di Cristiana Carli
Informazioni generali: Superficie: 195 km2 Popolazione: circa
8000
Codice
locale: 22830 Centro sanitario: 22210 Polizia: 22255 Polizia del
porto: 22348
Tinos è come Lourdes per
gli ortodossi. Ogni anno, migliaia di pellegrini da tutta la Grecia
vengono sull'isola a visitare la chiesa della Vergine Maria, sperando
che faccia loro dei miracoli. L'isola ospita appunto il santuario
panellenico della Vergine Maria "Evangelistria"
(Annunciata) o "Megalochari" (colei che concede grandi
grazie). Il ritrovamento dell'icona venerata, raffigurante appunto
l'Annunciazione, avvenne all'inizio del XIX secolo e fu
considerato miracoloso. Questo fatto ebbe anche un'importanza nella
guerra di liberazione della Grecia dal dominio turco. La presenza del
santuario fa di Tinos una delle più frequentate mete di
pellegrinaggio in Grecia. Resta comunque visibile la cristianità
dell'isola, per secoli dominata dalla Repubblica di Venezia.
Tranquilla e poco mondana, Tinos è punteggiata dai borghi immersi
nel verde incontaminato alle pendici del massiccio montuoso
dell'Exombourgo. Il suo paesaggio è verde e montagnoso con piccole
cappelle e colombaie sparse dappertutto. Ci sono molti villaggi e
merita esplorare i dintorni con un'automobile. È un'isola abbastanza
ventosa, e il mare può essere molto burrascoso intorno a Tinos.
Forse perciò gli antichi greci credevano che il dio dei venti
vivesse qui. La gente vive tradizionalmente di agricoltura, di
allevamento e del marmo verde, dall'antichità un pilastro
dell'economia locale. Questo marmo è stato utilizzato per costruire
il Louvre a Parigi e Buckingham Palace a Londra, così come Atene nel
diciannovesimo secolo.
Tinos
Storia: Non ci sono reperti archeologici che lo possano
provare, ma si crede che Tinos sia stata abitata nel secondo
millennio Avanti Cristo, forse da popolazioni provenienti dall'Asia
Minore. Gli Ioni si sono insediati qui nel decimo secolo Avanti
Cristo. Secondo la mitologia l'isola originale si chiamava Ofioussa,
“Isola dei Serpenti”, proprio a causa dei molti serpenti.
Poseidon li avrebbe cacciati tutti via e perciò era un dio
particolarmente caro agli isolani. Nel quinto secolo Avanti Cristo,
Tinos ha combattuto a fianco degli Ateniesi contro i Persiani ed è
diventata membro della Lega di Delo. Dopo sarà conquistata dai
Macedoni, che lasceranno il posto ai Romani nel secondo secolo Avanti
Cristo. Insieme a Delos, è stata considerata dai greci antichi
un’isola sacra, e la gente veniva qui per adorare Poseidone,
Anfitrite e Demetra, e per bere le acque sacre e curative. Come la
maggior parte delle isole nel Mar Egeo, Tinos è stata attaccata
costantemente dai pirati e di conseguenza, la gente si è spostata
sulle montagne per proteggersi. L'isola è diventata parte del ducato
veneziano nel tredicesimo secolo, ducato che aveva come capitale
Naxos. Nel 1390 la Repubblica di Venezia se ne impadronì e da allora
ne tenne il possesso fino al 1715, facendone un'importante base
militare. I Turchi hanno conquistato tardi l'isola, nel 1715. La
gente delle isole circostanti spesso ha cercato qui rifugio perché
l'sola era rimasta veneziana, ed anche dopo l'invasione turca di
fatto pochi turchi vi si erano insediati. Dato che Tinos era
relativamente autonoma, l'economia è fiorita nel diciottesimo
secolo, ed a volte è stata chiamata "Piccola Parigi” perché
era cosmopolita e molta gente da tutta Europa veniva a vivere qui.
