante baia di Molos, splendida, difficile immaginarne una più bella. La baia è ampia, praticamente tonda, una palla di vetro chiaro in cui brilla un enorme specchio di mare chiuso e riparato tra due promontori: a nord il Promontorio di Anti-Kefalos dominato dal cono vulcanico del Monte Kefalos e a sud il Promontorio di Kratzi su cui sorge una chiesa bianca. La spiaggia di Molos non è per nulla attrezzata, ma non si rimpiangeranno affatto lettini, sdraio e ombrelloni. L’arenile è di sabbia fine, dorata e morbida, contornato da una trina di basse e soffici dune punteggiate di macchia mediterranea, il miglior materasso che si possa desiderare per stendervi l’asciugamano. All’ombra provvede madre natura con una bella fila di frondose tamerici e grandi cespugli di ginepro, ideale rifugio per leggere un libro o sonnecchiare osservando il mare azzurro e cristallino davanti a voi. Mare? Ma no, è una piscina! Acqua chiara, tiepida e dolcemente digradante. Un piacere stare in ammollo. Sembra incredibile ma questa spiaggia è tanto lunga che sembra sempre solitaria e tranquilla anche nei mesi di maggior affluenza turistica. Andate a Molos in una giornata senza Meltemi e ve ne innamorerete perdutamente.

Taverna “H ΨΑΡΟΤΑΒΕΡΝΑ του Γιαννακου la più classica delle taverne famigliari dove la madre cucina, il figlio serve in tavola, il padre va a pescare e i gatti sono i padroni indiscussi del locale. Si mangia quello che c’è, con calma, sorseggiando fresco vino resinato all’ombra di grandi pini. Se pensate ad uno spuntino mordi e fuggi, lasciate perdere, qui cucinano al momento e bisogna avere pazienza. Se volete riappropriarvi del ritmo naturale della vita, è il posto giusto.

O Molos poco più avanti rispetto alla “Fish-taverna di Giovannino” c’è questa seconda taverna, proprio appena prima della spiaggia. Qui sembra di andare a mangiare a casa di qualcuno, un po’ più “ricercata” della prima nel suo arredo vagamente naif - artistico Vincenti la moussaka e il risogalo casalinghi.





 



KALOGERAS

Alla estremità sud della baia di Molos c’è una semplice chiesetta bianca con una breve scalinata di accesso. A lato di questa chiesetta parte un breve sterrato, largo e piano, in buono stato e percorribile con ogni mezzo, che porta alla spiaggia di KAΛΟΓΕΡΑΣ che sulle mappe trovate diversamente tradotto in Kalogeras, Kalogiros, Kalogeros. Si tratta di una spiaggia defilata e selvaggia, non attrezzata e sempre tranquilla, con bel panorama aperto verso l’isola di Naxos e ben riparata dal Meltemi grazie alle alte scogliere del Promontorio di Kratzi. La spiaggia è di morbida sabbia grigio perla, bagnasciuga e fondale sono di fine ghiaietto, un po’ più scuro, cosicché l’acqua del mare appare particolarmente cristallina e brillante, con sfumature smeraldine. Tutto ciò sarebbe già più che sufficiente per farne un bel luogo, eppure la particolarità di questa spiaggia sta tutta nelle sue straordinarie scogliere variopinte, una vera tavolozza di colori che vanno dal viola al grigioverde, dal giallo zolfo al porpora. La stratificazione dei colori tradisce l’origine vulcanica della zona ma stranamente le parti grigiastre della scogliera sono di pura argilla, tanto che si può approfittarne per fare fanghi di bellezza. Ed e’ proprio la presenza di questa finissima argilla, frutto di antichissimi sedimenti fluviali, il fenomeno geologico più interessante e la testimonianza di una storia molto molto lontana… Venti milioni di anni fa le isole dell’Egeo erano tutte unite fra di loro e formavano un unico territorio denominato Aegeidha. Per effetto dell’attività vulcanica, Aegeidha sprofondò pian piano nel mare con le sue valli e i suoi fiumi, i suoi campi e i suoi laghi, dando origine alle Isole Egee che oggi conosciamo. Prima dello sprofondamento il tratto di mare che oggi separa Paros da Naxos era occupato proprio da un grande lago e le colorate colline di Kalogeras trattengono ancora l’argilla di questa zona lacustre. E questa antica e argentea argilla, utilizzata per moti anni dagli isolani di Paros per fare ceramiche e impermeabilizzare i tetti delle loro case, costituisce oggi una curiosità e un divertimento per i turisti che la utilizzano per fanghi di bellezza.

 



PISO LIVADI

Piso Livadi è una graziosa e candida località balneare che si è sviluppata attorno ad una baia quasi tonda, con acqua a specchio, una striscia di morbida sabbia chiara bordata di tamerici e un porticciolo con barche da pesca e piccole imbarcazioni turistiche. La spiaggia è piccola e stretta, si apre proprio in fondo alla baia, in pieno centro del paese, e dietro, disposti ad anfiteatro, ci sono piccoli alberghi, studios, bar e taverne, non manca neppure la chiesa con l’immancabile cupola azzurra e un piccolo parco giochi per i bambini. L’insieme è gradevole, l'ambiente spontaneo e molto familiare: puoi indifferentemente sdraiarti sulla sabbia e all’ombra delle grandi tamerici oppure sederti ai tavolini dei caffè della spiaggia a bere qualcosa, oppure gustare un buon pitta-giros sotto i tendoni bianchi delle taverne del lungomare. Piso Livadi è una località che può essere presa in considerazione per soggiornarvi, per pranzare se si è in zona o per un aperitivo dopo una giornata di sole e mare nelle spiagge vicine, magari ci scappa anche un bagno ma certamente, con tutte le spiagge che ci sono a Paros, non si viene a Piso Livadi per fare vita da spiaggia. A giugno comunque si stava bene e non era per nulla affollata, in luglio e agosto non credo proprio possa esser così. Piso Livadi è però un posto carino anche la sera, con le luci che si riflettono nello specchio di mare del porticciolo e per il ristorante non avete che l’imbarazzo della scelta, non dovrete neppure fare molto strada perché i ristoranti sono tutti in fila, sfilano uno dopo l’altro sulla passerella del molo come delle modelle…

Stavros ristorante pubblicizzato e turistico con veranda a piano terra e terrazza panoramica al piano superiore.

Soiree snack bar – pizzeria – ristorante per tutte le ore, molto grazioso e l’unico aperto tutto l’anno.

Kanavos, tradizionale e ruspante con gli immancabili tavolini blu e il più classico dei menù di pesce, carne e verdure.

Mouragio ouzeri – fish taverna, vicino alle barche non poteva mancare un locale con questo nome. Forse è la migliore scelta a Piso Livadi insieme ad Halari.

Halaris o Alaris ouzeri – fish taverna, raffinati arredi bianchi e alberelli di ulivo per decorazione. Una ottima alternativa al Mouragio, una delle due è ok.

Nikitas - Questo è il forno di Piso Livadi, lo trovate quasi davanti al ristorante Stavros, produce pane, biscotti e pite. La pasticceria migliore della zona è però a Marpissa, dal molo di Piso Livadi basta prendere la strada che sale dritta verso Marpissa e all’inizio del centro abitato ve la trovate davanti, ci mettete 10 minuti.

Agios Georgios Cruise – Il caicco “Agios Georgios” lo trovate ancorato nel porticciolo di Piso Livadi e il suo simpatico Capitano Yannis vi propone escursioni giornaliere a zonzo per il mare segreto di Paros, gite verso le coste meridionali di Naxos e gite anche a Koufonissi e Delos con partenza alle 9.30 e ritorno alle 19.00, il prezzo comprende pranzo e rinfreschi.

Alexander Cycladic Cruises - queste grandi barche partono da Naxos e fermano al Porto di Piso Livadi. Potete approfittarne per fare 2 belle crociere giornaliere. La prima fa un itinerario verso le Piccole Cicladi, parte da Piso Livadi alle 10.00 e raggiunge alle 10.45 Iraklia (sosta 1 ora e mezza), alle 12.45 arriva a Koufonissi (sosta 4 ore e mezza) e ritorna a Piso Livadi alle 18.10. La seconda fa rotta verso Santorini, parte da Piso Livadi alle 7.50 e arriva a Santorini alle 10.15 (sosta 8 ore), ritorno a Piso Livadi per le 20.45. I biglietti si acquistano in ogni agenzia viaggi di Parikia, Naoussa e Piso Livadi.

 



LOGARAS

Percorrendo il lungomare di Piso Livadi in direzione sud, dopo neppure 600 metri si incontra la spiaggia di Logaras, una località con taverne e piccoli hotel praticamente attaccata a Piso Livadi. Questa spiaggia è decisamente più grande di quella di Piso Livadi, abbastanza lunga e nella prima parte anche piuttosto profonda, con sabbia grossa e mare conseguentemente trasparentissimo e cristallino.

Logaras è una classica spiaggia greca, molto semplice e famigliare, dove i genitori possono pranzare alla taverna tenendo d’occhio i figli che giocano sulla riva del mare, dove si possono affittare sdraio e lettini ma mettersi dove più piace, dove l’asciugamano puoi piazzarlo proprio dovunque. A Logaras non ci sono neppure le classiche file di ombrelloni, solo qualche ombrellone bianco sparso qua e là, poiché l’ombra naturale è qui prevalente e abbondante, grazie ad un folto e rigoglioso boschetto di enormi tamerici. Una delle migliori spiagge per le famiglie.

Markakis taverna – ristorante. Venendo da Piso Livadi la incontrate subito all’inizio della spiaggia con la sua terrazza quasi appoggiata sulla sabbia. La taverna è bella e curata, piacevolissima di giorno e di sera, ricca la selezione di vini e formaggi locali, la specialità della casa sono il Chickpeas e il Salatouri.


 


PUNDA BEACH

Circa 2 chilometri a sud di Logaras c’è la famosa, o famigerata, spiaggia di Punda. Non potete sbagliare, basta seguire i colorati cartelli “ViVA PUNDA – Beach Club” e ci arrivate dritti. Se oltre al mare cercate gente, musica e divertimento Punda fa per voi. Le strutture del Beach Club occupano quasi interamente la baia, ci sono piscine, ristorante, bar, piccoli negozi e attrezzature per sport acquatici di ogni genere. Tutto quello che può far divertire a Punda c’è e la gente, soprattutto giovani, viene infatti a Punda per divertirsi, bere e ballare. Se ci arrivate la mattina presto non ci trovate quasi nessuno e la musica è un gradevole sottofondo che, insieme ad un Nescafè gigante, può aiutare a svegliarsi, ma più passano le ore, più il volume si alza e più incalzante diventa il ritmo delle casse acustiche, cosicché in un crescendo rossiniano il Beach Club si trasforma, fino a diventare una vera e propria discoteca all’aperto. Al tramonto la musica è ormai ovunque, regina incontrastata della baia, l’affollamento raggiunge il suo apice intorno al bar della piscina e l’atmosfera appare decisamente allegra e festaiola. Se in bassa stagione può essere divertente, in alta stagione può arrivare al limite del sopportabile e dello stordimento, ma c’è chi ci viene proprio per questo. Detto questo non pensate che Punda sia solo una discoteca all’aperto, ci sono anche mare e spiaggia, certo, e pure molto belli. A Punda la spiaggia e il mare sono abbracciati da due lati rocciosi e quindi la baia appare raccolta pur non essendo poi tanto piccola, la sabbia è chiara e morbida, il mare è trasparente e cristallino, ideale per fare un po’ di snorkeling lungo le vicine zone rocciose. In bassa stagione e alla mattina, Punda, può essere dunque un luogo piacevole anche per chi, pur non essendo proprio un discotecaro, può apprezzare le comodità e le coccole di una spiaggia super attrezzata e curatissima, un Nescafè o una colorata bibita fresca con un po’ di sottofondo musicale e un’atmosfera giovane.

 


 


NEW GOLDEN BEACH

Continuando il nostro viaggio sulla costa est, in direzione sud, dopo le spiagge dei wild-men, Toukalia, Molos e Kalogeras, dopo le spiagge delle famigliole, Piso Livadi e Logaras, e dopo la spiaggia dei giovani scatenati, Punda, arrivano le spiagge dei super sportivi: New Golden Beach e Golden Beach. Le deviazioni da prendere per raggiungerle sono almeno 3, prima ancora che dai cartelli stradali, le intuirete dalle tavole da windsurf e dalle bandiere tese al vento che troverete sulla strada principale, simboli inequivocabili della loro vocazione sportiva. Venendo da nord, la prima deviazione che si incontra è a mio avviso la migliore da prendere perché porta agevolmente ad entrambe le spiagge, quindi appena vedete la prima tavola da surf con le bandiere seguite subito i cartelli che indicano Nea Chryssi Akti o New Golden Beach o Tserdakia (il vecchio nome della spiaggia), la strada è asfaltata e scendendo verso il mare si arriva dopo 500 metri circa alla piccola spiaggia New Golden Beach. Seguendo poi questa stessa stradetta asfaltata che costeggia il mare, si passa davanti al St. George Hotel e dopo neppure 100 metri si arriva alla successiva e grande Golden Beach, senza dover risalire ancora alla strada principale.

