di Giuseppe Brenna (giubren)
Dopo
essere sbarcati dall’aereo nell’aeroporto Venizelos di Atene,
raggiungiamo il nostro veicolo a noleggio. All’improvviso un
nubifragio si abbatte sull’Attica mentre ci avviamo verso Capo
Sounion… è ottobre e la Grecia ci accoglie con un tempo inusuale
per chi è abituato a recarsi in questo Paese d’estate nelle sue
meravigliose isole.
Alcuni
tratti della strada sono allagati e le raffiche di vento hanno
abbattuto lungo il percorso diversi rami degli alberi, ma riusciamo a
raggiugere il nostro albergo situato proprio ai piedi delle rovine
mentre la furia degli elementi sembra essersi finalmente placata.
Scorgiamo
sul promontorio le colonne illuminate del grande tempio di Poseidone…
è ormai notte e l’atmosfera tranquilla lascia già presagire il
sole splendente della mattina successiva.
Capo Sounion |
Un
breve sentiero in salita dalla spiaggia ci permette di raggiungere il
sito archeologico nelle prime ore del mattino e ci ritroviamo soli al
cospetto dell’Egeo e delle candide colonne del tempio.
Tempio di Poseidone, Capo Sounion |
Tempio di Athena, Capo Sounion |
Capo
Sounion, luogo magico di suggestioni e di miti, inaugura il nostro
nuovo viaggio in terra ellenica alla riscoperta dei siti storici di
epoca classica e di mistiche atmosfere orientaliste.
Le
sedici superstiti colonne del tempio in stile dorico, si ergono
maestose sul promontorio dal quale spazia una superba vista sul mare
e le isole vicine.
Si
pensa che il grande tempio di Poseidone sia stato realizzato dallo
stesso architetto che in epoca classica costruì il tempio di Efesto
nell’agorà Atene, tuttavia gli elementi atmosferici ed i terremoti
non hanno garantito al monumento un analogo stato di conservazione:
rocchi di colonne sono rotolati giù nella scogliera, altri giacciono
ai piedi del grande basamento.
Tempio di Poseidone, Capo Sounion |
Lord
Byron rimase talmente affascinato da questo luogo da incidere la
propria firma su una colonna, a memoria imperitura del suo passaggio…
Più
in basso, rimangono tracce delle fortificazioni e del basamento del
tempio di Athena.
Mentre
i torpedoni scaricano gruppi sempre più consistenti di turisti, ci
dirigiamo a nord verso la regione della Focide.
Nei
pressi del Parnaso, sostiamo nella piacevole cittadina di Arahova,
stazione sciistica durante la stagione invernale. Gli edifici dai
tetti di tegole ricordano in molti casi delle baite di montagna e si
affacciano sulla verdeggiante vallata sottostante a quasi 1000 metri
di quota; molto caratteristica la torre dell’orologio costruita su
uno stretto sperone di roccia e che tutt’ora ricorda agli abitanti
lo scorrere delle ore con i suoi puntuali rintocchi.
Arahova |
Nel
pomeriggio, eccoci arrivati a Delfi, il leggendario luogo
dell’oracolo del dio Apollo.
Delfi |
Il
fatto di ritrovarsi quasi del tutto soli in questi luoghi altrimenti
affollatissimi e quasi impraticabili nei periodi di alta stagione,
amplifica le emozioni mentre si visitano le affascinanti rovine
immerse in un paesaggio spettacolare di rara bellezza.
Delfi |
Delfi |
Delfi
rivestiva un’enorme importanza per gli antichi greci che la
consideravano il centro del mondo. Tutti i governanti delle poleis
non mancavano di richiedere i vaticini all’oracolo del tempio
di Apollo prima di adottare le più importanti decisioni (dalle
dichiarazioni di guerra all’individuazione dei luoghi dove fondare
nuove colonie) e la sua funzione perdurò anche in epoca romana fino
ad estinguersi con l’imperatore Teodosio.
Alessandro
Magno, Ciro il Grande, Giulio Cesare e Nerone sono soltanto alcune
delle eminenti personalità che si recarono presso l’oracolo, a
testimonianza dell’importanza che rivestì il santuario che, caduto
in oblio per secoli, venne riportato alla luce grazie agli scavi che
ebbero inizio solo alla fine dell’800.
