di Nadia e Marco
Veniamo in Grecia dal 1982,
l’anno in cui ci siamo sposati Nadia ed io. Per me in particolare la Grecia, ma
soprattutto le isole del Dodecanneso, hanno un sapore particolare, derivato dai
racconti che mio padre, alla domenica d’inverno, dopo pranzo, era solito
illustrare. Lui aveva vissuto dal giugno del 1940, al settembre del 1943 tra
Samo, Lero e Rodi, come marinaio cannoniere della Regia Marina, aveva
combattuto con i greci e gli inglesi contro i tedeschi. Poi la storia
proseguiva, ma io la finisco qui. Tutto
questo solo per dire che se soffro un po’ di fanatismo per la Grecia un motivo
doveva pur esserci. Di solito non scrivo diari di viaggio. Questa volta è
diverso, ho rischiato di non venire a causa di un intervento chirurgico subito
a maggio ma ho resistito, dopo 12 anni che veniamo a Creta, decisi di venirci a
vivere, non appena i vincoli della Fornero ce lo permetteranno, vediamo
quest’isola del sole, dei miti e degli eroi, come casa nostra. In questi anni
abbiamo conosciuto tante persone, tutte in gamba, per cui se a volte ne
citeremo qualcuna, perdonateci, sono amici.
Alitalia |
I.
Giovedi 31 agosto, è il giorno della partenza. In
macchina da Senigallia a Fiumicino, alle 16,45, volo diretto Roma/Heraklon,
Alitalia prenotato a poco più di 100 euro con assicurazione e bagaglio, in
orario, alle 19,00 ora locale siamo ad Heraklion. Ritiro bagagli e fuori ci
aspetta Vassilis con il contratto per la macchina. Takis, il titolare di
Voyager, un amico, anche quest’anno è
riuscito a rimediarci la Pandina PEM 1991. Contratto firmato, caricati i
bagagli e dopo poco siamo a Karteros, hotel Karteros dove ci fermeremo solo per
una notte. Scaricati i bagagli e fatta una doccia veloce decidiamo di andare a
cena ad Heraklion da Hyppocampo, ma la stanchezza ci frena e invece proviamo
una taverna sul lungomare di Karteros. La sorpresa è più che piacevole, polipo,
lo leggerete spesso, souvlaki di pollo, insalata greca, zucchine fritte, Mythos
e acqua, in due 24 euro. Con dolce, frutta e raki offerti dalla signora. Questa
del servire frutta, dolce o gelato, a volte insieme, sempre accompagnati da
raki succede ovunque, quindi non lo dirò più.
II.
Venerdi 1 settembre, dopo una super prima colazione al
Karteros, paghiamo 60 euro per la camere e ci mettiamo sulla strada per Sitia.
La strada è parecchia ma il traffico scorrevole, il tempo stupendo e siamo al
primo vero giorno di vacanza, l’unico elemento che mi disturba sono le numerose
auto che incrociamo con targa tedesca, non mi piacciono. Ci fermiamo per un
caffè ad Agios Nikolaos e poi si riprende, a mezzogiorno siamo a Sitia. Sosta
alla Lidl per i generi di prima necessità poi subito al Petras Beach, poco
fuori la città, troviamo subito la proprietaria che sa del mio intervento e
subito mi chiede come sto, se ho bisogno di qualcosa in particolare. Questo è
il quarto anno che ci fermiamo al Petras, con lei e Sifis, il marito siamo di
casa oramai. Tra l’altro loro hanno anche la campagna, infatti ci riempiono di
frutta che ci portiamo dietro subito dopo quando partiamo per Vai. Al bivio ci
fermiamo per decidere se andare o no, intanto compriamo le banane e il melone
dal signore che, anche lui ci riconosce e ricomincia a raccontare di quando
lavorava tra Bologna e Milano. Propendiamo per proseguire e passata Itanos
andiamo oltre fino a Tentas, credo si chiami così. Mai stati ma ne vale la
pena.
Tentas |
Entriamo in
acqua e fino al tramonto restiamo a goderci il sole. Non c’è nessuno. Un
paradiso. Al tramonto ritorniamo al Petras e a cena andiamo da Dionysos, poco
lontano, ad Agia Fotia. E’ una certezza. In due 28 euro. Poi a dormire presto
(qui a fine pranzo oltre alla frutta e al raki ti portano una crepe con la
nutella).