Ma torniamo alla NEW GOLDEN BEACH. Non immaginatevi qualcosa di grandioso, in realtà si tratta di una spiaggia non molto grande, rivolta a sud-est, con due isolette rocciose di fronte, raccolta e con una bella sabbia dorata, mare dolcemente digradante e chiarissimo, bellissimo, come sempre. Nonostante le sue piccole dimensioni questo è a pieno diritto uno dei più famosi spot sportivi dell’isola e delle Cicladi, in quanto è stato scelto per 9 anni consecutivi (dal 1992 al 2000) come sede del PWA World Cup, il campionato mondiale di windsurf. New Golden Beach è infatti la spiaggia che offre il vento più forte e stabile di Paros, offrendo condizioni ideali sia per gli esperti che per chi voglia imparare. Gli appassionati di windsurf troveranno a New Gold Beach, a differenza della selvaggia Toukalia, un posto ben organizzato e la storica scuola di windsurf Paros Surf Club che offre dal 1984 corsi qualificati per principianti, intermedi e avanzati, noleggio attrezzatura e barca per recupero. Forse questa è l’unica scuola che dispone di attrezzatura anche per i corsi ai bambini più piccoli. Per chi non si cimenta nel windsurfing ci sono ombrelloni e lettini per il relax, sea-kayak e beach volley per divertirsi, oppure il Paros Scuba Club, che offre corsi ed escursioni agli appassionati di diving e il Awake MTB che noleggia mountain bike e organizza bike trekking fuori strada nella zona fra Lefkes e Naoussa. Insomma a New Golden Beach è proprio difficile annoiarsi. Alle spalle della spiaggia ci sono taverne, ristoranti, bar, negozi di attrezzature per gli sport, studios carinissimi come i Blue Dolphins, hotel confortevoli come il Philoxenia e il lussuoso 4 stelle Saint George. Anche se non soggiornate negli hotel citati potete comunque usufruire dei loro ristoranti e bar.

Blue Dolphin studios & taverna bella terrazza panoramica, taverna tradizionale di buona qualità, a conduzione famigliare. Camere con bella vista sulla mare e studios. Sito http://parosbluedolphin.com/newgoldenbeach/

Paros Philoxenia Hotel www.parosphiloxenia.gr

Saint George Beachfront Hotel www.saintgeorgehotel.gr

Paros Surf Club nato nel 1984 ha ospitato la World Cup dal 1992 al 2000. Sito web www.parosurf.gr per info più precise scrivere mail a nikos@parossurf.com

Paros Scuba Club offre corsi ed escursioni agli appassionati di fondali marini. Lo trovate presso il Paros Philoxenia Hotel proprio alle spalle della spiaggia. sito www.paroscubaclub.com

Awake mtb noleggia mountain bike e organizza trekking off-road bike nella zona fra Lefkes e Naoussa sito www.awakeparos.gr


 


GOLDEN BEACH

Senza dover risalire ancora alla strada principale, se vi trovate a New Golden Beach, potete seguire la stradetta asfaltata che costeggia il mare, passare davanti al St. George Hotel e dopo neppure 100 metri arrivare all’elegante resort Poseidon of Paros davanti al quale si inizia la grande, lunga e meravigliosa distesa sabbiosa della Golden Beach. Se invece arrivate da Dryos, ben prima di arrivare alla suddetta deviazione per la New Golden Beach, sulla strada principale incontrerete due deviazioni asfaltate per scendere a Golden Beach, rispettivamente lunghe ca. 200 – 300 metri, e che portano alla zona meridionale e centrale della spiaggia, zone che, a mio avviso, sono meno belle rispetto alla zona settentrionale più vicina al resort Poseidon, molto più larga e tranquilla. Comunque sia, Golden Beach, o Chryssi Akti, è considerata, a ragione, una delle più belle spiagge di tutta l'isola, con una bella visuale sull'isola di Dryonissi a destra e l’isoletta di Makonissi a sinistra e l’imponente mole di Naxos sullo sfondo. In tutto la spiaggia è lunga almeno 700 metri, sabbia fine e dorata, mare meraviglioso, ben organizzata, allegra, frequentata da gente dinamica di tutte le età, con e senza famiglia, una spiaggia per tutti. La bella atmosfera della Golden Beach è tutta da vedere e godere nella slide-gallery del Sun Wind Surf Club http://sunwind.gr/gallery_f/index.html che da 25 anni presidia la zona centrale della spiaggia. Le condizioni di vento della Golden Beach, ideali in tutte le stagioni dell’anno, l’hanno infatti resa molto famosa tra gli appassionati di sport acquatici di tutto il mondo, ma non immaginate che un traffico impossibile di windsurfer possa turbare la normale balneazione, tranquilli, la zona di uscita dei surfer è limitata al centro della baia, davanti al Sun Wind Surf Club e al Force 7, e non disturba affatto i bagnanti, soprattutto quelli sistemati nel lato settentrionale della spiaggia davanti al Poseidon. In sostanza l’ampiezza della spiaggia e la varietà dei suoi servizi, offre una combinazione unica per gli appassionati surfer di ogni livello e per le loro famiglie o accompagnatori: a Golden Beach tutti saranno contenti.

Dietro la spiaggia si trovano hotel, studios, appartamenti, ristoranti, taverne, beach bar, negozietti e persino il bancomat; vicino alla spiaggia ci sono scuole di sport acquatici che noleggiano di tutto, canoe, kayak, SUP, kiteboard, wakeboard, sea bicycle, catamarani, tubes, water-ski. Non mancano beach volley, dance lesson, diving lesson, centro massage e… dimenticavo, ci sono ombrelloni e lettini.

Ultimi dettagli per gli appassionati di wind o per chi vuole sapere ancora qualcosa di questa spiaggia… Golden Beach è una baia aperta e luminosa, rivolta a sud, protetta a nord-est dalla piccola penisola su cui sorgono il resort Poseidon e l’Hotel St. George. All’interno della baia il fondale è sabbioso, senza rocce, l’acqua è generalmente piatta anche nei giorni di forte Meltemi, quindi ideale per chi vuole imparare, per il free-style e per lo slalom. Solo al largo il vento e le onde si fanno impegnativi. Durante l’estate il Meltemi spira dritto da nord, soprattutto a luglio e agosto, ma dall’autunno alla primavera spirano da sud verso questa spiaggia il libeccio e lo scirocco e Golden Beach diventa un sogno per chi ama le onde. In sostanza Golden Beach è l’unica spiaggia buona sempre, con vento da nord e con vento da sud.

Poseidon of Paros Resort & Spa http://m.poseidon-paros.gr/

Sabbia d’Oro Ristorante Pizzeria. Mooolto grazioso. Appena dietro la spiaggia, nella parte settentrionale della stessa. Si nota la sua recinzione di pietra naturale, la terrazza-giardino con divanetti in muratura e cuscini colorati, bellissimi i tavoli di marmo di Paros . A dispetto del nome i gestori sono greci e se da noi la pizzeria in genere connota un ambiente ruspante, qui è il contrario e la nostra semplice pizza viene trattata con il dovuto rispetto e diventa quasi una prelibatezza, una regina, come è giusto che sia, direi, per questo nostro piatto che ha conquistato il mondo. Il forno è bellissimo, a legna.

Golden Beach Hotel Restaurant – Bar. Offre stanze, suite e appartamenti a 20 metri dalla spiaggia – zona centrale. www.goldenbeach.gr

Sun Wind Surf Club nella parte centrale della spiaggia, per info www.sunwind.gr

Louridis Studios direttamente sulla spiaggia, zona centro-sud www.paros-studios.gr/ convenzionato con il centro di windsurf Force 7.

Force 7 Nel centro-sud della baia, davanti agli appartamenti Louridis. Offre noleggio, storage, corsi e salvataggio. Kayak, Suo e Catamarani. www.force7paros.gr

Paros Dance Academy Nel centro della baia, una della più grandi piste da ballo all’aperto in Europa. Lezioni di ballo con ballerini professionisti, corsi di pilates e zumba, dance parties ogni settimana.


 



SPIAGGE della COSTA SUD

Il magico sud, confesso, è la parte di Paros che forse mi piace di più, forse perché mi assomiglia, rustica e diretta. Qui, ad eccezione di Faraga, si susseguono una serie di spiagge meno glamour e più naif, paesetti senza pretese, semplici e genuini, dove spesso si fa festa come 100 anni fa. Potete scegliere fra le spiagge “paesane” di Dryos e Alyki, dove potete uscire dall’acqua e accomodarvi a una classica taverna greca, potete respirare il profumo della macchia dell’Egeo a Pyrgaki, sonnecchiare a Loladonis, Glyfa e Tripiti. Potete vivere le due anime di Pounda, quella colorata, sportiva e vivace col vento, quella struggente da desolato far-west senza vento. Potete infine godere della bellissima sabbia di Faraga, in versione comoda e attrezzata oppure in versione nature. Anche il sud di Paros vi conquisterà



DRYOS

Un tempo Dryos era un piccolo e tranquillo centro abitato nascosto in una verde e fertile oasi ricca di sorgenti, giusto una manciata di case bianche che quasi fuggivano dalla strada principale per intrufolarsi in strette vie lastricate e nascondersi fra orti e canneti, ma inseguendole alla fine si sbucava in modo del tutto inaspettato al mare. La spiaggia era una striscia di fine ghiaietto grigio, bordeggiata da vecchie tamerici che offrivano ombra sia ai tavolini della taverna To Kyma che ai pochi bagnanti sulla spiaggia. Il mare era di un azzurro puro e cristallino, da bere. Un piccolo molo e una baia quasi tonda abbracciavano le barche del villaggio regalando un rifugio ben protetto dal Meltemi. Gli abitanti alternavano le fatiche dei campi a quelle del mare, dividendo in estate con i turisti la loro vita scandita dai ritmi naturali. Oggi Dryos, nel suo insieme, non è molto cambiata dalla prima volta che l’ho vista, la sua atmosfera è rimasta inalterata, con il suo sapore infinitamente e squisitamente greco. Appare giusto un po’ più “larga sui fianchi”, come una vecchia signora, visto che intorno alla semplice e candida chiesa il paese è cresciuto, nuove strutture turistiche si sono aggiunte alle vecchie case che sono state ristrutturate e trasformate in studios o appartamenti per le vacanze. Sulla strada principale c’è anche qualche negozietto in più, il minimarket Anousakis si è raffinato e ingrandito, sul lungomare sono spuntati un paio di nuovi locali, ma niente di più. All’inizio del lungomare anche la pensioncina To Kyma si è rifatta il trucco, ma con molta discrezione e quasi non te ne accorgi: se ora offre bellissimi studios e appartamenti con terrazzini vista mare, la sua taverna è rimasta quella di un tempo. I tavolini sono ancora disposti sotto il portico con le bianche arcate aperte verso il mare e allineati sotto le tamerici a ridosso della spiaggia, le tovaglie sono sempre a quadretti bianco-blu e le sedie quelle vecchie con la paglia. Mi siedo… le foglioline del basilico, verdi e tenere, si mescolano ai rossi gerani, l’invitante profumo della frittura di pesce si mescola alla brezza salmastra, l’isola di Dryonissi si allunga sull’orizzonte e come un gatto sornione si fa le unghie sul tappeto azzurro del mare sfrangiandolo di bianco… Dryos, quando ci penso è così, e mi pervade immutata la magia di quella taverna e dell’attimo sospeso, eterno e infinito, in cui arriva un piatto di pesciolini fritti ad accompagnare il tuo ouzo fresco, mentre, ipnotizzato, fissi il mare che luccica fra le fronde delle tamerici… Dryos, ogni volta che ci penso è così…. Ma se dopo una pausa contemplativa vi venisse il desiderio di fare un po’ di movimento, bhè, potete mettervi in cammino e prendere il sentiero lungo costa, un kilometro in tutto, che, passando per la appartata spiaggia di Boudari, arriva in 10-15 minuti alla Golden Beach, oppure potete inerpicarvi sulle alture alle spalle del paese per un trekking più impegnativo, come risalire il corso del fiume Kavouropotamos fino a Lagada o spingersi fino al Monastero dei Agii Theodori, oppure fare una bella passeggiata di 2 kilometri in direzione sud fino alla chiesetta di Capo Pyrgos...

Lungo la strada principale che attraversa il villaggio trovate dei localini per uno spuntino veloce come lo storico baracchino di gyros pitta del “O Kanados”, il Canadese, o un paio di buone taverne per un menù tradizionale come “Anna”, una sorta di rosticceria – gastronomia dove puoi sederti a mangiare o scegliere il cibo da portarti a casa, e “Agkyra” ΑΓΚΥΡΑ cioè l’ancora, una sorta di vecchia casa contadina con una verde corte interna con una grande ancora dipinta sul pavimento (giardino interno, botti di vino e spiedi croccanti). Ma se volete stare sul mare potete scegliere fra queste due taverne:

To Kyma = L’Onda. Taverna iper classica sul mare. In menù ci sono diverse pietanze ma suggerisco di scegliere sempre fra i piatti del giorno, sono i migliori, se poi ci sono i pesciolini (marìda) non fateveli scappare. Secondo me si esprime al meglio nelle meze. A pranzo e a cena è meglio andarci presto, c’è più scelta, si è sicuri di assaggiare qualcosa di buono e di avere un servizio migliore. In alta stagione è molto frequentata, con tutto quello che ne consegue, tenetene conto ma non rinunciate a sedervi all’ombra di quelle tamerici.

Markakis dopo To Kyma, alla fine del lungomare, classica taverna a cui ti puoi accomodare a tutte le ore, dalla colazione alla cena. Molto amata dagli abitanti dell’isola per la sua cornice tranquilla.

The Green Project Questo fa parte della nuova era di Dryos. E’un locale aperto giorno e notte, dal breakfast mattutino allo snack pomeridiano, dall’aperitivo al dopocena, serve di tutto, dal caffè ai dolci. Tutto (o quasi) è fatto con prodotti locali. Bella atmosfera, immerso nel verde, free internet e serate live music.

BOUDARI Se cercate la spiaggia che si chiama Boudari, Boutari o Μπούταρι, seguite i cartelli che segnalano il Boudari Hotel & Suite, un hotel raffinato che è sistemato proprio sulla spiaggia omonima. Venendo dalla Golden Beach la deviazione è appena dopo il ristorante Xilaras. La spiaggia è di solito tranquilla, dista 400 metri da Dryos e 600 metri dalla Golden Beach, collegata a queste con un sentiero, per cui raggiungibile a piedi anche da queste due località.




