di Ornella Baciocchi (Puccy)
Odio con tutta me
stessa il freddo e il buio dell’inverno, sempre, ma quando la sera
sono sul treno che mi riporta a casa, mi sembra proprio di non
poterli più sopportare e allora prendo il telefono e guardo una
foto di Aldo scattata a PAROS
che conservo come un talismano anti-inverno. Guardo quella foto e
l’inverno sparisce, mi immergo anch’io felice nel colore chiaro
di quel mare che ti accarezza lento… Mi chiederete perché fra
tanti posti della Grecia proprio Paros… la risposta sta in quella
espressione di infinita beatitudine di Aldo che racchiude in sé
tutto il piacere che può regalare una vacanza a Paros….
A
PAROS
siamo sbarcati tre volte e non escludiamo che ci sia una quarta.
Paros ci piace moltissimo – e qui uso il plurale per sottolineare
che su Paros io ed Aldo siamo incredibilmente concordi - per la sua
vivibilità, facilità e godibilità, per la sua atmosfera epicurea e
dolce. Ci piace per la sua luce immensa
e abbacinante, quella luce che ti fa tenere costantemente gli occhi
socchiusi e che mortifica ogni fotografia con una inesorabile
sovraesposizione. Ci piace
per il velluto della sabbia da godere a piedi nudi e per il tepore
delle basse acque verdeazzurre, per le innumerevoli spiagge dove puoi
trovare le atmosfere più diverse. Di Paros ci piacciono la colorata
vivacità di Nauossa, le romantiche cene a lume di candela vista
tramonto di Parikia, i piatti succulenti delle tipiche taverne
montane di Lefkes, il luccichio del mare che si gode dai tavolini
delle taverne vicine alle spiaggia. Ci perdiamo nelle storie e nelle
leggende che raccontano le pietre di Paros, quelle della grande
basilica della Ekatontapyliani, del piccolo Museo Archeologico, delle
Cave di Marmo, delle scogliere di Kolymbithres e di Kalogeras, della
Grotta di Archiloco e del promontorio di Agios Fokas… Ci piace la
gente di Paros, perché Paros appartiene sempre, prima e soprattutto
alla gente di Paros e appare in
primis
declinata a loro “uso e consumo”, anche in periodo vacanziero si
percepisce e si partecipa alla vita normale, semplicemente andando al
supermercato, alla posta, in banca o in chiesa. Paros ci piace per il
fatto che ci trovi turisti di tutte le parti del mondo e, a
differenza di altre isole, non è una enclave italiana, francese,
inglese, greca o scandinava. Paros è, insieme a Mikonos, un’isola
universale ma, a differenza di Mikonos, i turisti restano sempre più
ospiti che padroni. Insomma, Paros ci piace… mi piace… e per
questo motivo, in una sera
d’inverno particolarmente fredda e buia, ho guardato ancora una
volta quella foto e ho desiderato tanto di essere a Paros, tanto che
l’unica consolazione mi è sembrata quella di iniziare a scrivere
di Paros. Ma non volevo raccontarvi la mia ultima vacanza a Paros,
volevo cercare di raccontarvi e trasferirvi proprio il piacere che mi
deriva della vacanza a Paros, attraverso quelle immagini che dal
pensiero riuscivano a trasferirsi all’epidermide e ai miei 5 sensi,
così come arrivavano… e da lì, la penna, non si è più
fermata…
Subito mi è
apparsa davanti agli occhi l’immagine di PAROS,
così come la si vede sulla mappa, quasi tonda, interamente cinta da
un morbido e dorato nastro di sabbia… lunghissimo, interminabile…
annodato ad un mare sempre chiaro e trasparente… la SABBIA,
la toccavo, fine e calda, tutta la sabbia delle Cicladi sembra
essersi radunata a Paros, potete tranquillamente dimenticarvi a casa
scarpette e infradito, le spiagge di Paros sono fatte per camminare a
piedi nudi... il MARE,
lo vedevo, sempre chiarissimo e trasparente, dolcemente digradante,
sicuro e piacevolmente tiepido, il mare di Paros è fatto per lunghe
nuotate o per stare a mollo come in una piscina… il VENTO,
lo sentivo, il Meltemi vi accompagna sempre con la sua piacevole
brezza, ma quando soffia forte, se in altre isole è solo un
problema, a Paros le spiagge si riempiono di entusiasmo e delle
vele colorate di kite e windsurf come in una festosa girandola. In
alcune spiagge si può anche giocare a surfare le onde, in altre si
può continuare a sonnecchiare tranquilli al riparo dal vento… le
SPIAGGE di
Paros, una dopo l’altra mi sono tornate tutte in mente...
tranquilli rifugi dove godersi sole e mare accompagnati da un
sommesso sciabordio, spiagge comode e attrezzate con ombrelloni e
lettini, spiagge famigliari e spiagge sofisticate, spiagge dove i
giovani si possono incontrare, ballare e divertire, spiagge dove
pranzare tranquilli all’ombra di una pergola, spiagge dove cenare a
lume di candela, spiagge dove attendere il sorgere della luna o dove
aspettare il tramonto seduti in una comoda poltroncina o
semplicemente sul proprio asciugamano, spiagge per leggere un libro
all’ombra di una tamerice, spiagge per camminare e giocare,
spiagge per oziare, spiagge per sfidare il vento con una vela
colorata, spiagge inondate di luce… PAROS
ha proprio una spiaggia per tutti e, a pensarci bene, non mi viene
in mente un’isola che più di Paros possa essere identificata con
una serena e piacevole vacanza in spiaggia.. Il discorso su Paros
non poteva che iniziare dalle sue spiagge…
TOUR
delle SPIAGGE
Ho immaginato di
fare un tour circolare che inizia dalle spiagge più vicine a
Parikia e poi continua in senso orario toccando le zone di Naoussa,
Marmara-Marpissa, Dryos e Alyki. L’ultima spiaggia di Paros è
Pounda, giusto 8 km sotto Parikia, dove però ci possiamo imbarcare
per Antiparos e finire il tour con una carrellata delle sue spiagge.
Con una mappa dell’isola in mano vi sarà facilissimo seguirmi in
questo itinerario. Per ogni spiaggia ho cercato di darvi anche
indicazioni di ristoranti, taverne, strutture alberghiere o sportive,
non solo perché potrebbero essere utili, ma soprattutto allo scopo
di aiutarvi nella identificazione delle località o
nell’orientamento. Molto spesso i ristoranti e le taverne sono
infatti meglio segnalati delle spiagge e seguendo i loro cartelli ben
visibili si arriva allo scopo. Non guasta poi il fatto che, mai come
a Paros, spiagge e taverne sono un indissolubile e felice connubio,
qui la qualità del cibo è molto spesso eccellente anche per il
fatto che gli abitanti di Paros amano molto mangiare fuori casa e le
frequentano per primi. Come ben sapete le cose possono cambiare da
un anno all’altro, ma spero che alcune delle taverne descritte
possiate trovarle e provarle con pari soddisfazione. Le foto che ho
scelto per accompagnare il commento sono volutamente più
“descrittive” che “artistiche” in modo che, anche se non
proprio belle o fatte nelle condizioni migliori, possano però darvi
l’immagine più esatta della spiaggia descritta. Tenente presente
che, mai come a Paros, le spiagge possono mutare, non solo a seconda
dei mesi dell’anno, ma anche delle diverse condizioni di luce e di
vento, pertanto non fate troppo affidamento né su singole immagini
nè su chi “etichetta” i luoghi sulla base di una sola e
sporadica visita o dei propri gusti personali che possono essere
anche ben differenti dai vostri. Cercare di andare sempre oltre le
foto e le sentenze, cercate di “filtrare” il luogo con tutti i
vostri 5 sensi, di capire ciò che fa, o non fa, al caso vostro,
magari tornate nello stesso posto in un giorno o in momento diverso.
Va detto infine
che le spiagge di Paros non sono particolarmente fotogeniche, nel
senso che non ci sono contesti spettacolari - tipo la spiaggia del
Naufragio a Zacinto o la laguna di Balos a Creta – tali da “mozzare
il fiato” e magari possono apparire scontate a chi si ferma solo
all’aspetto emozionale che una immagine può dare. Le emozioni
Paros le regala tutte “sul campo” , non sono mai violente,
direi anzi che sono proprio emozioni a “lento rilascio” e forse
per questo più efficaci e durature, forse è questo il motivo per
cui, dopo essere stati a Paros una volta si ha voglia di tornare
ancora a Paros.. PAROS
è fatta così, si insinua a tradimento in tutti i nostri 5 sensi per
portarci alla perdizione, proprio come una poesia di Archiloco, il
suo poeta passionale e “maledetto”.
INTORNO
a PARIKIA
Parikia è la
capitale dell’isola, adagiata in un golfo molto luminoso rivolto
verso occidente. Nelle sue vicinanze ci sono numerose spiagge e
orientate in modo differente, cosicché, nel raggio di pochi
kilometri dalla città si potrà sempre trovare una spiaggia riparata
dal vento, da qualunque parte esso tiri, meltemi o scirocco che sia.
Da tenere presente che tutte le spiagge situate nei dintorni di
Parikia sono bellissime al tramonto: alcune spiagge offrono un
perfetto “cala-sole” con il classico tuffo del sole in mare, in
altre spiagge il sole scende giocando fra isolette e promontori, in
altre gli ultimi raggi del sole entrano di striscio con incredibili
riflessi sull’acqua. In ogni caso al tramonto, da questo lato
dell’isola, il mare si tinge sempre di colori fantastici che
rendono magico l’epilogo di ogni giornata. Scegliete voi dove
andare, a nord di Parikia trovate Livadia,
Krios-Marcello –
raggiungibili anche con taxi-boat dal porto di Parikia – e la
magica punta di Agios Fokàs,
a sud di Parikia ci sono Souvlia-Delfini,
Parasporos e Agia
Irini, una del tutto diversa dall’altra
LIVADIA
E’
la vera e propria spiaggia di Parikìa, un’ampia mezzaluna di
sabbia fine e chiara lambita da un mare incredibilmente cristallino
che mai vi aspettereste in città. Mario Fragoulis, il simpatico
affittacamere che ci aveva “rimorchiato” al nostro primo sbarco
su Paros, non definiva mai Livadia “UNA spiaggia” ma solo ed
eloquentemente “LA spiaggia”. Eppure la prima volta che siamo
stati a Paros l’abbiamo snobbata, curiosi delle altre mille
spiagge dell’isola, la seconda volta l’abbiamo collaudata nella
mezza giornata che ci separava dal traghetto di rientro e abbiamo
invidiato moltissimo gli abitanti di Parikia: ben poche città della
Grecia possono infatti vantare una simile spiaggia “sotto casa”.
Arrivare a Livadia è facilissimo, prendendo a riferimento il molo
dei traghetti e il piccolo mulino-spartitraffico che ci sta davanti,
bastano circa 700 metri di passeggiata o 10 minuti con i taxi-boat
che partono proprio accanto al molo dei traghetti. Se decidete di
andare a piedi, al
molo dei traghetti - con le spalle al mare - prendete a sinistra,
seguite il lungomare e tenete il mare sempre alla vostra sinistra.
Alla vostra destra sfileranno il mercato della frutta, negozi,
agenzie viaggio e biglietterie traghetti, auto-moto-noleggi, un
grande super market e gli scavi archeologici dell’antico cimitero.
In questo primo quartiere che si stende fra il lungomare e il parco
della Ekatontapyliani, trovate tante piccole pensioncine a conduzione
famigliare come l’Arian Hotel e questo è il mio quartiere
preferito per soggiornare: centralissimo e tranquillo. Poco oltre
incontrate il porticciolo turistico e i moli con le colorate
barchette dei pescatori, alla vostra destra inizia la sfilata dei
ristoranti e delle taverne di pesce come il rinomatissimo Trata,
quindi iniziate a vedere la sabbia della baia di Livadia. A ridosso
della strada c’è una prima spiaggetta dove il bar Filoxenia mette
a disposizione lettini e ombrelloni e, subito dopo, nel boschetto di
tamerici in riva al mare, i romantici tavolini del ristorante
Ephessus, segue l’Hotel Livadia con i suoi balconcini azzurri e
quindi il Camping Koula. Qui la spiaggia sembra sparire, ma poco
oltre, dove praticamente finisce il lungomare, Livadia apre a
sorpresa il suo enorme ventaglio di sabbia e tamerici, seguendo la
curva naturale della baia. Una meraviglia. Livadia è principalmente
frequentata dai residenti di Parikia ma anche dai turisti che
soggiornano in zona, certo non è una spiaggia selvaggia, ma
scoprirete con sorpresa che il suo affollamento è sempre meno di
quanto vi aspettereste per una spiaggia di città. In bassa
stagione è sicuramente godibile per tutti, in alta stagione è più
animata e gradita ai giovani che si divertono con partite di beach
volley sia sull'arenile che in mare. La
spiaggia è comunque ampia, in parte libera e ombreggiata da grandi
tamerici, in parte attrezzata con lettini ed ombrelloni, in
posizione arretrata trovate bar – taverne e la sede del NOΠ -
Nautical Club Paros. A mio parere Livadia è comunque una gran bella
spiaggia e la sua popolarità è giustificata non solo dalla
vicinanza a Parikia ma anche dalla sua godibilità in quanto occupa
l’angolo più riparato della baia: qui non c’è mai vento, il suo
mare è sempre immobile e cristallino, il suo fondale vellutato
digrada molto dolcemente verso il largo per la gioia dei bambini…
se abitassi a Parikia anch’io a fine giornata ci verrei a fare il
bagno, senza fare tanta strada sarei in paradiso…
Arian Hotel
B&B nel cuore del quartiere che si stende fra il lungomare e il
parco della Ekatontapyliani, centralissimo e tranquillo: 400 metri
dal molo, 300 metri da Livadia 50 metri dalla bus-station. Lo trovate
giusto 20 metri dietro gli scavi dell’antica necropoli - cimitero,
il car rental Iria e un grande supermarket, non si può sbagliare.
Camere semplici, pulite e silenziose, si può dormire con le finestre
aperte. Frigo e wifi in camera. Graziosissimo il patio in cui è
servita la colazione. La simpaticissima e gentilissima Cristina parla
bene italiano, il marito è istruttore di kite al Paroskite.
Consigliatissimo. Sito www.arianhotel.gr
Trata
Classica ouzeria-taverna specializzata in piatti di pesce, non
lontano dall’Antico Cimitero. Il nome è quello della tipica barca
da pesca di Paros, i gestori Nikoleta e Lefteris propongono semplici
piatti della tradizione marinara e imperdibili kolokithokeftedes,
polpettine di zucchine e anèto. La souma
è fatta in casa.
Filoxenia
Buono per uno spuntino veloce, non è un vero e proprio ristorante
ma piuttosto quello che noi definiremmo un “bar - tavola calda –
grill house”. Mette a disposizione gratuitamente ombrelloni e
lettini con il solo obbligo di una consumazione. Gentilissimo e
simpatico il cameriere-beach-boy, fra le consumazioni proposte
consiglio sicuramente di provare la lemonada
(semplice spremuta di limone con menta e zucchero di canna, una sorta
di mojito analcolico a €2,50) e la spremuta d’arancia
(bicchierone enorme €3). Per il cibo buon rapporto qualità
prezzo.
Ephessus
Ristorante gestito da una coppia di Kusadasi, Ibrahim e Sibel.
Propone Πολίτικι Κουζινα = Cucina dell’Asia Minore e
Anatolica, impagabile la sua romantica location: è diventato senza
dubbio uno dei nostri preferiti. Ci ha conquistato con i suoi piatti
originali, gustosi e ben preparati, lo consigliamo vivamente per la
cena: i tavolini sono proprio sulla sabbia e sotto le tamerici, si
mangia con i “piedi nell’acqua” e il lento sciabordio marino in
sottofondo. Tramonto sul mare, lanterne e candele, fanno atmosfera…
Hotel Livadia
Hotel famigliare. Balconcini azzurri vista mare, solo il lungomare lo
divide dalla piccola spiaggia dove viene servita la colazione nel suo
beach-bar-taverna. Ha 10 stanze, 3 appartamenti e 3 studios,
consigliatissimo dalla nostra amica Michela (Micabo). La posizione è
buona, a metà strada fra la città e la spiaggia di Livadia. Tenere
presente che alcune camere sono proprio sul lungomare, in alta
stagione potrebbe essere rumorose. www.hotellivadia.gr
Camping Koula
comodissimo & cheap, pulito & ombreggiato. All’interno c’è
bar, sef-service e mini market. Disponibili anche tende e piccoli
bungalow. Per i giovani a bassissimo budget è la soluzione migliore.
www.campingkoula.gr
NOΠ -
Nautical Club Paros Club e Sailing
School. Se volete approfittare per prendere lezioni di vela, siete
nel posto giusto, per i principianti è l’ideale.
www.paros-sailing.gr
KRIOS
e MARCELLO
Intorno
a questi nomi, che - in teoria - sembrano indicare due diverse
spiagge, ho letto di tutto e di più: una gran confusione per chi non
conosce Paros. Le descrizioni e le collocazioni sono quasi sempre
poco chiare, imprecise e confuse, non sostanzialmente sbagliate, ma
neppure del tutto corrette, spesso chi ne parla fa riferimento solo
ad una sezione di questa estesa località che ha numerosi accessi al
mare. A difesa di ciò, va però detto che la confusione è favorita,
se non generata, dalla segnaletica locale e soprattutto dai cartelli
che indicano i diversi beach-bar e taverne che associano e combinano
i nomi di Krios o Marcello senza una logica apparente. Vedo se riesco
a spiegarvi bene com’è la faccenda ma sono sicura che con alcune
precisazioni preliminari vi districherete al meglio nel ginepraio
Krios – Marcello, sul posto vi sarà comunque tutto chiaro, non
potrete sbagliarvi. In primo luogo tenete presente che Marcello,
Marchello, Markelo, Martzelo, Martselo o Mrtselo e in qualunque altro
modo troverete trascritta la parola greca ΜΑΡΤΣΕΛΟ,
sempre dello stesso posto si tratta: è una sola e lunga
meravigliosa spiaggia. Questa spiaggia si trova nella ampia baia di
Krios, in greco KPIOΣ,
che è il nome della zona che si trova dietro l’alta collina che
chiude la spiaggia di Livadia e arriva fino alle rocce del
promontorio di Agios Fokàs. Nella baia di Krios si aprono anche
piccole spiaggette e poi la grande spiaggia di Marcello. Per questo
trovate spesso i due nomi Krios – Marcello in abbinate fantasiose.
Ma
andiamo alla scoperta della
Baia
di KRIOS….
Quando arrivate alla fine del lungomare di Parikia e alla spiaggia
di Livadia, la strada asfaltata piega verso l’interno e abbandona
il mare per salire sulla collina: le indicazioni da seguire sono
Krios, Marcello e Agios Fokàs. Poco dopo troverete
un cartello che indica KRIOS e la taverna ARODO. Scendendo per
questa stradina si arriva ad una piccola spiaggia molto riparata dal
Meltemi, intima, di sabbia mista a fine ghiaietto, lambita da
un’acqua turchese e scintillante, quasi subito profonda, ideale per
nuotare e fare snorkeling vicino alle rocce circostanti. La spiaggia
è gestita dalla graziosa taverna-beach-bar Arodo che oltre ad
offrire i suoi servizi mette gratuitamente a disposizione della
clientela una trentina di ombrelloni e lettini di un bel colore
giallo intenso che contrasta con il verde della vegetazione. E’ un
posto molto tranquillo a cui si arriva anche in soli 10 minuti con
il taxi-boat per Krios-Marcello (prima fermata – 10 minuti di
percorso) che parte dal porto di Parikia. L’ambiente soft e il mare
subito profondo ne facilitano la frequentazione da parte di persone
adulte in cerca di relax, non di famiglie con bambini. Tornando sulla
strada principale si incontra una seconda deviazione che indica Krios
Camping. Se prendete questa stradetta si arriva al campeggio che si
trova proprio all’inizio della lunga spiaggia di Krios -
Marcello. La spiaggia in questo punto è piuttosto stretta e
ombreggiata da grandi alberi di tamerici, la sabbia è mista a
ghiaietto fine. Alle spalle della striscia di sabbia e ghiaia,
immersi in un oasi verde, ci sono le strutture del Krios
Camping e l’omonimo beach bar. Da qui in avanti la spiaggia è
unica e non ha interruzioni, camminando la si può quindi percorrere
tutta e arrivare fino all’ultimo molo di attracco dei taxi-boat. Se
siete in auto o scooter e volete arrivare direttamente ai diversi
beach bar-ristoranti che si trovano su questa lunga spiaggia, non
dovete prendere la deviazione per il campeggio, ma rimanere sulla
strada principale e poi scendere alle successive indicazioni.
Arodo
Ristorante - Beach Bar. L’edificio
della taverna che occupa il retro spiaggia è praticamente aggrappato
alla scogliera e non propriamente bello, ma gli ombrelloni gialli
sulla spiaggia, le comode sedie regista disposte sul molo, i
tavolini di legno naturale con le sedie color crema ombreggiati dalle
tende color crema del pergolato creano un ambiente piacevolissimo e
quasi sofisticato. Pranzare qui è bellissimo, sembra di galleggiare
sull’acqua o di essere a bordo su una grande zattera, totalmente
immersi nella luce e nel turchese trasparente del mare. I prezzi
della taverna sono magari un poco più elevati rispetto alla media
delle taverne più tradizionali ma ciò che abbiamo ordinato era
buono e abbondante. Da leccarsi i baffi l’enorme Tacos con pomodoro
fresco, mizithira di pecora, olive e capperi. Se ci andate la sera di
Ferragosto avrete lo spettacolo meraviglioso dei fuochi d’artificio
sul mare in prima fila. Comodo arrivarci con il taxi boat.
www.arodoparos.com
Krios
Beach Camping
Immerso nell’verde all’inizio della spiaggia di Marcello.
Piscina, beach & pool bar,
ristorante a prezzi convenienti. Collegato a Parikia con minibus
navetta gratuita o taxi boat da Parikia ogni 30 minuti. Possibile
affittare tende, bungalow e stanze. www.krios-camping.gr
Lasciata
la deviazione del Krios Camping e proseguendo sulla strada
principale, si iniziano quindi a incontrare le indicazioni dei
diversi beach-bar ristoranti che si trovano sulla spiaggia di KRIOS
– MARCELLO.
Ricordiamoci sempre che, a parte la piccola baia in cui si trova il
ristorante Arodo, questa spiaggia, a prescindere da come venga
denominata, è comunque solo e soltanto una, anche se ha diversi
accessi, quindi qualunque deviazione prenderete e qualunque
beach-bar sceglierete, avrete poi a disposizione per camminare e
nuotare l’intera spiaggia. Quindi non badate troppo ai vari nomi
che trovate MARCELLO
o
KRIOS – MARCELLO
o KRIOS
– MARTSELO
oppure MARTSELO
e scendete al parcheggio della taverna beach-bar che sceglierete.
