giovedì 23 giugno 2016

T.A.M.: Tinos-Andros-Mykonos

di Cristiana Carli






Informazioni generali: Superficie: 195 km2 Popolazione: circa 8000

Codice locale: 22830 Centro sanitario: 22210 Polizia: 22255 Polizia del porto: 22348

Tinos è come Lourdes per gli ortodossi. Ogni anno, migliaia di pellegrini da tutta la Grecia vengono sull'isola a visitare la chiesa della Vergine Maria, sperando che faccia loro dei miracoli. L'isola ospita appunto il santuario panellenico della Vergine Maria "Evangelistria" (Annunciata) o "Megalochari" (colei che concede grandi grazie). Il ritrovamento dell'icona venerata, raffigurante appunto l'Annunciazione, avvenne all'inizio del XIX secolo e fu considerato miracoloso. Questo fatto ebbe anche un'importanza nella guerra di liberazione della Grecia dal dominio turco. La presenza del santuario fa di Tinos una delle più frequentate mete di pellegrinaggio in Grecia. Resta comunque visibile la cristianità dell'isola, per secoli dominata dalla Repubblica di Venezia. Tranquilla e poco mondana, Tinos è punteggiata dai borghi immersi nel verde incontaminato alle pendici del massiccio montuoso dell'Exombourgo. Il suo paesaggio è verde e montagnoso con piccole cappelle e colombaie sparse dappertutto. Ci sono molti villaggi e merita esplorare i dintorni con un'automobile. È un'isola abbastanza ventosa, e il mare può essere molto burrascoso intorno a Tinos. Forse perciò gli antichi greci credevano che il dio dei venti vivesse qui. La gente vive tradizionalmente di agricoltura, di allevamento e del marmo verde, dall'antichità un pilastro dell'economia locale. Questo marmo è stato utilizzato per costruire il Louvre a Parigi e Buckingham Palace a Londra, così come Atene nel diciannovesimo secolo.

Tinos Storia: Non ci sono reperti archeologici che lo possano provare, ma si crede che Tinos sia stata abitata nel secondo millennio Avanti Cristo, forse da popolazioni provenienti dall'Asia Minore. Gli Ioni si sono insediati qui nel decimo secolo Avanti Cristo. Secondo la mitologia l'isola originale si chiamava Ofioussa, “Isola dei Serpenti”, proprio a causa dei molti serpenti. Poseidon li avrebbe cacciati tutti via e perciò era un dio particolarmente caro agli isolani. Nel quinto secolo Avanti Cristo, Tinos ha combattuto a fianco degli Ateniesi contro i Persiani ed è diventata membro della Lega di Delo. Dopo sarà conquistata dai Macedoni, che lasceranno il posto ai Romani nel secondo secolo Avanti Cristo. Insieme a Delos, è stata considerata dai greci antichi un’isola sacra, e la gente veniva qui per adorare Poseidone, Anfitrite e Demetra, e per bere le acque sacre e curative. Come la maggior parte delle isole nel Mar Egeo, Tinos è stata attaccata costantemente dai pirati e di conseguenza, la gente si è spostata sulle montagne per proteggersi. L'isola è diventata parte del ducato veneziano nel tredicesimo secolo, ducato che aveva come capitale Naxos. Nel 1390 la Repubblica di Venezia se ne impadronì e da allora ne tenne il possesso fino al 1715, facendone un'importante base militare. I Turchi hanno conquistato tardi l'isola, nel 1715. La gente delle isole circostanti spesso ha cercato qui rifugio perché l'sola era rimasta veneziana, ed anche dopo l'invasione turca di fatto pochi turchi vi si erano insediati. Dato che Tinos era relativamente autonoma, l'economia è fiorita nel diciottesimo secolo, ed a volte è stata chiamata "Piccola Parigi” perché era cosmopolita e molta gente da tutta Europa veniva a vivere qui. Tuttavia, quando la Guerra di Indipendenza è cominciata nel 1821, Tinos ha combattuto duramente contro i Turchi. Molti sono stati i morti, e l'isola è stata sommersa di rifugiati. Il momento più difficile per Tinos è stato durante la seconda guerra mondiale, quando l'isola è stata isolata e molti hanno patito la fame fino a morirne. Nel 1940 la nave da guerra greca Elli è stata silurata da un sommergibile italiano.

