di Emiliano Mazzani (emiliano 78)
Eccoci qui: finalmente è arrivato il giorno della partenza, si ritorna a “casa nostra”, la Grecia, dopo un inverno passato a sognare ed organizzare la nostra prossima avventura in terra ellenica.
Quest’anno eravamo molto indecisi sulla meta e dopo due anni
consecutivi passati a Tilos decidiamo di scoprire un altro
gioiello….ma quale?
Le nostre sere fredde ed umide trascorrono raccogliendo
informazioni, prezzi e voli su varie isole, ma sembrava che nessuna
mi volesse attirare a sé... effettivamente non sapevamo nemmeno noi se
e quando saremmo partiti.
Arrivati a metà Giugno i prezzi dei voli su Kos con Ryanair si
abbassano per fine agosto e prima che risalgano ancora decidiamo di
fermarlo. Prenotiamo il volo con andata Bergamo-Kos e ritorno
Kos-Bologna dal 26 Agosto all’8 Settembre con una valigia da
imbarco a 349€ risparmiando così 170€ se fossimo ritornati su BG
Orio al Serio.
Ma Kos non mi attira nonostante non l’abbia mai vista, ma non è
il mio target, cercavamo un’isola sconosciuta al turismo di massa,
piccola, dove non sei un numero o un bancomat con le gambe e che non
ti regali solo mare e spiagge indimenticabili, ma anche qualcosa di
più profondo e unico.
Guardando google map alla ricerca delle isole del Dodecanneso vedo
un pezzetto di terra stretta tra Kos e Kalymnos, zummo pensando fosse
poco più di uno scoglio e mi chiedo…questa come si
chiama?......Pserimos????....solo 14 kmq???Boh vediamo?!
Mi metto alla ricerca di informazioni, ma nulla o niente se non i
soliti siti con le solite quattro righe, niente di niente…ed inizio
a pensare "ECCOLA"……mentre Cinzia preoccupata mi chiede dove la
voglia portare!!!!
Ad un certo punto mi imbatto in un diario che più che un diario
scoprirò essere un omaggio a questa isola, "Pserimos l’isola
che (non)…c’è”; ecco il segno! ci siamo, quest’anno andiamo a
Pserimos. Decidiamo di fare una settimana a Pserimos ed una a Kefalos
nella baia a sud di Kos visto che sembrava che non ci fosse molto da
fare a Pserimos.
Inizia il conto alla rovescia, ma come ci arrivo a Pserimos? Non
trovo nulla: cerca e cerca scopro che il traghetto parte da Kalymnos
tutti i giorni alle 9.30 ed in meno di un’oretta sei a ad Avlakia
il paese-porticciolo(molo) di Pserimos e riparte alle 17 per
Kalymnos. Infatti Pserimos è più servita da Kalymnos perché è
sotto la propria giurisdizione e non a quella di Kos come pensavo.
Da Kos sono due le alternative, fino ad agosto parte al sabato un
traghettino da Mastichari (paesino di pescatori a nord di Kos) che in
30 min arriva a Pserimos, oppure da Kos Town l’unica alternativa è
chiedere ai caicchi in partenza tutti i giorni, mare permettendo, per
i tour se ti danno un passaggio…e cosi sarà perchè sono molto
gentili e disponibili.
Ma dove dormo a Pserimos? Nei siti specializzati non si trova
niente, in effetti a Pserimos non c’è struttura recettiva, gli
unici posti per dormire sono le camere che affittano i proprietari
delle taverne locali e qualche abitante, ma si parla di una trentina
di posti letto in tutto, dopo qualche mail inviata mi risponde
un’agenzia di Kos che spara dei prezzi esagerati per fine agosto
(55€ più i costi di registrazione) allora decidiamo di aspettare,
dopo qualche giorno risponde Georges Karaiskos di Kalymnos e mi dice
che una sua amica ha una Taverna con quattro stanze ma ora è a Rodi
per delle visite e mi aggiornerà a giorni. Il giorno dopo mi
contatta e mi conferma la camera a 25€ al giorno…PRESA!!!Chiedo
come arrivare e mi risponde di non preoccuparmi che si sarebbe
informato, in pratica sarei dovuto andare con l’autobus
dall’aeroporto di Kos a Mastichari e prendere il traghetto che mi
avrebbe portato a Kalymnos, notte lì poi al mattino dovevo prendere
la MANIAT che alle nove ti porta a Pserimos.
Chiedo se si può partire da Kos Town direttamente per Pserimos,
dopo aver fatto qualche chiamata mi dice di andare al Porto di Kos
Town e prendere il caicco NiKita dell’amico capitano Skevos.
Decidiamo questa soluzione in modo da poter visitare Kos anche di
sera con calma e ripartire alla mattina dopo per Pserimos. Troviamo
sistemazione al Desiree, uno studios a 5 minuti dal porto e dal
centro a 25€ a notte, intanto che ci siamo cerchiamo la
sistemazione a Kefalos per la settimana dopo e troviamo al Maritsa
all’incredibile prezzo di 15€ a camera con angolo cottura
attrezzato, pulizia camera giornaliera e aria condizionata, in una
struttura ben tenuta, pulita e comoda.
26.08
Ci siamo...partiamo con calma da Parma in mattinata verso BG Orio
al Serio, il volo parte alle 13.15 ed arriviamo alle 17.45 ora locale
in perfetto orario, l’autobus per Kos Town parte alle 18 per cui
con l’attesa bagagli non sarebbe stato possibile ed il prossimo
sarebbe stato alle 21.
Arriviamo a Kos, non serve la vista, basta chiudere gli occhi e
ascoltare il suono del Maltemi e sentire i profumi che porta per
capire che siamo in Grecia; ci dirigiamo per il ritiro bagagli e
sorpresa sono già li che girano…incredibile! Prendiamo la nostra
valigia Azzurro Grecia (casuale) ed usciamo dove ci sono i taxi ed i
pullman dei tour operator, vediamo che c’è ancora l’autobus in
partenza per Kos, carichiamo i bagagli e via, per il biglietto passa
il controllore a fartelo sul momento al costo di 3,20€ a persona. Stipati come al solito, arriviamo a Kos Town dopo essere passati da
Mastichari, piccolo porticciolo di pescatori leggermente turistico,
molto carino!
