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sabato 20 agosto 2016

Zante spiaggia per spiaggia

di Lorenzo Rossi

Zante (o Zacinto) è la più meridionale delle isole ionie. È molto verde ( io non ho mai visto così tanti olivi in tutta la mia vita) e presenta una costa molto diversificata: si va dalle spiagge di sabbia finissima, alle scogliere a picco sul mare, dai fiordi alle calette di sassolini. Non è nemmeno troppo grande, muniti di auto, tutte le destinazioni sono facilmente raggiungibili. L’isola non presenta reperti storici di rilievo, se non qualche monastero, quindi la maggior attrazione sono le spiagge.
Le spiagge sono veramente tante. Io sono stato una decina di giorni, e penso di averne visitato la maggior parte. Sicuramente le più belle. Quindi faccio un elenco di quei luoghi di questa isola meravigliosa che meritano una visita.
 
GERAKAS BEACH: 
Gerakas
Si trova nella parte più meridionale dell’isola, lato est. Fa parte del parco marino dove depongono le uova le tartarughe caretta caretta. La spiaggia è molto grande e l’acqua cristallina (ma questa è ovunque), inoltre ci sono molti siti dove sono deposte le uova, dai quali bisogna stare a debita distanza.
Prima del tramonto chiude, per permettere alle tartarughe di arrivare indisturbate.

DAFNI:
Dafni


Dafni
La spiaggia di Dafni è vicina a quella di Gerakas. Si arriva da una strada sterrata ad una taverna. Si parcheggia l’auto (parcheggio ovviamente gratis) e si possono prendere gratis pure i lettini, che sono disposti su di un prato all’esterno della spiaggia, dove anche qui stanno le uova di tartaruga. Ovviamente si può tranquillamente stare anche sulla spiaggia, e fare il bagno, facendo anche qui attenzione a non avvicinarsi troppo alle uova.
Le tartarughe sono un’attrazione dell’isola. Ovunque ci sono barche col fondo di vetro che promettono di avvistarne. La cosa non è affatto semplice. C’è chi è riuscito a vederle, chi non ne ha vista nemmeno l’ombra, chi invece ci ha fatto il bagno insieme, semplicemente noleggiando il pedalò, a 50 metri dalla riva.
Se si decide di fare un’escursione, che dovunque vi viene proposta, meglio scegliere tra quelle che portano a vedere grotte o calette nascoste, che tra quelle che portano a vedere le tartarughe…
 
ISOLA DI MARATHONISSI:
Isola di Marathonissi
 
O anche isola delle tartarughe appunto, si trova di fronte al paese di Limni Keri, da dove si possono prendere dei taxi boat, oppure noleggiare una barca per raggiungerla. Noi abbiamo trovato più conveniente partire dalla spiaggia di Agios Sostis, proprio di fronte all’isolotto omonimo, così abbiamo potuto navigarvi intorno e risparmiare 10 euro sul prezzo finale. Comunque il servizio di taxi boat per 4 persone costa una trentina di euro. Ti portano e poi decidi a che ora farti tornare a prendere. L’isola è molto bella.
È possibile stare solo su un’area delimitata (sempre per via delle solite tartarughe), e non si può camminare all’interno dell’isola, in quanto privata e comunque priva di sentieri. La spiaggia è comunque spettacolare. Unico neo le decine di barche ormeggiate, soprattutto su un lato della spiaggia pare di stare al Gombo. Merita comunque davvero trascorrere una giornata qui.

SPIAGGIA DI MARATHIA:
Marathia
 
Una tranquillissima spiaggia di sassolini posta all’estremità sud ovest dell’isola. Relax assoluto. Si parcheggia la macchina, si scende una ripida discesa a piedi, e dopo aver affittato dal greco della spiaggia l’ombrellone e i lettini alla modica cifra di 7 euro, ci si gode una delle zone più tranquille di tutta l’isola. Qui non ci sono bar o taverne nelle vicinanze, quindi occorre portarsi da bere e da mangiare.
Obbligo quando si torna fare una visita al faro di Keri, dove c’è un bel panorama, soprattutto al tramonto, dove si può restare ad ammirarlo alla roulotte/bar proprio al faro, oppure in una delle tante taverne che si trovano in paese
 
panorama dal faro di Keri
 
 
Queste sono le spiagge della parte sud che secondo me meritano una visita. Da evitare come la peste Laganas, che sarebbe il centro più turistico dell’isola, ma è dedicata soprattutto ad un turismo di giovani inglesi, ubriachi dalle 5 del pomeriggio alle sette della mattina, in questo luogo pieno di night, discoteche e tutti i tipi di pub, che niente hanno a che fare col resto dell’isola. Oltretutto la spiaggia è pure brutta, quindi toccata e fuga.