Quale scegliere? Dipende dai gusti. Tenete presente solo che più si
sta vicino al Krios Camping più la spiaggia è stretta, riparta e
ombreggiata da alberi, che la parte centrale della spiaggia è quella
più ampia, organizzata e più frequentata. Se non vi piace la
spiaggia organizzata e volete stendere il vostro asciugamano in
libertà, non dovete prendere nessuna di queste deviazioni e
continuare sulla strada verso il promontorio di Agios Fokàs fino a
quando arrivate all’estremità occidentale della spiaggia di
Krios-Marcello – per intendersi quella opposta al Krios Camping –
dove c’è il piccolo molo a cui attracca il taxi-boat che arriva
da Parikia (seconda fermata – 15 minuti di precorso). Tanto è
ombrosa e fresca l’estremità della spiaggia vicino al campeggio,
tanto è assolata e luminosa l’estremità vicino al molo del taxi
boat. La spiaggia di Marcello nel suo complesso è meravigliosa, la
più bella nei dintorni di Parikia e forse una delle più belle di
Paros. Nel nostro primo viaggio a Paros era la nostra meta preferita:
riparata, godibile fino al tramonto, lunga quasi 2 kilometri, ideale
per passeggiare, arenile di dorata sabbia fine, fondale basso e
dolcemente digradante, acqua del mare con splendidi colori, un vetro
azzurro puro e immobile. Da qui la vista su Parikia è spettacolare,
sia di giorno, quando le sue case bianche sono tutte un luccichio,
sia al calare del sole, quando iniziano ad accendersi le luci della
città e delle navi ferme nella baia.
Krios Luonge
Restaurant Taverna & Beach Bar
sulla spiaggia con vista tramonto. Le strutture sono vicine al
campeggio Krios. Mette a disposizione gratuitamente lettini e
ombrelloni con la consumazione, si può mangiare anche sotto
l’ombrellone. Serate con musica dal vivo.
Paradiso Club
Malatesta Taverna, Self Service &
Beach Bar nella zona più ampia della spiaggia. Ombrellone + lettini
a 7 euro. Alle sue spalle c’è la struttura Paradiso Club
Malatesta. Una volta era molto più friendly ora sembra un po’
pretenzioso, però, a mio avviso, è il pezzo di spiaggia e mare più
bello. www.parosparadiso.gr
AGIOS FOKAS
Dalla estremità
occidentale della spiaggia di Marcello la strada asfaltata prosegue
sulla collina fino alla punta del promontorio che chiude il Golfo di
Parikia dove si trova la bianca chiesa di Agios Fokàs - Aγίoς
Φωκάς, un luogo per me bellissimo e suggestivo. La collina è
disseminata di eleganti villette ma il paesaggio è aperto e
luminoso, a destra il Golfo di Parikia, immobile e abbagliante, a
sinistra l’Egeo aperto, blu intenso, profondo e scuro, con le
piccole increspature bianche disegnate dal vento. Strada facendo si
intravedono minuscole calette fra gli scogli, non attrezzate,
manciate di sabbia lambite da mare turchino, molto sole, tanta
luce, cicale, vento, pace e silenzio. La strada finisce sul grande
spiazzo polveroso dove sorge la chiesa, candida e sormontata da una
bella cupola azzurra, tanto bella e nitida da sembrare un dolce di
pan di zucchero. Un molo si protende verso Parikia come una
passerella su un tappeto di acqua verde scuro. Sotto gli alberi
vicino alla chiesa si può godere la pace di questo angolo incantato
e scendendo sulla spiaggia sottostante potete immergervi nel mare più
spettacolare che possiate immaginare. Su questa spiaggia di sabbia
chiara e fine non ci ho mai trovato nessuno, giusto qualche coppia
anziana di Parikia che arriva con sedie pieghevoli, borsa frigo e
transistor. Oltre alla mole bianca e pulita della chiesa di Agios
Fokàs, la vostra attenzione sarà però attratta anche da una serie
di edifici in totale abbandono. E’ ciò che rimane del faro, e
della casa del guardiano del faro, costruito nel 1867 e in seguito
sostituito con il moderno traliccio che di notte lancia il suo bianco
fascio luminoso in ogni direzione. Questo stesso luogo, viene poi
scelto da Paolo Genovese per alcune sequenza del suo film
“Immaturi – Il Viaggio” uscito nel 2012: ricordate quella
altalena arrugginita che sembrava dondolarsi nel mare? In quella
scena del film, sull’orizzonte, bianco ed accecante, tremolava il
profilo di Parikia, una luce, bianca e accecante, avvolgeva
quell’altalena posata fra le rovine dell’antico faro di Agios
Fokàs. L’altalena non la troverete, ma tutto il resto sì, ancora
più bianco, ancora più accecante. Dietro le costruzioni in rovina
dell’antico faro, proteso verso il mare, trovate il Memorial
dedicato al naufragio dell’Express Samina, un traghetto che nel
2000 si è inabissato a pochissima distanza da qui.
GROTTA di
ARCHILOCO
Sul
promontorio di Agios Fokàs non troverete alcuna indicazione per
raggiungere la Grotta di Archiloco, ma con un po’ di pazienza e
intuito la troverete... Si dice che Archiloco, il grande poeta
lirico nato e vissuto a Paros nel VII a.C., venisse in questa grotta
a cercare ispirazione, allontanandosi dal mondo per giorni interi,
scrivendo per ore e ore... Quando ho visto quell’enorme buco,
aperto come un orbita nera e vuota nella alta falesia bianca, un
antro sospeso nel vuoto, a precipizio sopra il blu di un mare
schiumante… bhè, il cuore ha iniziato a battermi forte… ma non
era l’emozione per esser giunta davanti alla Grotta del poeta, era
la paura di cadere di sotto! Ma guarda un po’ - mi sono detta -
Archiloco è riuscito ancora una volta a destabilizzarmi, a farmi
battere forte il cuore come ai tempi del liceo, quando mi perdevo
nelle sue poesie scritte per la bella Neobule. Le poesie di
Archiloco, cariche di quella intensa passione e di quel violento
erotismo che solo ora comprendo da dove traevano ispirazione …
già, arrivata su quella alta scogliera, bianca come ossa nude
esposte al vento ho ben capito due cose... Prima di tutto ho
capito che Archiloco era davvero un viscerale, che amava davvero
Neobule con vene e arterie, che odiava i nemici con rabbia ferina,
che era veramente un mercenario litigioso e attaccabrighe, un
individualista, trasgressivo e anticonformista, non era uomo da
mezze misure. Non c’era dubbio che gli piacesse un luogo come
questo e che il ritmo dei suoi versi giambici gli era stato
sicuramente ispirato dall’incalzante infrangersi delle onde sulla
scogliera. In secondo luogo ho compreso perché non ci sono
indicazioni per raggiungere la Grotta di Archiloco: arrivarci è
piuttosto pericoloso in quanto si trova a mezza altezza su un’alta
rupe scoscesa e a precipizio sul mare. Se non si è esperti
comminatori è meglio non rischiare troppo, si può comunque arrivare
a vedere la Grotta con il suo contesto naturale evitando di scendere.
L’alta falesia bianca la individuerete facilmente, ripercorrendo a
ritroso la strada da Agios Fokàs verso Marcello, prima che la strada
pieghi a destra per scendere verso il mare, troverete uno sterrato
che sale, seguitelo e salite. Quando arriverete ad una sorta di
pianoro lasciate lo scooter e continuate a piedi fra la macchia verso
il bordo della scogliera, dove una bella villa si protende solitaria
verso il mare aperto. L’antro di Archiloco è lì sotto, sospeso su
quella bianca falesia verticale... Ma se anche non verrete fin
quassù -quaggiù, quando lascerete l’isola di Paros con la vostra
nave, appena doppiato il promontorio di Agios Fokàs, guardate verso
la scogliera bianca e vedrete distintamente questa enorme grotta, un
grande occhio nero che scruta l’orizzonte.
SOUVLIA
– DELFINI
Uscendo
da Parikia in direzione sud verso l’aeroporto, poco dopo
l’Asklepion, si incontra una deviazione sulla destra che porta
alla spiaggia di Souvlia – Delfini. A questa spiaggia
dall’atmosfera piuttosto rilassata e tranquilla possono guidarvi
anche le indicazioni per il rinomato ristorante beach-bar “Magaya”
o l’elegante hotel “Paros Bay” che si trovano sulla baia. La
spiaggia non è grandissima ma ha sabbia dorata e fine, morbida,
bagnata da un mare limpido e cristallino, frequentata soprattutto dai
locali. Ottimo riparo nelle giornate in cui soffia vento da sud o
scirocco. Le taverne mettono gratuitamente a disposizione dei
clienti ombrelloni e lettini. Bella la vista sulla baia di Parikia e
il promontorio di Agios Fokas, vale la pena venirci nel tardo
pomeriggio e fermarsi fino a sera, quando il turchese del mare si
tinge di un dorato arancione, per trasformarsi poi in un drappo di
seta rosa con ombreggiature rosso scuro.
Magaya
Beach Cafè Bar Ristorante. Aperto giorno e notte, musica
internazionale e wifi. Location e ambiente suggestivi, proprio
vicino al mare, frequentato anche dai residenti per la sua piacevole
atmosfera accogliente ed esotica con arredi colorati e amache appese.
La cucina offre un menù vario, mediterraneo con qualche divagazione
etnica e asiatica, in particolare cinese e tailandese, ma ci trovate
anche specialità greche come l’Apaki,
il maiale affumicato cretese. Tutte le domeniche musica
internazionale dal vivo.
Paros
Bay – Sea Resort Hotel
L’hotel è in posizione elevata sopra la spiaggia di Souvlia e
domina un bel panorama sul Golfo di Parikia. Bianco, in posizione
tranquilla, con una bella piscina e con la spiaggia di Souvlia a
portata di mano e la spiaggia di Parasporos a due passi.
www.parosbay.gr
PARASPOROS
Se vi trovate a
Souvlia-Delfini potete prendere la stradetta non asfaltata che
parte dal Paros Bay Hotel e arrivare direttamente a Parasporos:
giungendo da questo lato potete vedere la spiaggia dall’alto in
tutta la sua bellezza e ne rimarrete affascinati. Parcheggiate lo
scooter o l’auto sullo spiazzo e scendete al Parasporos Beach Bar
che offre ombrelloni e di tutto e di più. Se invece arrivate da
Parikia è più comodo scendere a Parasporos tramite la deviazione
asfaltata che si stacca dalla strada principale appena 500-600 metri
dopo quella di Souvlia-Delfini. Parasporos è una spiaggia davvero
molto bella, grande, ampia e profonda, lunga almeno 300 metri, di
sabbia fine grigio perla e con un fondale dolcemente digradante.
La sua posizione la rende piuttosto esposta al vento e nelle
giornate di meltemi robusto è possibile divertirsi con delle belle
onde alte e giocare con le tavole da surf. Ma quando non c’è vento
il mare è meraviglioso, uno specchio di lucente cristallo color
smeraldo. Sulla spiaggia troverete ombrelloni e sdraio (7 euro), ma
anche zone libere e ombreggiate da tamerici. Per quanto sia una
spiaggia attrezzata, il contesto paesaggistico è rimasto molto
“nature”, intorno non ci sono costruzioni incombenti, i beach-bar
taverna presenti sulla spiaggia sono quasi nascosti dalla vegetazione
e i loro ombrelloni di paglia danno un tocco esotico all’ambiente.
Parasporos è dunque un bel compromesso fra una spiaggia naturale e
il piacere di avere dei confort a disposizione. In bassa stagione è
un posto tranquillo e una vera meraviglia, in alta stagione –
dicono - sia molto movimentata, soprattutto la sera per via delle
feste che si organizzano al Parasporos Beach Bar con musica e ballo
per tutta la notte.
Parasporos
Beach Bar Club Questo simpatico posto lo
trovate sistemato nell’angolo settentrionale della spiaggia per
soddisfare ogni desiderio, anche quelli che non immaginate di avere.
Esotici ombrelloni e comodi lettini sulla spiaggia, bar con terrazza
panoramica, ristorante aperto tutti i giorni dalle 12 a notte fonda,
angolo nargilè dalle 6 del pomeriggio, fornitissimo gift-shop con
ogni sorta di articoli. In luglio e agosto potete prenotare al bar
anche massaggi fisioterapici, manicure e trattamenti di bellezza
oppure farvi organizzare un party privato e persino un…. servizio
wedding. Da non credere...un mito. www.parasporosbeachbar.com
Makis Beach
Bar Parasporos & Taverna “O Παραδεισος” = “O
Paradeisos” Situati nella parte
centrale della spiaggia sono gestiti dalla stessa famiglia. Il bar
mette a disposizione sulla spiaggia ombrelloni di paglia e lettini.
La taverna è di quelle greche tradizionali con i classici tavolini
dalle tovaglie quadrettate bianche e blu, niente di eccezionale ma
buona. Il bello è che qui, al tramonto, il sole cala dritto dritto
davanti a voi, sparendo fra le onde con un tuffo perfetto, lontano
sull’orizzonte l’isolotto di Agios Spiridon dà un tocco
artistico alla scena. Posizione bellissima.
AGIA IRINI
Agia Irini è una
baia su cui si affacciano due piccole spiagge molto fotogeniche: la
prima ha una spiaggia bordata di tamerici e una bianca chiesetta a
bordo mare, la seconda ha una spiaggia sottile bordata da palme. La
località dista circa 4-5 kilometri da Parikia e per raggiungerla
basta prendere la strada che va verso sud e poi una delle deviazioni
che si incontrano dopo Parosporos, ne ho contate sicuramente tre. Le
deviazioni sono tutte sterrate, in buone condizioni e percorribili
con ogni mezzo, con percorsi diversi vi porteranno in ogni caso tutte
allo stesso posto. Tenete presente che sulla spiaggia con le palme
c’è un campeggio e quindi, se avete dubbi sul percorso, seguite le
indicazioni “Agia Irini Camping”, non sbaglierete. Se prendete
la prima deviazione che incontrate, lunga circa 1,5 kilometri in
tutto, arriverete dritti alla prima insenatura con la bianca
chiesetta quasi sull’acqua dedicata ad Agios Georghios, quella di
Agia Irini sarà invece alle vostre spalle, in alto sulla collina a
dominare la baia. La piccola spiaggia su cui si affaccia la chiesa è
una tipica e tranquilla spiaggia greca con una bella fila di nodose
tamerici e una tipica taverna alle spalle. Una manciata di minuscole
imbarcazioni da pesca sparpagliate sull’acqua, qualche pescatore
intento a pulire le reti, la chiesetta sullo sfondo e il contesto
paesaggistico nel suo complesso vi regaleranno le più classiche
immagini della Grecia tradizionale. Continuando sullo sterrato in
direzione del campeggio arriverete alla attigua insenatura bordata di
palme e qui vi sembrerà di avere attraversato l’Oceano ed essere
approdati ai Caraibi. Non c’è dubbio che la sottile striscia di
sabbia color caramello e le bellissime palme che si specchiano
nell’acqua immobile e cristallina regalino a questo luogo una
inusuale atmosfera tropicale. Sabbia fine, mare calmo, fondale basso
e vellutato, acqua calda ideale per lunghi bagni, questi sono gli
ingredienti di Agia Irini. Unico difetto è il lido strettissimo:
se in bassa stagione non è proprio un problema, in alta stagione può
esserlo. Il campeggio alle spalle della spiaggia non disturba
affatto, del tutto nascosto dalla vegetazione, tranquillo e
discreto, anzi, mette a disposizione di tutti alcuni lettini e la
sua semplice taverna che serve piatti della tradizione greca.
Bellissimi i tavolini sistemati sulla sabbia e sotto le fronde delle
palme, davanti ad un magico scenario che si anima e colora quando
il sole scende fra le sagome degli isolotti di Kavouras e Diplo,
neri, sull’orizzonte d’oro vivo.
Agia
Irini Camping & Taverna
Uno dei migliori della zona per la bella posizione sulla spiaggia e
il paesaggio romantico. Molto verde, palme, tamerici, ulivi e arbusti
fioriti. Ideale per chi è in cerca di un campeggio tranquillo
vecchio stile. Dispone di minimarket e noleggio tende. La taverna è
di quelle semplici e tradizionali, tavolini sulla sabbia e sotto le
palme creano un contesto paesaggistico unico.
Livadaki
Taverna
situata nella baia – porticciolo con la chiesetta di Agios
Georghios. La taverna è proprio sulla
spiaggia, dietro la fila tamerici, e mette a disposizione lettini
prendisole. Non l’ho mai provata, ma non è giudicata benissimo.
INTORNO
a NAOUSSA
In questa zona ci
sono numerose spiagge, alcune vi potranno sembrare poco attraenti ma
altre sono meravigliose, una vera leggenda, vale assolutamente la
pena di farci un giro per apprezzare sia la loro particolarità,
sia la bellezza dello scenario naturale che le circonda. Guardando
una mappa non sarà difficile individuarle prendendo come riferimento
Naoussa che si trova al centro del suo ampio golfo a forma di grande
“U”. Sul lato occidentale del golfo, a sinistra di Naoussa,
trovate il Monte Vigla con la spiaggia di Kolymbithres
ai suoi piedi e poi la rocciosa penisola di Agios Ioannis con la
spiaggia di Monastiri,
due spiagge imperdibili per la combinazione di rocce e mare. Sul lato
orientale del golfo, a destra di Naoussa e dopo la famigliare
spiaggia di Agii Anagiri,
inizia il frastagliato e ondulato promontorio di Laggeri con le
tranquille spiagge di Xifara
e Laggeri che,
all’interno del golfo, guardano Naoussa. All’esterno del Golfo
di Naoussa si affacciano le belle spiagge di Santa
Maria, piccola e grande, bordate di
meravigliosa vegetazione e con magnifico panorama sull’isola di
Naxos. Quale vi piacerà di più?
KOLYMBITHRES
Questa è senza
dubbio la più rinomata località di Paros, i suoi chiari e grandi
scogli di granito che si specchiano in un mare chiarissimo sono quasi
l’emblema stesso dell’isola. La tradizione mitologica narra che
questi grandi massi granitici siano niente meno che gli antichi
Titani pietrificati da Zeus dopo la loro caduta, ma se anche non
sono i Titani, di vero c’è che queste grandi rocce sono
antichissime, veri e propri monumenti geologici, levigati e modellati
dal vento, dalla sabbia, dalla pioggia e dalle onde nel corso di
milioni di anni. Le rocce di Kolymbithres sono proprio bellissime
sculture naturali, uniche nel loro genere, potete trovarne alcune
simili a Ios e Mikonos o nella Calcidica, ma non altrettanto belle e
perfettamente scolpite. Se al posto di cespugli di timo e tamerici ci
fossero dei profumati frangipane e palme da cocco, questa località
potrebbe sembrare un angolo delle esotiche Seychelles. Ho parlato di
“località” e non di “spiaggia” perché Kolymbithres in
effetti non è una spiaggia ma un insieme di numerose e piccole
spiagge, di sabbia molto fine, separate fra loro da grandi scogli e
gruppi di rocce che si combinano fra di loro in un meraviglioso
labirinto di anfratti marini. Proprio da questa particolare
conformazione, e, a quanto si dice, dall’antica usanza dei
pastori locali di lavare le loro pecore in queste piccole baie prima
di tosarle, deriverebbe il nome di Kolymbithres, che significa
appunto “bagni – vasche – piscine”. E comunque, mai nome fu
più azzeccato, perché essendo all’interno del golfo il mare è
qui calmissimo, anzi, immobile, il fondale poco profondo, anzi,
bassissimo, cosicché l’acqua è chiarissima e trasparente, come
una piscina, uno specchio immenso che riflette la luce del sole sin
dal primo mattino. La luce… e proprio parlando di Kolymbithres
rivedo tutta la sua luce, strizzo persino gli occhi davanti a questa
luce assoluta che, bianca e accecante, precipita dal cielo color
argento, rimbalza velocissima sull’acqua, schizza via, si stampa
sulle case di Naoussa dove i vetri delle finestre la rinviano alla
spiaggia, eccola, si frange sulle rocce di granito e lì, finalmente,
la potete guardare e ammirare da vicino, frantumata in mille e mille
schegge, piccolissime, ma ancora fulgide e brillanti... meraviglia
della natura.
Kolymbithres dista
non più di 5 kilometri da Naoussa ed è raggiungibile anche con i
taxi-boat che partono ogni mezz’ora dal porticciolo (10 minuti di
tragitto). Non avrete problemi a trovare sdraio, ombrelloni e
lettini, nella parte retrostante vicino alla strada ci sono dei
chioschi-bar municipali e un paio di taverne, è possibile anche
noleggiare piccole imbarcazioni, tavole e canotti. Insomma, questo
paradiso, perché tale la natura l’ha fatto e tale resta, lo
troverete turisticamente attrezzato e non certo deserto, soprattutto
in luglio e agosto sarà piuttosto affollato, ma non fatevi
impressionare o fuorviare da chi parla di cementificazioni. Sareste
del tutto fuori strada: dal 1980 l’area di Kolymbithres è stata
dichiarata area di interesse naturalistico e dal 1988 uno specifico
decreto la protegge dettando severe regole per costruzioni e
insediamenti a servizio del turismo cosicché troverete solo
strutture di dimensioni contenute e rigorosamente a 150 metri dalla
linea costiera. Quindi andare a Kolymbithres, ne vale sempre la pena,
se ci sarà troppa gente potrete limitarvi a fare qualche foto e poi
andarvene, ma cercate di fermarvi abbastanza per fare un bagno in
quelle acque tiepide e asciugarvi sdraiandovi su quelle rocce
lucenti. In alta stagione potreste andarci molto presto e cercare
di conquistare una micro caletta tutta per voi per passarci la
mattinata, in bassa stagione no problem.
A mio parere Kolymbithres è comunque sempre più godibile di
primo mattino, poi, a prescindere dalla gente, nelle piccole cale
riparate dagli scogli potrebbe far troppo caldo e anche l’acqua
del mare risultare troppo tiepida... non dimenticate che Kolymbithres
significa “vasche-piscine”. Ultima cosa, da Kolymbithres si gode
una bella panoramica su Naoussa, però la mattina è in pieno
controluce, il momento migliore per fotografare le rocce di granito
con Noussa sullo sfondo, proprio come nelle cartoline, è il
pomeriggio e se c’è vento, meglio, perché cielo e mare saranno
più blu creando un bel contrasto.
Oi
Kolymbithres
Taverna ΨΗΣΤΑΡΙΑ che trovate sulla strada. Offre una pausa di
ombra fresca e una spettacolare vista sulla baia, buona base per uno
spuntino veloce a base greek-salade e verdure.
MONASTIRI
Da
Kolymbithres, continuando lungo la strada che costeggia il mare, si
arriva dopo 4 kilometri circa ad una dimessa spiaggia con una sorta
di cantiere navale dove stazionano barche e barchette molto malmesse
e ferraglia varia, un poco oltre, alla fine della strada, si apre
invece una delle più belle spiagge di Paros. Anche questa spiaggia è
indicata sulle mappe con diversi nomi, MONASTIRI, MONASTIRAKI o AGIOS
IOANNIS DETIS, tutti nomi che, in sostanza, si riferiscono alla
piccola chiesa monastero che si trova sul promontorio che domina la
baia stessa.