Tuttavia, quando la Guerra di Indipendenza è cominciata nel 1821,
Tinos ha combattuto duramente contro i Turchi. Molti sono stati i
morti, e l'isola è stata sommersa di rifugiati. Il momento più
difficile per Tinos è stato durante la seconda guerra mondiale,
quando l'isola è stata isolata e molti hanno patito la fame fino a
morirne. Nel 1940 la nave da guerra greca Elli è stata silurata da
un sommergibile italiano.
La
caratteristica dominante di Tinos è la basilica Panagia Evangelista
(Maria Vergine Evangelista). È stata costruita nel 1823, dopo che
una suora aveva sognato un'icona, e, dopo ricerche e scavi nella
zona, effettivamente questa è stata trovata, così come una sorgente
di acqua dolce. La chiesa è situata su una collina a Chora, ed una
scalinata porta ad essa. Nell'antichità, qui c'era un tempio
dedicato a Dioniso. Uno dei motivi più comuni per i pellegrinaggi
qui è la sterilità. Quando una donna visita l'isola per questo
motivo, promette alla Vergine che chiamerà il bambino con il suo
nome, se rimarrà incinta. Quando il bambino sarà più grande, verrà
portato a Tinos per farlo vedere dalla Vergine Maria. Perciò ci sono
centinaia di Marias e Despinas e Panagiotas in tutto il paese, non
perché il loro nonno si chiamava così, ma perché erano stati
promessi alla Vergine Maria di Tinos. In Chora c'è anche un museo
archeologico. Il pellegrinaggio non è naturalmente l'unico motivo
per andare a Tinos. È una bella isola, con molti piccoli villaggi
meritevoli di una visita. Per esempio Moundatos, Ktikados,
Hadzirados, Kardiani, Volaka, con le sue rocce, Isternia, Kambo,
Steni e Pyrgo che è il villaggio più grande e forse più grazioso.
In Pyrgo potete visitare l'officina dello scultore Giannouli Halepa
così come il museo degli artisti di Tinos. La caverna di Gastrion
fuori di Kionia è affascinante, con iscrizioni antiche. Qui, ci sono
i resti antichi di un tempio a Dioniso e terme romane. Sul Monte
Exobourgo si trova la cittadella veneziana, usata come rifugio per
secoli, fino a che non è stata distrutta dai Turchi nel 1715. I
gesuiti vivevano qui e c'è una chiesa ortodossa ed una cattolica. Il
monastero di suore Kechrovouni è da visitare. E' dell'undicesimo
secolo e si dice fosse stato costruito dopo che tre sorelle l'avevano
sognato. Qui è il luogo dove la suora Pelagia, quella che ha sognato
dell'icona di Evaggelistria ha vissuto. C'è anche un piccolo museo.
I villaggi: Volax,
piccolo borgo cicladico nel cuore dell’isola famoso per la
produzione di cesti intrecciati. Perdersi per le sue viuzze bianche e
blu è veramente un piacere. Un pranzo alla taverna Rokos è
imperdibile.
Kardiani, abbarbicato al
fianco della montagna con una splendida vista sul mare sottostante,
ospita un piccolo museo del marmo con orari di apertura molto
limitati.
Pirgos, è il villaggio
più famoso dell’isola per la sua attività di estrazione del marmo
cui è dedicato un piccolo ma moderno e molto curato museo che merita
una visita. Tra le sue case signorili, decorate con i marmi locali,
si trova la casa natale dello scultore Giannoulis Halepas; una visita
al suo interno rende bene l’idea di come è fatta una tipica casa
Tiniana. Nel villaggio sono presenti numerose gallerie d’arte e
negozietti.
Panormos, in pratica il
porto di Pirgos, grazioso con le sue numerose taverne di pesce.
La strada asfaltata che
porta da Tarampados a Smardakito corre nella valle più ricca di
piccionaie di tutta l’isola. Gli abitanti ancora oggi sono
orgogliosi di queste costruzioni, simbolo di ricchezza e prestigio, e
le mantengono al meglio.