PORTO ZORO:
Porto Zoro
Bella spiaggia attrezzata in un magnifico contesto verde. Posizionatevi nella parte più vicina a questi pseudo funghi di roccia e girategli intorno con la maschera e il boccaglio: è pieno di pesci e l’acqua è di un chiaro che sembra una piscina.
La spiaggia è totalmente attrezzata. Da una parte c’è un albergo, da un’altra un bellissimo beach bar, tuttavia se si vuol stare semplicemente sul proprio asciugamano è possibile farlo all’estremità sud, appunto vicino a queste rocce, che è anche la zona più bella.
Un consiglio è quello di munirsi sempre di scarpette da mare, perchè in tutte le spiagge c’è sempre una parte sassosa, che se le indossi stai molto più comodo.
 
 
XIGIA:
Xigia

In realtà di Xigia ce ne sono due. Questa è la prima che si trova venendo da sud, e forse la più bella. L’altra è poco più avanti, ma ha la caratteristica di essere vicina ad una sorgente di acqua sulfurea, e c’è intorno un pesante tanfo di uovo marcio che può dar fastidio.
Questa invece è molto carina. L’omino della spiaggia ti noleggia l’ombrellone e, se hai fame o sete, tramite il walkie talkie inoltra l’ordine al bar sopra la spiaggia, che la fa arrivare con una sorta di carrucola in un cestello direttamente all’ ombrellone. Una bella trovata perché gli scalini sono tra i più ripidi che abbia mai visto.
Se si ha voglia di fare una nuotata oltrepassando lo spuntone a nord, là dietro c’è una bella spiaggetta di sassi non raggiungibile via terra, dove si fermano a certi orari le barche delle escursioni, e dopo ancora, lungo la costa numerose grotte da poter visitare con la maschera. Meglio al mattino in quanto la sera non c’è luce ed i colori sono peggiori.

MAKRIS GIALOS:
Makri Gialos
Dopo Xigia si trova questa bella spiaggia di sassolini, con un’acqua dai colori bellissimi. Su entrambi i lati della spiaggia ci sono rocce che formano delle grotte, da scoprire muniti di maschera
Proseguendo verso nord si trovano la spiaggia di Agios Nicholaos, che è attaccata al porto dal quale partono i collegamenti con Cefalonia, e all’estremità nord, da non perdere il faro di Skinari e il vicino mulino a vento dal quale si può vedere un mare dai colori straordinari, e da dove partono le parche per visitare le grotte blu.
 
Skinari


Faro di Skinari
 
Proprio sotto al faro c’è un chiosco che vende i biglietti per visitare queste bellissime grotte. Mi pare costi 15 euro a testa.
Questo per quanto riguarda la parte est. Ovviamente ci sono anche altre spiagge, ma sono perlopiù trappole turistiche, e a parte l’acqua che dovunque è sempre pulita, non sono così suggestive come quelle che sto descrivendo.
Visto che ci si trova nella parte nord, merita una visita anche il villaggio di montagna di Volimes, niente di particolarmente esaltante, ma abbastanza suggestivo.
NAVAGIO O SPIAGGIA DEL RELITTO:
Spiaggia del Navagio o del relitto
 
