di Gianfranco e Simona
Un’isola non solo geografica, lontana, più di quanto lo sia nello spazio, dai modi di vita e dalle convenzioni della nostra società.
Abbiamo deciso di pubblicare
questo racconto di viaggio perché Gavdos ci ha molto colpito e
desideriamo fornire più informazioni possibili a quanti vorranno
visitare questo posto fuori dal mondo e dal turismo di massa.
Tutto è iniziato un anno prima
quando nel guardare Creta su google maps l’occhio è caduto su un
piccolo lembo di terra che stava al di sotto, lo zoom che lo rendeva
sempre meno piccolo e sempre più interessante…
Da quel momento sono iniziate
ricerche, studi, pianificazioni, speranze e sogni… Quel posto
doveva essere visto, attraversato, capito, a tutti i costi. Quel
posto doveva avere qualcosa che non avevamo ancora trovato e provato.
E fu così e più di così.
Finalmente il 3 agosto un volo
easy jet ci conduce in tarda serata a Creta, atterriamo all’aeroporto
di Heraklion, dove ci attende l’auto prenotata via internet con
l’agenzia Auto Club Rent, una bellissima polo bianca 5 porte ultimo
modello che si rivelerà affidabile durante tutto il nostro viaggio.
Anche l’agenzia che garantiva una protezione totale senza
franchigia risultò completamente rispettosa di quanto concordato. Da
notare che non tutte le agenzie offrivano la possibilità di fornire
l’auto per Gavdos, anzi molte lo sconsigliavano, il che ci creò
qualche dubbio sull’opportunità di noleggiare l’auto dato che
veniva considerata inutile per un’isola con così poche strade.
Alla fine la scelta si rivelò fondamentale per poter visitare le
molte bellissime spiagge e taverne di Gavdos.
Ritirata la macchina e salutata
la gentilissima Eva stupita del fatto che volessimo fare tutta quella
strada partendo così tardi, con la nostra bella cartina di Creta e
col navigatore nell’ipad iniziamo il viaggio verso il porto di
Chora Sfakion dove avevamo prenotato una camera presso l’Hotel
Livikon per le poche ore di sonno a disposizione prima di imbarcarci
per Gavdos. Che emozione solcare la national road che costeggia il
mare del nord di Creta, lo vediamo comparire nel buio ogni tanto,
sentiamo dentro di noi uno spirito avventuroso che ci porta a vedere
scorrere tutte le principali città del nord fin quasi a Chania, per
poi buttarci in verticale ad attraversare tutta Creta fino alla costa
sud, attraverso le montagne. Un viaggio bellissimo che resterà tra i
ricordi più belli della vacanza, dentro di noi sappiamo che ci
stiamo avvicinando a Gavdos. Dopo quasi tre ore la nostra Polo ci ha
portato a destinazione e nonostante siano le due di notte il gestore
dell’Hotel è stato così gentile da aspettarci e ci mostra la
nostra stanza.
L’Hotel si rileva pulitissimo
e con un balconcino a strapiombo sul mare che per tutta la breve
notte ci terrà compagnia con un fragoroso rumore di onde!
Al mattino davanti a noi dal
balcone la prima visione emozionante dell’isola dei nostri sogni,
il prima possibile esco per acquistare i biglietti prenotati via mail
presso la compagnia Anendyk.
Dopo una colazione in stile
greco con pane, marmellata e succo d’arancia fatta lungo la via
principale sotto la nostra stanza ci avviamo verso il traghetto che
ha già una discreta fila.
Il viaggio di andata si svolge
piacevolmente su un mare piatto e calmissimo e le foto si dividono
tra l’imponente Creta che si allontana
e la nostra meta che si
avvicina diventando sempre più grande e con lei la nostra emozione.
Nel giro di due ore e mezza siamo a Gavdos che già da lontano
abbiamo studiato cercando di riconoscere quello che finora avevamo
visto solo in foto!
Per il soggiorno abbiamo scelto
i Consolas Studios di Sarakiniko dell’omonimo proprietario
Theodoris Consolas dal quale riusciamo dopo una breve e simpatica
trattativa ad ottenere l’ultima “villetta” disponibile, la
Calypso (via mail avevamo prenotato uno studio ma all’arrivo non ci
era piaciuta la sua collocazione di fianco agli altri).