Monastiri, è un
complesso religioso ortodosso costituito da numerose chiese
sovrapposte. In quel luogo è avvenuta la visione che ha indicato il
punto esatto dove trovare l’icona sacra della Madonna attualmente
custodita nel santuario di Panaghia Evangelistria. Per la visita
niente braccia o gambe scoperte altrimenti non vi faranno entrare.
Aetofolia, piccolo
villaggio bianco dove si trova un minuscolo museo della ceramica
ricavato all’interno di una piccionaia. La visita guidata viene
fatta dalla nipote dell’unico ceramista rimasto in attività
sull’isola. E’ possibile acquistare piccoli oggetti in ceramica
nel “negozio” affianco al museo accompagnati dalla guida che
probabilmente vi offrirà un gustoso bicchiere di rakì a qualsiasi
ora del giorno.
Exombourgo, non è un
villaggio ma ciò che rimane dell’antica fortezza veneziana,
costruita sulla montagna più alta dell’isola, che costituiva il
nucleo della antica città di Tinos. Sotto la fortezza si trova la
chiesa cattolica del Sacro Cuore che in estate ospita numerosi
concerti.
Alcune spiagge…il
resto lo scoprirete leggendo!
Ag. Marcos (zona di
Kionia), Ag. Sostis, Ag. Ioannis sono belle spiagge sabbiose e
attrezzate vicino a Tinos città, abbastanza riparate dal vento e
dotate di taverne.
Kolimbithra, è
costituita da due spiagge, una più grande e più esposta adatta ai
surfisti ed una insenatura più riparata ed attrezzata ai margini
della quale troverete una taverna raggiungibile dalla spiaggia
tramite una scaletta. Qui vi consigliamo di assaggiare la Pikilia, un
piatto misto di specialità locali (quella piccola è per 2 persone).
Pahia Amos, piuttosto
piccola, selvaggia e difficile da trovare. Bisogna fermare l’auto
nel parcheggio del Country Club e percorrere a piedi il ripido
sentiero che corre lungo il suo muro di cinta. La spiaggia è famosa
per le sue dune (due!) assolutamente sconsigliata nei giorni ventosi.
Ag. Thalassa,
raggiungibile da Panormos percorrendo una strada sterrata di circa
1,5 Km che parte in fondo alla spiaggia che sia affaccia sul porto.
Non è attrezzata, portatevi acqua e provviste.
Ag. Romanos, spiaggia di
sabbia, non attrezzata, è considerata dai tiniani alternativa a
Kolimbithra; quando il mare è agitato sull’una è calmo
sull’altra.
09.08.2015 Il
nostro allegro equipaggio composto dalla sottoscritta, marito,
ragazza di 11 anni e bambina di 7, parte alle 5.30 del mattino da
Padova destinazione aeroporto di Venezia (parcheggio Triestina
prenotato in anticipo con prezzo molto vantaggioso e personale
simpatico e gentile - € 62,00 per 16 gg). Volo Venezia – Mykonos
con Volotea € 1450,00 totale (partenza ore 8.30 arrivo 12.00 ora
locale). Viaggio tranquillo senza ritardi mentre il caos lo troviamo
a Mykonos. Essendo agosto c’è una lunga fila per i taxi e
parecchia confusione fuori dal micro aeroporto. Finalmente arriva il
nostro turno e con € 20,00 arriviamo al porto dove alle 13:45 c’è
la GOLDEN STAR FERRIES - SUPERFERRY II con arrivo alle 14:15 a Tinos.
Speravo di prenderla perché la successiva sarebbe stata alle 16.00
ma quando arriviamo al porto ci sono file di persone ovunque e non
riesco subito a capire dove devo mettermi, anche perché è tardi,
manca poco e devo sbrigarmi ma la fretta fa solo andare in tilt.
