E chi dorme adesso? Sono le 22,00 del 16/06/14: tra 8 ore abbiamo il volo che ci porterà a Creta!
Sono 6 mesi che stiamo aspettando
questa nottata!
A gennaio ci siamo aggiudicati per 217 euro un
volo Easyjet a/r per due persone da Malpensa ad Heraklion e da allora
non abbiamo smesso un attimo di immaginarci a Creta: tra le sue rovine
antiche, tra i suoi vicoli veneziani e ovviamente spaparanzati sulle
sue morbide spiagge.
La cosa migliore che ci viene in
mente di fare è chiudere le valigie e metterci in macchina per
correre incontro al nostro aereo.
Dopo un sonnellino in autogrill
arriviamo in aeroporto e ci imbarchiamo. Per noi è stato il volo più
breve della nostra vita! Abbiamo visto solo il decollo e ci siamo
risvegliati 5 minuti (o 3 ore??) dopo, in fase di atterraggio sulla
pista Cretese!!!
Scesi dalla scaletta impieghiamo un
attimo per riconciliarci con la meravigliosa sensazione del caldo
greco che accarezza la pelle e che scalda il cuore e i polmoni. Lo
adoro e mi mancava da morire.
Usciti in scioltezza dall'aeroporto
(con solo il nostro leggero bagaglio a mano) troviamo sulla destra
gli uffici dell'agenzia di noleggio
(http://www.holiday-autos.gr/heraklion-car-rentals.htm)
dove il giorno prima abbiamo prenotato da casa una Atos a soli 221
euro per 12 giorni.
È l'auto più economica che
avevano...dunque piccolina, con un motore piccolino (che arrancherà
nelle ripide salite di Creta, obbligandomi a ininterrotti sali e
scendi di rapporti) e con la radio non funzionante (che noia!!!), ma
con un condizionatore impeccabile.
Il bello di queste due settimane
che verranno è che oltre all'auto, nulla è prenotato!
Abbiamo
lasciato al viaggio la possibilità di farsi da solo: al primo bivio
tiriamo a sorte per la direzione da prendere...vince l'est.
Imbocchiamo dunque la New Road (o
National Road 75, o in greco la Εθνική Οδού) , una lunga
striscia d'asfalto che collega tutta la costa nord dell'isola.
Scordatevi però i limiti di velocità che ci si aspetterebbero da
una strada simile: 80 km/h è il limite massimo, che a volte scende
misteriosamente a 60, con una selva fitta di autovelox più o meno
nascosti (ma segnalati).
Gli spostamenti si rivelano quindi
più lenti del previsto, e quella che sembrava una passeggiata di
piacere si trasforma in un laconico: "siamo arrivati? -no
-siamo arrivati? - no -siamo arrivati? - no".
Dopo Gournia, la
National Road cede il passo a una più modesta strada a una sola
corsia per senso di marcia, ma in compenso si arricchisce di curve e
dislivelli.
Ci si accorge subito che il paesaggio cambia: la costa
non è più una sequenza infinita di mega alberghi con lidi annessi,
ma cominciano le piccole baie incastonate tra le rocce ai piedi delle
montagne.
Quando arriviamo a Sitia
siamo belli nauseati...decidiamo di fermarci qui. Per prima cosa
cerchiamo un ristorante (abbiamo scoperto che la nausea ci passa
mangiando), dato che è ora di pranzo. Anzi, prima cerchiamo un
parcheggio...e non è facilissimo: alla fine mi invento un
parcheggio sul molo dei pescatori (ma poi verrò a sapere che non
avrei dovuto...ma ormai...)
Il posto sembra carino e scegliamo
un ristorante sul lungomare: Da' Giorgio. Dopo
un'abbondante insalata greca (horiatiki)
e dei fantastici souflaki tutto
prende un altro colore: la nausea passa e decidiamo di continuare il
viaggio verso l'estremo, aspro e silente est cretese. Siamo qui per
immergerci nel nulla e puntiamo quindi verso Kato Zakros.
Ma
i nostri piani vengono stravolti quando un'ape entra in macchina e si
infila nei capelli di Pisi, pungendola alla mano. Lei si impressiona
da morire, le viene da svenire e allora ripiego sul primo paese che
incontriamo e al primo affittacamere che vedo.
Senza troppe
cerimonie decido che la stanza può andare bene e la fermo per due
notti.
Siamo a Palèkastro,
che comunque è una buona base per la spiaggia di Vai; l'alloggio è
il Pegasus Studios, in Odos Elias, a 30 euro per notte: SCONSIGLIATISSIMO
Alla seconda
occhiata, con più calma, ci appare per quel che è: una vera e
propria stamberga a conduzione familiare, con mobili arrangiati,
bagno minuscolo, nessuna zanzariera alla finestra (indispensabile in
Grecia), pulizia appena accettabile e aria condizionata non
funzionante. Di questo ultimo, ma importantissimo particolare ce ne
accorgiamo dopo un sonnellino per riprendere le forze.
Ci svegliamo
con la camera che sembra un forno...si sta meglio all'aperto a 36
gradi.
Chiamo il proprietario e neanche lui riesce a farla
funzionare: ci dice di cambiar stanza. (ma la storia si ripete, al
mattino dopo faremo le valigie e mai più arrivederci.)
Traslochiamo
e per smaltire il malumore conveniamo che è meglio andarcene alle
vicine spiagge di Kouromènos
e Chiòna che la
nostra guida Dumont descrive come piacevoli, ma che noi troviamo
banali e trascurabili.
La sera ceniamo in un ristorante nella
piccola piazzetta del paese, dove si concentra la timida movida di
Palekastro, animata stasera dalla partita dei mondiali tra Brasile e
Messico (finita 0 a 0)
Mangeremo la
braciola di maiale più buona della nostra vita...se non altro il
soggiorno a Palèkastro è servito a qualcosa...
18/06/14
Alle sei del
mattino veniamo svegliati da un caldo infernale: l'aria che esce dal
condizionatore è bollente. Parecchio seccati, raccattiamo in fretta
tutte le nostre cose e le mettiamo in valigia, decisi a non rimanere
un minuto di più in questa bettola. Spalanchiamo la porta finestra
del balcone e rimaniamo di stucco quando si fionda in camera un
cucciolo di gatto, tenerissimo, buffo e pasticcione che cerca di
infilarsi in valigia e salta festoso sui letti. Ci tiene compagnia
fin quando andiamo via e ci risolleva un po' il morale.
Carichiamo le
valigie nel bagagliaio, ma teniamo a portata di mano l'occorrente per
una giornata di mare: infatti puntiamo verso la vicina spiaggia di
Vai, famosa per la foresta spontanea di palme: 5mila
piante (gran parte delle quali protette da una recinzione che rende
impossibile l'accesso all'area più interna della foresta)
contribuiscono a creare il fascino esotico di questo avanposto
d'Africa.