Una delle spiagge più belle e conosciute del mondo. Si trova fotografata ovunque e arrivarci è veramente un tuffo al cuore. Non ci sono parole per descrivere questo luogo: dalla bellezza del colore dell’acqua, alla maestosità delle bianche rocce che sovrastano la spiaggia, a questo relitto enorme che sembra essere stato messo lì apposta. Fantastica. Non si può non visitarla.
La spiaggia è uno dei luoghi più inaccessibili che abbia mai visto. Si può vedere dall’alto (la foto che si fa merita il viaggio), dirigendosi verso Volimes. Tra Volimes e Anafonitria, si trova una strada che porta ad un parcheggio, sotto al quale c’è un minuscolo terrazzino che sporge nel vuoto una cinquantina di centimetri. Proprio alla sommità, se ci si scorge, si riesce a vedere (e nemmeno tutta intera) la spiaggia. La cosa è molto turistica, difatti ci sono continuamente autobus che si fermano a far fotografare questa spiaggia, ma ripeto, nonostante il caos dei turisti merita una vista e una foto anche dall’alto.
Raggiungerla via mare è possibile da Porto Vromi, che è la cala più vicina al Navagio. Lì con 10 euro a testa ti portano in una ventina di minuti alla spiaggia, ti fanno rimanere lì per un’ora, e poi tornano e finiscono il giro portandoti nelle grotte lungo la costa. Tutte le escursioni fanno sostare solo un’ora. La spiaggia è sempre molto affollata, ma essendo grande si riesce comunque a godersi lo spettacolo che è. Meglio andarci la mattina non troppo tardi: c’è meno gente e il mare è più calmo.

PORTO VROMI
Porto Vromi
 
Visto che ci sei, una volta rientrati dall’escursione alla Spiaggia del relitto, puoi fare un bel bagno anche in questa caletta. Qui la tranquillità è assicurata. Alle spalle di dove ho scattato la foto, c’è una specie di cavità nella roccia che fa eventualmente da megaombrellone, dove si può stare all’ombra per mangiare, oppure appisolarsi. Altrimenti bruciare sotto il sole vicino all’acqua magnifica di questo piccolo porticciolo.
 
 
PORTO LIMNIONAS
Porto Limnionas
 
Un altro posto magnifico. Uno dei luoghi assolutamente da non perdere di Zante.
È praticamente un fiordo di acqua turchese, nella parte ovest dell’isola (la stessa del Navagio). Bisogna raggiungere la località di Agios Leon, al centro dell’isola e poi seguire le indicazioni (se si ha la fortuna di vederle) per Limnionas. Non c’è una vera spiaggia. C’è un bar taverna con delle terrazze attrezzate con lettini ed ombrelloni, oppure si può stare sul cemento sopra le rocce. In realtà c’è una minuscola spiaggetta proprio all’estremità interna del fiordo, ma si deve aver fortuna che nessuno ci sia arrivato prima… Ricordarsi sempre maschera, boccaglio e scarpette perché ci sono anche qui delle bellissime grotte da vedere.

Questo per quanto riguarda le spiagge, che sono sicuramente l’attrattiva maggiore dell’isola. Per la sera merita una visita Zacinto città, dove all’estremità opposta del porto c’è una grandissima e bellissima piazza con tanti locali, che proseguono in una suggestiva zona pedonale all’interno. Molto bella anche la località di Bochali, che si trova proprio sopra la città, e la sera permette di vedere un panorama molto bello. Anche qui, ovviamente, ci sono taverne a gogò dove si può mangiare guardando il panorama.
 
Bochali
 
Una taverna che consiglio (si trovano le recensioni anche su trip advisor) è la taverna Akrotiri, che si trova lungo la litoranea da Zante town a Tsilivi. Classica taverna greca sotto una megapergola, dove si mangia veramente bene e si spende il giusto. Si sceglie tra i 18 antipasti che ti portano in un vassoio enorme, e poi è magnifica la carne grigliata (il maialino è spettacolare).
Spero che questa miniguida possa essere utile, le foto che ho messo le ho scattate io, ed i colori che si vedono sono proprio così anche dal vivo. Praticamente uno spettacolo.
 

mercoledì 3 febbraio 2016

Natura e relax tra Cicladi e Dodecanneso – parte seconda: AMORGOS

di Elisabetta



Amorgos

 

1-Giovedì 18/6/2015

Dopo 4 giorni di Astypalea (trovi il diario qui) puntiamo prestissimo la sveglia e partiamo per Amorgos con la Blue Star da Agios Andreas, puntualissima, alle 5.15, quando comincia a schiarirsi il cielo: la nave è tutta per noi, il mare piatto.