 



PYRGAKI o CAPO PYRGOS

A sud di Dryos troverete una deviazione asfaltata che porta in 2 kilometri alla località chiamata Pyrgaki o Capo Pyrgos. Il suo nome, “piccola città fortificata”, deriva dal fatto che proprio su questo promontorio roccioso sono state trovate vestigia di antichi insediamenti di varie epoche, di cui alcuni risalgono persino all’età del bronzo (2.800 a.C.). Non è difficile immaginare perché questo promontorio che si protende aguzzo verso il mare fosse stato scelto come dimora nei tempi passati: 1) la posizione è certo strategica in quanto domina un esteso tratto di mare, 2) nella zona di Dryos c’è abbondanza di acqua sorgiva e vicino al promontorio scorre anche il fiume Kavouropotamos, 3) ai piedi della scogliera si apre un buon porto naturale, 4) i campi retrostanti sono fertili e …. perché no, aggiungiamoci anche la bellezza del paesaggio. Quando si arriva sulla punta di Capo Pyrgos, quello che lascia infatti senza parole è proprio la bellezza del paesaggio che si apre davanti a voi, meraviglioso, il blu infinito, l’Egeo infinito, e tutte in fila sull’orizzonte, come in gran parata, le isole di Naxox, Iraklia, Ios, Sikinos e Folegandros… se la giornata è limpida si resta senza parole e in estatica contemplazione di tutta questa fila di isole.

La deviazione che imboccherete a sud di Dryos sbucherà poco prima del promontorio, vicino al porticciolo di Pyrgaki in cui dondolano silenziose e allineate diverse barchette minuscole. Accanto a questo si apre, come una piccola conchiglia, una spiaggetta nature di sabbia rossastra, riparata e lambita da un mare colore dello smeraldo, ma appena più a nord del porticciolo, seguendo il sentiero vi troverete su una bella spiaggia più ampia e con alberi: qui la tentazione di un bagno sarà irresistibile. Guardando il promontorio non presterete sicuramente molta attenzione alla bianca costruzione del Residence Martinelli e punterete invece dritti verso la piccola chiesa bianca che, più luminosa di un faro, domina incontrastata la scena. In realtà, si tratta di due mini chiesette appaiate, strette una all’altra in un indissolubile abbraccio di bianca calce e di festose ghirlande di bandierine colorate agitate dal vento. Pirgaki è, a mio avviso, un bel posto davvero. Se pensate di passare un po’ di tempo in questa località e sulla spiaggia adiacente dovete portarvi acqua e viveri, per l’ombra c’è qualche albero frondoso.

Residence Martinelli A Pyrgakii non c’è altro che questo raffinato residence in posizione panoramica.




 


LOLADONIS

A 2,5 kilometri a sud di Dryos, nei pressi del villaggio di Aspro Chorio, trovate una deviazione lunga circa 1,5 – 1,8 kilometri, asfaltata, che scende alla bella spiaggia di Loladonis. Anche qui i nomi sulle mappe si sprecano e la troverete indicata in modi diversi Loladonis, Lolantoni, Lolantonis, il suo nome greco è solo Λωλαντωνη. Questa è una spiaggia che a me piace molto, la torvo bellissima nella sua semplicità e purezza e ha il vantaggio di essere molto riparata dal Meltemi dalla punta di Capo Pyrgos. Il litorale è abbastanza lungo e profondo per farla sembrare spaziosa, ma forse ad amplificare le sue dimensioni contribuisce il fatto che non ci sono strutture incombenti e neppure ombrelloni e lettini allineati sulla spiaggia. Solo sabbia, chiara e fine, solo mare, azzurro e cristallino, solo ombra naturale di verdi tamerici e eucalipti. La spiaggia è tutta libera, giusto qualche lettino sotto gli alberi e in alta stagione qualche ombrellone sparso, molto tranquilla, frequentata da chi ancora ama stendere il proprio asciugamano sulla sabbia e leggere un libro sotto gli alberi, come una volta. Dopo una tranquilla mattinata trascorsa fra bagni di mare e di sole, potete trovare ristoro nella taverna situata alle spalle della spiaggia, En Plò. Sarebbe un vero peccato non approfittare della sua ospitalità, sia per la bella posizione panoramica, sia per il menù intrigante che propone oltre ai piatti tradizionali anche alcune specialità di “politiki kouzina”, la cucina anatolica per eccellenza. Non avrete problemi ad individuarla, la incontrerete nei pressi dello spiazzo-parcheggio e appena prima di accedere alla spiaggia, senza dubbio non vi sfuggiranno i suoi candidi tavolini sull’ariosa terrazza rivolta al mare. Appena prima, svoltando a destra trovate anche la Taverna Lolantonis, semplice e tradizionale, che ha anche rooms to let.

En Plo’ - Εν Πλω Taverna e Bar. Il cartello è azzurro con disegnata una vela spiegata, “Εν Πλω” lo tradurrei “Navigando”, un bel nome, che richiama proprio la sensazione di essere sul ponte di una nave che si può provare stando sulla sua terrazza elevata e panoramica. L’ambiente è fresco e lindo, complice il bianco ovunque dominante, i gestori sono molto amabili, il dolce all’arancia offerto dalla casa a fine pasto è una vera squisitezza.
 
 


 



GLYFA – Γλύφα

Per arrivare in questa località, che dista circa 5 kilometri da Dryos, 8 da Alyki e 15 da Parikia, ci sono almeno un paio di deviazioni con indicazione che dalla strada principale scendono dirette alla spiaggia. Queste deviazioni si trovano tutte in quel tratto della strada principale che corre alto rispetto la costa, fra il villaggio di Aspro Chorio e la chiesetta di Agios Ioannis di Tripiti, passando per il villaggetto di Glyfa. Questo tratto di costa è chiamato Kampos e, coerentemente col suo nome, appare come una sorta di pianoro che si apre a ventaglio e scivola verso il mare fra il promontorio di Pyrgos e il massiccio roccioso e deserto di Tripiti. Qui le casette si alternano a manciate di ulivi e viti, orti e piccoli campi cintati da muretti, in modo da connotare il territorio più come agricolo che marinaro. Seguendo uno dei cartelli stradali che indicano Glyfa, troverete in fondo alla strada una spiaggia di quelle greche d.o.c. che piacerà moltissimo agli amanti del genere come la sottoscritta. La spiaggia di Glyfa non è di quelle da cartolina e il suo bello è proprio questo, non ci troverete chi è a caccia di immagini per far sognare gli amici, ma ci troverete solo chi ama sognare per conto suo, in tranquillità davanti all’azzurro dell’Egeo ascoltando il mare che rimesta lento i sassolini della battigia. Questo è il bello di Glyfa: una raccolta mezzaluna di sabbia e ghiaia, ombreggiata naturalmente da una doppia fila di tamerici, bagnata da un mare trasparentissimo, azzurro e vitreo, un po’ di casette sparpagliate intorno. Sarà perché a Paros c’è tanta sabbia, che quasi sono felice di trovare a Glyfa un po’ di quel ghiaietto tipicamente greco che rende l’acqua ancora più cristallina e brillante, quasi argentea. Da non trascurare poi il fatto che, come tutte le spiagge del sud, Glyfa è riparata dai venti settentrionali e il suo mare è quindi sempre calmo per chi ama nuotare e, volendo, fare anche un po’ di snorkeling lungo i lati rocciosi della baia. Un altro punto a favore di Glyfa è la sua omonima taverna, perfettamente in armonia con l’atmosfera greca d.o.c. del luogo. Per trovarla è semplice, sta proprio alle spalle della spiaggia e non vi sarà difficile mettere a fuoco questo bel casolare di pietra con un vezzoso vialetto bordato da verdi cespuglietti a pon-pon che attraversa un’ortaglia bruciacchiata dal sole, dal vento e dalla salsedine. A guardar bene, però, fra le pianticelle dalle foglie bruciacchiate ci troverete ogni sorta di ortaggi, pomodori, zucchini, melanzane, cipolle e peperoni, tutte quelle saporite verdure che troverete poco dopo nel piatto accomodandovi all’ombra del porticato. Prima ancora che arrivi il padrone di casa per dirvi cosa offre la cucina, i colori e i profumi che vi circondano vi suggeriscono già il menù: la pietra della casa al posto del bianco calce, le sedie, i tavolini e le travi laccate di verde e non di blu, il profumo della carne arrostita, delle piante di pomodoro, delle erbe aromatiche. Quando arriva la tovaglietta di carta con stampata l’isola di Paros, saprete già cosa ordinare e non sbaglierete: greek salade di sicuro, con i pomodori che ancora profumano di sole e una soffice mizithra di capra cosparsa dell’origano nato sulle scogliere di Tripiti, ghemistà e dolmadakia non tradiranno, il vino sarà rigorosamente kokkino, rosso, secco come la terra da cui è nato. Da qui il mare è solo una striscia azzurra che occhieggia fra le tamerici ed è la terra di Paros a farla da padrona, raccontando la sua storia di umile lavoro quotidiano.

Taverna Glyfa Alla fine della strada, appena dietro la spiaggia, è una sorta di piccolo “agriturismo”. A pranzo c’è più scelta, la sera possono esser finite diverse pietanze e quindi è meglio arrivare presto. Verdure, formaggi, olio e vino, tutto è di produzione propria, i piatti sono cucinati in giornata e le carni grigliate in diretta.

 



TRIPITI

Questa piccola e graziosa spiaggia è vicinissima a Glyfa, circondata e difesa dalle pendici del massiccio roccioso di Tripiti, silenziosa e naturale, avvolta da un intenso profumo di maquis mediterraneo. Se vi trovate già a Glyfa non rinunciate a prendere lo sterrato, breve e fattibile, che passando dietro la spiaggia continua lungo la costa in direzione sud e arriva dopo 100 metri circa alla spiaggia di Tripiti. Volendo, si fa anche a piedi, una passeggiata fra salsedine, origano e timo, brevissima e per nulla faticosa. Se invece avete questa spiaggia come obiettivo diretto, arrivando da Parikia e Alyki incontrerete prima di Glyfa, la deviazione con il cartello Tripiti circa 3 kilometri dopo il paesello di Akrotiri, subito dopo la cappella di Agios Ioannis: da qui potete scendere direttamente al mare. Chiaramente se arrivate da Dryos, tale deviazione è appena dopo quelle di Glyfa. In ogni caso tenete presente che le due spiagge di Tripiti e Glyfa sono molto vicine e le potete senza dubbio visitare insieme.

Il contesto naturale di Tripiti è diverso da Glyfa, qui torna la sabbia e la mezzaluna della spiaggia resta abbracciata da due basse ali di roccia rossastra che continuano verso il mare, non ci sono tamerici allineate sulla spiaggia ma solo qualche gruppo di alberi e grandi cespugli ai lati che conferiscono al luogo un aspetto selvatico. Per me è un piccolo angolo di paradiso. Non ci sono attrezzature di sorta, dovrete portarvi tutto ciò che vi occorre, ma non caricatevi di cose inutili, per stendervi al sole vi basterà un asciugamano perché la sabbia è molto fine e morbida, non dimenticate però maschera e boccaglio, per mangiare potete raggiungere Glyfa e la sua taverna con 10 minuti di passeggiata. Se poi non siete propriamente “tipi da spiaggia” e amate camminare, partendo dalla spiaggia di Tripiti potete avventurarvi verso sud – con le scarpe - nell’esplorazione del massiccio roccioso di Tripiti che è la propaggine più meridionale dell’isola di Paros, un angolo di natura ruggente e selvaggia dove le correnti marine e i venti si incontrano e si scontrano a Capo Mavros - il Capo Nero - degno contraltare di Capo Korakas che è all’estremo nord dell’isola. Non ci sono dei sentieri, bisogna andare a intuito, prestando molta attenzione a dove si mettono i piedi e ai cespugli spinosi, ma senza andare troppo lontano dalla spiaggia si riuscirà comunque a respirare un po’ di quell’atmosfera finisterre e a percepire la magia di un nome, Capo Mavros, che, manco a dirlo, deriva dalle rocce scure su cui schiumano i flutti…. Risaliti dalla spiaggia di Tripiti sulla strada principale e continuando il nostro percorso verso ovest in direzione di Alyki, non si incontreranno più accessi al mare fino a un kilometro prima del villaggio di Akrotiri dove una stradetta sterrata porta alla isolata baia di BEIS, ΜΠΕΗΣ, una sorta di stretto fiordo con una spiaggia solitaria sul fondo. Penso che questa sia la spiaggia che alcuni chiamano Aktotiri dato che è vicina a questo villaggio. Ma data l’abbondanza di spiagge a Paros, potete anche risparmiarvi l’avventura di questo sterrato e proseguire invece tranquilli fino alla prima indicazione per FARAGAS che troverete nei pressi di Akrotiri.

Michael Zeppos Daily Boat Cruise anche dal porto di Aliky parte la bellissima barca di Capitan Dimitri, la tipica barca da pesca di Paros di cui abbiamo parlato prima. Fra gli itinerari proposti a sud ce ne è uno dedicato proprio alla esplorazione delle baiette del Promontorio di Tripiti e delle piccole isole che stanno fra Paros e Antiparos. Questo itinerario consente di godere di una zona bellissima e ha il vantaggio che si può fare anche quando c’è vento da nord. Consultate il sito http://www.mzeppos.gr/en/daily-cruises.html

 



FARAGA – ΦAPAΓ ΓA - Φαράγγα

Proprio alle porte del villaggio di Akrotiri, seguendo l’indicazione stradale per Faraga si scende per una buona strada asfaltata con belle curve e un bellissimo panorama sulla costa meridionale di Paros e sulla dirimpettaia Antiparos, con tutta la miriade di isolette che stanno in mezzo alle due e sembrano dei grandi sassi messi lì apposta per fare attraversare quel tratto di mare senza bagnarsi i piedi. La strada finisce dopo nemmeno un kilometro in una sorta di spiazzo-parcheggio pure asfaltato e circondato da belle villette con rigogliosi giardini che impediscono qualsiasi visuale verso il mare. Ma non preoccupatevi, mare e spiaggia ci sono e siete arrivati. Lasciate il vostro mezzo e infilatevi nella prima stradetta pedonale che vedete, ce n’è giusto una all’inizio della strada sterrata che parte dal parcheggio e porta alle case a sud della baia. Bastano pochi passi, si costeggiano le siepi di essenze mediterranee dei giardini e si passa sotto grandi pini, si sbuca quindi sulla bellissima spiaggia di Faraga (anche qui le trascrizioni sono numerose, Faraga, Faragas, Faragga, Faranga).