La
spiaggia è di morbida sabbia dorata, spaziosa e profonda, riparata
dai venti grazie alle alte colline rocciose che la circondano. Il
mare è limpido e di un bel colore azzurro, il fondale digrada
dolcemente e si tocca fino a 40 – 50 metri dalla riva. Una taverna
beach-bar offre lettini e ombrelloni e in alta stagione anche musica
dal vivo. A Monastiri si arriva anche con lo stesso taxi-boat che
parte da Naoussa per Kolymbithres. Taxi-boat, beach-bar e web
tam-tam, hanno inevitabilmente trasformato la tranquilla e silenziosa
spiaggia vista nel nostro primo viaggio a Paros, in una frequentata e
animata spiaggia, ma bella era e bella rimane, le sue doti
naturali brillano immutate a dispetto della gente che si può trovare
o meno. Comunque, una volta arrivati sin qui, vale sicuramente la
pena di abbandonare un attimo la vita balneare e salire fino alla
bianca chiesetta di Agios Ioannis Detis per godere di uno dei più
bei panorama che Paros possa offrire. Tenete però presente che
anche qui, come a Kolymbithres, alla mattina ci sarà il panorama
sul golfo di Nauossa in pieno controluce, per le foto è quindi
meglio il tardo pomeriggio. Se invece volete provare la sensazione
unica di essere totalmente avvolti dalla immensa luce di Paros, il
mattino è l’ideale. Questa sensazione di luce totale a Paros è
molto frequente, ma penso che quella che si possa vivere recandosi ad
Agios Ioannis Detis e Agios Fokas la mattina, sia particolarmente
intensa e speciale proprio per il fatto che sull’orizzonte
biancheggiano rispettivamente Naoussa e Parikia, due quinte candide
che spingono violentemente la luce verso di voi e la fanno esplodere
come napalm. Se invece avete desiderio di un orizzonte di puro blu e
folate di salsedine, a meno di un kilometro dalla chiesetta di Agios
Ioannis Detis, potete raggiungere a piedi il bel Faro
di Capo Korakas (il
Capo del Corvo) che con la sua mole bianca sorveglia la punta più
settentrionale dell’isola, una punta dritta e sottile che, come
l’ago di una bussola, punta a nord senza sbagliare. Tutto il
promontorio di Agios Ioannis Detis è ora una zona protetta, un sorta
di parco naturale,
il sentiero completo, che tocca anche il Monastero e il Faro, è ben
segnalato e fa un giro ad anello, non si può sbagliare, percorrerlo
con calma richiede non più di 2 ore, comprese le soste per
contemplare la bellezza naturale di questo luogo e fare tante foto.
Festa di
Agios Ioannis Detis:
si tiene il 28 e 29 agosto, se siete in zona potete unirvi alla gente
di Paros che si ritrova in questo santuario per due giorni di festa
grande.
AGII ANARGIRI
Se
volete prendere uno studios o una stanza in un piccolo hotel che vi
consente di passare direttamente dalla camera a una buona spiaggia,
avere a disposizione qualche servizio ma tutto sommato stare
tranquilli ma poter allo stesso tempo raggiungere Naoussa con una
breve passeggiata… beh, credo proprio che la località migliore sia
Agii Anagiri. Questa spiaggia è molto vicina a Nauossa, subito
dopo quella più cittadina di Piperi, a neppure 1 kilometro dal
centro, per questo è a mio avviso quella che offre il miglior
compromesso mare-città in questa parte dell’isola e forse per
questo è molto popolare. Agii Anagiri mi piace decisamente di più
di tutte le anonime spiaggette che si trovano fra Naoussa e
Kolymbithres, dove il mare sembra qualcosa di triste e paludoso. Il
litorale di Agii Anagiri è invece una bella striscia di sabbia fine
e dorata, luminosa e abbastanza lunga per fare due passi, il mare è
chiaro, trasparente e cristallino. La spiaggia è attrezzata con
ombrelloni e lettini, ma ci sono anche gruppi di tamerici che offrono
una buona ombra naturale. Alle spalle della spiaggia ci sono piccoli
hotel, studios e appartamenti molto graziosi che possono essere una
buona base, fra questi il più vicino alla spiaggia è il Contaratos
Beach, molto carini Dimitris Studios, Roussos Beach e Calypso.
Intorno a questi ci sono negozietti per le prime necessità, allegre
e semplici taverne, qualche bar.
Vigneti
di Paros
Ci sono vigneti bellissimi sparsi per l’isola e il vino di Paros,
bianco o rosso, è da assaggiare, ha tutto il sapore di questa terra
forte, illuminata dal sole e spazzata dal vento. In zona Agii
Anagiri, si può visitare la MORAITIS
WINERY
una bellissima Cantina (solo l’edificio merita una visita) con
annesso un Museo del Vino, si può fare una visita con degustazioni,
spesso ci sono anche eventi culturali. Per orari di visita e info
consultate il suo sito www.paroswine.gr
Alexander
Cycladic Cruises
questa nave parte da Naxos e ferma al porto di Naoussa alle 9.15,
parte da Naoussa alle 9.30 e arriva a Delos alle 10.20 (sosta 3 ore),
alle 13.30 è a Mikonos Town (sosta 4 ore) e rientra a Naoussa alle
18.45. I biglietti si acquistano in qualsiasi agenzia viaggi di
Naoussa e Parikia.
XIFARA - LAGGERI
Il breve tratto di
costa interno al golfo di Naoussa che va da Xifara a Laggeri,
circa un kilometro di mare in tutto, è bello e in qualche modo
suggestivo. Lo scenario è assolato, tipicamente Egeo nel suo mix di
rocce, sabbia, arbusti e bianche costruzioni sparpagliate, ma al
tempo stesso le curve sinuose della penisola di Xifara e del basso
promontorio che chiude e ripara la baia di Laggeri conferiscono al
luogo un inspiegabile languore, una sensazione di lentezza,
amplificata dal silenzio. Se volete esplorare questo pezzetto di mare
tenete conto che la segnaletica non vi aiuterà a trovarne gli
accessi, le recinzioni delle belle ville costruite in zona e i vari
divieti cercheranno di ostacolarvi, ma seguendo il vostro istinto non
sbaglierete. Da Agii Anagiri, continuate a seguire la strada che
costeggia il golfo di Naoussa, dopo circa 3 kilometri arrivate a
Xifara, o meglio vi rendete conto di essere arrivati a Xifara quando
la strada si incolla al mare e trovate il raffinato ristorante
“Siparos”. Sullo sfondo si vede una sorta di isolotto penisola
che si protende verso il mare chiudendo la baia di Laggeri, quella è
la vostra meta. In questo punto non date retta alle indicazioni che
vi vogliono portare verso Santa Maria e cercate invece di
imboccare la stradetta che piegando a sinistra arriva fino alla
chiesetta di Zoodochos Pigi. Siete arrivati, lasciate qui il vostro
mezzo e prendete il sentiero che passando fra le dune porta al mare e
alla sabbia chiarissima bagnata dal mare cristallino. In questa zona
non c’è alcun tipo di servizio e se ci volete stare dovete
portarvi ogni cosa, indispensabile l’acqua, per l’ombra c’è
giusto qualche arbusto quindi se soffrite il sole meglio attrezzarvi
con un telo. Tenete infine presente che Laggeri è molto conosciuta e
frequentata dai nudisti, anzi è la spiaggia naturista per
eccellenza a Paros: giusto saperlo e tenerlo presente.
Siparos
Ristorante. Dai suoi tavolini si gode uno dei più bei tramonti che
si possano immaginare, da cartolina: le protagoniste sono le alture
che circondano il Golfo di Naoussa giocando in sovrapposizioni da
quinta barocca. L’ambiente ha arredi raffinati e curati, anche i
cibi sono presentati bene, è attrezzato per cene in compagnia, ma è
ideale anche per una serata romantica di coppia, i questo caso
prenotate un tavolino in prima fila verso il mare per godervi il
tramonto.
Michael Zeppos Daily Boat Cruise
dal porto di Naoussa parte la bellissima barca di Capitan Dimitri,
una tipica barca da pesca di Paros recentemente ristrutturata per
escursioni giornaliere (max 25 persone). Fra gli itinerari proposti
ce ne sono due dedicati proprio alla esplorazione del Promontorio
di Laggeri e delle sue baiette più
segrete. Questi due itinerari portano poi verso Mikri Santa Maria e
da lì uno scende verso sud fino a Kalogeras, l’altro attraversa il
canale di mare fino a Naxos, ma entrambi hanno il finale magico del
rientro al calare del sole attraversando il Golfo di Laggeri.
Consultate il sito http://www.mzeppos.gr/en/daily-cruises.html
SANTA MARIA & MIKRI SANTA MARIA
Se
il vostro desiderio di mare vi porta invece a cercare una spiaggia
poliedrica e cult, quando arrivate a Xifara svoltate a destra e
seguite senza esitazione i cartelli che portano al “Santa Maria
Surfing Camping Beach”. Quando arrivate ad un grande spiazzo che
assomiglia ad un lago salato in secca (cosa che in effetti è, tanto
che la località si chiama “Alyki” ovvero “salato”),
parcheggiate il vostro mezzo, prendete le vostre cose e avviatevi
verso la spiaggia...siete a SANTA
MARIA.
La prima impressione che ho avuto di Santa Maria è stata quella di
una spiaggia frizzante, allegra e piacevolmente vivace, Santa Maria
mette subito di buon umore e ti regala immediatamente una piacevole
sensazione di vacanza. I suoi colori sono intensi, sabbia bianca,
mare blu, vegetazione verde scuro, la sua gente è di tutte le età
e viene da ogni parte del mondo, la paglia dei suoi ombrelloni
ondeggia sempre in modo civettuolo, la scuola di windsurf colora la
spiaggia e il mare con le sue vele, il Santa Maria beach bar
accompagna le consumazioni con un gradevole sottofondo di musica
internazionale, il ristorante Nava è una raffinata apoteosi di
bianco… Nel suo insieme l’atmosfera di Santa Maria mi sembra più
vicina alle colorate spiagge caraibiche che alle essenziali bicromie
cicladiche, ma in definitiva penso che sia giustamente una delle più
apprezzate spiagge di Paros e non solo per la sua vivacità.
Infatti, a prescindere dalla piacevole atmosfera vacanziera, Santa
Maria offre davvero una meravigliosa spiaggia, un vero dono della
natura, fra le più grandi di Paros, tanto lunga e profonda da non
sembrare mai troppo affollata anche in alta stagione. La fitta e
rigogliosa vegetazione che la circonda è un profumato intrico di
tamerici, ginepri, mirti e macchia mediterranea che nasconde ogni
costruzione e le conferisce, a dispetto del fatto di essere una
spiaggia molto organizzata, un sapore comunque selvaggio. A questo
piacevole mix di natura e confort, si aggiunge anche un ampio e
suggestivo panorama sull'isola di Naxos che spazia dalla sua Chora
alle dune di Mikri Vigla. E come se non fosse abbastanza,
aggiungiamo la sua sabbia, morbida e dorata, il suo mare,
cristallino e dolcemente digradante in mille sfumature di azzurro e
blu, fino a un intenso viola increspato di bianco.
Santa
Maria Surfing Beach
Consultando
il sito www.surfbeach.gr
avrete tutte le informazioni possibili immaginabili sui super
servizi di questa spiaggia che offre ai suoi ospiti proprio tutto:
wifi free ovunque, navetta gratuita da e per il porto di Paros, car e
moto rental, servizio medico, beach volley, tennis, maneggio,
mini-market, pool-bar, beach-bar-club, self-service e ristorante.
Sullo stesso sito potete scegliere la vostra accomodation,
dalle economiche “capanne da spiaggia” tipo Caraibi, ai
graziosissimi villini-bungalow, al campeggio vero e proprio. Tutte le
strutture della spiaggia fanno capo alla gestione del Surfing Beach
che è una sorta di villaggio open.
Santa
Maria Beach Club
è il beach bar del villaggio-campeggio con accesso a tutti. La
mattina si può fare colazione con sottofondo musicale molto
rilassante che accompagna poi piacevolmente la giornata, dalle 17.00
in poi il volume e il ritmo si alzano e si scatena l’happy hour. Il
sito web è lo stesso
www.surfbeach.gr
Nava
Lounge Restaurant
– bello, raffinato e fresco nel suo candore assoluto. Il mare che
si riflette nei suoi specchi, i tendaggi e gli arredi bianchi
regalano una bella atmosfera. Più caro della media, in alta
stagione è forse meglio mangiare altrove, per la cena può essere
comodo se si soggiorna nel villaggio. Lo trovate su FB
Surf
Club
– Scuola di windsurf, noleggio tavole e vele. Diving club. Sito web
www.surfbeach.gr
Se
però cercate un posto un più tranquillo di Santa Maria, potete
riprendere il vostro mezzo e continuare lungo la strada per un paio
di kilometri in direzione nord, fino a quando incontrerete le taverne
DELPHINI, TO ΔΙΧΤΥ e MIKRI SANTA che stanno alle spalle delle
due spiagge gemelle di MIKRI
SANTA MARIA.
Ben nascoste dai ginepri e dalle dune, non le vedrete dalla strada ma
sono ben individuabili grazie ai cartelli. Parcheggiate sulla strada
e seguire il breve sentiero pedonale di accesso che si snoda fra la
vegetazione. Le spiagge che troverete davanti a voi sono due belle
mezzelune di sabbia divise fra loro da un piccolo promontorio
roccioso su cui è sistemato un bar tavola calda e un centro diving.
Davanti al promontorio c’è anche un isolotto che arricchisce il
paesaggio, intorno ci sono solo piccole dune e bei
ginepri. Queste due baie sono più piccole di Santa Maria ma comunque
spaziose, molto molto belle, attrezzate con ombrelloni e lettini ma
tranquille, ideali per gli amanti della tintarella. Mare
spettacolare.
Volendo
la strada continua ancora verso nord, sterrata fra le dune e la
macchia, fino a sbucare a PLATIA
AMMOS,
la baia più settentrionale del promontorio di Laggeri, dimenticata
da tutti e completamente esposta al vento del nord. Così com’è,
spazzata dal vento e dalle correnti, può non sembrare bella, ma è sicuramente la più selvaggia di tutte.
AMBELAS
A
sud si Santa Maria e circa 3,5 kilometri dal centro di Naoussa,
prendendo la strada per Lefkes e Drios e svoltando appena troverete
le indicazioni, c’è il piccolo porticciolo di AMBELAS. Non c’è
niente di speciale e di particolarmente caratteristico, solo una
pattuglia di piccoli pescherecci e barche da pesca, non si arriva
sin qui per andare in spiaggia, a meno che non si abbia l’intenzione
di andare a caccia di polipi nelle piccole calette incastonate fra le
rocce che si trovano a sud del porticciolo. Ma se soggiornate in zona
Naoussa può valere la pena di arrivare fino ad Ambelas perché i
piccoli pescherecci ancorati nel porticciolo forniscono il pesce,
prima di qualsiasi altri, ai ristoranti del luogo. Questi ristoranti,
quasi più numerosi delle case, sono piuttosto apprezzati dai locali.
Appena arrivate al molo trovate proprio sull’angolo Argyris
(APΓYPHΣ), semplice e stagionale; svoltando a sinistra trovate il
grazioso Thalami
con i tavolini quasi sugli scogli e il Christiana;
proprio davanti al porticciolo c’è invece il più famoso Damianos,
molto conosciuto e anche molto caro rispetto alla media greca, non so
se la qualità sia all’altezza dei prezzi ma di sicuro la sua
terrazza con la vista sul porticciolo e sull’isola di Naxos che
alla sera brulica di luci è una location molto bella. In ogni caso,
penso che il momento più bello per andare ad Ambelas sono le serate
con la luna piena, davvero magiche, perché la luna sorge dietro
l’isola di Naxos e illumina tutto il mare come un tappeto d’oro,
questo spettacolo è gratis e si gode anche dalla più semplice delle
taverne.
SPIAGGE
della COSTA EST
La
costa est si affaccia sul canale di mare che divide l’isola di
Paros da quella di Naxos, che con il suo profilo scuro e montuoso
domina scenograficamente l’orizzonte. In questo stretto canale di
mare, che si dice esser stato un grande lago, nei mesi di luglio e
agosto il Meltemi si incanala dritto rinforzando la sua naturale
potenza per la gioia degli amanti del windsurf. Ma anche chi non ha
nel suo bagaglio una tavola da windsurf, in questi 20 kilometri di
costa che vanno da Glyfada a Dryos, può trovare la sua spiaggia,
anzi, la sua spiaggia ideale perché ogni categoria di spiaggia è
qui rappresentata al meglio: New
Golden Beach
e Golden Beach,
le leggendarie spiagge dei windsurfer che piacciono anche a chi ama
semplicemente un ambiente sportivo rallegrato da ombrelloni di paglia
e vele colorate. Piso
Livadi
e Logaras,
buone e riparate spiagge, organizzate per le classiche vacanze in
famiglia, al lento ritmo di casa-mare-spiaggia-taverna. Pounda
Beach,
il top della spiaggia discoteca dove sabbia musica mare e piscine si
mescolano indissolubilmente, paradiso dei giovani in cerca di
divertimento no-stop. Tsoukalia,
Molos e Kalogeras,
ancora selvagge e primitive, per chi ama i luoghi lontani, vergini
e solitari dove la natura è ancora la principale protagonista. Sono
tutte facili da raggiungere, dalla strada principale scendono a
pettine le diverse deviazioni che portano ad ognuna di queste
spiagge: scegliete la vostra preferita
GLYFADES
- TSOUKALIA
La
strada che da Naoussa scende verso sud, in direzione Marpissa e
Drios, è grande e ben asfaltata, quasi dritta, e si va veloci. A
circa 5 kilometri da Naoussa si arriva ad una località che si
chiama Ysternia dove si incrocia la strada che proviene da Parikia,
quella bella strada che attraversa l’isola passando fra le antiche
cave di marmo di Marathi – Kostos. Ma ora non sono le cave di
marmo che ci interessano, il nostro obiettivo è il mare, e quindi
appena arrivati a Ysternia dobbiamo tenere d’occhio i cartelli che
segnalano la deviazione a sinistra per “Glyfades – Tsoukalia”.
Imboccata la deviazione si percorrono circa 1,5 kilometri e si
arriva al mare, prendete a destra e continuate lungo costa per altri
2 kilometri circa, fino in fondo alla baia, prendendo come
riferimento il cono aguzzo del Monte Kefalos che sembra un vulcano
spento e scende al mare costruendo il roccioso promontorio di
Anti-Kefalos, Proprio lì, ai piedi del Monte Kefalos, si apre la
spiaggia di Toukalia, una lunga spiaggia dall’aspetto ancora molto
wilde, sia per il fatto di non essere quasi per nulla attrezzata, sia
per la sua posizione esposta ai venti del nord. Eppure Toukalia
non è la spiaggia di Paros dove il vento soffia più forte, ma è
sicuramente la spiaggia dove il Meltemi alza le più belle onde
dell’isola e per questo è molto conosciuta e apprezzata dai
windsurfer più esperti. Se ci andrete in una giornata di Meltemi
è assicurato lo spettacolo delle vele colorate che sfrecciano veloci
sul mare e piroettano cavalcando le onde. Se ci andrete in una
giornata senza vento (o con il vento che arriva da sud) troverete un
posto molto tranquillo dove fare il bagno o un po’ di snorkeling in
santa pace, scegliendo fra la zona sabbiosa o quella più rocciosa
vicino al promontorio. Sulla spiaggia, vicino ad una piccola cappella
bianca, c’è una accogliente beach-bar taverna che offre anche
raffinati studios, nuovi nuovi nuovi.
Tsoukalia
Beach Bar & Beach Hotel
una vera sorpresa, Una sistemazione chic in mezzo al nulla, del
tutto inaspettata su una spiaggia amata da naturisti, kiter e
windsurfer. Penso possa esser molto bello soggiornarvi per
contemplare dalla propria stanza il mare con le onde quando soffia il
Meltemi o la luna piena che sorge da Naxos di notte
http://tsoukaliabeach-paros.gr/
MOLOS
Appena
sotto il promontorio di Anti-Kefalos si apre un’altra baia molto
bella e molto wilde, Molos. Se vi trovate a Toukalia, per
raggiungerla potete scegliere se avventurarvi fra gli sterrati
bruttini che girano dietro il promontorio o ritornare sulla strada
principale e poi prendere la successiva deviazione facendo un
percorso tutto asfaltato. Se si decide di tornare sulla strada
principale, continuando il viaggio verso sud, la direzione da tenere
è Marmara-Marpissa, in particolare, Marmara. Proprio da Marmara, un
semplice villaggio con chiese immacolate che sfoggiano graziosi
campanili di marmo, parte la deviazione che in 2,5 kilometri di
strada asfaltata arriva alla splendida baia di Molos. Questo
tragitto, se pur breve, è molto bello e sufficiente a dare di Paros
una immagine che vi resterà impressa. Dopo le bianche case di
Marmara passerete accanto ad un bel Santuario, candido e preceduto da
un bel viale di scuri cipressi popolati da una infinità di
uccelletti cinguettanti, poi vedrete campi gialli di stoppie,
dolcemente ondulati, passerete sotto enormi eucalipti e pini
profumati.
Appena
prima di arrivare alla spiaggia, completamente immersa nel verde,
c’è una semplice e rustica taverna con le tovaglie a quadretti,
la “ΨΑΡΟΤΑΒΕΡΝΑ του Γιαννακου” o, come
potremmo dire, la “Fish-taverna di Giovannino”, dove potrete
rinfrescarvi e mangiare qualcosa quando ne avrete abbastanza di sole
e di mare. Subito dopo c’è la caratteristica taverna “O Molos”.
Appena finiscono gli alberi ecco la luminosa e accecante baia di
Molos, splendida, difficile immaginarne una più bella. La baia è
ampia, praticamente tonda, una palla di vetro chiaro in cui brilla un
enorme specchio di mare chiuso e riparato tra due promontori: a nord
il Promontorio di Anti-Kefalos dominato dal cono vulcanico del Monte
Kefalos e a sud il Promontorio di Kratzi su cui sorge una chiesa
bianca. La spiaggia di Molos non è per nulla attrezzata, ma non si
rimpiangeranno affatto lettini, sdraio e ombrelloni. L’arenile è
di sabbia fine, dorata e morbida, contornato da una trina di basse e
soffici dune punteggiate di macchia mediterranea, il miglior
materasso che si possa desiderare per stendervi l’asciugamano.
All’ombra provvede madre natura con una bella fila di frondose
tamerici e grandi cespugli di ginepro, ideale rifugio per leggere un
libro o sonnecchiare osservando il mare azzurro e cristallino
davanti a voi. Mare? Ma no, è una piscina! Acqua chiara, tiepida e
dolcemente digradante. Un piacere stare in ammollo. Sembra
incredibile ma questa spiaggia è tanto lunga che sembra sempre
solitaria e tranquilla anche nei mesi di maggior affluenza turistica.
Andate a Molos in una giornata senza Meltemi e ve ne innamorerete
perdutamente.
Taverna
“H ΨΑΡΟΤΑΒΕΡΝΑ
του
Γιαννακου”
la più classica delle taverne famigliari dove la madre cucina, il
figlio serve in tavola, il padre va a pescare e i gatti sono i
padroni indiscussi del locale. Si mangia quello che c’è, con
calma, sorseggiando fresco vino resinato all’ombra di grandi pini.
Se pensate ad uno spuntino mordi e fuggi, lasciate perdere, qui
cucinano al momento e bisogna avere pazienza. Se volete
riappropriarvi del ritmo naturale della vita, è il posto giusto.
O Molos
poco più avanti rispetto alla “Fish-taverna di Giovannino” c’è
questa seconda taverna, proprio appena prima della spiaggia. Qui
sembra di andare a mangiare a casa di qualcuno, un po’ più
“ricercata” della prima nel suo arredo vagamente naif -
artistico Vincenti la moussaka e il risogalo casalinghi.
