giovedì 29 marzo 2018

DIARIO DI VIAGGIO PICCOLE CICLADI

di Sandra Valente

Atterriamo a Santorini con volo diretto da Roma, e l’indomani (3 luglio) prendiamo l’aliscafo delle 12.40 per Koufonissi, dove arriviamo alle 14.40 circa.

 Il mare caraibico dalle sfumature verdi e turchese ci invita a fare il bagno anche al porto…ma per ora dobbiamo raggiungere il nostro alloggio. La signora che lo gestisce ci viene a prendere: la struttura si chiama Anemomylos, e si rivelerà molto comoda, visto che sull’isola l’unico mezzo che si può affittare è la bici: gli studios  si trovano a circa 700/800 metri dal paese, ed  ancora più vicini alle famose spiagge di Koufonissi (circa 400/500 metri). Prima di raggiungere la prima spiaggia sabbiosa, Finikas, lungo il percorso ci si può fermare in una delle tante calette, quasi tutte di piccoli ciottoli, ma deserte e con acqua cristallina. La prima caletta è proprio di fronte alla casa, basta attraversare la strada.
La struttura è perfetta anche per quanto riguarda le sistemazioni: le stanze non sono molto grandi, ma nella media. Ben arredate, con un bel bagno comodo (dotato anche di un grosso catino per il bucato) e balconi o terrazze circondate da oleandri, piante grasse, fiori, bouganvillee e, dettaglio da non trascurare,  panoramica vista mare.




C’è un cucinotto comune (per le camere senza angolo cottura), dotato di tutti gli accessori, compreso il tostapane e la moka per il caffè italiano.
Siamo rimasti 7 giorni a Koufonissi, purtroppo tutti ventosi… quindi non abbiamo goduto appieno delle meraviglie del suo mare, perché spesso era increspato ed il vento ci soffiava la sabbia addosso. Nonostante ciò, siamo riusciti a fare bei bagni in quasi tutte le spiagge, eccetto la famosa Porì, che è stata sempre la più battuta dal vento. La gita a Kato Koufonissi è da non perdere: ci ha regalato stupendi panorami, natura incontaminata, spiagge e calette solitarie, dove abbiamo fatto i migliori bagni.
Abbiamo provato quasi tutti i ristorantini consigliati nei diari di viaggio, e confermo il primato già espresso riguardo Aneplora (circa 500 mt. a piedi dopo il porto verso il porticciolo dei pescatori), poi Melissa, al centro della chora, Karnagio, sul mare verso l’ultimo mulino. Ma aggiungerei una taverna che abbiamo voluto provare, perché mostrava un cartello con scritto “mezè”, i tipici “assaggini” greci. Si sale qualche gradino e quando ci si siede a tavola si scopre una vista mare suggestiva, che non ci si aspetta passandoci davanti. Si chiama “To steki  tou Maria”, e la Signora Maria cucina veramente bene: parla solo greco, e ti invita ad entrare per vedere i piatti pronti a disposizione, dai dolmados alla moussaka, da scegliere anche in tanti piccoli assaggi, ma cucina anche piatti espressi, tra cui calamari fritti molto buoni.
 Da non sottovalutare anche il self service sulla spiaggia di Finikas, buonissimo e comodo, anche se sempre affollato, ma volendo si può optare per il take away.
Ma non voglio soffermarmi oltre su Koufonissi, sulla quale è stato scritto molto, della quale non si può negare la bellezza, ma che personalmente ho trovato troppo turistica e troppo affollata per i miei gusti…Il 3 luglio era già stracolma di gente… non oso pensare a come deve essere ad agosto…
Vorrei invece parlare di Schinoussa e di Iraklia.
Schinoussa ci ha veramente conquistato con la sua semplicità e le sue bellezze. Siamo arrivati con il mitico Skopelitis Express la mattina del 10 luglio e siamo rimasti una settimana, nella quale abbiamo assaporato l’atmosfera della Grecia di 20 o 30 anni fa. Arrivati al porto già si percepisce la semplicità della vita di Schinoussa: porto piccolissimo, solo due ristoranti fin troppo eleganti (e cari) a ridosso della strada che porta alla chora. Una salita ripida, con qualche tornante, ed ecco il villaggio: è piccolo, praticamente una strada delimitata da case bianche, taverne, bar, una bella chiesa. Passeggiando si incontrano pollai pieni di galline e tacchini, gatti, si ammirano le bougavillee e si salutano gli anziani seduti sui muretti fuori delle case. La sera si può ascoltare musica in uno o due bar, passeggiare lungo il “corso”, ed è tutto.  Abbiamo soggiornato al “Meltemi”, nella Chora: stanza spaziosa, bagno piccolino ma comodo. Si mangia molto bene, all’inizio vengono offerte sempre due o tre salsine con pane tostato, e poi bisogna tener presente che ogni portata è talmente abbondante che basta per 2, ma anche 3 persone!
L’aspetto più piacevole di Schinoussa è che, ( a differenza di Koufonissi) anche quando soffia il vento forte, le spiagge a sud sono riparate e il mare è calmo. Le strade sono quasi tutte sterrate, ma col motorino si va in giro tranquillamente. Dalla chora la spiaggia più vicina, raggiungibile a piedi (incontrando sul sentiero recinti con asini, una mucca e tante galline appollaiate sui rami di un albero) è Tsigouri, sabbiosa, bellissima, con un isolotto al centro della baia. Tamerici per l’ombra, quasi tutta libera, con una piccola zona attrezzata, bar e taverna dove si mangia molto bene, anche piatti ricercati come il carpaccio di pesce o i gamberi marinati, e grandi insalate di frutta.