La caratteristica dominante di Tinos è la basilica Panagia Evangelista (Maria Vergine Evangelista). È stata costruita nel 1823, dopo che una suora aveva sognato un'icona, e, dopo ricerche e scavi nella zona, effettivamente questa è stata trovata, così come una sorgente di acqua dolce. La chiesa è situata su una collina a Chora, ed una scalinata porta ad essa. Nell'antichità, qui c'era un tempio dedicato a Dioniso. Uno dei motivi più comuni per i pellegrinaggi qui è la sterilità. Quando una donna visita l'isola per questo motivo, promette alla Vergine che chiamerà il bambino con il suo nome, se rimarrà incinta. Quando il bambino sarà più grande, verrà portato a Tinos per farlo vedere dalla Vergine Maria. Perciò ci sono centinaia di Marias e Despinas e Panagiotas in tutto il paese, non perché il loro nonno si chiamava così, ma perché erano stati promessi alla Vergine Maria di Tinos. In Chora c'è anche un museo archeologico. Il pellegrinaggio non è naturalmente l'unico motivo per andare a Tinos. È una bella isola, con molti piccoli villaggi meritevoli di una visita. Per esempio Moundatos, Ktikados, Hadzirados, Kardiani, Volaka, con le sue rocce, Isternia, Kambo, Steni e Pyrgo che è il villaggio più grande e forse più grazioso. In Pyrgo potete visitare l'officina dello scultore Giannouli Halepa così come il museo degli artisti di Tinos. La caverna di Gastrion fuori di Kionia è affascinante, con iscrizioni antiche. Qui, ci sono i resti antichi di un tempio a Dioniso e terme romane. Sul Monte Exobourgo si trova la cittadella veneziana, usata come rifugio per secoli, fino a che non è stata distrutta dai Turchi nel 1715. I gesuiti vivevano qui e c'è una chiesa ortodossa ed una cattolica. Il monastero di suore Kechrovouni è da visitare. E' dell'undicesimo secolo e si dice fosse stato costruito dopo che tre sorelle l'avevano sognato. Qui è il luogo dove la suora Pelagia, quella che ha sognato dell'icona di Evaggelistria ha vissuto. C'è anche un piccolo museo.

I villaggi: Volax, piccolo borgo cicladico nel cuore dell’isola famoso per la produzione di cesti intrecciati. Perdersi per le sue viuzze bianche e blu è veramente un piacere. Un pranzo alla taverna Rokos è imperdibile.

Kardiani, abbarbicato al fianco della montagna con una splendida vista sul mare sottostante, ospita un piccolo museo del marmo con orari di apertura molto limitati.

Pirgos, è il villaggio più famoso dell’isola per la sua attività di estrazione del marmo cui è dedicato un piccolo ma moderno e molto curato museo che merita una visita. Tra le sue case signorili, decorate con i marmi locali, si trova la casa natale dello scultore Giannoulis Halepas; una visita al suo interno rende bene l’idea di come è fatta una tipica casa Tiniana. Nel villaggio sono presenti numerose gallerie d’arte e negozietti.

Panormos, in pratica il porto di Pirgos, grazioso con le sue numerose taverne di pesce.

La strada asfaltata che porta da Tarampados a Smardakito corre nella valle più ricca di piccionaie di tutta l’isola. Gli abitanti ancora oggi sono orgogliosi di queste costruzioni, simbolo di ricchezza e prestigio, e le mantengono al meglio.

Monastiri, è un complesso religioso ortodosso costituito da numerose chiese sovrapposte. In quel luogo è avvenuta la visione che ha indicato il punto esatto dove trovare l’icona sacra della Madonna attualmente custodita nel santuario di Panaghia Evangelistria. Per la visita niente braccia o gambe scoperte altrimenti non vi faranno entrare.

Aetofolia, piccolo villaggio bianco dove si trova un minuscolo museo della ceramica ricavato all’interno di una piccionaia. La visita guidata viene fatta dalla nipote dell’unico ceramista rimasto in attività sull’isola. E’ possibile acquistare piccoli oggetti in ceramica nel “negozio” affianco al museo accompagnati dalla guida che probabilmente vi offrirà un gustoso bicchiere di rakì a qualsiasi ora del giorno.

Exombourgo, non è un villaggio ma ciò che rimane dell’antica fortezza veneziana, costruita sulla montagna più alta dell’isola, che costituiva il nucleo della antica città di Tinos. Sotto la fortezza si trova la chiesa cattolica del Sacro Cuore che in estate ospita numerosi concerti.