III.
Sabato 2 settembre. Sfavillante prima colazione al
Petras, coccolati da Sifis che oltre a tutto il resto ci sommerge ancora di
uva, fichi e meloni di produzione propria che serviranno per il pranzo.
Partiamo per Xerocambos, circa un’ ora di strada e siamo arrivati.
Xerocambos |
Xerocambos è
uno dei punti più orientali di Creta, è un susseguirsi di spiagge e calette tanto che non trovi mai super affollamento.
Noi andiamo di solito ad Ampelos, sotto la chiesetta di Agios Nikolaos. Il mare
oggi è calmo, vento scarso, ombrellone e due lettini 7 euro. Giornata passata
in acqua. Verso le 18 decidiamo di togliere le tende, carichiamo la macchina e
partiamo per Sitia. Arrivati a Zakros ci viene in mente di fare un salto a Kato
Zakros, per un aperitivo sul lungomare. Così facciamo, ogni volta che scendi
per quella strada ti si apre un panorama mozzafiato.
Di fronte hai
un mare blu che sfuma nel viola. Da sogno. Andiamo a parcheggiare di fronte
alle rovine, che non abbiamo mai visto dall’interno, e passando per il percorso
campestre arriviamo alla taverna Amnesia. Prendere una birra accompagnata da dakos, sotto il
sole che va giù è uno spettacolo. Poi al Petras per rimettersi in sesto e a
sera tarda andiamo a piedi fino a Sitia, stasera si cena da Rakadico.
IV.
Domenica 3 settembre. Salutiamo a malincuore Sifis e
consorte. Dopo la prima colazione partiamo per Zaros, torniamo verso Agios
Nikolaos poi Heraklion e da lì giù verso Zaros dove abbiamo prenotato una notte
al Keramos.
Keramos (Zaros) |
E’ una
struttura dentro il paese, tutta la notte senti i versi della campagna, pecore,
galli. Straordinario. Ma soprattutto il Keramos è famoso per le prime colazioni
preparate da Caterina. Non ci sono parole. Venti e passa tipi tra dolce e salato,
oltre allo yogurt, la frutta e non so cosa altro dire, comunque si arriva verso
le undici e Caterina e una delle nipoti ci offrono caffè spremuta e dolce.
Diamo una sistemata alle valigie, facciamo un giro in paese a trovare gli amici
e al primo pomeriggio andiamo a piedi al lago Votomos. Prendiamo una macedonia
di frutta che non la solita frutta a pezzettini, ma sono proprio frutti puliti
e spaccati sistemati in un vassoio. E’ domenica ed è pieno di famiglie con
bambini. Da quel poco che capisco diversi vengono da Heraklion. Ce ne andiamo
all’imbrunire e per cena siamo da Paraskivi, Vivì per gli amici, lei non cè ma
ritroviamo Giorgos che ci porta il menù particolare composto da assaggi di
piatti locali, vino rosso e tutto a 10 euro a testa. Ci salutiamo con la
promessa di ritrovarci l’anno prossimo.
V.
Lunedi 4 settembre, prima colazione al Keramos della
Caterina. Un sogno. Pieni come otri ci mettiamo in macchina, scendiamo verso
Festos e proseguiamo per Agia Galini poi Spili. Ci fermiamo a Spili per un
caffè frappè all’ombra dei platani di fronte alla fontana con le cannelle a
forma di testa di leone, fotografate da milioni di persone. Prima di partire ci
fermiamo da Maravel shop per acquistare il solito kilo abbondante di saponi
profumati, le spezie per l’insalata greca, l’arrosto e Dio solo sa cosa. Tutta
roba che durante l’inverno ci farà ricordare Creta.