Lascio marito e figlia in una fila mentre la piccola di 7 anni vede
un baracchino con poche persone, decido di mettermi in coda anche se
mi dicono che là si ritirano solo i biglietti prenotati on-line
invece mi fanno i biglietti e risparmio anche rispetto alla
previsione che avevo fatto tramite i siti di prenotazione on-line (€
21 totale). Riusciamo a salire in nave e dopo poco arriviamo a Tinos;
non sembra una classica isola cicladica perché di primo impatto si
notano tetti rossi, in realtà è solo un’impressione perché gli
altri villaggi sono tipici. Vista l’ora il porto è molto
tranquillo, a parte la poca gente scesa dalla nostra nave. In bella
vista ci aspetta la ns jeep rossa fiammante prenotata con Vidalis
rent car con largo anticipo perché è un’auto molto richiesta
(Suzuki Jimmy convertible totale 390,00 per 7 gg – in realtà
riportata l’ottavo giorno verso 12.30). Ci accompagnano in uno
degli innumerevoli uffici Vidalis per le pratiche burocratiche e poi
partiamo verso Kionia dove abbiamo prenotato gli studios Almira
proprio fronte mare (Almira Studios – Kionia/Tinos - Tel.: +30
22830 22753 - info@almirastudio.com
www.almirastudios.com €
560 per 8 notti - € 70 a notte in 4). Kionia si trova a pochi
chilometri dal porto, circa 4 ed è una strada con studios e
ristoranti fronte mare. Ad un certo punto davanti al mega Hotel Grand
Hotel Tinos c’è un pezzo sterrato e sembra che la strada finisca,
in realtà continua ed è l’unica strada per andare verso il nord
dell’isola (Pirgos, Panormos). Siamo ancora spaesati e stanchi ma
ci riprendiamo subito dopo aver visto il nostro mega terrazzo con
vista mare (la spiaggia è proprio davanti). L’appartamento è
carino, ben tenuto e pulito (a parte qualche capello sul pavimento
dopo che facevano le pulizie perché probabilmente non lavavano bene
il moccio ma per il resto tutto tenuto bene e funzionante. La cosa
incredibile è il cesto di benvenuto, i vari regalini e dolcetti che
lasciavano ogni volta che cambiavano lenzuola e asciugamani ogni 3 gg
mentre le pulizie le facevano giornalmente) e il set bagno che
nemmeno un hotel a 5 stelle ha!!!! Perfino il calzante con il marchio
Almira. In dotazione anche tanto cibo per fare colazione/merenda
(fette biscottate, caffè, marmellate, biscotti).
I proprietari però ci
hanno deluso perché molto assenti ma soprattutto l'ultimo giorno non
ci hanno nemmeno salutato dopo che li avevamo pagati. Ci sono rimasta
molto male. Svuotiamo le valigie alla velocità della luce e corriamo
in spiaggia. Davanti a noi c’è la spiaggia sia libera che
attrezzata ma camminando pochi metri e superando alcuni scogli si
arriva in piccole baie davvero carine. La sera ceniamo alla Taverna
Tsamitia consigliataci da una coppia conosciuta in spiaggia, tipica e
sempre affollata, si trova a Kionia (dai ns studios andando verso
Tinos sulla sinistra, c’è una piccola salita e la taverna ha
diversi terrazzi immersi nel verde). Mangiato tanto e bene: una
grigliata mista di carne e altre cose (€ 44,00 totale).
davanti "Almira Studios" |
spiaggia Kiona |
10.08 Oggi c’è
un po’ di vento, uno dei pochi giorni in cui lo abbiamo trovato.