Questa
costruzione sorge su una collinetta che ci garantirà la massima
privacy per tutto il nostro soggiorno a tal punto da rinunciare alla
colazione nei locali comuni situati nella parte bassa per godercela
direttamente sul nostro terrazzino vista mare. Che persona simpatica
Theodoris, ogni volta che ti incontrava si sincerava che tutto fosse
a posto, sempre pronto alla battuta e a ricordarti che Gavdos per chi
vi soggiorna deve essere l’isola del relax e dell’amore… Per
questo per noi lui diventò subito Mr. Peace and Love.
Certo in questi residence non
bisogna aspettarsi di trovare i comfort e la pulizia ai quali siamo
abituati ma possiamo trovare la massima libertà e tranquillità e,
per il resto, basta organizzarsi un po’!
Il giorno dell’arrivo lo
passiamo alla famosa spiaggia di Sarakiniko
dove sorgono tutte le
principali taverne dell’isola che donano alla spiaggia un aspetto
molto hippie e rilassato e nelle quali si possono gustare deliziosi
spuntini e piatti tipici cretesi, buonissime birre e vino locale !
La spiaggia di sabbia è
bellissima con colori straordinari ed è tra le più frequentate
dell’isola in quanto è l’unica che si può raggiunge
tranquillamente in macchina oltre ad essere anche quella più vicina
a molti studios ma nonostante sia agosto si riesce comunque a trovare
un posto appartato.
Il giorno dopo visitiamo quella
che è stata definita da Lonely Planet come la seconda spiaggia più
bella del mondo (!) ovvero Agios Ioannis;
la spiaggia è il regno del freecamping e dei naturisti ma questa è
una costante in tutta l’isola! Le tende vengono installate in
mezzo ai bellissimi cedri e ai cespugli profumatissimi di timo e non
disturbano assolutamente il panorama che anzi secondo noi acquista un
senso di libertà profondo.
Le persone che potrete incontrare su
questa isola sono tra le più disparate ma tutte sorridenti e
disponibili al dialogo e ad aiutarsi reciprocamente! Un consiglio
vorremmo darvi: se siete in macchina e incontrare persone che
camminano sotto il sole con grossi zaini chiedete sempre se
gradiscono un passaggio! Spesso sono giovani che stanno camminando
con bagagli pesanti da tantissime ore e accoglieranno l’invito
volentieri e voi sarete ripagati dai loro racconti spesso avventurosi
oltre che dalla conoscenza di persone fuori dal comune come ormai si
fa fatica a trovare nelle nostre stressate città.
La spiaggia di Agios
Ioannis è davvero molto bella, molto estesa e con un mare
bellissimo! Ci ritorneremo altre volte.
Il terzo giorno non vediamo
l’ora di arrivare a Tripiti dove c’è la famosa sedia che segna
il punto più meridionale d’Europa (anche se l’entrata di Cipro
nell’Unione ha tolto questo primato).
Con la macchina arriviamo a
Vatsiana
e durante la strada ci fermiamo ad ammirare le tipiche
chiesette bianche che riempiono l’isola e restiamo incantati dalla
bellezza della scogliera a strapiombo sul mare che caratterizza la
parte sud dell’isola,
tale da raggiungere in prossimità del
faro quasi 400 metri di dislivello. Sotto, il mare di un profondo e
variegato colore smeraldo è una tentazione fortissima. Il sentiero
che da Vatsiana porta a Capo Tripiti è abbastanza duro e lungo,
crediamo circa 5 km, dovete munirvi di tutto l’occorrente acqua,
cibo, ombrellone ecc. ecc. ma questo vale per tutte le spiagge di
Gavdos eccetto Sarakiniko che dispone di bar.
A metà percorso in corrispondenza di alcuni ruderi il sentiero sembra per un attimo sparire ma subito sotto si intravede una postazione di sosta con tavolino e panchine a partire dalla quale il sentiero prosegue ben segnato, invece sulla sinistra si può vedere in lontanza una parte del sentiero che viene da Korfos.