Se vi trovate ad Alyki, seguendo le indicazioni per questa spiaggia, percorrerete circa 3 kilometri di stradette asfaltate che corrono alle spalle delle basse propaggini di Capo Myrona e, alla fine, vi troverete al suddetto parcheggio. Se vi trovate a Parikia e volete andare dritti e veloci a Faraga, quando sarete al bivio Alyki – Dryos, meglio non deviare verso Alyki, allunghereste inutilmente il percorso, tenete invece direzione Dryos e continuate sulla strada principale verso Agaeria e Akrotiri dove svolterete come detto all’inizio. La zona fra Alyki e Akrotiri è molto bella dal punto di vista paesaggistico e molto comoda, Alyki è un paesetto dove non manca nulla ma in meno di 15 km si raggiunge il centro di Parikia e il suo porto, l’aeroporto è a 3-4 kilometri e in 9 kilometri si arriva all’imbarco di Pounda per Antiparos, non è difficile capire perché in questa zona sorgano le più belle ville di Paros che punteggiano di bianco il paesaggio. Ma non immaginate di vedere uno sviluppo urbanistico invasivo e non pensate che la spiaggia di Faraga sia assediata dalle costruzioni come qualcuno scrive. Le costruzioni ci sono ma sono candide e belle, tanto immerse nel verde dei loro giardini che dalla spiaggia quasi si fatica a distinguerle, poi, a differenza di tante zone in Italia, la spiaggia non è diventata di loro esclusivo appannaggio, ma è rimasta pubblica e usufruibile da parte di tutti, neppure la taverna della spiaggia ha ottenuto il permesso di colonizzarla interamente.

Torniamo dunque alla bellissima Faraga… una delle spiagge più belle dell'isola, ben riparata dal vento e con una meravigliosa, finissima, sabbia dorata. Il mare è di un azzurro chiarissimo, trasparente e cristallino, con il fondale che degrada molto dolcemente. Il sole bacia Faraga dal mattino al tramonto e i suoi grandi pini offrono una fresca ombra naturale. Faraga è dunque una spiaggia perfetta, anche per i più piccoli che avranno tutto lo spazio che vogliono per giocare e divertirsi. Infatti Faragas è anche una spiaggia abbastanza ampia e profonda, fino alla metà di giugno la troverete completamente libera e senza strutture, poi il Faragas Beach Bar ne attrezza una parte, ma per fortuna non gli è consentito di mettere più di 25-30 ombrelloni, cosicché più della metà della spiaggia resta libera, così come la zona sotto gli alberi. Il web tam-tam italico l’ha eletta fra le sue preferite, ci troverete quindi parecchi italiani. Ma se non vi interessa l’ombra degli alberi e volete godere di un contesto più appartato, intimo e naturale, basta superare la piccola duna rocciosa vicina al beach bar e scegliere una delle belle calette sabbiose che si aprono sotto gli scogli. Su questo lato della baia ce ne sono almeno tre, due più grandi e una più piccina, non c’è da faticare per raggiungerle, nell’ultima è possibile trovare naturisti. Pace e relax sono garantiti.

Faragas Beach Bar buona soft lounge music, design curato e gradevole, lindo, direi quasi elegante, i lettini prendisole nella parte recintata del beach bar sono di legno, grandi e con comodi materassi. La zona bar serve sandwich e spuntini gustosi, il ristorante è un po’ pretenzioso e più caro rispetto alla media. Wifi gratuito, docce a pagamento. Apre alla metà di giugno, i lettini non sono molti e se volete utilizzarli in alta stagione è meglio arrivare presto.







ALIKI

Aliki=salato… che bel nome… sa di mare solo a nominarlo… è un paesetto a circa 15 kilometri da Parikia, ci si arriva velocemente con la strada principale che porta all’aeroporto, gli abitanti della città ci vanno la domenica a mangiare il pesce. Le case del villaggio sono direttamente affacciate sul mare con le barchette ormeggiate fuori dall’uscio, sono tutte bianche e squadrate, come zollette di sale, costruite nella zona più piatta dell’isola, dove la terra è inzuppata di mare e non la si distingue dalla sabbia. Alyki è un paese molto semplice, privo di angoli caratteristici e particolari attrattive, eppure quando ci penso mi ricorda tanto una bella stella marina e lo rivedo placidamente adagiato sulla sabbia mentre stende le sue vie verso la riva del mare fino a toccare quel velo di acqua chiarissima che le accarezza. Alyki forse non è un paese, ma solo un castello di sabbia, tutto circondato da sabbia, per questo si trovano spiagge sia in centro che a nord e a sud del paese. Inutile dare indicazioni per le spiagge di Alyki le troverete anche senza cercarle, basterà seguire la strada che costeggia il mare e saranno loro a venirvi incontro, una dopo l’altra sfileranno davanti a voi, con la loro sabbia chiara, tranquille nonostante la vicinanza al paese, bordate da ombrose tamerici e lambite da un mare quasi bianco da tanto è basso il fondale. La più grande di queste spiagge sembra quasi la piazza del paese, con il campetto sportivo polivalente dietro le tamerici, i ragazzini che giocano nell’acqua schiamazzando e i crocchi di mamme sedute a chiacchierare. Su queste spiagge non ci sono stabilimenti balneari e file di ombrelloni, la gente esce di casa con la propria sedia pieghevole e il giornale sottobraccio, le nonne tengono per mano i bambini col costume e i braccioli di gomma già gonfiati al braccio, la spiaggia non sembra che un naturale prolungamento della propria casa. Anche se il mare è bellissimo, i turisti su queste spiagge sono davvero pochi, le spiagge di Alyki sono troppo “paesane” e dal gusto troppo “quotidiano” per chi rincorre luoghi da raccontare e non percepisce l’essenza marina di un posto come questo. Il fatto che Alyki appartenga più al mare che alla terra è anche confermato dalla tradizione marinara dei suoi abitanti che sono tutti pescatori. Non a caso il 6 Agosto si tiene ad Alyki la grande Festa dei Pescatori, un evento atteso in tutta l’isola e che unisce abitanti e turisti attorno a grandi tavolate sistemate sulla spiaggia principale: fritture e grigliate di pesce, vino locale e suma (la tradizionale grappa di Paros) a volontà, musica e gare di ballo fra le scuole di danza locali in costumi tradizionali. E se capitate ad Alyki a fine giugno, precisamente il 23 giugno, potete partecipare alla antichissima Festa di Agios Ioannis tou Kalidonas che coincide con il solstizio d’estate, giorno in cui i si accendono i falò sulla spiaggia per bruciare le corone di fiori intrecciate il 1° maggio e festeggiare l’estate. Ma se anche non avrete occasione di partecipare ad uno di questi eventi, già sedersi ai tavolini di una delle taverne di Alyki sarà una piacevole esperienza… Le taverne di Alyki le trovate tutte raggruppate sul mare, vicino ai moli dove dondolano pigre le barchette dei pescatori, con i tavolini a bordo d’acqua e all’ombra di verande e ombrelloni. Polipi e sgombri, stesi ad asciugare al sole come un improbabile bucato, vi faranno pregustare le specialità della casa. Non dovrete impazzire per trovare un parcheggio e non avrete problemi a lasciar scorrazzare i vostri bambini sulla spiaggia o giocare nell’acqua accanto alla taverna, dovrete solo sedervi e ordinare qualcosa di buono, magari proprio la caratteristica “guona”, lo sgombro seccato e grigliato che si mangia solo in queste taverne e ad Antiparos. Godetevi questa pausa epicurea, immergendovi nella quieta atmosfera di questo luogo, liquido e salato, in tutto e per tutto marino.

To Mouragio - TO MOYPAΓIO Ouzeri – Fish taverna. Con le sue barche provvede al pesce e propone una grande varietà di meze marinare. I tavolini sono schierati sul piccolo molo cosicché mangiate fra le barche e il mare. Specialità: “guona” e polipo grigliati, pesciolini fritti, sardine grigliate.

To Balconi = TO ΜΠΑΛΚΟΝΙ Taverna – Grill. Serve tutti i piatti tradizionali di carne e pesce. I tavolini sono in bilico fra mare e spiaggia. La individuate facilmente per il mulino in miniatura.

Folklore Art Museum of Cycladic Civilization Prima di lasciare del tutto Aliki, prendendo la strada che va verso l’aeroporto, tenete d’occhio le indicazioni per questo piccolo “museo-curiosità” unico nel suo genere. Bastano un’oretta e 2,5 euro per fare un meraviglioso giro delle Cicladi. Il sig. Benetos Skiadas nel suo giardino ha creato, con tanto amore e tanta arte, le riproduzioni in miniatura di case, monasteri e siti archeologici delle Cicladi. Bellissimi sono il Monastero di Amorgos, la cattedrale di Tinos e la Ekatontapyliani di Paros, ma anche la terrazza dei Leoni di Delos. Fantastica la ricca collezione di modellini navali fatti dallo stesso Benetos, un uomo dallo sguardo sereno e dalle mani prodigiose.

Michael Zeppos Daily Boat Cruise dal porto di Aliky parte la bellissima barca di Capitan Dimitri anche per un quarto meraviglioso itinerario. Questo direi che è quasi imperdibile…. Antiparos – Despotiko - Isole che stanno fra Paros e Antiparos. Questo itinerario da la possibilità di vedere un’altra Paros, la sua “terra di mezzo” sbriciolata in questo gruppo di isolette e scogli abitati solo da qualche chiesetta e da antiche testimonianze. Si può fare anche quando c’è vento. Consultate il sito http://www.mzeppos.gr/en/daily-cruises.html

Rofos Boat Trip se avete meno tempo a disposizione, dal porto di Alyki parte anche questo grazioso battellino che fa gite marine di 3 ore e mezza, la mattina con partenza 10.30 ritorno 14.00, il pomeriggio con partenza 15.30 e ritorno 19.00. Il giro di solito tocca Capo Myrona, Beis e le isolette fra Paros e Antiparos www.rofos-paros.gr

 


 


POUNDA

Sulla costa occidentale, a circa metà strada fra Parikia e Aliki e proprio davanti all’isola di Antiparos, c’è la località di Pounda che non ha nulla a che vedere con l’omonima spiaggia-club che si trova sulla costa orientale di cui abbiamo parlato prima. Questa Pounda è un villaggetto che si raggiunge con due precisi obiettivi: l’imbarco per Antiparos e la spiaggia dei Kitesurfer. Qualunque sia il motivo che vi porterà a Pounda, arrivarci è facilissimo, da Parikia basta prendere la strada principale e percorrere circa 8-9 kilometri verso sud, in auto o scooter basteranno davvero pochi minuti, volendo si possono utilizzare anche i frequenti bus che collegano la capitale al molo di imbarco a servizio dei residenti che vanno e vengono da Antiparos. La spiaggia dei kiters è a circa 500 metri dalla stazione del bus e dal molo di imbarco, ci si arriva percorrendo uno sterrato che segue il mare verso sud. Che Pounda sia una vera Mecca per i kitesurfer e che sia ora una delle più conosciute destinazioni di kitesurfing in Europa, lo si capisce subito entrando in paese, dai nuovi studios, dai negozi specializzati in attrezzature sportive, dalle tavole colorate esposte ovunque e dai fantasiosi boxer dei ragazzi che incontrate per strada. A dispetto di tanta esuberanza sportiva, la famosa spiaggia dei kiters appare come una lunghissima spianata di sabbia monocolore, tanto compatta da sembrare quasi terra battuta, popolata solo da arbusti rinsecchiti dalla salsedine e da cespuglietti di erbe aguzze pettinate dal vento. L’isola di Antiparos è proprio lì davanti, ne puoi contare le case e le piante, con la sua mole domina incontrastata il paesaggio e comprimere con forza il mare verso Paros formando uno stretto canale dall’inteso colore blu. Il luogo nel suo insieme ha un certo fascino, con il suo essere al tempo stesso piuttosto desolato e selvaggio, naturale e selvatico. Qui non ci trovate file di ombrelloni e lettini e neppure bar e taverne, ci sono solo le due scuole di kite, due scatoloni bianchi con le tipiche vele tese al vento e quei pochi servizi che bastano ai kiters. Qui non ci viene nessun altro se non gli appassionati e quando non c’è vento non ci trovate proprio nessuno. In questi giorni senza vento potete passeggiare vicino al mare per almeno 3 kilometri solo in compagnia dei curiosi uccelletti marini che nidificano nei cespugli. Ma nei mesi di luglio e agosto, per la gioia dei kiters di tutto il mondo, il Meltemi soffia costantemente in questo canale di mare blu fra Paros e Antiparos, dritto e teso da nord a sud, parallelo alla riva, sposandosi perfettamente con l’ampia spiaggia e l’acqua piatta del canale, solo leggermente increspata di bianco, senza grandi onde. In questi giorni di vento Pounda è tutta un festoso arcobaleno di colori, in cielo, in terra, in acqua, ovunque: la spiaggia si popola di tutte le lingue e tutte le lingue declinano in un solo idioma il comune piacere di stare insieme, di godere del mare e del vento. Come New Golden Beach è stata consacrata come spot mondiale per il windsurf, Pounda è stata più volte coronata come sede dei campionati mondiali di kite PKRA (Professional Kiteboard Surfer Association) e KPWT (Kiteboard Pro Tour), portando in tutto il mondo il nome di Paros e la leggenda di Pounda.

