Atterriamo a Santorini con volo
diretto da Roma, e l’indomani (3 luglio) prendiamo l’aliscafo delle 12.40 per
Koufonissi, dove arriviamo alle 14.40 circa.
Il mare caraibico dalle sfumature verdi e
turchese ci invita a fare il bagno anche al porto…ma per ora dobbiamo
raggiungere il nostro alloggio. La signora che lo gestisce ci viene a prendere:
la struttura si chiama Anemomylos, e si rivelerà molto comoda, visto che
sull’isola l’unico mezzo che si può affittare è la bici: gli studios si trovano a circa 700/800 metri dal paese,
ed ancora più vicini alle famose spiagge
di Koufonissi (circa 400/500 metri). Prima di raggiungere la prima spiaggia
sabbiosa, Finikas, lungo il percorso ci si può fermare in una delle tante
calette, quasi tutte di piccoli ciottoli, ma deserte e con acqua cristallina.
La prima caletta è proprio di fronte alla casa, basta attraversare la strada.
La struttura è perfetta anche per
quanto riguarda le sistemazioni: le stanze non sono molto grandi, ma nella
media. Ben arredate, con un bel bagno comodo (dotato anche di un grosso catino
per il bucato) e balconi o terrazze circondate da oleandri, piante grasse,
fiori, bouganvillee e, dettaglio da non trascurare, panoramica vista mare.
C’è un cucinotto comune (per le
camere senza angolo cottura), dotato di tutti gli accessori, compreso il
tostapane e la moka per il caffè italiano.
Siamo rimasti 7 giorni a Koufonissi,
purtroppo tutti ventosi… quindi non abbiamo goduto appieno delle meraviglie del
suo mare, perché spesso era increspato ed il vento ci soffiava la sabbia
addosso. Nonostante ciò, siamo riusciti a fare bei bagni in quasi tutte le
spiagge, eccetto la famosa Porì, che è stata sempre la più battuta dal vento.
La gita a Kato Koufonissi è da non perdere: ci ha regalato stupendi panorami,
natura incontaminata, spiagge e calette solitarie, dove abbiamo fatto i
migliori bagni.
Abbiamo provato quasi tutti i
ristorantini consigliati nei diari di viaggio, e confermo il primato già
espresso riguardo Aneplora (circa 500 mt. a piedi dopo il porto verso il
porticciolo dei pescatori), poi Melissa, al centro della chora, Karnagio, sul
mare verso l’ultimo mulino. Ma aggiungerei una taverna che abbiamo voluto
provare, perché mostrava un cartello con scritto “mezè”, i tipici “assaggini”
greci. Si sale qualche gradino e quando ci si siede a tavola si scopre una
vista mare suggestiva, che non ci si aspetta passandoci davanti. Si chiama “To
steki tou Maria”, e la Signora Maria
cucina veramente bene: parla solo greco, e ti invita ad entrare per vedere i
piatti pronti a disposizione, dai dolmados alla moussaka, da scegliere anche in
tanti piccoli assaggi, ma cucina anche piatti espressi, tra cui calamari fritti
molto buoni.
Da non sottovalutare anche il self service
sulla spiaggia di Finikas, buonissimo e comodo, anche se sempre affollato, ma
volendo si può optare per il take away.
Ma non voglio soffermarmi oltre su
Koufonissi, sulla quale è stato scritto molto, della quale non si può negare la
bellezza, ma che personalmente ho trovato troppo turistica e troppo affollata
per i miei gusti…Il 3 luglio era già stracolma di gente… non oso pensare a come
deve essere ad agosto…
Vorrei invece parlare di
Schinoussa e di Iraklia.
Schinoussa ci ha veramente
conquistato con la sua semplicità e le sue bellezze. Siamo arrivati con il
mitico Skopelitis Express la mattina del 10 luglio e siamo rimasti una
settimana, nella quale abbiamo assaporato l’atmosfera della Grecia di 20 o 30
anni fa. Arrivati al porto già si percepisce la semplicità della vita di
Schinoussa: porto piccolissimo, solo due ristoranti fin troppo eleganti (e
cari) a ridosso della strada che porta alla chora. Una salita ripida, con
qualche tornante, ed ecco il villaggio: è piccolo, praticamente una strada
delimitata da case bianche, taverne, bar, una bella chiesa. Passeggiando si
incontrano pollai pieni di galline e tacchini, gatti, si ammirano le
bougavillee e si salutano gli anziani seduti sui muretti fuori delle case. La
sera si può ascoltare musica in uno o due bar, passeggiare lungo il “corso”, ed
è tutto. Abbiamo soggiornato al
“Meltemi”, nella Chora: stanza spaziosa, bagno piccolino ma comodo. Si mangia
molto bene, all’inizio vengono offerte sempre due o tre salsine con pane
tostato, e poi bisogna tener presente che ogni portata è talmente abbondante
che basta per 2, ma anche 3 persone!