Anche Livadi (sud est, dopo Tsigouri) è una lunga distesa di sabbia, con alberi di tamerici alle spalle e acqua cristallina, dove nuotano tanti pesciolini e piccolissime sogliolette. Non è attrezzata, ma sulla strada alle spalle c’è una taverna.
Un ‘altra spiaggia suggestiva è Aliargia Kavos, dopo Livadi salendo verso nord. E’ghiaiosa, di sassolini grigi, sulla sinistra c’è una piccola grotta tra le rocce, ed è delimitata da rocce anche sul lato opposto. Il mare tende al verde smeraldo con la luce pomeridiana e più al turchese di mattina. Non attrezzata.
Al nord la spiaggia a mio avviso più bella è Psili Amos, non lunghissima, sabbiosa, delimitata ai lati da rocce, con tamerici alle spalle per l’ombra.




Se si sale sulle rocce e le dune ai lati della spiaggia si ammirano splendidi panorami, e si dovrebbero raggiungere a piedi ad est la spiaggia Papa tou Avlaki e ad ovest la spiaggia di Fikio. Noi non ci siamo avventurati, perché lasciare la quiete e la bellezza di Psili Amos ci sembrava un sacrilegio. Non è attrezzata, ma prima di arrivare, nell’agglomerato di Messaria, c’è il bar taverna To Petrino, dove si mangia bene e a prezzi molto economici. Il migliore come rapporto qualità-prezzo.
 Le spiagge di Liolou ,Fountana e Almiros ci hanno un po’ deluso, forse perché c’erano molte alghe, ma sono comunque vivibili e l’acqua è bassa e trasparente. Per chi ama i percorsi un po’ più impegnativi, ma fattibilissimo con le scarpe da ginnastica è il sentiero che porta alla piccola spiaggia di Gero Limionas, a sud ovest dell’isola. Si arriva in motorino fino ad uno spiazzo, poi si prosegue a piedi. Purtroppo non ricordo le indicazioni precise, che avevo trovato in un diario di viaggio… E’ una caletta di ciottoli, con un’unica piccola tamerice al centro. Suggestiva vista dall’alto, ma non avendo scarpe adatte non siamo scesi, anche perché le spiagge bellissime e facilmente raggiungibili a Schinoussa non mancano… Per noi che non amiamo le spiagge attrezzate, Schinoussa si è rivelata un paradiso terrestre: in ogni spiaggia eravamo soli fino alle 11 e mezza /mezzogiorno, e nelle restanti ore del giorno non c’è stato mai l’affollamento di Koufonissi. 
Per quanto riguarda i ristoranti e le taverne, non c’è una vasta scelta, ma oltre Meltemi, To Petrino e il ristorante sulla spiaggia di Tsigouri, si mangia bene da Margarita il pesce e le insalate (notevole quella con i pomodori secchi).
Ed eccoci a parlare di Iraklia. Siamo arrivati il 16 luglio, con la barca Anemos di Capitan Dimitris, che porta in gita i turisti, e ci è venuto a prendere a Schinoussa. Infatti di domenica non viaggia Skopelitis, e il traghetto della Blue Star Ferries c’era alle 9 di sera, e noi non volevamo proprio arrivare a quell ‘ora. Ci è venuto a prendere al porto Nikolaos, della taverna Maistrali, dove abbiamo soggiornato. E’vicina a porto, 5/10 minuti a piedi in salita. Arrivati su, ci fa accomodare sulla terrazza, dove ci offre la colazione. La vista è spettacolare: tra i fiori rosa della bouganvillee che scende dalla tettoia azzurra si vede il porticciolo con le barche a vela, il mare dai colori che vanno dal turchese intenso, al blu e al celeste … da un lato c’è una grande pala eolica che scopriremo essere una stazione di desalinizzazione dell’acqua.