Avvicinandosi in auto sembra di raggiungere un'oasi nel
deserto.
la strada nei pressi della spiaggia di Vai |
spiaggia deserta, a Vai |
Ma è solo
un'illusione: la spiaggia è parecchio sfruttata turisticamente. È
l'unica spiaggia di Creta con il parcheggio a pagamento, poi c'è un
grande lido che affitta ombrelloni, lettini, moto d'acqua e simili,
una grande taverna, un bar...insomma...non è un posto selvaggio, ma
noi alle 07,30 siamo già in spiaggia, ovviamente deserta a
quest'ora, e ci godiamo per un po' questo paradiso naturale.
Non c'è
nessuno, neanche i dipendenti del lido e del parcheggio! Che
meraviglia!
Il mattino ha davvero l'oro in bocca.
Un bagno tra
tanti pesci colorati e una lunga passeggiata solitaria tra le palme
ci regalano proprio le sensazioni che siamo venuti a cercare; poi
scegliamo un ombrellone e...vuoi il silenzio, vuoi la levataccia...ci
addormentiamo profondamente!
Pesciolini colorati a Vai |
Quando ci
svegliamo ci rendiamo conto di aver dormito parecchio: siamo
circondati da un sacco di gente!
Il tipo del
lido ha pazientemente aspettato il nostro risveglio e ora viene a
riscuotere i 9 euro per l'affitto dell'ombrellone e dei lettini.
La giornata
trascorrerà nel totale relax. Vari ammolli alternati a passeggiate,
foto, una mangiata al ristorante, un'altra pennichella digestiva,
caffè frappè...insomma, oggi abbiamo fatto proprio la giornata da
turista balneare, ma devo dire che ci voleva.
spiaggia di Vai, vista dall'alto |
Prima di andar via,
compriamo al chioschetto nel parcheggio un paio di banane autoctone!
Eh sì, Creta è l'unico luogo in Europa dove si riescono a coltivare
le banane, ma non sono le banane che siamo soliti acquistare: sono
più piccole e con un gusto meno dolce e più speziato.
Riusciamo anche
a scroccare il parcheggio dato che si paga al momento dell'entrata,
ma quando siamo arrivati stamattina non c'era nessuno e non abbiam
pagato, e al momento di andar via l'omino ha dato per scontato che lo
avessimo fatto al mattino.
Ci rimettiamo
in marcia che sono le 16,00 e puntiamo dritti verso Kato
Zakros.
Il paesaggio da
queste parti cambia e diventa lunare. Non c'è nulla se si escludono
le distese di sassi e cespugli, qualche nuda montagna e il mare. Ciò
che abbonda è il silenzio, riempito dallo stridere dei grilli e dal
ronzio delle api.
È meraviglioso: puoi tirare il freno a mano
dell'auto e lasciarla in mezzo alla strada e metterti seduto in
terra, puoi star tranquillo che non arriverà nessuno. La strada è
un nastro nero che si insinua nella terra brulla e sembra tuffarsi
direttamente in mare, un trampolino verso il vuoto immenso e profondo
dell'Egeo.
la costa a Kato Zakros |
la spiaggia di Kato Zakros |
Libertà e solitudine a Kato Zakros |
Ed è in questo
paesaggio monotono e bellissimo da fine del mondo che vogliamo stare,
almeno per un po', senza alcuna distrazione di sorta che non sia
l'osservazione del vuoto e l'ascolto del silenzio. Per ricaricarci di
profumi che solo in posto così puoi trovare, per godere della
sensualità dell'oblio, per vivere il tempo senza scandirlo con un
orologio: per questo ci siamo spinti fino qui, dove sono davvero
pochi i turisti.
La cornice di
questo idilliaco soggiorno sarà il Kato Zakros Palace.
Dalla strada dà già una buona impressione: curato e in una
posizione invidiabile. Un complesso di 4 stanze e 5 studios nuovi e
ben rifiniti, puliti, fioriti, accessoriati e con una vista magnifica
che spazia dalla spiaggia di Kato Zakros fino all'imboccatura della
gola della Valle della Morte, passando per le antichissime rovine del
palazzo minoico. Col simpatico proprietario Giorgio ci accordiamo per
40 euro a notte (www.katozakros-apts.gr
– tel 0030 697 4888269 – aperto tutto l'anno)
Kato Zakros Palace |
Il palazzo
minoico (ingresso 3 euro) ha protetto Kato Zakros dall'abuso
edilizio: la zona è sotto la tutela delle belle arti. Si pensa che
l'ubicazione così orientale di questo insediamento servisse come
base per la partenza delle navi commerciali alla volta di Cipro e
dell'Egitto.
rovine del palazzo minoico di Kato Zakros |
Il lungo canyon alle spalle del palazzo, denominato
Valle della Morte, è disseminato di grotte naturali, all'interno
delle quali i Minoici seppellivano i loro morti già nel III
millennio a.C: è possibile percorrerlo a piedi...ma noi non siamo
tagliati per il trekking...soprattutto dopo aver visto le dimensioni
degli insetti da queste parti! Ahahahahah
Imboccatura della "Valle della Morte" |
Riuscite a
immaginarlo?
19/06/14
Anche oggi la
sveglia suona presto: in vacanza ci scopriamo molto più mattinieri
che nel resto dell'anno. In questi posti le prime ore del mattino
sono un dono da sfruttare: si riesce a sentire l'aria frizzante della
notte che si scalda appena i raggi del sole la lambiscono, il canto
festoso degli uccelli e nient'altro. Tutto è fermo e in questa muta
immobilità consumiamo un'abbondante colazione in terrazzo,
fantasticando su Xerocambos, la prossima spiaggia.
Le descrizioni
che me ne hanno fatto i miei amici viaggiatori che già ci sono stati
ci hanno fatto sognare un anno intero: un luogo fuori dal trambusto
del mondo, in un paesaggio di una rudezza e nudità extrarreste, ma
affascinante, una spiaggia meravigliosa e solitaria dove fare bagni
memorabili.
Carichi di
aspettative partiamo e arriviamo presto, dato che Xerocambos è molto
vicina a Kato Zakros.
Prima di
scendere in spiaggia, però, ci fermiamo in un minimarket dove
compriamo un ombrellone e le provviste (dato che il tratto di
spiaggia dove andremo è isolato e senza alcun tipo di facilitazione
turistica).
Mettiamo piede in spiaggia che sono le 8.30 e la
troviamo deserta! Meraviglioso.
Purtroppo il
cielo è velato, dunque i colori del mare risultano spenti e confesso
di aver provato un po' di delusione...d'altronde avevo anche letto che
Xerocambos è il luogo dove vengono a morire le nuvole: nel senso che
arrivano qui sospinte dai venti da diverse direzioni, si concentrano
e poi si dissolvono.