KALOGERAS
Alla
estremità sud della baia di Molos c’è una semplice chiesetta
bianca con una breve scalinata di accesso. A lato di questa
chiesetta parte un breve sterrato, largo e piano, in buono stato
e percorribile con ogni mezzo, che porta alla spiaggia di KAΛΟΓΕΡΑΣ
che sulle mappe trovate diversamente tradotto in Kalogeras,
Kalogiros, Kalogeros. Si tratta di una spiaggia defilata e
selvaggia, non attrezzata e sempre tranquilla, con bel panorama
aperto verso l’isola di Naxos e ben riparata dal Meltemi grazie
alle alte scogliere del Promontorio di Kratzi. La spiaggia è di
morbida sabbia grigio perla, bagnasciuga e fondale sono di fine
ghiaietto, un po’ più scuro, cosicché l’acqua del mare appare
particolarmente cristallina e brillante, con sfumature smeraldine.
Tutto ciò sarebbe già più che sufficiente per farne un bel luogo,
eppure la particolarità di questa spiaggia sta tutta nelle sue
straordinarie scogliere variopinte, una vera tavolozza di colori che
vanno dal viola al grigioverde, dal giallo zolfo al porpora. La
stratificazione dei colori tradisce l’origine vulcanica della zona
ma stranamente le parti grigiastre della scogliera sono di pura
argilla, tanto che si può approfittarne per fare fanghi di
bellezza. Ed e’ proprio la presenza di questa finissima argilla,
frutto di antichissimi sedimenti fluviali, il fenomeno geologico più
interessante e la testimonianza di una storia molto molto lontana…
Venti milioni di anni fa le isole
dell’Egeo erano tutte unite fra di loro e formavano un unico
territorio denominato Aegeidha. Per effetto dell’attività
vulcanica, Aegeidha sprofondò pian piano nel mare con le sue valli
e i suoi fiumi, i suoi campi e i suoi laghi, dando origine alle Isole
Egee che oggi conosciamo. Prima dello sprofondamento il tratto di
mare che oggi separa Paros da Naxos era occupato proprio da un grande
lago e le colorate colline di Kalogeras trattengono ancora l’argilla
di questa zona lacustre. E questa antica e argentea argilla,
utilizzata per moti anni dagli isolani di Paros per fare ceramiche e
impermeabilizzare i tetti delle loro case, costituisce oggi una
curiosità e un divertimento per i turisti che la utilizzano per
fanghi di bellezza.
PISO LIVADI
Piso Livadi è una
graziosa e candida località balneare che si è sviluppata attorno ad
una baia quasi tonda, con acqua a specchio, una striscia di morbida
sabbia chiara bordata di tamerici e un porticciolo con barche da
pesca e piccole imbarcazioni turistiche. La spiaggia è piccola e
stretta, si apre proprio in fondo alla baia, in pieno centro del
paese, e dietro, disposti ad anfiteatro, ci sono piccoli alberghi,
studios, bar e taverne, non manca neppure la chiesa con
l’immancabile cupola azzurra e un piccolo parco giochi per i
bambini. L’insieme è gradevole, l'ambiente spontaneo e molto
familiare: puoi indifferentemente sdraiarti sulla sabbia e all’ombra
delle grandi tamerici oppure sederti ai tavolini dei caffè della
spiaggia a bere qualcosa, oppure gustare un buon pitta-giros sotto i
tendoni bianchi delle taverne del lungomare. Piso Livadi è una
località che può essere presa in considerazione per soggiornarvi,
per pranzare se si è in zona o per un aperitivo dopo una giornata di
sole e mare nelle spiagge vicine, magari ci scappa anche un bagno ma
certamente, con tutte le spiagge che ci sono a Paros, non si viene a
Piso Livadi per fare vita da spiaggia. A giugno comunque si stava
bene e non era per nulla affollata, in luglio e agosto non credo
proprio possa esser così. Piso
Livadi è però un posto carino anche la sera, con le luci che si
riflettono nello specchio di mare del porticciolo e per il
ristorante non avete che
l’imbarazzo della scelta, non dovrete neppure fare molto strada
perché i ristoranti sono tutti in fila, sfilano uno dopo l’altro
sulla passerella del molo come delle modelle…
Stavros
ristorante pubblicizzato e turistico con veranda a piano terra e
terrazza panoramica al piano superiore.
Soiree
snack bar – pizzeria – ristorante per tutte le ore, molto
grazioso e l’unico aperto tutto l’anno.
Kanavos,
tradizionale e ruspante con gli immancabili tavolini blu e il più
classico dei menù di pesce, carne e verdure.
Mouragio
ouzeri – fish taverna, vicino
alle barche non poteva mancare un locale con questo nome. Forse è la
migliore scelta a Piso Livadi insieme ad Halari.
Halaris
o Alaris ouzeri – fish taverna,
raffinati
arredi bianchi e alberelli di ulivo per decorazione. Una ottima
alternativa al Mouragio, una delle due è ok.
Nikitas
- Questo è il forno di Piso Livadi, lo trovate quasi davanti al
ristorante Stavros, produce pane, biscotti e pite. La pasticceria
migliore della zona è però a Marpissa, dal molo di Piso Livadi
basta prendere la strada che sale dritta verso Marpissa e all’inizio
del centro abitato ve la trovate davanti, ci mettete 10 minuti.
Agios
Georgios Cruise – Il caicco “Agios
Georgios” lo trovate ancorato nel porticciolo di Piso Livadi e il
suo simpatico Capitano Yannis vi propone escursioni giornaliere a
zonzo per il mare segreto di Paros, gite verso le coste meridionali
di Naxos e gite anche a Koufonissi e Delos con partenza alle 9.30 e
ritorno alle 19.00, il prezzo comprende pranzo e rinfreschi.
Alexander
Cycladic Cruises - queste grandi barche
partono da Naxos e fermano al Porto di Piso Livadi. Potete
approfittarne per fare 2 belle crociere giornaliere. La prima fa un
itinerario verso le Piccole Cicladi, parte da Piso Livadi alle 10.00
e raggiunge alle 10.45 Iraklia (sosta 1 ora e mezza), alle 12.45
arriva a Koufonissi (sosta 4 ore e mezza) e ritorna a Piso Livadi
alle 18.10. La seconda fa rotta verso Santorini, parte da Piso Livadi
alle 7.50 e arriva a Santorini alle 10.15 (sosta 8 ore), ritorno a
Piso Livadi per le 20.45. I biglietti si acquistano in ogni agenzia
viaggi di Parikia, Naoussa e Piso Livadi.
LOGARAS
Percorrendo
il lungomare di Piso Livadi in direzione sud, dopo neppure 600 metri
si incontra la spiaggia di Logaras, una località con taverne e
piccoli hotel praticamente attaccata a Piso Livadi. Questa spiaggia è
decisamente più grande di quella di Piso Livadi, abbastanza lunga e
nella prima parte anche piuttosto profonda, con sabbia grossa e mare
conseguentemente trasparentissimo e cristallino.
Logaras
è una classica spiaggia greca, molto semplice e famigliare, dove i
genitori possono pranzare alla taverna tenendo d’occhio i figli che
giocano sulla riva del mare, dove si possono affittare sdraio e
lettini ma mettersi dove più piace, dove l’asciugamano puoi
piazzarlo proprio dovunque. A Logaras non ci sono neppure le
classiche file di ombrelloni, solo qualche ombrellone bianco sparso
qua e là, poiché l’ombra naturale è qui prevalente e
abbondante, grazie ad un folto e rigoglioso boschetto di enormi
tamerici. Una delle migliori spiagge per le famiglie.
Markakis
taverna – ristorante. Venendo da Piso Livadi la incontrate subito
all’inizio della spiaggia con la sua terrazza quasi appoggiata
sulla sabbia. La taverna è bella e curata, piacevolissima di giorno
e di sera, ricca la selezione di vini e formaggi locali, la
specialità della casa sono il Chickpeas
e il Salatouri.
PUNDA BEACH
Circa 2 chilometri
a sud di Logaras c’è la famosa, o famigerata, spiaggia di Punda.
Non potete sbagliare, basta seguire i colorati cartelli “ViVA PUNDA
– Beach Club” e ci arrivate dritti. Se oltre al mare cercate
gente, musica e divertimento Punda fa per voi. Le strutture del Beach
Club occupano quasi interamente la baia, ci sono piscine, ristorante,
bar, piccoli negozi e attrezzature per sport acquatici di ogni
genere. Tutto quello che può far divertire a Punda c’è e la
gente, soprattutto giovani, viene infatti a Punda per divertirsi,
bere e ballare. Se ci arrivate la mattina presto non ci trovate
quasi nessuno e la musica è un gradevole sottofondo che, insieme ad
un Nescafè gigante, può aiutare a svegliarsi, ma più passano le
ore, più il volume si alza e più incalzante diventa il ritmo delle
casse acustiche, cosicché in un crescendo rossiniano il Beach Club
si trasforma, fino a diventare una vera e propria discoteca
all’aperto. Al tramonto la musica è ormai ovunque, regina
incontrastata della baia, l’affollamento raggiunge il suo apice
intorno al bar della piscina e l’atmosfera appare decisamente
allegra e festaiola. Se in bassa stagione può essere divertente, in
alta stagione può arrivare al limite del sopportabile e dello
stordimento, ma c’è chi ci viene proprio per questo. Detto questo
non pensate che Punda sia solo una discoteca all’aperto, ci sono
anche mare e spiaggia, certo, e pure molto belli. A Punda la
spiaggia e il mare sono abbracciati da due lati rocciosi e quindi la
baia appare raccolta pur non essendo poi tanto piccola, la sabbia è
chiara e morbida, il mare è trasparente e cristallino, ideale per
fare un po’ di snorkeling lungo le vicine zone rocciose. In bassa
stagione e alla mattina, Punda, può essere dunque un luogo piacevole
anche per chi, pur non essendo proprio un discotecaro, può
apprezzare le comodità e le coccole di una spiaggia super attrezzata
e curatissima, un Nescafè o una colorata bibita fresca con un po’
di sottofondo musicale e un’atmosfera giovane.
NEW
GOLDEN BEACH
Continuando il
nostro viaggio sulla costa est, in direzione sud, dopo le spiagge dei
wild-men, Toukalia, Molos e Kalogeras, dopo le spiagge delle
famigliole, Piso Livadi e Logaras, e dopo la spiaggia dei giovani
scatenati, Punda, arrivano le spiagge dei super sportivi: New Golden
Beach e Golden Beach. Le deviazioni da prendere per raggiungerle
sono almeno 3, prima ancora che dai cartelli stradali, le intuirete
dalle tavole da windsurf e dalle bandiere tese al vento che troverete
sulla strada principale, simboli inequivocabili della loro vocazione
sportiva. Venendo da nord, la prima deviazione che si incontra è a
mio avviso la migliore da prendere perché porta agevolmente ad
entrambe le spiagge, quindi appena vedete la prima tavola da surf
con le bandiere seguite subito i cartelli che indicano Nea
Chryssi Akti
o New Golden Beach
o Tserdakia
(il vecchio nome della spiaggia), la strada è asfaltata e
scendendo verso il mare si arriva dopo 500 metri circa alla piccola
spiaggia New Golden Beach. Seguendo poi questa stessa stradetta
asfaltata che costeggia il mare, si passa davanti al St. George
Hotel e dopo neppure 100 metri si arriva alla successiva e grande
Golden Beach, senza dover risalire ancora alla strada principale.
Ma torniamo alla
NEW GOLDEN BEACH. Non immaginatevi qualcosa di grandioso, in realtà
si tratta di una spiaggia non molto grande, rivolta a sud-est, con
due isolette rocciose di fronte, raccolta e con una bella sabbia
dorata, mare dolcemente digradante e chiarissimo, bellissimo, come
sempre. Nonostante le sue piccole dimensioni questo è a pieno
diritto uno dei più famosi spot sportivi dell’isola e delle
Cicladi, in quanto è stato scelto per 9 anni consecutivi (dal 1992
al 2000) come sede del PWA World Cup, il campionato mondiale di
windsurf. New Golden Beach è infatti la spiaggia che offre il vento
più forte e stabile di Paros, offrendo condizioni ideali sia per gli
esperti che per chi voglia imparare. Gli appassionati di windsurf
troveranno a New Gold Beach, a differenza della selvaggia Toukalia,
un posto ben organizzato e la storica scuola di windsurf Paros Surf
Club che offre dal 1984 corsi qualificati per principianti, intermedi
e avanzati, noleggio attrezzatura e barca per recupero. Forse questa
è l’unica scuola che dispone di attrezzatura anche per i corsi ai
bambini più piccoli. Per chi non si cimenta nel windsurfing ci sono
ombrelloni e lettini per il relax, sea-kayak e beach volley per
divertirsi, oppure il Paros Scuba Club, che offre corsi ed escursioni
agli appassionati di diving e il Awake MTB che noleggia mountain bike
e organizza bike trekking fuori strada nella zona fra Lefkes e
Naoussa. Insomma a New Golden Beach è proprio difficile annoiarsi.
Alle spalle della spiaggia ci sono taverne, ristoranti, bar, negozi
di attrezzature per gli sport, studios carinissimi come i Blue
Dolphins, hotel confortevoli come il Philoxenia e il lussuoso 4
stelle Saint George. Anche se non soggiornate negli hotel citati
potete comunque usufruire dei loro ristoranti e bar.
Blue Dolphin
studios & taverna bella terrazza
panoramica, taverna tradizionale di buona qualità, a conduzione
famigliare. Camere con bella vista sulla mare e studios. Sito
http://parosbluedolphin.com/newgoldenbeach/
Paros Surf
Club nato nel 1984 ha ospitato la World
Cup dal 1992 al 2000. Sito web www.parosurf.gr
per info più precise scrivere mail a nikos@parossurf.com
Paros Scuba
Club offre corsi ed escursioni agli
appassionati di fondali marini. Lo trovate presso il Paros Philoxenia
Hotel proprio alle spalle della spiaggia. sito www.paroscubaclub.com
Awake mtb
noleggia mountain bike e organizza trekking off-road bike nella zona
fra Lefkes e Naoussa sito www.awakeparos.gr
GOLDEN
BEACH
Senza dover
risalire ancora alla strada principale, se vi trovate a New Golden
Beach, potete seguire la stradetta asfaltata che costeggia il mare,
passare davanti al St. George Hotel
e dopo neppure 100 metri arrivare all’elegante resort Poseidon
of Paros davanti al quale si
inizia la grande, lunga e meravigliosa distesa sabbiosa della Golden
Beach. Se invece arrivate da Dryos, ben prima di arrivare alla
suddetta deviazione per la New Golden Beach, sulla
strada principale incontrerete due deviazioni asfaltate per scendere
a Golden Beach, rispettivamente lunghe ca. 200 – 300 metri, e che
portano alla zona meridionale e centrale della spiaggia, zone che, a
mio avviso, sono meno belle rispetto alla zona settentrionale più
vicina al resort Poseidon, molto più larga e tranquilla. Comunque
sia, Golden Beach, o Chryssi Akti, è considerata, a ragione, una
delle più belle spiagge di tutta l'isola, con una bella visuale
sull'isola di Dryonissi a destra e l’isoletta di Makonissi a
sinistra e l’imponente mole di Naxos sullo sfondo. In tutto la
spiaggia è lunga almeno 700 metri, sabbia fine e dorata, mare
meraviglioso, ben organizzata, allegra, frequentata da gente
dinamica di tutte le età, con e senza famiglia, una spiaggia per
tutti. La bella atmosfera della Golden Beach è tutta da vedere e
godere nella slide-gallery del Sun Wind Surf Club
http://sunwind.gr/gallery_f/index.html
che da 25 anni presidia la zona centrale della spiaggia. Le
condizioni di vento della Golden Beach, ideali in tutte le stagioni
dell’anno, l’hanno infatti resa molto famosa tra gli appassionati
di sport acquatici di tutto il mondo, ma non immaginate che un
traffico impossibile di windsurfer possa turbare la normale
balneazione, tranquilli, la zona di uscita dei surfer è limitata al
centro della baia, davanti al Sun Wind Surf Club e al Force 7, e non
disturba affatto i bagnanti, soprattutto quelli sistemati nel lato
settentrionale della spiaggia davanti al Poseidon. In sostanza
l’ampiezza della spiaggia e la varietà dei suoi servizi, offre una
combinazione unica per gli appassionati surfer di ogni livello e per
le loro famiglie o accompagnatori: a Golden Beach tutti saranno
contenti.
Dietro
la spiaggia si trovano hotel, studios, appartamenti, ristoranti,
taverne, beach bar, negozietti e persino il bancomat; vicino alla
spiaggia ci sono scuole di sport acquatici che noleggiano di tutto,
canoe, kayak, SUP, kiteboard, wakeboard, sea bicycle, catamarani,
tubes, water-ski. Non mancano beach volley, dance lesson, diving
lesson, centro massage e… dimenticavo, ci sono ombrelloni e
lettini.
Ultimi
dettagli per gli appassionati di wind o per chi vuole sapere ancora
qualcosa di questa spiaggia… Golden Beach è una baia aperta e
luminosa, rivolta a sud, protetta a nord-est dalla piccola penisola
su cui sorgono il resort Poseidon e l’Hotel St. George. All’interno
della baia il fondale è sabbioso, senza rocce, l’acqua è
generalmente piatta anche nei giorni di forte Meltemi, quindi ideale
per chi vuole imparare, per il free-style e per lo slalom. Solo al
largo il vento e le onde si fanno impegnativi. Durante l’estate il
Meltemi spira dritto da nord, soprattutto a luglio e agosto, ma
dall’autunno alla primavera spirano da sud verso questa spiaggia il
libeccio e lo scirocco e Golden Beach diventa un sogno per chi ama
le onde. In sostanza Golden Beach è l’unica spiaggia buona sempre,
con vento da nord e con vento da sud.
Sabbia
d’Oro
Ristorante Pizzeria. Mooolto grazioso. Appena dietro la spiaggia,
nella parte settentrionale della stessa. Si nota la sua recinzione di
pietra naturale, la terrazza-giardino con divanetti in muratura e
cuscini colorati, bellissimi i tavoli di marmo di Paros . A dispetto
del nome i gestori sono greci e se da noi la pizzeria in genere
connota un ambiente ruspante, qui è il contrario e la nostra
semplice pizza viene trattata con il dovuto rispetto e diventa quasi
una prelibatezza, una regina, come è giusto che sia, direi, per
questo nostro piatto che ha conquistato il mondo. Il forno è
bellissimo, a legna.
Golden
Beach Hotel
Restaurant – Bar. Offre stanze, suite e appartamenti a 20 metri
dalla spiaggia – zona centrale. www.goldenbeach.gr
Sun Wind
Surf Club
nella parte centrale della spiaggia, per info www.sunwind.gr
Louridis
Studios
direttamente sulla spiaggia, zona centro-sud www.paros-studios.gr/
convenzionato
con il centro di windsurf Force 7.
Force 7
Nel centro-sud della baia, davanti agli appartamenti Louridis. Offre
noleggio, storage, corsi e salvataggio. Kayak, Suo e Catamarani.
www.force7paros.gr
Paros
Dance Academy
Nel centro della baia, una della più grandi piste da ballo
all’aperto in Europa. Lezioni di ballo con ballerini
professionisti, corsi di pilates e zumba, dance parties ogni
settimana.
SPIAGGE
della COSTA SUD
Il
magico sud, confesso, è la parte di Paros che forse mi piace di più,
forse perché mi assomiglia, rustica e diretta. Qui, ad eccezione di
Faraga, si susseguono una serie di spiagge meno glamour e più naif,
paesetti senza pretese, semplici e genuini, dove spesso si fa festa
come 100 anni fa. Potete scegliere fra le spiagge “paesane” di
Dryos
e Alyki,
dove potete uscire dall’acqua e accomodarvi a una classica taverna
greca, potete respirare il profumo della macchia dell’Egeo a
Pyrgaki,
sonnecchiare a Loladonis,
Glyfa
e Tripiti.
Potete vivere le due anime di Pounda,
quella colorata, sportiva e vivace col vento, quella struggente da
desolato far-west senza vento. Potete infine godere della bellissima
sabbia di Faraga, in versione comoda e attrezzata oppure in versione
nature. Anche il sud di Paros vi conquisterà
DRYOS
Un
tempo Dryos era un piccolo e tranquillo centro abitato nascosto in
una verde e fertile oasi ricca di sorgenti, giusto una manciata di
case bianche che quasi fuggivano dalla strada principale per
intrufolarsi in strette vie lastricate e nascondersi fra orti e
canneti, ma inseguendole alla fine si sbucava in modo del tutto
inaspettato al mare. La spiaggia era una striscia di fine ghiaietto
grigio, bordeggiata da vecchie tamerici che offrivano ombra sia ai
tavolini della taverna To Kyma che ai pochi bagnanti sulla spiaggia.
Il mare era di un azzurro puro e cristallino, da bere. Un piccolo
molo e una baia quasi tonda abbracciavano le barche del villaggio
regalando un rifugio ben protetto dal Meltemi. Gli abitanti
alternavano le fatiche dei campi a quelle del mare, dividendo in
estate con i turisti la loro vita scandita dai ritmi naturali. Oggi
Dryos, nel suo insieme, non è molto cambiata dalla prima volta che
l’ho vista, la sua atmosfera è rimasta inalterata, con il suo
sapore infinitamente e squisitamente greco. Appare giusto un po’
più “larga sui fianchi”, come una vecchia signora, visto che
intorno alla semplice e candida chiesa il paese è cresciuto, nuove
strutture turistiche si sono aggiunte alle vecchie case che sono
state ristrutturate e trasformate in studios o appartamenti per le
vacanze. Sulla strada principale c’è anche qualche negozietto in
più, il minimarket Anousakis si è raffinato e ingrandito, sul
lungomare sono spuntati un paio di nuovi locali, ma niente di più.
All’inizio del lungomare anche la pensioncina To Kyma si è
rifatta il trucco, ma con molta discrezione e quasi non te ne
accorgi: se ora offre bellissimi studios e appartamenti con
terrazzini vista mare, la sua taverna è rimasta quella di un tempo.
I tavolini sono ancora disposti sotto il portico con le bianche
arcate aperte verso il mare e allineati sotto le tamerici a ridosso
della spiaggia, le tovaglie sono sempre a quadretti bianco-blu e le
sedie quelle vecchie con la paglia. Mi siedo… le foglioline del
basilico, verdi e tenere, si mescolano ai rossi gerani, l’invitante
profumo della frittura di pesce si mescola alla brezza salmastra,
l’isola di Dryonissi si allunga sull’orizzonte e come un gatto
sornione si fa le unghie sul tappeto azzurro del mare sfrangiandolo di
bianco… Dryos, quando ci penso è così, e mi pervade immutata la
magia di quella taverna e dell’attimo sospeso, eterno e infinito,
in cui arriva un piatto di pesciolini fritti ad accompagnare il tuo
ouzo fresco, mentre, ipnotizzato, fissi il mare che luccica fra le
fronde delle tamerici… Dryos, ogni volta che ci penso è così….
Ma se dopo una pausa contemplativa vi venisse il desiderio di fare
un po’ di movimento, bhè, potete mettervi in cammino e prendere il
sentiero lungo costa, un kilometro in tutto, che, passando per la
appartata spiaggia di Boudari, arriva in 10-15 minuti alla Golden
Beach, oppure potete inerpicarvi sulle alture alle spalle del paese
per un trekking più impegnativo, come risalire il corso del fiume
Kavouropotamos fino a Lagada o spingersi fino al Monastero dei Agii
Theodori, oppure fare una bella passeggiata di 2 kilometri in
direzione sud fino alla chiesetta di Capo Pyrgos...