Andiamo a Tinos a fare la spesa (in piazza tutte le mattine c’è un
mercatino di frutta e verdura), torniamo a casa a preparare il pranzo
al sacco e partiamo per scoprire le spiagge dopo Kionia, direzione
Nord. Ne vediamo diverse (Agios Romanos, Agios Petros, ecc) scendendo
e seguendo le indicazioni ma non ci attirano e proseguiamo fino ad
arrivare in una lunga spiaggia con un grande parcheggio, un baretto
con alcuni ombrelloni e musica e poi la parte di spiaggia libera dove
montiamo subito le nostre due nuovissime mezze-tende (purtroppo non
mi sono segnata il nome). Il mare è leggermente mosso e ci
divertiamo tra le onde, piano piano la spiaggia si riempie, come al
solito i greci ti “montano sopra” anche se intorno c’è spazio:
pazienza, d’altronde è casa loro! La sera ceniamo di fianco a
casa, da “Nostos” (€ 44,00 frittura di pesce, calamaro griglia
ecc), il personale gentile ma il cibo non è super, comunque è
sempre pieno quindi probabilmente abbiamo preso le cose sbagliate o
comunque…de gustibus non disputandum est!!
11.08 Oggi,
ammirando il mare dalla nostra terrazza, vediamo subito che non c’è
vento e quindi ne approfittiamo per andare verso nord-est, a
Kolimbitra, spiaggia frequentata usualmente da surfisti ma noi
volgiamo godercela in assenza di vento.
A Tinos ci sono molte
indicazioni ed è facile girare l’isola; durante il viaggio
ammiriamo i paesini, la verde vallata ricca di colombaie e il profumo
di timo.
Kato Klisma |
Non ci fermiamo a
Kolimbithra ma continuiamo la strada, passata una collina arriviamo
in una spiaggia poco frequentata, penso di aver individuato il nome
sulla cartina (Baia De Tourte) ma non ne sono sicura. Sabbia,
pochissime persone e solo greche, mare stupendo. Trascorriamo la
giornata tra bagni, letture, giochi con le bimbe.
Verso tardo pomeriggio
decidiamo di andare ad Aetofolia, paesino nell’interno
consigliatoci dalla signora di Vidalis rent Car perché se siamo
fortunati c’è un piccolo museo della ceramica e un ristorantino da
lei consigliatoci, tipico ed economico. Tornando indietro non
rinunciamo a scendere nella spiaggia più frequentata, con
particolarissimi ombrelloni fatti con tronchi di albero e prendere un
mojito (€ 16,00 due mojito e due frullati) nel bar allestito nel
vecchio camioncino della Wolsvagen.
Arrivati ad Aetofolia,
parcheggiamo e nemmeno fatto un passo, veniamo catturati dalla nipote
del ceramista che ci apre il museo (dagli altri diari avevo intuito
che era una fortuna trovarlo aperto). Museo molto piccolo ma carino,
ti spiega tutto e ti porta anche in giro per il paesino a vedere il
forno, lo studio, ecc. (€ 4,00 totale). Anche se è presto per i
nostri canoni di cena, ci fermiamo e con calma ceniamo da “Sta
Fus'aera” passando lì tutta la serata chiacchierando
con gli altri commensali. Il cibo molto buono e particolare,
atmosfera d’altri tempi, proprietario giovane dinamico (€ 41,00
ma con tutto di più).
12.08 Direzione
Nord estremo, volevo arrivare a Mali e Koumelas. Vediamo nella
cartina che lungo la strada c’è un benzinaio e pensiamo di farla
lì senza andare a Tinos dove sono concentrati tutti gli altri
benzinai. Purtroppo però lo troviamo chiuso e sarà sempre chiuso
anche nei giorni successivi, senza scritte o nulla, scendiamo,
cerchiamo qualcuno ma sembra tutto deserto. Decidiamo comunque di
raggiungere la parte più estrema e arrivare nella spiaggia di Mali
ma la strada diventa sempre più ripida e a picco sulle cave di
marmo.