Ed è vero! Ad
un tratto, verso metà mattina, ci accorgiamo che il cielo è
totalmente sgombro, il sole picchia forte e il mare si rifà il
trucco, assumendo sfumature blu indimenticabili!
Xerocambos |
Le ore di
solitudine le trascorriamo felicemente a sguazzare e camminare per la
spiaggia...poi alla spicciolata comincia ad arrivare qualcuno, ma nel
momento di massimo affollamento ho contato 18 persone! (cmq siamo a
metà giugno)
Fa talmente
caldo che le fette di edamer che avevamo per farcire i panini si sono
sciolte e sono diventate un unico pezzo rettangolare!!!
Nel primo
pomeriggio capiamo che la dose di sole di oggi è sufficiente e ce ne
andiamo. Prima, però, ripassiamo dal minimarket e compriamo un
gelato di proporzioni bibliche.
La sera ce ne
rimaniamo a Kato Zakros: un'occhiata agli scavi archeologici, una
passeggiata nel minuscolo "lungomare" dove scegliamo un
posto dove prendere un caffè frappè, un po' di romanticismo sulla
spiaggia e poi una bella pita gyros.
Il cielo stellato sarà nuovamente il nostro intrattenimento della serata. Ci sembra un peccato non approfittare di questo teatro naturale che possiamo ammirare dal terrazzo.
Taverna sul lungomare di Kato Zakros |
20/06/14
Stamattina,
dopo colazione, decidiamo di lasciare (a malincuore) questo posto
idilliaco per immergerci nella confusione. In questi giorni c'è il
festival hippy di Matala (http://matalabeachfestival.com/)
e pensiamo che sia una occasione da non perdere.
Matala in sè è
un luogo che avrei saltato a piè pari in questo tour, ma l'occasione
di vivere le atmosfere festaiole dal sapore hippy ci intriga. Dunque
facciamo i bagagli e andiamo a saldare il conto da Giorgio, col quale
ci scambiamo gli indirizzi web e lui ci offre anche dei cioccolatini
per il viaggio!
Interroghiamo
la cartina per il percorso migliore da fare e la interpretiamo
male...
Avremmo dovuto percorrere al contrario la strada che
abbiamo fatto all'andata per venire qui, fino a Heraklion e poi
scendere diretti a Matala, ma ci sembrava lunga e poi il ricordo
della nauseante strada nei dintorni di Gournia ci fa protendere per
l'alternativa.
Ci stiamo per imbarcare nell'esperienza più
traumatica della vacanza.
L'alternativa
consiste in stradine di campagna tortuose e in mezzo alle montagne,
dove la segnaletica stradale è di difficile interpretazione...non
per l'alfabeto greco, ma perchè a volte è nascosta dalla
vegetazione, a volte è dietro un incrocio e la si vede quando si è
già passati oltre.
Per non parlare che i passatempi preferiti da
queste parti sembrano essere l'imbrattamento della segnaletica da
parte dei writers e il tiro a bersaglio dei pistoleri cretesi (da
queste parti la tradizione di risolvere le faide familiari con le
rivoltelle si dice che sia scomparsa da poco...ma in realtà c'è chi
dice che è solo sopita al momento).
esempio di segnaletica-bersaglio |
In teoria, dovremmo raggiungere Makrigialos sulla costa meridionale,
passando dall'interno, e poi proseguire seguendo la costa fino a
Ierapetra e Pirgos. Poi la strada si allontana nuovamente dalla costa
ma va dritta a Matala. Sembra facile, e in realtà fino a Ierapetra
tutto fila liscio.
I paesaggi
lunari di Kato Zakros piano piano scompaiono e lasciano il posto a
una Creta mediterranea e i paesini che si attraversano ti danno da
pensare che qui la vita ha un altro ritmo, scandito più dal sole e
dalle stagioni che dall'orologio.
E quando davanti alle antiche taverne, oggi uguali a 70 anni fa, vedi i vecchietti che giocano con i loro komboloi togliersi il cappello per salutarti; quando vedi i loro asinelli che li aspettano pazientemente sul ciglio della strada mentre loro si fanno un rakì con gli amici... Bruxelles sembra lontanissima, quasi un miraggio.
E quando davanti alle antiche taverne, oggi uguali a 70 anni fa, vedi i vecchietti che giocano con i loro komboloi togliersi il cappello per salutarti; quando vedi i loro asinelli che li aspettano pazientemente sul ciglio della strada mentre loro si fanno un rakì con gli amici... Bruxelles sembra lontanissima, quasi un miraggio.
Tra tutti questi paesini è Kelaria che mi
ha rapito il cuore e mi ha catapultato nelle pagine del bellissimo
romanzo di Kazantzakis, "Zorba il greco".
Il minuscolo e addormentato paesino di Kelaria |
Una volta a
Ierapetra parcheggiamo decisi a sgranchirci un po' le gambe: sono due
ore che siamo in macchina, e poi l'occasione è buona per conoscere
la cittadina più meridionale d'Europa.
Ierapetra,
infatti, con i suoi 10mila abitanti, si fregia del titolo di "città"
più a sud del continente europeo (più a sud si trovano solo
villaggi) e ne ha ben donde: essendo situata sotto il 35° parallelo
è più a sud di Tangeri e Tunisi. È qui che si coltivano le banane
cretesi, grazie al clima africano e all'abbondanza di acqua
proveniente dalle montagne retrostanti.
È una
cittadina qualunque, con qualche strada pedonale piena di negozietti,
un lungomare carino e turisticamente sfruttato; attrattive
particolari non ne offre, tranne il piccolo museo archeologico e
l'imbarco dei traghetti per l'isola dorata di Chrisi (che non
visitiamo perchè siamo diretti a Matala. Non me lo perdonerò
mai!!!)
Lungomare di Ierapetra |
Non perdiamo
comunque l'occasione di sederci ai tavolini di un bel bar in piazza
per un caffè frappè e un dolce al cioccolato e banana: la
rivelazione culinaria della vacanza (insieme al boureki, che vi
racconterò più in là) e nel frattempo scriviamo qualche cartolina
da questo lembo estremo di Europa.
Ci rimettiamo
in auto e la costa ci regala scorci emozionanti e indimenticabili, ma
poi dopo Pirgos è un dramma...la strada si inerpica e si comincia a
vagare domandandosi se si riuscirà ad uscirne vivi!!!
scorci indimenticabili |
È un
dedalo di saliscendi nauseanti, paesini deserti dove non si vede
nessuno e bivi dove imboccare la strada sbagliata è statisticamente
più facile. Avrei dato qualsiasi cosa per catapultarmi sul divano di
casa mia, lo giuro!!
Vabbè, per farla breve...arriviamo nei
dintorni di Psitidia (molto vicini alla mèta) intorno alle 15.00 –
stamattina siamo partiti alle 08,30 – e carichiamo un autostoppista
diretto a Matala che ci conferma ciò che comunque temevamo...gli
alberghi sono tutti al completo.