Arriviamo
finalmente al Nautica apartments, dove ci
aspetta Eleftheria, la bellissima e giovanissima titolare. Un abbraccio e
salutiamo Ielina, la figlia e subito dopo arriva Sifis, il padre. E’ un
personaggio, ha tre barche di diverse dimensioni che usa per portare in giro i
clienti, oltre che per la pesca. Ci siamo conosciuti alcuni anni fa, quando
abbiamo preparato una pasta alla norma per tutti che ha conquistato il
pubblico. Prendiamo possesso dello studios, apriamo e disfaciamo le valigie,
staremo qui cinque notti. Il pomeriggio lo passiamo a bordo piscina a
chiacchierare con la titolare. Anche lei sa del mio intervento e ci raccontiamo
tutto dell’inverno. A Natale ha nevicato anche qui, la piscina era immersa nel
bianco e dal mare saliva il vapore. L’avrei visto. Si fa l’ora della cena, lei
ha da fare e non può venire allora andiamo a Rethymno. Aperitivo sul mare poi a
cena da Asikico. E’ sotto il minareto,
l’abbiamo
scoperto due anni fa per caso, e non l’abbiamo più lasciato. Grigliata per due,
vino bianco e contorni. Con 22 euro
risolviamo la pratica.
Il Minareto di Rethymno |
VII.
Mercoledi 6 settembre. Oggi decidiamo di andare a
Prinos a trovare Anastasio e la moglie Maria. Sono i
genitori di Takis, il titolare di Voyager. Andiamo a piedi come sempre perché
ci fa bene. Prima passiamo a trovare Magda, la figlia, nell’ufficio di Voyager
di fronte al Creta Star e poi affrontiamo la salita per Prinos. Sono poche case
ma dentro, all’ombra di un platano c’è, la Crissula che nel suo locale prepara
fiori di zucca ripieni, gemista, dolmades e il profumo ti inebria. Stiamo
seduti all’ombra a prendere un caffè, la Crissula vuole darmi il raki come
sempre, e come sempre lo rifiuto perché mi ucciderebbe a quell’ora. Si
chiacchiera, arriva il fornaio, lui non lo rifiuta, il raki della Crissula, poi
passano gli amici di Anastasio, insomma si fa l’ora di pranzo e difficile
rifiutare l’invito ma non possiamo proprio fermarci, Torniamo al Nautica a
piedi e ci buttiamo a bordo piscina. Più tardi, oramai rinfrescati, andiamo a
Rethymno. Una passeggiata sul lungomare, un aperitivo e poi da Asikico di
nuovo. Stasera mezes per due.
Prinos |
Triopetra |
Pieno di
cormorani che si crogiolano al sole. Spettacolo. Faccio decine di foto e torno
giù. Nadia stava venendomi incontro camminando nell’acqua bassa. Ci sono modi
peggiori di vivere. Comunque si fa sera, come dice il poeta, e quindi torniamo
alla base. La stanchezza si fa sentire, ceniamo alla taverna Eleven, vicino al
Nautica. Si mangia benissimo e si spende anche poco.
IX.
Venerdi 8 settembre. Oggi non ci va di girare. Scendo
in mare presto, dopo la solita corsetta, facciamo colazione e ci sdraiamo in
spiaggia. Faccio snorkeling come sempre e raccolgo manciate di carapaci di
riccio. Verso sera mentre sto per rientrare in acqua per l’ennesimo bagno, vedo
che due persone in alto dal terrazzo si sbracciano facendomi segno di salire.
Da lontano ho qualche problema a mettere a fuoco, penso che si siano confusi
poi mi accorgo che con loro c’è Nadia. Allora salgo e sorpresa massima sono due
ragazzi russi, di Mosca. Hanno una bambina che si chiama Varvara che definire
bella è un insulto. Ci incrociamo tutti gli anni con loro. E’ una festa.
Passiamo il resto del pomeriggio insieme. Poi siccome sono arrivati da poco se
ne vanno al supermercato per la spesa. Noi invece ci cambiamo e ce ne torniamo
da Asikico per l’ultima sera.
X.
Sabato 9 settembre. Lascio sul terrazzo di Varvara i
carapaci che ho trovato ieri, è una consuetudine, le piacciono tantissimo,
facciamo colazione, poi avviliti non poco, paghiamo, abbracciamo Eleftheria,
che ci prenota già per l’anno prossimo, e partiamo per Kissamos. La strada è
comoda, tutta la new road, passiamo Hania e verso le 11 o poco più arriviamo al
Delfini apartments. Siamo curiosi di vedere come è messo perché i commenti non
sono troppo lusinghieri, ma a noi va bene.