Delfi |
La
via Sacra che conduce al tempio di Apollo Pizio era fiancheggiata dai
cosiddetti “tesori”, cioè da piccoli templi edificati dalle
poleis di tutta la Grecia nei quali si custodivano le offerte
votive ed opere d’arte di inestimabile valore. Molto ben conservati
sono il grande teatro e lo stadio, nel quale si svolgevano i giochi
pitici ogni 4 anni con atleti provenienti da tutta la Grecia.
via Sacra, Delfi |
teatro, Delfi |
I
resti più impressionanti sono quelli del tempio di Apollo e del suo
basamento realizzato con grandi massi poligonali ad incastro.
Resistono ancora alcune colonne in stile dorico erose dal tempo di un
monumento grandioso, smantellato in gran parte in epoca cristiana
quando si era soliti riciclare come materiali da costruzione i resti
degli antichi edifici abbandonati. All’interno della sala dove
veniva dato il responso dell'oracolo veniva custodito il misterioso
“omfalos”, un oggetto a forma di campana accessibile ai
soli sacerdoti ed alla pizia.
basamento del tempio di Apollo, Delfi |
A
breve distanza dal complesso principale delle rovine, c’è il
tempio di Athena Pronaia con il suo caratteristico Tholos (edificio
circolare) dalle perfette ed eleganti proporzioni.
I
manufatti conservati all’interno del museo archeologico consentono
di farsi una vaga idea dello splendore che un tempo caratterizzava
questi luoghi e che si sono salvati da razzie e distruzioni.
Tempio di Athena Pronaia, Delfi |
La
Delfi moderna è un piacevole villaggio a poca distanza dalle rovine,
con piccoli alberghi e ristoranti affacciati sulle propaggini del
golfo di Corinto che si scorge in lontananza.
Golfo di Corinto, Delfi |
Di
buon mattino, riprendiamo il nostro viaggio che ci condurrà nella
città di Giannina (Ionànnina), capoluogo dell’Epiro in poco più
di 5 ore.
Giannina
sorge sulle rive del lago Pamvotis ed improvvisamente ci si ritrova
catapultati nelle atmosfere orientali di una cittadella che conserva
edifici di epoca turca.
Giannina |
La
città visse il periodo di maggior splendore durante l’epoca di Alì
Pashà, governatore ottomano di origine albanese. Alì Pashà fu un
personaggio controverso, noto ai contemporanei per la sua efferata
crudeltà ed i modi brutali, ma si dimostrò anche lungimirante nel
circondarsi di valenti personalità, indipendentemente dal credo
religioso professato (la moglie prediletta Vassiliki era infatti una
greca cristiana ed i suoi generali greci contribuirono in maniera
determinante alla lotta d’indipendenza dai turchi). Alì Paha
estese il suo dominio in maniera spregiudicata, intrattenendo anche
relazioni diplomatiche dirette con gli europei ed entrando così in
aperto conflitto con il sultano di Costantinopoli che decise di
muovergli guerra e di eliminarlo.
Lord
Byron e Dumas fecero visita alla sua corte e rimasero affascinati
dall’opulenza e lo splendore esotico del serraglio che descrissero
con dovizia di particolari, in linea con il gusto orientalista
dell’epoca.
Nella
Its Kale (cittadella interna fortificata), le mura si affacciano
sugli incantevoli scorci del lago e della catena montuosa del Pindo
in lontananza. Svettano i minareti della Fetiye Camii e della moschea
di Aslan Pashà, entrambe trasformate in musei, dalla caratteristica
foggia ottomana. A breve distanza c’è il museo bizantino, sul
luogo dove un tempo sorgeva l’antico serraglio andato distrutto da
un furioso incendio, ed il museo dell’argento.
Moschea di Aslan Pashà, Giannina |
Museo Bizantino, Giannina |
Al
centro del lago si trova l’isola di Giannina dove si concentrò la
popolazione cristiana durante la dominazione turca che costruì
monasteri riccamente affrescati. In uno di essi, il monastero di San
Pantaleone, si asserragliò con i suoi ultimi fedelissimi Alì Pasha
assediato dalle truppe del Sultano, che qui l’uccisero e
decapitarono.