Paroskite Kiteboarding Center – sito web www.paroskite.gr

Paros Kite Pro Center – sito web www.paroskite-procenter.com

In questi due centri Kite di Pounda potete cimentarvi nel Kite con condizioni ottimali e a tutti i livelli. Non mancano però proposte in tema di windsurf, SUP, wakeboard, water-ski e persino horse riding, yoga, massage per chi non fa kite.

Thea – Θεα ΕΞ ΑΝΑΤΟΛΩΝ questa taverna di Pounda è da sempre al suo posto, vicino all’imbarcadero per Antiparos, pronta ad accogliere chi parte e chi arriva. Se a primo avviso può sembrare priva del fascino “esotico” e “maledetto” delle taverne portuali, il suo menù è invece davvero esotico e particolare... qui trovate piatti in cui si mescolano magicamente le atmosfere di Costantinopoli, del Mar Nero e delle regioni più lontane dell’Anatolia. Se ci andate a cena prenotate il tavolo sulla terrazza che guarda il molo, Antiparos e il tramonto: magnifico e indimenticabile.

Butterlies Valley fra Pounda e Parikia, in posizione elevata a ca. 200 mt vicino al Monastero di Christos Dasous, c’è la Valle delle Farfalle. E’ un’oasi verde popolata da una unica specie, la Panaxia Quadripunctaria, non aspettatevi quindi varietà. Se siete di ritorno dalle spiagge del sud verso Parikia e avete un po’ di tempo, può essere una deviazione simpatica, anche solo per la bella strada che offre un bel panorama. L’oasi delle farfalle è aperta dalle 9 del mattino alle 20.00, il bilgietto costa 2 euro e i bambini sotto i 12 anni non pagano. Info sul sito www.parosbutterflies.gr






(tutto da guardare questo video, dedicato alla località di Pounda, il suo paesaggio, il porticciolo, la spiaggia dei kiters e perfino il traghettino che porta ad Antiparos per una passeggiata serale tra lue vie.)

ANTIPAROS

Paros e Antiparos sono collegate quotidianamente da traghetti che partono dal porto di Parikia e coprono il tragitto con mezz’ora di navigazione. Ma il collegamento principale fra le due isole, il più comodo e il più utilizzato dai locali, è quello di Pounda, dove un traghetto con trasporto auto e persone fa instancabilmente la spola fra Paros e Antiparos dalle 7 del mattino a mezzanotte. In basa stagione gli orari, per quanto scritti sul tabellone, sono un po’ aleatori e il traghetto in verità parte quando è pieno, in alta stagione le partenze sono invece regolari e puntuali ogni 30 minuti. La traversata marina da Pounda dura in tutto 10 minuti, giusto il tempo di fare manovra fra un porto e l’altro, il resto del tempo è impiegato a scaricare e caricare. I biglietti si fanno a bordo come una volta, vicino al portellone, il costo a persona è di € 1,10 e per uno scooter si paga € 1,40 (prezzi 2014). Diciamo subito che solo i turisti considerano ANTIPAROS come un’isola a se stante, gli abitanti di Paros, e quelli di Parikia in particolare, considerano invece Antiparos semplicemente una zona di Paros, per questo vanno e vengono dall’isola in continuazione come niente fosse. La mia simpatica Cristina dell’Arian Hotel, per esempio, andava indifferentemente alla spiaggia di Soros di giorno o a cena da Zorbas la sera, prendere il traghettino per Antiparos era per lei come attraversare un ponte… in effetti non è poi tanto diverso. Alla fine ho assimilato anch’io questo Paros-Pensiero, prendo il traghettino e attraverso il canale-ponte di mare e continuo semplicemente a fare il mio giro delle spiagge di PAROS…..


 

Appena si sbarca dal traghetto, si svolta a sinistra e, se non l’avete già fatto, è meglio fare il pieno di benzina al primo distributore che si incontra, poi non ne troverete altri, non si sa mai quanta strada alla fine percorrerete stregati dalla magia dell’isola. Vero è che ad Antiparos non ci sono poi tante strade da fare, quella principale corre asfaltata da nord a sud dell’isola, dal porto ad Agios Georghios ci sono in tutto circa 12 kilometri, le deviazioni verso le spiagge sono praticamente inesistenti, qualche decina di metri, per salire alla Grotta di Agios Ioannis dalla strada principale ci sono 2 kilometri, dal porto alla zona di Kambos – Livadi ci sono 5 kilometri: ecco l’isola, a star larghi si gira tutta percorrendo circa 50 kilometri. Se non avete un mezzo, per raggiungere le spiagge del versante orientale potete utilizzare il bus comunale che fa la spola fra il porto e Agios Gerghios facendo le seguenti fermate: Panagia, Glyfa, Apantima, Soros e Agios Georghios. Sulla costa occidentale, alle spalle del paese, ci sono altre spiagge raggiungibili con trekking o con barca, Stavros - Arapis – Alonaki – Vriokastro – Fragopapades, ma di queste, per il momento, non vi so dire nulla.

In generale devo dire che le spiagge di Antiparos sono belle per il loro contesto paesaggistico naturalistico, anche quelle che sono state attrezzate con ristorante beach-bar hanno mantenuto un aspetto nature e sono state “arredate” in modo discreto e senza file stabili di ombrelloni e lettini. Quasi tutte sono sabbiose ma rispetto a Paros la sabbia è meno fine e vellutata e il fondale del mare è generalmente meno godibile per la costante presenza di zone di pietrisco e scoglio, di conseguenza il mare è più colorato, ravvivato da pennellate di intenso turchese e blu. L’acqua – non so se è un caso – ma l’abbiamo sempre trovata più fredda, forse per l’effetto della corrente marina che si crea nel canale di mare che divide le due isole. Altra cosa, le spiagge raggiungibili con la strada sono tutte rivolte a est e quindi ben illuminate al mattino ma non godono del tramonto sul mare. Come nella vicina Paros ci sono zone più frequentate e zone meno frequentate, zone riservate ai naturisti e zone per tutti. Antiparos non è più bella o meno bella di Paros, è diversa, non si possono fare paragoni e ogni faccia della medaglia ha il suo valore.

 



PSARALIKI - PANAGIA E’ la prima spiaggia che si incontra a sud del paese. Si tratta di una unica, lunga e bella striscia di sabbia grossa ombreggiata da tamerici. Il primo accesso è subito dopo il porto e in questo tratto la spiaggia si chiama Psaraliki, continuando a camminare sulla spiaggia si arriva alla zona chiamata Panagia per la presenza della chiesa dedicata alla Madonna, in questo punto c’è un altro accesso e anche la prima fermata del bus comunale. Dal porto a Psaraliki si arriva comunque a piedi con una passeggiata di pochi minuti, per questo è abbastanza frequentata anche dai residenti che ci vengono a fine giornata.

 



GLIFA Appena dopo la deviazione per Kambos, si incontra questa bella spiaggia proprio limitrofa alla strada, non la si deve neppure cercare, basta accostare al ciglio della strada e parcheggiare, scendere a fare il bagno. La spiaggia è di sabbia grossa, ci sono tamerici ma anche una decina di ombrelloni e lettini messi a disposizione gratuitamente dalla taverna che si trova sull’altro lato della strada, 50 metri all’interno, dove si può andare a mangiare o prendere da bere. Il fondale ha zone sabbiose e zone rocciose, i colori del mare sono spettacolari. E’ un’ottima spiaggia che molti scioccamente snobbano per il fatto di essere vicina alla strada, così per assurdo resta un posto tranquillo. Bel panorama su Paros. Seconda fermata del bus.
 
 
 
 

APANTIMA Si trova vicino alla deviazione per la Grotta di Agios Ioannis, “Antiparos Cave”. Questa spiaggia è molto bella, riparata, raccolta e sabbiosa, mare dai bei colori e trasparentissimo. Molto raffinato il ristorante beach bar alle sue spalle, ha un corner shop con oggetti e capi d’abbigliamento sfiziosi, mette a disposizione ampi gazebi per l’ombra e materassini per sdraiarsi sulla sabbia. Nell’insieme è una spiaggia molto bella e raffinata. Terza fermata del bus.
 
 

 
 
SOROS  È la spiaggia più grande di Antiparos, forse la più bella se consideriamo anche le sue dimensioni, in quanto è molto spaziosa, lunga e sabbiosa. Conserva un bel contesto naturale e in un certo senso è una spiaggia dai mille volti. Sulla destra, alla base delle rocce, c’è la zona dall’aspetto più selvaggio, senza ombra e anfratti fra le rocce, frequentata da naturisti. Al centro c’è un moderno ristorante - beach bar, un po’ arretrato rispetto alla spiaggia, molto discreto e sofisticato, al posto di ombrelloni e lettini mette a disposizione degli ospiti enormi cuscini colorati sulla spiaggia e sotto le tamerici. A sinistra c’è una zona con ombra naturale frequentata dalle famiglie. Insomma a Soros sono tutti accontentati. Quarta fermata del bus.


 

 

 
ALMIRA La baia di Almira si trova appena prima di Agios Georgios. Quando dalla strada vi apparirà il bellissimo panorama sull’isola di Despotico e lo stretto di Agios Georghios, vedrete le spiaggette sotto di voi. Prendete lo sterrato che porta al gruppo di case bianche, scendete dove più vi piace. Sono sabbiose e non attrezzate.
 
 


 
AGIOS GEORGIOS La strada asfaltata finisce sul pianoro dove sorgono le quattro case di Agios Georghios, Ci sono due taverne, irresistibili per posizione e panorama, molto frequentate da chi fa una gita in giornata ad Antiparos, sia in auto che in barca, perché qui c’è il molo di attracco per le barche e i caicchi che vanno e vengono da Despotiko. L’isola disabitata di Despotiko chiude la baia di Agios Georghios quasi completamente facendola sembrare un grande lago, con la sua mole selvaggia crea un meraviglioso sfondo, il paesaggio è ulteriormente abbellito dalla sua chiesetta bianca e da qualche striscia di sabbia deserta. A Desoptiko è possibile visitare anche una interessante area archeologica. Dal lato di Antiparos la costa è meno appariscente, la spiaggia vicina alle taverne non è particolarmente bella e invitante, se non per il paesaggio circostante. La striscia che si protende nel mare è di ghiaia mista a sabbia, ventosa e con il fondale sassoso. Continuando per la strada sterrata si arriva alla chiesetta di Agios Georghios e a spiaggette migliori, più raccolte e di sabbia fine, il fondale è però sempre un misto di sabbia e sassi che rende l’acqua molto cristallina e colorata. Ad Agios Gherogios c’è il capolinea del bus comunale.


 
 

LIVADIA Questa è l’unica spiaggia sulla costa occidentale che è raggiungibile con strada asfaltata e senza troppa fatica. Per raggiungerla dal porto basta seguire le indicazioni per Kambos, si arriva ad una zona pianeggiante e coltivata al centro dell’isola, si prosegue in direzione ovest e si arriva ad un gruppo di case isolate e bianche che si affacciano sulla baia. La spiaggia è selvaggia, bellissima nella sua verginità. Non ci sono servizi e confort di sorta, il vento entra dritto nella baia, muove incessantemente il mare e costruisce dune.

 



THEOLOGOS La zona dove sorge la chiesetta di Agios Theologos si trova alle spalle del paese, sulla punta settentrionale dell’isola che guarda l’isola di Diplo – Kato Fyra, praticamente è situata davanti alla spiaggia di Agia Irini, la Palm Beach di Paros. Qui non arriva il bus ma si può raggiungere a piedi con una passeggiata non faticosa di circa 800 metri, basta seguire le indicazioni per il campeggio che si trova nelle sue vicinanze. Nascoste da bassi ginepri si susseguono sottili strisce di sabbia rosata, bagnate da mare cristallino. La zona è frequentata quasi esclusivamente da naturisti, anzi è una zona riservata ai naturisti e per questo piuttosto affollata dagli amanti del genere. Ma se la cosa non vi infastidisce più di tanto, tenete presente che l'accesso non è vietato ai "non naturisti" e che ci sono zone "miste" dove potete tenervi tranquillamente il costume e godere anche voi di questa spiaggia.
È una zona esposta, ma ha il vantaggio del sole fino a tardi.

 


GROTTA di AGIOS IOANNIS Se anche non siete appassionati di Grotte, vale la pena di percorrere i 2 kilometri della deviazione che si arrampica sulle pendici del Profitis Ilias per la bellezza del paesaggio che si presenterà davanti a voi. Arrivati sul piazzale di ingresso della Grotta lo sguardo spazierà ampio sul mare, sulla costa di Antiparos, sulle tante isolette che popolano il tratto di mare fra Paros e Antiparos e sulle altre isole egee. A questo punto potete anche entrare nella Grotta, quantomeno affacciatevi a vedere l’ingresso della spelonca sorvegliato dalla candida chiesetta di Agios Ioannis e sbirciate nell’antro oscuro…

ANTIPAROS Il paesetto di Antiparos non offre nulla di particolare da vedere, le vie che potete percorrere sono giusto due, il lungomare e la via principale che sale trasversalmente. La vita di Antiparos si svolge tutta su queste due vie, qui trovate i negozietti, i bar, le taverne e i ristoranti, le agenzie di noleggio auto e scooter, la biglietteria dei traghetti e la gente. Appena vi discostate dalle due strade principali trovate orti e pollai, semplici cortili e panni stesi. Antiparos non può esser definita caratteristica, Antiparos è semplice, spontanea e naturale, anche la via principale non ha niente di sofisticato e non si preoccupa di averlo. Questa sarà l’impressione e l’immagine che porterete con voi lasciandola

Zorbas Taverna in paese, consigliatoci da Cristina, frequentato anche dai residenti di Parikia in gita a Antiparos. Semplice, famigliare, tradizionale ed economico.

Servizio bus.

Walking on Antiparos utile per i camminatori, possono trovare spunti, suggerisce itinerari e tempi di percorrenza.