Manolis e la Maria, i titolari, sono gentilissimi, ci offrono un succo d’arancia gelato, e con il caldo che fa va benissimo. Chiacchieriamo un po’ quindi portiamo le valigie nell’appartamento, confortevole, datato ma pulito e comodo. Disfatte le valigie si va a Falasarna. Una delle spiagge più belle di Creta. Scendiamo alla Big beach, dove ritroviamo Kristo, il bagnino. E’ stato lui lo scorso anno a suggerirci di fermarci qui, ci accoglie a braccia aperte e dato che siamo in argomento ci invita a provare la cucina di Kouzo Mama, dove lui lavora alla sera, finito l’impegno in spiaggia. Infatti a cena ci andiamo. Buon locale, sul lungomare, pesce veramente buono, Il polipo è ottimo.
Delfini Apartments (Kissamos) |
La giornata è
particolarmente ventosa, il Meltene soffia bene, comunque
troviamo un posto abbastanza riparato, con taverna, bagno e doccia a portata di
gambe quindi si passa la giornata. Dato che siamo qui, senza tornare a
Kissamos, ci fermiamo a cena da Vassilis, storica e tradizionale taverna lì
vicino. Non si resta mai delusi. Facciamo notte e ce ne torniamo al Delfini.
Il Meltene a Falasarna |
Balos |
XIV.
Mercoledi, 13 settembre, dopo colazione ci facciamo una
chiacchierata con Manolis, paghiamo il dovuto, che non è esattamente poco, 195
euro per quattro notti, e ci avviamo verso Vulgaro, dve staremo due notti al
Maria’s village.
Maria’s Village |
E’ comodo
perché è sulla strada per Elafonissi, non è lontano da Kissamos, infatti verso
le 10 arriviamo, l’appartamento è già pronto, posiamo le valigie, due parole
con la titolare e partiamo. Oggi abbiamo deciso che andremo a Kedrodasos, ne
abbiamo sentito parlare tanto ma non l’abbiamo mai vista. E’ vicina ad
Elafonissi, trovarla non è stato proprio facile. Si lascia la strada principale
qualche chilometro prima di Elafonissi, sulla sinistra, si percorre un lungo
sterrato, modello Balos ma in piano, si arriva ad un area di sosta, sterrata
anche quella. Poi dopo un percorso, non proprio agevole si giunge alla
spiaggia, e lì sei ripagato di tutta la fatica. Il mare è turchese, verde
smeraldo, blu, la spiaggia bianca.
Kedrodasos |
I cedri ti
riparano dal vento, che anche oggi non molla, ma non ci impedisce di farci un
bagno rigenerante. Poi la giornata passa tra sabbia e acqua. Non verresti mai
via, infatti li attorno ci sono numerose tende, segno che non sono il solo a
provare il desiderio di rimanere. Faccio altre decine di foto a tutta la
spiaggia ed oltre poi torniamo indietro. Torniamo al Maria’s ci cambiamo e
andiamo a cena da Neratzula, una taverna lungo la strada principale, consiglio
a tutti di quelli in zona di farci una capatina. Stasera vado sul leggero,
insalata greca particolare, petti di pollo alla griglia, Nadia oltre
all’insalata assaggia le specialità locali. Mangiamo benissimo e spendiamo
poco, Nemmeno 25 euro in due.
XV.
Giovedi 14 settembre, oggi è la festa della Santa
Croce, il prete dalla chiesa lontana due chilometri ci allieta con la
funzione religiosa. Ma la colazione del
Maria’s è superba, dolce e salato, con
anche insalata greca su cui torreggia un pezzo di feta tra i più buoni che ho
mai assaggiato. Pieni come otri montiamo in macchina e la meta di oggi è
Elafonissi. A Topolia, la galleria è sgombra, non c’è fila da nessuna parte.
Arriviamo presto ma anche qui troviamo il Meltene e la cosa mi infastidisce un
attimo. Comunque poso l’ombrellone, lo zavorro con sassi e sabbia e poi entro
in acqua. La giornata comincia, ma sotto verso la bocca della baia, la corrente
è forte, lo snorkeling oggi non viene bene. Usciamo e dopo un paio di ore
decidiamo di andare via. Partiamo per Paleocastro, ce ne hanno parlato molto
bene, ma a me non è che mi abbia colpito più di tanto. Perciò molliamo gli
ormeggi e rientriamo al Maria’s. Doccia, sosta sul terrazzo a goderci il fresco
e poi a cena sempre da Neratzula. La conferma di ieri sera, tutto ottimo.