Monastero di San Pantaleone, Isola di Giannina |
A
breve distanza da Giannina sorge Dodoni, il più importante sito
archeologico dell’Epiro.
Il
sito è noto per il suo grande teatro, in grado di ospitare 18.000
spettatori, oltre che per l’oracolo di Zeus (secondo per importanza
a quello di Delfi), dove i sacerdoti interpretavano la divinità dal
fruscio delle foglie di una quercia sacra. Anche questo antichissimo
santuario terminò la sua attività con l’imperatore Teodosio, che
fece abbattere la grande quercia sacra per facilitare l’estirpazione
dei culti pagani (o, come altri sostengono, per ricercare i tesori
che si ritenevano custoditi tra le sue radici…).
Teatro, Dodoni |
Oracolo di Zeus, Dodoni |
A
nord di Giannina si estende la regione della Zagohoria, un insieme di
villaggi costruiti in pietra d’ardesia nelle vicinanze della gola
di Vikos, addirittura più profonda del Gran Canion in Arizona. Si
tratta di un’area per gli appassionati del treking ma che regala
autentici scenari mozzafiato nei punti di osservazione panoramici.
Gole di Vikos, Oxia |
Gole di Vikos, Oxia |
Ponte di pietra Kokori |
Le
meraviglie della Zagohoria, con la sua atmosfera sospesa nel tempo, i
suoi scoscesi dirupi ed i ponti di pietra, sono ancora lontane dal
turismo di massa e costituiscono un luogo prezioso ed imperdibile.
Terminate
le visite nell’Epiro, ritorniamo verso sud nella regione della
Tessaglia raggiungendo il villaggio di Kastraki ai piedi delle
Meteore.
Meteora |
Meteora |
Le
“rocce del cielo” (questo il significato di meteora) sono
giustamente considerate tra i siti più impressionanti della Grecia,
per la forma bizzarra delle rocce ed i monasteri costruiti sulle
ripide cime, quasi da sembrare sospesi nell’aria.
Meraviglia
e stupore sono le sensazioni nel vedere simili edifici in bilico sul
vuoto e nel pensare come nei tempi passati i monaci, nel loro
ieratico isolamento, fossero capaci di vivere in luoghi così
difficili da raggiungere, impiegando scalette e carrucole da
vertigine.
Oggi
i visitatori accedono agevolmente tramite scale e percorsi scavati
nella roccia per ammirare gli affreschi dei katholichon, le chiese
interne dei monasteri, ed i panorami fiabeschi dall’alto delle
terrazze.
Monastero di Varlaam |
Monastero di Agios Stefanos |
I
monasteri sono 6 in tutto, ciascuno merita di essere visitato (dal
più piccolo di Agios Nikolaos a quello di maggiori dimensioni della
Grande Meteora).
Particolarmente
impressionante è il monastero di Agias Triados e la sua teleferica,
che non a caso ha costituito lo scenario di un noto film d’azione
dell’agente 007 negli anni ’80.
Monastero di Agios Triados |
Lasciamo
a malincuore le Meteore e continuiamo a dirigerci verso sud fino a
raggiungere l’antica Corinto in circa sei ore.
Antica Corinto |
Corinto
antica, generalmente luogo di passaggio frettoloso per i visitatori,
si è invece rivelata una vera sorpresa: a breve distanza dal nostro
alloggio la graziosa platìa ed i ristoranti attorno al sito
archeologico la rendono particolarmente vivace e la individuano quale
valida base per la visita dei siti circostanti alle porte del
Peloponneso.
Corinto
prosperò grazie alla sua posizione strategica e centrale per i
traffici commerciali dall’omonimo golfo al mar Egeo. Distrutta dai
Romani per la sua orgogliosa resistenza, fu da loro riedificata come
colonia e a quel periodo risalgono gran parte dei resti oggi
visitabili.
Il
monumento più impressionante (e che i Romani fortunatamente decisero
di risparmiare) è il grande tempio di Apollo con le sue sette
colonne superstiti in stile dorico arcaico e costituite da un unico
blocco di pietra scolpito. In epoca ottomana sul suo basamento venne
costruita una grande villa, poi rimossa successivamente.