Alcune spiagge…il resto lo scoprirete leggendo!

Ag. Marcos (zona di Kionia), Ag. Sostis, Ag. Ioannis sono belle spiagge sabbiose e attrezzate vicino a Tinos città, abbastanza riparate dal vento e dotate di taverne.

Kolimbithra, è costituita da due spiagge, una più grande e più esposta adatta ai surfisti ed una insenatura più riparata ed attrezzata ai margini della quale troverete una taverna raggiungibile dalla spiaggia tramite una scaletta. Qui vi consigliamo di assaggiare la Pikilia, un piatto misto di specialità locali (quella piccola è per 2 persone).

Pahia Amos, piuttosto piccola, selvaggia e difficile da trovare. Bisogna fermare l’auto nel parcheggio del Country Club e percorrere a piedi il ripido sentiero che corre lungo il suo muro di cinta. La spiaggia è famosa per le sue dune (due!) assolutamente sconsigliata nei giorni ventosi.

Ag. Thalassa, raggiungibile da Panormos percorrendo una strada sterrata di circa 1,5 Km che parte in fondo alla spiaggia che sia affaccia sul porto. Non è attrezzata, portatevi acqua e provviste.

Ag. Romanos, spiaggia di sabbia, non attrezzata, è considerata dai tiniani alternativa a Kolimbithra; quando il mare è agitato sull’una è calmo sull’altra.

09.08.2015 Il nostro allegro equipaggio composto dalla sottoscritta, marito, ragazza di 11 anni e bambina di 7, parte alle 5.30 del mattino da Padova destinazione aeroporto di Venezia (parcheggio Triestina prenotato in anticipo con prezzo molto vantaggioso e personale simpatico e gentile - € 62,00 per 16 gg). Volo Venezia – Mykonos con Volotea € 1450,00 totale (partenza ore 8.30 arrivo 12.00 ora locale). Viaggio tranquillo senza ritardi mentre il caos lo troviamo a Mykonos. Essendo agosto c’è una lunga fila per i taxi e parecchia confusione fuori dal micro aeroporto. Finalmente arriva il nostro turno e con € 20,00 arriviamo al porto dove alle 13:45 c’è la GOLDEN STAR FERRIES - SUPERFERRY II con arrivo alle 14:15 a Tinos. Speravo di prenderla perché la successiva sarebbe stata alle 16.00 ma quando arriviamo al porto ci sono file di persone ovunque e non riesco subito a capire dove devo mettermi, anche perché è tardi, manca poco e devo sbrigarmi ma la fretta fa solo andare in tilt. Lascio marito e figlia in una fila mentre la piccola di 7 anni vede un baracchino con poche persone, decido di mettermi in coda anche se mi dicono che là si ritirano solo i biglietti prenotati on-line invece mi fanno i biglietti e risparmio anche rispetto alla previsione che avevo fatto tramite i siti di prenotazione on-line (€ 21 totale). Riusciamo a salire in nave e dopo poco arriviamo a Tinos; non sembra una classica isola cicladica perché di primo impatto si notano tetti rossi, in realtà è solo un’impressione perché gli altri villaggi sono tipici. Vista l’ora il porto è molto tranquillo, a parte la poca gente scesa dalla nostra nave. In bella vista ci aspetta la ns jeep rossa fiammante prenotata con Vidalis rent car con largo anticipo perché è un’auto molto richiesta (Suzuki Jimmy convertible totale 390,00 per 7 gg – in realtà riportata l’ottavo giorno verso 12.30). Ci accompagnano in uno degli innumerevoli uffici Vidalis per le pratiche burocratiche e poi partiamo verso Kionia dove abbiamo prenotato gli studios Almira proprio fronte mare (Almira Studios – Kionia/Tinos - Tel.: +30 22830 22753 - info@almirastudio.com www.almirastudios.com € 560 per 8 notti - € 70 a notte in 4). Kionia si trova a pochi chilometri dal porto, circa 4 ed è una strada con studios e ristoranti fronte mare. Ad un certo punto davanti al mega Hotel Grand Hotel Tinos c’è un pezzo sterrato e sembra che la strada finisca, in realtà continua ed è l’unica strada per andare verso il nord dell’isola (Pirgos, Panormos). Siamo ancora spaesati e stanchi ma ci riprendiamo subito dopo aver visto il nostro mega terrazzo con vista mare (la spiaggia è proprio davanti). L’appartamento è carino, ben tenuto e pulito (a parte qualche capello sul pavimento dopo che facevano le pulizie perché probabilmente non lavavano bene il moccio ma per il resto tutto tenuto bene e funzionante. La cosa incredibile è il cesto di benvenuto, i vari regalini e dolcetti che lasciavano ogni volta che cambiavano lenzuola e asciugamani ogni 3 gg mentre le pulizie le facevano giornalmente) e il set bagno che nemmeno un hotel a 5 stelle ha!!!! Perfino il calzante con il marchio Almira. In dotazione anche tanto cibo per fare colazione/merenda (fette biscottate, caffè, marmellate, biscotti).