Dovevamo
aspettarcelo, il festival attira gente da tutto il mondo...comunque
io sono talmente stanco che divento stranamente ottimista e dico...ma
dai su...un posto lo trovo!
Arriviamo a Matala e ci accorgiamo che
è un delirio: polizia e stewards dovunque...tutta la viabilità
stravolta, vabbè...mi infilo in un parcheggio e vado a cercare una
stanza.
Tentativo 1: un bel complesso con piscina, tipicamente
volto verso una clientela nordeuropea. In piscina infatti sono tutti
biondi e bevono birra. Vado alla reception ma non vedo
nessuno...chiamo in tutte le lingue che conosco, ma niente...allora
comincio a girare...trovo un omone enorme addormentato su un
divano...completamente in catalessi. Ahahah. Condizionatore puntato
in faccia e telecomando ancora stretto in mano. Russa che è una
meraviglia. L'ho chiamato per un sacco di tempo ma nulla. Allora
chiamo Pisi e lo chiamiamo in due. Nulla.
Arriva una tedesca e lo
chiamiamo in tre. Nulla. Roba da matti! Mi sentivo nel set de "Le
mie grosse, grasse vacanze greche"
Ok, ce ne
andiamo.
Tentativo 2:
Poco oltre c'è un albergo elegante...entro...150 euro a notte per
l'ultima camera disponibile.
Grazie, arrivederci.
Tentativo 3: Di
fronte troviamo una specie di affitta bungalow immerso in un giardino
non curato, quasi una foresta...io me lo immagino abbandonato, e
invece no...troviamo una signora e chiediamo una stanza. Lei fa la
sostenuta e dice che ha solo una stanza (secondo me per poter tirare
su il prezzo) e noi esausti la preghiamo di farcela vedere. Dentro di
me sento che è la volta buona...un posto così rustico non può
costare tanto!
Entriamo e ci accorgiamo che sono vecchie
costruzioni rurali ristrutturate taaaaanto tempo fa.
No clima e
buie, ok ci può stare...prima le facevano così per combattere il
caldo...no tv, igiene precaria, parecchio spartane...ok, ci stiamo
solo una notte...
- Pòso
costìsi?
- Ekaton peninda evrò: dio niktes.
EH??????? 150 euro per due notti. Prendere o lasciare. Pagamento anticipato.
EH??????? 150 euro per due notti. Prendere o lasciare. Pagamento anticipato.
Pazzesco, ma accettiamo...siamo esausti e non
troveremo altro: mentre le allungo i soldi vedo un geco sulla
parete...glielo dico e lei risponde che è un bene: mangiano gli
insetti!
Oooooccheeeiiiii...allungo
la carta di identità e vediamo l'uomo ragno sul davanzale interno
della finestra...trenta centimetri sopra dove dovremmo mettere la
faccia...glielo dico e lei fa: "ok, i have an other room".
Noi
ci guardiamo e ci diciamo: ma non era l'ultima? E poi a pensarci bene
non ci sono macchine nel parcheggio!
La seconda stanza è identica
alla prima, ma più sporca: pavimento appiccicoso e bagno sporco.
Mi riprendo i
150 euro dalla signora abbastanza risentita e faccio rotta su
Heraklion: altri 62
chilometri!!!
Addio odiata Matala. Passiamo davanti agli
scavi di Festo, ma arrabbiati come siamo li mandiamo al diavolo e ci
facciamo un'altra ora di auto. Per fortuna la strada è decente e
arriviamo in città senza problemi.
hotel Castello a Heraklion |
Il primo albergo che
incontriamo sembra buono: mi invento un parcheggio subito sotto,
prendiamo due panini dal chiosco sottostante e ci presentiamo alla
reception.
Hanno stanze libere e il prezzo è abbordabile: 60 euro
con colazione e cocktail di benvenuto che ci aspetta al bar in
terrazza.
Vediamo la
stanza e ci sembra un sogno: la prendiamo.
L'albergo è il Castello City Hotel (http://castellohotels.com/castello-city-hotel) una struttura moderna e confortevole ad un passo dalla Porta Chanià, una delle porte delle mura della città vecchia.
L'albergo è il Castello City Hotel (http://castellohotels.com/castello-city-hotel) una struttura moderna e confortevole ad un passo dalla Porta Chanià, una delle porte delle mura della città vecchia.
Ora una doccia
e dieci minuti di riposo non ce li leva nessuno, ma prima ci
avventiamo sui panini: siamo affamati!
Siamo appena in
tempo per vedere cominciare la partita dell'Italia contro il Costa
Rica (italia perde 1 a 0) e approfittiamo del cocktail sulla terrazza
panoramica al 5° piano.
Quando il match
finisce è ancora presto, sono le 21,00 e usciamo per scoprire un po'
la città.
Attraversiamo
la Porta Chanià e percorriamo le disordinate, rumorose, indaffarate
e a volte oziose stradine che portano in centro.
È venerdi sera e
le vie, le piazze e i locali del centro brulicano di gente: è
piacevole ammirare lo struscio serale tra i locali alla moda e le
antiche vestigia veneziane e ottomane.
Combattiamo la
stanchezza e facciamo una lunga passeggiata e vediamo la Fontana
Morosini, la Loggia Veneziana, la mediorientale Odòs
1866 che sembra un bazar, la Fontana del Bembo e cerchiamo
invano la tomba di Kazantzakis.
Stravolti torniamo in albergo e
cadiamo in un sonno profondissimo.
Fontana Morosini, Heraklion |
Effigie bronzea di Nikos Kazantzakis, nella loggia veneziana a Heraklion |
ex lavatoio pubblico turco, ora convertito in bar, presso la fontana del Bembo. Heraklion |
21/06/14
Colazione in
hotel e via verso Kissamos (170 chilometri!), villaggio all'estremità
nord-ovest dell'isola, ottima base di appoggio per le spiagge più
blasonate di Creta, come Balos e Falassarna.
Decidiamo, però, di
fare prima tappa a Rethimno, la cui fama di bellissima città non ci
lascia indifferenti.
Rethimno,
con i suoi 25mila abitanti, è la terza città di Creta, nonchè la
capitale culturale dell'isola: una città a misura d'uomo che
conserva infinite testimonianze delle passate dominazioni ottomane,
ma soprattutto veneziane, e offre numerose occasioni di svago.
Ad
esempio noi non abbiamo rinunciato ad una seduta di fish teraphy: 15
minuti di piacevolissimo solletico!!! E i pesciolini sembravano
gradire! Poveretti!!!
Parcheggiamo
l'auto a due passi dalla Megali Porta e da questa entriamo nella
città vecchia. Accanto a questo portale si erge silenzioso un bel
minareto, evidente eredità turca.