A questo punto iniziamo a intravedere Tripiti
e la bellezza della vasta piana che lo
precede attira immediatamente la nostra attenzione e curiosità.
L’acqua ha tutte le
declinazioni dell’azzurro ma anche del verde,
la spiaggia ha
ciottoli perfettamente rotondi che l’acqua e il vento hanno
levigato creando sulle loro superfici disegni e colori incredibili.
Dalla spiaggia si vedono i famosi 3 archi e sopra di essi la
famosissima sedia!!!
Dopo un bagno rigenerante
cullati
dalla melodia che viene dai sassi trascinati dalle onde, ci avviamo
verso la sedia
e facilmente arriviamo sopra la bastionata che la
ospita… che vista... quanto incanto!! Rocce che emergono
scultoree dal mare per decine di metri,
il mare che ti circonda
ovunque su questo promontorio roccioso,
questo è un posto per
meditare, riflettere e scoprire il meglio che c’è dentro di noi…
I giorni successivi sono
dedicati alla visita dell’isola, le varie chiesette (ce ne sono ad
ogni passo!) e il faro modernissimo gestito da una bellissima ragazza
francese con il suo compagno greco e il loro stupendo bambino.
Chiedete di visitare il faro
che sorge in uno dei punti più
belli di Gavdos e dopo gustatevi nelle sedie disposte sul davanti una
buona bevanda ghiacciata! Qui potrete comprare un bellissimo libro
sull’isola che vi consigliamo vivamente (€ 10,00) e dei prodotti
preparati da loro a base di argilla e creme alla calendula. Inoltre
di fianco al faro troverete numerose sedie e tavolini pronti ad
accogliervi al tramonto per lo spettacolo del sole che si tuffa nel
mare.
E se potete tornateci di notte… vi attende il più bel
firmamento del mondo in compagnia della via Lattea più luminosa che
potete immaginare! Questo spettacolo accompagna le notti in ogni
punto dell’isola soprattutto se avete la fortuna di esserci quando
non c’è la luna piena, abbiamo sentito che alcuni astronomi
cretesi vengono qui coi loro strumenti proprio per poter studiare il
cielo al meglio, lontani dall’inquinamento luminoso delle città.
Un’altra spiaggia visitata è
quella di Lavrakas,
occorre attraversare tutta Agios Ioannis e quindi, lungo un sentiero in parte esposto ma comunque molto largo, si arriva a questa spiaggia, poco frequentata e con un pozzo veneziano. Noi siamo andati ancora un po’ oltre fino alla punta nord di questa spiaggia dove assumeva una colorazione rosata.
Qui siamo stati tutto il giorno in completa solitudine tranne non più
di cinque persone che sono passate senza fermarsi.
Proseguendo oltre si incontrano altre spiagge in parte rocciose,
dove il mare
lascia degli evidenti depositi di sale, fino a quando la costa sale e
potete ammirare dall’alto le due spiagge di Pyrgos, la prima
irraggiungibile dall’alto,
la seconda, nonostante quello che venga detto su alcuni siti, raggiungibilissima.
Solo evitate di
affrontare la discesa nella parte laterale, il punto giusto è al
centro dove c’è un grosso palo, dovete un po’ zigzagare alla
ricerca del percorso più comodo durante la discesa ma ne vale la
pena. La spiaggia è poco frequentata, cinque persone quel giorno, la
parete che la circonda forma dei balconi naturali dove ripararsi, in
più il mare è una vera piscina naturale, potete camminare
nell’acqua limpida senza incontrare sassi e senza che
apparentemente aumenti la profondità al punto che a piedi potete
raggiungere l’altra spiaggia situata sulla destra.
Partendo dalla spiaggia di
Korfos si può raggiungere Tripiti con un sentiero panoramico nei boschi.
Noi lo abbiamo utilizzato per raggiungere la spiaggia di
Lakudi, circa a metà percorso.