L’aspetto più piacevole di
Schinoussa è che, ( a differenza di Koufonissi) anche quando soffia il vento
forte, le spiagge a sud sono riparate e il mare è calmo. Le strade sono quasi
tutte sterrate, ma col motorino si va in giro tranquillamente. Dalla chora la
spiaggia più vicina, raggiungibile a piedi (incontrando sul sentiero recinti
con asini, una mucca e tante galline appollaiate sui rami di un albero) è
Tsigouri, sabbiosa, bellissima, con un isolotto al centro della baia. Tamerici
per l’ombra, quasi tutta libera, con una piccola zona attrezzata, bar e taverna
dove si mangia molto bene, anche piatti ricercati come il carpaccio di pesce o
i gamberi marinati, e grandi insalate di frutta.
Anche Livadi (sud est, dopo
Tsigouri) è una lunga distesa di sabbia, con alberi di tamerici alle spalle e
acqua cristallina, dove nuotano tanti pesciolini e piccolissime sogliolette.
Non è attrezzata, ma sulla strada alle spalle c’è una taverna.
Un ‘altra spiaggia suggestiva è
Aliargia Kavos, dopo Livadi salendo verso nord. E’ghiaiosa, di sassolini grigi,
sulla sinistra c’è una piccola grotta tra le rocce, ed è delimitata da rocce
anche sul lato opposto. Il mare tende al verde smeraldo con la luce pomeridiana
e più al turchese di mattina. Non attrezzata.
Al nord la spiaggia a mio avviso più bella è
Psili Amos, non lunghissima, sabbiosa, delimitata ai lati da rocce, con
tamerici alle spalle per l’ombra.
Se si sale sulle rocce e le dune
ai lati della spiaggia si ammirano splendidi panorami, e si dovrebbero
raggiungere a piedi ad est la spiaggia Papa tou Avlaki e ad ovest la spiaggia
di Fikio. Noi non ci siamo avventurati, perché lasciare la quiete e la bellezza
di Psili Amos ci sembrava un sacrilegio. Non è attrezzata, ma prima di
arrivare, nell’agglomerato di Messaria, c’è il bar taverna To Petrino, dove si
mangia bene e a prezzi molto economici. Il migliore come rapporto
qualità-prezzo.
Le spiagge di Liolou ,Fountana e Almiros ci
hanno un po’ deluso, forse perché c’erano molte alghe, ma sono comunque
vivibili e l’acqua è bassa e trasparente. Per chi ama i percorsi un po’ più
impegnativi, ma fattibilissimo con le scarpe da ginnastica è il sentiero che
porta alla piccola spiaggia di Gero Limionas, a sud ovest dell’isola. Si arriva
in motorino fino ad uno spiazzo, poi si prosegue a piedi. Purtroppo non ricordo
le indicazioni precise, che avevo trovato in un diario di viaggio… E’ una
caletta di ciottoli, con un’unica piccola tamerice al centro. Suggestiva vista
dall’alto, ma non avendo scarpe adatte non siamo scesi, anche perché le spiagge
bellissime e facilmente raggiungibili a Schinoussa non mancano… Per noi che non
amiamo le spiagge attrezzate, Schinoussa si è rivelata un paradiso terrestre:
in ogni spiaggia eravamo soli fino alle 11 e mezza /mezzogiorno, e nelle
restanti ore del giorno non c’è stato mai l’affollamento di Koufonissi.
Per quanto riguarda i ristoranti e
le taverne, non c’è una vasta scelta, ma oltre Meltemi, To Petrino e il
ristorante sulla spiaggia di Tsigouri, si mangia bene da Margarita il pesce e
le insalate (notevole quella con i pomodori secchi).