Arrivati al capolinea ci dirigiamo con la cartina alla ricerca del
Desiree, durante il tragitto vedendoci con le valigie ci vengono
fatte tantissime proposte di camere e studios ma cmq tutti molto
gentilmente ci indicano la strada degli Studios Desiree della signora
Maria (e come si doveva chiamare….il 90% delle donne in Grecia
porta questo nome). Non c’è una reception, ma un cartello indica il
numero su cui chiamarla, di non suonare il campanello che non avrebbe
risposto nessuno e che sarebbe arrivata subito, 15 secondi di
chiamata….1,5€!!!.....alla fine si affaccia e scopriamo che era
al piano di sopra…Mah!!!!
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Alla ricerca del Desiree |
La sciura Maria è un vecchietta molto premurosa e gentile, ci
regala due bottiglie d’acqua e ci mostra la camera spaziosa e
fornita di tutto con angolo cottura, ma a noi servirà solo per
dormire, ci chiede dove siamo diretti e lei sorpresa ride e ci dice
che nessuno sta una settimana a Pserimos perchè tutti vanno o a
Kalymnos o Nissyros o le isole del nord, però ci dirà che sarà
bellissimo….meno male….Cinzia mi stava già fulminando!!!
Appoggiamo i bagagli e dopo una bella rinfrescata usciamo alla
scoperta di Kos Town: il porto ed il centro con le belle vie di
negozi e Taverne sono a 5 min di passeggiata. Andiamo subito alla
ricerca del Nikita, lo vediamo ormeggiato lungo la passeggiata del
porto appena rientrato dal tour delle 3 isole insieme agli altri
Caicchi, chiediamo del Capitano Skevos, facciamo il nome di Georgeos e
chiediamo il passaggio per domani, con una stretta di mano ci
conferma e ci dice di venire qui domani mattina alle 9.30 per la
partenza. Ringraziamo e ci dirigiamo a bere qualcosa di fresco ed a
sbirciare qualche angolo dalla città, tanto poi saremo li tra una
settimana. Passeggiamo lungo il porto cercando un
posticino caratteristico e genuino: lo troviamo alla fine del porto
verso sinistra, un grosso albero con sotto qualche tavolino e sedie
azzurre dove 4 signori giocano a backgamon, ci sediamo e prendiamo le
nostre prime due Mythos. Vado a chiedere se ha delle patatine da
sgranocchiare, mi dice che non le ha ma che ci porta qualcosa, arriva
dopo un po’ con pane ed un piatto di pomodori, olive cetrioli e
feta…..vado a pagare e mi chiede 4€ per le due Mythos, gli faccio
presente che c’è anche il piatto di insalata ed il pane e lui
risponde che lo offriva lui….io e Cinzia ci guardiamo e diciamo
avevi dei dubbi???? siamo in Grecia!!! Ovviamente la settimana dopo
ritorneremo da lui.
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Primi assaggi di Grecia |
Dopo un po' di giretti, pyta gyros e birre, stanchissimi torniamo
presto al Desiree per un meritato riposo, tanto poi saremo a Kefalos
ed una giornata a Kos Town la faremo sicuramente.
27.08
Sveglia di prima mattina: è prestissimo ma la smania di vedere
Pserimos è tanta, puliti e profumati usciamo per salutare Maria che
ci ha preparato qualche fette di torta fatta da lei da mangiare
strada facendo: squisita! La finisco prima di scendere le
scale!!!! Dopo i saluti ed i ringraziamenti ci dirigiamo al Nikita
dove arriviamo con lieve anticipo, sono le 8.15 ed i caicchi partono
alle 10; non c’è nemmeno il capitano che poco dopo arriva e ci
carica i bagagli nella stiva e ci ospita. Rimaniamo in attesa che il
caicco si riempia di turisti che faranno il giro delle 3
isole (Pserimos, Plati, Kalymnos) tutti in costume, salviettone e creme
solari, mentre noi con vestiti e valigie. Ci guardano effettivamente
straniti, ma poi sicuramente quando noi resteremo sull’isola e loro
(dopo aver appena assaporato la quiete e la bellezza di Pserimos) andranno via ci
invidieranno. In quel momento mi sento già un navigante e non più un
turista….sensazione impagabile!!!
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Road to Pserimos |
Uno dopo l’altro i Caicchi partono con le varie destinazioni,
chi prima Pserimos e chi prima Kalymnos. Dopo una
tranquilla navigata arriviamo in prossimità delle basse coste di
Pserimos, dove ci dà il benvenuto la Bandiera Greca impressa sul
promontorio e che alcuni uomini aggrappati alle rocce stanno
ritinteggiando (ci vorrà qualche mese). Dopo circa 50 min. la baia di
Avlakia, nascosta gelosamente, si apre a noi come il palco di un teatro
quando levano il tendone e ci mostra il suo unico porticciolo,
l’unico paese e le uniche case dell’isola. Lo stupore a bordo si
avverte, ormeggiamo nel molo più grande, ringraziamo Skevos e
scendiamo con tanto di valigie. Il fatto che siamo gli unici che si fermeranno
pare confermata dalla gente del posto che, quando ci vede
passare in spiaggia con tanto di valigie, ci guarda con stupore.
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Benvenuti a Pserimos |
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A bocca aperta |
Non
ci era mai capitato di passare in spiaggia con le valigie per cui
capiamo che sarà un’avventura diversa dal solito. A Pserimos non
ci sono strade, ma solo sentieri e sabbia; gli unici mezzi di
locomozione sono quelli degli abitanti, necessari per trasportare i viveri che arrivano
da Kalymnos tutte le mattine, per il resto ci si sposta solo a
piedi…..NON HA PREZZO!!!!!
