di Giuseppe Brenna
Raggiungiamo in serata Lavrio, nel sud dell’Attica. Il porto è piuttosto vivace con i suoi
ristoranti e locali affollati nei pressi delle banchine. Il mattino seguente ci attende il
traghetto per Kéa ed in circa un’ora si arriva a destinazione al porto di Korissia.
Ioulida |
Kéa (o Tzia, come talvolta la chiamano i locali) è la meta preferita dagli ateniesi,
soprattutto nei fine settimana, data la sua vicinanza alla capitale. Il turismo estero,
complice la pandemia, è poco numeroso anche se alcune famiglie, soprattutto francesi, vi hanno acquistato case facendovi ritorno ogni anno.
Angoli di Ioulida |
Ioulida |
Ioulida (o Ioulis) è il capoluogo dell’isola e senz’altro il centro più caratteristico. Gran parte
dei suoi bianchi edifici con tetti rossi di tegole sono disposti sul fianco roccioso della
collina, come un antico teatro. Più recentemente diverse case sono state dipinte con colori
pastello, come il vecchio municipio in stile neoclassico, dando al borgo un carattere
peculiare rispetto ad altri nelle Cicladi.
Il centro è chiuso alle macchine e si attraversa a piedi su strade e pittoreschi vicoli in
salita. È stato piuttosto faticoso raggiungere il nostro appartamento nei pressi di una
piccola chiesa dipinta di blu, soprattutto per i nostri pensanti bagagli trascinati a fatica su
ripidi gradini.
La vista dalle nostre stanze spazia fino al mare, regalando romantici tramonti.
L’appartamento è molto tradizionale, non solo per l’arredamento ma anche per lo stile
“semi-grotta”; la normativa a tutela dell'architettura dei centri di interesse storico vieta
l’installazione di aria condizionata, tuttavia certe amenità risultano superflue grazie alla
naturale ventilazione degli ambienti. I muli al mattino salgono carichi di materiali da
costruzione per ristrutturazioni in edifici vicini, forse destinati in futuro ad ospitare altri
viaggiatori alla ricerca di alloggi genuini o senza esigenze sofisticate.
Il nucleo più antico di Ioulida è il Kastro, così chiamato per il castello che i veneziani
costruirono sull’antica acropoli di epoca classica riutilizzando i materiali dei templi pagani;
oggi restano visibili solo pochi muri, in gran parte incorporati negli edifici realizzati in
epoche successive. Nel museo archeologico, aperto quasi tutti i giorni fino alle 15:00, i
manufatti di maggior pregio sono delle statuine in terracotta alte circa 1 metro e raffiguranti
formose danzatrici. Gli studiosi ipotizzano che fossero degli ex voto, avendole rinvenute
nel tempio arcaico del sito di Agia Irini risalente al Paleolitico.
Percorrendo un breve sentiero lastricato a circa un chilometro e mezzo da Ioulida si
raggiunge la statua del famoso leone risalente al V sec. a.C.
Leone di Kea |
Scolpito nell’ardesia, la statua è lunga quasi 10 metri e si caratterizza per l’enigmatica
espressione – quasi sorridente – tipica degli antichi kouroi o delle statue etrusche. Il
percorso è di per sé molto suggestivo, regalando splendide viste di Ioulida e della
campagna circostante ed incrociando numerosi fonti di acqua potabile come la sorgente
Veniamin su un vasto piazzale con al centro un platano secolare.
Fonte di Veniamin |
Ioulida ha ottimi ristoranti con prezzi bassi ed una sobria vita notturna ed ha rappresentato
la base ideale per l’esplorazione dell’isola e delle sue spiagge.
Kastro Ioulida |
Koundouros ha un bel mare ma è affollata di stabilimenti e beach bar. Molti turisti greci
sembrano prediligere questo genere di posti per cui le spiagge meno attrezzate sono
spesso più tranquille Tra i litorali più famosi dell’isola c’è Pisses ma soprattutto la
vicina Vroskopos del tutto privo di strutture e raggiungibile tramite un sentiero di 20 minuti
a piedi. Molto attraente e semideserta la spiaggia di Spathi, nonostante la sua taverna alla
moda e le acque invitanti, forse per il lungo sterrato necessario a raggiungerla.
Sentiero verso Karthaia |
Due baie deserte dall’acqua cristallina divise da un’acropoli, con bianche rovine e colonne
affacciate sul mare… mille sfumature di azzurro e di verde, una spiaggia di sabbia grossa
e ciottoli costeggiata dagli spalti di un antico teatro di pietra e da una tipica chiesetta
cicladica.
Karthaia |
Teatro, Karthaia |
Propilei, Karthaia |
Potrebbe sembrare una descrizione idilliaca da cartolina per raffigurare una Grecia ideale,
ma invece questo luogo esiste davvero e si chiama Karthaia.