Lungo
la strada principale che attraversa il villaggio trovate dei localini
per uno spuntino veloce come lo storico baracchino di gyros pitta del
“O Kanados”,
il Canadese, o un paio di buone taverne per un menù tradizionale
come “Anna”,
una sorta di rosticceria – gastronomia dove puoi sederti a mangiare
o scegliere il cibo da portarti a casa, e “Agkyra”
ΑΓΚΥΡΑ cioè l’ancora, una sorta di vecchia casa contadina
con una verde corte interna con una grande ancora dipinta sul
pavimento (giardino interno, botti di vino e spiedi croccanti). Ma se
volete stare sul mare potete scegliere fra queste due taverne:
To Kyma
= L’Onda. Taverna iper classica sul mare. In menù ci sono diverse
pietanze ma suggerisco di scegliere sempre fra i piatti del giorno,
sono i migliori, se poi ci sono i pesciolini (marìda) non fateveli
scappare. Secondo me si esprime al meglio nelle meze.
A pranzo e a cena è meglio andarci presto, c’è più scelta, si è
sicuri di assaggiare qualcosa di buono e di avere un servizio
migliore. In alta stagione è molto frequentata, con tutto quello che
ne consegue, tenetene conto ma non rinunciate a sedervi all’ombra
di quelle tamerici.
Markakis
dopo To Kyma, alla fine del lungomare, classica taverna a cui ti puoi
accomodare a tutte le ore, dalla colazione alla cena. Molto amata
dagli abitanti dell’isola per la sua cornice tranquilla.
The
Green Project
Questo fa parte della nuova era di Dryos. E’un locale aperto giorno
e notte, dal breakfast mattutino allo snack pomeridiano,
dall’aperitivo al dopocena, serve di tutto, dal caffè ai dolci.
Tutto (o quasi) è fatto con prodotti locali. Bella atmosfera,
immerso nel verde, free internet e serate live music.
BOUDARI
Se cercate la spiaggia che si chiama Boudari, Boutari o Μπούταρι,
seguite i cartelli che segnalano il Boudari
Hotel
& Suite, un hotel raffinato che è sistemato proprio sulla
spiaggia omonima. Venendo dalla Golden Beach la deviazione è appena
dopo il ristorante Xilaras. La spiaggia è di solito tranquilla,
dista 400 metri da Dryos e 600 metri dalla Golden Beach, collegata a
queste con un sentiero, per cui raggiungibile a piedi anche da
queste due località.
PYRGAKI
o CAPO PYRGOS
A sud di Dryos
troverete una deviazione asfaltata che porta in 2 kilometri alla
località chiamata Pyrgaki o Capo Pyrgos. Il suo nome, “piccola
città fortificata”, deriva dal fatto che proprio su questo
promontorio roccioso sono state trovate vestigia di antichi
insediamenti di varie epoche, di cui alcuni risalgono persino all’età
del bronzo (2.800 a.C.). Non è difficile immaginare perché questo
promontorio che si protende aguzzo verso il mare fosse stato scelto
come dimora nei tempi passati: 1) la posizione è certo strategica in
quanto domina un esteso tratto di mare, 2) nella zona di Dryos c’è
abbondanza di acqua sorgiva e vicino al promontorio scorre anche il
fiume Kavouropotamos,
3) ai piedi della scogliera si apre un buon porto naturale, 4) i
campi retrostanti sono fertili e …. perché no, aggiungiamoci anche
la bellezza del paesaggio. Quando si arriva sulla punta di Capo
Pyrgos, quello che lascia infatti senza parole è proprio la bellezza
del paesaggio che si apre davanti a voi, meraviglioso, il blu
infinito, l’Egeo infinito, e tutte in fila sull’orizzonte, come
in gran parata, le isole di Naxox, Iraklia, Ios, Sikinos e
Folegandros… se la giornata è limpida si resta senza parole e in
estatica contemplazione di tutta questa fila di isole.
La deviazione che
imboccherete a sud di Dryos sbucherà poco prima del promontorio,
vicino al porticciolo di Pyrgaki in cui dondolano silenziose e
allineate diverse barchette minuscole. Accanto a questo si apre, come
una piccola conchiglia, una spiaggetta nature
di sabbia rossastra, riparata e lambita da un mare colore dello
smeraldo, ma appena più a nord del porticciolo, seguendo il sentiero
vi troverete su una bella spiaggia più ampia e con alberi: qui la
tentazione di un bagno sarà irresistibile. Guardando il promontorio
non presterete sicuramente molta attenzione alla bianca costruzione
del Residence Martinelli e punterete invece dritti verso la piccola
chiesa bianca che, più luminosa di un faro, domina incontrastata la
scena. In realtà, si tratta di due mini chiesette appaiate, strette
una all’altra in un indissolubile abbraccio di bianca calce e di
festose ghirlande di bandierine colorate agitate dal vento. Pirgaki
è, a mio avviso, un bel posto davvero. Se pensate di passare un po’
di tempo in questa località e sulla spiaggia adiacente dovete
portarvi acqua e viveri, per l’ombra c’è qualche albero
frondoso.
Residence
Martinelli A Pyrgakii non c’è altro
che questo raffinato residence in posizione panoramica.
LOLADONIS
A 2,5 kilometri a
sud di Dryos, nei pressi del villaggio di Aspro Chorio, trovate una
deviazione lunga circa 1,5 – 1,8 kilometri, asfaltata, che scende
alla bella spiaggia di Loladonis. Anche qui i nomi sulle mappe si
sprecano e la troverete indicata in modi diversi Loladonis,
Lolantoni, Lolantonis, il suo nome greco è solo Λωλαντωνη.
Questa è una spiaggia che a me piace molto, la torvo bellissima
nella sua semplicità e purezza e ha il vantaggio di essere molto
riparata dal Meltemi dalla punta di Capo Pyrgos. Il litorale è
abbastanza lungo e profondo per farla sembrare spaziosa, ma forse ad
amplificare le sue dimensioni contribuisce il fatto che non ci sono
strutture incombenti e neppure ombrelloni e lettini allineati sulla
spiaggia. Solo sabbia, chiara e fine, solo mare, azzurro e
cristallino, solo ombra naturale di verdi tamerici e eucalipti. La
spiaggia è tutta libera, giusto qualche lettino sotto gli alberi e
in alta stagione qualche ombrellone sparso, molto tranquilla,
frequentata da chi ancora ama stendere il proprio asciugamano sulla
sabbia e leggere un libro sotto gli alberi, come una volta. Dopo una
tranquilla mattinata trascorsa fra bagni di mare e di sole, potete
trovare ristoro nella taverna situata alle spalle della spiaggia, En
Plò. Sarebbe un vero peccato non
approfittare della sua ospitalità, sia per la bella posizione
panoramica, sia per il menù intrigante che propone oltre ai piatti
tradizionali anche alcune specialità di “politiki kouzina”, la
cucina anatolica per eccellenza. Non avrete problemi ad
individuarla, la incontrerete nei pressi dello spiazzo-parcheggio e
appena prima di accedere alla spiaggia, senza dubbio non vi
sfuggiranno i suoi candidi tavolini sull’ariosa terrazza rivolta al
mare. Appena prima, svoltando a destra trovate anche la Taverna
Lolantonis, semplice e tradizionale, che ha
anche rooms to let.
En Plo’ -
Εν Πλω Taverna e Bar. Il cartello è
azzurro con disegnata una vela spiegata, “Εν Πλω” lo
tradurrei “Navigando”, un bel nome, che richiama proprio la
sensazione di essere sul ponte di una nave che si può provare stando
sulla sua terrazza elevata e panoramica. L’ambiente è fresco e
lindo, complice il bianco ovunque dominante, i gestori sono molto
amabili, il dolce all’arancia offerto dalla casa a fine pasto è
una vera squisitezza.
GLYFA –
Γλύφα
Per
arrivare in questa località, che dista circa 5 kilometri da Dryos,
8 da Alyki e 15 da Parikia, ci sono almeno un paio di deviazioni con
indicazione che dalla strada principale scendono dirette alla
spiaggia. Queste deviazioni si trovano tutte in quel tratto della
strada principale che corre alto rispetto la costa, fra il villaggio
di Aspro Chorio e la chiesetta di Agios Ioannis di Tripiti, passando
per il villaggetto di Glyfa. Questo tratto di costa è chiamato
Kampos e, coerentemente col suo nome, appare come una sorta di
pianoro che si apre a ventaglio e scivola verso il mare fra il
promontorio di Pyrgos e il massiccio roccioso e deserto di Tripiti.
Qui le casette si alternano a manciate di ulivi e viti, orti e
piccoli campi cintati da muretti, in modo da connotare il territorio
più come agricolo che marinaro. Seguendo uno dei cartelli stradali
che indicano Glyfa, troverete in fondo alla strada una spiaggia di
quelle greche d.o.c. che piacerà moltissimo agli amanti del genere
come la sottoscritta. La spiaggia di Glyfa non è di quelle da
cartolina e il suo bello è proprio questo, non ci troverete chi è a
caccia di immagini per far sognare gli amici, ma ci troverete solo
chi ama sognare per conto suo, in tranquillità davanti all’azzurro
dell’Egeo ascoltando il mare che rimesta lento i sassolini della
battigia. Questo è il bello di Glyfa: una raccolta mezzaluna di
sabbia e ghiaia, ombreggiata naturalmente da una doppia fila di
tamerici, bagnata da un mare trasparentissimo, azzurro e vitreo, un
po’ di casette sparpagliate intorno. Sarà perché a Paros c’è
tanta sabbia, che quasi sono felice di trovare a Glyfa un po’ di
quel ghiaietto tipicamente greco che rende l’acqua ancora più
cristallina e brillante, quasi argentea. Da non trascurare poi il
fatto che, come tutte le spiagge del sud, Glyfa è riparata dai
venti settentrionali e il suo mare è quindi sempre calmo per chi ama
nuotare e, volendo, fare anche un po’ di snorkeling lungo i lati
rocciosi della baia. Un altro punto a favore di Glyfa è la sua
omonima taverna, perfettamente in armonia con l’atmosfera greca
d.o.c. del luogo. Per trovarla è semplice, sta proprio alle spalle
della spiaggia e non vi sarà difficile mettere a fuoco questo bel
casolare di pietra con un vezzoso vialetto bordato da verdi
cespuglietti a pon-pon che attraversa un’ortaglia bruciacchiata dal
sole, dal vento e dalla salsedine. A guardar bene, però, fra le
pianticelle dalle foglie bruciacchiate ci troverete ogni sorta di
ortaggi, pomodori, zucchini, melanzane, cipolle e peperoni, tutte
quelle saporite verdure che troverete poco dopo nel piatto
accomodandovi all’ombra del porticato. Prima ancora che arrivi il
padrone di casa per dirvi cosa offre la cucina, i colori e i
profumi che vi circondano vi suggeriscono già il menù: la pietra
della casa al posto del bianco calce, le sedie, i tavolini e le travi
laccate di verde e non di blu, il profumo della carne arrostita,
delle piante di pomodoro, delle erbe aromatiche. Quando arriva la
tovaglietta di carta con stampata l’isola di Paros, saprete già
cosa ordinare e non sbaglierete: greek
salade
di sicuro, con i pomodori che ancora profumano di sole e una soffice
mizithra
di capra cosparsa dell’origano nato sulle scogliere di Tripiti,
ghemistà
e dolmadakia
non tradiranno, il vino sarà rigorosamente kokkino,
rosso, secco come la terra da cui è nato. Da qui il mare è solo una
striscia azzurra che occhieggia fra le tamerici ed è la terra di
Paros a farla da padrona, raccontando la sua storia di umile lavoro
quotidiano.
Taverna Glyfa
Alla fine della strada, appena dietro la
spiaggia, è una sorta di piccolo “agriturismo”. A pranzo c’è
più scelta, la sera possono esser finite diverse pietanze e quindi
è meglio arrivare presto. Verdure, formaggi, olio e vino, tutto è
di produzione propria, i piatti sono cucinati in giornata e le carni
grigliate in diretta.
TRIPITI
Questa piccola e
graziosa spiaggia è vicinissima a Glyfa, circondata e difesa dalle
pendici del massiccio roccioso di Tripiti, silenziosa e naturale,
avvolta da un intenso profumo di maquis
mediterraneo. Se vi trovate già a Glyfa non rinunciate a prendere
lo sterrato, breve e fattibile, che passando dietro la spiaggia
continua lungo la costa in direzione sud e arriva dopo 100 metri
circa alla spiaggia di Tripiti. Volendo, si fa anche a piedi, una
passeggiata fra salsedine, origano e timo, brevissima e per nulla
faticosa. Se invece avete questa spiaggia come obiettivo diretto,
arrivando da Parikia e Alyki incontrerete prima di Glyfa, la
deviazione con il cartello Tripiti circa 3 kilometri dopo il
paesello di Akrotiri, subito dopo la cappella di Agios Ioannis: da
qui potete scendere direttamente al mare. Chiaramente se arrivate
da Dryos, tale deviazione è appena dopo quelle di Glyfa. In ogni
caso tenete presente che le due spiagge di Tripiti e Glyfa sono molto
vicine e le potete senza dubbio visitare insieme.
Il
contesto naturale di Tripiti è diverso da Glyfa, qui torna la
sabbia e la mezzaluna della spiaggia resta abbracciata da due basse
ali di roccia rossastra che continuano verso il mare, non ci sono
tamerici allineate sulla spiaggia ma solo qualche gruppo di alberi e
grandi cespugli ai lati che conferiscono al luogo un aspetto
selvatico. Per me è un piccolo angolo di paradiso. Non ci sono
attrezzature di sorta, dovrete portarvi tutto ciò che vi occorre, ma
non caricatevi di cose inutili, per stendervi al sole vi basterà un
asciugamano perché la sabbia è molto fine e morbida, non
dimenticate però maschera e boccaglio, per mangiare potete
raggiungere Glyfa e la sua taverna con 10 minuti di passeggiata. Se
poi non siete propriamente “tipi da spiaggia” e amate camminare,
partendo dalla spiaggia di Tripiti potete avventurarvi verso sud –
con le scarpe - nell’esplorazione del massiccio
roccioso di Tripiti che è la propaggine più meridionale dell’isola
di Paros, un angolo di natura ruggente e selvaggia dove le correnti
marine e i venti si incontrano e si scontrano a Capo Mavros - il
Capo Nero - degno contraltare di Capo Korakas che è all’estremo
nord dell’isola. Non ci sono dei sentieri, bisogna andare a
intuito, prestando molta attenzione a dove si mettono i piedi e ai
cespugli spinosi, ma senza andare troppo lontano dalla spiaggia si
riuscirà comunque a respirare un po’ di quell’atmosfera
finisterre
e a percepire la magia di un nome, Capo Mavros, che, manco a dirlo,
deriva dalle rocce scure su cui schiumano i flutti…. Risaliti
dalla spiaggia di Tripiti sulla strada principale e continuando il
nostro percorso verso ovest in direzione di Alyki, non si
incontreranno più accessi al mare fino a un kilometro prima del
villaggio di Akrotiri
dove una stradetta sterrata porta alla isolata baia di BEIS,
ΜΠΕΗΣ, una sorta di stretto fiordo con una spiaggia solitaria
sul fondo. Penso che questa sia la spiaggia che alcuni chiamano
Aktotiri dato che è vicina a questo villaggio. Ma data l’abbondanza
di spiagge a Paros, potete anche risparmiarvi l’avventura di questo
sterrato e proseguire invece tranquilli fino alla prima indicazione
per FARAGAS che troverete nei pressi di Akrotiri.
Michael
Zeppos Daily Boat Cruise anche dal porto
di Aliky parte la bellissima barca di Capitan Dimitri, la tipica
barca da pesca di Paros di cui abbiamo parlato prima. Fra gli
itinerari proposti a sud ce ne è uno dedicato proprio alla
esplorazione delle baiette del Promontorio
di Tripiti e delle piccole isole che stanno fra Paros e Antiparos.
Questo itinerario consente di godere di una zona bellissima e ha il
vantaggio che si può fare anche quando c’è vento da nord.
Consultate il sito http://www.mzeppos.gr/en/daily-cruises.html
FARAGA – ΦAPAΓ ΓA - Φαράγγα
Proprio
alle porte del villaggio di Akrotiri, seguendo l’indicazione
stradale per Faraga si scende per una buona strada asfaltata con
belle curve e un bellissimo panorama sulla costa meridionale di Paros
e sulla dirimpettaia Antiparos, con tutta la miriade di isolette che
stanno in mezzo alle due e sembrano dei grandi sassi messi lì
apposta per fare attraversare quel tratto di mare senza bagnarsi i
piedi. La strada finisce dopo nemmeno un kilometro in una sorta di
spiazzo-parcheggio pure asfaltato e circondato da belle villette con
rigogliosi giardini che impediscono qualsiasi visuale verso il mare.
Ma non preoccupatevi, mare e spiaggia ci sono e siete arrivati.
Lasciate il vostro mezzo e infilatevi nella prima stradetta pedonale
che vedete, ce n’è giusto una all’inizio della strada sterrata
che parte dal parcheggio e porta alle case a sud della baia. Bastano
pochi passi, si costeggiano le siepi di essenze mediterranee dei
giardini e si passa sotto grandi pini, si sbuca quindi sulla
bellissima spiaggia di Faraga (anche qui le trascrizioni sono
numerose, Faraga, Faragas, Faragga, Faranga).
Se
vi trovate ad Alyki, seguendo le indicazioni per questa spiaggia,
percorrerete circa 3 kilometri di stradette asfaltate che corrono
alle spalle delle basse propaggini di Capo Myrona e, alla fine, vi
troverete al suddetto parcheggio. Se vi trovate a Parikia e volete
andare dritti e veloci a Faraga, quando sarete al bivio Alyki –
Dryos, meglio non deviare verso Alyki, allunghereste inutilmente il
percorso, tenete invece direzione Dryos e continuate sulla strada
principale verso Agaeria e Akrotiri dove svolterete come detto
all’inizio. La zona fra Alyki e Akrotiri è molto bella dal punto
di vista paesaggistico e molto comoda, Alyki è un paesetto dove non
manca nulla ma in meno di 15 km si raggiunge il centro di Parikia e
il suo porto, l’aeroporto è a 3-4 kilometri e in 9 kilometri si
arriva all’imbarco di Pounda per Antiparos, non è difficile
capire perché in questa zona sorgano le più belle ville di Paros
che punteggiano di bianco il paesaggio. Ma non immaginate di vedere
uno sviluppo urbanistico invasivo e non pensate che la spiaggia di
Faraga sia assediata dalle costruzioni come qualcuno scrive. Le
costruzioni ci sono ma sono candide e belle, tanto immerse nel verde
dei loro giardini che dalla spiaggia quasi si fatica a distinguerle,
poi, a differenza di tante zone in Italia, la spiaggia non è
diventata di loro esclusivo appannaggio, ma è rimasta pubblica e
usufruibile da parte di tutti, neppure la taverna della spiaggia ha
ottenuto il permesso di colonizzarla interamente.
Torniamo
dunque alla bellissima Faraga… una delle spiagge più belle
dell'isola, ben riparata dal vento e con una meravigliosa, finissima,
sabbia dorata. Il mare è di un azzurro chiarissimo, trasparente e
cristallino, con il fondale che degrada molto dolcemente. Il sole
bacia Faraga dal mattino al tramonto e i suoi grandi pini offrono una
fresca ombra naturale. Faraga è dunque una spiaggia perfetta, anche
per i più piccoli che avranno tutto lo spazio che vogliono per
giocare e divertirsi. Infatti Faragas è anche una spiaggia
abbastanza ampia e profonda, fino alla metà di giugno la troverete
completamente libera e senza strutture, poi il Faragas Beach Bar ne
attrezza una parte, ma per fortuna non gli è consentito di mettere
più di 25-30 ombrelloni, cosicché più della metà della spiaggia
resta libera, così come la zona sotto gli alberi. Il web tam-tam
italico l’ha eletta fra le sue preferite, ci troverete quindi
parecchi italiani. Ma se non vi interessa l’ombra degli alberi e
volete godere di un contesto più appartato, intimo e naturale, basta
superare la piccola duna rocciosa vicina al beach bar e scegliere una
delle belle calette sabbiose che si aprono sotto gli scogli. Su
questo lato della baia ce ne sono almeno tre, due più grandi e una
più piccina, non c’è da faticare per raggiungerle, nell’ultima
è possibile trovare naturisti. Pace e relax sono garantiti.
Faragas Beach
Bar buona soft lounge music, design
curato e gradevole, lindo, direi quasi elegante, i lettini prendisole
nella parte recintata del beach bar sono di legno, grandi e con
comodi materassi. La zona bar serve sandwich e spuntini gustosi, il
ristorante è un po’ pretenzioso e più caro rispetto alla media.
Wifi gratuito, docce a pagamento. Apre alla metà di giugno, i
lettini non sono molti e se volete utilizzarli in alta stagione è
meglio arrivare presto.
ALIKI
Aliki=salato… che
bel nome… sa di mare solo a nominarlo… è un paesetto a circa 15
kilometri da Parikia, ci si arriva velocemente con la strada
principale che porta all’aeroporto, gli abitanti della città ci
vanno la domenica a mangiare il pesce. Le case del villaggio sono
direttamente affacciate sul mare con le barchette ormeggiate fuori
dall’uscio, sono tutte bianche e squadrate, come zollette di sale,
costruite nella zona più piatta dell’isola, dove la terra è
inzuppata di mare e non la si distingue dalla sabbia. Alyki è un
paese molto semplice, privo di angoli caratteristici e particolari
attrattive, eppure quando ci penso mi ricorda tanto una bella stella
marina e lo rivedo placidamente adagiato sulla sabbia mentre stende
le sue vie verso la riva del mare fino a toccare quel velo di acqua
chiarissima che le accarezza. Alyki forse non è un paese, ma solo un
castello di sabbia, tutto circondato da sabbia, per questo si trovano
spiagge sia in centro che a nord e a sud del paese. Inutile dare
indicazioni per le spiagge di Alyki le troverete anche senza
cercarle, basterà seguire la strada che costeggia il mare e saranno
loro a venirvi incontro, una dopo l’altra sfileranno davanti a voi,
con la loro sabbia chiara, tranquille nonostante la vicinanza al
paese, bordate da ombrose tamerici e lambite da un mare quasi bianco
da tanto è basso il fondale. La più grande di queste spiagge sembra
quasi la piazza del paese, con il campetto sportivo polivalente
dietro le tamerici, i ragazzini che giocano nell’acqua
schiamazzando e i crocchi di mamme sedute a chiacchierare. Su queste
spiagge non ci sono stabilimenti balneari e file di ombrelloni, la
gente esce di casa con la propria sedia pieghevole e il giornale
sottobraccio, le nonne tengono per mano i bambini col costume e i
braccioli di gomma già gonfiati al braccio, la spiaggia non sembra
che un naturale prolungamento della propria casa. Anche se il mare è
bellissimo, i turisti su queste spiagge sono davvero pochi, le
spiagge di Alyki sono troppo “paesane” e dal gusto troppo
“quotidiano” per chi rincorre luoghi da raccontare e non
percepisce l’essenza marina di un posto come questo. Il fatto che
Alyki appartenga più al mare che alla terra è anche confermato
dalla tradizione marinara dei suoi abitanti che sono tutti pescatori.