Caicco Sargos trasporto e escursioni da Agios Georghios all’isola di Despotiko per visitare l’area archeologica e le sue spiagge incontaminate.



 
 
 

 

PAROS OLTRE le SPIAGGE…

Ma le spiagge non sono il solo motivo che mi fa amare PAROS…..

 
AUTENTICITÀ di PAROS

Un altro motivo che mi fa amare PAROS è la sua AUTENTICITA’. Può suonare strano per un’isola che è fra le principali mete turistiche della Grecia, eppure è così, Paros è autentica e questo la rende forse una delle mie preferite fra le Cicladi, di sicuro è un posto dove potrei abitare. Le Cicladi sono tutte belle e una diversa dall’altra, quasi impossibile paragonarle, alcune sono vere e proprie star cinematografiche come Mikonos, Santorini e Milos, altre sono più semplici e schive come Kea, Kythnos, Schinoussa e Sikinos, alcune irte e selvatiche come Andros, Amorgos, Serifos e Anafi, altre suadenti e incantatrici come Ios, Donoussa, Koufonissi e Naxos, alcune ricercate come Folegandros e Sifnos, altre grecissime e operose come Tinos e Syros, Paros è la “Signora delle Cicladi”, quella che assomma in sé le varie sfaccettature della vita, lo stile, lo spirito e il nervo cicladico. Le Cicladi non sono infatti solo cartoline con mare, spiagge, casette bianche e cupole blu, le Cicladi sono fatte anche della loro GENTE. E a Paros c’è una vita quotidiana che pulsa anche aldilà dei turisti e continua oltre la stagione turistica, c’è gente che lavora e che si svaga, ci sono cultura, tradizioni antiche e desiderio di innovazione, insomma c’è vita. E proprio la vita che scorre a Paros mi ha conquistato: se Syros è la capitale amministrativa delle Cicladi, Paros ne è indubbiamente la capitale economica e culturale. Da sempre Paros è stata l’isola più ricca dell’arcipelago - altro che la parente povera di Mikonos - e questa ricchezza emerge chiaramente nella sontuosità della basilica dell’Ekatontapyliani, nella bellezza dei suoi monasteri e raffinatezza dei dettagli di ogni suo villaggio, nello stile e nella qualità di vita dei suoi abitanti. Questa ricchezza ha consentito che Paros conservasse la sua originaria vitalità a differenza di altre Cicladi che, impoverite dei loro abitanti, sono pian piano diventate quasi dei vuoti contenitori per vacanze. Altro che turistica, nessuna isola più di Paros è rimasta autentica e grazie alla presenza costante dei suoi abitanti si sono conservate meglio che altrove tante tradizioni che ancora scandiscono la vita. La Pasqua di Paros è unica nelle Cicladi, direi teatrale e scenografica, coinvolge tutti i paesi, si rispolverano antichissime ricette e usanze. Un altro importante appuntamento religioso è la Festa del Monastero Agion Anagiron, il 30 giugno, quando vengono distribuiti vino e meze alla gente che si raduna nel cortile del monastero che si trova sulla collina sopra Parikia per danzare insieme la musica “nisiotika”. Non parliamo poi dei festeggiamenti della Festa della Panagia di Ferragosto, forse la festa principale dell’isola. Per questa festa si radunano a Paros pellegrini provenienti da tutte le altre isole, la solenne processione parte il 15 agosto dalla basilica dell’Ekatontapyliani, arriva al porto e poi si snoda per le strade di Parikia fino alla chiesa della Zoodocho Pigi, all’altro lato del centro storico. La festa termina con fantastico spettacolo pirotecnico serale sul mare, il più bello della Grecia, non certo organizzato per intrattenere i turisti ma per la gioia e l’orgoglio della comunità di Paros. Le prove per questi grandi fuochi d’artificio si fanno un po’ prima ad Antiparos, il 16 e 17 luglio, per la Festa di Agia Marina. La Festa dei Pescatori di Aliki è un altro evento sociale tradizionale che riunisce il 6 agosto tutta l’isola intorno ai pescatori di questo paesetto dove si continua a seccare gli sgombri al sole come una volta. Ma la gente di Naoussa non è da meno e il 2 luglio organizza il Festival del Vino e del Pesce e sempre a Naoussa il 23 agosto si tiene la Festa dei Pirati, anche questa è partita ben prima dell’arrivo dei turisti e da secoli gli abitanti non hanno mai mancato di “esorcizzare” con questa festa “in maschera” il terrore vissuto durante l’incursione del feroce Pirata Barbarossa nel 1537: costumi pirateschi e scene di arrembaggi oggi divertono i turisti ma per gli abitanti sono qualcosa di più. Antichissima la Festa di Agios Ioannis tou Kalidonas, il 23 giugno, quando a Alyki, Naoussa e Prodromos si accendono i falò per bruciare le corone di fiori intrecciate il 1° maggio: si festeggia con balli, vino e suma. La suma? A Paros si è conservata ancora la tradizione di produrre come un tempo questo distillato, una sorta di grappa tipica dell’isola, e il rituale si ripete da secoli fra fine settembre e inizi ottobre ed è gelosamente tramandato di generazione in generazione: “acqua, fuoco e amicizia”, dicono essere i tre ingredienti fondamentali per ottenere una buona suma. Dimenticavo, ai primi di settembre si festeggia anche la trata, come poteva la gente di Paros non festeggiare questa tipica imbarcazione da pesca e rendergli il giusto onore? E ho tralasciato di citare le mille manifestazioni culturali che si tengono durante tutto l’anno, i giornali locali, le tante scuole di danza popolare che si esibiscono ad ogni occasione. Il segreto di tanta vitalità e tradizione? PAROS, aldilà del turismo, ha sempre avuto un’economia propria che ha consentito di vivere meglio che altrove: cave di marmo, vigne, pesca, posizione centrale e strategica per i commerci, persino qualche appezzamento coltivabile e acqua abbondante… Per questo PAROS è un’isola che è riuscita a conservare nel tempo un tessuto sociale e urbano stabile e immutato sino ad oggi, per questo più autentico di tante altre isole.

 


STILE CICLADICO a PAROS

Ogni singolo arcipelago greco ha espresso nei secoli differenti aggregati urbani e, così come la lingua si declina nei dialetti, le cittadine delle Cicladi, del Dodecanneso, delle Ionie, delle Sporadi e dell’Egeo del Nord hanno dato vita a un loro proprio stile. Quello delle Cicladi è sicuramente il più noto, quello che l’immaginario collettivo identifica generalmente con la GRECIA, quello che non manca mai su cataloghi, calendari, cartoline e riviste. Lo STILE CICLADICO è sicuramente il miglior ministro del turismo che la Grecia abbia mai avuto. Un altro motivo che mi fa amare Paros è il suo contributo, verace e sincero, a questo meraviglioso stile architettonico. Ma Parikia e Naoussa, per quanto bianche e abbaglianti, non si presentano come piccoli paesetti di cubi abbarbicati su una arida collina che sovrasta il blu dell’Egeo, la prima impressione è quella di vere e proprie cittadine, moderne e al passo con i tempi. Eppure entrambe sono rimaste cicladicissime nel loro nucleo originario, non solo dal punto di vista architettonico ma anche dal punto di vista urbano e sociale. Il loro centro storico è meraviglioso, autentico e genuino per il fatto di essere ancora molto abitato da gente originaria dell’isola. Le CHORE di Parikia e Naoussa non sono ‘occupate’ da europei di variegata nazionalità che hanno in qualche modo ‘interpretato’ lo stile cicladico con il loro gusto da cartolina, ma sono in gran parte ancora abitate da gente del luogo che ha ereditato il naturale charme cicladico da nonni e bisnonni.



 


PARIKIA è difficile da immaginare, o meglio, di Parikia non si troverà mai una immagine che possa dare da sola una chiave di lettura immediata. Vediamo se riesco a descriverla. Prima di tutto bisogna pensare che Parikia nell’antichità era una città grande, popolosa, ricca e potente, sempre in lotta con l’antagonista Naxos, l’unica altra città quando nel resto delle Cicladi non c’erano che villaggetti. Insomma, la “Signora delle Cicladi” era lei, al centro dell’arcipelago, una sorta di “Serenissima” egea. Questa città si era sviluppata nella zona centrale e pianeggiante di un grande golfo protetto da tutti i venti che consentiva l’attracco di grandi navi mercantili e uno scalo attrezzato per i rifornimenti, per questo anche la nave della Regina Elena, madre dell’Imperatore Costantino, si ferma a Paros prima di riprendere il suo viaggio in Oriente. La sicurezza era garantita dalle vedette appostate sul promontorio di Agios Fokàs e sulle alture retrostanti, le spalle erano sorvegliate anche dal presidio di Naoussa, la città vera e propria era difesa verso il mare da possenti mura con un perimetro di 2,5 kilometri. Quindi Parikia è ben lontana dal caratteristico porticciolo di pescatori o dalla piccola chora appollaiata sui monti. Quando si arriva a Paros in traghetto la nave aggira il promontorio di Agios Fokàs e entrando nel golfo vi trovate davanti Parikia senza preavviso, grande, bianca e luminosa, una città sdraiata lungo il mare. La prima impressione non sarà quella di un borgo magico e caratteristico. Noterete di sicuro il lungomare con la fila di bar e ristoranti, a sinistra - davanti al molo dei traghetti - il piccolo mulino-ufficio turistico e Platia Mavrogenous con la folla e il traffico in attesa dello sbarco, in fondo a destra una striscia di sabbia dorata e il grande mulino simbolo di Paros. Magari aguzzerete lo sguardo in direzione di qualche cupola azzurra e qualche campanile bianco, ma non riuscirete a vedere altro. Di sicuro vi sfuggirà la linea del possente contrafforte che, da un mulino all’altro, scorre idealmente dietro la fila dei bar e dei ristoranti del lungomare, difendendo ancora il cuore della città. Il centro storico di Parikia è lì dietro, la parte centrale del sistema difensivo e il bastione del Kastro è individuabile per una fila di palme e la cupola azzurra della chiesetta di Agios Kostantinos che svetta in posizione elevata dove un tempo c’era l’acropoli. Sulla sinistra, esterna rispetto alla città antica, si nota la Basilica della Ekatontapyliani col suo boschetto di pini. Lascio a voi di superare la linea difensiva, con la fantasia e l’immaginazione, e varcare la soglia della città per addentrarvi nel grande dedalo delle vie lastricate. Gironzolate a caso e scoprite piazzette caratteristiche, angoli incantevoli, dove il marmo e il bianco calce si mescolano elegantemente con i pizzi delle tende e i vasi di fiori, belle chiese e palazzetti, lo stile non è quello di un paesetto ma di una capitale. Così Parikia è una città accattivante ad ogni ora e sempre affascinante, nei giorni di forte Meltemi, fra le sue vie regna la pace e il silenzio, ma man mano che vi avvicinate al porto, senza vederlo, sentirete il mare che ruggisce. La sera Parikia si anima di una moderata e variegata movida, dove gente locale e turisti si mescolano e si confondono. Per la cena potete scegliere a vostro piacimento e cambiare ogni sera ambientazione. Potete dirigervi nella zona del lungomare di destra - voltando le spalle al mare - dove è un susseguirsi di bar e ristoranti, sia sul mare che sulle terrazze degli edifici più arretrati, tutti godono di una bella visuale sul golfo di Parikia e su struggenti tramonti, secondo me questa parte è però più bella per il dopocena che per la cena. Potete anche scegliere il lungomare di sinistra – dal molo traghetti verso Livadia - di cui abbiamo già parlato e cenare all’Ephessus con i piedi sulla sabbia oppure ai ristoranti Trata o Corali se vi piace il pesce. Ma potete anche infilarvi nei vicoli del centro e andare dietro la Ekatontapyliani dove c’è la tradizionale TAVERNA PAROS, qui non c’è la vista sul mare ma il profumo degli spiedi e trovate anche il kokoretsi, il kontosouvli, le lumache e tante altre specialità gradite più ai locali e agli appassionati di cucina greca che non ai turisti. Se non soggiornate a Parikia dovete tenere presente che tutto il centro storico e il lungomare fra i 2 mulini è chiuso al traffico, quindi se arrivate in auto dovete parcheggiare in uno dei grandi parking esterni a cui si accede percorrendo la circonvallazione esterna. Oltre ad avere un bel centro storico ed essere sicuramente meritevole di una visita, Parikia è anche un ottimo punto base per le vacanze, comodo per il porto e per trovare qualunque cosa di cui si abbia bisogno: agenzie di autonoleggio, negozi, fornai e persino il mercato. Per soggiornare io ho sempre scelto Parikia, mi piace troppo questa città viva.