 Quando ci accompagna nel nostro studio siamo piacevolmente sorpresi di avere la stessa vista panoramica dal nostro balcone. La stanza sarebbe da quattro persone, quindi è spaziosa, con angolo cottura attrezzato (c’è anche il forno elettrico!), bagno grande, tavolo per mangiare sia all’interno che sul balcone.
La vita ad Iraklia è molto simile a quella di Schinoussa: il villaggio che si dirama dal porto è piccolo, ma non manca nulla. Ci sono confortevoli bar dove fermarsi la sera, taverne, piccoli negozi arredati in modo pittoresco. Abbiamo affittato il motorino, per poter girare comodamente, anche se Iraklia è un’isola adatta a chi ama il trekking: ci sono molti percorsi (più o meno avventurosi) che si possono seguire, anche per raggiungere le grotte di San Giovanni o la cima del monte Papas (420 metri), da dove si ammira il panorama a 360° dell’isola. La chora Panaghia è un piccolo agglomerato di case bianche, delle quali solo alcune ristrutturate e ben tenute, e molte altre modeste, alcune anche semi diroccate, dove si può incontrare qualche anziana che prende il fresco sul muretto o qualche vecchio contadino che torna dai campi a dorso di mulo. Intorno qualche pollaio, qualche capra e qualche asino che mangiano erba secca e sterpaglie. Sembra che il tempo si sia fermato a cinquant’anni fa…
Le spiagge raggiungibili a piedi sono solo tre: quella del porto, con acqua cristallina, abbastanza affollata fino a sera, poi Livadi, lunga, selvaggia, ombreggiata, con bar-taverna alle spalle.
E la piccola Toukopigado, di ciottoli, incastonata tra due pareti di roccia. Purtroppo anche qui le spiagge non sono riparate quando tira vento…Quindi se non si va al mare e non si ama il trekking o le buone letture l’isola non è consigliata… Anche se a mio avviso vale la pena di scoprire un luogo così diverso, unico e fermarsi almeno due o tre giorni a Iraklia.  E consiglierei senz’altro di fare la gita in barca con Capitan Dimitris, che è un’istituzione sull’isola. Parla esclusivamente greco, fa tutte le manovre da solo, effettua la gita soltanto se ci sono almeno 5 o 6 persone ed ha costruito degli approdi “casarecci” tra le rocce per scendere sulle spiagge, veramente unici. Si va dal porto fino alla spiaggia di Alimià, che è veramente bella, di sabbia dorata con un’acqua dall’incredibile colore verde chiarissimo.


Prima di raggiungere quest’ultima tappa, si costeggia oltre metà isola, dalle coste alte e rocciose, e si fa una tappa di un’ora, un’ora e mezza anche alla spiaggia di Karvounolakkos, bella anch’essa, non sabbiosa ma di piccoli ciottoli.
E’ finito anche il nostro soggiorno a Iraklia, ultima tappa della nostra vacanza. Siamo pronti per ripartire verso la meravigliosa Santorini, da dove abbiamo il volo per Roma. Anche quest’anno conserveremo negli occhi le immagini e nel cuore le emozioni che ogni volta ci dona la nostra amata Grecia.

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