XVI.
Venerdi 15 settembre, sbrigata la pratica prima
colazione c’incamminiamo per Agia Marina, destinazione hotel Eleftheria dove ci
festeggiano perché siamo oramai clienti. Stella, alla reception, mi riconosce
subito e dopo i saluti e gli abbracci dovuti, in camera troviamo frutta ed
acqua ad aspettarci.
Hotel Eleftheria (Agia Marina) |
Buttiamo per
aria le valigie, tanto le dovremo rifare solo per la partenza. Io mi riposo
mentre Nadia scende in piscina. Nel pomeriggio facciamo un giro veros Agia
Triada, al monastero di Tsekarolon, dove i monaci fanno un raki da urlo.
Purtroppo stavolta ce l’hanno solo in bottiglie grandi quindi rinunciamo.
Scendiamo però ad Hania. Aperitivo sul porto, e ceniamo alla taverna Strata.
Chi viene ad Hania e non ci va non sa cosa perde. E’ straordinaria.
XVII.
Sabato 16 settembre. Oggi non ho voglia di andare a
Seitan Limani, quindi proviamo una spiaggia per noi nuova, Marati.
Marati |
Penisola
Akrotiri, oltre l’aeroporto. La spiaggia è piccola ma il mare molto bello, non
c’è vento, si nuota alla grande. A pranzo provo la solita insalata greca alla
taverna alle spalle della spiaggia. Buona e solo 6 euro. Restiamo in spiaggia
fino a tardi, poi rientriamo ad Agia Marina. Ci cambiamo e ripartiamo per
Hania, solito aperitivo e poi di nuovo da Strata. Stavolta per parcheggiare è
stata un’impresa vera e propria, è sabato e la città è invasa da autoctoni e
forestieri. Comunque ce la facciamo e la cena ci ripaga. Facciamo l’ultimo giro
per Hania, per quest’anno ovviamente, e ritorniamo in albergo.
XVIII.
Domenica 17 settembre. Scegliamo la parte occidentale
della penisola Akrotiri, Kalatas.
Kalatas
|
Si raggiunge
facilmente, arriviamo presto, c’è pochissima gente, ancora. Prendiamo un
ombrellone e due lettini, 8 euro, e facciamo il bagno. A un centinaio, forse
duecento metri dalla riva c’è un isolotto, ci divertiamo a raggiungerlo a nuoto
due, tre quattro volte. Arriva il pomeriggio, la malinconia della partenza si
affaccia. Raccogliamo il tutto e torniamo all’Eleftheria. Ci mettiamo a rifare
le valigie. Impieghiamo un paio di ore, e a cena scendiamo a piedi fino ad Agia
Marina, si va da Cactus. Grigliata mista per due, vino acqua contorni e
spendiamo 28 euro. Due passi poi a dormire.
XIX.
Lunedi 18 settembre. OK è ufficialmente finita. Prima
colazione in albergo poi di corsa all’aeroporto di Hania. Lasciamo la macchina
al parcheggio, lasciamo i bagagli e andiamo a spendere gli ultimi soldi al duty
free. Il volo Ryan per Fiumicino
non è tra quelli cancellati, anzi atterra qualche minuto prima. Dai mancano
solo undici mesi e mezzo per ripartire.
Ryan |
BRAVO MARCO ... il nostro Re di Creta !!! Questo viaggio dedicato al volto umano di Creta mi ha toccato... Hai fatto bene a parlare degli amici, i Cretesi sono un mondo affascinante e prezioso quanto la loro terra... e gli abitanti di Chanià non sono come quelli di Heraklion, quelli di Sfakià non sono quelli della Messara, quelli del Psiloritis non sono quelli del Lassithi... Entrare in contatto diretto con i Cretesi è la vera "esplorazione" a Creta.... spiagge, montagne, valli e paesi, sì, ma senza i Cretesi sarebbero solo una quinta muta.
RispondiEliminaPS Grazie per le numerosissime recensioni gastronomiche :-)non guastano mai!!!!