cava di marmo |
Uno spettacolo davvero suggestivo ma non
incontriamo nessuno a cui chiedere notizie per sapere quanta strada
manca e che tipo di spiaggia ci sia e la benzina scende fino a che, a
malincuore, decidiamo di tornare indietro. Delusi e sconsolati ci
dirigiamo verso Tinos paese per fare benzina e proviamo a vedere le
varie spiagge: Agios Fokas, Agios Sostis, Agios Ionnis, tutte belle e
lunghe ma non sono il nostro genere e non ci convincono anche se
ormai le ore scorrono ed è quasi pomeriggio. Superato Agios Ioannis
Porto abbiamo seguito una strada e all’altezza dei Bungalows Carlo
abbiamo seguito l’indicazione per “beach” e non Dyo Choria. Si
arriva alla fine della strada, c’è un piccolo centro di case e si
parcheggia la macchina: si arriva a Lychnaftia una piccola spiaggia
di sassi con poca gente e circondata da case private. L’acqua è
cristallina e stiamo quasi tutto il giorno in acqua, esplorando anche
la zona circostante. Questa è la mia preferita di Tinos. Rientriamo
tardi e ceniamo a casa nella nostra grande terrazza.
13.08 Anche oggi
ci aspetta una nuova avventura: direzione Panormos, la spiaggia di
Pyrgos. La strada è sempre quella verso Nord ed è molto bella, si
ammira un bel panorama del mare e si passa per piccoli centri molto
carini. Passata Pyrgos si arriva a Panormos, classico porticciolo
contornato da ristorantini di pesce. Arriviamo con la macchina alla
spiaggia ma non vogliamo fermarci lì, vorremmo andare ad Agia
Thalassa e ci dicono di andare oltre con la macchina ma c’è solo
sabbia!!! Insomma ci fermiamo, chiediamo ma davvero bisogna passare
per la spiaggia con la macchina, passare per un stradina strettissima
e poi continua sterrata (ma fattibile) e si arriva a vedere una baia
con un parcheggio. Arriviamo e scarichiamo tutti i ns bagagli (2
mezze tende, frigo, zaini) ma non siamo ancora soddisfatti e allora
vedo che alla fine della spiaggia c’è una roccia e una stradina.
Chiedo a dei greci e mi dicono che seguendo quel percorso tra le
rocce si arriva in un’altra bellissima spiaggia con zone di saline.
saline |
Insomma come non andare!!! Allora vado in
perlustrazione con le due bambine e rimaniamo pienamente soddisfatte.
Torniamo indietro per recuperare bagagli e ….marito!!! Il posto è
stupendo anche se con il passare delle ore la spiaggia si riempie ma
c’è tanto da esplorare e noi siamo sempre in mare con la maschera
anche se con qualche difficoltà perché si arriva anche in mare
aperto!! Nelle rocce ci sono punti bianchi di sale. A fine giornata
torniamo negli studios per la doccia e decidiamo di tornare a
Panormos per cena perché attratti dai ristorantini sul porticciolo
soprattutto da “Marina”. Ottima cena di pesce per € 54,00
totali.
Panormos |
14.08 Oggi esploreremo la
parte sud-est e dopo aver fatto il pieno, andiamo in direzione Steni.
La strade a Tinos sono belle e si ammira ovunque un bel panorama sia
nella strada costiera sia in quelle all’interno. Si vedono anche
molte belle case che è sempre un piacere vedere, anche se futile. Da
Steni ci sono le indicazioni per Agia Santa Margherita, circa 13 km
in mezzo ai monti e 6 km di sterrato. Io purtroppo ho male alla
schiena/sciatica che mi porterò fino ad Andros ma comunque tengo
duro tra massaggi delle figlie e medicine. Sicuramente i viaggi con
la jeep negli sterrati non giovano ma altro non posso fare. La
spiaggia è una piccola baia con un bel mare ma il tempo oggi è
ballerino e addirittura nel primo pomeriggio piove. Cerchiamo di
resistere ma dobbiamo arrenderci e così raccogliamo le nostre cose e
andiamo a visitare il paesino di Falatados con la bella chiesa di
Agios Ioannis (che troviamo chiusa ma ammiriamo
solo dall’esterno).