Abbiamo deciso di dividere i nostri sei giorni in due tappe: una a nord, ad Aegiali e una Katapola, per goderci ogni angolino dell’isola senza fare troppi andirivieni.

Ad Amorgòs ci sono bei sentieri, usati dalle popolazioni locali in passato per spostarsi da un centro all’altro e oggi ancora da capre e pastori, molto panoramici; vale la pena di percorrerli per conoscere al meglio l’isola e godere dei suoi profumi.


Arrivo ad Aegiali
 
Ci vengono a prendere all'arrivo ad Aegiali alle 6.40 e fortunatamente lo studio è già disponibile. Muses, scelto su booking per il prezzo (qui sono più cari che ad Astipalea ) è l'ideale come posizione, dietro la spiaggia, tranquillo; il nostro è al 1 piano, n 3, con balcone su tre lati, pulito, luminoso e ben areato.

Muses
 
Materassi nuovi e comodi ma il resto dell'arredo non un granché e mancano comodini, abat jour, appendini o mensole. Fornitura dignitosa. Ethel, cugina del proprietario, che ci riceve, parla italiano bene perché studia a Roma. Ci dice che il Muses ha 7 anni, è stato rilevato lo scorso anno dal cugino che ha già l'hotel studios Elia ( ci mostra uno studio, curatissimo e stiloso, circa 60 euro) dove lei sta durante la giornata come receptionist, e che il prox anno sistemerà anche questo. È simpatica professionale e disponibile. Facciamo un giretto nel borgo al porto per la spesa per le colazioni mentre dobbiamo rinviare l'acquisto della mappa (SKAI MAPS, dettagliate, anche con info sui sentieri) perché i negozi sono ancora chiusi.

Aegiali è un piccolo borgo turistico, originariamente Ormos, si stende infatti lungo il golfo. Lungo il porto ci sono solo bar, carini e colorati, taverne, studios e negozi. Non è l’immagine più classica di Amorgos: è abbastanza recente, abitato stabilmente solo dal 1830, quando sono stati cacciati i pirati, e ha decisamente più strutture turistiche che case. Per carità, niente a che vedere con le strutture delle isole più note: se a Ios, ad esempio, non esiste luogo che non abbia le scritte in inglese, qui addirittura il cartello di benevenuto è totalmente in greco!

Benvenuti ad Amorgòs!
 

Aegiali è la base preferita da chi ama la vacanza stanziale (limitante, ad Amorgos), perché ha una bella e lunga spiaggia di sabbia fine e altre spiagge abbastanza belle nei dintorni; quindi ci vedi anche famigliole con bambini; comunque, almeno a giugno, è tranquillo.

I borghi abitati originari sono i tre sulla collina: Tholaria, Lagada e Potamos; li visiteremo a piedi.

La spiaggia di Aegiali è lunga e comoda: sabbia dorata, acque basse limpide e tamerici; ai bordi, anche qui, caffè e taverne.

Spiaggia di Aegiali
 
Quindi..... non ci attira e decidiamo di passare questi due giorni esplorando i dintorni a piedi.

Consultiamo il sito dei sentieri delle Cicladi consigliatomi da Artemisia di Turisti per caso (www.cycladen.be) oltre alla nostra mappa SKAI e partiamo dalla fine della spiaggia per Tholaria; qui i sentieri sono ben segnati, molto belli, odorosissimi; questo è una mulattiera, la vegetazione è più ricca che ad Astipalea, abbondano finocchietto selvatico, una specie di salvia, olivastri o simili, limoni e soprattutto fichi; si incontra anche una fonte di acqua fresca.


Sul sentiero da Aegiali a Tholaria

Sul sentiero da Aegiali a Tholaria

Sul sentiero da Aegiali a Tholaria
 
Tholaria è bianca e blu, scalette e vie di pietra grigia decorate con disegni bianchi di fiori e creature del mare stilizzati, apparentemente deserta. Alcuni passaggi ad arco hanno i soffitti costruiti con legno e pietre, come quelli delle nostre valli (chi conosce Camerata Cornello o Oneta?)