Ed eccoci a parlare di Iraklia.
Siamo arrivati il 16 luglio, con la barca Anemos di Capitan Dimitris, che porta
in gita i turisti, e ci è venuto a prendere a Schinoussa. Infatti di domenica
non viaggia Skopelitis, e il traghetto della Blue Star Ferries c’era alle 9 di
sera, e noi non volevamo proprio arrivare a quell ‘ora. Ci è venuto a prendere
al porto Nikolaos, della taverna Maistrali, dove abbiamo soggiornato. E’vicina
a porto, 5/10 minuti a piedi in salita. Arrivati su, ci fa accomodare sulla
terrazza, dove ci offre la colazione. La vista è spettacolare: tra i fiori rosa
della bouganvillee che scende dalla tettoia azzurra si vede il porticciolo con
le barche a vela, il mare dai colori che vanno dal turchese intenso, al blu e
al celeste … da un lato c’è una grande pala eolica che scopriremo essere una
stazione di desalinizzazione dell’acqua.
Quando ci accompagna nel nostro studio siamo
piacevolmente sorpresi di avere la stessa vista panoramica dal nostro balcone.
La stanza sarebbe da quattro persone, quindi è spaziosa, con angolo cottura attrezzato
(c’è anche il forno elettrico!), bagno grande, tavolo per mangiare sia
all’interno che sul balcone.
La vita ad Iraklia è molto simile
a quella di Schinoussa: il villaggio che si dirama dal porto è piccolo, ma non
manca nulla. Ci sono confortevoli bar dove fermarsi la sera, taverne, piccoli
negozi arredati in modo pittoresco. Abbiamo affittato il motorino, per poter
girare comodamente, anche se Iraklia è un’isola adatta a chi ama il trekking:
ci sono molti percorsi (più o meno avventurosi) che si possono seguire, anche
per raggiungere le grotte di San Giovanni o la cima del monte Papas (420
metri), da dove si ammira il panorama a 360° dell’isola. La chora Panaghia è un
piccolo agglomerato di case bianche, delle quali solo alcune ristrutturate e
ben tenute, e molte altre modeste, alcune anche semi diroccate, dove si può
incontrare qualche anziana che prende il fresco sul muretto o qualche vecchio
contadino che torna dai campi a dorso di mulo. Intorno qualche pollaio, qualche
capra e qualche asino che mangiano erba secca e sterpaglie. Sembra che il tempo
si sia fermato a cinquant’anni fa…
Le spiagge raggiungibili a piedi
sono solo tre: quella del porto, con acqua cristallina, abbastanza affollata
fino a sera, poi Livadi, lunga, selvaggia, ombreggiata, con bar-taverna alle
spalle.
E la piccola Toukopigado, di
ciottoli, incastonata tra due pareti di roccia. Purtroppo anche qui le spiagge
non sono riparate quando tira vento…Quindi se non si va al mare e non si ama il
trekking o le buone letture l’isola non è consigliata… Anche se a mio avviso
vale la pena di scoprire un luogo così diverso, unico e fermarsi almeno due o
tre giorni a Iraklia. E consiglierei
senz’altro di fare la gita in barca con Capitan Dimitris, che è un’istituzione
sull’isola. Parla esclusivamente greco, fa tutte le manovre da solo, effettua
la gita soltanto se ci sono almeno 5 o 6 persone ed ha costruito degli approdi
“casarecci” tra le rocce per scendere sulle spiagge, veramente unici. Si va dal
porto fino alla spiaggia di Alimià, che è veramente bella, di sabbia dorata con
un’acqua dall’incredibile colore verde chiarissimo.
Prima di raggiungere quest’ultima tappa, si
costeggia oltre metà isola, dalle coste alte e rocciose, e si fa una tappa di
un’ora, un’ora e mezza anche alla spiaggia di Karvounolakkos, bella anch’essa,
non sabbiosa ma di piccoli ciottoli.
E’ finito
anche il nostro soggiorno a Iraklia, ultima tappa della nostra vacanza. Siamo
pronti per ripartire verso la meravigliosa Santorini, da dove abbiamo il volo
per Roma. Anche quest’anno conserveremo negli occhi le immagini e nel cuore le
emozioni che ogni volta ci dona la nostra amata Grecia.
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