Agios Ioannis |
Agios Ioannis |
Agios Ioannis |
Ci
consoliamo con un bell’aperitivo precoce con ouzo e stuzzichini nel
bar sotto la chiesa e guardiamo i bambini locali che giocano nella
micro piazzetta adiacente. Un vero relax! Continuiamo ad esplorare il
villaggio e troviamo l’antico acquedotto.
Dopo
proseguiamo per Volax, altro grazioso paesino famoso per i cesti in
paglia. Il piccolo villaggio è situato su di un altopiano
circondato da rocce e massi enormi. Si tratta di uno dei borghi più
interessanti da esplorare, come anche la sua architettura che è
unica sull'isola. Molte delle sue case sono costruite in realtà in
cima a massi! Anche se piccolo nelle dimensioni, il villaggio ha due
taverne, un negozio di souvenir, un museo folkloristico, una
anfiteatro all'aperto e un laboratorio di cestai tra i pochi rimasti
a impagliare. Molto interessante inoltre è la minuscola chiesa del
villaggio accanto al museo. Per i trekker esiste un sentiero che da
Falatados arriva a Volax e prosegue per Agapi, percorso di media
difficoltà in mezzo alla natura.
Volax |
Volax |
negozio souvenir ceramica Volax |
negozio souvenir ceramica Volax |
teatro di Volax |
Exoburgo (formazioni rocciose) |
Dopo una meritata doccia,
decidiamo di cenare a Tinos per vedere la cattedrale prima di domani
(15 agosto) grande festa della Panagia. Già arrivando al porto in
macchina rimaniamo sconvolti dalla quantità di auto e persone e non
riconosciamo la nostra Tinos. Prima di immergerci nella folla, ci
fermiamo in un meraviglioso negozio proprio prima di arrivare nella
piazza principale, dove le mie figlie mi regalano una stupenda
collana e fanno acquisti (oltre a gioielli con materiali riciclati,
ci sono borse, quadri ecc). Già da lì però vediamo alcuni
pellegrini che camminano in ginocchio lungo un tappeto rosso fino
alla cattedrale; la maggioranza sono nomadi che ritroviamo accampati
fuori e dentro la chiesa. Ceniamo nei vicoli che purtroppo non
abbiamo visitato nei giorni precedenti e mangiamo un gyros dato che
tutti i ristoranti sono occupati. Faccio i biglietti del traghetto
per Andros e il ritorno Andros-Mykonos (€ 84,00 totale) e ci
dirigiamo verso la cattedrale, orami è quasi mezzanotte. Lo
spettacolo è incredibile: la cattedrale illuminata, gente che dorme
ovunque, gruppi di persone che fissano un punto dove dovrebbe
apparire la Madonna. Vediamo una luna coda e mi metto in testa di
unirci e così riusciamo ad entrare e baciare l’icona di Maria. E’
stata un’esperienza molto forte, soprattutto per le bambine ma
penso che sia anche questo un modo per renderle “aperte e
tolleranti”.
15.08 Direzione
spiaggia di Livada a est (si segue per Steni e Mersini): mista di
sabbia e ciottoli, è una vera bellezza da non perdere.
C’è una capra che gira
indisturbata e crea un simpatico scompiglio tra i bagnanti. Le
bambine si arrampicano nelle rocce e trovano una comoda “poltrona”.
Il mare ti chiama in continuazione ed è possibile fare una bella
nuotata verso destra fino a raggiungere il “nostro paradiso”. E’
così che io e le mie figlie abbiamo battezzato una piccola
insenatura raggiunta dopo una bella nuotata, dove ci siamo stese in
completo silenzio e libertà. Eravamo solo noi e ci siamo rimpite gli
occhi e il cuore di questa natura, ho detto loro che durante
l’inverno, nei momenti più faticosi per lo studio e tutto il
resto, avrebbero dovuto pensare al nostro parido e così si sarebbero
rilassate. Lo portiamo sempre nel cuore!!!