Non a caso il 6 Agosto
si tiene ad Alyki la grande Festa dei
Pescatori, un evento atteso in tutta l’isola
e che unisce abitanti e turisti attorno a grandi tavolate sistemate
sulla spiaggia principale: fritture e grigliate di pesce, vino locale
e suma (la
tradizionale grappa di Paros) a volontà, musica e gare di ballo fra
le scuole di danza locali in costumi tradizionali. E se capitate ad
Alyki a fine giugno, precisamente il 23
giugno, potete partecipare alla antichissima
Festa di Agios Ioannis tou Kalidonas
che coincide con il solstizio d’estate, giorno in cui i si
accendono i falò sulla spiaggia per bruciare le corone di fiori
intrecciate il 1° maggio e festeggiare l’estate. Ma se anche non
avrete occasione di partecipare ad uno di questi eventi, già sedersi
ai tavolini di una delle taverne di Alyki sarà una piacevole
esperienza… Le taverne di Alyki le trovate tutte raggruppate sul
mare, vicino ai moli dove dondolano pigre le barchette dei pescatori,
con i tavolini a bordo d’acqua e all’ombra di verande e
ombrelloni. Polipi e sgombri, stesi ad asciugare al sole come un
improbabile bucato, vi faranno pregustare le specialità della casa.
Non dovrete impazzire per trovare un parcheggio e non avrete problemi
a lasciar scorrazzare i vostri bambini sulla spiaggia o giocare
nell’acqua accanto alla taverna, dovrete solo sedervi e ordinare
qualcosa di buono, magari proprio la caratteristica “guona”,
lo sgombro seccato e grigliato che si mangia solo in queste taverne e
ad Antiparos. Godetevi questa pausa epicurea, immergendovi nella
quieta atmosfera di questo luogo, liquido e salato, in tutto e per
tutto marino.
To
Mouragio - TO
MOYPAΓIO
Ouzeri – Fish taverna. Con le sue
barche provvede al pesce e propone una grande varietà di meze
marinare. I tavolini sono schierati sul piccolo molo cosicché
mangiate fra le barche e il mare. Specialità: “guona”
e polipo
grigliati, pesciolini fritti, sardine grigliate.
To Balconi
= TO ΜΠΑΛΚΟΝΙ Taverna – Grill.
Serve tutti i piatti tradizionali di carne e pesce. I tavolini sono
in bilico fra mare e spiaggia. La individuate facilmente per il
mulino in miniatura.
Folklore Art
Museum of Cycladic Civilization Prima di
lasciare del tutto Aliki, prendendo la strada che va verso
l’aeroporto, tenete d’occhio le indicazioni per questo piccolo
“museo-curiosità” unico nel suo genere. Bastano un’oretta e
2,5 euro per fare un meraviglioso giro delle Cicladi. Il sig. Benetos
Skiadas nel suo giardino ha creato, con tanto amore e tanta arte, le
riproduzioni in miniatura di case, monasteri e siti archeologici
delle Cicladi. Bellissimi sono il Monastero di Amorgos, la cattedrale
di Tinos e la Ekatontapyliani di Paros, ma anche la terrazza dei
Leoni di Delos. Fantastica la ricca collezione di modellini navali
fatti dallo stesso Benetos, un uomo dallo sguardo sereno e dalle mani
prodigiose.
Michael
Zeppos Daily Boat Cruise dal porto di
Aliky parte la bellissima barca di Capitan Dimitri anche per un
quarto meraviglioso itinerario. Questo direi che è quasi
imperdibile…. Antiparos – Despotiko -
Isole che stanno fra Paros e Antiparos.
Questo itinerario da la possibilità di vedere un’altra Paros, la
sua “terra di mezzo” sbriciolata in questo gruppo di isolette e
scogli abitati solo da qualche chiesetta e da antiche testimonianze.
Si può fare anche quando c’è vento. Consultate il sito
http://www.mzeppos.gr/en/daily-cruises.html
Rofos Boat
Trip se avete meno tempo a disposizione,
dal porto di Alyki parte anche questo grazioso battellino che fa gite
marine di 3 ore e mezza, la mattina con partenza 10.30 ritorno 14.00,
il pomeriggio con partenza 15.30 e ritorno 19.00. Il giro di solito
tocca Capo Myrona, Beis e le isolette fra Paros e Antiparos
www.rofos-paros.gr
POUNDA
Sulla costa
occidentale, a circa metà strada fra Parikia e Aliki e proprio
davanti all’isola di Antiparos, c’è la località di Pounda che
non ha nulla a che vedere con l’omonima spiaggia-club che si trova
sulla costa orientale di cui abbiamo parlato prima. Questa Pounda è
un villaggetto che si raggiunge con due precisi obiettivi: l’imbarco
per Antiparos e la spiaggia dei Kitesurfer. Qualunque sia il motivo
che vi porterà a Pounda, arrivarci è facilissimo, da Parikia basta
prendere la strada principale e percorrere circa 8-9 kilometri verso
sud, in auto o scooter basteranno davvero pochi minuti, volendo si
possono utilizzare anche i frequenti bus che collegano la capitale
al molo di imbarco a servizio dei residenti che vanno e vengono da
Antiparos. La spiaggia dei kiters è a circa 500 metri dalla stazione
del bus e dal molo di imbarco, ci si arriva percorrendo uno sterrato
che segue il mare verso sud. Che Pounda sia una vera Mecca per i
kitesurfer e che sia ora una delle più conosciute destinazioni di
kitesurfing in Europa, lo si capisce subito entrando in paese, dai
nuovi studios, dai negozi specializzati in attrezzature sportive,
dalle tavole colorate esposte ovunque e dai fantasiosi boxer dei
ragazzi che incontrate per strada. A dispetto di tanta esuberanza
sportiva, la famosa spiaggia dei kiters appare come una lunghissima
spianata di sabbia monocolore, tanto compatta da sembrare quasi terra
battuta, popolata solo da arbusti rinsecchiti dalla salsedine e da
cespuglietti di erbe aguzze pettinate dal vento. L’isola di
Antiparos è proprio lì davanti, ne puoi contare le case e le
piante, con la sua mole domina incontrastata il paesaggio e
comprimere con forza il mare verso Paros formando uno stretto canale
dall’inteso colore blu. Il luogo nel suo insieme ha un certo
fascino, con il suo essere al tempo stesso piuttosto desolato e
selvaggio, naturale e selvatico. Qui non ci trovate file di
ombrelloni e lettini e neppure bar e taverne, ci sono solo le due
scuole di kite, due scatoloni bianchi con le tipiche vele tese al
vento e quei pochi servizi che bastano ai kiters. Qui non ci viene
nessun altro se non gli appassionati e quando non c’è vento non ci
trovate proprio nessuno. In questi giorni senza vento potete
passeggiare vicino al mare per almeno 3 kilometri solo in compagnia
dei curiosi uccelletti marini che nidificano nei cespugli. Ma nei
mesi di luglio e agosto, per la gioia dei kiters di tutto il mondo,
il Meltemi soffia costantemente in questo canale di mare blu fra
Paros e Antiparos, dritto e teso da nord a sud, parallelo alla riva,
sposandosi perfettamente con l’ampia spiaggia e l’acqua piatta
del canale, solo leggermente increspata di bianco, senza grandi onde.
In questi giorni di vento Pounda è tutta un festoso arcobaleno di
colori, in cielo, in terra, in acqua, ovunque: la spiaggia si popola
di tutte le lingue e tutte le lingue declinano in un solo idioma il
comune piacere di stare insieme, di godere del mare e del vento.
Come New Golden Beach è stata consacrata come spot mondiale per il
windsurf, Pounda è stata più volte coronata come sede dei
campionati mondiali di kite PKRA (Professional Kiteboard Surfer
Association) e KPWT (Kiteboard Pro Tour), portando in tutto il mondo
il nome di Paros e la leggenda di Pounda.
Paros Kite
Pro Center – sito web
www.paroskite-procenter.com
In questi due
centri Kite di Pounda potete cimentarvi nel Kite con condizioni
ottimali e a tutti i livelli. Non mancano però proposte in tema di
windsurf, SUP, wakeboard, water-ski e persino horse riding, yoga,
massage per chi non fa kite.
Thea – Θεα
ΕΞ ΑΝΑΤΟΛΩΝ
questa taverna di Pounda è da sempre al suo posto, vicino
all’imbarcadero per Antiparos, pronta ad accogliere chi parte e chi
arriva. Se a primo avviso può sembrare priva del fascino “esotico”
e “maledetto” delle taverne portuali, il suo menù è invece
davvero esotico e particolare... qui trovate piatti in cui si
mescolano magicamente le atmosfere di Costantinopoli, del Mar Nero e
delle regioni più lontane dell’Anatolia. Se ci andate a cena
prenotate il tavolo sulla terrazza che guarda il molo, Antiparos e il
tramonto: magnifico e indimenticabile.
Butterlies
Valley fra Pounda e Parikia, in
posizione elevata a ca. 200 mt vicino al Monastero di Christos
Dasous, c’è la Valle delle Farfalle. E’ un’oasi verde popolata
da una unica specie, la Panaxia Quadripunctaria, non aspettatevi
quindi varietà. Se siete di ritorno dalle spiagge del sud verso
Parikia e avete un po’ di tempo, può essere una deviazione
simpatica, anche solo per la bella strada che offre un bel panorama.
L’oasi delle farfalle è aperta dalle 9 del mattino alle 20.00, il
bilgietto costa 2 euro e i bambini sotto i 12 anni non pagano. Info
sul sito www.parosbutterflies.gr
VIDEO POUNDA
https://vimeo.com/72103553
(tutto da guardare questo video, dedicato alla località di Pounda, il suo paesaggio, il porticciolo, la spiaggia dei kiters e perfino il traghettino che porta ad Antiparos per una passeggiata serale tra lue vie.)
ANTIPAROS
Paros e Antiparos
sono collegate quotidianamente da traghetti che partono dal porto di
Parikia e coprono il tragitto con mezz’ora di navigazione. Ma il
collegamento principale fra le due isole, il più comodo e il più
utilizzato dai locali, è quello di Pounda, dove un traghetto con
trasporto auto e persone fa instancabilmente la spola fra Paros e
Antiparos dalle 7 del mattino a mezzanotte. In basa stagione gli
orari, per quanto scritti sul tabellone, sono un po’ aleatori e il
traghetto in verità parte quando è pieno, in alta stagione le
partenze sono invece regolari e puntuali ogni 30 minuti. La
traversata marina da Pounda dura in tutto 10 minuti, giusto il tempo
di fare manovra fra un porto e l’altro, il resto del tempo è
impiegato a scaricare e caricare. I biglietti si fanno a bordo come
una volta, vicino al portellone, il costo a persona è di € 1,10 e
per uno scooter si paga € 1,40 (prezzi 2014). Diciamo subito che
solo i turisti considerano ANTIPAROS come un’isola a se stante, gli
abitanti di Paros, e quelli di Parikia in particolare, considerano
invece Antiparos semplicemente una zona di Paros, per questo vanno e
vengono dall’isola in continuazione come niente fosse. La mia
simpatica Cristina dell’Arian Hotel, per esempio, andava
indifferentemente alla spiaggia di Soros di giorno o a cena da Zorbas
la sera, prendere il traghettino per Antiparos era per lei come
attraversare un ponte… in effetti non è poi tanto diverso. Alla
fine ho assimilato anch’io questo Paros-Pensiero, prendo il
traghettino e attraverso il canale-ponte di mare e continuo
semplicemente a fare il mio giro delle spiagge di PAROS…..
Appena si sbarca
dal traghetto, si svolta a sinistra e, se non l’avete già fatto,
è meglio fare il pieno di benzina al primo distributore che si
incontra, poi non ne troverete altri, non si sa mai quanta strada
alla fine percorrerete stregati dalla magia dell’isola. Vero è che
ad Antiparos non ci sono poi tante strade da fare, quella principale
corre asfaltata da nord a sud dell’isola, dal porto ad Agios
Georghios ci sono in tutto circa 12 kilometri, le deviazioni verso le
spiagge sono praticamente inesistenti, qualche decina di metri, per
salire alla Grotta di Agios Ioannis dalla strada principale ci sono 2
kilometri, dal porto alla zona di Kambos – Livadi ci sono 5
kilometri: ecco l’isola, a star larghi si gira tutta percorrendo
circa 50 kilometri. Se non avete un mezzo, per raggiungere le
spiagge del versante orientale potete utilizzare il bus comunale che
fa la spola fra il porto e Agios Gerghios facendo le seguenti
fermate: Panagia, Glyfa, Apantima, Soros e Agios Georghios. Sulla
costa occidentale, alle spalle del paese, ci sono altre spiagge
raggiungibili con trekking o con barca, Stavros - Arapis – Alonaki
– Vriokastro – Fragopapades, ma di queste, per il momento, non
vi so dire nulla.
In generale devo
dire che le spiagge di Antiparos sono belle per il loro contesto
paesaggistico naturalistico, anche quelle che sono state attrezzate
con ristorante beach-bar hanno mantenuto un aspetto nature
e sono state “arredate” in modo discreto e senza file stabili di
ombrelloni e lettini. Quasi tutte sono sabbiose ma rispetto a Paros
la sabbia è meno fine e vellutata e il fondale del mare è
generalmente meno godibile per la costante presenza di zone di
pietrisco e scoglio, di conseguenza il mare è più colorato,
ravvivato da pennellate di intenso turchese e blu. L’acqua – non
so se è un caso – ma l’abbiamo sempre trovata più fredda,
forse per l’effetto della corrente marina che si crea nel canale
di mare che divide le due isole. Altra cosa, le spiagge raggiungibili
con la strada sono tutte rivolte a est e quindi ben illuminate al
mattino ma non godono del tramonto sul mare. Come nella vicina Paros
ci sono zone più frequentate e zone meno frequentate, zone riservate
ai naturisti e zone per tutti. Antiparos non è più bella o meno
bella di Paros, è diversa, non si possono fare paragoni e ogni
faccia della medaglia ha il suo valore.
PSARALIKI -
PANAGIA E’ la prima spiaggia che si
incontra a sud del paese. Si tratta di una unica, lunga e bella
striscia di sabbia grossa ombreggiata da tamerici. Il primo accesso è
subito dopo il porto e in questo tratto la spiaggia si chiama
Psaraliki, continuando a camminare sulla spiaggia si arriva alla zona
chiamata Panagia per la presenza della chiesa dedicata alla Madonna,
in questo punto c’è un altro accesso e anche la prima fermata del
bus comunale. Dal porto a Psaraliki si arriva comunque a piedi
con una passeggiata di pochi minuti, per questo è abbastanza
frequentata anche dai residenti che ci vengono a fine giornata.
GLIFA
Appena dopo la deviazione per Kambos, si incontra questa bella
spiaggia proprio limitrofa alla strada, non la si deve neppure
cercare, basta accostare al ciglio della strada e parcheggiare,
scendere a fare il bagno. La spiaggia è di sabbia grossa, ci sono
tamerici ma anche una decina di ombrelloni e lettini messi a
disposizione gratuitamente dalla taverna che si trova sull’altro
lato della strada, 50 metri all’interno, dove si può andare a
mangiare o prendere da bere. Il fondale ha zone sabbiose e zone
rocciose, i colori del mare sono spettacolari. E’ un’ottima
spiaggia che molti scioccamente snobbano per il fatto di essere
vicina alla strada, così per assurdo resta un posto tranquillo. Bel
panorama su Paros. Seconda fermata del bus.
APANTIMA
Si trova vicino alla deviazione per la Grotta di Agios Ioannis,
“Antiparos Cave”. Questa spiaggia è molto bella, riparata,
raccolta e sabbiosa, mare dai bei colori e trasparentissimo. Molto
raffinato il ristorante beach bar alle sue spalle, ha un corner shop
con oggetti e capi d’abbigliamento sfiziosi, mette a disposizione
ampi gazebi per l’ombra e materassini per sdraiarsi sulla sabbia.
Nell’insieme è una spiaggia molto bella e raffinata. Terza fermata
del bus.
SOROS
È la spiaggia più grande di Antiparos, forse la più bella se
consideriamo anche le sue dimensioni, in quanto è molto spaziosa,
lunga e sabbiosa. Conserva un bel contesto naturale e in un certo
senso è una spiaggia dai mille volti. Sulla destra, alla base delle
rocce, c’è la zona dall’aspetto più selvaggio, senza ombra e
anfratti fra le rocce, frequentata da naturisti. Al centro c’è un
moderno ristorante - beach bar, un po’ arretrato rispetto alla
spiaggia, molto discreto e sofisticato, al posto di ombrelloni e
lettini mette a disposizione degli ospiti enormi cuscini colorati
sulla spiaggia e sotto le tamerici. A sinistra c’è una zona con
ombra naturale frequentata dalle famiglie. Insomma a Soros sono tutti
accontentati. Quarta fermata del bus.
ALMIRA
La baia di Almira si trova appena prima di Agios Georgios. Quando
dalla strada vi apparirà il bellissimo panorama sull’isola di
Despotico e lo stretto di Agios Georghios, vedrete le spiaggette
sotto di voi. Prendete lo sterrato che porta al gruppo di case
bianche, scendete dove più vi piace. Sono sabbiose e non attrezzate.
AGIOS
GEORGIOS La strada asfaltata finisce sul
pianoro dove sorgono le quattro case di Agios Georghios, Ci sono due
taverne, irresistibili per posizione e panorama, molto frequentate da
chi fa una gita in giornata ad Antiparos, sia in auto che in barca,
perché qui c’è il molo di attracco per le barche e i caicchi che
vanno e vengono da Despotiko. L’isola disabitata di Despotiko
chiude la baia di Agios Georghios quasi completamente facendola
sembrare un grande lago, con la sua mole selvaggia crea un
meraviglioso sfondo, il paesaggio è ulteriormente abbellito dalla
sua chiesetta bianca e da qualche striscia di sabbia deserta. A
Desoptiko è possibile visitare anche una interessante area
archeologica. Dal lato di Antiparos la costa è meno appariscente, la
spiaggia vicina alle taverne non è particolarmente bella e
invitante, se non per il paesaggio circostante. La striscia che si
protende nel mare è di ghiaia mista a sabbia, ventosa e con il
fondale sassoso. Continuando per la strada sterrata si arriva alla
chiesetta di Agios Georghios e a spiaggette migliori, più raccolte e
di sabbia fine, il fondale è però sempre un misto di sabbia e sassi
che rende l’acqua molto cristallina e colorata. Ad Agios Gherogios
c’è il capolinea del bus comunale.
LIVADIA
Questa è l’unica spiaggia sulla costa occidentale che è
raggiungibile con strada asfaltata e senza troppa fatica. Per
raggiungerla dal porto basta seguire le indicazioni per Kambos, si
arriva ad una zona pianeggiante e coltivata al centro dell’isola,
si prosegue in direzione ovest e si arriva ad un gruppo di case
isolate e bianche che si affacciano sulla baia. La spiaggia è
selvaggia, bellissima nella sua verginità. Non ci sono servizi e
confort di sorta, il vento entra dritto nella baia, muove
incessantemente il mare e costruisce dune.
THEOLOGOS
La zona dove sorge la chiesetta di Agios Theologos si trova alle
spalle del paese, sulla punta settentrionale dell’isola che
guarda l’isola di Diplo – Kato Fyra, praticamente è situata
davanti alla spiaggia di Agia Irini, la Palm Beach di Paros. Qui non
arriva il bus ma si può raggiungere a piedi con una passeggiata non
faticosa di circa 800 metri, basta seguire le indicazioni per il
campeggio che si trova nelle sue vicinanze. Nascoste da bassi ginepri
si susseguono sottili strisce di sabbia rosata, bagnate da mare
cristallino. La zona è frequentata quasi esclusivamente da
naturisti, anzi è una zona riservata ai naturisti e per questo
piuttosto affollata dagli amanti del genere. Ma se la cosa non vi infastidisce più di tanto, tenete presente che l'accesso non è vietato ai "non naturisti" e che ci sono zone "miste" dove potete tenervi tranquillamente il costume e godere anche voi di questa spiaggia.
È una zona esposta, ma ha il vantaggio del sole fino a tardi.
È una zona esposta, ma ha il vantaggio del sole fino a tardi.
GROTTA di
AGIOS IOANNIS Se anche non siete
appassionati di Grotte, vale la pena di percorrere i 2 kilometri
della deviazione che si arrampica sulle pendici del Profitis Ilias
per la bellezza del paesaggio che si presenterà davanti a voi.
Arrivati sul piazzale di ingresso della Grotta lo sguardo spazierà
ampio sul mare, sulla costa di Antiparos, sulle tante isolette che
popolano il tratto di mare fra Paros e Antiparos e sulle altre isole
egee. A questo punto potete anche entrare nella Grotta, quantomeno
affacciatevi a vedere l’ingresso della spelonca sorvegliato dalla
candida chiesetta di Agios Ioannis e sbirciate nell’antro oscuro…
ANTIPAROS
Il paesetto di Antiparos non offre nulla di particolare da vedere, le
vie che potete percorrere sono giusto due, il lungomare e la via
principale che sale trasversalmente. La vita di Antiparos si svolge
tutta su queste due vie, qui trovate i negozietti, i bar, le taverne
e i ristoranti, le agenzie di noleggio auto e scooter, la
biglietteria dei traghetti e la gente. Appena vi discostate dalle due
strade principali trovate orti e pollai, semplici cortili e panni
stesi. Antiparos non può esser definita caratteristica, Antiparos è
semplice, spontanea e naturale, anche la via principale non ha niente
di sofisticato e non si preoccupa di averlo. Questa sarà
l’impressione e l’immagine che porterete con voi lasciandola
Zorbas
Taverna in paese, consigliatoci da
Cristina, frequentato anche dai residenti di Parikia in gita a
Antiparos. Semplice, famigliare, tradizionale ed economico.
Servizio
bus.
Walking on Antiparos
utile per i camminatori, possono trovare spunti, suggerisce
itinerari e tempi di percorrenza.
Caicco Sargos
trasporto e escursioni da Agios Georghios all’isola di Despotiko
per visitare l’area archeologica e le sue spiagge incontaminate.
PAROS OLTRE le SPIAGGE…
Ma
le spiagge non sono il solo motivo che mi fa amare PAROS…..
AUTENTICITÀ
di PAROS
Un
altro motivo che mi fa amare PAROS è la sua AUTENTICITA’.
Può suonare strano per un’isola che è fra le principali mete
turistiche della Grecia, eppure è così, Paros è autentica e questo
la rende forse una delle mie preferite fra le Cicladi, di sicuro è
un posto dove potrei abitare. Le Cicladi sono tutte belle e una
diversa dall’altra, quasi impossibile paragonarle, alcune sono vere
e proprie star cinematografiche come Mikonos, Santorini e Milos,
altre sono più semplici e schive come Kea, Kythnos, Schinoussa e
Sikinos, alcune irte e selvatiche come Andros, Amorgos, Serifos e
Anafi, altre suadenti e incantatrici come Ios, Donoussa, Koufonissi
e Naxos, alcune ricercate come Folegandros e Sifnos, altre
grecissime e operose come Tinos e Syros, Paros è la “Signora
delle Cicladi”, quella che assomma in sé le varie sfaccettature
della vita, lo stile, lo spirito e il nervo cicladico. Le Cicladi non
sono infatti solo cartoline con mare, spiagge, casette bianche e
cupole blu, le Cicladi sono fatte anche della loro GENTE.