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Bus stop |
La visuale è bellissima, la calma regna fino a quando i caicchi
due volte al giorno, dalle 11 alle 12.30 ed alle 15 fino alle
16.30 attraccano e tutta la baia di Avlakia si popola, e come uno
tsunami la spiaggia viene invasa dai turisti; dire come una marea
sarebbe più romantico, ma non renderebbe l’idea della velocità con
cui si riempie e si svuota la spiaggia del paese per ritornare alla
pace più assoluta.
Ci dirigiamo alla ricerca della Taverna Sevvasti: non è difficile
ce ne sono solo tre, altrettanti bar e due Market dove trovare i beni
necessari. Il resto sono bancarelle di souvenir molto belli e
caratteristici, ma che alle 16.30 chiudono... quando se ne vanno i turisti
mordi e fuggi.
Arrivati alla fine della spiaggia sentiamo urlare il mio nome
EEEEMILIANOOOOO!!!!!.....sta a vedere che sono arrivato fin qua nel
nulla dopo un anno di ricerche su un’isola della quale nessuno
sapeva niente e trovo qualcuno che conosco!!!!
Invece vedo spuntare dalla cucina una signora sorridente a braccia
aperte ed io con un sospiro rispondo PRESENTE! Sevvasti ci abbraccia
come se fossimo di famiglia e attesi da molto tempo, ci fa accomodare
sotto il pergolato di vite piena di uva e ci porta due ellenikò cafè
metrìo (due caffe greco di media dolcezza), nerò (acqua) ed una torta
squisita fatta con sfoglia dolce e ripiena di crema….la pace dei
sensi!!! Io e Cinzia ci guardiamo ed esclamiamo….FINALMENTE A
CASA!!!!
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Accolti in famiglia |
Sua cognata Maria, la moglie di suo fratello Panajotis, ci accompagna alla
camera al piano di sopra: la stanza con bagno è molto carina, luminosa, con balcone, frigorifero ed aria condizionata che cmq non
utilizzeremo mai perché si stava benissimo.
Il tempo di mettersi le ciabatte ed il costume e siamo giù in
spiaggia; i turisti mordi e fuggi se ne sono andati ed in spiaggia
siamo solo noi…anche in paese visto che non si vede nessuno. Ci
immergiamo nelle calde acque e tranquille di color tuchese di
Pserimos, la sabbia è bianca e finissima…dopo un anno l’Egeo ci
riabbraccia e noi ci godiamo questa atmosfera irreale.
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Silenzio….non disturbare |
Verso le 15 arriva l’ultima ordata di turisti, e nella mia immaginazione mi
sembra di vivere e vedere le scene che gli antichi greci si
trovavano davanti all’arrivo dei turchi con i loro caicchi...con ben
altre intenzioni, ovviamente. Alle 16.30 tutti ripartono e l’isola
torna a risplendere nella sua immensa quiete e bagno dopo bagno ci
attardiamo fino allo sparire del sole.
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La pace di Pserimos |
Qualche passo scalzo e siamo da Sevvasti che con la sua immensa
positività ci riaccoglie e ci porta in cucina per scegliere la cena: inizio a sentirmi di famiglia. In cucina c’è la matriarca, la
madre di Sevvasti che sta facendo le Dolmades...bene, scelgo quasi tutto
e tra risate generali (ma dicevo sul serio) saliamo in camera per una
bella doccia rigenerante.
Scendiamo per cena, ci sediamo sotto il pergolato e siamo
circondati solo da abitanti: gli unici turisti in quel momento siamo
noi ed una coppia di ragazzi che conosceremo nei giorni a seguire.
Sevvasti è in cucina ma tutti si danno da fare per farci sentire
come in famiglia durante i pranzi delle festività. La figlia che vive
a Kalymnos, la madre tra cucina e griglia, un’amica che vive a
Kalymnos, il fratello con la moglie Maria ed il fratello maggiore Capitano in pensione…sono tutti per noi, mentre gli altri si
apparecchiano e si servono da soli.
Arriva il ben di Dio che avevo ordinato in cucina (forse)
esagerando, comunque senza buttare niente….Un piatto con 12
dolmades giganti, 1 piatto con pomodori e peperoni ripieni di riso e
carne, 1 piatto di pastizo, un calamaro gigante ed un sarago alla
griglia, vino, acqua...in pratica una cena per quattro a 31€ totali
con grappa locale delle loro uve e dolce offerti. Da quella sera
quando andavo in cucina a scegliere non sarebbero più stati
sorpresi.
Stiamo a tavola in totale tranquillità come tutti, anche perchè
alla sera non c’è altro da fare, ed è stupendo uscire a piedi
nudi di sera e camminare sulla sabbia fresca ed ammirare il cielo
stellato.
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Luci nella Baia di Avlakia |
...καληνύχτα...
28.08
Questa mattina sveglia presto, sono le 7.30 ed io sempre scalzo
scendo per farmi un bagno in solitudine. Sevvasti mi fa vedere una
bacinella piena di pesce appena pescato che mi preparerà questa
sera e mi chiede se deve prepararmi la colazione: gli rispondo "vado mi
butto e torno!!!!"
Lo spettacolo che mi trovo è stupendo, sono solo,
la baia è tutta mia e mi immergo nella sua solennità!
Quando rientro con il costume bagnato è già tutto
pronto, sveglio Cinzia e facciamo colazione con caffè greco e la
torta di squisita di ieri…quale buongiorno migliore?!