Tholaria

Tholaria

Tholaria

Tholaria


Beviamo una spremuta all' Hotel Vliha (begli studios) , vicino a Arhaia Vliha, l’antica Aegiali, dove chiediamo informazioni sul sentiero per la spiaggetta di Micri Vlihada: ci vogliono scarpe buone ma non è difficile; proseguiamo.

Qui il paesaggio cambia e diventa più aspro e quasi alpino. Il percorso dura in tutto 35/40 minuti): dopo 5 sembra di essere sulle Dolomiti, come roccia, non come vegetazione, bassi cespugli odorosi e cardi, incessante il rumore delle api.

Inizio del sentiero per Mikri Vlihada

Inizio del sentiero per Mikri Vlihada
 
La spiaggia è alla fine di una gola/ letto asciutto di torrente, e si vede solo verso la fine.

arrivo a Mikri Vlihada

arrivo a Mikri Vlihada
 
Mikri Vlihada ha sassolini grigio chiari, acqua bella. Facciamo il bagno, e risaliamo.

Mikri Vlihada


Facciamo un giretto nella assolata Tholaria e pranziamo con insalata greca, insalata di pomodori e tzaziki, soli avventori, alla Taverna Panorama, in cima al Paese, fresca, tranquilla (ma cosa qui non lo è?), pulita e con uno spazioso interno tappezzato da vecchie foto e in particolare da quelle del trio di archi dello zio Niko , le cui serenate registrate fanno da sottofondo al nostro pranzo.

Taverna Panorama a Tholaria
 
Dalla cucina aromi invitanti; la signora sta preparando porco con peperoni e patate per la cena. Con birra e caffè, raki offerto, in due paghiamo 18 euro. Non siamo stanchi, il cielo si rannuvola e proseguiamo per Lagada, 1ora e 5 di sentiero in quota tra i cespugli, sempre ben segnato.

da Tholaria a Lagada
 

Lagada

Lagada

Lagada
 
Tholaria e Lagada si somigliano, per tranquillità, colori, e decorazioni pavimentali. Incontriamo solo qualche asino e scendiamo (con una bella larga scala/mulattiera) al porto di Aegiali.

Sul sentiero per Aegiali
 
Bagno alla spiaggia di Eghiali e cena sul porto: Chorta, capra con pomodoro e patate e briam, vino, acqua, caffè e raki offerto.




2-Venerdì 19/6

Oggi è brutto (Amorgos è montuosa e ferma le nubi) e ventoso quindi..camminiamo. Prima prendiamo il sentiero per Psili Ammos e facciamo tutte le spiagge del promontorio a nord di Eghiali ; il sentiero, all’inizio con fondo di cemento, agevole e quasi piano, costeggia il promontorio ed è panoramico su tutte le spiagge: oggi col cielo nero e qualche minuto di pioggia i colori però sono spenti e sembrano più scure di quanto non siano.

Fokiotira


Levrossos

Psili Ammos

Kolhalkas

Tentiamo di risalire verso Tholaria seguendo indicazioni di un sentiero che non esiste sulla carta dei sentieri ma rinunciamo e rientramo dallo stesso percorso. Il tempo non migliora, il vento è freddo, stare fermi non è il caso, decidiamo di andare ad Agios Pavlos, sono circa 7 km lungo la strada asfaltata ma abbastanza piani e tutti lungo mare; il traffico è praticamente nullo, si fa volentieri.

Se viene bello facciamo un bagno, se no amen. Non viene bello, neanche quel tanto di luce che basterebbe a fare una foto.

Da Aegiali ad Agios Paulos

Agios Paulos

 
Pranzo alla taverna di Agios Pavlos: insalata di pomodori, tzaziki e triglie freschissime, quasi dolci, ai ferri, birra, acqua, caffè offerto , tot 18 euro. Una pacchia!

Rientriamo ad Egiali e facciamo un veloce bagno.

Nel frattempo Il tempo migliora e decidiamo di seguire il consiglio di Ethel di andare a vedere il tramonto ( sarà alle 20.38) da Potamos; ci vuole far accompagnare in macchina ma preferiamo salire a piedi ( quasi 200 metri di altitudine) prima lungo una strada ripida, poi con una bella scalinata che attraversa prima il paese basso, poi il paese alto, in cima al quale c'è la taverna Kamara sunset.