I proprietari però ci hanno deluso perché molto assenti ma soprattutto l'ultimo giorno non ci hanno nemmeno salutato dopo che li avevamo pagati. Ci sono rimasta molto male. Svuotiamo le valigie alla velocità della luce e corriamo in spiaggia. Davanti a noi c’è la spiaggia sia libera che attrezzata ma camminando pochi metri e superando alcuni scogli si arriva in piccole baie davvero carine. La sera ceniamo alla Taverna Tsamitia consigliataci da una coppia conosciuta in spiaggia, tipica e sempre affollata, si trova a Kionia (dai ns studios andando verso Tinos sulla sinistra, c’è una piccola salita e la taverna ha diversi terrazzi immersi nel verde). Mangiato tanto e bene: una grigliata mista di carne e altre cose (€ 44,00 totale).

davanti "Almira Studios"

spiaggia Kiona

10.08 Oggi c’è un po’ di vento, uno dei pochi giorni in cui lo abbiamo trovato. Andiamo a Tinos a fare la spesa (in piazza tutte le mattine c’è un mercatino di frutta e verdura), torniamo a casa a preparare il pranzo al sacco e partiamo per scoprire le spiagge dopo Kionia, direzione Nord. Ne vediamo diverse (Agios Romanos, Agios Petros, ecc) scendendo e seguendo le indicazioni ma non ci attirano e proseguiamo fino ad arrivare in una lunga spiaggia con un grande parcheggio, un baretto con alcuni ombrelloni e musica e poi la parte di spiaggia libera dove montiamo subito le nostre due nuovissime mezze-tende (purtroppo non mi sono segnata il nome). Il mare è leggermente mosso e ci divertiamo tra le onde, piano piano la spiaggia si riempie, come al solito i greci ti “montano sopra” anche se intorno c’è spazio: pazienza, d’altronde è casa loro! La sera ceniamo di fianco a casa, da “Nostos” (€ 44,00 frittura di pesce, calamaro griglia ecc), il personale gentile ma il cibo non è super, comunque è sempre pieno quindi probabilmente abbiamo preso le cose sbagliate o comunque…de gustibus non disputandum est!!

11.08 Oggi, ammirando il mare dalla nostra terrazza, vediamo subito che non c’è vento e quindi ne approfittiamo per andare verso nord-est, a Kolimbitra, spiaggia frequentata usualmente da surfisti ma noi volgiamo godercela in assenza di vento.

A Tinos ci sono molte indicazioni ed è facile girare l’isola; durante il viaggio ammiriamo i paesini, la verde vallata ricca di colombaie e il profumo di timo.

 
 
 
 
 
 

Kato Klisma

Non ci fermiamo a Kolimbithra ma continuiamo la strada, passata una collina arriviamo in una spiaggia poco frequentata, penso di aver individuato il nome sulla cartina (Baia De Tourte) ma non ne sono sicura. Sabbia, pochissime persone e solo greche, mare stupendo. Trascorriamo la giornata tra bagni, letture, giochi con le bimbe.
 
 
 



Verso tardo pomeriggio decidiamo di andare ad Aetofolia, paesino nell’interno consigliatoci dalla signora di Vidalis rent Car perché se siamo fortunati c’è un piccolo museo della ceramica e un ristorantino da lei consigliatoci, tipico ed economico. Tornando indietro non rinunciamo a scendere nella spiaggia più frequentata, con particolarissimi ombrelloni fatti con tronchi di albero e prendere un mojito (€ 16,00 due mojito e due frullati) nel bar allestito nel vecchio camioncino della Wolsvagen.