In piena tranquillità, e prima che arrivino i turisti, le donne del
paese come in una processione religiosa si immergono in acqua come da
tradizione: vestite con abiti neri, scarpe e copricapo. Si intrattengono
una mezz’oretta l’una con l’altra, poi sorprese ci
salutano (effettivamente non sono abituate a vedere turisti che
dormono sull’isola) poi salgono e spariscono all’avvicinarsi dei
caicchi, per poi tornare (così come gli altri abitanti) quando i
caicchi ripartono. Decidiamo di stare tutto il giorno nella spiaggia
principale; Pserimos ha 4 spiagge: Avlakia,Vathi, Marathona,Grafiothissa e poi un paio di piccole baie di
ciottoli raggiungibili in barca su richiesta a qualche abitante. La mia
giornata passa alla scoperta di scorci ed angoli non accessibili se
non tramite un minimo di scarpinata, mentre Cinzia si dedica al suo
sport preferito: sole, bagni, sole, bagni ed ancora nuotate su nuotate
avanti ed indietro lungo la baia di acqua a specchio: alla sera aveva
le branchie!
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Baia di Avlakia |
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Cinzia in relax |
Scovo una minuscola caletta di un metro e mezzo a sinistra del
porto su di una scaletta bianca e azzurra dietro al piccolo
promontorio, dove trovo di tutto! dalle conchiglie alle ossa di capra,
(che stava meglio prima) compreso un teschio integro completo di
mandibola e denti e poi alcuni resti di reti da pesca che il mare
prontamente ci riconsegna. Nel frattempo arriva il via vai di turisti
che colonizzano la spiaggia ed i bar.
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Colori a Pserimos |
Poi
ecco che alle 17 tutto torna in un’emozionante e profonda
atmosfera e l’isola ti regala una musica unica, composta dalla
melodia delle onde del mare che accarezzano delicatamente la sabbia
fine, dal vento che fa risuonare le conchiglie appese nelle bancarelle
dei souvenir, dal fruscio degli alberi e dal coro di sottofondo degli
uccelli, delle galline e degli asini accompagnati dalle campanelle e
dal belare delle capre rientrate dal pascolo. È l’ora della
Mythos, guardando il sole che scompare dietro i brulli promontori
coperti di timo, origano e basilico.
Ultimo bagno e poi via per la
doccia, la fame è al limite.
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Vista della baia di Pserimos |
Questo è quello che Pserimos ti regala
.
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Sfumature di Rosso |
Sevvasti ci chiama in cucina, i miei occhi si spalancano ed io
lasciando la razionalità in valigia dico ”TUTTO”, in pratica ho
esagerato come al solito: tzatziki, verdure stufate, souvlaki, il
solito pesce alla griglia, patate fritte fatte in casa, krasì
lèfko (vino bianco) e solita megalo nerò (bottiglia d’acqua
grande) il tutto a 30€ con anguria offerta. Finita l’abbuffata ce
ne stiamo semplicemente a chiacchierare ed a vedere il solito via
vai degli anziani del posto che si servono da soli….ma non mangiano
mai a casa?.......e le mogli dove sono?? mah!!! alle 23.30 si spegne
tutto e si va a letto.
καληνύχτα
Kalinikta
29.08
Questa mattina decidiamo di andare alla spiaggia di Vathi
raggiungibile in 35-40 minuti di cammino percorrendo il sentiero che
parte dalla spiaggia principale verso la chiesa del paese. Il primo
tratto è pianeggiante ed attraversa alcune case per poi costeggiare
l’enorme uliveto, ad un certo punto si inizia a salire verso il
crinale del promontorio per un massimo di 6-7 minuti di cammino,, per
poi discendere verso la baia sabbiosa con qualche zona di ciotoli
bianchi. Il mare è incantevole: di color smeraldo grazie alla sabbia
sul fondale finissima e bianca.
Con calma facciamo la nostra colazione insieme a Sevvasti e
prepariamo le nostre borse mare con un bel po' di acqua e frutta per pranzo, in quanto la spiaggia è sperduta e l’unica acqua dolce presente si
trova in un pozzo in spiaggia ad uso esclusivo alle capre per
dissetarsi. Muniti dell’immancabile macchina fotografica partiamo
lungo il sentiero segnalato; gli abitanti ci salutano al nostro
passaggio e le capre ci accompagnano per tutto il tragitto. Dopo aver
passato il grandissimo uliveto inizia una breve salita sul
promontorio immersa nel silenzio più assoluto. Il paesaggio alle
nostre spalle è stupendo: si vede la piana del paese con la
sua baia ed è proprio qui che faccio una scoperta terrificante…..la
macchina fotografica è praticamente scarica….errore
imperdonabile!!!!Va beh dai tanto poi non sarà l’unico giorno che
trascorreremo in questa meravigliosa spiaggia. Riprendiamo il cammino
ed in breve tempo arriviamo sul crinale e quello che si mostra ai
nostri occhi è un panorama difficile da spiegare, le parole non
riescono ad uscire di fronte a tale bellezza della natura, la baia è
meravigliosa e si mostra con tutta la sua luce ed i suoi
colori.
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Sentiero verso il paradiso di Vathi |
Il sole picchia, ma
fortunatamente un lieve meltemi ci accompagna lungo la discesa tra
cespugli di origano, salvia e timo: la fatica sparisce completamente
ed i profumi ci aprono la mente. A Vathi non c’è ombra ma poco
male...mi toccherà stare in acqua tutta la giornata...e poi c’è
questo lieve venticello che mi garantirà una SCOTTATURA
TOTALE!!!!
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...visioni oniriche... |
Siamo soli, si sentono solo le capre e le pecore che si spostano
al pascolo e che iniziano la processione per dissetarsi; ogni tanto
arriva qualche turista in barca a vela per farsi un bagno ristoratore
e per godersi per qualche minuto la quiete di questa baia.
Ci godiamo il silenzio accompagnato solo dalla lieve risacca del
mare sulla battigia, ovviamente la mia lucertolina decide di
prendersi il sole tutto per sè; poco male...vorrà dire che io mi
dedicherò al mio passatempo preferito...cioè la ricerca delle
conchiglie: ne trovo di bellissime, cosi come trovo molti cimeli
lasciati in mare dall’uomo e che l’Egeo ci restituisce, i quali
sicuramente hanno avuto una vita, un’anima ed una storia per cui
io mi diverto ad immaginarla ed immaginare chi possa aver bevuto in
questa bottiglia, chi possa aver usato queste reti da pesca o chi
possa aver portato queste ciabatte piuttosto che un paio di pantaloni
sgualciti e strappati. E qui mi vengono in mente le storie di tanti
migranti pieni di speranza e di sogni che vedono nelle nostre terre
una salvezza che magari purtroppo per molti di loro non arriverà
mai.