Dopo una lunga giornata
al mare, doccia e visita al paesino di Pyrgos che troviamo
incantevole. Ceniamo con un gyros in un localino lungo la stretta
viuzza che porta alla piazzetta (anzi nostra figlia di 11 anni, magra
e poco golosa di solito, ne mangia addirittura 2 da quanto buoni).
Qui conosciamo una ragazza greca e fatalità la ritroviamo più tardi
quando decidiamo di fermarci alla festa di Isternion lungo la strada
che da Pyrgos torna verso sud. Il paesino è incantevole e arroccato
sulla montagna, parcheggiamo nella parte alta e per scendere nella
terrazza dove si svolge la festa, dobbiamo scendere molti scalini che
ci permettono di ammirare questo bel villaggio. Immancabile giro di
sirtaki ma c’è troppa confusione e poi devo assolutamente mangiare
dei souvlaki, entro addirittura nella “cucina” e a differenza di
altre feste, qui si paga tutto ma facciamo anche il bis. Qui
ritroviamo Artemisia la ragazza trovata a Pyrgos che studia a Milano.
Ci presenta la mamma e le tre sorelle tutte sparse per l’Italia e
rimaniamo a parlare fino a notte fonda perché la mamma rimane
colpita dalle mie figlie, principalmente da una che ritiene essere
un’anima di cristallo ancora più di un bambino indaco. Insomma chi
crede e chi non crede ma facciamo comunque una splendida
chiacchierata e conoscenza con i nostri adorati greci.
16.08 Questo è
l’ultimo giorno a Tinos e come da accordi verso le 12.30 riportiamo
la macchina a Vidalis Rent Car, indiscusso “padrone” del noleggio
auto, ha negozi ovunque. Devo dire che sono molto seri e competenti.
Visto il caldo prendiamo un taxi per tornare a Kionia (€ 5,00) e
andiamo nella spiaggia dopo il Tinos Beach Hotel che come ho scritto
all’inizio, è spiaggia libera e meno frequentata. Ceniamo, come la
prima sera, alla Taverna Tsamitia con una fantastica cena in questa
taverna verace.
Grazie Tinos, di te
ricordo il “verde Tinos” delle tue rocce e del tuo marmo, che
rende le case così belle; il verde della vallata di Kato-Klisma, il
verde-azzurro delle tue acque. Sei un’isola diversa per l’eleganza
che ti contraddistingue e l’atmosfera sacra che si respira.
foto sassi verdi a Tinos |
io |
Cristiana Ero sicura che avrei trovato TINOS nel tuo diario.. Un diario è sicuramente utile per trarre info pratiche, informazioni, curiosità e spunti, ma a me piace leggerli per quello che hanno di personale, a volte sono solo poche parole, quelle che esprimono una emozione profonda che quasi si ha timore di palesare, a volte sono quelle parole che esprimono il piacere di una scoperta o di un momento di contemplazione, a volte quelle esprimono una delusione, molto belle quelle frasi che rendono partecipi di un dialogo intimo, recitato fra se e se, oppure condiviso con i propri compagni di viaggio… nei tuoi diari mi incanta il tuo dialogo-pensiero con le figlie, mi piace tantissimo, mi riporta ai miei viaggi di ragazzina con i miei genitori. Non c’è cosa più bella di questa educazione al viaggio, questo ripetuto invito a “vedere” e non soltanto a “guardare”, l’invito a non temere il confronto con persone e situazioni diverse, a immergersi nella scoperta e al fare tesoro dei ricordi. Ho molto apprezzato le foto del marmo e dei sassi verdi, il cuore di pietra Tinos; ho apprezzato la visione notturna della Cattedrale che mi ha fatto sentire il caldo umido della chiesa, l’odore acre dei fiori semi-appassiti che inondano le icone, il lento avvicinarsi a una icona sacra, il cuore di carne di Tinos… giusto per ricordare sempre che non di sole spiagge sono fatte le isole Greche.
RispondiEliminaCome mai non hai scritto il diario di Andros?
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