Salendo a Potamos

Salendo a Potamos

Salendo a Potamos

Taverna Kamara a Potamos

Da un terrazzo sporge una signora molto anziana, avrebbe piacere di fare 4 chiacchiere con noi ma parla ovviamente solo in greco e pure senza denti.. rinunciamo, in cambio si fa fare volentieri una foto. Prima si aggiusta bene il foulard e dopo che ho fatto la foto mi chiede (unica parola che capisco): “OREA?” “Bella?”

Orea!

da Potamos il sole tramonta dietro a Naxos
 
Mangiamo Fava, due ottime melanzane al forno e un capretto patatato, piatto tipico locale che offrono durante le feste religiose, vino, acqua e caffè, più raki meli offerto dalla casa, prezzo onestissimo. Siamo arrivati giusti giusti per il tramonto, bello; ma più belli il paesino e la passeggiata.






3-Sabato 20/6

Colazione in terrazza, chiudiamo le valigie, salutiamo Ethel, il noleggiatore ci porta in ufficio a prendere la nostra scassatissima Panda grigia (75 euro 3 giorni) e partimamo per Katapola.

Bella la strada, molto panoramica; visto che c'è il sole ci fermiamo ad Agios Pavlos , lingua di sassi bianchissimi protesa verso l’isola di Nikouria, a fare le foto che ieri non abbiamo fatto

Agios Paulos
 
poi prendiamo una breve deviazione verso il monte per Asfondilitis, panoramico, una bella chiesetta e qualche casupola. 

Panorama da Asfondilitis

Chiesetta ad Asfondilitis


Da qui passa il bel sentiero che attraversa tutta l’isola da nord a sud.

Arriviamo a Katapola, bianca e solare, ad arco sull’ampio golfo, uno stretto lungomare, sollevato mezzo metro dalla spiaggia, su cui passano indifferentemente bagnanti in costume, auto e muli carichi.

Lungomare a Katapola
 

Alloggiamo alla Villa Le grand blue (da non confondere con la Pension Le Grand Blue, che è più in alto dall’altra parte del golfo), molto silenzioso, dietro alla spiaggia, dove accolgono Angeliki e Stergios; con misto inglese (lei), ottimo francese (lui, che ha lavorato 10 anni a Parigi) si fanno 4 chiacchiere; lei ha due fratelli in Germania e tutti gli anni a novembre quando chiudono qui partono in macchina e fanno le ferie tra Italia, Francia e Germania. Lo studio è semplice ma molto curato e carino: bianco e blu fuori, bianco e azzurro e ferro battuto dentro, mobili simil ikea ma molto di gusto, atmosfera romantica e super funzionali. Ha due terrazzi vista mare, uno normale uno grande quadrato doppia apertura, più finestra sul terzo lato della stanza e finestrino nel piccolissimo bagno. Non ha angolo cottura, ma frigo e bollitore, con un minimo di stoviglie.

Villa Le Grand Blue
  
Di mattina andiamo a fare una lunga passeggiata, passando dalle spiaggia a nord est di Katapola, subito dopo un piccolo cimitero sul mare.


L’inizio del sentiero per Maltezi

 Il cimitero di Katapola


Vorremmo fare un giro circolare scendendo dopo Ta nera, saliamo saliamo e attraversiamo grandi prati molto verdi per essere nelle Cicladi, e panoramici, in compagnia di pecore e capre; arriviamo ai ruderi di un borgo abbandonato ma sbagliamo sentiero e ci troviamo dopo quasi due ore in cima al monte Viglia, sul sentiero che porta alla Chora; torniamo indietro fino al sentiero giusto e scendiamo in paese dalla vallata alle sue spalle.

Pascoli alle spalle di Katapola

Pascoli alle spalle di Katapola


Facciamo il bagno alla spiaggia dopo il cimitero e ci fermiamo a mangiare in un bel ristorantino Vitsentos con sedie gialline e tovagliette a quadri gialli e lilla. Molto fine ma cibo non un granché e caro.

Pomeriggio spesa e bagno nella spiaggia di Katapola, con tempo variabile.