I vicoli di
Rethimno ti portano indietro nel tempo e ti fanno innamorare grazie
alla sapiente conservazione della sua meravigliosa eredità
archittettonica. Una miscellanea riuscitissima di palazzi, corti,
chiese, ex moschee, balconi fioriti, logge, muraglioni, piazzette, il
tutto condito da botteghe artigiane, taverne e quant'altro che ben si
inseriscono nel tessuto intricato di questo labirintico bazar di
bellezze.
Giriamo per ore
col naso all'insù, a volte scorgendo il mare tra i palazzi, a volte
scorgendo inscrizioni in arabo sui frontoni degli edifici, a volte
scorgendo campanili, che bianchissimi si stagliano contro il cielo
terso di Grecia.
Ci dissetiamo alla famosa Fontana Raimondi e poi
entriamo nella loggia veneziana, nella quale è stato allestito un
punto vendita di fedelissime riproduzioni dei capolavori dell'arte
greca antica custodite nel vicino museo archeologico (che non
visitiamo...ci rifaremo con quello di Heraklion).
Fontana Raimondi |
Arriviamo al
porto, dove la Serenissima ha lasciato parecchie tracce
nell'architettura del luogo.
Da segnalare
sono le antiche mura della fortezza e della cittadella: imponenti e
perfettamente conservate.
Rethimno, mura della cittadella |
Rethimno, porto veneziano |
Rethimno, faro. |
Una pita gyros
per concludere in bellezza e poi ripartiamo per Kissamos.
A Kissamos ci
attira una struttura alberghiera che poco ha a che fare col nostro
stile di viaggio: il Sunny Bay Hotel.
Una struttura moderna, con
molte camere disposte su più edifici a due piani intorno ad un
giardino e una piscina centrali...certamente non un complesso a
conduzione familiare...
Le bandierine all'esterno fanno capire
anche che genere di clientela attira solitamente: Germania, Svizzera,
Russia, Svezia, ecc.
Saremo gli unici con i capelli castani!
Più
che altro ci attira la possibilità di un tuffo in piscina, dato che
sia ieri che oggi non siamo stati al mare...
Entro e, col mio
aspetto greco e con qualche frase imparata a fatica sui libri e sul
campo, spunto l'ultima camera rimasta per tre notti a 58 euro a notte
(la base d'asta era 70). L'albergatore dice che ha voluto premiare il
mio poliglottismo! Ahahaahh
Neanche il
tempo di posare i bagagli in camera che ci fiondiamo in piscina e ci
rimarremo tutto il pomeriggio che resta.
la piscina dell'hotel Sunny Bay a Kissamos |
vista dalla nostra finestra |
La sera ceniamo
all'ultima taverna in fondo al lungomare di Kissamos (taverna che
affitta anche qualche camera, e sarà la nostra prossima base),
l'Argo for rent & Restaurant, un ristorante in una cornice
deliziosa, ma che ad essere sinceri non ci entusiasma con la sua
cucina.
il nostro tavolino alla taverna Argo |
22/06/14
Dalla finestra
la luce dell'alba irrompe nella stanza, riempiendola e scaldandola:
ci svegliamo così, dolcemente, col ritmo del sole.
Usciamo sul
balcone con vista mare a goderci questi primi minuti della giornata e
facciamo colazione e poi partiamo subitissimo per la vicina ed
emozionante Balos.
Balos è una delle spiagge più belle del
mondo, roba da non crederci. Se si decide di raggiungerla via terra è
bene sapere che ci sono 8 kilometri di sterrato (che cmq è in buon
condizioni) e due kilometri di sentiero in pendenza da percorrere a
piedi. Ma ne verrete ampiamente ripagati.
Lungo lo sterrato state
attenti alle caprette, che qui sono le vere regine incontrastate!
Agilissime e curiose, noi abbiamo abbassato il finestrino e le
abbiamo chiamate per farle due carezze...ce ne siamo ritrovata una
praticamente in macchina con un solo balzo! Ahahahahah.
la regina di Balos |
il re di Balos |
Esserci
svegliati prestissimo ci offre il privilegio di arrivare per primi in
spiaggia e di godercela per un'ora e mezza in assoluta libertà e
silenzio.
Durante la discesa attraverso il sentiero eravamo
immersi in un profumo inebriante di timo selvatico e il silenzio
che regna è irreale. Anzi, un rumore c'è, ed è assordante: è il
ronzio di migliaia di api che svolazzano tra i cespugli di macchia
mediterranea. Un'esperienza inquietante, ma senza dubbio
affascinante.
il sentiero per Balos |
panorami dal sentiero |
Incontriamo anche un recinto con asinelli: scopriremo
più tardi che vengono impiegati per accompagnare i turisti pigri
lungo la risalita...
un sorriso!!! |
Ad un tratto il
ronzio delle api viene sostituito da un rumore più ancestrale, cupo,
incessante...quasi un respiro affannato...subito dopo capiamo cos'è:
è il mare!
Meravigliosa Balos! |
Ti spunta davanti all'improvviso, dopo una roccia che
nascondeva la visione. E tu rimani lì impalato, quasi incredulo alla
bellezza che hai davanti. Io mi sono lasciato andare a pensieri
metafisici...ma vabbè ve li risparmio...Comunque vi troverete
davanti un gioco divino di sabbia bianca e mare dalle mille sfumature
di blu, celeste, turchese e un isolotto a forma di torta.
Tutto
sembrava immobile, ma il respiro affannoso rivelava che era vivo e
pulsava. Non lo dimenticheremo mai.
Ovviamente scattiamo mille
foto e poi giù a rotta di collo per raggiungere il paradiso.
Un
paradiso che, purtroppo, più tardi verrà preso d'assalto dai
turisti. La laguna è disseminata di ombrelloni (6 euro per tutto il
giorno – vietato piantare il proprio, quindi non portatevelo), ci
sono un baretto e una taverna, poi arriveranno i barconi e ci sarà
un continuo andirivieni di barchette che fanno la spola per i
turisti: tutto ciò sminuisce parecchio il fascino selvaggio del
luogo, ma a quest'ora (alle 08,00) niente di tutto ciò guasta
l'atmosfera. E noi ce la godiamo alla grande.
w Maldigrecia! |
sabbia rosa, a Balos |
A Balos ci
rimaniamo tutta la giornata. Non può essere altrimenti: è il fiore
all'occhiello di Creta.
Facciamo anche
conoscenza con i nostri vicini di ombrellone londinesi.
Unica nota
negativa: abbiamo notato tracce di catrame sulle rocce e anche in
spiaggia.
Purtroppo questo è il prezzo da pagare per il
passaggio delle barchette. Secondo me il tratto di mare interno della
laguna (dove il ricambio d'acqua è minimo) dovrebbe essere
interdetto ai natanti a motore, perchè tra qualche anno questo
paradiso potrebbe compromettersi definitivamente.