Ai
piedi del tempio spazia l’agorà, un tempo abbellita con imponenti
porticati sotto i quali si trovavano le botteghe.
Agorà, Antica Corinto |
Nei
pressi della fontana monumentale di Pirene si diparte la grande
strada che collegava la città con il porto di Lecheon.
strada per Lechéon, Antica Corinto |
Alle
spalle delle rovine, si erge maestosa l’acropoli (o Acrocorinto),
dove sorgono le fortificazioni più imponenti della Grecia antica.
Acrocorinto |
Moschea, Acrocorinto |
Dall’epoca
classica fino agli ottomani, i vari dominatori che si sono
avvicendati nel corso dei secoli diedero il loro contributo per
rafforzare le mura che circondano il sito nel quale si trovano resti
di edifici, cappelle cristiane e moschee. Si accede liberamente fino
alle ore 15:00 del pomeriggio e la visita può seguire diversi
percorsi, alcuni dei quali in salita ed abbastanza faticosi, fino al
basamento di un antico tempio di Afrodite risalente all’epoca
classica.
Ci
spingiamo infine all’antica Micene, ultima tappa del nostro
viaggio.
Micene |
La
cittadella fortificata, riscoperta nell’800 grazie agli scavi
dell’archeologo tedesco Schliemann, era già considerata antica dai
contemporanei di Pericle.
Resa
leggendaria dai racconti dell’Iliade di Omero per le gesta del suo
re Agamennone che condusse gli Achei (i Micenei) alla guerra contro
Troia, Micene è assolutamente straordinaria per le tecniche
costruttive impiegate: le mura fortificate spesse sette metri ed alte
originariamente una trentina, sono state realizzate con enormi
monoliti ad incastro del peso di diverse tonnellate. Sono
particolarmente impressionanti quelle nei pressi della celebre Porta
dei Leoni,
Porta dei Leoni, Micene |
mura ciclopiche, Micene |
così denominata per le due leonesse rampanti che sovrastano
l’architrave dell’ingresso alla cittadella e che probabilmente
erano l’emblema del casato reale degli Atreidi. Gli antichi greci
raccontavano che a costruire Micene fossero stati i ciclopi, giganti
dall’unico occhio sulla fronte. Altrettanto impressionanti i grandi
monoliti impiegati per le cisterne oltre che per il grande edificio a
tumulo che Schliemann denominò come “tomba di Agamennone” o
“Tesoro di Atreo”,
Tesoro di Atreo, Micene |
Maschera di Agamennone |
dove fu rinvenuta la
maschera d’oro oggi conservata nel Museo Nazionale di Atene. Dopo
un ultimo sguardo sui panorami circostanti dall’altro del sito dove
gli archeologi ritengono sorgesse il palazzo reale, facciamo ritorno
all’antica Corinto e poi il giorno successivo ci dirigiamo verso
l’aeroporto per il volo di ritorno.
Mentre
diamo un ultimo sguardo all’Itsmo di Corinto, lungo la strada la
segnaletica indica le direzioni per Epidauro, l’Antica Nemea,
Tirinto, Naupflio… ormai non c’è più tempo da poter dedicare a
questi luoghi mitici del Peloponneso, ma che senz’altro
costituiranno in un futuro non troppo lontano un altro capitolo di
viaggio alla ricerca e riscoperta delle nostre radici culturali.
Ciao! Io e il mio ragazzo stiamo organizzando un viaggio nella Grecia continentale che toccherebbe diversi dei punti che avete citato in questo articolo. Vi sarei grata se poteste darci un'idea di quanti giorni avete impiegato per questo giro e quanto più o meno vi è venuto a costare noleggiando la macchina e con la benzina. Grazie mille!
RispondiEliminaciao Agnese,
Eliminail nostro viaggio è durato 10 giorni ed il veicolo a noleggio è costato circa 200 € con Hertz ritirandolo e restituendolo all'aeroporto di Atene.
Ciao Agnese....nel frattempo in attesa della risposta ti informo che è attivo da poco tempo anche il gruppo Facebook Maldigrecia....ti aspettiamo cosi puoi fare tutte le domande che vuoi e/o contribuire a dare informazioni ad altri utenti.
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/groups/1425300570828132/
Ciao