E a Paros c’è una vita quotidiana che pulsa anche aldilà dei
turisti e continua oltre la stagione turistica, c’è gente che
lavora e che si svaga, ci sono cultura, tradizioni antiche e
desiderio di innovazione, insomma c’è vita. E proprio la vita che
scorre a Paros mi ha conquistato: se Syros è la capitale
amministrativa delle Cicladi, Paros ne è indubbiamente la capitale
economica e culturale. Da sempre Paros è stata l’isola più ricca
dell’arcipelago - altro che la parente povera di Mikonos - e questa
ricchezza emerge chiaramente nella sontuosità della basilica
dell’Ekatontapyliani, nella bellezza dei suoi monasteri e
raffinatezza dei dettagli di ogni suo villaggio, nello stile e nella
qualità di vita dei suoi abitanti. Questa ricchezza ha consentito
che Paros conservasse la sua originaria vitalità a differenza di
altre Cicladi che, impoverite dei loro abitanti, sono pian piano
diventate quasi dei vuoti contenitori per vacanze. Altro che
turistica, nessuna isola più di Paros è rimasta autentica e grazie
alla presenza costante dei suoi abitanti si sono conservate meglio
che altrove tante tradizioni che ancora scandiscono la vita. La
Pasqua
di Paros
è unica nelle Cicladi, direi teatrale e scenografica, coinvolge
tutti i paesi, si rispolverano antichissime ricette e usanze. Un
altro importante appuntamento religioso è la Festa
del Monastero Agion Anagiron,
il 30 giugno, quando vengono distribuiti vino e meze alla gente che
si raduna nel cortile del monastero che si trova sulla collina sopra
Parikia per danzare insieme la musica “nisiotika”. Non parliamo
poi dei festeggiamenti della Festa
della Panagia di Ferragosto,
forse la festa principale dell’isola. Per questa festa si radunano
a Paros pellegrini provenienti da tutte le altre isole, la solenne
processione parte il 15 agosto dalla basilica dell’Ekatontapyliani,
arriva al porto e poi si snoda per le strade di Parikia fino alla
chiesa della Zoodocho Pigi, all’altro lato del centro storico. La
festa termina con fantastico spettacolo pirotecnico serale sul mare,
il più bello della Grecia, non certo organizzato per intrattenere i
turisti ma per la gioia e l’orgoglio della comunità di Paros. Le
prove per questi grandi fuochi d’artificio si fanno un po’ prima
ad Antiparos, il 16 e 17 luglio, per la Festa
di Agia Marina.
La Festa
dei Pescatori di Aliki
è un altro evento sociale tradizionale che riunisce il 6 agosto
tutta l’isola intorno ai pescatori di questo paesetto dove si
continua a seccare gli sgombri al sole come una volta. Ma la gente di
Naoussa non è da meno e il 2 luglio organizza il Festival
del Vino e del Pesce
e sempre a Naoussa il 23 agosto si tiene la Festa
dei Pirati,
anche questa è partita ben prima dell’arrivo dei turisti e da
secoli gli abitanti non hanno mai mancato di “esorcizzare” con
questa festa “in maschera” il terrore vissuto durante
l’incursione del feroce Pirata Barbarossa nel 1537: costumi
pirateschi e scene di arrembaggi oggi divertono i turisti ma per gli
abitanti sono qualcosa di più. Antichissima la Festa
di Agios Ioannis tou Kalidonas,
il 23 giugno, quando a Alyki, Naoussa e Prodromos si accendono i falò
per bruciare le corone di fiori intrecciate il 1° maggio: si
festeggia con balli, vino e suma. La
suma?
A
Paros si è conservata ancora la tradizione di produrre come un tempo
questo distillato, una sorta di grappa tipica dell’isola, e il
rituale si ripete da secoli fra fine settembre e inizi ottobre ed è
gelosamente tramandato di generazione in generazione: “acqua, fuoco
e amicizia”, dicono essere i tre ingredienti fondamentali per
ottenere una buona suma. Dimenticavo, ai primi di settembre si
festeggia anche
la trata,
come poteva la gente di Paros non festeggiare questa tipica
imbarcazione da pesca e rendergli il giusto onore? E ho tralasciato
di citare le mille manifestazioni culturali che si tengono durante
tutto l’anno, i giornali locali, le tante scuole di danza popolare
che si esibiscono ad ogni occasione. Il segreto di tanta vitalità e
tradizione? PAROS, aldilà del turismo, ha sempre avuto un’economia
propria che ha consentito di vivere meglio che altrove: cave di
marmo, vigne, pesca, posizione centrale e strategica per i commerci,
persino qualche appezzamento coltivabile e acqua abbondante… Per
questo PAROS è un’isola che è riuscita a conservare nel tempo un
tessuto sociale e urbano stabile e immutato sino ad oggi, per questo
più autentico di tante altre isole.
STILE
CICLADICO a PAROS
Ogni
singolo arcipelago greco ha espresso nei secoli differenti aggregati
urbani e, così come la lingua si declina nei dialetti, le cittadine
delle Cicladi, del Dodecanneso, delle Ionie, delle Sporadi e
dell’Egeo del Nord hanno dato vita a un loro proprio stile. Quello
delle Cicladi è sicuramente il più noto, quello che l’immaginario
collettivo identifica generalmente con la GRECIA, quello che non
manca mai su cataloghi, calendari, cartoline e riviste. Lo STILE
CICLADICO
è sicuramente il miglior ministro del turismo che la Grecia abbia
mai avuto. Un altro motivo che mi fa amare Paros è il suo
contributo, verace e sincero, a questo meraviglioso stile
architettonico. Ma Parikia e Naoussa, per quanto bianche e
abbaglianti, non si presentano come piccoli paesetti di cubi
abbarbicati su una arida collina che sovrasta il blu dell’Egeo, la
prima impressione è quella di vere e proprie cittadine, moderne e
al passo con i tempi. Eppure entrambe sono rimaste cicladicissime nel
loro nucleo originario, non solo dal punto di vista architettonico ma
anche dal punto di vista urbano e sociale. Il loro centro storico è
meraviglioso, autentico e genuino per il fatto di essere ancora molto
abitato da gente originaria dell’isola. Le CHORE
di Parikia e Naoussa
non sono ‘occupate’ da europei di variegata nazionalità che
hanno in qualche modo ‘interpretato’ lo stile cicladico con il
loro gusto da cartolina, ma sono in gran parte ancora abitate da
gente del luogo che ha ereditato il naturale charme
cicladico
da nonni e bisnonni.
PARIKIA
è difficile da immaginare, o meglio, di Parikia non si troverà mai
una immagine che possa dare da sola una chiave di lettura immediata.
Vediamo se riesco a descriverla. Prima di tutto bisogna pensare che
Parikia nell’antichità era una città grande, popolosa, ricca e
potente, sempre in lotta con l’antagonista Naxos, l’unica altra
città quando nel resto delle Cicladi non c’erano che villaggetti.
Insomma, la “Signora delle Cicladi” era lei, al centro
dell’arcipelago, una sorta di “Serenissima” egea. Questa città
si era sviluppata nella zona centrale e pianeggiante di un grande
golfo protetto da tutti i venti che consentiva l’attracco di grandi
navi mercantili e uno scalo attrezzato per i rifornimenti, per questo
anche la nave della Regina Elena, madre dell’Imperatore Costantino,
si ferma a Paros prima di riprendere il suo viaggio in Oriente. La
sicurezza era garantita dalle vedette appostate sul promontorio di
Agios Fokàs e sulle alture retrostanti, le spalle erano sorvegliate
anche dal presidio di Naoussa, la città vera e propria era difesa
verso il mare da possenti mura con un perimetro di 2,5 kilometri.
Quindi Parikia è ben lontana dal caratteristico porticciolo di
pescatori o dalla piccola chora appollaiata sui monti. Quando si
arriva a Paros in traghetto la nave aggira il promontorio di Agios
Fokàs e entrando nel golfo vi trovate davanti Parikia senza
preavviso, grande, bianca e luminosa, una città sdraiata lungo il
mare. La prima impressione non sarà quella di un borgo magico e
caratteristico. Noterete di sicuro il lungomare con la fila di bar e
ristoranti, a sinistra - davanti al molo dei traghetti - il piccolo
mulino-ufficio turistico e Platia Mavrogenous con la folla e il
traffico in attesa dello sbarco, in fondo a destra una striscia di
sabbia dorata e il grande mulino simbolo di Paros. Magari aguzzerete
lo sguardo in direzione di qualche cupola azzurra e qualche campanile
bianco, ma non riuscirete a vedere altro. Di sicuro vi sfuggirà la
linea del possente contrafforte che, da un mulino all’altro,
scorre idealmente dietro la fila dei bar e dei ristoranti del
lungomare, difendendo ancora il cuore della città. Il centro storico
di Parikia è lì dietro, la parte centrale del sistema difensivo e
il bastione del Kastro è individuabile per una fila di palme e la
cupola azzurra della chiesetta di Agios Kostantinos che svetta in
posizione elevata dove un tempo c’era l’acropoli. Sulla
sinistra, esterna rispetto alla città antica, si nota la Basilica
della Ekatontapyliani col suo boschetto di pini. Lascio a voi di
superare la linea difensiva, con la fantasia e l’immaginazione, e
varcare la soglia della città per addentrarvi nel grande dedalo
delle vie lastricate. Gironzolate a caso e scoprite piazzette
caratteristiche, angoli incantevoli, dove il marmo e il bianco
calce si mescolano elegantemente con i pizzi delle tende e i vasi di
fiori, belle chiese e palazzetti, lo stile non è quello di un
paesetto ma di una capitale. Così Parikia è una città accattivante
ad ogni ora e sempre affascinante, nei giorni di forte Meltemi, fra
le sue vie regna la pace e il silenzio, ma man mano che vi
avvicinate al porto, senza vederlo, sentirete il mare che ruggisce.
La sera Parikia si anima di una moderata e variegata movida, dove
gente locale e turisti si mescolano e si confondono. Per la cena
potete scegliere a vostro piacimento e cambiare ogni sera
ambientazione. Potete dirigervi nella zona del lungomare di destra -
voltando le spalle al mare - dove è un susseguirsi di bar e
ristoranti, sia sul mare che sulle terrazze degli edifici più
arretrati, tutti godono di una bella visuale sul golfo di Parikia e
su struggenti tramonti, secondo me questa parte è però più bella
per il dopocena che per la cena. Potete anche scegliere il lungomare
di sinistra – dal molo traghetti verso Livadia - di cui abbiamo
già parlato e cenare all’Ephessus
con i piedi sulla sabbia oppure ai ristoranti Trata
o Corali
se vi piace il pesce. Ma potete anche infilarvi nei vicoli del centro
e andare dietro la Ekatontapyliani dove c’è la tradizionale
TAVERNA
PAROS,
qui non c’è la vista sul mare ma il profumo degli spiedi e trovate
anche il kokoretsi,
il kontosouvli,
le lumache e tante altre specialità gradite più ai locali e agli
appassionati di cucina greca che non ai turisti. Se non soggiornate a
Parikia dovete tenere presente che tutto il centro storico e il
lungomare fra i 2 mulini è chiuso al traffico, quindi se arrivate in
auto dovete parcheggiare in uno dei grandi parking esterni a cui si
accede percorrendo la circonvallazione esterna. Oltre ad avere un bel
centro storico ed essere sicuramente meritevole di una visita,
Parikia è anche un ottimo punto base per le vacanze, comodo per il
porto e per trovare qualunque cosa di cui si abbia bisogno: agenzie
di autonoleggio, negozi, fornai e persino il mercato. Per soggiornare
io ho sempre scelto Parikia, mi piace troppo questa città viva.
NAOUSSA
è più facile da mettere a fuoco rispetto a Parikia, le sue immagini
“spaccano” l’obiettivo e colpiscono la fantasia, corrisponde
esattamente al prototipo cicladico che i media ci trasferiscono. Il
nostro immaginario cicladico collettivo è senza dubbio gratificato
da Naoussa, la riconosciamo come cicladicamente perfetta e sublime,
luminosa, immacolata e al tempo stesso colorata dalla folla di
barchette che dondolano stipate nel piccolo porticciolo. Bianco
calce, blu marino e mille nervose pennellate di colori vivaci, a
Naoussa la macchina fotografica può rischiare di fondersi…
Nonostante, da un punto divista turistico, venga proposta come
località più chic rispetto a Parikia, nonostante pullulino locali
modaioli, icone night-life, hotel boutique, negozietti e ristoranti
raffinati, Naoussa, per fortuna, non riesce comunque ad apparirmi
glamour ma sempre e comunque genuinamente caratteristica: sa sempre
di mare e di pesce, questo è il suo bello. Naoussa era infatti un
paese di pescatori e, sostanzialmente e culturalmente, tale rimane, a
dispetto di tutto e di tutti. Il suo meraviglioso porticciolo è
rimasto il fulcro della vita del paese, la mattina trovate ancora i
pescatori che, incuranti dei ristorantini, dei localini e dei
turisti, continuano il loro antico lavoro, puliscono le reti sulle
barche e puliscono il pesce sui moli, sorseggiano ouzo e caffè,
giocano a tavli vicino alle rimesse delle barche. Per questo a me
Naoussa piace più di giorno che di sera, starei le ore a guardare i
pescatori e quegli spruzzi marini che bagnano dispettosi i selciati e
la chiesetta di Agios Nikolaos. Se poi ci venite in una giornata di
Meltemi robusto, quando nessun turista sano di mente si aggirerebbe
vicino ai moli del porticciolo, potete respirare l’essenza marina
di Naoussa: la amerete alla follia. La vita reale e antica di Paros
resiste dunque anche a Naoussa, i pescatori resistono e continuano a
sfidare il mare, il Meltemi e il pirata Barbarossa, anche se le loro
case vicino al mare sono state occupate da ristoranti e bar, anche
se sulla spiaggia non ci sono più le nasse ma poltroncine design.
Però appena ci si addentra nel dedalo delle viuzze candide e si sale
verso la bianca mole della chiesa della Panagia, torna ancora a
scorrere la vita di tutti i giorni: profumo di pane e dolci,
scalinate guarnite di fiori e vasi variopinti, musica greca che esce
dalle finestre e motorette che perdono olio. Le case degli abitanti
sono tutte intorno alla chiesa, come fossero corse ai piedi della sua
scalinata per cercare rifugio dai nuovi invasori, si stringono una
all’altra e corrono anche verso la scogliera per affacciarsi a
guardare dall’alto il porticciolo. Così si può ancora mangiare in
modo semplice e tradizionale anche a Naoussa, basta lasciar perdere i
locali nella zona porticciolo e andare verso la chiesa. Cercate la
ΨΗΣΤΑΡΙΑ
ROMANTICA,
che non ha proprio nulla di romantico e tutto di “rustico”, a
partire dalla location su una piazzetta cieca e dal menù che, come è
normale che sia in un paese di pescatori, propone soprattutto piatti
di carne, sì avete capito bene, carne, di tutti i tipi: scusate, ma
non pensate che i pescatori possano averne a nausea di pesce e che
quando vanno fuori a cena abbiano voglia di mangiare altro? E qui
vanno sul sicuro perché il gestore è imparentato col macellaio di
Naoussa.
LEFKES e
PRODROMOS,
Lo stile cicladico erompe generoso, indiscusso e senza esitazione,
non solo nei centri storici di Parikia e Naoussa ma anche nei
villaggi in collina e nei casali agricoli, nei monasteri, nelle
chiesette e nelle fattorie. Se avete tempo, non esitate dunque a
fermarvi anche nei villaggi più semplici e meno noti che incontrate
sparsi fra le colline, capirete che ciascun villaggio di Paros ha il
suo perché, dettato dal suo contesto territoriale, montano,
collinare, agricolo o geologico-morfologico che sia. Arrampicatevi
sulle colline di Paros, brune di stoppie e viola di timo, le sorprese
non mancheranno… Ma non partite senza essere andati a Lefkes e
Prodromos, questi non si devono perdere. Sono due paesi che trovate
a mezza costa, comodamente raggiungibili percorrendo la strada che
taglia in diagonale l’isola, da Parikia a Marpissa - Piso Livadi,
passando per le cave di marmo di Marathi. Questi paesi non sono
neppure lontani da Naoussa, in questo caso basta scendere verso sud e
seguire le indicazioni. LEFKES,
il suo
nome non tradisce le aspettative: BIANCO!! Qui si respira luce e aria
leggera, qui si cammina a piedi per linde scalinate e strade
lastricate, le soglie delle case e le finestre profumano di timo,
origano e basilico. Meravigliosa la sua maestosa cattedrale dedicata
alla Santa Trinità, Agia Triada, interamente costruita in lucente
marmo di Paros. Una chiesa così preziosa non poteva che appartenere
a una città importante e in effetti Lefkes era la capitale della
municipalità di Iria che comprendeva tutti i villaggi del sud est
dell’isola fino ad Alyki. Lefkes è la cittadina più elevata
dell’isola e se ne sta ben nascosta fra le pendici del monte più
alto di Paros, il Monte Agii Pantes (Monte di Tutti i Santi), un cono
di 750 metri posizionato proprio al centro dell’isola. Da Lefkes
si può prendere la bellissima strada che sale su questo monte,
offrendo via via bellissimi panorama che spaziano da Paros a Naxos e
fino alle altre Cicladi. Salendo si può dapprima deviare per il bel
Monastero di Agios Ioannis Kaparou che dista da Lekfes 4 kilometri,
continuando invece dritto, si arriva alla chiesetta di Agios Ilias e
poi a quella dei Agii Pantes sulla cima, da Lekkes alla chiesetta dei
Agii Pantes ci sono in tutto 9-10 kilometri. Quando arrivate a
Lefkes, si parcheggia all’ingresso del paese (le zone di parcheggio
sono ben indicate) e poi si gira a piedi. In bassa stagione, e in
ogni stagione se avete uno scooter, potete arrivare fino alla piazza
del Municipio dove ci sono i giardinetti con il Monumento ai Caduti e
una bellissima terrazza con vista sul paese, il mare e l’isola di
Naxos. Lefkes non dista più di 12 kilometri da Parikia, la strada è
buona e si percorre facilmente e velocemente anche la sera, noi ci
siamo andati spesso nel tardo pomeriggio fermandoci per la cena.
Anche l’ultimo pranzo a Paros dello scorso anno lo abbiamo fatto
qui. Da Lefkes, se a qualcuno piace camminare e godere appieno dei
profumi della macchia mediterranea, si può raggiungere PRODROMO
a piedi con un’ora circa di passeggiata, scendendo per una antica
via bizantina lastricata. Poi si può risalire col pullman. Prodromos
non è un centro frequentatissimo dai turisti, anzi, passa del tutto
inosservato a tutti coloro che sfrecciano sulla strada principale in
direzione delle spiagge. Eppure Prodromos è un angolo di paradiso,
una profusione di genuino charme cicladico. A parte la chiesa di
Agios Ioannis Prodromos (il Battista), che dà anche il nome al
paese, non c’è altro da vedere, ma al tempo stesso c’è tutto
da vedere. Prodromos è un regno incantato di fiori e bouganville
dove è bellissimo perdersi, dove i sovrani sono i gatti, di tutti i
colori e di tutte le misure, un paese dove tutto sembra semplice e a
misura d’uomo, dove le donne sedute sulla soglia di casa ti
sorridono e dove i vecchietti seduti al kafenion ti salutano,
curiosi di sapere da dove vieni, felici se ti rendi disponibile a
quattro chiacchiere.
To Kafeneio
Tis Syntrofias = Το καφενείο της συντροφιάς
Vicino alla fermata del bus di Lefkes c’è questo tradizionale
kafenio – mezedopoio, il classico posto dove si aspetta... con un
caffè, qualcosa da bere o qualcosa da spizzicare, senza guardare
l’orologio e guardando soltanto il panorama che dalla sua terrazza
spazia fino al mare
O
Klarinos = O ΚΛΑΡΙΝΟΣ
i suoi tavolini li trovate sulla terrazza panoramica di una casa
che si affaccia sulla piazza del Municipio e i giardinetti con il
Monumento ai Caduti. La scala per salire al ristorante è accanto
alla Farmacia. Questa semplice taverna
è sempre nel mio cuore e resta uno dei migliori ricordi culinari
dell’Egeo. Qui mangiamo il menù più classico che ci sia: purè di
fava, insalata di ceci (Ρεβΰθια), moussaka, costolette di
agnello, polpette di verdure e patatine, vino rosato della casa. I
gestori non mancano mai di offrire un assaggio di galaktoboureki e
yogurt con frutta sciroppata fatti in casa.
Le
PIETRE di PAROS
Non
è finita, c’è un’altra cosa che mi lega fortemente a PAROS…
le sue PIETRE… uniche al mondo.. pietre che raccontano storie e
leggende meravigliose che conservo nel cuore. Vi ho già parlato
delle
scogliere di Kolymbithres e di Kalogeras, che parlano di tempi assai
remoti, e della Grotta del poeta Archiloco … ma mancano
all’appello ancora queste:
BASILICA
della EKATONTAPYLIANI
La grande chiesa di Paros. Il suo nome sembra una formula magica,
“e-ka-ton-ta-py-lia-ni”, se lo ripeti lentamente vedi
materializzarsi una nube di incenso e ne senti il profumo. Il suo
nome è davvero magico, “ekaton” = “cento”, “pyliani” =
“porte”, quindi “basilica dalle cento porte”. Non ci
crederete ma ne sono state individuate 99 e la leggenda vuole che,
quando Costantinopoli tornerà ad essere la capitale della
cristianità, verrà trovata la centesima porta. E la storia stessa
della Ekatontapyliani profuma di leggenda, secondo la tradizione fu
infatti fondata nel 327 d.C. da Sant’Elena, madre dell’imperatore
Costantino, in occasione del suo viaggio a Gerusalemme alla ricerca
della Santa Croce. Pare che dopo aver lasciato Costantinopoli,
l’Imperatrice Elena, sostando a Paros, aveva promesso la
costruzione di una grande basilica se la ricerca della Santa Croce
fosse andata a buon fine. E così fu. Sull’area dove sorgeva un
tempio ellenistico, Sant’Elena fece edificare una grande basilica
di marmo bianco e rosa fuori dalla cinta murata della città, via via
si aggiunsero gli edifici di un complesso monastico monumentale e un
meraviglioso battistero. La Ekatontapyliani poi subì insieme alla
sua isola le vicende e le ingiurie dei secoli a venire, le invasioni
e le distruzioni barbariche e piratesche, nel XVII secolo era quasi
in totale rovina. L’amministrazione ottomana diede il via ad opere
di restauro che, per quanto ammirevoli, non andavano però nella
direzione del recupero della struttura originaria ma solo ad un suo
consolidamento per la fruibilità da parte dei fedeli. Solo nel 1959
prese il via un vero e proprio restauro ad opera del professore
Orlandos, determinato a restituire alla Basilica non solo la sua
forma originaria ma anche la sua luminosità e il suo colore. Grazie
a Orlandos la chiesa che oggi ammiriamo è in tutto e per tutto
simile a quella che era nel VI secolo, all’apogeo del suo
splendore, ancora circondata da un rigoglioso boschetto di pini
profumati. Il suo aspetto esterno è quello di un severo e complesso
monastero fortezza, dalla piazza nulla si indovina di ciò che
nasconde il bianco muro di cinta. Appena si varca la soglia
d’ingresso e si accede al cortile - giardino, si resta estasiati
davanti alla bellezza e l’eleganza della costruzione e le sue
pietre antiche ti riportano indietro nel tempo. La meraviglia diventa
ancora più grande quando dal bel nartece si accede all’interno
della basilica ed esplode l’eleganza delle navate, delle arcate e
dei matronei, della grande cupola e delle diverse cappelle,
dell’iconostasi marmorea e del mistico battistero. Bellissimi anche
i cortili su cui si affacciano le celle monastiche: silenziosi
chiostri con arcate ombrose, alberi e fiori. Ma la Ekatontapyliani,
così bella e ricca, racchiude anche la storia di una umile
fanciulla… Entrando nella chiesa, a sinistra, più o meno a metà
navata, c’è un reliquiario di ceramica decorata contenente un osso
che appartiene a Santa Theoctisti, poco oltre c’è anche la sua
tomba, segnata da un cranio e un osso a croce. Theoctisti era una
bella fanciulla di Lesbo, viveva a Mitilene quando venne catturata
dai pirati, ma, nel viaggio che l’avrebbe trasportata a Creta per
essere venduta schiava, riuscì a scappare durante una sosta a
Naoussa. Corse corse corse… la sua corsa la portò nei pressi della
Ekatontapyliani, dove si nascose e visse da eremita fino alla sua
morte. La fanciulla eremita fu trovata morente da un uomo che,
intuendone la santità, le tagliò una mano pensando di poter poi
vendere reliquie, ma la sua imbarcazione con il macabro fardello non
riusciva ad allontanarsi dal porto. Capito l’errore tornò sui suoi
passi e sotterrò la mano di Theoctisti accanto al suo corpo esanime,
potendo riprendere il largo...