Tempio di Athena, Karthaia. |
Spiaggia di Karthaia |
Karthaia era una delle tre polis che in epoca classica si suddividevano il controllo
dell’isola.
La ragione per la quale questo luogo è rimasto incontaminato è la relativa difficoltà per
raggiungerlo: dalla località di Stavroudaki un sentiero di oltre 3 chilometri in discesa
termina sul greto di un fiume in secca ombreggiato che sfocia sulla spiaggia. Occorre
portare con sé acqua a sufficienza e ripercorrere poi lo stesso sentiero in salita evitando le
ore più calde. In ogni caso il ritorno è piuttosto faticoso, a meno che non si decida di
tornare a dorso di mulo.
Verso Syros |
Raggiungiamo l’isola di Syros, seconda tappa del nostro viaggio, e lo scenario cambia
completamente.
Ermoupoli, Syros |
Syros è la più popolata tra le Cicladi ed Ermoupoli, il suo capoluogo, è anche il centro
amministrativo dell’intero arcipelago. Ermoupoli è una vera e propria cittadina affacciata
sull’Egeo con i suoi oltre 12.000 abitanti, dotata di uffici pubblici e giudiziari e che perciò
resta dinamica e vivace durante tutto l’anno.
Ermoupoli, Syros |
A seguito del dominio veneziano l’isola è stata per lungo tempo una roccaforte cattolica,
ottenendo così la protezione della Francia grazie ad un accordo tra il sultano ottomano ed
il re Francesco I.
A seguito della guerra d’indipendenza del 1821, Syros entra a far parte del regno di Grecia
venendo raggiunta da flussi di popolazione ortodossa sfollata dalle isole di Chios, Samos
e Kasos devastate dai turchi. In quel periodo venne fondata Ermoupoli, che in breve
divenne il secondo porto commerciale dello stato ellenico.
La città ancor oggi si caratterizza per lo stile neoclassico dei suoi edifici signorili, con
eleganti balconate e pensiline in ferro battuto. Sulla grande piazza Maiouli, lastricata con
marmo della vicina Tinos, sorge il monumentale Municipio edificato dall’architetto Ziller. A
fianco del Municipio c’è il locale museo archeologico, uno dei più antichi della Grecia.
Museo Archeologico, Syros |
Teatro Apollo |
Teatro Apollo |
Non distante dalla piazza, il Teatro lirico Apollon, costruito sul modello de “La Scala” di
Milano, evidenzia la vivacità culturale raggiunta da Ermoupoli sul finire dell’800. È
possibile visitarlo, accedendo ai quattro strati di palchi e al piccolo museo dove si
conservano i camerini ed i vestiti di scena degli artisti che hanno calcato negli anni il
palcoscenico. Notevole il soffitto affrescato dove in medaglioni sono raffigurati i grandi
compositori italiani (tranne uno con Mozart) oltre a Dante Alighieri. Nei pressi del quartiere
di Vaporia sorge la grande chiesa ortodossa di Agios Nickolas con la sua cupola
azzurra.
Spiaggia di Asteria |
Nella scogliera sottostante c’è la cosiddetta spiaggia cittadina di Asteria, in realtà una
lunga banchina di cemento da cui è possibile tuffarsi nelle acque limpide circondati da alte
scogliere. È senz’altro un luogo popolare e caratteristico da non mancare, occorre fare
solo un po’ di attenzione alle onde anomale provocate dai grandi traghetti in transito da e
per il porto Immediatamente alle spalle di Ermoupoli, domina Ano Syros, un villaggio
tradizionale dallo stile cicladico dove si concentra la residua popolazione cattolica. La
collina è coronata dalla cattedrale di San Giorgio che, dall’esterno, assomiglia ad una
massiccia fortezza. Mentre ci rechiamo a visitarla, incontriamo il vescovo che, salutandoci
in italiano, racconta di aver vissuto per otto anni in un seminario a Roma.
Ano Syros |
Ano Syros |
Ano Syros |
Chiesa di S.Giorgio, Ano Syros |
Dall’alto, spazia uno splendido panorama di Ermoupoli e delle isole vicine. Tra i vicoli in
discesa, si incontrano piccoli ristoranti e locali con terrazze, che invitano alla
contemplazione.
Il mare è bello un po’ ovunque ma le spiagge di sabbia, non particolarmente ampie, sono
molto affollate e con lettini poco distanziati. Syros è meta di turismo soprattutto interno,
pochi sono gli stranieri incuriositi da quest’isola al punto che in locali e ristoranti ci si
rivolgono inizialmente quasi sempre in greco.
Spiaggia di Galissas |
I litorali attrezzati più noti sono Kimi, con ottime taverne e Galissas. In quest’ultimo sorge
su un promontorio la chiesetta di Agios Pakou da cui si ammira una splendida vista anche
della baia naturista di Armeos.