La Chora è 5 km all’interno di Katapola, nascosta alla vista dal mare per ripararsi dai Pirati, abbarbicata ai piedi di uno sperone roccioso.

La Chora
 
Vista all’arrivo, ci torniamo a cena: un vento pazzesco e fa anche freddino; ad un primo impatto meno affascinante di quella di Astypalea ma scoprendola, specie la sera, ci affascina; raccolta, pulita, raffinata; all'interno vicoli stretti e tante chiesette, pochi i negozi i locali e le taverne aperti in questo periodo ma di buon gusto e con prodotti locali.


nella Chora

nella Chora

nella Chora

nella Chora

nella Chora


Ceniamo in una micro piazzetta con gradini davanti ad una chiesetta in una taverna dove c'è un gruppetto di francesi un po' anziani, dallo stile si direbbe parigini.

Taverna Kath’Odos
 
Ottima cena: polpette di zucchine servite con guarnizione di verdure cotte e crude, polipo al cartoccio, capra con pomodoro e patate , vino , acqua, caffè.

Scorci


 



4-Domenica 21/6

Colazione sul terrazzino e usciamo con molta calma. Andiamo oggi al monastero di Hozoviotissa: costruito nel 1088, 8 piani abbarbicati su una parete verticale a 300 m dal mare e a 300 dalla cima della montagna, potente monastero secondo solo a quello di San Giovanni a Patmos, è la meta principale di chiunque venga ad Amorgos.

Si raggiunge da un parcheggio a mezza costa con una bella scalinata

Il contrasto tra la parete bruna e l'unico muro bianchissimo del monastero è emozionante, la salita meno impegnativa del previsto, nonostante il sole, forse perché c'è il vento. Effettivamente la costruzione semplicissima ma arditissima non può non strabiliare, pensando anche a quando è stata fatta.


Il monastero di Hozoviotissa

Il monastero di Hozoviotissa


Il monastero di Hozoviotissa

 
Ricorda un po' l'atmosfera di Kalabaka, ma più bello perché così a picco su questo mare profondo. Un cartello avvisa che bisogna essere vestiti decentemente; e che decentemente per loro vuol dire che le donne… non possono mettere i pantaloni! E io mi ero portata i jeans apposta! Per cui mi faccio una gonna lunga con il salviettone. Siamo 3 coppie in tutto all' interno, quando ci offrono il rakomeli (che io non bevo, come si fa alle 11 di mattina con questo sole?) e acqua fresca ( hanno una enorme bottiglione/ tanica, sarà da 50 litri: mi chiedo: chi l'avrà portata fino a qui? ( non ho visto neanche una carrucola) .
L’interno del monastero

L’interno del monastero


Da qui c'è una vista mozzafiato sul mare blu e su un paio di spiagge chiarissime (immagino irraggiungibili via terra) sotto il costone.

 la vista dal monastero

 la vista dal monastero


Scendiamo 2 km sotto alla spiaggia di Agia Anna che si raggiunge con una breve bella scalinata: è piccola, di sassolini chiari e lastroni bianchi, acqua dal turchese al verde al blu. Ci fermiamo poco perché è “affollata” per i nostri gusti. In effetti.... saremo almeno in 15.

La spiaggia di Sant’Anna

La chiesetta di Sant’Anna


Decidiamo di esplorare la zona sud dell'isola. Quelli che sono segnati come centri abitati in realtà sono 4 (4 di numero, non per modo di dire) case, spesso vuote. 

Prima tappa taverna paradisiaca Giorgalinis a Vroutsi: sono le 3 e mezza: insalata greca col formaggio locale mizithra e verdure varie.

Quando arriviamo sospettiamo addirittura che non sia aperta perché siamo soli, anzi c'è una famiglia greca, poi arrivano una coppia giovane e i 4 francesi che c'erano ieri alla taverna della Chora.

Continuiamo verso sud; a destra, ad Ormos Limeros, si vede il tetro relitto dell’Olympia dove è stata girata una scena de Le grand blue.

 Il relitto dell’Olympia

Proseguiamo per la spiaggia Kalotaritissa, tra ampie curve e arriviamo a vederla dall'alto, bella, lunga, ampio arco, di sabbia, con acque chiare e basse, qualche ombrellone, bar sulla spiaggia, cabina, gabinetto, qualche barca ormeggiata.