Raggiunto un bivio da cui si dipartono quattro strade, prendendo quella di sinistra si raggiungono dei ruderi a picco sulla scogliera. Qui abbiamo perso il sentiero e c’era un percorso che passava rasente la scogliera e che probabilmente avrebbe portato verso la sottostante spiaggia di Lakudi, che potevamo ammirare dall’alto. Per prudenza, essendo la discesa piuttosto ripida, abbiamo preferito ritornare e da Korkos siamo andati ancora ad Agios Ioannis.
spiaggia di Lakudi |
Raggiunto un bivio da cui si dipartono quattro strade, prendendo quella di sinistra si raggiungono dei ruderi a picco sulla scogliera. Qui abbiamo perso il sentiero e c’era un percorso che passava rasente la scogliera e che probabilmente avrebbe portato verso la sottostante spiaggia di Lakudi, che potevamo ammirare dall’alto. Per prudenza, essendo la discesa piuttosto ripida, abbiamo preferito ritornare e da Korkos siamo andati ancora ad Agios Ioannis.
Ma la spiaggia del nostro cuore
è diventata Potamos, una spiaggia bella e misteriosa.
A volte
con un mare piattissimo e altre con onde altissime e schiumose!
Ci si arriva partendo dal faro e raggiungendo in macchina
Ampelos, dove si trova la costruzione più antica dell’isola
tuttora abitata. Con una passeggiata di circa un’ora, un’ora e
mezza ma se siete ben allenati e non troppo carichi anche mezzora,
attraverserete i canyon che caratterizzano questa zona. Ad un certo
punto la vedrete dall’alto e... rimarrete senza fiato, garantito!
Vi consigliamo anche, almeno una volta, di
prendere la deviazione per la spiaggia di Mpò, che prende il nome dalla risacca che fanno le onde contro i suoi scogli.
Che posto
magico! Non ci sono molti ripari dalla calura ed è tutta rocciosa,
per quanto molto piatta e levigata.
Per la discesa e risalita
dal mare probabilmente sarebbe opportuno avere delle corde. Quel
giorno non c’era nessuno, sicuramente un posto bellissimo per stare
in solitudine, accompagnati dal rumore caratteristico della risacca.
Potamos è un posto unico, il
suo mare è ricco di colori, la spiaggia di sinistra leggermente più
rocciosa. Circondato da due alte colline che si protendono con due
lingue rocciose verso
il mare,
il mare,
chiuso alle spalle da rocce
scolpite
a formare un’infinità di nicchie naturali
che
catturano senza tregua lo sguardo, rocce che diventano le pareti di interminabili canyon che se esplorati vi regaleranno la sensazione di viaggiare più nel tempo che nello spazio.
Questo è un
posto magico, al di là del senso ormai abusato di questa parola.
Andateci almeno una volta, vi lascerà una traccia indelebile nel
profondo della vostra anima, Gianfranco per esempio per molte notti
dopo il ritorno ha sognato di essere ancora là e forse in parte è
proprio così. In quel luogo ci siamo sentiti liberi più che in ogni
altro posto nella nostra vita, liberi di pensare, di amare, di essere
noi stessi.
Un consiglio che ci sentiamo di
ribadire a tutti quelli che vorranno visitare questa isola è quello
di noleggiare assolutamente un auto e di non ascoltare chi dice che
non serve! Serve eccome se volete davvero scoprire posti incantevoli
e alla sera vi consente di girare le varie taverne presenti
sull’isola.
Ce ne sono davvero tante e tutte buone, una menzione speciale merita la taverna Panorama di Michelarakis a Korfos, dove potrete gustare il pagello più buono del mondo che loro chiamano dorada ma anche molti altri gustosi pesci! Se ne avete l’occasione parlate un po’ con Giorgos che pesca personalmente il pesce che state mangiando… che persona originale e interessante e che belli i suoi racconti di pesca…
Princess Gavdos è un altra bellissima taverna con un ambiente un po’ più ricercato dove alla sera si può cenare a lume di candela.
Ma se proprio volete mangiare la
pizza a Gavdos c’è anche questo ed è pure buona! Il locale si
trova sulla via per Korfos, qui potreste anche avere la fortuna di
incontrare l’unica insegnate dell’isola (che ha un'unica alunna!) che all’occorrenza è anche musicista e cantante e insieme alla
proprietaria e al figlio di Michelarakis vi potranno deliziare con
canti tipici greci! Non perdeteveli se potete!