Dopo tanto girare il tempo è passato inesorabilmente per cui
decido di farmi un bel bagno rigenerante nell’azzurro di questa
baietta incantata.
Quando il sole si nasconde dietro al promontorio decidiamo di
rientrare in paese, mentre le barche arrivano per passare la notte in
rada; insieme a noi rientra anche un signore che si occupa degli
allevamenti di orate poco più avanti lungo il sentiero che prosegue
dalla spiaggia. Lui percorre questo sentiero tutte le mattine per andare al
lavoro e lo riprende alla sera verso le 19.30. È un
personaggio magrissimo con un passo velocissimo: ci dice che la
maggior parte di quelle orate è diretta in Italia…il suo passo è
troppo per noi e lo lasciamo andare volentieri tanto poi lo
reincontreremo da Sevvasti a bere un po' di birre insieme ad un
gruppo di muratori!!!
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Visuale dall’alto sull’uliveto
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Io mi
aggrego volentieri e mi scolo la mia bella e gelida Mythos ed i
profumi portati dal meltemi vengono sostituiti dai piacevoli odori
provenienti dalla cucina di Sevvasti e dalle braci accese delle varie
taverne che si preparano per la cena; i profumi che emanano il pesce
e le carni sono inebrianti ed io mi lascio travolgere da tutte le
emozioni che oggi Pserimos ci ha regalato. Ad un certo punto
vengo interrotto dal richiamo di Sevvasti che giunge dalla cucina e che
mi ricorda di andare a scegliere la nostra cena. Questa volta decido
di usare un po’ di raziocinio e sono indecisissimo di fronte a
tante prelibatezze genuine...al che Sevvasti ci dice che ha preparato
solo per noi una loro specialità, una pasta a forma di riso con
seppie e pomodoro con verdure stufate e fave al sugo….che
spettacolo, una vera bontà!!!!
Ci sediamo e ci apparecchiamo da soli perchè vediamo che tutti si
servono come se fossero a casa loro per cui ci adeguiamo in attesa
delle portate che arrivano imperiose poco dopo, accompagnate da vino
rosso locale per la modica cifra di 23€ in due.
Stremati alle 21,30 siamo già a letto aspettando un nuovo
emozionate giorno.
30.08
Un’altra notte è passata ed oggi Pserimos ci regalerà un’altra
giornata piena di tranquillità. Scendiamo per colazione e Sevvasti
ci accoglie con il suo solito sorriso contagioso e pieno di energia, ci porta del caffè greco e due piattoni di yogurt greco con miele
di timo di Pserimos…e noi ce lo godiamo fino all’ultima
cucchiaiata.
Oggi il Meltemi si fa sentire un pochino, ma è gradevolissimo
stare a contemplare senza pensieri sotto il pergolato di vite; ad un
certo punto arriva la matriarca, la madre di Sevvasti: una donna sulla
novantina sempre vestita di nero con un copricapo bianco. Taglia un
grappolo d’uva e ce lo porge. È una signora dura come una
roccia, instancabile da fare invidia! Cucina, pulisce, si occupa
sempre della griglia e per lo più insieme ai nipoti ha vendemmiato
l’uva in mezzo alle api senza fare una piega…mancava solo che se
le mangiasse ste api!!!
Va bè che dire ottimo inizio, decidiamo di stare nella spiaggia
del paese, ormai sta diventando un divertimento vedere arrivare i
turisti e vederli ripartire dopo poco ed osservare con quanta
velocità la spiaggia ed il paese si sveglia e si riaddormenta in
poco tempo; inoltre subentra in noi un certo godimento vedendo andare
via tutte queste persone e sapendo che tu rimarrai li perchè non sei
più un turista ma sei diventato parte dell’isola ed i suoi
abitanti ti considerano un amico, uno di famiglia.
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Un tuffo in... piscina |
La giornata passa leggendo un libro, un giro per la spiaggia, un
bagno ed osservando i volti dei turisti felici e dispiaciuti allo
stesso tempo, con cui non condividiamo quasi niente se non una cosa...cioè la visione dei colori e la genuinità che Pserimos ci
regala.
All’arrivo della seconda ondata di turisti decidiamo di
ritirarci, sempre rigorosamente scalzi, in una delle taverne sulla
spiaggia per mangiare qualcosina in attesa che ritorni la quiete. Optiamo per due Mythos, due insalate greche belle fresche e leggere a
cui però accompagnamo due piattoni di polpette di polpo e calamari
fritti il tutto per 20€…. fatichiamo ad alzarci per cui ce ne
stiamo assorti nei nostri pensieri.
Con "precisione greca" i turisti se ne vanno ed inizia la
processione delle donne del paese che escono dalle loro case e si
immergono in acqua mentre noi ci reimpossessiamo dell’isola, da
bravi e rispettosi isolani quali siamo. Vediamo due uomini pescare a
mano due polpi giganti per poi sbatterli continuamente come un rito
sulle rocce per circa una mezz’ora, poi ad un certo punto esce un
omone gigante dall’acqua con una fiocina e due pesci belli grandi
di color rosa….e dentro di me penso "ed anche stasera abbiamo il
Menù”.
Quando le montagne si innalzano ed iniziano a coprire il sole
sulla spiaggia cala il sipario, le case sul promontorio sono
illuminate dagli ultimi raggi e sembrano gioielli incastonati nella
roccia, i nonni escono di casa con i nipoti ed in riva al mare come
un rito di iniziazione si preparano a pescare e a tramandare i loro
saperi alle generazioni, dove l’unica arma è un filo con un piombo
ed un amo, con l’esca che viene continuamente lanciata e ritirata
fino a pescare lo stretto necessario per la loro cena.
