mercoledì 8 agosto 2018

NAXOS,le sue trasparenze e una notte a Santorini

di David Kepesh

22-29 Luglio 2018

Atterriamo in piena notte a Santorini, e dopo aver assistito allo spettacolo dell’alba dal piccolo porto, ci imbarchiamo con il Blue Star alla volta di Naxos. Questo non è un vero e proprio diario di viaggio, ma vuole essere un piccolo breviario di buoni consigli.

Le spiagge:

Le mie aspettative al riguardo erano alte, ma l’impatto con la realtà è stato addirittura migliore del previsto. La più bella per me è Plaka (per la mia compagna vince Agios Prokopios, ma vabbè). Considerate che la spiaggia è lunghissima, ma il punto migliore è dietro le dune, circa alla metà, oppure un po’ prima presso gli ombrelloni di vimini. Lì ci sono i tipici piccoli stabilimenti greci, formati da pochi ombrelloni  ben distanziati l’uno dall’altro e con la possibilità di ordinare cibi e bevande. Per una giornata intera il prezzo è stato di 7 euro.  In questo punto c’è poco affollamento, e l’acqua, che degrada dolcemente, ha dei colori sbalorditivi. Vi consiglio anche di affittare  un kayak o un Sup e di trascorrere un’oretta in mezzo a un mare colore smeraldo, di una pulizia sconvolgente. La vita è bella qui. Se poi amate i mega stabilimenti all’italiana, a Plaka trovate anche quelli, purtroppo.

A pari merito c’è la spiaggia di Agios Prokopios. Anche questa è molto lunga, ed anche qui potete trovare sia spazi liberi che stabilimenti più o meno invasivi. Noi vi consigliamo la parte di arenile (libero, ca va sans dire)all’estremità, sotto la taverna-bar. Qui l’acqua offre riflessi smeraldo e blu, ed è davvero meravigliosa .
Angolino di Agios Prokopios

In seguito vi consiglio Orkos. Questa spiaggia segna l’inizio (o la fine) della Plaka, ed è incredibilmente snobbata da tutti i diari di viaggio e da tutti i siti internet. Si trova vicino all’affollatissima Mikri Vigla, è formata da un arenile principale e da una caletta. Vi consiglio di fare almeno mezza giornata nella spiaggia “piccola”, dove rischierete di trovarvi anche da soli. Noi ce la siamo goduti fino al tramonto, ed è uno spettacolo veramente emozionante.
La splendida solitudine  di Orkos

Poi c’è Alyko, la più scenografica di tutte. Arrivati all’ecomostro, dovete riscendere e girare subito a destra. Lo spettacolo che vi si parerà davanti agli occhi è delizioso. C’è una chiesetta sulle rocce all’estremità, ed il mare visto dall’alto ha letteralmente mille sfumature. L’arenile tuttavia può risultare pieno di poseidonia, e non a tutti può piacere .
La Grecia di Aliko
Un altro posto dove consigliamo di andare sono le calette tra Agiassos e Pyrgaki, all’estremo sud-ovest. Da qui parte uno sterrato di 3-4 di kilometri (bellissimo con il quad) dove si aprono un paio di calette molto belle. L’accesso non è difficile, e la spiaggia è quasi “privata”. La vista da dentro l’acqua è notevole, soprattutto se avete la fortuna di assistere al tramonto.
Tramonto dentro la Caletta

Le spiagge per noi meno interessanti sono state Hawaai beach e Cedar Forest of Alyko, che sono due cale l’una di seguito all’altro. Dovete arrivare all’ecomostro di Alyko e da lì proseguire. La vista dall’alto è sbalorditiva, ma una volta scesi giù siamo rimasti un po’ delusi. Infatti siamo stati sfortunati in quanto il mare era molto mosso, e la spiaggia era quindi molto sporca dei detriti portati dal mare. Comunque intendiamoci: il livello anche qui è molto alto, e certamente ne è valsa la pena, anche solo per la vista dall’alto. Con il mare calmo, secondo me sarebbero state le più belle .

Cedar Forest
Noi per motivi di tempo non abbiamo potuto visitare la costa est che dovrebbe essere molto particolare, più rocciosa e piena di calette.

Mangiare a Naxos:

Alle cicladi si mangia bene, e Naxos anche in questo campo è stata una bella sorpresa. Abbiamo mangiato alla grande da Vasilis, nell’old market (prendete l’agnello, vi prego), ma in generale la qualità media è buona ed i prezzi sono più che accessibili. Posso consigliarvi anche Meze2 per il pesce (il meno turistico sul lungoporto), Doukato e Fiamingo per le splendide location. Noi italiani siamo di bocca buona, ma quando vado in Grecia soffro sempre di meno rispetto ad altri posti all’estero.

Come muoversi:

Il consiglio è quello di noleggiare un mezzo, e preferibilmente un quod. Le strade sono facilmente percorribili, gli sterrati non sono poi così terribili. Inoltre se vi muovete con questo mezzo potrete godere dell’odore di cibo che esce dalle case dei vari villaggi che incontrerete. E poi volete mettere il divertimento?

Dove soggiornare:

Noi siamo stati ad Agios Georgios, il quartierino vicino l’omonima spiaggia, negli splendidi Rodia Studios. Per noi è il posto migliore dove stare, in quanto ci sono tutti i servizi, e la sera potete arrivare alla Chora in 5 minuti a piedi.

Santorini:

L’ultima giornata l’abbiamo fatta a Santorini, anche per spezzare il viaggio di ritorno, e perché non c’eravamo mai stati. Qui sembra veramente di stare in un altro mondo, il turismo è completamente diverso da Naxos, e anche l’affollamento, ahimè. Certamente non farei mai una vacanza di una settimana qui, anche considerata la qualità del mare, ma posso dire che almeno una volta nella vita Santorini va vista. L’emozione di camminare sulla caldera, di assistere da qui al tramonto e di cenare su una splendida terrazza è un qualcosa che ti rimane scolpito dentro.

In sintesi:

E’ la quarta isola greca che visito, ma devo dire che, nonostante fare classifiche sia inutile, Naxos è quella che mi ha emozionato di più. E’ un’isola meravigliosa. E’ “opulenta” nei paesaggi, nel mare e nel cibo che offre. Il turismo è tranquillo, formato da molte famiglie e coppie di ragazzi, e, fortunatamente, mi è sembrato di vedere pochi inglesi.

Considerate che, rispetto ad altre isole, Naxos è molto meno fotogenica. I suoi colori dovete vederli dal vivo per capire. Prendete un quod, uno scooter o una macchina e cercatevi una spiaggia, bevete una Mythos al tramonto davanti al mare e poi, alla sera, perdetevi nel dedalo di stradine dell’old market nella Chora e scegliete una taverna. Ne vale veramente la pena.

Scorci di Naxos
 
Ileovasilema alla Portara
 

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