Un‘altra taverna che merita
una visita (in realtà anche più di una!) è Metoxi qui verrete
accolti da una famiglia che saprà ricevervi con genuino calore e
simpatia ! Chiedete come vengono preparati i piatti e con quali
prodotti! Imparerete molto del luogo che vi ospita e dei loro
abitanti! Spesso le pietanze sono preparate con verdure tipiche di
Gavdos, come il tipico carciofo oppure un’erba tipica che se non
ricordiamo male si chiama ostra.
Anche la Taverna di Sofia Rooms
è bellissima e si trova ad Agios Ioannis
questa taverna è probabilmente la più curata esteticamente e anche
qui il cibo è molto buono e la famiglia disponibilissima.
Sulla spiaggia di Agios
Ioannis c’è la taverna/bar con annesso mini market Teofilo
Libico, questo è il ritrovo dei freecampers e degli hippies che
soggiornano sulla famosa spiaggia! È tutto buonissimo e il
personale davvero accogliente, appena seduti vi porteranno
dell’acqua fresca e poi potrete ordinare tante cose molto gustose!
Dai frullati di frutta, ai panini fantastici fino agli
indimenticabili Dakos ! Andateci assolutamente!
Vorremo fare una riflessione
sulla pratica del naturismo così diffusa sull’isola. Abbiamo visto
persone di ogni età praticarlo, soprattutto giovani, tantissime
coppie. Capivi che alcune delle persone che lo praticavano erano alla
loro prima volta e che probabilmente non avrebbero mai pensato di
poterlo fare così facilmente e così serenamente. Eravamo già stati
in altri posti frequentati da naturisti ma qui più che altrove ne
abbiamo colto la sua essenza più profonda. Un’espressione di
libertà, di avvicinamento alla natura e agli altri, senza barriere e
limitazioni, essere senza vestiti non diventava più un “peccato”
ma era un peccato non esserlo. Una sorta di punto di partenza per
poter liberare il proprio corpo e la propria anima da tutte quelle
limitazioni e quelle convenzioni che la vita altrove impone.
Purtroppo tutto finisce e così
anche la nostra meravigliosa vacanza, facciamo rientro a Creta via
Paleochora, quattro ore e mezza di traghetto con un mare abbastanza
agitato. Paleochora è una località molto graziosa che purtroppo
abbiamo visitato di corsa ma che secondo noi avrebbe meritato una
sosta più prolungata. È piena di localini molto originali con
molte botteghe di artigianato locale.
A questo punto il nostro
programma prevede la visita di Elafonissi e di Balos, con soggiorno
presso l’Elafonisi Resort della famiglia Kalomirakis.
Questo
Hotel si rivela bellissimo e molto curato, con un’ottima cucina
soprattutto di pesce, a due passi dalla laguna di Elafonissi che è
davvero bella da mozzare il fiato! Che colori strabilianti!
Però… dopo essere stati a Gavdos e aver potuto vivere in
maniera così libera e anche un po’ selvaggia, l’impatto con la
folla ci disturba notevolmente nonostante il paradiso che abbiamo
davanti.
Per questo motivo decidiamo di rinunciare a Balos della cui bellezza non dubitiamo ma che non ci consentirebbe quel contatto con la natura che non vogliamo abbandonare in questi ultimi scampoli di vacanza.
Per questo motivo decidiamo di rinunciare a Balos della cui bellezza non dubitiamo ma che non ci consentirebbe quel contatto con la natura che non vogliamo abbandonare in questi ultimi scampoli di vacanza.
Il pomeriggio visitiamo la
spiaggia del cedri (kedrodasos) che è molto bella in effetti ma non
paragonabile a Gavdos. Attenzione al sentiero in quanto è facile
perdersi e rischiate di dover fare molta più strada del necessario
oppure di perdere l’orientamento nel punto in cui una rete
metallica delimita l’inizio della spiaggia! Noi siamo stati
“salvati” da una coppia di greci molto gentili!