Durante la
risalita desistiamo dal prendere un passaggio dagli asinelli...la
pigrizia non centra nulla, ci piaceva l'idea di cavalcare un
asinello, ma poverini...che male hanno fatto per doversi caricare il
mio sederone su quella salita??? Desistiamo e in quattro e quattrotto
siamo su.
La sera
ceneremo tutti insonnoliti in un bar sul lungomare: un sandwich e
un'insalata veloce e poi ci fiondiamo a letto.
23/06/14
Ahimè, oggi
niente mare, dato che dopo tutte quelle ore di sole, ieri mi sono
scottato le gambe!
Approfittiamo di questo stop balneare per
visitare Chanià, a circa 40 chilometri da Kissamos.
Ci mettiamo un
po' per arrivare perchè sto molto attento ai velox.
Se Rethimno
ci è piaciuta, Chanià ci ha rubato il cuore!
È stupenda! Ed
è stupendo girare attraverso i suoi vicoli intricati di chiara
origine veneziana, scoprendo i suoi tesori nascosti, riuscendo a
scorgere anche le poche testimonianze superstiti della dominazione
turca.
In passato
Chanià fu per qualche tempo la capitale dell'isola: l'impronta
urbanistica delle strade perpendicolari e le facciate neoclassiche
dei palazzi pensati per la rappresentanza lo confermano.
Il porto
veneziano, dominato da un bel faro e riparato da una lunga diga
foranea, è una bomboniera che affascina grazie alla fila ininterrotta
di palazzi antichi color pastello che si affacciano sul mare.
La
gran parte di essi sono ristrutturati, alcuni invece romanticamente
diroccati (forse anche volutamente) e grazie proprio a questi ultimi
si capisce bene come fosse la vita di un tempo, quando qui ci
vivevano i pescatori: al pian terreno, dove ora ci sono bar e taverne
c'era il rimessaggio delle barche o la bottega artigiana della
famiglia, mentre ai piani soprastanti c'era l'abitazione vera e
propria.
Perdersi tra i
vicoli di Chanià è obbligatorio, oltre che affascinante; ogni
angolo, ogni palazzo, ogni taverna, ogni bottega, ogni balcone
fiorito si presta benissimo a splendide fotografie-cartolina.
Prendiamo un
succo di frutta a un bar del porto e ci mettiamo a osservare il
posto, poi riprendiamo la scoperta dei vicoli e visitiamo la chiesa
ortodossa Mitropolis Trimartiri e la dirimpettaia discreta e
graziosa (e quasi nascosta) chiesa cattolica: si contano attualmente
20 cattolici in tutta Creta; evidentemente in passato, durante la
dominazione veneziana e immediatamente dopo, dovevano essercene di
più. Oggi sono i turisti che affollano la funzione della domenica.
Alla mia Pisi
questa chiesa è piaciuta particolarmente, perchè ha le pareti
interne dipinte di rosa. :)
Proprio di
fronte si intravedono le cupole di chiaro stampo islamico. Una volta
erano il tetto dei bagni turchi, oggi invece sono il tetto di un
negozio di abbigliamento.
Troviamo, con una certa fatica, la
minuscola e nascosta sinagoga Etz Hayyim: molto suggestiva.
Torniamo
al porto e Pisi non si lascia sfuggire l'occasione per farsi fare una
foto con un serpente...
Dopo vari
tentativi scoviamo anche la loggia veneziana: scopriamo che ne è
rimasta in piedi solo la facciata (capiamo di averla davanti solo
grazie all'inscrizione latina NULLI PARVUS EST CENSUS QUI MAGNUS
EST ANIMUS – nessun uomo magnanimo è povero di censo).
Scopriamo che all'interno è stato ricavato un bellissimo
ristorante.
Senza esitazioni entriamo e godiamo di questa
ambientazione romantica. I soffitti del palazzo non ci sono più: il
ristorante è a cielo aperto!
Le pareti interne dell'antico
edificio sono diroccate e contribuiscono al fascino. Altissimi alberi
garantiscono la frescura e abbelliscono il posto, sapientemente
arredato.
E il cibo è una rivelazione: si mangia benissimo! Il
boureki è da oscar!
Il ristorante è il Mesostrato Restaurant (37
Zambeliou str. - tel 0030 2821072873) assolutamente consigliato,
anche per i prezzi e per il buon italiano del buttadentro.
Ancora due
passi per smaltire e poi torniamo a Kissamos e passiamo il pomeriggio
al fresco in piscina.
La sera ceniamo sul lungomare e prenotiamo
una stanza per due notti (dato che il soggiorno al nostro Sunny Bay
termina domani) all' Argo for rent & Restaurant. Ci daranno una camera spartana al terzo e ultimo piano, ma dotata di tutti i
comfort (solo la doccia era troppo piccola) e con una terrazza
privata ENORME E CON UNA VISTA MOZZAFIATO!
Prima di andare a
dormire ci prendiamo un caffè frappè al poolbar del nostro albergo
e guardiamo una partita dei mondiali in tv.
24/06/14
Sveglia
prestissimo, facciamo i bagagli, il check out, e ci presentiamo
all'Argo per il check in.
Lasciamo i bagagli, e partiamo per
Falassarna, un altro fiore all'occhiello di Creta.
Relax a Falassarna |
La nostra caletta a Falassarna |
strane rocce a Falassarna |
il nostro ombrellone mimetico... |
La spiaggia di
Falassarna è vicina: alle 08,30 siamo già ammollo, in completa
solitudine. Ci siamo fermati nel tratto più a nord della lunga
spiaggia e ci siamo ricavati un posto tra le rocce: da nostra
consuetudine rifugiamo i lidi e i posti che possono affollarsi. La
nostra caletta era minuscola, riparata e con accesso diretto al mare.
Più tardi verranno a farci compagnia due gemelline russe con la loro
nonnina: non si riveleranno un fastidio, ma simpatiche compagnie! Ci
circonderanno di castelli di sabbia!!!
La mattinata
trascorrerà in mille ammolli e bagni di sole. L'acqua di Falassarna
si rivela la più gelida acqua di mare mai provata in Grecia, ma a
noi piace! E i colori sono da cartolina.
Pranziamo al
baretto poco lontano (di proprietà della mamma delle bambine russe
che si scusa con noi per l'invasione della caletta e ci spiega che
quello è l'unico punto dove riescono a tenere sotto controllo le
bimbe) con toast, anguria e gelato e poi
corriamo verso Kissamos e la nostra splendida terrazza, di cui siamo
perdutamente innamorati.
La nostra terrazza, a Kissamos |
Panorami diurni dalla nostra terrazza |
|
|
Il pomeriggio,
prima dell'inizio della partita tra Italia e Uruguay (che segnerà
l'uscita dell'Italia dal mondiale) cazzeggiamo per le stradine di
Kissamos, pervase da un caldo micidiale.