Arrivati ad Aetofolia, parcheggiamo e nemmeno fatto un passo, veniamo catturati dalla nipote del ceramista che ci apre il museo (dagli altri diari avevo intuito che era una fortuna trovarlo aperto). Museo molto piccolo ma carino, ti spiega tutto e ti porta anche in giro per il paesino a vedere il forno, lo studio, ecc. (€ 4,00 totale). Anche se è presto per i nostri canoni di cena, ci fermiamo e con calma ceniamo da “Sta Fus'aera” passando lì tutta la serata chiacchierando con gli altri commensali. Il cibo molto buono e particolare, atmosfera d’altri tempi, proprietario giovane dinamico (€ 41,00 ma con tutto di più).

12.08 Direzione Nord estremo, volevo arrivare a Mali e Koumelas. Vediamo nella cartina che lungo la strada c’è un benzinaio e pensiamo di farla lì senza andare a Tinos dove sono concentrati tutti gli altri benzinai. Purtroppo però lo troviamo chiuso e sarà sempre chiuso anche nei giorni successivi, senza scritte o nulla, scendiamo, cerchiamo qualcuno ma sembra tutto deserto. Decidiamo comunque di raggiungere la parte più estrema e arrivare nella spiaggia di Mali ma la strada diventa sempre più ripida e a picco sulle cave di marmo.

cava di marmo

 
Uno spettacolo davvero suggestivo ma non incontriamo nessuno a cui chiedere notizie per sapere quanta strada manca e che tipo di spiaggia ci sia e la benzina scende fino a che, a malincuore, decidiamo di tornare indietro. Delusi e sconsolati ci dirigiamo verso Tinos paese per fare benzina e proviamo a vedere le varie spiagge: Agios Fokas, Agios Sostis, Agios Ionnis, tutte belle e lunghe ma non sono il nostro genere e non ci convincono anche se ormai le ore scorrono ed è quasi pomeriggio. Superato Agios Ioannis Porto abbiamo seguito una strada e all’altezza dei Bungalows Carlo abbiamo seguito l’indicazione per “beach” e non Dyo Choria. Si arriva alla fine della strada, c’è un piccolo centro di case e si parcheggia la macchina: si arriva a Lychnaftia una piccola spiaggia di sassi con poca gente e circondata da case private. L’acqua è cristallina e stiamo quasi tutto il giorno in acqua, esplorando anche la zona circostante. Questa è la mia preferita di Tinos. Rientriamo tardi e ceniamo a casa nella nostra grande terrazza.

13.08 Anche oggi ci aspetta una nuova avventura: direzione Panormos, la spiaggia di Pyrgos. La strada è sempre quella verso Nord ed è molto bella, si ammira un bel panorama del mare e si passa per piccoli centri molto carini. Passata Pyrgos si arriva a Panormos, classico porticciolo contornato da ristorantini di pesce. Arriviamo con la macchina alla spiaggia ma non vogliamo fermarci lì, vorremmo andare ad Agia Thalassa e ci dicono di andare oltre con la macchina ma c’è solo sabbia!!! Insomma ci fermiamo, chiediamo ma davvero bisogna passare per la spiaggia con la macchina, passare per un stradina strettissima e poi continua sterrata (ma fattibile) e si arriva a vedere una baia con un parcheggio. Arriviamo e scarichiamo tutti i ns bagagli (2 mezze tende, frigo, zaini) ma non siamo ancora soddisfatti e allora vedo che alla fine della spiaggia c’è una roccia e una stradina. Chiedo a dei greci e mi dicono che seguendo quel percorso tra le rocce si arriva in un’altra bellissima spiaggia con zone di saline.

saline
 
 
Insomma come non andare!!! Allora vado in perlustrazione con le due bambine e rimaniamo pienamente soddisfatte. Torniamo indietro per recuperare bagagli e ….marito!!! Il posto è stupendo anche se con il passare delle ore la spiaggia si riempie ma c’è tanto da esplorare e noi siamo sempre in mare con la maschera anche se con qualche difficoltà perché si arriva anche in mare aperto!! Nelle rocce ci sono punti bianchi di sale. A fine giornata torniamo negli studios per la doccia e decidiamo di tornare a Panormos per cena perché attratti dai ristorantini sul porticciolo soprattutto da “Marina”. Ottima cena di pesce per € 54,00 totali.