Per evitare la folla, basta fermarsi lungo le strade litoranee dove è sempre possibile
scoprire strette calette di sabbia o ciottoli dove rilassarsi in tranquillità.
Messarià, Chora Kythnos |
Raggiungiamo infine Kythnos, la nostra ultima tappa. Tra le Cicladi, è forse l’isola più
trascurata e meno conosciuta, anche se il turismo interno ed estero stanno lentamente
imparando ad apprezzare le sue bellezze nascoste. Si approda all’anonimo porto di
Merichas e da lì si continua in macchina per Messaria, la chora di Kythnos.
La chora ha una tipica architettura cicladica, numerosissime le chiesette bianche che si
incrociano lungo i suoi vicoli. L’isola ne conta complessivamente più di 350 sparse sul suo
territorio, evidenziando la profonda fede degli abitanti.
Isola di Kythnos |
Messarià, Chora Kythnos |
Messarià, Chora Kythnos |
Nei vicoli ci sono numerosi locali eleganti e ristoranti, visto che a Messaria si concentra la
sobria movida dell’isola. Ai margini del villaggio sono ancora numerosi gli anziani che
siedono fuori la porta delle proprie case, evidenziando uno stile di vita estremamente
modesto e tradizionale ed uno sviluppo turistico recente.
Dryopida |
Dryopida. |
Il secondo villaggio dell’isola per importanza è Dryopida, il cui nome deriva dagli originari
abitanti detti “Dryopes”. Il borgo, nascosto dal mare, è stato costruito tra due colline tra le
quali un tempo scorreva un fiume oggi in secca. Oltre alla chiesa principale, c’è
l’interessante museo Bizantino da visitare, che ha raccolto e restaurato le numerose icone
sparse tra le varie chiese dell’isola, evitando che potessero essere facile preda di ladri di
antichità.
Museo Bizantino, Dryopida |
È stata di recente riaperta al pubblico anche la grotta di Katafyki che si visita in circa 20
minuti: questo luogo, in parte naturale ed in parte artificiale, è stata a lungo una miniera
per l’estrazione del ferro. Successivamente è stata utilizzata come luogo di aggregazione
e di culto oltre che come rifugio durante la guerra.
Grotta di Katafyki, Dryopida |
Kythnos conta circa una novantina di spiagge ed un mare cristallino. Le spiagge attrezzate
ed affollate sono quelle di Episkopi e Apokrousi. Dal punto di vista naturalistico, quella
di Kolona è tra le più spettacolari: una lingua di sabbia collega l’isola ad un promontorio,
creando due baie incantevoli.
Spiaggia di Kolona |
Di recente è stato realizzato un costoso beach bar che fortunatamente non ha intaccato la
bellezza del luogo. Un tempo raggiungibile solo in barca da Merichas, oggi è stata
realizzato uno sterrato che consente di arrivare a Kolona anche in macchina privata.
Il luogo che abbiamo più apprezzato è stato il litorale di Skylou sulla costa est. Anche qui
un lungo sterrato ed un percorso a piedi su una ripida quanto fattibile discesa. L’ampia
spiaggia di ciottoli e sabbia grossa è una vera meraviglia, semideserta e senza alcuna
struttura, ed ha al centro in posizione elevata la bianca chiesetta di Agios Nickolas Skylou.
Le spiagge rimaste inspiegabilmente selvagge ed incontaminate sono il vero tesoro
dell’isola: se ne trovano anche a nord dopo il porticciolo di Loutra, tra cui Agios
Sostis e Potamia
Spiaggia di Skylou |
Spiaggia di Agios Sostis |
Spiaggia di Potamia |
Loutra è un altro luogo iconico di Kithnos per le sorgenti di acqua termale che sfociano
direttamente in mare. Proprio per tali sorgenti l’isola era nota col nome di Thermia; nell’800
venne realizzato un centro termale (oggi abbandonato) del quale gli ospiti più illustri furono
il re Ottone e la regina Amalia.
La spiaggia a Loutra non è particolarmente attraente, ma si tratta di un posto rilassato
dove conviene recarsi non solo per un rapido tuffo nelle acque sulfuree ma anche per i
suoi bei ristoranti sulla baia.
Loutra |
Più a sud, nei pressi della Panagia Kanala (patrona dell’isola) ci sono altre splendide
spiagge libere che iniziano a popolarsi soltanto dopo le
13:00: Antonides e Gaidouromantra.
Panagia Kanala |
Spiaggia di Antonides |
Spiaggia di Gaidouromantra |
Torniamo al Pireo terminando il nostro giro nelle ultime tre Cicladi che ancora non
avevamo visitato, piccoli mondi semplici ed ospitali, forse per appassionati, che nulla
hanno da invidiare alle isole greche universalmente più conosciute.
Nessun commento:
Posta un commento