Visitiamo la chiesetta che
vediamo dal terrazzo, i vicoli vicini al mare e quelli più in alto,
vicino alla strada principale che attraversa il paese. Nelle stradine
più interne ci lasciano a bocca aperta dei negozi che pare non
tengano conto dell'anno in corso: negli anni 40 non avrebbero
sfigurato.
Alle 19,00
siamo seduti in un bar sul lungomare, preso d'assalto da Italiani.
Perdiamo, ma a
noi non importa granchè...ci rimane ancora la nostra terrazza per
consolarci!
La serata la
passeremo là, a ballare a lume di candela e a combattere contro le
zanzare.
Panorami notturni |
25/06/14
Per
consuetudine ci svegliamo presto anche stamattina e ci dirigiamo alla
non proprio vicinissima Elafonissi.
l'alba dalla nostra terrazza |
Arrivando in spiaggia rimango
delusissimo: credevo fosse molto più selvaggia...invece sembra di
stare a Riccione: gli ombrelloni dei lidi sono addossati gli uni agli
altri, come mai mi era capitato di vedere in Grecia. E poi con
amarezza ci rendiamo conto che la giornata è ventosissima e l'acqua
della laguna un po' increspata.
Stiamo quasi per andarcene, ma
prima concediamo una chance all'isolotto antistante, raggiungibile a
guado. E la giornata cambia verso.
A quest'ora del mattino non c'è
anima viva e lo perlustriamo tutto, palmo a palmo, compreso
"l'entroterra". È proprio come piace a noi: selvaggio.
esplorando l'isolotto. Elafosissi |
orme di gabbiani |
non male come spiaggia! |
Sabbia rosa. Elafonissi |
Ci scegliamo un
posticino lungo la spiaggia sul lato che dà verso il mare
aperto...con uno specchio d'acqua dai colori caraibici. All'inizio ci
godiamo questa silenziosa solitudine, ma poi alla spicciolata
arrivano parecchie persone.
Ma d'altronde un luogo bello come
questo è per forza preso d'assalto. Verso ora di pranzo decidiamo di
andar via: siamo senza ombrellone e il sole picchia duro...e poi si
sta affollando troppo.
Torniamo in
stanza, una dormita, un aperitivo in terrazza e poi andiamo a Chanià
per cenare, fare un po' di shopping (cd e quadri) e
passeggiare.
Ceniamo nuovamente da Mesostrato, che stasera
offre anche musica tradizionale dal vivo.
Chanià di
notte diventa un luogo magico: i vicoli e il porto si colorano della
luce dei lampioni e delle insegne ed è facile fare i romanticoni.
26/06/14
Oggi, a
malincuore, abbandoniamo la nostra indimenticabile terrazza, ma ci
facciamo forza, pensando alle avventure che ci aspettano: siamo
diretti a Frangokastello, a sud, sul mar Libico.
Lungo
l'interminabile strada da Kissamos a Frangokastello ci fermiamo
diverse volte ad ammirare i paesaggi ora montani, ora lunari, ora
costieri che si susseguono e arriviamo a destinazione intorno alle
12,00.
Cerchiamo
alloggio e lo troviamo alla taverna Artemis, che affitta anche
qualche camera.
Lo scegliamo
prevalentemente per la posizione sulla strada principale, ma con
accesso diretto in spiaggia e la vicinanza con l'attrazione
principale del luogo: il castello veneziano, appunto.
Il castello è
proprio di fianco al nostro alloggio e lo potremo vedere dal nostro
balcone.
l'accesso diretto al mare dal nostro alloggio |
balcone vista castello |
Posiamo i bagagli in camera (30 euro a notte) e ci
scapicolliamo in spiaggia.
Onestamente me
l'aspettavo più solitaria e selvaggia...ma poi mi rendo conto che il
litorale è lungo: qui siamo nella zona delle taverne. Poi andremo
alla ricerca delle zone più remote.
Lunghi ammolli e giochi con
la sabbia contraddistingueranno il nostro pomeriggio.
Torniamo in
camera abbronzatissimi e pronti per partire alla volta della vicina
Chora Sfakion (15 chilometri) per cenare.
Chora Sfakion è
un piccolissimo borgo tutto raccolto attorno al breve, ma carino
lungomare, dove si affacciano tutte le taverne del paese. Una piccola
spiaggia al di sotto del lungomare e un pontile per l'attracco delle
barche contribuiscono al fascino del luogo.
Sulla strada
del ritorno scorgiamo due grossi scoiattoli vivi: il che è una
rarità, dato che finora li abbiamo visti purtroppo solo spiaccicati
sull'asfalto.
Poi scopriremo che non sono grossi scoiattoli, ma
faine (ne studieremo una spiaccicata).
27/06/14
Sveglia al
canto del gallo e colazione in balcone con vista castello. Stamattina
decidiamo di andare alla spiaggia di Damnoni, qualche chilometro in
direzione est.
O meglio...qualche chilometro se si guarda la
cartina...su strada è tutta un'altra cosa; la conformazione montuosa
del territorio, le strade strette e piene di curve e le imprevedibili
invasioni di carreggiata ad opera delle simpatiche caprette obbligano
a un'andatura lenta e senza distrazioni.
Impiegheremo
un'ora per arrivare a Damnoni, perdendoci prima a Plakias.
Una volta in
spiaggia rimaniamo delusi per l'ennesima volta. È tutto un
susseguirsi di lidi e acque subito profonde (ma di un blu
eccezionale), mentre noi ci aspettavamo una spiaggia solitaria e con
fondali dolcemente digradanti.
Forse
spostandoci un po' avremmo anche trovato calette più tranquille...in
lontananza ne vedo alcune...ma la fortuna gioca a nostro favore!
Si
avvicina una barchetta gialla con la scritta sulla fiancata "daily
cruises to preveli": in men che non si dica siamo a bordo io,
Pisi e la sua Ciambella. (costo 15 euro a testa a/r).
In venti
minuti si arriva in questo paradiso che è Preveli: una spiaggia
raggiungibile solo dal mare o con un impervio sentiero. La
particolarità di questo posto è la sua foresta spontanea di palme
(come a Vai) e il fiume che vi scorre in mezzo, che va a gettarsi in
mare. Si può scegliere se farsi il bagno in acqua dolce o acqua
salata!
Preveli ci
piace fin da subito (e pensare che avevo deciso di scartarla per via
di alcune recensioni che la definivano trascurabile) e se devo dirla
tutta è il posto che mi è piaciuto di più in tutta
Creta!
Finalmente una spiaggia sgombra da ombrelloni e lidi; solo
un baretto molto discreto al lato. La frescura è assicurata da un
boschetto di tamerici a due passi dall'acqua.
Il fiume, di un
verde smeraldo è sorvegliato a vista da due ochette che si aggirano
minacciose tra i bagnanti stesi al fresco degli alberi. Il silenzio è
rotto solo dal mio suono preferito: il canto delle cicale.