Kalotaritissa
Kalotaritissa

 
Facendo il bagno scopriamo che fondale è pieno di ricci. Qui non li mangiano e li troveremo ovunque, d'ora in poi.

Risaliamo lentamente verso nord, visto che abbiamo deciso di cenare da Marouso, che ci hanno consigliato Stergios e Angeliki, ad Arkesini.

Ci fermiamo a fare un bagno alla spiaggia,di Paradeisa ad Agia Paraskevi che si raggiunge con un breve sterrato. Avevo letto di qualcuno che l’aveva evitata perché solo dal nome si capiva che era troppo turistica. In realtà ci troviamo solo una coppia e una famiglia locale. La spiaggia non è un granché ma è tra le rocce e alle spalle ha del verde, così l' acqua ha un colore bellissimo.

Paradeisa


Ripartiamo subito e cerchiamo la antica torre di Agia Triada e Arkesino, ma o è chiusa ( come sembra, anche l'ufficietto davanti) o non c'è proprio, proviamo una deviazione per Rachoula, strada stretta in salita in cemento, ma arriviamo quasi nel niente per cui ci rassegniamo al fatto che qui non c'è proprio nient'altro da vedere e lentamente arriviamo da Marouso. Sono solo le sette e mezza ma va bene così, così non torniamo con il buio. Frequentato da gente del posto, le porzioni sono enormi e il prezzo basso! Mangiamo: ottimo coniglio pomodoro e patate, gemistà, Saganaki, baklava, vino, acqua caffè .






5-Lunedì 22/6

Oggi è il nostro ultimo giorno ad Amorgos. Nuvolo sparso e vento freddino. Saliamo in macchina per 3 km alle spalle di Katapola, fino alla Minoa Antica, città minoica, completamente abbandonata, con reperti archeologici abbandonati anch'essi sul tavolo che una volta serviva agli archeologi, la cui conservazione è affidata al buon cuore di chi passa.


Antica Minoa

Torniamo a Katapola, il sole è tornato, lasciamo la macchina e ci avviamo a piedi dalla fine della spiaggia verso la spiaggia Meltezi,

Lungo Katapola

Verso Maltezi

Verso Maltezi

La spiaggia dopo il cimitero

Spiagge verso Meltezi

Spiagge verso Meltezi

Spiagge verso Meltezi

Maltezi

Maltezi
 
Per il rientro prendiamo la barchetta che fa la spola e che non ci fa pagare perché le persone pagano all'andata il biglietto unico andata e ritorno.

Ci fermiamo per un pranzo veloce al bar Le grand Bleu, sul porticciolo, dove non siamo mai stati nonostante il fatto che sia convenzionato con i nostri sutdios (sono amici) e che tutte le guide ne parlino perché, dicono, proietta in continuazione l’omonimo film di Luc Besson. Lo schermo c’è, ma oggi è spento.

Pub Le Grand Blue

Pub Le Grand Blue


Al tramonto ci avviamo per la cena alla Chora, pantaloni lunghi, felpa e giubbino. Stasera il vento ti porta via e si gela veramente.

Freddo tramonto alla Chora

Freddo tramonto alla Chora

Dopo un po' di indecisione torniamo alla taverna dell'altra sera (Kath'Odos) ma fa troppo freddo fuori e appena si libera un tavolo, dentro, caldo e accogliente: filetto di pollo con salsa allo yogurt e limone (e curry) e pesce al forno con cipolle e peperoni, torta all'arancia, vino acqua e caffè.

L’interno di Kath’Odos


La nostra vacanza nella profumata Amorgos è finita. Domani è un’altra isola.






6- Martedì 24/6

Ci alziamo all’alba (oramai ci siamo abituati) e partiamo per Donoussa







Arrivederci Amorgòs, Donoussa ci aspetta



P.S.
Non ho raccontato storia, geografia, religione, tradizioni…. ci sono tante guide su Amorgòs; potete guardare anche qui: http://www.amorgos-island.gr

Abbiamo viaggiato con Blue Star Ferries senza prenotazioni e prenotato gli alloggi di volta in volta con Booking.com