 
 


NAOUSSA è più facile da mettere a fuoco rispetto a Parikia, le sue immagini “spaccano” l’obiettivo e colpiscono la fantasia, corrisponde esattamente al prototipo cicladico che i media ci trasferiscono. Il nostro immaginario cicladico collettivo è senza dubbio gratificato da Naoussa, la riconosciamo come cicladicamente perfetta e sublime, luminosa, immacolata e al tempo stesso colorata dalla folla di barchette che dondolano stipate nel piccolo porticciolo. Bianco calce, blu marino e mille nervose pennellate di colori vivaci, a Naoussa la macchina fotografica può rischiare di fondersi… Nonostante, da un punto divista turistico, venga proposta come località più chic rispetto a Parikia, nonostante pullulino locali modaioli, icone night-life, hotel boutique, negozietti e ristoranti raffinati, Naoussa, per fortuna, non riesce comunque ad apparirmi glamour ma sempre e comunque genuinamente caratteristica: sa sempre di mare e di pesce, questo è il suo bello. Naoussa era infatti un paese di pescatori e, sostanzialmente e culturalmente, tale rimane, a dispetto di tutto e di tutti. Il suo meraviglioso porticciolo è rimasto il fulcro della vita del paese, la mattina trovate ancora i pescatori che, incuranti dei ristorantini, dei localini e dei turisti, continuano il loro antico lavoro, puliscono le reti sulle barche e puliscono il pesce sui moli, sorseggiano ouzo e caffè, giocano a tavli vicino alle rimesse delle barche. Per questo a me Naoussa piace più di giorno che di sera, starei le ore a guardare i pescatori e quegli spruzzi marini che bagnano dispettosi i selciati e la chiesetta di Agios Nikolaos. Se poi ci venite in una giornata di Meltemi robusto, quando nessun turista sano di mente si aggirerebbe vicino ai moli del porticciolo, potete respirare l’essenza marina di Naoussa: la amerete alla follia. La vita reale e antica di Paros resiste dunque anche a Naoussa, i pescatori resistono e continuano a sfidare il mare, il Meltemi e il pirata Barbarossa, anche se le loro case vicino al mare sono state occupate da ristoranti e bar, anche se sulla spiaggia non ci sono più le nasse ma poltroncine design. Però appena ci si addentra nel dedalo delle viuzze candide e si sale verso la bianca mole della chiesa della Panagia, torna ancora a scorrere la vita di tutti i giorni: profumo di pane e dolci, scalinate guarnite di fiori e vasi variopinti, musica greca che esce dalle finestre e motorette che perdono olio. Le case degli abitanti sono tutte intorno alla chiesa, come fossero corse ai piedi della sua scalinata per cercare rifugio dai nuovi invasori, si stringono una all’altra e corrono anche verso la scogliera per affacciarsi a guardare dall’alto il porticciolo. Così si può ancora mangiare in modo semplice e tradizionale anche a Naoussa, basta lasciar perdere i locali nella zona porticciolo e andare verso la chiesa. Cercate la ΨΗΣΤΑΡΙΑ ROMANTICA, che non ha proprio nulla di romantico e tutto di “rustico”, a partire dalla location su una piazzetta cieca e dal menù che, come è normale che sia in un paese di pescatori, propone soprattutto piatti di carne, sì avete capito bene, carne, di tutti i tipi: scusate, ma non pensate che i pescatori possano averne a nausea di pesce e che quando vanno fuori a cena abbiano voglia di mangiare altro? E qui vanno sul sicuro perché il gestore è imparentato col macellaio di Naoussa.








 

LEFKES e PRODROMOS, Lo stile cicladico erompe generoso, indiscusso e senza esitazione, non solo nei centri storici di Parikia e Naoussa ma anche nei villaggi in collina e nei casali agricoli, nei monasteri, nelle chiesette e nelle fattorie. Se avete tempo, non esitate dunque a fermarvi anche nei villaggi più semplici e meno noti che incontrate sparsi fra le colline, capirete che ciascun villaggio di Paros ha il suo perché, dettato dal suo contesto territoriale, montano, collinare, agricolo o geologico-morfologico che sia. Arrampicatevi sulle colline di Paros, brune di stoppie e viola di timo, le sorprese non mancheranno… Ma non partite senza essere andati a Lefkes e Prodromos, questi non si devono perdere. Sono due paesi che trovate a mezza costa, comodamente raggiungibili percorrendo la strada che taglia in diagonale l’isola, da Parikia a Marpissa - Piso Livadi, passando per le cave di marmo di Marathi. Questi paesi non sono neppure lontani da Naoussa, in questo caso basta scendere verso sud e seguire le indicazioni. LEFKES, il suo nome non tradisce le aspettative: BIANCO!! Qui si respira luce e aria leggera, qui si cammina a piedi per linde scalinate e strade lastricate, le soglie delle case e le finestre profumano di timo, origano e basilico. Meravigliosa la sua maestosa cattedrale dedicata alla Santa Trinità, Agia Triada, interamente costruita in lucente marmo di Paros. Una chiesa così preziosa non poteva che appartenere a una città importante e in effetti Lefkes era la capitale della municipalità di Iria che comprendeva tutti i villaggi del sud est dell’isola fino ad Alyki. Lefkes è la cittadina più elevata dell’isola e se ne sta ben nascosta fra le pendici del monte più alto di Paros, il Monte Agii Pantes (Monte di Tutti i Santi), un cono di 750 metri posizionato proprio al centro dell’isola. Da Lefkes si può prendere la bellissima strada che sale su questo monte, offrendo via via bellissimi panorama che spaziano da Paros a Naxos e fino alle altre Cicladi. Salendo si può dapprima deviare per il bel Monastero di Agios Ioannis Kaparou che dista da Lekfes 4 kilometri, continuando invece dritto, si arriva alla chiesetta di Agios Ilias e poi a quella dei Agii Pantes sulla cima, da Lekkes alla chiesetta dei Agii Pantes ci sono in tutto 9-10 kilometri. Quando arrivate a Lefkes, si parcheggia all’ingresso del paese (le zone di parcheggio sono ben indicate) e poi si gira a piedi. In bassa stagione, e in ogni stagione se avete uno scooter, potete arrivare fino alla piazza del Municipio dove ci sono i giardinetti con il Monumento ai Caduti e una bellissima terrazza con vista sul paese, il mare e l’isola di Naxos. Lefkes non dista più di 12 kilometri da Parikia, la strada è buona e si percorre facilmente e velocemente anche la sera, noi ci siamo andati spesso nel tardo pomeriggio fermandoci per la cena. Anche l’ultimo pranzo a Paros dello scorso anno lo abbiamo fatto qui. Da Lefkes, se a qualcuno piace camminare e godere appieno dei profumi della macchia mediterranea, si può raggiungere PRODROMO a piedi con un’ora circa di passeggiata, scendendo per una antica via bizantina lastricata. Poi si può risalire col pullman. Prodromos non è un centro frequentatissimo dai turisti, anzi, passa del tutto inosservato a tutti coloro che sfrecciano sulla strada principale in direzione delle spiagge. Eppure Prodromos è un angolo di paradiso, una profusione di genuino charme cicladico. A parte la chiesa di Agios Ioannis Prodromos (il Battista), che dà anche il nome al paese, non c’è altro da vedere, ma al tempo stesso c’è tutto da vedere. Prodromos è un regno incantato di fiori e bouganville dove è bellissimo perdersi, dove i sovrani sono i gatti, di tutti i colori e di tutte le misure, un paese dove tutto sembra semplice e a misura d’uomo, dove le donne sedute sulla soglia di casa ti sorridono e dove i vecchietti seduti al kafenion ti salutano, curiosi di sapere da dove vieni, felici se ti rendi disponibile a quattro chiacchiere.

To Kafeneio Tis Syntrofias = Το καφενείο της συντροφιάς Vicino alla fermata del bus di Lefkes c’è questo tradizionale kafenio – mezedopoio, il classico posto dove si aspetta... con un caffè, qualcosa da bere o qualcosa da spizzicare, senza guardare l’orologio e guardando soltanto il panorama che dalla sua terrazza spazia fino al mare

O Klarinos = O ΚΛΑΡΙΝΟΣ i suoi tavolini li trovate sulla terrazza panoramica di una casa che si affaccia sulla piazza del Municipio e i giardinetti con il Monumento ai Caduti. La scala per salire al ristorante è accanto alla Farmacia. Questa semplice taverna è sempre nel mio cuore e resta uno dei migliori ricordi culinari dell’Egeo. Qui mangiamo il menù più classico che ci sia: purè di fava, insalata di ceci (Ρεβΰθια), moussaka, costolette di agnello, polpette di verdure e patatine, vino rosato della casa. I gestori non mancano mai di offrire un assaggio di galaktoboureki e yogurt con frutta sciroppata fatti in casa.







 


Le PIETRE di PAROS

Non è finita, c’è un’altra cosa che mi lega fortemente a PAROS… le sue PIETRE… uniche al mondo.. pietre che raccontano storie e leggende meravigliose che conservo nel cuore. Vi ho già parlato delle scogliere di Kolymbithres e di Kalogeras, che parlano di tempi assai remoti, e della Grotta del poeta Archiloco … ma mancano all’appello ancora queste:

BASILICA della EKATONTAPYLIANI La grande chiesa di Paros. Il suo nome sembra una formula magica, “e-ka-ton-ta-py-lia-ni”, se lo ripeti lentamente vedi materializzarsi una nube di incenso e ne senti il profumo. Il suo nome è davvero magico, “ekaton” = “cento”, “pyliani” = “porte”, quindi “basilica dalle cento porte”. Non ci crederete ma ne sono state individuate 99 e la leggenda vuole che, quando Costantinopoli tornerà ad essere la capitale della cristianità, verrà trovata la centesima porta. E la storia stessa della Ekatontapyliani profuma di leggenda, secondo la tradizione fu infatti fondata nel 327 d.C. da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, in occasione del suo viaggio a Gerusalemme alla ricerca della Santa Croce. Pare che dopo aver lasciato Costantinopoli, l’Imperatrice Elena, sostando a Paros, aveva promesso la costruzione di una grande basilica se la ricerca della Santa Croce fosse andata a buon fine. E così fu. Sull’area dove sorgeva un tempio ellenistico, Sant’Elena fece edificare una grande basilica di marmo bianco e rosa fuori dalla cinta murata della città, via via si aggiunsero gli edifici di un complesso monastico monumentale e un meraviglioso battistero. La Ekatontapyliani poi subì insieme alla sua isola le vicende e le ingiurie dei secoli a venire, le invasioni e le distruzioni barbariche e piratesche, nel XVII secolo era quasi in totale rovina. L’amministrazione ottomana diede il via ad opere di restauro che, per quanto ammirevoli, non andavano però nella direzione del recupero della struttura originaria ma solo ad un suo consolidamento per la fruibilità da parte dei fedeli. Solo nel 1959 prese il via un vero e proprio restauro ad opera del professore Orlandos, determinato a restituire alla Basilica non solo la sua forma originaria ma anche la sua luminosità e il suo colore. Grazie a Orlandos la chiesa che oggi ammiriamo è in tutto e per tutto simile a quella che era nel VI secolo, all’apogeo del suo splendore, ancora circondata da un rigoglioso boschetto di pini profumati. Il suo aspetto esterno è quello di un severo e complesso monastero fortezza, dalla piazza nulla si indovina di ciò che nasconde il bianco muro di cinta. Appena si varca la soglia d’ingresso e si accede al cortile - giardino, si resta estasiati davanti alla bellezza e l’eleganza della costruzione e le sue pietre antiche ti riportano indietro nel tempo. La meraviglia diventa ancora più grande quando dal bel nartece si accede all’interno della basilica ed esplode l’eleganza delle navate, delle arcate e dei matronei, della grande cupola e delle diverse cappelle, dell’iconostasi marmorea e del mistico battistero. Bellissimi anche i cortili su cui si affacciano le celle monastiche: silenziosi chiostri con arcate ombrose, alberi e fiori. Ma la Ekatontapyliani, così bella e ricca, racchiude anche la storia di una umile fanciulla… Entrando nella chiesa, a sinistra, più o meno a metà navata, c’è un reliquiario di ceramica decorata contenente un osso che appartiene a Santa Theoctisti, poco oltre c’è anche la sua tomba, segnata da un cranio e un osso a croce. Theoctisti era una bella fanciulla di Lesbo, viveva a Mitilene quando venne catturata dai pirati, ma, nel viaggio che l’avrebbe trasportata a Creta per essere venduta schiava, riuscì a scappare durante una sosta a Naoussa. Corse corse corse… la sua corsa la portò nei pressi della Ekatontapyliani, dove si nascose e visse da eremita fino alla sua morte. La fanciulla eremita fu trovata morente da un uomo che, intuendone la santità, le tagliò una mano pensando di poter poi vendere reliquie, ma la sua imbarcazione con il macabro fardello non riusciva ad allontanarsi dal porto. Capito l’errore tornò sui suoi passi e sotterrò la mano di Theoctisti accanto al suo corpo esanime, potendo riprendere il largo...

La cattedrale di Parikia è aperta di giorno e anche la sera, ogni momento ha la sua suggestione, non mancate quindi di entrare in momenti diversi. Le sue pietre profumano di cera e di incenso, di sacralità e di storia, di mistero e di leggenda. Se ci capitate il 15 agosto potrete assistere ad una delle più sontuose processioni della Grecia. Annesso alla chiesa c’è un piccolo MUSEO BIZANTINO





 
 


SITI ARCHEOLOGICI A due passi dalla Ekatontapyliani trovate il MUSEO ARCHEOLOGICO, piccolo e grazioso, non vi porterà via molto tempo e arricchirà la parentesi culturale. Il Museo raccoglie alcuni reperti provenienti dai vari siti di scavo di Paros (i migliori sono al Museo Archeologico Nazionale di Atene) che raccontano della presenza umana sull’isola dal Neolitico all’epoca romana. Ma se poi cercherete sull’isola i diversi siti archeologici da cui provengono quei reperti, probabilmente resterete un poco delusi dalla loro attuale “povertà”. Purtroppo la ricchezza di Paros ha attirato da sempre distruttori rapaci, la facilità di accesso al suo territorio ha facilitato le devastazioni e le depredazioni, quindi ben poco rimane. Ma quel poco che rimane merita comunque attenzione. Alcune vestigia del passato vi verranno incontro spontaneamente e avrete l’opportunità di osservarle anche senza cercarle, altre potete trovarle facilmente seguendo i cartelli turistici di colore marrone, altre sono più nascoste e lontane, può valere la pena andarle a cercare non tanto per la bellezza dei reperti ma per il fascino del luogo silenzioso e remoto.

Ecco dove potrete trovare le principali tracce del passato più remoto di Paros:

ANTICO CIMITERO questa antica necropoli è molto interessante e facilissima da trovare, si trova sul lungomare di Parikia, poco dopo il molo dei traghetti andando verso Livadia, davanti al porticciolo turistico. E’ una piccola area recintata e del tutto all’aperto. Affacciandovi potete facilmente distinguere l’assortimento di urne funerarie, anfore buriali e sarcofagi marmorei. Le sepolture vanno infatti dal Periodo Geometrico (VIII secolo a.C.) al Periodo Romano (II secolo d.C.), questo luogo venne dunque utilizzato ininterrottamente per 1.000 anni come sito di sepoltura e da questo punto rappresenta una rarità e un’ulteriore prova della continuità della urbanizzazione di Paros.