È inutile dire
che meraviglia sia il blu di questo mare, ci abbiamo nuotato a lungo,
ma ancor più a lungo abbiamo nuotato nelle acque fresche del fiume.
Abbiamo esplorato tutto il sentiero della foresta di palme circondati
da scorci da giardino dell'eden. È stato indimenticabile.
Alle 15,00 abbiamo il rientro in barca, ma prima dei signori genovesi
incontrati sull'imbarcazione (incredibile!) ci dicono che c'è una
grotta con una minuscola spiaggetta, proprio al di là degli scogli,
sul lato sinistro della spiaggia.
Non ce lo facciamo ripetere e la
raggiungiamo a nuoto. Purtroppo, per ovvi motivi, non abbiamo foto.
Ma vi assicuro che è un angolo di paradiso dove poter stare da soli!
Finchè la voce non si sparge...
Torniamo con la
barca a Damnoni, dove mangiamo un gelato e poi ripartiamo alla volta
di Frangokastello.
La sera
nuovamente a cena a Chora Sfakion, nello stesso ristorante, allo
stesso tavolo, con gli stessi vicini di tavolo: bello ricavarsi
delle abitudini anche in vacanza!
28/06/14
La vacanza è
agli sgoccioli: domani sera alle 23,20 abbiamo il volo, quindi oggi
relax.
Sveglia e colazione con calma sul nostro balcone e poi giù nella spiaggia sottostante nella quale trascorriamo tutta la mattinata.
Sveglia e colazione con calma sul nostro balcone e poi giù nella spiaggia sottostante nella quale trascorriamo tutta la mattinata.
Pranzetto in
una taverna in riva al mare e poi ci riposiamo un attimo in
stanza.
Una cosa da dire su questo alloggio ce l'ho: in tre giorni non ci hanno mai cambiato lenzuola e asciugamani, tanto meno sono mai entrati in stanza per pulire.
Un punto molto a sfavore di questa sistemazione. Peccato, perchè il posto è carino.
Una cosa da dire su questo alloggio ce l'ho: in tre giorni non ci hanno mai cambiato lenzuola e asciugamani, tanto meno sono mai entrati in stanza per pulire.
Un punto molto a sfavore di questa sistemazione. Peccato, perchè il posto è carino.
Nel pomeriggio
visitiamo il bel castello-fortezza veneziano e poi andiamo alla
ricerca di un angolo di spiaggia più isolato e selvaggio. Lo
troviamo all'altezza del sentiero sterrato che porta agli alloggi del
residence "Captain Tom", circa due chilometri in direzione
est; bisogna però svoltare verso il mare e non verso il residence.
Lasciamo l'auto
e rimaniamo affascinati dal colore del mare di sotto. Scendiamo per
un'alta duna di sabbia e arriviamo tra una colonia di
naturisti.
Decidiamo che un bagnetto in libertà ce lo facciamo anche noi!
Decidiamo che un bagnetto in libertà ce lo facciamo anche noi!
La sera ceniamo
ancora a Chora Sfakion, questa volta però dal pitarolo all'inizio
del lungomare. Mangiamo due pita gyros divine, birra e crepes alla
nutella per soli 11 euro!
Tornati a
Frangokastello rimaniamo qualche minuto in strada ad ammirare il
cielo stellato...effetto scolapasta!
29/06/14
Ultime ore in terra ellenica; ci mettiamo in marcia verso Heraklion, ma prima attraversiamo panorami montani indimenticabili.
Una volta in città parcheggiamo l'auto nei pressi del Bastione Martinengo (ormai mi oriento bene) e andiamo a trovare la tomba di Kazantzàkis e di sua moglie Eleni.
Sulla lapide tre versi che testimoniano il pensiero del romanziere, anche se l'incisione dell'epitaffio non è stata per suo volere: "Non spero in niente, non temo niente, sono libero".
Con questa filosofia Kazantzàkis entrò ovviamente in conflitto con la chiesa ortodossa, che ne ostacolò la sepoltura in un cimitero consacrato. Infatti la tomba si trova qui, nelle mura della città.
Proseguiamo la passeggiata lungo le mura fino a piazza Eleftherias con al centro la statua di Venizelos e da qui attraversiamo la strada e raggiungiamo il Museo Archeologico Nazionale, da poco riaperto dopo lunghi e importanti lavori di restauro. Ingresso 10 euro se si sceglie il biglietto cumulativo con il palazzo di Cnosso, valido per 5 giorni.
Disco di Festo |
Dopo la visita interessantissima al museo ci dirigiamo (sempre a piedi) verso il centro della città, e mangiamo in piazza El Venizelou, proprio di fronte la famosa Fontana Morosini, che rivediamo con piacere alla luce del sole.
Loggia Veneziana, Heraklion |
Andiamo a recuperare l'auto e andiamo a Cnosso. Il sito è affascinante e l'emozione di calpestare lo stesso suolo che calpestavano le popolazioni micenee è grande.
Le ricostruzioni volute da Artur Evans dovrebbero facilitare il visitatore nell'immaginarsi il palazzo ai tempi del suo massimo splendore, ma a dir la verità a me sono risultate parecchio artificiose e azzardate.
Indugiamo per una mezz'oretta stesi su una panchina al fresco degli alberi, in questa cornice storica irripetibile.
Torniamo in città e ci rendiamo conto che è ancora troppo presto per recarci all'aeroporto e allora ce ne andiamo nella zona del Porto Veneziano per far due passi all'ombra della bella e imponente fortezza con l'inconfondibile stemma del leone di San Marco.Le ore a nostra disposizione stanno finendo davvero. Ci avviamo in aeroporto e ci prepariamo ad un altro anno di astinenza da Grecia!!!
Ciao! Al 29/08 partiremo anche noi per Creta. Potresti fornirmi il numero di telefono dell'Argo for rent & restaurant poichè in internet non si trova?
RispondiEliminaGrazie infinite, Marcello.
anche noi partiamo il 29!!!!!
Eliminaciao Marcello!
RispondiEliminacerto, ecco il num: (0030) 28220 23322, 22340
cell. 0030-6977 207732
e-mail info@papadaki.biz
ciao volevo informazioni per andare a balos , ma la strada è cosi brutta come la descrivono o è migliorata? grazie
RispondiEliminaciao Angelo...che dirti, sei vivi in svizzera la strada per balos ti sembrerà una cosa inverosimile. Se vivi in italia non ti sembrerà nulla di che. basta andare piano e non c'è alcun problema. non c'è nemmeno bisogno di un fuoristrada. noi ci siamo andati con una hunday i10
RispondiEliminaCIAO, QUINDI SI PUò ANDARE ANCHE CON I BAMBINI O è MEGLIO EVITARE??? :/
RispondiEliminaIo direi che andare con i bambini è l'ideale!
RispondiElimina