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Pserimos si veste per la sera |
Rientriamo in casa per una doccia rinfrescante e poi giù in
taverna dove ci attende un "Big Fish”. Questa volta ci
apparecchiano loro, con tovaglie di carta, che servono per coprire
bellissime tovaglie in cotone ricamate con perle in vetro
raffiguranti gli occhi di Dioniso che si illuminano al riflesso
delle luci prodotte da splendidi lampadari, fatti di tantissime
piccole conchiglie, che con la brezza della sera producono un
piacevole suono che ci accompagna durante la cena.
Per il bere ovviamente ci serviamo da soli, poco dopo arriva un bel piattone con 14 dolmades fatte in casa, due pomodori ripieni di riso e la pesca della mattina cioè un bel pesce gigante da dividere con Cinzia, due mythos, ena megàlo nerò e dulcis in fundo ci offrono delle amarene sciroppate….36€
Ancora in estasi per l'abbondante cenetta, prima di risalire in
camera decidiamo di fare un giretto sul lungomare che non è altro
che la battigia...ovviamente a piedi nudi, in completo silenzio, avvolti
da un cielo talmente grande che sembra di poter toccare le stelle, le
uniche luci sono solo quelle provenienti dalle finestre delle case
sulla spiaggia.
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Passeggiata lungomare...con la maglietta di Maldigrecia!!!! |
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Di notte si fa bella |
31.08
Le campane rompono il solenne silenzio del mattino, inizia un
nuovo giorno, il pope predica messa e le donne in coro lo seguono in
preghiera con un cantico lento e sofferente, in giro non c’è
nessuno ed il vento fa da sottofondo a questo rituale.
Mangiamo qualche biscotto e caffè come in contemplazione, seduti
sotto il pergolato lasciando scandire il tempo dalle onde del mare, in
attesa che tutta questa solennità venga temporaneamente interrotta
dai nuovi turchi che sbarcheranno a breve…….i caicchi arrivano
pieni di turisti di varie nazionalità che trasformano l’isola da
roccaforte dell’antica Grecia a centro del mondo.
Ormai mi sono totalmente adeguato ai ritmi degli abitanti, infatti
me ne rimango seduto con alcuni di loro in attesa che i caicchi
ripartano in modo da poter fare il bagno in piena tranquillità. Uno
di loro dice qualcosa che ovviamente io non capisco, ma grazie alla
traduzione di Jannis ragazzo di Creta che vive in Italia da 15 anni
ed anche lui in vacanza a Pserimos, capisco che non sono molto felici
di questo via vai di turisti mordi e fuggi perché quando se ne
vanno lasciano un po’ di immondizia sulla spiaggia che viene poi
ripulita prontamente ed inoltre dicono che a parte un gelato ed una
bottiglia d’acqua non lasciano molto denaro perché per pranzo
rientrano in barca.
Oggi grazie al meltemi molti caicchi non sono arrivati, per cui la
spiaggia è tutta nostra...quasi ci viene da chiedere “permesso
disturbiamo?”, ma ormai tutti ci conoscono, anzi rimangono ancora
stupiti nel rivederci ancora lì ogni mattina; una signora esce da
casa sua e mi chiede di seguirla in cucina per vedere tutto il
bendidio che ha preparato (evidentemente si è sparsa la voce), ho
appena finito colazione ma un calamaro me lo divorerei all’istante.
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Indovinate quale è Cinzia |
Cinzia mi riporta subito sulla terra e la nuvoletta con
il calamaro sulla griglia si dissolve bruscamente ”uva e pesca”
mi dice, ed io sconsolato come un bambino mi tuffo in un Egeo
limpido e consolatore…..l’appuntamento con la signora alla fine è
solo rimandato.
Oggi decido di cercare il sentiero per la spiaggia di Grafiothissa, la spiaggia con la chiesetta crollata per metà e tanto sospirata
da Adeliana.
Mi incammino scalzo lungo la spiaggia per cercare l’inizio del
sentiero, cammina e cammina, ovviamente ero partito leggermente
sprovveduto senza ciabatte e senza maglietta...per cui il risultato lo
potete immaginare...ma sentire il contatto della mia pelle con la
terra mi ha spinto come in trans a continuare lungo il sentiero, ero
tutt’uno con l’isola, non c’era nient’altro e il dolore dei
sassi sotto i piedi mi faceva sentire vivo e mi risvegliava ad ogni
passo.
I miei occhi fotografano ogni scorcio, ogni visuale e tutto il
bellissimo sfondo della baia e della suggestiva costa turca.
Comunque, cammina cammina, non so come, ma mi ritrovo sul sentiero
che porta alla spiaggia di Vathi, in pratica dalla parte opposta di
dove dovevo andare, per cui lemme lemme me ne torno con i piedi
doloranti verso il paese dove trovo Cinzia in acqua che si gode
bella tranquilla e serena il suo bel bagnetto. Mi tuffo
immediatamente e tutto passa.
Chiedo informazioni su come raggiungere Grafiothissa e mi dicono
che un vero e proprio sentiero non c’è, è cmq una camminata
semplice, bisogna mettere un passo davanti all’altro verso il
promontorio; quando sei sul crinale in prossimità di un grandissimo
albero prosegui verso destra (ottima come spiegazione). Se vogliamo ci
può portare con la sua barchetta ma poi aggiunge che oggi non ne
varrebbe la pena perchè con questo vento il mare è mosso. La
spiaggia dicono sia bellissima quasi al pari di Vathi, anche se
quest’ultima (essendo dalla parte opposta al vento) ha un'acqua sempre
piatta come una tavola color turchese.