KASTRO gironzolando fra le caratteristiche vie dell’antica Parikia, prima o poi vi imbatterete senza dubbio nei resti della possenti torre di guardia nord-est del Castello Franco. Nel 1260 il Duca di Naxos, per costruire e rinforzare le mura e i torrioni del Kastro, non esitò a distruggere completamente ciò che rimaneva degli antichi templi dell’acropoli cittadina e a utilizzare tutto il materiale architettonico disponibile. Così le architravi e le colonne dei templi greco-romani spiccano come bianche ossa in queste mura. Il saccheggio dei marmi degli antichi templi dell’acropoli era però già iniziato in epoca bizantina per ornare le chiese, i nuovi templi cristiani. Per esempio ciò che rimane delle fondamenta del Tempio di Atena – la patrona di Parikia - dopo il collasso in mare della parte occidentale del Kastro, si trova sul punto più alto dell’acropoli, davanti alla chiesa di Agios Kostantinos che ha preso il posto del tempio di Atena e utilizzato diverse sue componenti anche all’interno.

SANTUARI di APOLLO Apollo era molto venerato a Paros e non poteva che essere così in un’isola dova la luce del sole domina su tutto. Trovate quindi aree con santuari a lui dedicati in zona Parikia. La zona sacra più vicina alla città è a sud, sulla collina di Agia Anna, dove troverete sparpagliati i resti di un complesso e articolato santuario del IV secolo a.C. che comprendeva un Asklepion (tempio di Asklepio, il figlio di Apollo e padre della medicina) dove si curavano i malati e si interpretavano i sogni, e un Pythion (un oracolo della Pizia, la famosa profetessa a cui Apollo aveva dato la veggenza), in sostanza una specie di succursale del Tempio di Delfi e del suo famoso oracolo. Quindi in questa vasta zona sacra Apollo veniva glorificato per ciò che data ai mortali attraverso la medicina e la profezia, in questi luoghi il dio entrava in contatto con gli umani e gli umani cercavano una risposta ai mali del corpo e ai dubbi della mente. A nord di Parikia, nella zona di Krios-Marcello, sulla cima del Monte dei Taxiarchi, c’è invece il sito dove sorgeva il santuario Delion. Questo era una sorta di succursale della sacra Isola di Delo e del suo tempio dedicato alle sue divinità, Latona e i due figli Apollo e Artemide. Questo sito aveva dunque un connotato più sacro e dedicatorio, la sua stessa posizione era una preghiera, elevata verso il sole e diretta verso l’Isola di Delo visibile sull’orizzonte.


 



CAVE di MARMO Sotto la sua crosta aspra, bruna e bruciata dal sole, PAROS nasconde il suo tesoro più prezioso: il MARMO. La luce candida e abbacinante di Paros è riuscita a penetrare anche nel sottosuolo e a solidificarsi in un enorme giacimento di luce. Nessun marmo al mondo ha il colore, la brillantezza e la trasparenza del Marmo Pario, la sua particolare tessitura lo rende penetrabile dalla luce in profondità creando riflessi che lo fanno apparire “caldo” e “morbido”, l’unico che riesce a rendere verosimile la dolcezza dell’incarnato umano in una statua. Queste sue particolari e pregiate qualità lo hanno fatto preferire fra tutti dagli scultori dell’epoca classica per la realizzazione dei loro capolavori e hanno facilitato lo sviluppo a Paros di una famosa scuola di scultura che ha prodotto grandi artisti. Non a caso alcune fra le più famose sculture greche al mondo sono in Marmo Pario, basta pensare alla Venere di Milo che ancora seduce con la sua morbida sensualità o alla Nike di Samotracia nelle cui ali vibra l’aria. Ma ci sono due scultori classici che amo alla follia e le loro opere erano in Marmo Pario… Prassitele è Ateniese, nasce e cresce circondato dalle monumentali opere di Fidia scolpite con forza nel marmo Pentelico, eppure lui cambia linguaggio, sceglie il marmo di Paros e plasma opere con un modellato dolce, le sue figure hanno una sorta di languore epicureo, mollezza e abbandono. Il suo Hermes di Olympia è forse la statua maschile più bella al mondo, ogni volta che passo da Olympia non posso non andare e rimirarla ed esser grata a Prassitele e Paros per tanta bellezza. Ma la mia vera “Sindrome di Stendhal” viene da un’altra opera classica la Menade di Dresda. Questa scultura è opera di Skopas, lui è nativo di Paros, cresce e vive in mezzo alla luce, al vento e al marmo, come Archiloco è un’anima inquieta e ribelle, il marmo di Paros nelle sue mani genera figure cariche di emotività e pathos. Da questo punto di vista Skopas non è solo uno dei grandi maestri della scultura greca classica e occidentale, ma forse il suo più grande innovatore e il padre di un linguaggio moderno. Scusate la divagazione, ma era necessaria per dirvi che una visita alle CAVE di MARMO non è una semplice curiosità ma un vero pellegrinaggio per i fanatici della scultura greca. Prendere fra le mani un pezzetto di quel marmo è un’emozione, portarne a casa un pezzettino è una reliquia.

L’isola intera è un enorme blocco di marmo candido ma le cave principali – moderne e antiche - sono in zona Marathi, un villaggio sulla strada che da Parikia va a Lefkes. Quando vedete dei cartelli con la scritta in greco “ΛATOMEIA” ci sono cave, magari in funzione e non potrete entrare, quelle antiche sono visitabili e sono segnalate con il cartello “Ancient Quarries”. Si svolta in una piccola strada che si addentra in una valle dove la montagna mostra chiaramente le sue candide ossa, continuate, non c’è nulla di pericoloso… queste cave sono chiuse da molto tempo, ma ovunque appare questo marmo meraviglioso e la pietra che ha dato vita alle più belle opere della scultura classica brillerà fra le vostre mani.





MEMORIAL EXPRESS SAMINA Facciamo un passo indietro e torniamo sul mare, al promontorio roccioso di Agios Fokàs… La sera del 26 settembre 2000 il faro di Agios Fokàs che sorveglia l’ingresso al porto di Parikis nulla ha potuto fare contro la negligenza umana dell’equipaggio del traghetto Express Samina. Il mare non era mosso, eppure perirono 82 persone in quel tragico naufragio, proprio a poca distanza dal porto di Parikia, contro quegli scogli affioranti, erano a pochi metri dal promontorio di Agios Fokas, erano praticamente arrivati…. Accanto alle rovine del vecchio faro ora trovate un monumento molto toccante, voluto e posato nel 2010 da una turista americana superstite della tragedia. Conficcata fra le pietre del promontorio è stata posata una curiosa struttura metallica fusa a Seattle, sembra un pezzo della nave. Se ci arrivate al tramonto il luogo diventa quasi surreale, il sole scenderà dritto nel mare con colori fantasmagorici, ma poco prima sosterà, per un attimo sosterà dentro il disco metallico del monumento al naufragio, come in un cerchio magico. Se siete a caccia di click particolari, questo è uno dei più particolari.


 
 

PAROS - IL VIAGGIO

Non temete, non voglio raccontarvi anche la trama del noto film girato a Paros da Paolo Genovese “Immaturi – Il Viaggio”… sono invece alla fine del mio racconto.. finalmente direte.. ma il VIAGGIO non finisce qui, anzi, comincia forse adesso perché andare a Paros è la cosa più facile del mondo…. già, anche questo può essere un buon motivo per fare amare Paros….

-Come arrivare Paros è una delle più grandi delle Cicladi e dista dal Pireo solo 2 ore e mezza di catamarano, 3-4 ore di nave veloce e 4-5 ore di traghetto lento. I collegamenti con il Pireo sono più volte al giorno, forse è l’isola meglio servita in assoluto, ci sono molte opportunità di orario e prezzi differenti. La rotta è ben servita dalle grandi navi della BluStar che a mio avviso è una ottima compagnia e molto affidabile, con navi nuove, enormi e stabili in ogni condizione di mare, veloci e puntuali. Non da meno sono i moderni ed enormi catamarani della Hellenic Seaways che coprono la tratta Paros-Pireo in meno di 3 ore. Una certezza sono anche le lentissime navi della NEL, il classico vecchio traghetto fuligginoso con le panchine sui ponti, tanto simpatico anche perché è il più economico. Volendo su Paros si può prendere in considerazione anche di arrivare in aereo, abbinando al vostro volo su Atene un volo interno Olympic, ce ne sono almeno 3 al giorno e potrebbe consentire un notevole risparmio di tempo (costa 90 euro a testa a tratta), evitando il trasferimento aeroporto Atene - Pireo. Paros ha poi ottimi collegamenti con la maggior parte delle altre isole e con la sua posizione centrale fa da “ponte” fra le Cicladi orientali, occidentali, settentrionali e meridionali, quindi può essere facilmente abbinata ad altre isole e si può raggiungere anche prendendo un volo su Mikonos, da cui dista circa 1,30 - 2 ore di mare, o su Santorini, da cui dista circa 3 – 4 ore di mare. Insomma per andare a Paros la prima cosa da fare è prendere un volo Italia – Atene o Italia – Mikonos o Italia – Santorini e poi fare bene i conti, valutando costi e benefici delle varie soluzioni in base budget e massimizzazione del tempo a disposizione.

Come muoversi Paros, grazie alla sua morfologia, è un’isola molto facile da girare e visitare. Forse è la sola isola nelle Cicladi che permette di accedere senza fatica a tutte le sue spiagge, note e meno note. Le strade sono tutte buone, veloci e asfaltate, tranne pochissimi e rari tratti. Le distanze sono limitate e si possono visitare più località nella stessa giornata. Per visitarla al meglio è utile disporre di un proprio mezzo, ideale una piccola auto o uno scooter, ma almeno 125cc – 150cc. In tutte le località di Paros non avrete grossi problemi di parcheggio, fuori dai centri abitati ci sono zone di sosta ben segnalate, poi si fanno 2 passi a piedi, non ci sono grandi distanze da fare. Con lo scooter avete ovviamente più agio di movimento e sosta.

Noleggio Auto – Moto Noi abbiamo utilizzato, in vacanze diverse, sia l’auto che lo scooter. Soggiornando a Parikia ci siamo serviti dei noleggiatori più vicini alla nostra sistemazione situati sul lungomare proprio a fianco dell’Antico Cimitero. Sono uno accanto all’altro e condividono lo stesso piazzale.

Iria Cars auto di ogni tipo, sito www.iriacars-paros.gr

Kondilis Bike Rental scooter, moto e quad, tel e fax +30.22840.24445

Ci siamo trovati bene, per prezzo, comodità, mezzi messi a disposizione. Ci è capitato una volta di rimanere in panne con lo scooter ad Antiparos, in meno di 1 ora è arrivato un camioncino con uno scooter nuovo.

Bus - Taxi – Taxi Boat - Escursioni Per chi non vuole noleggiare un mezzo, abbinando trasferimenti in bus + taxi boat + escursioni organizzate, può vedere molto. I terminal Bus, Taxi e Taxi Boat a Parikia sono tutti e 3 vicini al molo dei traghetti, non si sbaglia. Tutte le agenzie turistiche di Paros propongono escursioni guidate alla scoperta delle diverse attrattive dell’isola, non c’è che da scegliere.

I Bus coprono i collegamenti di interesse dei residenti ma con fermate utili anche ai turisti, basta dire al conducente dove siete diretti e vi indicherà la fermata migliore. Le linee principali di collegamento sono Parikia – Naoussa, Parikia – Marathi - Lefkes – Prodromos – Marmara – Marpissa – Drios, Parikia – Alyki via aeroporto, Parikia – Pounda/Antiparos, Antiparos – Agios Georghios.

I Taxi Boat che partono da Parikia portano a Livadia, Krios, Marcello,quelli che partono da Naoussa vanno a Kolymbithres e Monastiri, i biglietti si acquistano al momento.

-Dove soggiornare Per il soggiorno noi abbiamo sempre fatto base a Parikia e a mio modo di vedere è il posto migliore in assoluto, comodo per tutto e non cambierei con nessun altro posto. Le sistemazioni a Parikia Town sono generalmente semplici ed essenziali, senza fronzoli e lustrini, se avete esigenze diverse, preferite stare fuori città o in altre località dell’isola, no problem, vi assicuro che in qualunque parte dell’isola deciderete di soggiornare non avrete problemi di sorta e a muovervi. L’isola è tonda, ovunque siete si arriva dappertutto in poco tempo.

Arian Hotel B&B a Parikia, nel cuore del quartiere che si stende fra il lungomare e il parco della Ekatontapyliani, centralissimo e tranquillo. Si trova a 20 metri dietro gli scavi dell’Antico Cimitero. Moto-Car Rental e Supermarket a portata di mano. Cristina Kolovou è simpaticissima, gentile e premurosa, parla un ottimo italiano e vi sarà di aiuto in ogni cosa. Sito www.arianhotel.gr

-Stagione Classico clima delle Cicladi, ventilato e secco. Buona meta da Aprile a Ottobre, Giugno e Settembre sono i mesi migliori per chi cerca la vacanza balneare, non c’è vento e tutte le spiagge si mostrano nella loro veste migliore. Luglio e Agosto sono più ventosi, i migliori per chi cerca la vacanza sportiva. Ma come ben sapete il clima non è una regola. In merito all’affollamento, che dire? in bassa stagione è certo un paradiso, in alta stagione è sicuramente frequentata, ma non sarà mai un’isola caotica, anzi, essendo un’isola di grande size e con un gran numero di spiagge, sembrerà sempre di trovare meno gente che sulle altre isole, soprattutto quelle più piccine.



BUON VIAGGIO A PAROS