 
 

Panormos

14.08 Oggi esploreremo la parte sud-est e dopo aver fatto il pieno, andiamo in direzione Steni. La strade a Tinos sono belle e si ammira ovunque un bel panorama sia nella strada costiera sia in quelle all’interno. Si vedono anche molte belle case che è sempre un piacere vedere, anche se futile. Da Steni ci sono le indicazioni per Agia Santa Margherita, circa 13 km in mezzo ai monti e 6 km di sterrato. Io purtroppo ho male alla schiena/sciatica che mi porterò fino ad Andros ma comunque tengo duro tra massaggi delle figlie e medicine. Sicuramente i viaggi con la jeep negli sterrati non giovano ma altro non posso fare. La spiaggia è una piccola baia con un bel mare ma il tempo oggi è ballerino e addirittura nel primo pomeriggio piove. Cerchiamo di resistere ma dobbiamo arrenderci e così raccogliamo le nostre cose e andiamo a visitare il paesino di Falatados con la bella chiesa di Agios Ioannis (che troviamo chiusa ma ammiriamo solo dall’esterno).

 

Agios Ioannis

Agios Ioannis

Agios Ioannis

Ci consoliamo con un bell’aperitivo precoce con ouzo e stuzzichini nel bar sotto la chiesa e guardiamo i bambini locali che giocano nella micro piazzetta adiacente. Un vero relax! Continuiamo ad esplorare il villaggio e troviamo l’antico acquedotto.

 
 




Dopo proseguiamo per Volax, altro grazioso paesino famoso per i cesti in paglia. Il piccolo villaggio è situato su di un altopiano circondato da rocce e massi enormi. Si tratta di uno dei borghi più interessanti da esplorare, come anche la sua architettura che è unica sull'isola. Molte delle sue case sono costruite in realtà in cima a massi! Anche se piccolo nelle dimensioni, il villaggio ha due taverne, un negozio di souvenir, un museo folkloristico, una anfiteatro all'aperto e un laboratorio di cestai tra i pochi rimasti a impagliare. Molto interessante inoltre è la minuscola chiesa del villaggio accanto al museo. Per i trekker esiste un sentiero che da Falatados arriva a Volax e prosegue per Agapi, percorso di media difficoltà in mezzo alla natura.

 
 
 

Volax

Volax

 
 

negozio souvenir ceramica Volax

negozio souvenir ceramica Volax

teatro di Volax


 
 
 

Exoburgo (formazioni rocciose)

Dopo una meritata doccia, decidiamo di cenare a Tinos per vedere la cattedrale prima di domani (15 agosto) grande festa della Panagia. Già arrivando al porto in macchina rimaniamo sconvolti dalla quantità di auto e persone e non riconosciamo la nostra Tinos. Prima di immergerci nella folla, ci fermiamo in un meraviglioso negozio proprio prima di arrivare nella piazza principale, dove le mie figlie mi regalano una stupenda collana e fanno acquisti (oltre a gioielli con materiali riciclati, ci sono borse, quadri ecc). Già da lì però vediamo alcuni pellegrini che camminano in ginocchio lungo un tappeto rosso fino alla cattedrale; la maggioranza sono nomadi che ritroviamo accampati fuori e dentro la chiesa. Ceniamo nei vicoli che purtroppo non abbiamo visitato nei giorni precedenti e mangiamo un gyros dato che tutti i ristoranti sono occupati. Faccio i biglietti del traghetto per Andros e il ritorno Andros-Mykonos (€ 84,00 totale) e ci dirigiamo verso la cattedrale, orami è quasi mezzanotte. Lo spettacolo è incredibile: la cattedrale illuminata, gente che dorme ovunque, gruppi di persone che fissano un punto dove dovrebbe apparire la Madonna. Vediamo una luna coda e mi metto in testa di unirci e così riusciamo ad entrare e baciare l’icona di Maria. E’ stata un’esperienza molto forte, soprattutto per le bambine ma penso che sia anche questo un modo per renderle “aperte e tolleranti”.

 




15.08 Direzione spiaggia di Livada a est (si segue per Steni e Mersini): mista di sabbia e ciottoli, è una vera bellezza da non perdere.
 