Il giorno dopo, ultimo giorno
della nostra vacanza, ci avviamo in direzione di Chania. A mano a
mano che si saliva a Nord aumentava il traffico e i negozi
diventavano via via più commerciali e ciò non ci invogliava ad una
sosta più approfondita.
Sosta che abbiamo invece fatto a
Chania detta anche la piccola Venezia (a nostro parere un po’
troppo!). In effetti la città è molto carina, belle taverne,
negozietti interessanti. Merita sicuramente una sosta di un
pomeriggio! Vi consigliamo anche di mangiare ad una taverna in via
Theotokopoulou di cui purtroppo non ricordiamo il nome, vicina alla
pensione dell’Amore, tutto davvero ben cucinato e con un titolare
simpaticissimo!!
Consigli per la vostra vacanza:
noleggiate un auto, munitevi di scarpe e bastoncini da trekking,
scarpette da mare di gomma (no infradito!), zaino capiente,
ombrellone o tenda.
Se volete ulteriori informazioni
noi siamo a disposizione.
Gianfranco e Simona
Gianfranco e Simona non vi ringrazieremo mai abbastanza per questo diario su Gavdos.... abbiamo ora tutti una voglia matta di raggiungere questa isola di frontiera, questo lembo di terra senza nessun altro padrone che una natura dalla forza ancestrale. Ora ho un chiodo fisso: raggiungere la magica Potamos dai mille volti.....
RispondiEliminaCiao Gianfranco e Simona!
RispondiEliminaGrazie per il vostro diario, mi avete messo tantissima voglia di vedere Gavdos, un 'isola che sogno di visitare da diversi anni, e ci avete dato molte informazioni preziose!
Purtroppo però non riesco a trovare disponibilità per dormire, stò letteralmente impazzendo su internet! :-( vorrei sapere se nell'isola avete notato stanze in affitto dagli abitanti e se c'è la possibilità di noleggiare uno scooter per raggiungere le bellissime spiagge che a piedi sarebbero irraggiungibili!
vi saluto e vi ringrazio in anticipo!
Elena
Ciaoooo ho trovato per caso il vostro blog mentre girovagavo su internet alla ricerca di info su gavdos!!!! Adesso ho ancora più voglia di vederla!!! Ma avrei qualche domanda, potreste aiutarmi? Greta
RispondiEliminaCiao Greta, se vai sul forum di turisti per caso alla sezione Grecia e isole della Grecia, troverai quasi tutti gli autori dei diari presenti su questo blog e persone preparatissime a cui potrai fare tutte le domande che vuoi! Ciao
RispondiEliminaGrazie mille!
EliminaCiao, sono stato a Chora Sfakion 4 anni fa e la voglia di Gavdos me la porto dentro da allora perché ogni giorno, per una settimana, era sempre lì a dirmi di raggiungerla come una sirena per Ulisse. Io e la mia compagna siamo naturisti quindi non avremo nessun problema perché lo spirito è proprio quello che in luoghi come questi è peggio stare vestiti che nudi. La domanda specifica che ci poniamo è però questa e dalle tue parole qualcosa ce lo conferma: leggiamo dappertutto che Gavdos è il luogo Peace and Love per eccellenza e anche alcuni amici conosciuti a Chora Skakion ce lo hanno confermato, facendoci anche capire che l'atmosfera è proprio quella degli Hippies Anni '70, senza problemi anche per poter fare sesso senza creare problemi a chi dovesse vedere. A voi è capitato di farlo o di vedere chi lo fa liberamente? Grazie
RispondiEliminaCiao... Anonimo...sono Puccy ... che dire... sono stata una settimana a Gavdos a fine luglio di quest'anno e queste cose che scrivi (o meglio che ti hanno raccontato a Hora Sfakion) sono piuttosto diverse dalla realtà ... un conto è il naturismo, un conto il "libero bordello" ... per avere una idea più precisa puoi leggere il mio breve resoconto sul Forum "Grecia e Isole della Grecia" in data 30/08/2017 questo è il link http://turistipercaso.it/forum/t/71583/isole-della-grecia.html?page=3
EliminaOccorre per forza avere le scarpe da ginnastica per scendere a Potamos? A Tripiti ci sono arrivata in infradito, per dire..
RispondiElimina