Il suono del mare ad un certo punto è interrotto dal traghetto
Maniat che tutti i giorni fa la spola da Kalymnos con viveri di ogni
genere e la gente del paese è tutta indaffarata a prepararsi per il
suo attracco ed a riempire le carrette dei beni arrivati: sembra un
grande mercato, oltre alle merci sono arrivati anche molti parenti ed
è bello vedere la felicità sui volti delle persone che
riabbracciano i propri cari ed i propri amici. In breve tempo tutto
ritorna a sonnecchiare con i soliti ritmi e la solita pace; gli
anziani se ne stanno assorti seduti su sedie di legno e paglia a
giocare a carte. Il silenzio è tale che si riesce a sentire il
rumore delle carte buttate sui tavolini in legno. Io mi aggrego a
Jannis per sorseggiare un caffè shekerato in attesa che il sole si
nasconda dietro la collina, rimarcandone le linee dolci
e colorando la baia di rosa mentre cade in mare.
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Attimi da assaporare |
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Ombre |
Ormai è ora di cena e mi si riaccende la nuvoletta di stamattina: l’aria si riempie di profumi. Agli aromi di salvia, timo e origano
si aggiungono i profumi delle carni e dei pesci alla brace provenienti
dalle taverne, coinvolgendo tutti come una grande famiglia pronta a
riunirsi a tavola.
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In famiglia da Sevvasti |
01.09
Qusta mattina facciamo con calma, anche se di prima mattina
risuonano le campane che annunciano la messa. Il silenzio riempie la
stanza e un lieve venticello porta il profumo del mare. Verso le 10
decidiamo di scendere in spiaggia dove ovviamente non c’è nessuno,
sono tutti a messa, anzi solo le donne, gli uomini sono tutti seduti
a contare le onde del mare e ad ascoltare lo scampanellio dei
lampadari di conchiglie, sorseggiando caffè accompagnati sempre da
qualcosa da mangiare.
Capisco che le forze portanti dell’isola, come nella vita, sono
le donne….gestiscono tutto loro, la casa, le taverne, le bancarelle
e gli affari con i pescatori. In giro ci sono sempre loro, di uomini
quasi mai nemmeno l’ombra, infatti mi dicono che gli uomini
presenti sono in ferie oppure sono gli anziani del villaggio in
pensione, ex pescatori o grandi capitani e grandi marinai.
Gli uomini di Kalymnos e Pserimos sono molto famosi ed enormemente
rispettati sia in Grecia sia in tutto il mondo per essere i più
grandi e più ambiti capitani e marinai dell’esercito greco e della
marina mercantile.
Questi uomini, così come i loro figli, sono in giro per il mondo per
gran parte dell’anno per cui le donne sono il fulcro e la spina
dorsale della famiglia e della comunità.
Andiamo in spiaggia e stendiamo i teli con un po' di timore, sempre
in punta di piedi per la paura di disturbare; il mare è una
tavolozza di colori di varie sfumature. Oggi voglio riprovare a
cercare il sentiero che porta alla spiaggia di Grafiothissa. Cinzia
decide di godersi la spiaggia vuota ed il mare calmissimo. Questa
volta mi attrezzo con scarpe e maglietta e mi dirigo verso il molo
dove attraccano i caicchi, prendo la stradina a destra e al bivio, a
differenza della volta precedente, vado verso sinistra. Pensando di
entrare in un recinto di capre, scopro che qui parte proprio la scalinata
che porta al sentiero, questa volta ci sono per cui dico a Cinzia che
torno subito e che farò solo l’inizio per fare qualche foto…..
ma la natura chiama.
Salgo fino alla cima del monte tra profumi di basilico fino alla
prossimità di un grosso albero che dona refrigerio alle capre. È il
regno del silenzio: c’è solo il fruscio delle foglie mosse dal
vento. La visuale che si ha sulla baia dona un senso di libertà e
pace, poi in lontananza scorgo una luce….eccola!!! è la mia
lucertolina stesa al sole a godersi la calma prima dell’arrivo
degli Unni…ihihihihih.
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Sentiero per Grafiothissa |
Decido di proseguire richiamato dalla voce del Meltemi, come se
fossi un marinaio attratto dal cantico delle sirene. Il sentiero è
roccioso e costeggia il mare, non è ben definito, ma è facilmente
individuabile e di facile percorrenza: infatti ogni tanto ci sono
delle rocce colorate che segnalano la retta via.
Passo dopo passo, distratto da tanta bellezza, seguo questo cammino:
sono solo io, mi sento libero e senza fatica, attratto da non so chi o
cosa e continuo a camminare fino a che non intravedo una parte di
spiaggia che si mostra dietro al promontorio roccioso. Lo aggiro
seguendo il sentiero in discesa ed ecco che lo spettacolo si mostra
ai miei occhi: la tanto sospirata Grafiothissa con la sua famosa
chiesa per metà crollata in mare e quella nuova costruita a pochi
passi da lei, in attesa che la natura si prenda quello che le spetta; a fare da cornice l’isolotto di Plati e sullo sfondo
Kalymnos.
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Grafiothissa |
Continuo a camminare e fare foto ad angoli di natura dove nessuno
sembra mai passato.
Grafiothissa si mostra in tutto il suo splendore
con sabbia bianca, selvaggia e incontaminata; il vento aumenta come a
dire "Ragazzo ti sei lasciato a me ed io ti ho ripagato con questo
spettacolo maestoso”.
Prima di rientrare scatto altre foto, da lì si è in prossimità
dello scoglio di Plati, mèta di turisti che fanno il giro delle tre
isole, e sullo sfondo sale la maestosa Kalymnos con i suoi promontori
brulli e scoscesi.
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Plati e Kalymnos wiev |
Decido di
rientrare; mentre sono a metà sentiero con ancora alle spalle la
spiaggia, circondato da basse e brulle montagne, il vento mi scuote
ancora una volta. Siamo io e lui in questo angolo di mondo
sconosciuto, mi sento piccolo davanti a tanta mostranza e
impetuosità….il vento mi scuote sempre più forte, mi scuote
nell’anima, mi vuole invogliare a lasciarmi andare, a sfogare
tutto quello che ho dentro accumulato in un anno, in una vita,
sfogare la rabbia che in ogni posto, in ogni luogo della terra ti
porti dentro, ma non lì. Lì puoi, ti spinge a farlo, a urlare, a
imprecare e a ringraziare di quello che ti è stato donato e di chi
hai al tuo fianco lungo il cammino della vita……lo faccio …..si
mi lascio trasportare, le montagne mi ascoltano, il mare mi risponde
ed il vento porta via le mie parole.