 
 




C’è una capra che gira indisturbata e crea un simpatico scompiglio tra i bagnanti. Le bambine si arrampicano nelle rocce e trovano una comoda “poltrona”. Il mare ti chiama in continuazione ed è possibile fare una bella nuotata verso destra fino a raggiungere il “nostro paradiso”. E’ così che io e le mie figlie abbiamo battezzato una piccola insenatura raggiunta dopo una bella nuotata, dove ci siamo stese in completo silenzio e libertà. Eravamo solo noi e ci siamo rimpite gli occhi e il cuore di questa natura, ho detto loro che durante l’inverno, nei momenti più faticosi per lo studio e tutto il resto, avrebbero dovuto pensare al nostro parido e così si sarebbero rilassate. Lo portiamo sempre nel cuore!!!

Dopo una lunga giornata al mare, doccia e visita al paesino di Pyrgos che troviamo incantevole. Ceniamo con un gyros in un localino lungo la stretta viuzza che porta alla piazzetta (anzi nostra figlia di 11 anni, magra e poco golosa di solito, ne mangia addirittura 2 da quanto buoni). Qui conosciamo una ragazza greca e fatalità la ritroviamo più tardi quando decidiamo di fermarci alla festa di Isternion lungo la strada che da Pyrgos torna verso sud. Il paesino è incantevole e arroccato sulla montagna, parcheggiamo nella parte alta e per scendere nella terrazza dove si svolge la festa, dobbiamo scendere molti scalini che ci permettono di ammirare questo bel villaggio. Immancabile giro di sirtaki ma c’è troppa confusione e poi devo assolutamente mangiare dei souvlaki, entro addirittura nella “cucina” e a differenza di altre feste, qui si paga tutto ma facciamo anche il bis. Qui ritroviamo Artemisia la ragazza trovata a Pyrgos che studia a Milano. Ci presenta la mamma e le tre sorelle tutte sparse per l’Italia e rimaniamo a parlare fino a notte fonda perché la mamma rimane colpita dalle mie figlie, principalmente da una che ritiene essere un’anima di cristallo ancora più di un bambino indaco. Insomma chi crede e chi non crede ma facciamo comunque una splendida chiacchierata e conoscenza con i nostri adorati greci.

16.08 Questo è l’ultimo giorno a Tinos e come da accordi verso le 12.30 riportiamo la macchina a Vidalis Rent Car, indiscusso “padrone” del noleggio auto, ha negozi ovunque. Devo dire che sono molto seri e competenti. Visto il caldo prendiamo un taxi per tornare a Kionia (€ 5,00) e andiamo nella spiaggia dopo il Tinos Beach Hotel che come ho scritto all’inizio, è spiaggia libera e meno frequentata. Ceniamo, come la prima sera, alla Taverna Tsamitia con una fantastica cena in questa taverna verace.

Grazie Tinos, di te ricordo il “verde Tinos” delle tue rocce e del tuo marmo, che rende le case così belle; il verde della vallata di Kato-Klisma, il verde-azzurro delle tue acque. Sei un’isola diversa per l’eleganza che ti contraddistingue e l’atmosfera sacra che si respira.
 
foto sassi verdi a Tinos
 
 
 
 

io
 

2 commenti:

  1. Cristiana Ero sicura che avrei trovato TINOS nel tuo diario.. Un diario è sicuramente utile per trarre info pratiche, informazioni, curiosità e spunti, ma a me piace leggerli per quello che hanno di personale, a volte sono solo poche parole, quelle che esprimono una emozione profonda che quasi si ha timore di palesare, a volte sono quelle parole che esprimono il piacere di una scoperta o di un momento di contemplazione, a volte quelle esprimono una delusione, molto belle quelle frasi che rendono partecipi di un dialogo intimo, recitato fra se e se, oppure condiviso con i propri compagni di viaggio… nei tuoi diari mi incanta il tuo dialogo-pensiero con le figlie, mi piace tantissimo, mi riporta ai miei viaggi di ragazzina con i miei genitori. Non c’è cosa più bella di questa educazione al viaggio, questo ripetuto invito a “vedere” e non soltanto a “guardare”, l’invito a non temere il confronto con persone e situazioni diverse, a immergersi nella scoperta e al fare tesoro dei ricordi. Ho molto apprezzato le foto del marmo e dei sassi verdi, il cuore di pietra Tinos; ho apprezzato la visione notturna della Cattedrale che mi ha fatto sentire il caldo umido della chiesa, l’odore acre dei fiori semi-appassiti che inondano le icone, il lento avvicinarsi a una icona sacra, il cuore di carne di Tinos… giusto per ricordare sempre che non di sole spiagge sono fatte le isole Greche.

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  2. Come mai non hai scritto il diario di Andros?

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