La
cattedrale di Parikia è aperta di giorno e anche la sera, ogni
momento ha la sua suggestione, non mancate quindi di entrare in
momenti diversi. Le sue pietre profumano di cera e di incenso, di
sacralità e di storia, di mistero e di leggenda. Se ci capitate il
15 agosto potrete assistere ad una delle più sontuose processioni
della Grecia. Annesso alla chiesa c’è un piccolo MUSEO
BIZANTINO
SITI
ARCHEOLOGICI A due passi dalla
Ekatontapyliani trovate il MUSEO
ARCHEOLOGICO, piccolo e grazioso, non vi
porterà via molto tempo e arricchirà la parentesi culturale. Il
Museo raccoglie alcuni reperti provenienti dai vari siti di scavo di
Paros (i migliori sono al Museo Archeologico Nazionale di Atene) che
raccontano della presenza umana sull’isola dal Neolitico all’epoca
romana. Ma se poi cercherete sull’isola i diversi siti archeologici
da cui provengono quei reperti, probabilmente resterete un poco
delusi dalla loro attuale “povertà”. Purtroppo la ricchezza di
Paros ha attirato da sempre distruttori rapaci, la facilità di
accesso al suo territorio ha facilitato le devastazioni e le
depredazioni, quindi ben poco rimane. Ma quel poco che rimane merita
comunque attenzione. Alcune vestigia del passato vi verranno incontro
spontaneamente e avrete l’opportunità di osservarle anche senza
cercarle, altre potete trovarle facilmente seguendo i cartelli
turistici di colore marrone, altre sono più nascoste e lontane, può
valere la pena andarle a cercare non tanto per la bellezza dei
reperti ma per il fascino del luogo silenzioso e remoto.
Ecco
dove potrete trovare le principali tracce del passato più remoto di
Paros:
ANTICO
CIMITERO
questa antica necropoli è molto interessante e facilissima da
trovare, si trova sul lungomare di Parikia, poco dopo il molo dei
traghetti andando verso Livadia, davanti al porticciolo turistico. E’
una piccola area recintata e del tutto all’aperto. Affacciandovi
potete facilmente distinguere l’assortimento di urne funerarie,
anfore buriali e sarcofagi marmorei. Le sepolture vanno infatti dal
Periodo Geometrico (VIII secolo a.C.) al Periodo Romano (II secolo
d.C.), questo luogo venne dunque utilizzato ininterrottamente per
1.000 anni come sito di sepoltura e da questo punto rappresenta una
rarità e un’ulteriore prova della continuità della urbanizzazione
di Paros.
KASTRO
gironzolando fra le caratteristiche vie dell’antica Parikia, prima
o poi vi imbatterete senza dubbio nei resti della possenti torre di
guardia nord-est del Castello Franco. Nel 1260 il Duca di Naxos, per
costruire e rinforzare le mura e i torrioni del Kastro, non esitò a
distruggere completamente ciò che rimaneva degli antichi templi
dell’acropoli cittadina e a utilizzare tutto il materiale
architettonico disponibile. Così le architravi e le colonne dei
templi greco-romani spiccano come bianche ossa in queste mura. Il
saccheggio dei marmi degli antichi templi dell’acropoli era però
già iniziato in epoca bizantina per ornare le chiese, i nuovi templi
cristiani. Per esempio ciò che rimane delle fondamenta del Tempio di
Atena – la patrona di Parikia - dopo il collasso in mare della
parte occidentale del Kastro, si trova sul punto più alto
dell’acropoli, davanti alla chiesa di Agios Kostantinos che ha
preso il posto del tempio di Atena e utilizzato diverse sue
componenti anche all’interno.
SANTUARI
di APOLLO
Apollo era molto venerato a Paros e non poteva che essere così in
un’isola dova la luce del sole domina su tutto. Trovate quindi aree
con santuari a lui dedicati in zona Parikia. La zona sacra più
vicina alla città è a sud, sulla collina di Agia Anna, dove troverete
sparpagliati i resti di un complesso e articolato santuario del IV
secolo a.C. che comprendeva un Asklepion
(tempio di Asklepio, il figlio di Apollo e padre della medicina) dove
si curavano i malati e si interpretavano i sogni, e un Pythion
(un oracolo della Pizia, la famosa profetessa a cui Apollo aveva dato
la veggenza), in sostanza una specie di succursale del Tempio di
Delfi e del suo famoso oracolo. Quindi in questa vasta zona sacra
Apollo veniva glorificato per ciò che data ai mortali attraverso la
medicina e la profezia, in questi luoghi il dio entrava in contatto
con gli umani e gli umani cercavano una risposta ai mali del corpo e
ai dubbi della mente. A nord di Parikia, nella zona di
Krios-Marcello, sulla cima del Monte dei Taxiarchi, c’è invece il
sito dove sorgeva il santuario Delion.
Questo era una sorta di succursale della sacra Isola di Delo e del
suo tempio dedicato alle sue divinità, Latona e i due figli
Apollo e Artemide. Questo sito aveva dunque un connotato più sacro e
dedicatorio, la sua stessa posizione era una preghiera, elevata verso
il sole e diretta verso l’Isola di Delo visibile sull’orizzonte.
CAVE
di MARMO
Sotto
la sua crosta aspra, bruna e bruciata dal sole, PAROS nasconde il suo
tesoro più prezioso: il MARMO.
La luce candida e abbacinante di Paros è riuscita a penetrare anche
nel sottosuolo e a solidificarsi in un enorme giacimento di luce.
Nessun marmo al mondo ha il colore, la brillantezza e la trasparenza
del Marmo Pario, la sua particolare tessitura lo rende penetrabile
dalla luce in profondità creando riflessi che lo fanno apparire
“caldo” e “morbido”, l’unico che riesce a rendere
verosimile la dolcezza dell’incarnato umano in una statua. Queste
sue particolari e pregiate qualità lo hanno fatto preferire fra
tutti dagli scultori dell’epoca classica per la realizzazione dei
loro capolavori e hanno facilitato lo sviluppo a Paros di una famosa
scuola di scultura che ha prodotto grandi artisti. Non a caso alcune
fra le più famose sculture greche al mondo sono in Marmo Pario,
basta pensare alla Venere
di Milo
che ancora seduce con la sua morbida sensualità o alla Nike
di Samotracia
nelle cui ali vibra l’aria. Ma ci sono due scultori classici che
amo alla follia e le loro opere erano in Marmo Pario… Prassitele
è Ateniese, nasce e cresce circondato dalle monumentali opere di
Fidia scolpite con forza nel marmo Pentelico, eppure lui cambia
linguaggio, sceglie il marmo di Paros e plasma opere con un
modellato dolce, le sue figure hanno una sorta di languore epicureo,
mollezza e abbandono. Il suo Hermes
di Olympia
è forse la statua maschile più bella al mondo, ogni volta che passo
da Olympia non posso non andare e rimirarla ed esser grata a
Prassitele e Paros per tanta bellezza. Ma la mia vera “Sindrome
di Stendhal” viene da un’altra opera classica la Menade
di Dresda.
Questa scultura è opera di Skopas,
lui è nativo di Paros, cresce e vive in mezzo alla luce, al vento e
al marmo, come Archiloco è un’anima inquieta e ribelle, il marmo
di Paros nelle sue mani genera figure cariche di emotività e pathos.
Da questo punto di vista Skopas non è solo uno dei grandi maestri
della scultura greca classica e occidentale, ma forse il suo più
grande innovatore e il padre di un linguaggio moderno. Scusate la
divagazione, ma era necessaria per dirvi che una visita alle CAVE
di MARMO
non è una semplice curiosità ma un vero pellegrinaggio per i
fanatici della scultura greca. Prendere fra le mani un pezzetto di
quel marmo è un’emozione, portarne a casa un pezzettino è una
reliquia.
L’isola
intera è un enorme blocco di marmo candido ma le cave principali –
moderne e antiche - sono in zona Marathi, un villaggio sulla strada
che da Parikia va a Lefkes. Quando vedete dei cartelli con la scritta
in greco “ΛATOMEIA”
ci sono cave, magari in funzione e non potrete entrare, quelle
antiche sono visitabili e sono segnalate con il cartello “Ancient
Quarries”.
Si svolta in una piccola strada che si addentra in una valle dove la
montagna mostra chiaramente le sue candide ossa, continuate, non c’è
nulla di pericoloso… queste cave sono chiuse da molto tempo, ma
ovunque appare questo marmo meraviglioso e la pietra che ha dato
vita alle più belle opere della scultura classica brillerà fra le
vostre mani.
MEMORIAL
EXPRESS SAMINA
Facciamo un passo indietro e torniamo sul mare, al promontorio
roccioso di Agios Fokàs… La
sera del 26 settembre 2000 il faro di Agios Fokàs che sorveglia
l’ingresso al porto di Parikis nulla ha potuto fare contro la
negligenza umana dell’equipaggio del traghetto Express
Samina. Il mare non era mosso, eppure
perirono 82 persone in quel tragico naufragio, proprio a poca
distanza dal porto di Parikia, contro quegli scogli affioranti, erano
a pochi metri dal promontorio di Agios Fokas, erano praticamente
arrivati…. Accanto alle rovine del vecchio faro ora trovate un
monumento molto toccante, voluto e posato nel 2010 da una turista
americana superstite della tragedia. Conficcata fra le pietre del
promontorio è stata posata una curiosa struttura metallica fusa a
Seattle, sembra un pezzo della nave. Se ci arrivate al tramonto il
luogo diventa quasi surreale, il sole scenderà dritto nel mare con
colori fantasmagorici, ma poco prima sosterà, per un attimo sosterà
dentro il disco metallico del monumento al naufragio, come in un
cerchio magico. Se siete a caccia di click particolari, questo è uno
dei più particolari.
PAROS
- IL VIAGGIO
Non
temete, non voglio raccontarvi anche la trama del noto film girato a
Paros da Paolo Genovese “Immaturi – Il Viaggio”… sono invece
alla fine del mio racconto.. finalmente direte.. ma il VIAGGIO
non finisce qui, anzi, comincia forse adesso perché andare a Paros è
la cosa più facile del mondo…. già, anche questo può essere un
buon motivo per fare amare Paros….
-Come
arrivare Paros
è una delle più grandi delle Cicladi e dista dal Pireo solo 2 ore e
mezza di catamarano, 3-4 ore di nave veloce e 4-5 ore di traghetto
lento. I collegamenti con il Pireo sono più volte al giorno, forse è
l’isola meglio servita in assoluto, ci sono molte opportunità di
orario e prezzi differenti. La rotta è ben servita dalle grandi navi
della BluStar
che a mio avviso è una ottima compagnia e molto affidabile, con
navi nuove, enormi e stabili in ogni condizione di mare, veloci e
puntuali. Non da meno sono i moderni ed enormi catamarani della
Hellenic Seaways
che coprono la tratta Paros-Pireo in meno di 3 ore. Una certezza sono
anche le lentissime navi della NEL,
il classico vecchio traghetto fuligginoso con le panchine sui ponti,
tanto simpatico anche perché è il più economico. Volendo su Paros
si può prendere in considerazione anche di arrivare in aereo,
abbinando al vostro volo su Atene un volo interno Olympic,
ce ne sono almeno 3 al giorno e potrebbe consentire un notevole
risparmio di tempo (costa 90 euro a testa a tratta), evitando il
trasferimento aeroporto Atene - Pireo. Paros ha poi ottimi
collegamenti con la maggior parte delle altre isole e con la sua
posizione centrale fa da “ponte” fra le Cicladi orientali,
occidentali, settentrionali e meridionali, quindi può essere
facilmente abbinata ad altre isole e si può raggiungere anche
prendendo un volo su Mikonos, da cui dista circa 1,30 - 2 ore di
mare, o su Santorini, da cui dista circa 3 – 4 ore di mare. Insomma
per andare a Paros la prima cosa da fare è prendere un volo Italia –
Atene o Italia – Mikonos o Italia – Santorini e poi fare bene i
conti, valutando costi e benefici delle varie soluzioni in base
budget e massimizzazione del tempo a disposizione.
Come
muoversi
Paros, grazie alla sua morfologia, è un’isola molto facile da
girare e visitare. Forse è la sola isola nelle Cicladi che permette
di accedere senza fatica a tutte le sue spiagge, note e meno note. Le
strade sono tutte buone, veloci e asfaltate, tranne pochissimi e rari
tratti. Le distanze sono limitate e si possono visitare più località
nella stessa giornata. Per visitarla al meglio è utile disporre di
un proprio mezzo, ideale una
piccola auto o uno scooter, ma almeno 125cc – 150cc. In tutte le
località di Paros non avrete grossi problemi di parcheggio, fuori
dai centri abitati ci sono zone di sosta ben segnalate, poi si fanno
2 passi a piedi, non ci sono grandi distanze da fare. Con lo scooter
avete ovviamente più agio di movimento e sosta.
Noleggio Auto
– Moto Noi abbiamo utilizzato, in
vacanze diverse, sia l’auto che lo scooter. Soggiornando a Parikia
ci siamo serviti dei noleggiatori più vicini alla nostra
sistemazione situati sul lungomare proprio a fianco dell’Antico
Cimitero. Sono uno accanto all’altro e condividono lo stesso
piazzale.
Iria Cars
auto di ogni tipo, sito www.iriacars-paros.gr
Kondilis Bike
Rental scooter, moto e quad, tel e fax
+30.22840.24445
Ci siamo trovati
bene, per prezzo, comodità, mezzi messi a disposizione. Ci è
capitato una volta di rimanere in panne con lo scooter ad Antiparos,
in meno di 1 ora è arrivato un camioncino con uno scooter nuovo.
Bus - Taxi –
Taxi Boat - Escursioni Per chi non vuole
noleggiare un mezzo, abbinando trasferimenti in bus + taxi boat +
escursioni organizzate, può vedere molto. I terminal Bus, Taxi e
Taxi Boat a Parikia sono tutti e 3 vicini al molo dei traghetti, non
si sbaglia. Tutte le agenzie turistiche di Paros propongono
escursioni guidate alla scoperta delle diverse attrattive dell’isola,
non c’è che da scegliere.
I Bus coprono i
collegamenti di interesse dei residenti ma con fermate utili anche ai
turisti, basta dire al conducente dove siete diretti e vi indicherà
la fermata migliore. Le linee principali di collegamento sono Parikia
– Naoussa, Parikia – Marathi - Lefkes – Prodromos – Marmara –
Marpissa – Drios, Parikia – Alyki via aeroporto, Parikia –
Pounda/Antiparos, Antiparos – Agios Georghios.
I Taxi Boat che
partono da Parikia portano a Livadia, Krios, Marcello,quelli che
partono da Naoussa vanno a Kolymbithres e Monastiri, i biglietti si
acquistano al momento.
-Dove
soggiornare
Per il soggiorno noi abbiamo sempre fatto base a Parikia e a mio
modo di vedere è il posto migliore in assoluto, comodo per tutto e
non cambierei con nessun altro posto. Le sistemazioni a Parikia Town
sono generalmente semplici ed essenziali, senza fronzoli e lustrini,
se avete esigenze diverse, preferite stare fuori città o in altre
località dell’isola, no problem, vi assicuro che in qualunque
parte dell’isola deciderete di soggiornare non avrete problemi di
sorta e a muovervi. L’isola è tonda, ovunque siete si arriva
dappertutto in poco tempo.
Arian Hotel
B&B a Parikia, nel cuore del quartiere che si stende fra il
lungomare e il parco della Ekatontapyliani, centralissimo e
tranquillo. Si trova a 20 metri dietro gli scavi dell’Antico
Cimitero. Moto-Car Rental e Supermarket a portata di mano. Cristina
Kolovou è simpaticissima, gentile e premurosa, parla un ottimo
italiano e vi sarà di aiuto in ogni cosa. Sito www.arianhotel.gr
-Stagione
Classico clima delle Cicladi, ventilato e secco. Buona meta da Aprile
a Ottobre, Giugno e Settembre sono i mesi migliori per chi cerca la
vacanza balneare, non c’è vento e tutte le spiagge si mostrano
nella loro veste migliore. Luglio e Agosto sono più ventosi, i
migliori per chi cerca la vacanza sportiva. Ma come ben sapete il
clima non è una regola. In merito all’affollamento, che dire? in
bassa stagione è certo un paradiso, in alta stagione è sicuramente
frequentata, ma non sarà mai un’isola caotica, anzi, essendo
un’isola di grande size
e con un gran numero di spiagge, sembrerà sempre di trovare meno
gente che sulle altre isole, soprattutto quelle più piccine.
BUON
VIAGGIO A PAROS
Grande Ornella! Ancora una volta ci hai fatto un grande regalo. Con la tua sensibilità, la tua cultura, la tua passione, ci hai trasportati nella luminosa Paros. Ma ancora di più ci hai fatto di nuovo sentire cosa significa l'amore per la terra ellenica, abitata dagli uomini ma creata da dèi ed eroi.
RispondiEliminaQuesto diario-saggio contiene informazioni e consigli che in nessuna guida potremmo mai trovare, ma soprattutto mai potremmo trovare il valore aggiunto della tua prosa incandescente.
La penultima foto chiude il diario in maniera sublime, ma la prima ci fa pregustare vicende di semidei (ihihih, non riesco a restare seria più di cinque minuti). TVB Sei sempre la migliore
Che bel diario complimenti
RispondiEliminagrandiosa come il solito!! Mi sa che verrai contattata da qualche editore del settore.
RispondiEliminaBellissimo diario, complimenti e ...grazie.
RispondiEliminaMauro
Ciao a metà luglio vado a Paros, mi suggerisci di prenotare prima l auto a noleggio o non avrò problemi sul posto?
RispondiEliminaDevo dire che sono rimasto piacevolmente colpito, sono stato a Paros tanti anni fa con la mia vespa px 125 e dopo aver fatto il periplo dell'isola, ero così deluso, al punto che stavo decidendo di rimontare sul primo traghetto a andarmene in qualche altra isola, poi invece arrivato a Punda decisi di fare visita ad antiparos e li mi fermai quasi una settimana. Però vedendo le vostre foto mi verrebbe voglia di dare un'altra chance a Paros.
RispondiEliminaCiao! Ho trovato il tuo blog per caso proprio menere ero qui in ferie a Paros...complimenti davvero e grazie per i tuoi consigli. L'unica pecca è stata trovare il monumento per ricordare le vittime del traghetto Samina diviso in due completamente mangiato dalla ruggine...peccato, abbiamo comunque goduto di uno splendido tramonto in un posto veramente stupendo.
RispondiEliminaCara Ornella,
RispondiEliminaA nome di tutti noi (marito e figlia di 9 anni)dobbiamo proprio ringraziati!
Le tue descrizioni precise e accurate ci hanno permesso di scoprire un'isola magnifica e di arrivare alle spiaggie più selvaggie e isolate.
Se abbiamo un nuovo amore di mare é anche grazie a te!
Un caro saluto con Paros ancora nel cuore
Ps:Se fossi un editore ti contatterei per la realizzazione di una guida
Giada
Cara Ornella,
RispondiEliminaA nome di tutti noi (marito e figlia di 9 anni)dobbiamo proprio ringraziati!
Le tue descrizioni precise e accurate ci hanno permesso di scoprire un'isola magnifica e di arrivare alle spiaggie più selvaggie e isolate.
Se abbiamo un nuovo amore di mare é anche grazie a te!
Un caro saluto con Paros ancora nel cuore
Ps:Se fossi un editore ti contatterei per la realizzazione di una guida
Giada
Vogliamo rivolgerti un grazie enorme, la nostra vacanza grazie a te è stata sicuramente migliore e noi eravamo più consapevoli.
RispondiEliminaCi siamo salvati il tuo splendido diario di viaggio per la lettura off line e quindi potevamo attingere anche quando non avevamo internet, mi sono innamorata di Paros insieme a te, abbiamo seguito tutti i tuoi consigli e sono stati utilissimi, anche la limonata da Filoxenia, brava, un applauso, è stato un agosto stupendo grazie a te a Paros e al Marili Apartments, rifallo ti prego, sei nata per questo !
Fatima e Gianfranco con estrema gratitudine
Ciao,
RispondiEliminastiamo organizzando il nostro viaggio a Paros per il prossimo luglio. Mi aggiungo ai complimenti degli altri per la guida ed i consigli che ci offrite.
Avrei bisogno di un altro consiglio:
Ancora non abbiamo deciso in quale zona dell'isola soggiornare; abbiamo bloccato su booking diverse soluzioni sparse nelle varie aree dell'isola, cioè Parikia, Naoussa, Aliki e Logaras.
Il nostro intento è sicuramente di visitare le varie spiagge dell'isola e quindi noleggeremo un auto, ma vorremmo comunque soggiornare in una zona dove, in quei giorni in cui non ci va di spostarci, abbiamo comunque la possibilità di andare a piedi in una bella spiaggia con acqua cristallina ed essere vicini ad un centro abitato carino tipico.
A Logaras ho trovato la struttura che mi convince di più, ma non so se rispetto a quello che ti chiedevo prima è un posto adeguato.
Grazie in anticipo per il vostro prezioso supporto
Buona giornata
Francesco
Senza dubbio alcuno: Parikia!
EliminaCiao FraEli, alla fine dove hai soggiornato?Guendalina
Eliminaciao Complimenti
RispondiEliminavolevo chiederti se la spiaggia di golden beach e' molto ventilata
Grazie
ciao, bellissimo diario di viaggio. scrivi molto bene. io vorrei andare a paros nelle prime 2 settimane di luglio, volevo sapere se il mare è freddo. l'anno scorso sono stato a samos, dove il mare era a una buona temperatura per fare il bagno.
RispondiEliminagrazie