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Sfumature di...Grecia |
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Natura incontaminata |
Passiamo una vita a cercare un luogo dove far succedere tutto
questo ed io ho avuto la fortuna di trovarlo.
Dopo tante emozioni ed un turbinio di sensazioni positive mi
ritrovo senza accorgermene all’inizio del sentiero dove tutto è
iniziato come se fossi tornato in un’altra dimensione e mi
reimmergo nell’atmosfera speciale di Pserimos.
Raggiungo Cinzia che pazientemente e nemmeno minimamente
preoccupata, mi aspettava immersa nel suo libro e nella tranquillità
della spiaggia, dove nel frattempo ha fatto innumerevoli nuotate e
camminate nelle calda acque della baia.
Sono passate due ore e decidiamo di lasciare tutto in spiaggia e
di andare a mangiare nella taverna famigliare Kli Kardaia che si
trova alle nostre spalle. Mangiamo divinamente….e altro che frutta
di mezzogiorno: 1 mussaka, 1 piatto di peperoni e pomodori ripieni
con riso e carne e 4 mythos…spesa 21€.
Però ora c’è da smaltire e visto che tra poco arriverà
l’ultima orda di turisti decidiamo di andare nella tranquilla e
scenografica Vathi ancora una volta.
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Vathi |
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Angoli di Vathi |
Essendo una domenica di agosto pensiamo di trovare gente, mentre c’è solo una famiglia di Pserimos (arrivata in barca
ovviamente), ci riconoscono e ci salutano. Hanno costruito una capanna
per ripararsi dal sole. Dopo un po’ si avvicinano ci offrono
dell’anguria fresca e graditissima!
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L’ orologio ecologico |
La giornata è ventilata e mi dedico esclusivamente ad intensi bagni in questa piscina naturale, trovando anche il tempo di costruire il mio orologio ecologico e silenzioso come Pserimos, attirando così i sorrisi e le foto dei nostri vicini psemoritini.
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Spettacolare Vathi |
Arriva sera: puntuali come capre svizzere, arrivano quelle greche
a dissetarsi, annunciando la fine della giornata, per cui rientriamo in
paese. Mi fermo da Sevvasti a dissetarmi con una bella Mythos
ghiacciata….è stupendo stare lì seduti dopo una lunga camminata
tra persone familiari e ripercorrere con la mente tutte le immagini
passate davanti ai nostri occhi.
Dopo cena non reggiamo a tante sensazioni, e per me
anche tanta fatica, per cui serenamente ci addormentiamo prestissimo.
02.09
Oggi è l’ultimo giorno a Pserimos, faremo poi una settimana a
Kos, ma non so ancora come arrivarci. Vado al molo e chiedo se ci
sono barche, barchette, canotti o caicchi...d’altronde è tutta
settimana che arrivano e partono imbarcazioni però non si sa
mai…….ed infatti mi dicono che la Kalypso che tutti i giorni fa
Kos–Pserimos al lunedi riposa però ci sono sempre i caicchi che
al rientro dai tour ti danno volentieri un passaggi per 10€ e gli
isolani mi danno una mano visto che si conoscono tutti.
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Pserimos….Avlakia |
Bene ora posso godermi l’ultima giornata in pieno relax facendo
un bagno dopo l’altro. Il caicco arriva alle 15,30 e ripartirà
alle 16,30 per cui iniziamo i preparativi dei bagagli, mi siedo da
Sevvasti per l’ultima birra, mentre Cinzia si gode gli ultimi attimi
di tranquillità. Sevvasti si siede con me a chiacchierare con un pò
di inglese misto italiano, mentre faccio per alzarmi mi arriva un
piatto di formaggio fatto da loro ed un piattone di pasta con
pomodoro e seppie, ma non contenta di questo omaggio va in casa e mi
regala una spugna di mare ,un sacchetto pieno di splendide conchiglie
ed un cofanetto rivestito sempre di minuscole conchiglie, cosi ci
salutiamo ed abbracciamo e commossi ci dirigiamo verso la Odissey.
Ora il tragitto passando per la spiaggia lo facciamo al contrario, ma
questa volta invece di trovare persone stupite del nostro arrivo con
tanto di valigie le persone ci salutano vedendoci in partenza. Il
titolare del market prende la sua motoretta e mi carica con tanto di
valigia da 20 kg da una parte e via tutta la spiaggia a ridere e tra
l’ilarità dei turisti mi porta al molo, mentre Cinzia mi segue
defilata a piedi insieme al nostro amico Jannis che ci porta
gentilmente l’altro trolley.
Il capitano ci ospita al suo fianco e dopo il benvenuto ci omaggia
di acqua e frittelle dolci ricoperte di miele di timo. Infine il
rientro dei turisti sul caicco belli chiassosi ci fanno già
rimpiangere il ritorno a Kos (che cmq si dimostrerà una settimana
altrettanto bella).
Poi il lento allontanarsi di Pserimos alle nostre
spalle con la bandiera dipinta sulla roccia e la musica solenne greca
fanno il resto.
Sono gli ultimi momenti, mentre Pserimos si allontana ed il vento
che passa sulla mia pelle mi ricorda gli attimi a Grafiotissa come se
volesse darmi il suo ultimo saluto e mi sembra di provare le stesse
emozioni che provano mariti e figli marinai pronti a girare il mondo
per lunghi periodi, lasciando le loro famiglie e la quiete che la loro
isola conserva con la consapevolezza che al loro ritorno nulla sarà
cambiato.
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Emiliano e Cinzia….i nostri viaggiatori |